TEICOPLANINA SAN IV IM OS400MG

56,18 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: TEICOPLANINA
  • ATC: J01XA02
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 11/02/2017

La teicoplanina è indicata negli adulti e nei bambini dalla nascita per il trattamento parenterale delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1): • infezioni complicate della cute e dei tessuti molli, • infezioni delle ossa e delle articolazioni, • polmonite acquisita in ospedale, • polmonite acquisita in comunità, • infezioni complicate del tratto urinario, • endocardite infettiva, • peritonite associata a dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD), • batteriemia che si verifica in associazione con una delle indicazioni sopraelencate. La teicoplanina è anche indicata come terapia orale alternativa nel trattamento di diarrea e colite associate a infezione da Clostridium difficile. Ove appropriato, teicoplanina può essere somministrata in associazione con altri farmaci antibatterici. Devono essere prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato dei medicinali antibatterici.
Ogni flaconcino contiene 100 mg di teicoplanina equivalente a non meno di 100 000 UI. Dopo la ricostituzione, la soluzione contiene 100 mg di teicoplanina in 1,5 ml. Eccipiente con effetto noto Ogni flaconcino contiene 5.51 mg di sodio. Ogni flaconcino contiene 200 mg di teicoplanina equivalente a non meno di 200 000 UI. Dopo ricostituzione, la soluzione contiene 200 mg di teicoplanina in 3,0 mL. Eccipiente con effetto noto Ogni flaconcino contiene 9.45 mg di sodio. Ogni flaconcino contiene 400 mg di teicoplanina equivalente a non meno di 400 000 UI. Dopo ricostituzione, la soluzione contiene 400 mg di teicoplanina in 3,0 mL. Eccipiente con effetto noto Ogni flaconcino contiene 9.45 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo (teicoplanina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia La dose e la durata del trattamento devono essere aggiustate secondo il tipo e la gravità dell’infezione in atto, e secondo la risposta clinica del paziente, e i parametri relativi al paziente quali l’età e la funzionalità renale.
Misurazione delle concentrazioni sieriche Le concentrazioni sieriche di teicoplanina devono essere monitorate allo steady-state, dopo il completamento del regime di carico, per assicurarsi che siano state raggiunte le concentrazioni sieriche minime richieste: • Per la maggior parte delle infezioni da Gram-positivi, livelli minimi di teicoplanina di almeno 10 mg/L se misurati con HPLC (High Liquid Performance Chromatography), o di almeno 15 mg/L se misurati con metodo FPIA (Fluorescence Polarization Immunoassay).
• Per endocarditi e altre infezioni gravi, livelli minimi di teicoplanina di 15-30 mg/L se misurati con HPLC, o 30-40 mg/L se misurati con metodo FPIA.
Durante la terapia di mantenimento il monitoraggio delle concentrazioni sieriche minime di teicoplanina può essere effettuato almeno una volta alla settimana per assicurarsi che queste concentrazioni siano stabili.
Adulti e pazienti anziani con funzione renale normale
Indicazioni Dose di carico Dose di mantenimento
Regime di dose di carico Concentrazioni minime sieriche da ottenere ai giorni 3 - 5 Dose di mantenimento Concentrazioni minime sieriche da ottenere durante il mantenimento
- Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli - Polmonite - Infezioni complicate del tratto urinatio 6 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore per 3 somministrazioni per via endovenosa o intramuscolare >15 mg/l¹ 6 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno >15 mg/l¹ una volta la settimana
- Infezioni delle ossa e delle articolazioni 12 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore per 3-5 somministrazioni per via endovenosa >20 mg/l¹ 12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno >20 mg/l¹
- Endocardite infettiva 12 mg/kg di peso corporeo ogni 12 ore per 3-5 somministrazioni per via endovenosa 30-40 mg/l¹ 12 mg/kg di peso corporeo per via endovenosa o intramuscolare una volta al giorno >30 mg/l¹
¹ Misurata con FPIA La dose deve essere aggiustata sul peso corporeo indipendentemente dal peso del paziente Durata del trattamento La durata del trattamento deve essere stabilita in base alla risposta clinica.
Per l’endocardite infettiva solitamente viene considerato appropriato un minimo di 21 giorni.
Il trattamento non deve superare i 4 mesi.
Trattamento in associazione Teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica limitato (Gram positivi).
Non è adatta all’uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e di suscettibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile(i) sia(no) suscettibile(i) al trattamento con teicoplanina.
Diarrea e colite associata a infezione da Clostridium difficile La dose raccomandata è 100-200 mg somministrati per via orale due volte al giorno per 7 - 14 giorni.
Popolazione anziana Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio, a meno che non sia presente compromissione renale (vedere sotto).
Adulti e pazienti anziani con funzionalità renale ridotta Non è richiesto alcun aggiustamento della dose fino al quarto giorno di trattamento, a partire dal quale il dosaggio deve essere aggiustato per mantenere concentrazioni minime sieriche di almeno 10 mg/L quando misurate con HPLC, o almeno 15 mg/L quando misurate con il metodo FPIA.
Dopo il quarto giorno di trattamento: • nella insufficienza renale lieve e moderata (clearance della creatinina tra 30 e 80 mL/min): la dose di mantenimento deve essere dimezzata, somministrando la dose a giorni alterni o somministrando la metà della dose una volta al giorno.
• nella insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min) e nei pazienti sottoposti ad emodialisi: la dose deve essere un terzo della dose normale, somministrando la dose ogni 3 giorni o un terzo della dose una volta al giorno.
Teicoplanina non viene rimossa dall’emodialisi.
Pazienti in dialisi ambulatoriale peritoneale continua (CAPD) Dopo una singola dose di carico endovenosa di 6 mg/kg di peso corporeo, si somministrano 20 mg/L nella sacca della soluzione per dialisi della prima settimana, 20 mg/L in sacche differenti nella seconda settimana e successivamente 20 mg/L nella sacca notturna durante la terza settimana.
Popolazione pediatrica Le dosi raccomandate sono le stesse negli adulti e nei bambini di oltre 12 anni di età.
Neonati e bambini fino ai 2 mesi: Dose di carico Una singola dose di 16 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa il primo giorno.
Dose di mantenimento Una singola dose di 8 mg/kg di peso corporeo, somministrata per infusione endovenosa una volta al giorno.
Bambini (da 2 mesi a 12 anni): Dose di carico Una singola dose di 10 mg/kg di peso corporeo, somministrata per via endovenosa ogni 12 ore, ripetuta 3 volte.
Dose di mantenimento Una singola dose di 6-10 mg/kg di peso corporeo somministrata per via endovenosa una volta al giorno.
Modo di somministrazione Teicoplanina deve essere somministrata per via endovenosa, intramuscolare o orale.
L’iniezione endovenosa può essere somministrata o in bolo di 3-5 minuti o come infusione di 30 minuti.
Nei neonati si deve usare solo l’infusione.
Per diarrea e colite associate a infezione da Clostridium difficile deve essere utilizzata la via orale.
Per istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere il paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Teicoplanina non deve essere somministrata per via intraventricolare.
Reazioni di ipersensibilità Con teicoplanina sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi che hanno messo in pericolo di vita il paziente e si sono rivelate a volte fatali (es.
shock anafilattico).
Se si verifica una reazione allergica alla teicoplanina, il trattamento deve essere interrotto immediatamente e devono essere intraprese le opportune misure di emergenza.
La teicoplanina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con ipersensibilità nota alla vancomicina, poichè si potrebbero verificare reazioni di ipersensibilità crociata, incluso shock anafilattico fatale.
Tuttavia, una anamnesi di “sindrome dell’uomo rosso” con vancomicina non è una controindicazione all’uso di teicoplanina.
Reazioni correlate all’infusione In rari casi (anche alla prima dose), è stata osservata la “sindrome dell’uomo rosso” (un complesso di sintomi che include prurito, orticaria, eritema, edema angioneurotico, tachicardia, ipotensione, dispnea).
L’interruzione o il rallentamento dell’infusione possono far cessare queste reazioni.
Si possono limitare le reazioni correlate all’infusione se la dose giornaliera non viene somministrata con iniezione in bolo ma mediante infusione di 30 minuti.
Reazioni bollose gravi Con l’uso di teicoplanina sono state segnalate reazioni cutanee quali sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) che hanno esposto il paziente a pericolo di vita o si sono rivelate fatali.
Se sono presenti sintomi o segni di SJS o TEN (es.
progressiva eruzione cutanea spesso con vescicole o lesioni alle mucose) il trattamento con teicoplanina deve essere interrotto immediatamente.
Spettro di attività antibatterica La teicoplanina ha uno spettro di attività antibatterica (Gram-positivi) limitato.
Non è adatta all’uso come singolo agente per il trattamento di alcuni tipi di infezioni, a meno che il patogeno sia già conosciuto e di suscettibilità nota o vi sia un elevato sospetto che il(i) patogeno(i) più probabile(i) sia(no) idoneo(i) al trattamento con teicoplanina.
L’uso razionale di teicoplanina deve prendere in considerazione lo spettro di attività antibatterica, il profilo di sicurezza e l’adeguatezza della terapia antibatterica standard al trattamento del singolo paziente.
Su questa base ci si attende che in molti casi teicoplanina sia usata per trattare infezioni severe nei pazienti per i quali la terapia antibatterica standard sia considerata inappropriata.
Trombocitopenia Con teicoplanina è stata segnalata trombocitopenia (vedere paragrafo 4.8).
Durante il trattamento si raccomandano valutazioni ematologiche periodiche, inclusa una conta ematica completa.
Nefrotossicità Nei pazienti trattati con teicoplanina sono state segnalate nefrotossicità ed insufficienza renale (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti con insufficienza renale, che ricevono il regime di dose di carico elevata di teicoplanina e quelli che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con nefrotossicità potenziale nota (es.
aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina e cisplatino) devono essere attentamente monitorati, e devono eseguire test dell’udito (vedere “Ototossicità” sotto).
Dato che teicoplanina è escreta principalmente per via renale, nei pazienti con compromissione renale si deve aggiustare la dose di teicoplanina (vedere paragrafo 4.2).
Ototossicità Come con altri glicopeptidi, nei pazienti trattati con teicoplanina è stata segnalata ototossicità (sordità e tinnito) (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti che sviluppano segni e sintomi di un deterioramento dell’udito o disordini dell’orecchio interno durante il trattamento con teicoplanina devono essere controllati e valutati attentamente, specialmente in caso di trattamento prolungato e nei pazienti con insufficienza renale.
I pazienti che ricevono teicoplanina insieme o sequenzialmente ad altri medicinali con nefrotossicità e/o neurotossicità/ototossicità potenziale nota (es.
aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido etacrinico) devono essere attentamente monitorati, e, se l’udito si deteriora, deve essere valutato il beneficio di teicoplanina.
Si deve esercitare particolare cautela quando teicoplanina viene somministrata nei pazienti che richiedono un trattamento concomitante con farmaci ototossici e/o nefrotossici per cui si raccomanda di effettuare regolari test ematologici e di valutazione della funzionalità epatica e renale.
Superinfezione Come per altri antibiotici, l’uso di teicoplanina può causare la crescita di organismi non sensibili, particolarmente in caso di trattamento prolungato.
Se si dovesse verificare una superinfezione durante la terapia, devono essere adottate opportune misure.
Teicoplanina Sandoz contiene sodio.
100 mg polvere per soluzione per iniezione/ infusione: Questo medicinale contiene 5.51 mg di sodio per flaconcino equivalente a 0.27% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
200 mg e 400 mg polvere per soluzione per iniezione/ infusione: Questo medicinale contiene 9.45 mg di sodio per flaconcino equivalente a 0.47% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Non sono stati condotti studi di interazione specifici.
Soluzioni di teicoplanina e di aminoglicosidi sono incompatibili e non devono essere miscelate per l’iniezione; tuttavia sono compatibili con i fluidi per la dialisi e possono essere usate liberamente nel trattamento della peritonite CAPD-correlata.
La teicoplanina deve essere usata con cautela in terapia concomitante o successiva ad altri medicinali con noto potenziale nefrotossico e/o neurotossico/ototossico.
Questi includono ad es aminoglicosidi, colistina, amfotericina B, ciclosporina, cisplatino, furosemide e acido etacrinico (vedere paragrafo 4.4 “Nefrotossicità” e “Ototossicità”).
Tuttavia non vi è evidenza di una tossicità sinergica in combinazione con teicoplanina.
Negli studi clinici teicoplanina è stata somministrata a molti pazienti già in terapia con vari medicinali inclusi altri antibiotici, antipertensivi, farmaci anestetici, cardiovascolari e farmaci antidiabetici senza evidenza di interazioni avverse.
Popolazione pediatrica Gli studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.

Effetti indesiderati

Tabella delle reazioni avverse Nella tabella seguente sono elencate tutte le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza superiore al placebo e in più di 1 paziente, secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, a <1/10), non comune (≥1/1.000, a <1/100), raro (≥1/10.000, a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno dei diversi gruppi di frequenza, gli effetti indesiderati vengono riportati in ordine di gravità decrescente.
Classificazione sistemica organica Comune (≥1/100 to <1/10) Non comune (≥1/1.000 to <1/100) Raro (≥1/10.000 to <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Infezioni ed infestazioni   Ascesso  Superinfezione (proliferazione di organismi non sensibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico  Leucopenia trombocitopenia, eosinofilia   Agranulocitosi, neutropenia, pancitopenia
Disturbi del sistema immunitario  Reazioni anafilattiche (anafilassi) (vedere paragrafo 4.4)   Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS),shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4)
Patologie del sistema nervoso  Capogiri, cefalea   Convulsioni
Patologie dell'orecchio e del labirinto  Sordità, perdita dell’udito (vedere paragrafo 4.4), tinnito, disturbi vestibolari   
Patologie vascolari  Flebite   Tromboflebite
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Broncospasmo   
Patologie gastrointestinali  Diarrea, vomito, nausea   
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, eritema, prurito  Sindrome “dell’uomo rosso”(es.
vampate nella parte superiore del corpo) (vedere paragrafo 4.4)
  Necrolisi tossica epidermica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, angioedema, dermatite esfoliativa, orticaria (vedere paragrafo 4.4)
Patologie renali e urinarie  Aumento della creatinina ematica   Insufficienza renale (inclusa insufficienza renale acuta) (vedere sotto descrizione di reazioni avverse selezionate)*
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore, piressia    Ascesso al sito di iniezione, brividi (rigidità)
Esami diagnostici  Transaminasi aumentate (anormalità transitoria delle transaminasi), fosfatasi alcalina ematica aumentata (anormalità transitoria della fosfatasi alcalina)   
Descrizione delle reazioni avverse selezionate *Sulla base di studi scientifici, il tasso stimato di nefrotossicità nei pazienti che ricevono una dose a basso carico media di 6 mg/kg due volte al giorno, seguito da una dose di mantenimento di 6 mg/kg una volta al giorno, è di circa il 2%.
In uno studio osservazionale post-autorizzativo di sicurezza che ha coinvolto 300 pazienti con un'età media di 63 anni (trattati per l'infezione ossea e articolare, endocardite o altre infezioni gravi) che hanno ricevuto il regime di dose di carico elevato di 12 mg/kg due volte al giorno (ricevendo 5 dosi di carico come mediana) seguite da una dose di mantenimento di 12 mg/kg una volta al giorno, il tasso di nefrotossicità confermata osservato è stato dell'11,0% (95% CI = [7,4%; 15,5%]) nei primi 10 giorni.
Il tasso cumulativo di nefrotossicità dall'inizio del trattamento fino a 60 giorni dopo l'ultima dose è stato del 20,6% (95% CI = [16,0%; 25,8%]).
Nei pazienti che ricevono più di 5 dosi di carico elevate di 12 mg/kg due volte al giorno, seguite da una dose di mantenimento di 12 mg/kg una volta al giorno, il tasso cumulativo di nefrotossicità osservato dall'inizio del trattamento fino a 60 giorni dopo l'ultima somministrazione era del 27% (95% CI = [20,7%; 35,3%]) (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Vi sono dati limitati sull'uso di teicoplanina in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva ad alte dosi (vedere paragrafo 5.3): nei ratti vi è stato un aumento dell’incidenza di nati morti e di mortalità neonatale.
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
Pertanto, teicoplanina non deve essere usata durante la gravidanza se non strettamente necessario.
Non si può escludere un rischio potenziale di danno renale e all’orecchio interno per il feto (vedere paragrafo 4.4).
Allattamento Non è noto se la teicoplanina sia escreta nel latte materno umano.
Non ci sono informazioni sull’escrezione di teicoplanina nel latte negli animali.
La decisione se continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con la teicoplanina deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con la teicoplanina per la madre.
Fertilità Studi di riproduzione negli animali non hanno mostrato evidenza di una compromissione della fertilità.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione o la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
Non conservare in una siringa.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.