TAVNEOS 180CPS 10MG FL
9.504,41 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 09/06/2024
Tavneos, in associazione ad un regime a base di rituximab o ciclofosfamide, è indicato per il trattamento di pazienti adulti con granulomatosi con poliangioite (GPA) o poliangioite microscopica (MPA) in fase attiva e severa (vedere il paragrafo 4.2).
Ogni capsula rigida contiene 10 mg di avacopan. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 245 mg di macrogolglicerolo idrossistearato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Il trattamento deve essere iniziato e monitorato da operatori sanitari esperti nella diagnosi e nel trattamento di GPA o MPA.
Posologia La dose raccomandata è di 30 mg di Tavneos (3 capsule rigide da 10 mg ciascuna) da assumere per via orale due volte al giorno, mattina e sera, durante i pasti.
Tavneos deve essere somministrato in associazione ad un regime di rituximab o ciclofosfamide, come segue: • rituximab per 4 dosi settimanali per via endovenosa o, • ciclofosfamide per via endovenosa o per via orale per 13 o 14 settimane, seguita da azatioprina o micofenolato mofetile per via orale e • glucocorticoidi come indicato clinicamente.
Per i dettagli su dosi, glucocorticoidi concomitanti e dati sull’efficacia e sulla sicurezza relativi alle combinazioni, vedere i paragrafi 4.8 e 5.1.
I dati degli studi clinici sono limitati a 52 settimane di esposizione seguite da 8 settimane di osservazione.
Dosi dimenticate Se un paziente dimentica una dose, la dose dimenticata deve essere assunta il prima possibile, a meno che non manchino meno di tre ore alla successiva assunzione programmata.
In tal caso, la dose dimenticata non deve essere assunta.
Gestione della dose Il trattamento deve essere rivalutato clinicamente e temporaneamente sospeso se: • alanina aminotransferasi (ALT) o aspartato aminotransferasi (AST) supera di oltre 3 volte il limite superiore della norma (ULN).
Il trattamento deve essere temporaneamente interrotto se: • ALT o AST >5 x ULN; • un paziente sviluppa leucopenia (conta dei globuli bianchi <2 x 109/L) o neutropenia (neutrofili <1 x 109/L) o linfopenia (linfociti <0,2 x 109/L); • un paziente ha un’infezione in fase attiva e grave (ovvero che richiede il ricovero in ospedale o un ricovero prolungato).
Il trattamento può essere ripreso: • al momento della normalizzazione dei valori e sulla base di una valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio.
Se il trattamento viene ripreso, le transaminasi epatiche e la bilirubina totale devono essere monitorate attentamente.
L’interruzione definitiva del trattamento deve essere presa in considerazione se: • ALT o AST >8 x ULN; • ALT o AST >5 x ULN per un periodo superiore alle 2 settimane; • ALT o AST >3 x ULN e bilirubina totale >2 x ULN o rapporto internazionale normalizzato (INR) >1,5; • ALT o AST >3 x ULN con comparsa di affaticamento, nausea, vomito, dolore o dolorabilità al quadrante superiore destro, febbre, eruzione cutanea e/o eosinofilia (>5%); • è stata stabilita un’associazione tra avacopan e disfunzione epatica.
Popolazioni speciali Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2).
Avacopan non è stato studiato in soggetti con compromissione epatica severa (Child-Pugh classe C) e pertanto non è consigliato per l’uso in queste popolazioni di pazienti.
Compromissione renale Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in base alla funzionalità renale (vedere paragrafo 5.2).
Avacopan non è stato studiato in pazienti con vasculite associata ad anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA) con una velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) inferiore a 15 mL/min/1,73 m², in dialisi, che necessitano di dialisi o plasmaferesi.
Malattia severa che si manifesta come emorragia alveolare Avacopan non è stato studiato in pazienti con malattia severa che si manifesta come emorragia alveolare.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di avacopan negli adolescenti (di età compresa tra 12 e 17 anni) non sono state ancora stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8 e 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
La sicurezza e l’efficacia di avacopan nei bambini di età inferiore a 12 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Medicinale per uso orale.
Le capsule rigide devono essere assunte durante i pasti e deglutite intere con acqua e non devono essere schiacciate, masticate o aperte.
Il pompelmo e il succo di pompelmo devono essere evitati nei pazienti trattati con avacopan (vedere paragrafo 4.5). Avvertenze e precauzioni
- Epatotossicità Reazioni avverse gravi di transaminasi epatiche elevate con bilirubina totale elevata sono state osservate in pazienti che ricevevano avacopan in associazione a ciclofosfamide (seguita da azatioprina o micofenolato) o rituximab e trimetoprim e sulfametossazolo.
Nel contesto postcommercializzazione, sono stati segnalati danno epatico da farmaci e sindrome del dotto biliare evanescente (VBDS), compresi casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
Avacopan deve essere evitato nei pazienti con segni di malattia epatica, quali AST, ALT, fosfatasi alcalina (ALP) elevati o bilirubina totale >3 volte l’ULN.
Le transaminasi epatiche e la bilirubina totale devono essere verificate prima di iniziare la terapia.
I pazienti devono essere monitorati per verificare le transaminasi epatiche e la bilirubina totale come indicato clinicamente e nel corso dei controlli di routine della condizione di base del paziente (vedere paragrafo 4.2).
Sangue e sistema immunitario La conta dei globuli bianchi (WBC) deve essere eseguita prima dell’inizio della terapia e i pazienti devono essere monitorati come indicato clinicamente e nel corso dei controlli di routine della condizione di base del paziente (vedere paragrafo 4.2).
Il trattamento con avacopan non deve essere iniziato se la conta WBC è <3,5 x 109/L, la conta dei neutrofili è <1,5 x 109/L o se la conta dei linfociti è <0,5 x 109/L.
I pazienti che assumono avacopan devono essere informati di dover segnalare immediatamente qualsiasi evidenza di infezione, comparsa di lividi inattesi, sanguinamento o qualsiasi altra manifestazione di insufficienza midollare.
Infezioni gravi Sono state segnalate infezioni gravi in pazienti che ricevevano agenti combinati per il trattamento di GPA o MPA, tra cui avacopan in associazione a rituximab o ciclofosfamide (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere valutati per rilevare la presenza di eventuali infezioni gravi.
Avacopan non è stato studiato in pazienti con infezioni da epatite B, epatite C o virus dell’immunodeficienza umana (HIV).
Prima e durante il trattamento, i pazienti devono informare il proprio medico in caso di diagnosi di tubercolosi, epatite B, epatite C o infezione da HIV.
Prestare attenzione nel trattamento di pazienti con anamnesi di tubercolosi, epatite B, epatite C o infezione da HIV.
Avacopan non diminuisce la formazione del complesso di attacco delle membrane (C5b-9) o complesso del complemento terminale (TCC).
Nessun caso di Neisseria meningitidis è stato identificato nel programma clinico di avacopan.
Monitorare i pazienti trattati per vasculite associata ad ANCA secondo la pratica clinica standard per la comparsa di segni e sintomi clinici di infezioni da Neisseria.
Profilassi della polmonite da Pneumocystis jirovecii Si raccomanda la profilassi della polmonite da Pneumocystis jirovecii per i pazienti adulti con GPA o MPA durante il trattamento con avacopan, come appropriato secondo le linee guida di pratica clinica locali.
Immunizzazione La sicurezza dell’immunizzazione con vaccini vivi dopo la terapia con avacopan non è stata studiata.
Somministrare le vaccinazioni preferibilmente prima dell’inizio del trattamento con avacopan o nella fase di quiescenza della malattia.
Angioedema È stato segnalato angioedema nei pazienti in trattamento con avacopan (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono informare il proprio medico se sviluppano sintomi quali tumefazione del viso, delle labbra o della lingua, senso di costrizione alla gola o difficoltà respiratorie.
Avacopan deve essere sospeso in caso di angioedema.
Interazione con potenti induttori di CYP3A4 In concomitanza con avacopan, è opportuno evitare l’uso di potenti induttori dell’enzima CYP3A4 (ad es., carbamazepina, enzalutamide, mitotano, fenobarbital, fenitoina, rifampicina e iperico) (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti per cui si prevede che sia necessaria la somministrazione a lungo termine di questi medicinali non devono essere trattati con avacopan.
Se la somministrazione concomitante a breve termine non può essere evitata in un paziente che sta già utilizzando avacopan, il paziente deve essere attentamente monitorato in caso di ricomparsa dell’attività di malattia.
Patologie cardiache I pazienti con GPA o MPA sono a rischio di patologie cardiache quali infarto miocardico, insufficienza cardiaca e vasculite cardiaca.
Sono stati segnalati eventi avversi gravi (SAE) di patologie cardiache nei pazienti trattati con avacopan.
Un regime di trattamento basato sulla combinazione con ciclofosfamide seguita da azatioprina può comportare un aumento del rischio di patologie cardiache rispetto a un regime basato sulla combinazione con rituximab.
Tumore maligno I medicinali immunomodulatori possono aumentare il rischio di tumori maligni.
Al momento i dati clinici sono limitati (vedere paragrafo 5.1).
Contenuto di macrogolglicerolo idrossistearato Questo medicinale contiene macrogolglicerolo idrossistearato, che può causare disturbo di stomaco e diarrea. Interazioni
- Avacopan è un substrato di CYP3A4.
La somministrazione concomitante ad induttori o inibitori di questo enzima può influenzare la farmacocinetica di avacopan.
Effetto di potenti induttori di CYP3A4 su avacopan La somministrazione concomitante di avacopan con rifampicina, un potente induttore dell’enzima CYP3A4, ha determinato una diminuzione dell’area sotto la curva concentrazione-tempo (AUC) e della massima concentrazione plasmatica (Cmax) di avacopan circa del 93% e del 79% rispettivamente.
Poiché questa interazione può comportare una perdita di efficacia di avacopan, l’uso di potenti induttori dell’enzima CYP3A4 (ad es., carbamazepina, enzalutamide, mitotano, fenobarbital, fenitoina, rifampicina e iperico) deve esser evitato in associazione ad avacopan (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti per cui si prevede che sia necessaria la somministrazione a lungo termine di questi medicinali non devono essere trattati con avacopan.
Se la somministrazione concomitante a breve termine non può essere evitata in un paziente che sta già utilizzando avacopan, il paziente deve essere attentamente monitorato per rilevare la presenza di un’eventuale ricomparsa dell’attività di malattia.
Effetto di moderati induttori di CYP3A4 su avacopan Prestare attenzione quando vengono prescritti induttori moderati di CYP3A4 (ad es., bosentan, efavirenz, etravirina e modafinil) come farmaci concomitanti con avacopan e valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio di avacopan.
Effetto di potenti inibitori di CYP3A4 su avacopan La somministrazione concomitante di avacopan con itraconazolo, un potente inibitore dell’enzima CYP3A4, ha determinato un aumento dell’AUC e della Cmax di avacopan di 2,2 e 1,9 volte circa rispettivamente.
Pertanto, i potenti inibitori dell’enzima CYP3A4 (ad es., boceprevir, claritromicina, conivaptan, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, lopinavir/ritonavir, mibefradil, nefazodone, nelfinavir, posaconazolo, ritonavir, saquinavir, telaprevir, telitromicina e voriconazolo) devono essere usati con cautela nei pazienti in trattamento con avacopan.
I pazienti devono essere monitorati per un eventuale aumento degli effetti collaterali per via della maggiore esposizione di avacopan.
Il pompelmo e il succo di pompelmo possono aumentare la concentrazione di avacopan; pertanto, pompelmo e succo di pompelmo devono essere evitati nei pazienti trattati con avacopan.
Effetto di avacopan su altri medicinali Avacopan è un debole inibitore di CYP3A4 in vivo e può aumentare l’esposizione plasmatica di medicinali concomitanti substrati di CYP3A4 con un indice terapeutico ristretto (ad es.
alfentanil, ciclosporina, diidroergotamina, ergotamina, fentanil, sirolimus e tacrolimus).
Prestare attenzione quando questi medicinali vengono usati in concomitanza con avacopan.
I pazienti devono essere trattati secondo il riassunto delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi medicinali con un indice terapeutico ristretto.
Effetto del macrogolglicerolo idrossistearato sui substrati sensibili della glicoproteina P (P-gp) Non può essere escluso un effetto clinicamente rilevante dell’eccipiente macrogolglicerolo idrossistearato su substrati sensibili della P-gp con biodisponibilità relativamente bassa (ad es.
dabigatran etexilato).
Prestare attenzione quando si utilizzano substrati della P-gp a bassa biodisponibilità in pazienti in trattamento con avacopan. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni sono nausea (23,5%), cefalea (20,5%), conta dei leucociti diminuita (18,7%), infezione delle vie respiratorie superiori (14,5%), diarrea (15,1%), vomito (15,1%) e nasofaringite (15,1%).
Le reazioni avverse gravi più comuni sono anomalie della funzionalità epatica (5,4%) e infezione polmonare (4,8%).Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse osservate nello studio registrativo di fase 3 sulla vasculite associata ad ANCA e nel contesto post-commercializzazione nei pazienti trattati con avacopan sono elencate nella Tabella 1 in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) e alla frequenza.
Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1 000, <1/100) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: Reazioni avverse
¹ Vedere paragrafo “Descrizione di reazioni avverse specifiche”.Classificazione per sistemi e organi Molto comune(≥1/10) Comune(≥1/100, <1/10) Non comune(≥1/1 000,<1/100) Non nota Infezioni ed infestazioni Infezione delle vie respiratorie superiori, Nasofaringite Infezione polmonare, Rinite, Infezione delle vie urinarie, Sinusite, Bronchite, Gastroenterite, Infezione delle basse vie aeree, Cellulite, Herpes zoster, Influenza, Candidiasi orale, Herpes orale, Otite media Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia [1] Patologie del sistema nervoso Cefalea Patologie gastrointestinali¹ Nausea, Diarrea, Vomito Dolore addominale superiore Patologie epatobiliari Test della funzionalità epatica aumentato1, [2] Danno epatico da farmaci¹, sindrome del dotto biliare evanescente¹ Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Angioedema¹ Esami diagnostici Conta dei leucociti diminuita [3] Creatinfosfochinasi ematica aumentata¹
² Alanina aminotransferasi aumentata, bilirubina ematica totale aumentata, funzione epatica anormale, gamma glutamil transferasi aumentata, enzima epatico aumentato, transaminasi aumentate.
³ Inclusa leucopenia.
Descrizione di reazioni avverse specifiche Epatotossicità Nello studio registrativo di fase 3 in cui è stato somministrato il dosaggio a 330 pazienti, il 13,3% dei pazienti nel gruppo avacopan e l’11,6% dei pazienti nel gruppo prednisone hanno manifestato una reazione avversa (test della funzionalità epatica (LFT) aumentato).
Nel gruppo avacopan, l’aumento del LFT è stato segnalato nello studio di fase 3 e includeva epatite (1,2%), epatite colestatica (0,6%) di cui un paziente ha riportato una diagnosi sia di epatite sia di epatite colestatica, traumatismo epatocellulare (0,6%) in un paziente con diagnosi di epatite asintomatica, citolisi e colestasi anitterica senza insufficienza epatocellulare.
Nello studio registrativo di fase 3, gli eventi avversi di patologie epatobiliari sono stati più frequenti nei pazienti trattati con un regime basato su una combinazione con ciclofosfamide seguita da azatioprina (10,2%) rispetto a quelli trattati con un regime basato su una combinazione con rituximab (3,7%).
Il medicinale in studio è stato sospeso o interrotto definitivamente per via dell’aumento dell’LFT nel 5,4% dei pazienti nel gruppo avacopan e nel 3,0% dei pazienti nel gruppo prednisone.
Reazioni avverse gravi dell’aumento dell’LFT sono state riportate nel 5,4% dei pazienti nel gruppo avacopan e nel 3,7% dei pazienti nel gruppo prednisone.
Tutti gli eventi epatici gravi si sono risolti con la sospensione di avacopan e/o di altri medicinali potenzialmente epatotossici, tra cui trimetoprim e sulfametossazolo.
Il danno epatico da farmaci e la sindrome del dotto biliare evanescente (VBDS) sono stati segnalati nel contesto post-commercializzazione (vedere paragrafo 4.4).
Neutropenia Nello studio registrativo di fase 3, la neutropenia è stata segnalata in 4 pazienti (2,4%) in ogni gruppo di trattamento.Un singolo caso di agranulocitosi è stato segnalato nel gruppo prednisone e nel gruppo avacopan.
È stata osservata neutropenia centrale su una biopsia del midollo osseo del paziente nel gruppo avacopan, che si è risolta spontaneamente senza trattamento aggiuntivo.
Creatinfosfochinasi aumentata Nello studio registrativo di fase 3, 6 pazienti (3,6%) nel gruppo avacopan e 1 paziente (0,6%) nel gruppo prednisone hanno manifestato reazioni avverse di aumento della creatinfosfochinasi (CPK).
Ipersensibilità tra cui angioedema Nello studio registrativo di fase 3, 2 pazienti (1,2%) nel gruppo avacopan hanno manifestato una reazione avversa di angioedema.
Un paziente è stato ricoverato in ospedale per l’evento.
Avacopan è stato sospeso ed entrambi gli eventi si sono risolti senza conseguenze.
Avacopan è stato ripreso in un paziente e l’angioedema non si è ripresentato.
Patologie gastrointestinali Nello studio registrativo di fase 3, sono state osservate reazioni avverse di patologie gastrointestinali nel 74,6% dei pazienti trattati con avacopan e un regime basato su una combinazione con ciclofosfamide seguita da azatioprina rispetto a quelli trattati con un regime basato su una combinazione con rituximab (53,3%).
Popolazioni speciali Popolazione pediatrica Nello studio di fase 3 sono stati studiati in totale 3 adolescenti, uno nel gruppo prednisone e due nel gruppo avacopan.
Non sono disponibili dati nei bambini di età inferiore a 12 anni (vedere paragrafo 5.1).
Pazienti anziani Negli studi clinici, il profilo di sicurezza è stato simile tra i pazienti di età ≥65 anni e i pazienti adulti di età <65 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/Gravidanza Non esistono dati sull’uso di avacopan nelle donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Avacopan non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento Avacopan non è stato misurato nel latte di animali in allattamento; tuttavia, è stato rilevato nel plasma della prole animale in allattamento senza effetti apparenti sulla prole (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con avacopan tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non esistono dati circa gli effetti di avacopan sulla fertilità umana.
I dati sugli animali non hanno indicato alcuna compromissione della fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nel flacone originale per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.