TELMISARTAN ID ACC 28CPR 80+25
7,35 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 05/10/2016
Trattamento dell’ipertensione essenziale. L’associazione a dosi fisse di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord (40 mg di telmisartan/12,5 mg di idroclorotiazide e 80 mg di telmisartan/12,5 mg di idroclorotiazide) è indicata negli adulti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan in monoterapia. L’associazione a dosi fisse di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord (80 mg di telmisartan/25 mg di idroclorotiazide) è indicata negli adulti la cui pressione arteriosa non è adeguatamente controllata con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 80 mg/12,5 mg (80 mg di telmisartan/12,5 mg di idroclorotiazide) o negli adulti la cui pressione sia stata precedentemente stabilizzata da telmisartan e idroclorotiazide somministrati separatamente.
Ogni compressa contiene 40 mg di telmisartan e 12,5 mg di idroclorotiazide. Ogni compressa contiene 80 mg di telmisartan e 12,5 mg di idroclorotiazide. Ogni compressa contiene 80 mg di telmisartan e 25 mg di idroclorotiazide. Eccipienti con effetti noti. Ogni compressa contiene 90,36 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 193,22 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa contiene 180,72 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità ai principi attivi o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Ipersensibilità ad altre sostanze derivate dalla sulfonamide (poichè idroclorotiazide è un prodotto medicinale derivato dalla sulfonamide).
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere i paragrafi 4.4 e 4.6).
• Colestasi e ostruzioni delle vie biliari.
• Grave compromissione epatica.
• Grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min).
• Ipopotassiemia refrattaria, ipercalcemia.
L'uso concomitante di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord con medicinali contenenti aliskiren è controindicato in pazienti con diabete mellito o danno renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafo 4.5 e 5.1). Posologia
- Posologia. Telmisartan e Idroclorotiazide Accord è indicato nei pazienti la cui pressione non viene adeguatamente controllata da telmisartan in monoterapia.
Si raccomanda di cercare di individuare una dose efficace di ciascuno dei singoli componenti prima di passare all’associazione a dose fissa.
Quando clinicamente appropriato, può essere preso in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia all’associazione fissa.
• Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 40 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan 40 mg.
• Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 80 mg/12,5 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con telmisartan 80 mg.
• Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 80 mg/25 mg può essere somministrato una volta al giorno ai pazienti in cui non venga raggiunto un adeguato controllo pressorio con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 80 mg/12,5 mg o ai pazienti la cui pressione sia stata precedentemente stabilizzata da telmisartan e idroclorotiazide somministrati separatamente.
Danno renale. Si consiglia un controllo periodico della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica. Nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata la dose non deve essere maggiore di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord 40 mg/12,5 mg una volta al giorno.
Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non è indicato in pazienti con grave compromissione epatica.
I diuretici tiazidici devono essere utilizzati con cautela in pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.4).
Anziani. Non è necessario modificare la dose.
Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord nei bambini e negli adolescenti al di sotto di 18 anni non sono state stabilite.
Non vi sono dati disponibili.
Modo di somministrazione: Le compresse di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord sono per somministrazione orale, singola giornaliera e devono essere assunte con del liquido, con o senza cibo.
Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale. Telmisartan e Idroclorotiazide Accord deve essere conservato nel blister sigillato a causa delle sue caratteristiche igroscopiche.
Le compresse devono essere estratte dal blister poco prima della somministrazione (vedere paragrafo 6.6). Avvertenze e precauzioni
- Gravidanza: La terapia con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Le pazienti che stanno pianificando una gravidanza devono passare a un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere i paragrafi 4.3 e 4.6).
Compromissione epatica: Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non deve essere somministrato ai pazienti con colestasi, ostruzioni delle vie biliari o grave insufficienza epatica (vedere il paragrafo 4.3), poiché telmisartan viene eliminato principalmente per via biliare.
Per questi pazienti è prevedibile una ridotta clearance epatica di telmisartan.
Inoltre, Telmisartan e Idroclorotiazide Accord deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con funzionalità epatica compromessa o con malattia epatica progressiva, poiché alterazioni minori dell’equilibrio idro-elettrolitico possono causare coma epatico.
Non esiste alcuna esperienza clinica nell’utilizzo di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord nei pazienti con compromissione epatica.
Ipertensione renovascolare: Nei pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria renale afferente a un singolo rene funzionante trattati con medicinali che influenzano il sistema renina-angiotensina-aldosterone c’è un aumentato rischio di ipotensione grave e insufficienza renale.
Danno renale e trapianto renale: Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non deve essere utilizzato nei pazienti con grave danno renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere il paragrafo 4.3).
Non esiste alcuna esperienza relativa alla somministrazione di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord nei pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale.
L’esperienza con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord nei pazienti con danno renale da lieve a moderato è limitata e pertanto si raccomanda un controllo periodico dei livelli sierici di potassio, creatinina e acido urico.
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale può verificarsi un aumento dell’azotemia associato ai diuretici tiazidici.
Ipovolemia intravascolare: Nei pazienti con ipovolemia e/o deplezione di sodio causate da dosi elevate di diuretici, diete a basso contenuto di sale, diarrea o vomito, può insorgere ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima dose.
Queste condizioni devono essere corrette prima di iniziare il trattamento con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord.
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l’uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica Altre condizioni legate alla stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone: Nei pazienti il cui tono vascolare e la funzionalità renale dipendono principalmente dall’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone (per esempio i pazienti con grave insufficienza cardiaca congestizia o affetti da malattie renali sottostanti, inclusa la stenosi dell’arteria renale), il trattamento con medicinali che influenzano questo sistema è stato associato a ipotensione acuta, iperazotemia, oliguria o, raramente, insufficienza renale acuta (vedere il paragrafo 4.8).
Aldosteronismo primario: I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono ai medicinali antipertensivi che agiscono tramite l’inibizione del sistema renina-angiotensina.
Pertanto l’utilizzo di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non è raccomandato.
Stenosi della valvola aortica e mitrale, cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva: Come per altri vasodilatatori, si consiglia particolare cautela nei pazienti affetti da stenosi della valvola aortica o mitrale o da cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Effetti metabolici ed endocrini: La terapia con tiazidici può compromettere la tolleranza al glucosio, mentre si può verificare ipoglicemia nei pazienti diabetici in terapia con insulina o antidiabetici e in trattamento con telmisartan.
Pertanto in questi pazienti si deve prendere in considerazione un monitoraggio della glicemia; potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose dell’insulina o degli antidiabetici.
Durante la terapia con tiazidici, il diabete mellito latente può diventare manifesto.
Alla terapia con diuretici tiazidici è stato associato un incremento dei livelli di colesterolo e di trigliceridi; tuttavia alla dose di 12,5 mg contenuta in Telmisartan e Idroclorotiazide Accord sono stati riportati effetti minimi o nulli.
In alcuni pazienti trattati con tiazidici possono verificarsi iperuricemia o gotta manifesta.
Squilibrio elettrolitico: Come per tutti i pazienti sottoposti a trattamento con diuretici deve essere effettuato a intervalli adeguati il controllo periodico degli elettroliti sierici.
I tiazidici, inclusa idroclorotiazide, possono causare squilibrio idro-elettrolitico (incluse ipokaliemia, iponatremia e alcalosi ipocloremica).
I segni indicativi di squilibrio idro-elettrolitico sono secchezza delle fauci, sete, astenia, letargia, sonnolenza, irrequietezza, dolore muscolare o crampi, affaticamento muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali quali nausea o vomito (vedere il paragrafo 4.8).
- Ipokaliemia.
Sebbene con l’uso dei diuretici tiazidici possa svilupparsi ipokaliemia, la terapia concomitante con telmisartan può ridurre l’ipokaliemia indotta dal diuretico.
Il rischio di ipokaliemia è maggiore nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti caratterizzati da diuresi abbondante, nei pazienti con un apporto non adeguato di elettroliti per via orale e nei pazienti in trattamento concomitante con corticosteroidi o ormone adrenocorticotropo (ACTH - vedere il paragrafo 4.5).
- Iperkaliemia.
Viceversa, a causa dell’antagonismo esercitato sui recettori dell’angiotensina II (AT1) dal componente telmisartan di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord, può verificarsi iperkaliemia.
Sebbene non sia stata documentata alcuna iperkaliemia clinicamente significativa associata all’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord, i fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale e/o insufficienza cardiaca e diabete mellito.
I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio e i sostituti del sale contenenti potassio devono essere somministrati con cautela in concomitanza con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord (vedere il paragrafo 4.5).
- Iponatremia e alcalosi ipocloremica.
Non esiste alcuna evidenza che Telmisartan e Idroclorotiazide Accord riduca o prevenga l’iponatremia indotta da diuretici.
La deficienza di cloruro è generalmente lieve e solitamente non richiede alcun trattamento.
- Ipercalcemia.
I diuretici tiazidici possono ridurre l’escrezione urinaria del calcio e causare, in assenza di disturbi noti del metabolismo del calcio, un intermittente e lieve aumento del calcio sierico.
Un’ipercalcemia marcata può essere indicativa di iperparatiroidismo latente.
I diuretici tiazidici devono essere sospesi prima di effettuare i test della funzionalità paratiroidea.
- Ipomagnesemia.
I diuretici tiazidici hanno dimostrato di aumentare l’escrezione urinaria del magnesio, il che potrebbe causare ipomagnesemia (vedere il paragrafo 4.5).
Lattosio Monoidrato: Questo medicinale contiene lattosio monoidrato.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio e/o affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Differenze etniche: Come tutti gli altri antagonisti del recettore dell’angiotensina II, telmisartan è apparentemente meno efficace nel ridurre la pressione sanguigna nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza non nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di bassi livelli di renina nella popolazione di ipertesi di colore.
Altro: Come con qualsiasi agente antipertensivo, un’eccessiva diminuzione della pressione sanguigna nei pazienti con cardiopatia ischemica o patologia cardiovascolare ischemica può causare infarto del miocardio o ictus.
Generali: Reazioni di ipersensibilità a idroclorotiazide possono verificarsi nei pazienti con o senza anamnesi di allergia o asma bronchiale, ma è più probabile che si verifichino nei pazienti con tale anamnesi.
Con l’uso dei diuretici tiazidici, compresa idroclorotiazide, è stata segnalata esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico.
Casi di reazioni di fotosensibilità sono stati segnalati con i diuretici tiazidici (vedere il paragrafo 4.8).
Se durante il trattamento si verifica una reazione di fotosensibilità, si raccomanda di interrompere il trattamento.
Se la ri-somministrazione del diuretico è ritenuta necessaria, si raccomanda di proteggere le aree esposte ai raggi solari o ai raggi UVA artificiali.
Effusione coroidale, Miopia e glaucoma ad angolo chiuso acuti: Idroclorotiazide, una sulfonamide, può causare una reazione idiosincratica, che provoca effusione coroidale con difetti del campo visivo, miopia transitoria acuta e glaucoma acuto ad angolo chiuso.
I sintomi includono l’insorgenza acuta di una diminuzione dell’acutezza visiva o dolore oculare e tipicamente si verificano da ore a settimane dopo l’inizio del trattamento con il medicinale.
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare alla perdita permanente della vista.
Il trattamento primario consiste nell’interrompere idroclorotiazide il più rapidamente possibile.
Può essere necessario prendere in considerazione dei trattamenti medici o chirurgici immediati se la pressione intraoculare rimane incontrollata.
I fattori di rischio per lo sviluppo del glaucoma acuto ad angolo chiuso possono includere un’anamnesi di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
Cancro della pelle non melanoma: In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma(NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all'aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta.
L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette.
Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata.
Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie.
Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Tossicità respiratoria acuta: Dopo l’assunzione di idroclorotiazide sono stati segnalati casi severi molto rari di tossicità respiratoria acuta, compresa la sindrome da distress respiratorio acuto (acute distress respiratory syndrome, ARDS).
L’edema polmonare si sviluppa generalmente entro pochi minuti od ore dall’assunzione di idroclorotiazide.
All’esordio i sintomi comprendono dispnea, febbre, deterioramento polmonare e ipotensione.
Se si sospetta la diagnosi di ARDS, Telmisartan e Idroclorotiazide Accord deve essere interrotto e deve essere somministrato un trattamento appropriato.
Non deve essere somministrato idroclorotiazide a pazienti che in precedenza hanno manifestato ARDS in seguito all’assunzione di idroclorotiazide. Interazioni
- Litio. Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio sono stati segnalati durante la somministrazione contemporanea di litio con inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina.
Sono stati segnalati casi rari anche con gli antagonisti dei recettori dell’angiotensina II (incluso Telmisartan e Idroclorotiazide Accord).
La co-somministrazione di litio e Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non è raccomandata (vedere il paragrafo 4.4).
Se tale co-somministrazione si rivelasse essenziale, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio durante l’uso concomitante dei due medicinali.
Medicinali associati alla perdita di potassio e all’ipokaliemia (per esempio altri diuretici kaliuretici, lassativi, corticosteroidi, ACTH, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, acido salicilico e derivati).
Se queste sostanze devono essere prescritte con l’associazione idroclorotiazide/telmisartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio.
Questi medicinali possono potenziare l’effetto di idroclorotiazide sul potassio sierico (vedere il paragrafo 4.4).
Medicinali che possono aumentare i livelli di potassio o indurre iperkaliemia (per esempio ACE inibitori, diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio, ciclosporina o altri medicinali quali eparina sodica).
Se questi medicinali devono essere prescritti con l’associazione idroclorotiazide/telmisartan, si raccomanda di monitorare i livelli plasmatici di potassio.
Sulla base dell’esperienza acquisita con l’uso di altri medicinali che inibiscono il sistema renina-angiotensina, l’uso concomitante dei suddetti medicinali può indurre un aumento del potassio sierico e pertanto non è raccomandato (vedere il paragrafo 4.4).
Medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico. Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico e l’ECG quando Telmisartan e Idroclorotiazide Accord viene somministrato con questi medicinali influenzati dalle alterazioni del potassio sierico (per esempio glicosidi della digitale, antiaritmici) e i seguenti medicinali che inducono torsioni di punta (che includono alcuni antiaritmici), essendo l’ipopotassiemia un fattore predisponente alle torsioni di punta: - antiaritmici di classe Ia (per esempio chinidina, idrochinidina, disopiramide); - antiaritmici di classe III (per esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); - alcuni antipsicotici (per esempio tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo, droperidolo); - altri (per esempio bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina IV, alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina IV).
Glicosidi della digitale. L’ipokaliemia o l’ipomagnesemia indotte dai tiazidici favoriscono l’insorgenza di aritmia cardiaca indotta da digitale (vedere il paragrafo 4.4).
Digossina. Quando telmisartan è stato co-somministrato con digossina, sono stati osservati incrementi medi della concentrazione plasmatica di picco (49%) e della concentrazione di valle (20%) di digossina.
Qualora si inizi, si modifichi e si interrompa il trattamento con telmisartan, occorre monitorare i livelli di digossina al fine di mantenerli all'interno dell'intervallo terapeutico.
Altri agenti antipertensivi. Telmisartan può incrementare l’effetto ipotensivo di altri agenti antipertensivi.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Medicinali antidiabetici (agenti orali ed insulina). Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali antidiabetici (vedere il paragrafo 4.4).
Metformina. Metformina deve essere utilizzata con cautela: rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza renale funzionale correlata a idroclorotiazide.
Resine colestiramina e colestipolo. L’assorbimento di idroclorotiazide è ridotto in presenza di resine a scambio anionico.
Medicinali antinfiammatori non steroidei. I FANS (per esempio acido acetilsalicilico a dosaggi antinfiammatori, inibitori della COX-2 e FANS non selettivi) possono ridurre gli effetti diuretici, natriuretici e antipertensivi dei diuretici tiazidici e gli effetti antipertensivi degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II.
In alcuni pazienti con funzionalità renale compromessa (come i pazienti disidratati o i pazienti anziani con funzionalità renale compromessa), la co-somministrazione di antagonisti del recettore dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi può indurre un ulteriore deterioramento della funzionalità renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile.
Pertanto la combinazione deve essere somministrata con cautela, soprattutto negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere considerato il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente.
In uno studio la co-somministrazione di telmisartan e ramipril ha determinato un aumento fino a 2,5 volte dell’AUC0-24 e della Cmax di ramipril e ramiprilato.
La rilevanza clinica di questa osservazione non è nota.
Amine pressorie (per esempio noradrenalina). L’effetto delle amine pressorie può essere ridotto.Miorilassanti non depolarizzanti (per esempio tubocurarina). L’effetto dei miorilassanti non depolarizzanti può essere potenziato da idroclorotiazide.
Medicinali utilizzati nel trattamento della gotta (come probenecid, sulfinpirazone e allopurinolo).
Può essere necessario un aggiustamento posologico dei medicinali uricosurici, poiché idroclorotiazide può incrementare il livello sierico di acido urico.
Può essere necessario un aumento della dose di probenecid o di sulfinpirazone.
La somministrazione concomitante di tiazide può aumentare l’incidenza delle reazioni di ipersensibilità ad allopurinolo.
Sali di calcio. I diuretici tiazidici possono determinare un aumento dei livelli sierici di calcio, poichè ne riducono l’escrezione.
Qualora debba essere prescritta un’integrazione di calcio o medicinali risparmiatori di calcio (ad es.
terapia con vitamina D), i livelli sierici di calcio devono essere controllati e il dosaggio di calcio aggiustato di conseguenza.
Beta-bloccanti e diazossido. L’effetto iperglicemico dei beta-bloccanti e di diazossido può essere incrementato dai tiazidici.
Agenti anticolinergici (per esempio atropina, biperiden) possono incrementare la biodisponibilità dei diuretici tiazidici riducendo la motilità gastrointestinale e la velocità di svuotamento dello stomaco.
Amantadina. I tiazidici possono aumentare il rischio di effetti indesiderati causati da amantadina.
Agenti citotossici (per esempio ciclofosfamide, metotrexato).
I tiazidici possono ridurre l’escrezione renale dei medicinali citotossici e potenziarne gli effetti mielosoppressivi.
Sulla base delle loro proprietà farmacologiche ci si può aspettare che i seguenti medicinali possano potenziare gli effetti ipotensivi di tutti gli antipertensivi, incluso telmisartan: baclofene, amifostina.
Inoltre l’ipotensione ortostatica può essere aggravata da alcol, barbiturici, narcotici o antidepressivi. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza. La reazione avversa più comunemente riportata sono i capogiri.
Raramente si può verificare angioedema grave (da ≥1/10.000, <1/1.000).
L’incidenza complessiva delle reazioni avverse riportate con Telmisartan e Idroclorotiazide Accord è risultata confrontabile a quella riportata con telmisartan in monoterapia, nel corso di studi randomizzati e controllati che hanno coinvolto 1.471 pazienti randomizzati a ricevere telmisartan e idroclorotiazide (835) o telmisartan in monoterapia (636).
L’incidenza complessiva delle reazioni avverse riportate con telmisartan/idroclorotiazide 80 mg/25 mg è risultata confrontabile a quella riportata con telmisartan/idroclorotiazide 80 mg/12,5 mg.
Non è stata stabilita una relazione tra le reazioni avverse e la dose, il sesso, l’età o la razza dei pazienti.
Elenco riassuntivo delle reazioni avverse. Le reazioni avverse segnalate in tutti gli studi clinici e verificatesi più frequentemente (p ≤0,05) con telmisartan e idroclorotiazide che con il placebo sono riportate di seguito, secondo la classificazione per sistemi e organi.
Durante il trattamento con Telmisartan e IdroclorotiazideAccord possono verificarsi reazioni avverse note per ciascuno dei singoli componenti ma che non sono state osservate nel corso degli studi clinici.
Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza ricorrendo alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); rara (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
Infezioni e infestazioni.
Rara: bronchite, faringite, sinusite.
Disturbi del Sistema immunitario.
Rara: esacerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico¹.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Non comune: ipokaliemia.
Rara: iperuricemia, iponatremia.
Disturbi psichiatrici.
Non comune: ansia.
Rara: depressione.
Patologie del sistema nervoso.
Comune: capogiri.
Non comune: sincope, parestesia.
Rara: insonnia, disturbi del sonno.
Patologie dell’occhio.
Rara: disturbi della vista, offuscamento della vista.
Patologie dell’orecchio e del labirinto.
Non comune: vertigini.
Patologie cardiache.
Non comune: tachicardia, aritmia.
Patologie vascolari.
Non comune: ipotensione, ipotensione ortostatica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Non comune: dispnea.
Rara: distress respiratorio (compresa polmonite ed edema polmonare).
Patologie gastrointestinali.
Non comune: diarrea, secchezza delle fauci, flatulenza.
Rara: dolore addominale, stipsi, dispepsia, vomito, gastrite.
Patologie epatobiliari.
Rara: anomalie della funzionalità epatica/patologia epatica².
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Rara: angioedema (anche con esito fatale), eritema, prurito, eruzione cutanea, iperidrosi, orticaria.
Patologie del Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.
Non comune: mal di schiena, spasmi muscolari, mialgia.
Rara: artralgia, crampi muscolari, dolore agli arti.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella.
Non comune: disfunzione erettile.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Non comune: dolore toracico.
Rara: malattia simil-influenzale, dolore.
Esami diagnostici.
Non comune: aumento dell’acido urico nel sangue.
Rara: aumento della creatinina sierica, aumento della creatinfosfochinasi sierica, aumento degli enzimi epatici.
¹ Sulla base dell’esperienza post-marketing.
² Per un’ulteriore descrizione, vedere il sotto-paragrafo “Descrizione delle reazioni avverse selezionate”.
Informazioni supplementari sui singoli componenti. Le reazioni avverse precedentemente riportate con uno dei singoli componenti possono essere potenziali reazioni avverse dell’associazione Telmisartan e Idroclorotiazide Accord, anche se non sono state osservate nel corso degli studi clinici con questo prodotto.
Telmisartan: Le reazioni avverse si sono manifestate con frequenza simile nei pazienti trattati con placebo e in quelli trattati con telmisartan.
L’incidenza complessiva delle reazioni avverse segnalate con telmisartan (41,4%) è stata solitamente comparabile al placebo (43,9%) negli studi controllati con placebo.
Le seguenti reazioni avverse sono state raccolte da tutti gli studi clinici condotti su pazienti trattati con telmisartan per l’ipertensione o nei pazienti di 50 anni o più ad alto rischio di eventi cardiovascolari.
Infezioni e infestazioni.
Non comune: infezione del tratto respiratorio superiore, infezioni del tratto urinario, inclusa cistite.
Rara: sepsi, anche con esito fatale³.
Patologie del sistema emolinfopoietico.
Non comune: anemia.
Rara: eosinofilia, trombocitopenia.
Disturbi del sistema immunitario.
Rara: Ipersensibilità, reazioni anafilattiche.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Non comune: iperkaliemia.
Rara: ipoglicemia (nei pazienti diabetici).
Patologie cardiache.
Non comune: bradicardia.
Patologie del sistema nervoso.
Rara: sonnolenza.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Non comune: tosse.
Molto rara: malattia polmonare interstiziale³.
Patologie gastrointestinali.
Rara: fastidio allo stomaco.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Rara: eczema, eruzione da farmaco, eruzione cutanea tossica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo.
Rara: artrosi, dolore ai tendini.
Patologie renali e urinarie.
Non comune: danno renale (inclusa insufficienza renale acuta).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Non comune: astenia.
Esami diagnostici.
Rara: diminuzione dei livelli di emoglobina.
³ Per un’ulteriore descrizione, vedere il sotto-paragrafo “Descrizione delle reazioni avverse selezionate”.
Idroclorotiazide: Idroclorotiazide può causare o esacerbare l’ipovolemia, che può determinare uno squilibrio elettrolitico (vedere il paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse di frequenza non nota segnalate con l’uso di idroclorotiazide in monoterapia includono.
Infezioni e infestazioni.
Non nota: scialoadenite.
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi).
Non nota: cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose).
Patologie del sistema emolinfopoietico.
Rara: trombocitopenia (talvolta associata a porpora).
Non nota: anemia aplastica, anemia emolitica, insufficienza midollare, leucopenia, neutropenia, agranulocitosi.
Disturbi del sistema immunitario.
Non nota: reazioni anafilattiche, ipersensibilità.
Patologie endocrine.
Non nota: controllo inadeguato del diabete mellito.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Comune: ipomagnesemia.
Rara: ipercalcemia.
Molto rara: alcalosi ipocloremica.
Non nota: anoressia, diminuzione dell’appetito, squilibrio elettrolitico, ipercolesterolemia, iperglicemia, ipovolemia.
Disturbi psichiatrici.
Non nota: irrequietezza.
Patologie del sistema nervoso.
Rara: cefalea.
Non nota: sensazione di testa leggera.
Patologie dell’occhio.
Non nota: xantopsia, miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso, effusione coroidale.
Patologie vascolari.
Non nota: vasculite necrotizzante.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.
Molto rara: sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4).
Patologie gastrointestinali.
Comune: nausea.
Non nota: pancreatite, fastidio allo stomaco.
Patologie epatobiliari.
Non nota: ittero epatocellulare, ittero colestatico.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Non nota: sindrome simil-lupoide, reazioni di fotosensibilità, vasculite cutanea, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo.
Non nota: debolezza.
Patologie renali e urinarie.
Non nota: nefrite interstiziale, disfunzione renale, glicosuria.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.
Non nota: piressia.
Esami diagnostici.
Non nota: aumento dei trigliceridi.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Funzionalità epatica alterata/malattia epatica: La maggior parte dei casi di funzionalità epatica alterata/malattia epatica con l’esperienza postmarketing con telmisartan si sono verificati nei pazienti giapponesi.
I pazienti giapponesi sono più predisposti a manifestare queste reazioni avverse.
Sepsi: Nello studio PRoFESS è stata osservata un’aumentata incidenza di sepsi con telmisartan rispetto a placebo.
L’evento può essere un risultato casuale o può essere correlato a un meccanismo attualmente sconosciuto (vedere il paragrafo 5.1).
Malattia polmonare interstiziale: Sono stati segnalati casi di malattia polmonare interstiziale successivamente alla commercializzazione, in associazione temporale con l’assunzione di telmisartan.
Tuttavia non è stata stabilita una relazione causale.
Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4.
e 5.1).
Segnalazione di sospette reazioni avverse: La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette il monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere il paragrafo 4.4).
L’uso degli antagonisti del recettore dell’angiotensina II è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).
Non vi sono dati adeguati sull’uso di telmisartan/idroclorotiazide nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un lieve aumento del rischio.
Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con antagonisti del recettore dell’angiotensina II, simili rischi possono esistere per questa classe di medicinali.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a un trattamento antipertensivo alternativo, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione agli antagonisti del recettore dell’angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale umana (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere il paragrafo 5.3).
Se dovesse verificarsi un’esposizione ad antagonisti del recettore dell’angiotensina II dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno assunto antagonisti del recettore dell’angiotensina II devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4).
L’esperienza con idroclorotiazide in gravidanza è limitata, specialmente durante il primo trimestre.
Gli studi sugli animali sono insufficienti.
Idroclorotiazide attraversa la placenta.
Considerando il meccanismo di azione farmacologica di idroclorotiazide, il suo uso durante il secondo e il terzo trimestre può compromettere la perfusione feto-placentare e causare effetti fetali e neonatali quali ittero, alterazioni dell’equilibrio elettrolitico e trombocitopenia.
Idroclorotiazide non deve essere usata per l’edema gestazionale, l’ipertensione gestazionale o la preeclampsia, a causa del rischio di diminuzione del volume del plasma e di ipoperfusione placentare senza alcun effetto benefico sul decorso della malattia.
Idroclorotiazide non deve essere usata per l’ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza, tranne che nelle rare situazioni in cui non può essere usato alcun altro trattamento.
Allattamento: Poichè non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord durante l’allattamento, Telmisartan e Idroclorotiazide Accord non è raccomandato e sono da preferirsi trattamenti alternativi con profilo di sicurezza comprovato per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati e di prematuri.
Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno umano in piccole quantità.
I tiazidici a dosi elevate, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte.
L’uso di Telmisartan e Idroclorotiazide Accord durante l’allattamento non è raccomandato.
Se Telmisartan e Idroclorotiazide Accord viene utilizzato durante l’allattamento, si devono mantenere le dosi più basse possibili.
Fertilità: Negli studi preclinici non sono stati osservati effetti di telmisartan e idroclorotiazide sulla fertilità maschile e femminile. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Conservare nel confezionamento originale per proteggere dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.