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Prezzo indicativo
Principio attivo: CEFTAZIDIMA PENTAIDRATO
Data ultimo aggiornamento:
30/04/2011
Tazidif è indicato per il trattamento delle infezioni di seguito riportate negli adulti e nei bambini compresi i neonati (dalla nascita). • Polmonite nosocomiale • Infezioni broncopolmonari nella fibrosi cistica • Meningite batterica • Otite media cronica suppurativa • Otite esterna maligna • Infezioni complicate del tratto urinario • Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli • Infezioni complicate intra-addominali • Infezioni delle ossa e delle articolazioni • Peritonite associata a dialisi nei pazienti con dialisi peritoneale ambulatoriale continua (Continuous ambulatory peritoneal dialysis-CAPD). Trattamento di pazienti con batteriemia che si verifica o si sospetta essere associata, con una delle infezioni elencate di sopra. La ceftazidima può essere utilizzata nella gestione dei pazienti neutropenici con febbre che si sospetta essere causata da un’infezione batterica. La ceftazidima può essere utilizzata nella profilassi peri-operatoria di infezioni del tratto urinario di pazienti sottoposti a resezione trans-uretrale della prostata (trans-urethral resection of the prostate-TURP). La scelta della ceftazidima deve tenere in considerazione il suo spettro antibatterico che è ristretto soprattutto ai batteri aerobi Gram negativi (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). La ceftazidima deve essere somministrata assieme ad altri agenti antibatterici ogni volta che i batteri considerati potenzialmente responsabili di infezioni non rientrino nel suo spettro di attività. Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.
TAZIDIF 500 mg/1,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare Un flaconcino di polvere contiene 582 mg di Ceftazidima pentaidrato (pari a 500 mg di ceftazidima). TAZIDIF 1g/3 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare Un flaconcino di polvere contiene 1,164 g di Ceftazidima pentaidrato (pari a 1 g di ceftazidima). TAZIDIF 1g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso Un flaconcino di polvere contiene 1,164 g di Ceftazidima pentaidrato (pari a 1 g di ceftazidima). TAZIDIF 2 g polvere per soluzione per infusione Un flaconcino contiene 2,328 g di Ceftazidima pentaidrato (pari a 2 g di ceftazidima). Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità alla ceftazidima, a qualsiasi altra cefalosporina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Anamnesi di grave ipersensibilità (ad esempio reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (penicilline, monobattamici e carbapenemici). Posologia
- Posologia Tabella 1: adulti e bambini ≥ 40 kg
Somministrazione intermittente |
Infezione | Dose da somministrare |
Infezioni bronco-polmonari nella fibrosi cistica | da 100 a 150 mg/kg/die ogni 8 ore, fino ad un massimo di 9 g al giorno¹ |
Neutropenia febbrile | 2 g ogni 8 ore |
Polmonite nosocomiale |
Meningite batterica |
Batteriemia* |
Infezioni delle ossa e delle articolazioni | 1-2 g ogni 8 ore |
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli |
Infezioni complicate intra-addominali |
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD |
Infezioni complicate del tratto urinario | 1-2 g ogni 8 ore o 12 ore |
Profilassi peri-operatoria per la a resezione trans-uretrale della prostata (TURP) | 1 g all’induzione dell’anestesia, e una seconda dose alla rimozione del catetere |
Otite media cronica suppurativa | da1 g a 2 g ogni 8 ore |
Otite media maligna |
Infusione continua |
Infezione | Dose da somministrare |
Neutropenia febbrile | Dose da carico di 2 g seguita da un’infusione continua da 4 a 6 g ogni 24 ore¹ |
Polmonite nosocomiale |
Infezioni bronco-polmonari nella fibrosi cistica |
Meningite batterica |
Batteriemia* |
Infezioni delle ossa e delle articolazioni |
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli |
Infezioni complicate intra-addominali |
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD |
1 Negli adulti con funzionalità renale normale sono stati usati 9 g/die senza effetti indesiderati. |
* Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1. |
Popolazione pediatrica Tabella 2: bambini < 40 kg Neonati e bambini > di 2 mesi e bambini < di 40 kg | Infezione | Dose usuale |
Somministrazione intermittente |
| Infezioni complicate del tratto urinario | 100-150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo di 6 g/die |
Otite media cronica suppurativa |
Otite esterna maligna |
Bambini neutropenici | 150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die |
Infezioni bronco-polmonari nella fibrosi cistica |
Meningite batterica |
Batteriemia* |
Infezioni delle ossa e delle articolazioni | 100-150 mg/kg/die in tre dosi divise, fino ad un massimo 6 g/die |
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli |
Infezioni complicate intra-addominali |
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD |
Infusione continua |
| Neutropenia febbrile | Dose da carico di 60-100 mg/kg seguita da un’infusione continua 100-200 mg/kg/die, fino ad un massimo 6 g/die |
Polmonite nosocomiale |
Infezioni bronco-polmonari nella fibrosi cistica |
Meningite batterica |
Batteriemia* |
Infezioni delle ossa e delle articolazioni |
Infezioni complicate della pelle e dei tessuti molli |
Infezioni complicate intra-addominali |
Peritonite associata a dialisi nei pazienti in CAPD |
Neonati e bambini ≤ ai 2 mesi | Infezione | Dose usuale |
Somministrazione intermittente |
| Maggior parte delle infezioni | 25-60 mg/kg/die in due dosi divise¹ |
¹Nei neonati e nei bambini di età ≤ ai 2 mesi, l’emivita sierica può essere da tre a quattro volte quella negli adulti. |
*Se associata, o sospetta essere associata con una delle infezioni elencate nel paragrafo 4.1. |
La sicurezza e l’efficacia di Tazidif somministrato come infusione continua nei neonati e nei bambini di età ≤ ai 2 mesi non sono state stabilite.
Anziani In considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, correlata all’età nei pazienti anziani, la dose giornaliera non deve normalmente superare i 3 g nei pazienti di oltre 80 anni di età.
Insufficienza epatica I dati disponibili non indicano la necessità di un aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione della funzionalità epatica da lieve a moderata.
Non ci sono dati dagli studi nei pazienti con grave insufficienza epatica (vedere anche paragrafo 5.2).
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.
Insufficienza renale La ceftazidima è escreta immodificata dai reni.
Pertanto deve essere ridotta la posologia nei pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Una dose iniziale da carico di 1 g deve essere somministrata.
Dosi di mantenimento devono essere basate sulla clearance della creatinina.
Tabella 3: Dosi di mantenimento raccomandate di Tazidif nell’insufficienza renale - infusione intermittente Adulti e bambini ≥ 40 kg Clearance creatinina (ml/min.) | Creatinina sierica mcmol/l (mg/dl) circa | Dose unitaria di Tazidif raccomandata (g) | Frequenza del dosaggio (oraria) |
| | |
50-31 | 150-200 (1,7-2,3) | 1 | 12 |
30-16 | 200-350 (2,3-4) | 1 | 24 |
15-6 | 350-500 (4-5,6) | 0,5 | 24 |
<5 | >500 (>5,6) | 0,5 | 48 |
Nei pazienti con infezioni gravi la dose unitaria deve essere aumentata del 50% o deve essere aumentata la frequenza del dosaggio.
Popolazione pediatrica Nei bambini la stima della clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra.
Bambini < 40 kg Clearance della creatinina (ml/min)** | Creatinina sierica mcmol/l (mg/dl)*circa | Dosi individuali raccomandate mg/kg di peso corporeo | Frequenza del dosaggio (oraria) |
50-31 | 150-200 (1,7-2,3) | 25 | 12 |
30-16 | 200-350 (2,3-4,0) | 25 | 24 |
15-6 | 350-500 (4,0-5,6) | 12,5 | 24 |
<5 | >500 (>5,6) | 12,5 | 48 |
*I valori di creatinina sierica si basano sulle linee guida che possono non indicare esattamente lo stesso grado di riduzione per tutti i pazienti con funzionalità renale ridotta. |
**Stimata sulla base della superficie corporea, o misurata. |
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.
Tabella 4: Dose di mantenimento raccomandate di Tazidif nell’insufficienza renale - infusione continua Adulti e bambini ≥ 40 kg Clearance della creatinina (ml/min) | Creatinina sierica mcmol/l (mg/dl) circa | Frequenza del dosaggio (oraria) |
50-31 | 150-200 (1,7-2,3) | Dose da carico di 2 g seguita da 1 g a 3 g/24 ore |
30-16 | 200-350 (2,3-4,0) | Dose da carico di 2 g seguita da 1 g/24 |
≤15 | >350 (>4,0) | Non valutata |
Si consiglia cautela nella scelta della dose.
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.Popolazione pediatrica Bambini < 40 kg La sicurezza e l’efficacia di Tazidif somministrato come infusione continua nei bambini di peso < ai 40 kg non sono state stabilite.
Si consiglia un attento monitoraggio clinico per la sicurezza e l’efficacia.
Se viene impiegata l’infusione continua nei bambini con insufficienza renale la clearance della creatinina deve essere calcolata in funzione della superficie corporea o della massa corporea magra.
Profilassi chirurgica Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo, durata e rischio di contaminazione dell’intervento 1 g i.m.
o 1-2 g e.v.
in dose singola (profilassi “ultra short term”) o in dosi ripetute (profilassi “short term”).
Emodialisi L’emivita sierica durante l’emodialisi varia da 3 a 5 ore.
Dopo ogni periodo di emodialisi, la dose di mantenimento di ceftazidima raccomandata nella tabella qui di seguito deve essere ripetuta.
Dialisi peritoneale La ceftazidima può essere impiegata sia nella dialisi peritoneale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).
Oltre all'utilizzo per via endovenosa, la ceftazidima può essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peritoneale (di solito 125-250 mg ogni 2 litri di soluzione di dialisi).
Nei pazienti con insufficienza renale in emodialisi continua artero-venosa o emofiltrazione ad alto flusso in unità di terapia intensiva: 1 g al giorno sia come dose singola o in dosi suddivise.
Nel caso di emofiltrazione a basso flusso seguire il dosaggio raccomandato nell’insufficienza renale.
Nei pazienti in emofiltrazione venovenosa ed emodialisi venovenosa, seguire il dosaggio raccomandato nelle seguenti tabelle.
Tabella 5: Linee guida sul dosaggio in emofiltrazione continua veno-venosa Modo di somministrazione Tazidif deve essere somministrato per iniezione endovenosa o per infusione o per iniezione intramuscolare profonda.
I siti di iniezione intramuscolare consigliati sono il quadrante superiore esterno del gluteus maximus o parte laterale della coscia.
Soluzioni di Tazidif possono essere somministrate direttamente in vena o introdotte attraverso un set infusionale se il paziente sta ricevendo liquidi per via parenterale.
La via di somministrazione standard raccomandata è quella per infusione (iniezione intermittente o infusione endovenosa continua).
La somministrazione intramuscolare deve essere considerata solo quando la via endovenosa non è possibile o è meno appropriata per il paziente.
La dose dipende dalla gravità, dalla sensibilità, dal sito e dal tipo di infezione, dall’età e dalla funzionalità renale del paziente. Avvertenze e precauzioni
- Come con tutti gli agenti antibatterici beta-lattamici, sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali.
In caso di gravi reazioni di ipersensibilità il trattamento con ceftazidima deve essere sospeso immediatamente e devono essere instaurate misure di emergenza adeguate.
Prima di iniziare il trattamento con TAZIDIF accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilità alla ceftazidima o ad altre cefalosporine o a qualsiasi altro tipo di agente beta-lattamico.
Si deve porre particolare cautela se la ceftazidima viene somministrata a pazienti con un’anamnesi di ipersensibilità non grave ad altri agenti beta-lattamici.
La ceftazidima ha uno spettro limitato di attività antibatterica.
Non è idonea per l’uso come singolo agente antibatterico per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l’agente patogeno non sia già documentato e noto essere sensibile o se esista un alto sospetto che l’agente patogeno più probabile possa essere sensibile al trattamento con ceftazidima.
Ciò si applica in particolare quando si considera il trattamento di pazienti con batteriemia e quando si tratta la meningite batterica, le infezioni della cute e dei tessuti molli e le infezioni dell’osso e delle articolazioni.
Inoltre, la ceftazidima è sensibile all’idrolisi di diverse beta lattamasi ad ampio spettro (extended-spectrum beta-lactamases-ESBLs).
Pertanto si devono prendere in considerazione le informazioni sulla prevalenza di organismi che producono ESBL nello scegliere il trattamento con ceftazidima.
Colite associata ad agenti antibatterici e colite pseudo-membranosa sono state riportate con quasi tutti gli agenti antibatterici, compresa la ceftazidima e può variare in gravità da lieve a pericolosa per la vita.
Pertanto, è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di ceftazidima (vedere paragrafo 4.8).
La sospensione della terapia con ceftazidima e la somministrazione di un trattamento specifico per il Clostridium difficile devono essere presi in considerazione.
Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.
Il trattamento concomitante con altri dosaggi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad esempio furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalità renale.
La ceftazidima è escreta per via renale.
Pertanto, la dose deve essere ridotta in base al grado di compromissione renale.
I pazienti con insufficienza renale devono essere controllati attentamente per l’efficacia e per la sicurezza.
Occasionalmente sono state riportate sequele neurologiche quando la dose non è stata ridotta nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
L’uso prolungato può comportare una sovracrescita di microrganismi non sensibili (ad esempio Enterococchi, funghi) che può richiedere interruzione del trattamento o altre misure adeguate.
È essenziale un ripetuto controllo delle condizioni del paziente.
La ceftazidima non interferisce con i test enzimatici per la determinazione della glicosuria, ma si può verificare una leggera interferenza (falso-positivo) con i metodi basati sulla riduzione del rame (Benedict, Fehling, Clinitest).
La ceftazidima non interferisce con il test del picrato alcalino per la determinazione della creatinina.
Lo sviluppo di un test positivo di Coombs associato con l'uso di ceftazidima in circa il 5% dei pazienti può interferire con i test di compatibilità del sangue.
Informazioni importanti su un eccipiente di Tazidif: Contenuto di Sodio: 500 mg polvere e solvente per soluzione iniettabile Tazidif 500 mg contiene 25mg (1,09 mmol) di sodio per flaconcino equivalente all’ 1,25% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’ OMS di 2 g di sodio per un adulto 1 g polvere e solvente per soluzione iniettabile Tazidif 1 g contiene 50mg (2,18 mmol) di sodio per flaconcino equivalente al 2,5% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’ OMS di 2 g di sodio per un adulto 2 g polvere per soluzione iniettabile o per infusione Tazidif 2 g contiene 100mg (4,34 mmol) di sodio per flaconcino equivalente al 5% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’ OMS di 2 g di sodio per un adulto Questo deve essere considerato per i pazienti che sono in un regime di dieta sodio controllata. Interazioni
- Sono stati effettuati solo studi di interazione con probenecid e furosemide.
L’uso concomitante di alti dosi con medicinali nefrotossici può avere effetti negativi sulla funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Il cloramfenicolo è un antagonista in vitro della ceftazidima e di altre cefalosporine.
La rilevanza clinica di tale osservazione non è conosciuta, ma, qualora venga proposta la somministrazione concomitante di ceftazidima e cloramfenicolo, bisogna considerare la possibilità che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse più comuni sono eosinofilia, trombocitosi, flebite o tromboflebite con la somministrazione endovenosa, diarrea, aumenti transitori degli enzimi epatici, rash maculopapulare o urticarioide, dolore e/o infiammazione a seguito di iniezione intramuscolare e positività al test di Coombs.
Per determinare la frequenza di effetti indesiderati comuni e non comuni sono stati utilizzati i dati provenienti da studi clinici sponsorizzati e non sponsorizzati.
Le frequenze assegnate a tutti gli altri effetti indesiderati sono state determinate soprattutto sulla base dei dati di farmacovigilanza successivi all’immissione in commercio e si riferiscono alla frequenza di segnalazione piuttosto che alla frequenza reale.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥1/100 a <1/10); Non comune (≥1/1000 a <1/100); Raro (≥1/10.000 a <1/1000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
Classificazione per sistemi ed organi | Comune | Non comune | Molto raro | Non nota |
Infezioni ed infestazioni | | Candidosi (inclusa vaginite e candidiasi del cavo orale) | | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Eosinofilia Trombocitosi | Neutropenia Leucopenia Trombocitopenia | | Agranulocitosi Anemia emolitica Linfocitosi |
Disturbi del sistema immunitario | | | | Anafilassi (inclusi broncospasmo e/o ipotensione) (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea Capogiri | | Sequele neurologiche¹ Parestesia |
Patologie vascolari | Flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa | | | |
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Diarrea associata ad agenti antibatterici e colite² (vedere paragrafo 4.4) Dolore addominale Nausea Vomito | | Sapore sgradevole |
Patologie epatobiliari | Innalzamenti transitori di uno o più degli enzimi epatici ³ | | | Ittero |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash urticarioide o maculopapulare | Prurito | | Necrolisi epidermica tossica Sindrome di Stevens-Johnson Eritema multiforme Angioedema DRESS5 |
Patologie renali e urinarie | | Incrementi transitori di ammoniemia, azotemia e/o creatinina sierica | Nefrite interstiziale, Insufficienza renale acuta | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare | Febbre | | |
Esami diagnostici | Positività al test di Coombs 4 | | | |
¹Sono state riportate segnalazioni di sequele neurologiche compresi tremori, mioclonie, convulsioni, encefalopatia e coma in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio di Tazidif non era stato opportunamente ridotto.
²La diarrea e la colite possono essere associate alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa.
³ALT (SGPT), AST (SOGT), LHD, GGT, fosfatasi alcalina.
4 Una positività al test di Coombs si sviluppa nel 5% circa dei pazienti e può interferire con i test di compatibilità del sangue.
5 Sono stati riportati rari casi di DRESS associati al trattamento con ceftazidima Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Vi è una quantità limitata di dati sull’uso di ceftazidima in donne in stato di gravidanza.
Studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, lo sviluppo embrio/fetale, il parto o lo sviluppo post natale (vedere paragrafo 5.3).
Tazidif deve essere prescritto a donne in stato di gravidanza solo se il beneficio supera il rischio.
Allattamento La ceftazidima è escreta nel latte materno in piccole quantità ma alle dosi terapeutiche della ceftazidima non sono previsti effetti sui bambini allattati al seno.
La ceftazidima può essere usata durante l’allattamento.
Fertilità Nessun dato disponibile. Conservazione
- Prima della ricostituzione conservare i flaconcini al riparo dalla luce e a temperatura non superiore a 25°C.
Il prodotto in soluzione, dopo ricostituzione con acqua p.p.i.
o con i liquidi infusionali compatibili (ad esempio soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4°C.
La colorazione delle soluzioni può variare da giallo pallido a color ambra in funzione della concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione.
I flaconcini di TAZIDIF possono sviluppare al loro interno, dopo la ricostituzione, una pressione positiva, dovuta alla liberazione di anidride carbonica.
La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 19/11/2024.
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.