TOLTERODINA DOC 28CPR RIV 2MG
8,58 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/01/2015
Trattamento sintomatico dell’incontinenza da urgenza e/o dell’aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti con sindrome da vescica iperattiva.
Ogni compressa rivestita con film di TOLTERODINA DOC Generici 1 mg contiene 1 mg di tolterodina L–tartrato (equivalente a 0,68 mg di tolterodina). Ogni compressa rivestita con film di TOLTERODINA DOC Generici 2 mg contiene 2 mg di tolterodina L–tartrato (equivalente a 1,37 mg di tolterodina). Eccipienti: ogni compressa contiene 0,5 mg di lattosio. Per la lista completa degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno degli eccipienti.
• Ritenzione urinaria.
• Glaucoma ad angolo stretto non controllato.
• Miastenia grave.
• Colite ulcerativa grave.
• Megacolon tossico. Posologia
- Adulti (compresi gli anziani) La dose raccomandata è di 2 mg due volte al giorno, tranne che in pazienti con compromissioni della funzionalità epatica o grave compromissione della funzionalità renale (GFR ≤ 30 ml/min) per i quali la dose raccomandata è di 1 mg due volte al giorno (vedere paragrafo 4.4).
In caso di effetti indesiderati fastidiosi la dose può essere ridotta da 2 mg a 1 mg due volte al giorno.
L’effetto del trattamento deve essere rivalutato dopo 2–3 mesi (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti pediatrici L’uso di TOLTERODINA DOC Generici non è raccomandato nei bambini a causa dell’insufficienza di dati di efficacia (vedere paragrafo 5.1). Avvertenze e precauzioni
- Tolterodina deve essere usata con cautela in pazienti con: • significativa ostruzione al deflusso vescicale con rischio di ritenzione urinaria • disturbi gastrointestinali ostruttivi, es.
stenosi pilorica • compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2) • malattia epatica (vedere paragrafo 4.2 e 5.2) • neuropatia a carico del sistema nervoso autonomo • ernia iatale • rischio di diminuita motilità gastrointestinale.
È stato osservato che la somministrazione di dosi giornaliere multiple da 4 mg (terapeutiche) e 8 mg (sovraterapeutiche) di tolterodina orale a rilascio immediato determina un prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1).
La rilevanza clinica di questi dati non è chiara e dipende dai fattori di rischio e dalla predisposizione del singolo paziente.
La tolterodina deve essere usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per il prolungamento del QT compresi: • prolungamento del QT congenito o acquisito e documentato • disturbi elettrolitici quali ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia • bradicardia • malattie cardiache importanti pre–esistenti (cardiomiopatia, ischemia miocardica, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia) • somministrazione concomitante di farmaci che prolungano l’intervallo QT inclusi gli antiaritmici di Classe 1A (es.
chinidina, procainamide) e di Classe III (es.
amiodarone, sotalolo).
Questo è da tenere presente specialmente quando si assumono potenti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 5.1).
Il trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
Come per tutti gli altri trattamenti per sintomi di urgenza urinaria o incontinenza da urgenza, prima del trattamento devono essere prese in considerazione possibili cause organiche per l’urgenza e la frequenza.
Pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio–galattosio non devono prendere questo medicinale. Interazioni
- Nei metabolizzatori lenti di CYP2D6, il trattamento sistemico concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli antibiotici macrolidi (es.
eritromicina e claritromicina), agenti antimicotici (es.
chetoconazolo e itraconazolo) e inibitori delle proteasi non è raccomandato a causa dell’ aumento delle concentrazioni sieriche della tolterodina, con (conseguente) rischio di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4).
Il trattamento concomitante con altri farmaci che posseggono proprietà antimuscariniche può determinare effetto terapeutico e reazioni avverse più pronunciati.
Al contrario, l’effetto terapeutico della tolterodina può essere ridotto a seguito del trattamento concomitante con agonisti del recettore muscarinico colinergico.
L’effetto di farmaci procinetici come metoclopramide e cisapride può essere diminuito dalla tolterodina.
Il trattamento concomitante con fluoxetina (un potente inibitore del CYP2D6) non determina un’interazione clinicamente significativa poiché la tolterodina e il suo metabolita CYP2D6–dipendente, 5–idrossimetil tolterodina, sono equipotenti.
Studi di interazione farmacologica non hanno evidenziato interazioni con warfarina o contraccettivi orali in associazione (etinilestradiolo/levonorgestrel).
Uno studio clinico ha indicato che la tolterodina non è un inibitore metabolico di CYP2D6, 2C19, 2C9, 3A4 o 1A2.
Pertanto non è prevedibile un aumento dei livelli plasmatici dei farmaci metabolizzati attraverso questi isoenzimi quando somministrati in combinazione con la tolterodina. Effetti indesiderati
- In considerazione delle sue caratteristiche farmacologiche, la tolterodina può causare effetti antimuscarinici da lievi a moderati, come secchezza delle fauci, dispepsia e occhi asciutti.
La tabella che segue riporta i dati ottenuti dagli studi clinici condotti con tolterodina e quelli provenienti dall’esperienza post–marketing.
La reazione avversa riportata più comunemente è stata la secchezza delle fauci, che si è manifestata nel 35% dei pazienti trattati con tolterodina e nel 10% dei pazienti trattati con placebo.
La cefalea è stato un evento molto comune che si è verificato nel 10,1% dei pazienti trattati con tolterodina e nel 7,4% dei pazienti trattati con placebo.
Dopo l’inizio della terapia con tolterodina in pazienti che assumevano inibitori della colinesterasi per il trattamento della demenza, sono stati segnalati casi di peggioramento dei sintomi della demenza (es.Classificazione per Sistemi e Organi Molto comune (≥ 1/10) Comune (≥ 1/100 e < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000 e < 1/100) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Infezioni ed infestazioni Bronchite Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità non altrimenti specificata Reazioni anafilattoidi Disturbi psichiatrici Nervosismo Confusione, allucinazioni, disorientamento Patologie del sistema nervoso Cefalea Capogiri, sonnolenza, parestesia Compromissione della memoria Patologie dell’occhio Occhi asciutti, disturbi della visione inclusi disturbi di accomodazione Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini Patologie cardiache Palpitazioni Tachicardia, insufficienza cardiaca, aritmia Patologie vascolari Arrossamento della cute Patologie gastrointestinali Secchezza delle fauci Dispepsia, stitichezza, dolore addominale, flatulenza, vomito, diarrea Reflusso gastroesofageo Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Cute secca Angioedema Patologie renali e urinarie Disuria, ritenzione urinaria Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento, dolore toracico, edema periferico Esami diagnostici Aumento ponderale
confusione, disorientamento, delirio).
Pazienti pediatrici In due studi pediatrici di fase 3 randomizzati, controllati verso placebo, in doppio cieco condotti su 710 pazienti pediatrici per 12 settimane, la percentuale di pazienti con infezione del tratto urinario, diarrea e comportamento anomalo è stata più alta nei pazienti trattati con tolterodina rispetto a quelli trattati con placebo (infezione del tratto urinario: tolterodina 6,8%, placebo 3,6%; diarrea: tolterodina 3,3%, placebo 0,9%; comportamento anomalo: tolterodina 1,6 %, placebo 0,4 %) (vedere paragrafo 5.1). Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati adeguati sull’uso di tolterodina in donne in stato di gravidanza.
Studi condotti nell’animale hanno dimostrato effetti di tossicità sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3).
Il potenziale rischio nell’uomo non è noto.
Pertanto la tolterodina non è raccomandata durante la gravidanza.
Allattamento Non sono disponibili dati relativi all’escrezione della tolterodina nel latte materno.
L’uso di tolterodina deve essere evitato durante l’allattamento. Conservazione
- Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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