TADOMON 30CPR 25MG RP
4,32 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 28/12/2023
Tadomon è indicato per il trattamento, negli adulti, del dolore cronico severo che può essere trattato in modo adeguato solo con analgesici oppioidi.
Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 25 mg di tapentadolo. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 50 mg di tapentadolo. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 100 mg di tapentadolo. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 150 mg di tapentadolo. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 200 mg di tapentadolo. Ogni compressa a rilascio prolungato contiene tapentadolo tartrato equivalente a 250 mg di tapentadolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Tadomon è controindicato: • nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • in situazioni in cui i principi attivi con attività agonista sui recettori mu-oppioidi sono controindicati, vale a dire nei pazienti con depressione respiratoria significativa (in ambienti non monitorati o in assenza di attrezzature di rianimazione), e nei pazienti con asma bronchiale acuta o severa o ipercapnia; • in tutti i pazienti con ileo paralitico accertato o sospetto; • nei pazienti con intossicazione acuta da alcol, sostanze ipnotiche, analgesici ad azione centrale o principi attivi psicotropi (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
- Il regime posologico deve essere definito individualmente in base alla intensità del dolore da trattare, alla precedente esperienza di trattamento e alla capacità di monitorare il paziente.
Tadomon deve essere assunto due volte al giorno, ogni 12 ore circa.
Inizio della terapia Inizio della terapia in pazienti che, al momento, non stanno assumendo analgesici oppioidi I pazienti devono iniziare il trattamento con dosi singole da 50 mg di tapentadolo in compresse a rilascio prolungato somministrate due volte al giorno.
Inizio della terapia in pazienti in trattamento con analgesici oppioidi Quando si passa dagli oppioidi a Tadomon e si sceglie la dose iniziale, si deve tener conto della natura del precedente farmaco, della somministrazione e della dose media giornaliera.
Ciò può richiedere dosi iniziali più elevate di Tadomon per i pazienti che attualmente assumono oppioidi rispetto a quelli che non hanno assunto oppioidi prima di iniziare la terapia con Tadomon.
Titolazione e mantenimento Dopo l’inizio della terapia, la dose deve essere titolata su base individuale fino a un livello che fornisca un'adeguata analgesia e minimizzi gli effetti indesiderati, sotto la stretta supervisione del medico prescrittore.
Gli studi clinici hanno dimostrato che un regime di titolazione con incrementi di 50 mg di tapentadolo in compresse a rilascio prolungato due volte al giorno ogni 3 giorni era appropriato per ottenere un adeguato controllo del dolore nella maggior parte dei pazienti.
La compressa a rilascio prolungato da 25 mg di tapentadolo può anche essere somministrata per regolare la dose in modo da soddisfare le esigenze individuali del paziente.
Dosi giornaliere totali di Tadomon superiori a 500 mg di tapentadolo non sono state ancora studiate e quindi non sono raccomandate.
Interruzione del trattamento In seguito a improvvisa interruzione del trattamento con tapentadolo potrebbero verificarsi sintomi da astinenza (vedere paragrafo 4.8).
Quando un paziente non richiede più una terapia con tapentadolo, si consiglia di ridurre gradualmente la dose per prevenire i sintomi di astinenza.
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata non occorre modificare il dosaggio (vedere paragrafo 5.2).
Tadomon non è stato valutato in studi di efficacia controllati in pazienti con grave compromissione renale, pertanto l'uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve non occorre modificare la dose (vedere paragrafo 5.2).
Tadomon deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata.
Il trattamento in questi pazienti deve essere iniziato con la più bassa dose disponibile, cioè 25 mg, 50 mg di tapentadolo in compresse a rilascio prolungato, e non deve essere somministrato più di una volta ogni 24 ore.
All'inizio della terapia non è raccomandata una dose giornaliera superiore a 50 mg di tapentadolo in compresse a rilascio prolungato.
Il trattamento successivo deve riflettere il mantenimento dell'analgesia con una tollerabilità accettabile (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Tadomon non è stato valutato in pazienti con compromissione epatica severa, pertanto l'uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Pazienti anziani (soggetti di età pari o superiore ai 65 anni) In generale, non è richiesto un adattamento della dose nei pazienti anziani.
Tuttavia, poiché è più probabile che i pazienti anziani abbiano una ridotta funzionalità renale ed epatica, occorre prestare attenzione nella selezione del dosaggio come raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l'efficacia di Tadomon nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono ancora state stabilite.
Pertanto l’uso di TapentadoloLiconsa non è raccomandato in questa popolazione.
Modo di somministrazione Tadomon deve essere assunto intero, senza dividerlo o masticarlo, per assicurare che il meccanismo di rilascio prolungato sia mantenuto.
Tadomon deve essere assunto con una quantità sufficiente di liquido.
Tadomon può essere assunto sia a digiuno che a stomaco pieno.
Il rivestimento (matrice) della compressa di tapentadolo può non essere digerito completamente e quindi può essere eliminato e rilevato nelle feci del paziente.
Tuttavia, ciò non ha alcuna rilevanza clinica, poiché il principio attivo della compressa sarà già stato assorbito. Avvertenze e precauzioni
- Tolleranza e disturbo da uso di oppioidi (abuso e dipendenza) Dopo somministrazioni ripetute di oppioidi si possono manifestare tolleranza, dipendenza fisica, dipendenza psicologica e disturbo da uso di oppioidi (OUD).
L'abuso o l’uso improprio intenzionale di oppioidi può portare a sovradosaggio e/o morte.
Il rischio di sviluppare OUD è maggiore nei pazienti con una storia personale o familiare (genitori o fratelli) di disturbi da uso di sostanze (incluso il disturbo da uso di alcol), in consumatori di tabacco o in pazienti con una storia personale di disturbi mentali (per es, depressione maggiore, ansia e disturbi della personalità).
I pazienti dovranno essere monitorati per individuare i segni di comportamenti di ricerca di sostanza d’abuso (per es.
richieste troppo ravvicinate di nuove prescrizioni).
Ciò include la valutazione di oppioidi e psicofarmaci concomitanti (come le benzodiazepine).
Per i pazienti con segni e sintomi di OUD, deve essere preso in considerazione un consulto con un esperto di problemi di assuefazione.
Rischio dovuto all’uso concomitante di farmaci sedativi come le benzodiazepine o sostanze correlate L'uso concomitante di Tadomon e di farmaci sedativi come le benzodiazepine o sostanze correlate può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante con questi farmaci sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni di trattamento alternative.
Se si decide di prescrivere Tadomon insieme a farmaci sedativi, si deve prendere in considerazione la riduzione del dosaggio di uno o di entrambi gli agenti e la durata del trattamento concomitante deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere monitorati attentamente per la comparsa di eventuali segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A questo proposito, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi li assiste affinché siano a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
Depressione respiratoria A dosi elevate o nei pazienti sensibili agli agonisti dei recettori mu-oppioidi, Tadomon può produrre depressione respiratoria dose correlata.
Pertanto, Tadomon deve essere somministrato con cautela a pazienti con funzionalità respiratorie compromesse.
È necessario prendere in considerazione degli analgesici alternativi, non agonisti dei recettori mu-oppioidi e, in tali pazienti, Tadomon deve essere somministrato solo sotto attenta supervisione medica alla più bassa dose efficace.
In caso si manifesti depressione respiratoria, questa deve essere trattata come una qualsiasi depressione respiratoria indotta da agonisti dei recettori mu-oppioidi (vedere paragrafo 4.9).
Lesioni craniche e pressione intracranica aumentata Tadomon non va usato nei pazienti che possono essere particolarmente sensibili agli effetti intracranici dell’accumulo del biossido di carbonio, come ad esempio coloro i quali presentano evidenze di aumento della pressione intracranica, alterazioni dello stato di coscienza o coma.
Gli analgesici con attività agonista sui recettori mu-oppioidi possono mascherare il decorso clinico dei pazienti con lesioni craniche.
Tadomon deve essere usato con cautela nei pazienti con lesioni craniche e tumori cerebrali.
Convulsioni Tadomon non è stato sottoposto a una valutazione sistematica nei pazienti soggetti a convulsioni, e tali pazienti sono stati esclusi dagli studi clinici.
Tuttavia, come altri analgesici con attività agonista sui recettori mu-oppioidi, Tadomon deve essere prescritto con cautela nei pazienti con un'anamnesi di convulsioni o qualsiasi condizione medica correlata a un aumentato rischio di convulsioni.
Inoltre, il tapentadolo può aumentare il rischio di convulsioni nei pazienti che assumono altri farmaci che diminuiscono la soglia convulsiva (vedere paragrafo 4.5).
Compromissione renale Tadomon non è stato studiato in studi di efficacia controllati in pazienti con grave compromissione renale, pertanto l'uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Compromissione epatica I soggetti con compromissione epatica lieve e moderata hanno mostrato rispettivamente un aumento di 2 volte e 4,5 volte dell'esposizione sistemica, rispetto ai soggetti con funzionalità epatica normale.
Tadomon deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata (vedere paragrafi 4.2 e 5.2), specialmente all'inizio del trattamento.
Tadomon non è stato studiato in pazienti con compromissione epatica severa, pertanto l'uso in questa popolazione non è raccomandato (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Impiego nelle malattie del pancreas e delle vie biliari I principi attivi con attività agonista sui recettori mu-oppioidi possono causare spasmo dello sfintere di Oddi.
Tadomon deve essere usato con cautela in pazienti con disturbi delle vie biliari, inclusa la pancreatite acuta.
Disturbi della respirazione correlati al sonno Gli oppioidi possono causare disturbi della respirazione correlati al sonno, compresa l'apnea centrale nel sonno (CSA) e l’ipossiemia correlata al sonno.
L'uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose-dipendente.
Nei pazienti che presentano CSA, prendere in considerazione la riduzione del dosaggio totale di oppioidi.
Agonisti/antagonisti misti degli oppioidi Si deve fare attenzione quando si combina Tadomon con agonisti/antagonisti misti dei mu-oppioidi (come pentazocina, nalbufina) o agonisti parziali dei mu-oppioidi (come buprenorfina).
Nei pazienti trattati con buprenorfina per il trattamento della dipendenza da oppioidi, occorre prendere in considerazione opzioni di trattamento alternative (come ad esempio la sospensione temporanea della buprenorfina), nel caso in cui la somministrazione di agonisti completi dei recettori mu (come il tapentadolo) sia necessaria in condizioni di dolore acuto.
Con l'uso combinato con la buprenorfina, sono state segnalate richieste di dosaggi più elevati per gli agonisti completi dei recettori mu e in tali circostanze è necessario uno stretto monitoraggio degli eventi avversi come la depressione respiratoria. Interazioni
- Medicinali ad azione centrale/sostanze ad azione depressiva sul sistema nervoso centrale (SNC), compresi l'alcol e i farmaci narcotici con azione depressiva sul SNC L'uso concomitante di Tadomon con farmaci ad azione sedativa come le benzodiazepine o altri sedativi delle vie respiratorie o del SNC (altri oppioidi, antitussivi o trattamenti sostitutivi, barbiturici, antipsicotici, antistaminici anti-H1, alcol) aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC.
Pertanto, ove si contempli una terapia combinata di Tadomon con un sedativo delle vie respiratorie o del SNC, deve essere presa in considerazione la riduzione del dosaggio di uno o di entrambi gli agenti e deve essere limitata la durata dell'uso concomitante (vedere paragrafo 4.4).
L’uso contemporaneo di oppioidi e gabapentinoidi (gabapentin e pregabalin) aumenta il rischio di sovradosaggio da oppioidi, depressione respiratoria e morte.
Oppioidi con azione mista agonista/antagonista Occorre cautela nell’associare Tapentadolo con agonisti/antagonisti misti dei mu-oppioidi (come pentazocina, nalbufina) o agonisti parziali dei mu-oppioidi (come buprenorfina) (vedere anche paragrafo 4.4).
Tadomon può indurre convulsioni ed aumentare il potenziale degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), degli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI), degli antidepressivi triciclici, degli antipsicotici e di altri farmaci che abbassano la soglia convulsiva.
Ci sono state segnalazioni di sindrome serotoninergica in connessione temporale con l'uso terapeutico di tapentadolo in combinazione con farmaci serotoninergici come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) e gli antidepressivi triciclici.
La sindrome serotoninergica è probabile quando si osserva una delle seguenti condizioni: • Clono spontaneo; • Clono inducibile od oculare con agitazione o diaforesi; • Tremore e iperreflessia; • Ipertonia e temperatura corporea > 38°C e clono oculare inducibile.
La sospensione dei farmaci serotoninergici porta solitamente a un rapido miglioramento.
Il trattamento dipende dalla natura e dalla gravità dei sintomi.
La principale via di eliminazione del tapentadolo è la coniugazione con l'acido glucuronico mediante l’enzima uridina-difosfato glucuronosiltransferasi (UGT), principalmente le isoforme UGT1A6, UGT1A9 e UGT2B7.
Pertanto, la somministrazione concomitante con forti inibitori di questi isoenzimi (ad es.
ketoconazolo, fluconazolo, acido meclofenamico) può portare a un aumento dell'esposizione sistemica di tapentadolo (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti in trattamento con tapentadolo, occorre cautela se si inizia o si sospende la somministrazione concomitante di farmaci forti induttori enzimatici (ad es.
rifampicina, fenobarbital, erba di San Giovanni (hypericum perforatum)) poiché ciò può portare rispettivamente a una diminuzione dell'efficacia o al rischio di effetti avversi.
Il trattamento con Tadomon deve essere evitato nei pazienti che stanno assumendo inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) o che li hanno assunti negli ultimi 14 giorni a causa dei potenziali effetti additivi sulle concentrazioni sinaptiche di noradrenalina che possono provocare eventi avversi cardiovascolari, come ad esempio crisi ipertensive (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse al farmaco riferite dai pazienti nel corso degli studi clinici controllati con placebo eseguiti con tapentadolo sono state prevalentemente di entità lieve e moderata.
Gli effetti indesiderati più frequenti sono stati riscontrati a livello gastrointestinale e del sistema nervoso centrale (nausea, vertigini, stipsi, cefalea e sonnolenza).
La tabella sottostante riporta le reazioni avverse al farmaco identificate nel corso degli studi clinici condotti con prodotti a rilascio prolungato di tapentadolo.
Sono elencate per classe e frequenza.
Le frequenze sono definite come molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); rara (≥1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* Dopo l’immissione in commercio sono stati registrati eventi rari di angioedema, anafilassi e shock anafilattico.REAZIONI AVVERSE AI FARMACI Classificazione per sistemi e organi Frequenza Molto comune Comune Non comune Rara Non nota Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità al farmaco* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Calo dell’appetito Perdita di peso Disturbi psichiatrici Ansia, Depressione, Disturbo del sonno, Nervosismo, Irrequietezza Disorientamento, Stato confusionale, Agitazione, Disturbi della percezione, Sogni anomali, Euforia Dipendenza da farmaci, Disturbi del pensiero Delirio** Disturbi del sistema nervoso Vertigini, Sonnolenza, Mal di testa Disturbo dell'attenzione, Tremore, Contrazioni muscolari involontarie Livello di coscienza ridotto, Perdita di memoria, Disturbi mentali, Sincope, Sedazione, Disturbo dell'equilibrio, Disartria, Ipoestesia, Parestesia Convulsioni, Presincope, Disturbi della coordinazione Disturbi agli occhi Disturbi visivi Disturbi cardiaci Tachicardia, Bradicardia, Palpitazioni Disturbi vascolari Vampate di calore Diminuzione della pressione sanguigna Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Depressione respiratoria Disturbi gastrointestinali Nausea, Stipsi Vomito, Diarrea, Dispepsia Disturbo addominale Svuotamento gastrico alterato Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, Iperidrosi, Eruzioni cutanee Orticaria Disturbi renali e urinari Esitazione minzionale, Pollachiuria Disturbi del sistema riproduttivo e della mammella Disfunzione sessuale Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia, Affaticamento, Percezione di variazione della temperatura corporea, Secchezza delle mucose, Edema Sindrome da astinenza da farmaco, Sensazione di anormalità, Irritabilità Sensazione di ubriachezza, Sensazione di rilassamento
** Dopo l’immissione in commercio sono stati osservati casi di delirio in pazienti con ulteriori fattori di rischio come il cancro e l'età avanzata.
Gli studi clinici condotti con le compresse a rilascio prolungato di tapentadolo con esposizione del paziente fino a 1 anno hanno mostrato una scarsa evidenza di sintomi di astinenza in caso di brusca interruzione e questi sono stati generalmente classificati come di lieve entità, laddove si sono verificati.
Ciononostante, i medici devono valutare con attenzione l’insorgenza di eventuali sintomi da astinenza (vedere paragrafo 4.2) e trattare i pazienti di conseguenza qualora dovessero verificarsi.
È noto che il rischio di ideazione suicidaria e di suicidi commessi è maggiore nei pazienti che soffrono di dolore cronico.
Inoltre, le sostanze con una marcata influenza sul sistema monoaminergico sono state associate a un aumento del rischio di suicidalità nei pazienti che soffrono di depressione, specialmente all'inizio del trattamento.
Per il tapentadolo i dati derivati dagli studi clinici e dai rapporti dopo l’immissione in commercio non forniscono prove di un aumento del rischio.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione: Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati sull’utilizzo nelle donne in gravidanza sono molto limitati.
Studi effettuati sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni.
Tuttavia, sviluppo ritardato ed embriotossicità sono stati osservati a dosi che hanno determinato una farmacologia esagerata (effetti sul sistema nervoso centrale legati ai mu-oppioidi relativi a dosaggi superiori al range terapeutico).
Gli effetti sullo sviluppo postnatale sono stati osservati già al NOAEL materno (vedere paragrafo 5.3).
Tadomon deve essere somministrato durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifichi il potenziale rischio per il feto.
Travaglio e parto L'effetto del tapentadolo sul travaglio e sul parto negli esseri umani non è noto.
Tadomon non è raccomandato per l'uso nelle donne durante e immediatamente prima del travaglio e del parto.
A causa dell'attività agonista sui recettori mu-oppioidi di tapentadolo, i neonati le cui madri hanno assunto tapentadolo devono essere monitorati per la depressione respiratoria.
Allattamento Non esistono dati sull'escrezione di tapentadolo nel latte umano.
Da uno studio eseguito su cuccioli di ratto allattati da madri a cui era stato somministrato il tapentadolo si è concluso che il tapentadolo viene escreto nel latte materno (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto, non si può escludere un rischio per il bambino che viene allattato.
Tadomon non deve essere somministrato durante l'allattamento al seno.
Fertilità Non sono disponibili dati relativi all'effetto di Tadomon sulla fertilità nell'uomo.
In uno studio sulla fertilità e sullo sviluppo embrionale precoce, non sono stati osservati effetti sui parametri riproduttivi nei ratti maschi o femmine (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.