TABRECTA 120CPR RIV 150MG
11.915,89 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 03/05/2023
Tabrecta in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) avanzato, che presenta alterazioni genetiche associate al salto (skipping) dell’esone 14 del fattore di transizione mesenchimale-epiteliale (METex14) e che richiede una terapia sistemica a seguito di un precedente trattamento con immunoterapia e/o chemioterapia a base di platino.
Tabrecta 150 mg compresse rivestite con film: Ciascuna compressa rivestita con film contiene capmatinib dicloridrato monoidrato equivalente a 150 mg di capmatinib. Tabrecta 200 mg compresse rivestite con film: Ciascuna compressa rivestita con film contiene capmatinib dicloridrato monoidrato equivalente a 200 mg di capmatinib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Il trattamento con Tabrecta deve essere iniziato da un medico esperto nell’uso di terapie antitumorali.
Per il trattamento con Tabrecta, i pazienti devono essere selezionati sulla base della presenza di alterazioni genetiche che portano, nel tessuto tumorale o nei campioni di plasma, e utilizzando un test validato, a una mutazione associata con salto (skipping) dell’esone 14 di MET.
Nel caso l’alterazione genetica non fosse rilevata nel campione di plasma, deve essere testato il tessuto tumorale (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Posologia La dose raccomandata di Tabrecta è di 400 mg, assunta per via orale, due volte al giorno con o senza cibo.
Il trattamento deve essere continuato sulla base della sicurezza e della tollerabilità individuali e fino a quando il paziente trae beneficio clinico dalla terapia.
Se una dose di Tabrecta viene dimenticata o si manifesta vomito, il paziente non deve compensare la dose, ma assumere la dose successiva all’orario programmato.
Modifiche della dose Il programma di riduzione della dose raccomandata per la gestione delle reazioni avverse, sulla base della sicurezza e tollerabilità individuali, è illustrato in Tabella 1.
Tabella 1 Programma di riduzione della dose di Tabrecta
Dosi di Tabrecta inferiori a 200 mg, due volte al giorno, negli studi clinici non sono state considerate.Livello della dose Dose e programma Numero e dosaggio delle compresse Dose iniziale 400 mg, due volte al giorno Due compresse da 200 mg / due volte al giorno Prima riduzione della dose 300 mg, due volte al giorno Due compresse da 150 mg / due volte al giorno Seconda riduzione della dose 200 mg, due volte al giorno Una compressa da 200 mg / due volte al giorno
Le raccomandazioni per l’adeguamento della dose di Tabrecta per le reazioni avverse, sono fornite nella Tabella 2.
Tabella 2 Adeguamento della dose di Tabrecta per la gestione delle reazioni avverse
Popolazioni speciali Anziani Nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni non è necessario un adeguamento della dose (vedere paragrafo 5.2).Reazione avversa Severità Adeguamento della dose Malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmonite Qualsiasi grado correlato al trattamento Interrompere definitivamente Tabrecta. Aumenti isolati di ALT e/o AST rispetto al basale, senza aumento concomitante di bilirubina totale Grado 3 (>5,0 a ≤20,0 x ULN) Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al recupero dei valori basali di ALT/AST.
Se i valori tornano al livello basale entro 7 giorni, riprendere Tabrecta alla stessa dose, altrimenti riprendere Tabrecta ad una dose ridotta come da Tabella 1.Grado 4 (>20,0 x ULN) Interrompere definitivamente Tabrecta. Aumenti combinati di ALT e/o AST con incremento concomitante di bilirubina totale, in assenza di colestasi o emolisi Se il paziente sviluppa aumento di ALT e/o AST >3 x ULN insieme a bilirubina totale >2 x ULN, indipendentemente dal valore basale Interrompere definitivamente Tabrecta. Aumenti isolati di bilirubina totale dal valore basale, senza aumenti concomitanti di ALT e/o AST Grado 2 (>1,5 a ≤3,0 x ULN) Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al ritorno al valore basale di bilirubina.
Se i valori tornano al livello basale entro 7 giorni, riprendere Tabrecta alla stessa dose, altrimenti riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1.Grado 3 (>3,0 a ≤10,0 x ULN) Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al ritorno al valore basale di bilirubina.
Se i valori tornano al livello basale entro 7 giorni, riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1, altrimenti interrompere definitivamente Tabrecta.Grado 4 (>10,0 x ULN) Interrompere definitivamente Tabrecta. Creatinina sierica aumentata Grado 2 (>1,5 a ≤3,0 x ULN) Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al ritorno al valore basale di creatinina.
Se i valori tornano al livello basale, riprendere Tabrecta alla stessa dose.Grado 3 (>3,0 a ≤6,0 x ULN) Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al ritorno al valore basale di creatinina.
Se i valori tornano al livello basale, riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1.Grado 4 (>6,0 x ULN) Interrompere definitivamente Tabrecta. Vomito Grado 2 Sospendere temporaneamente Tabrecta fino al ritorno al grado ≤1.
Quando si raggiunge il grado ≤1, riprendere Tabrecta alla stessa dose.Grado 3 Sospendere temporaneamente Tabrecta fino a raggiungere il grado ≤2.
Quando si raggiunge il grado ≤2 riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1.Grado 4 Sospendere temporaneamente Tabrecta fino a raggiungere il grado ≤2.
Quando si raggiunge il grado ≤2, riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1.Altre reazioni avverse Grado 2 Mantenere il livello di dose.
Se intollerabile, considerare una temporanea sospensione di Tabrecta fino a risoluzione, quindi riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1.Grado 3 Sospendere temporaneamente Tabrecta fino a risoluzione, quindi riprendere Tabrecta ad una dose ridotta, come da Tabella 1. Grado 4 Interrompere definitivamente Tabrecta. Abbreviazioni: ALT, alanina aminotransferasi; AST, aspartato aminotransferasi; ULN, limite superiore del valore normale.
Classificazione secondo i Criteri Terminologici Comuni per gli Eventi Avversi (CTCAE) Versione 4.03 (CTCAE = Common Terminology Criteria for Adverse Events).
Basale = al momento dell’inizio del trattamento.
Compromissione renale Si deve usare cautela nei pazienti con compromissione renale severa poiché Tabrecta non è stato studiato in tali pazienti.
Nei pazienti con compromissione renale lieve o moderata, non è necessario alcun adeguamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve, moderata o severa, non è necessario un adeguamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Nei bambini di età compresa tra 0 e 18 anni, la sicurezza e l’efficacia di Tabrecta non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Tabrecta deve essere assunto per via orale due volte al giorno, con o senza cibo.
Si raccomanda ai pazienti con difficoltà di deglutizione di assumere Tabrecta con il cibo.
Le compresse devono essere inghiottite intere per assicurare la completa somministrazione della dose. Avvertenze e precauzioni
- Valutazione della presenza di alterazioni associate con salto (skipping) dell’esone 14 di MET (METex14) Quando, utilizzando campioni di tessuto o plasma, si rileva la presenza di alterazioni che causano il salto (skipping) dell’esone 14 di MET (METex14), è importante scegliere un test ben convalidato e robusto per evitare risultati falsi negativi o falsi positivi.
Per le caratteristiche dei test utilizzati negli studi clinici, vedere il paragrafo 5.1.
Malattia polmonare interstiziale (ILD)/polmonite In pazienti trattati con Tabrecta, è stata osservata ILD/polmonite, che può essere fatale(vedere paragrafo 4.8).
In ogni paziente con nuovi sintomi o peggioramento dei sintomi polmonari indicativi di ILD/polmonite (ad es., dispnea, tosse, febbre), deve essere eseguita un’indagine tempestiva.
Nei pazienti con sospetta ILD/polmonite, Tabrecta deve essere immediatamente sospeso e interrotto definitivamente se non vengono identificate altre potenziali cause di ILD/polmonite (vedere paragrafo 4.2).
Effetti epatici In pazienti trattati con Tabrecta, si sono verificati aumenti delle transaminasi (vedere paragrafo 4.8).
Le prove di funzionalità epatica (incluse ALT, AST e bilirubina totale) devono essere eseguite prima dell’inizio del trattamento, ogni 2 settimane durante i primi 3 mesi di trattamento, quindi, una volta al mese o secondo indicazione clinica, con prove eseguite priù frequentemente nei pazienti che sviluppano aumento delle transaminasi o della bilirubina.
Sulla base della severità della reazione avversa, sospendere temporaneamente, ridurre la dose o interrompere definitivamente Tabrecta (vedere paragrafo 4.2).
Enzimi pancreatici aumentati In pazienti trattati con Tabrecta, si sono manifestati livelli di amilasi e lipasi aumentati(vedere paragrafo 4.8).
Durante il trattamento con Tabrecta, amilasi e lipasi devono essere monitorate al basale e, poi, regolarmente.
sulla base della severità della reazione avversa, sospendere temporaneamente, ridurre la dose o interrompere definitivamente Tabrecta (vedere paragrafo 4.2).
Tossicità embrio-fetale Sulla base dei risultati degli studi sugli animali e del suo meccanismo d’azione, quando somministrato a una donna in gravidanza, Tabrecta può causare danni al feto, a causa della sua fetotossicità e teratogenicità (vedere paragrafo 4.6).
Le donne in gravidanza e in età fertile devono essere informate del potenziale rischio per il feto se Tabrecta viene usato durante la gravidanza o se la paziente inizia una gravidanza durante l’assunzione di Tabrecta.
Le donne in età fertile, sessualmente attive, devono usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con Tabrecta e per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
Lo stato di gravidanza delle donne in età fertile deve essere verificato prima di iniziare il trattamento con Tabrecta.
I pazienti di sesso maschile le cui partner sono in stato di gravidanza, sospettano una gravidanza o potrebbero iniziare una gravidanza devono usare il profilattico durante il trattamento con Tabrecta e per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
Rischio di fotosensibilità Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi sugli animali, con Tabrecta, esiste un potenziale rischio di reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 5.3).
Nello studio GEOMETRY mono-1 durante il trattamento con Tabrecta, è stato raccomandato ai pazienti di limitare l’esposizione diretta ai raggi ultravioletti e di adottare le seguenti misure protettive: uso di protezione solare sulle parti del corpo esposte, uso di indumenti protettivi e occhiali da sole.
Queste misure devono essere continuate per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
Interazioni con altri medicinali Esiste la possibilità di interazioni farmaco-farmaco con Tabrecta, quale medicinale che subisce gli effetti o li causa (vedere paragrafo 4.5).
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Capmatinib viene metabolizzato attraverso l’enzima CYP3A4 e l’aldeide ossidasi.
Il rischio di un’interazione farmaco-farmaco attraverso l’aldeide ossidasi non è stato valutato, in quanto non sono stati confermati inibitori clinicamente rilevanti.
Effetti di altri medicinali su Tabrecta Potenti inibitori del CYP3A In soggetti sani, la co-somministrazione di una singola dose di 200 mg di capmatinib con itraconazolo, un potente inibitore del CYP3A (200 mg una volta al giorno per 10 giorni), ha aumentato l’AUCinf di capmatinib del 42% senza nessuna variazione nella Cmax di capmatinib, rispetto alla somministrazione di capmatinib da solo.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per le reazioni avverse durante la co-somministrazione di Tabrecta con potenti inibitori del CYP3A, inclusi, a titolo esemplificativo, claritromicina, indinavir, itraconazolo, ketoconazolo, lopinavir/ritonavir, nefazodone, nelfinavir, posaconazolo, ritonavir, saquinavir, telaprevir, telitromicina, verapamil e voriconazolo.
Potenti induttori del CYP3A In soggetti sani, la co-somministrazione di una singola dose di 400 mg di capmatinib con rifampicina, un potente induttore del CYP3A (600 mg una volta al giorno per 9 giorni) ha ridotto l’AUCinf di capmatinib del 67% e la Cmax del 56%, rispetto alla somministrazione di capmatinib da solo.
Le riduzioni dell’esposizione a capmatinib possono ridurre l’attività antitumorale di Tabrecta.
Deve essere evitata la co-somministrazione di Tabrecta con potenti induttori del CYP3A, inclusi, a titolo esemplificativo, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifampicina ed erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).
Deve, dunque, essere preso in considerazione un medicinale alternativo con un potenziale nullo o minimo di induzione del CYP3A.
Moderati induttori del CYP3A Le simulazioni che utilizzano modelli farmacocinetici su base fisiologica (PBPK) hanno previsto che la co-somministrazione di una dose di 400 mg di capmatinib con efavirenz, un induttore moderato del CYP3A (600 mg al giorno per 20 giorni), comporterebbe, allo stato stazionario, una riduzione del 44% dell’AUC0-12h di capmatinib e una riduzione del 34% della Cmax, rispetto a capmatinib somministrato da solo.
Le riduzioni di esposizione a capmatinib possono ridurre l’attività antitumorale di Tabrecta.
Si deve usare cautela durante la co-somministrazione di Tabrecta con induttori moderati del CYP3A.
Agenti che aumentano il pH gastrico Capmatinib mostra una solubilità pH-dipendente e nei tests in vitro diventa scarsamente solubile all’aumentare del pH.
In soggetti sani, la co-somministrazione di una singola dose di 600 mg di capmatinib con l’inibitore di pompa protonica rabeprazolo (20 mg una volta al giorno per 4 giorni), ha ridotto l’AUCinf del 25% e la Cmax del 38% di capmatinib, rispetto a capmatinib somministrato da solo.
È improbabile che si verifichino interazioni farmaco-farmaco clinicamente rilevanti tra capmatinib e gli agenti riduttori dell’acidità gastrica poiché la co-somministrazione di rabeprazolo non ha avuto nessun effetto clinicamente significativo sull’esposizione di capmatinib.
Effetti di Tabrecta su altri medicinali Substrati di enzimi CYP È stata osservata una moderata inibizione del CYP1A2 quando capmatinib è stato co-somministrato con la caffeina, substrato sensibile del CYP1A2.
La co-somministrazione di capmatinib (400 mg, due volte al giorno) con la caffeina ha aumentato l’AUCinf della caffeina del 134%.
Se capmatinib è cosomministrato con substrati del CYP1A2 con indice terapeutico ristretto, qualiteofillina e tizanidina, può essere necessaria una riduzione della dose del medicinale co-somministrato.
È improbabile che si verifichino interazioni farmaco-farmaco clinicamente rilevanti tra capmatinib ed i substrati del CYP3A, poiché la co-somministrazione di capmatinib non ha avuto alcun effetto clinicamente significativo sull’esposizione di midazolam (un substrato del CYP3A).
Substrati della glicoproteina-P (P-gp) e della proteina di resistenza del cancro della mammella (BCRP) In pazienti con cancro, la co-somministrazione di digossina (substrato della P-gp) con dosi multiple di capmatinib (400 mg, due volte al giorno) ha aumentato l’AUCinf di digossina del 47% ed aumentato la Cmax del 74%, rispetto alla digossina somministrata da sola.
In pazienti con cancro, la cosomministrazione di rosuvastatina (substrato BCRP) con dosi multiple di capmatinib (400 mg due, volte al giorno) ha aumentato l’AUCinf di rosuvastatina del 108% ed aumentato la Cmax del 204%, rispetto alla rosuvastatina somministrata da sola.
La co-somministrazione di Tabrecta con substrati della P-gp o della BCRP può aumentare l’incidenza e la severità delle reazioni avverse di tali substrati.
Cautela deve essere usata durante la co-somministrazione di Tabrecta con substrati della P-gp (digossina, dabigatran etexilato, colchicina, sitagliptin, saxagliptin e posaconazolo) o substrati della BCRP (metotrexato, rosuvastatina, pravastatina, mitoxantrone e sulfasalazina).
Se capmatinib è cosomministrato con substrati della P-gp o della BCRP con indice terapeutico ristretto, può essere necessaria una riduzione della dose del farmaco co-somministrato. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni sono state edema periferico (67,5%), nausea (44,4%), stanchezza (34,4%), creatinina ematica aumentata (33,8%), vomito (25,0%), dispnea (22,5%), appetito ridotto (21,3%) e dolore dorsale (20,6%).
Le reazioni avverse di grado 3 o 4 più comuni sono state edema periferico (14,4%), lipasi aumentata (9,4%), ALT aumentata (8,1%), stanchezza (8,1%), dispnea (6,9%) e amilasi aumentata (5,6%).
Sono state segnalate reazioni avverse gravi in 35 dei 160 pazienti che avevano ricevuto Tabrecta (21,9%).
Le reazioni avverse gravi verificatesi in >2% dei pazienti includevano dispnea (5,6%), ILD/polmonite (5,0%), cellulite (3,1%) ed edema periferico (2,5%).
Sono state segnalate interruzioni della dose in 81 dei 160 pazienti (50,6%).
Le reazioni avverse che hanno richiesto l’interruzione della dose includevano edema periferico (15,0%), creatinina ematica aumentata (11,3%), lipasi aumentata (8,1%), nausea (8,1%), ALT aumentata (6,3%), stanchezza (5,6%), amilasi aumentata (5,0%), vomito (5,0%), dispnea (3,8%), bilirubina ematica aumentata (3,1%) e AST aumentata (3,1%).
Sono state segnalate riduzioni della dose in 49 dei 160 pazienti (30,6%).
Le reazioni avverse che hanno richiesto riduzioni della dose includevano edema periferico (16,3%), ALT aumentata (5,0%), creatinina ematica aumentata (3,8%), stanchezza (3,1%) e nausea (2,5%).
L’interruzione definitiva è stata segnalata in 19 dei 160 pazienti (11,9%).
Le reazioni avverse più frequenti che hanno portato all’interruzione definitiva di Tabrecta sono state ILD/polmonite (3,8%), edema periferico (2,5%), ALT aumentata (1,3%), AST aumentata (1,3%), bilirubina ematica aumentata (1,3%), creatinina ematica aumentata (1,3%), lipasi aumentata (1,3%), amilasi aumentata (0,6%), stanchezza (0,6%) e orticaria (0,6%).
Tabella delle reazioni avverse La sicurezza di Tabrecta è stata valutata in pazienti con NSCLC, localmente avanzato o metastatico, in uno fondamentale studio (pivotal), globale, prospettico, multicoorte, non randomizzato, in aperto, di Fase II (GEOMETRY mono-1), in tutte le coorti di trattamento (N=373), indipendentemente dai trattamenti precedenti o dallo stato di alterata regolazione di MET (mutazione e/o amplificazione).
Le frequenze delle reazioni avverse si basano sulle frequenze degli eventi avversi di ogni tipo identificati in 160 pazienti con mutazioni con salto (skipping) dell’esone 14 di MET (METex14), esposti a capmatinib alla dose raccomandata, mentre le frequenze delle alterazioni dei parametri di laboratorio si sono basate sul peggioramento di almeno 1 grado (secondo CTCAE, versione 4.03), rispetto al valore basale.
Il profilo di sicurezza rilevato in tutti i pazienti arruolati nello studio GEOMETRY mono 1 (N=373) è comparabile con quello dei pazienti con mutazioni con salto (skipping) dell’esone 14 di MET (N=160).
Nelle coorti di pazienti con mutazione di MET, la durata mediana dell'esposizione a capmatinib è stata di 34,9 settimane (intervallo: da 0,4 a 195,7 settimane).
Tra i pazienti che hanno ricevuto capmatinib, il 55,0% è stato esposto per almeno 6 mesi e il 36,3% per almeno un anno.
Le reazioni avverse registrate negli studi clinici (Tabella 3) sono elencate sulla base della classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
All’interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono classificate sulla base della frequenza e quelle più frequenti sono indicate per prime.
Inoltre, per ciascuna reazione avversa, la corrispondente categoria di frequenza è definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 3 Reazioni avverse nello studio GEOMETRY mono-1, in pazienti (N=160) con mutazioni associate con salto (skipping) dell’esone 14 (METex14) (Data limite (cutoff): 30-Ago-2021)
Descrizione di reazioni avverse selezionate ILD/polmoniti ILD/polmoniti, di ogni grado, sono state segnalate in 12 su 160 pazienti (7,5%).Reazione avversa Categoria di frequenzaTutti i gradi Tutti i gradi% Grade 3/4% Infezioni ed infestazioni Cellulite Comune 4,4 2,5* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Appetito ridotto Molto comune 21,3 1,3* Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Molto comune 22,5 6,9* Tosse Molto comune 17,5 0,6* ILD/polmonite¹ Comune 7,5 4,4* Patologie gastrointestinali Vomito Molto comune 25,0 0,6* Nausea Molto comune 44,4 0,6* Diarrea Molto comune 15,6 - Stipsi Molto comune 13,1 1,3* Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità† Non comune 0,3 0,3 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Molto comune 10,6 0,6* Eruzione cutanea² Comune 9,4 - Orticaria Comune 2,5 0,6* Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Edema periferico³ Molto comune 67,5 14,4* Piressia Molto comune 10,6 1,3* Stanchezza4 Molto comune 34,4 8,1* Dolore dorsale Molto comune 20,6 1,3* Peso diminuito Molto comune 12,5 - Dolore toracico non cardiaco5 Comune 9,4 1,3* Esami diagnostici Albumina diminuita Molto comune 78,3 1,9* Creatinina aumentata Molto comune 74,5 0,6* Alanina aminotransferasi aumentata Molto comune 45,9 11,5 Amilasi aumentata Molto comune 37,2 7,1 Lipasi aumentata Molto comune 33,3 11,5 Aspartato aminotransferasi aumentata Molto comune 33,8 5,7 Fosfato diminuito Molto comune 30,1 4,5 Sodio diminuito Molto comune 22,3 4,5 Bilirubina aumentata Comune 8,3 0,6* ¹ ILD/polmonite include i termini preferiti (PT) di ILD, polmonite e polmonite in fase di organizzazione.
² Eruzione cutanea include i PT di eruzione cutanea, eruzione cutanea maculo-papulare ed eruzione cutanea vescicolare.
³ Edema periferico include i PT di edema periferico e tumefazione periferica.
4 Stanchezza include i PT di stanchezza e astenia.
5 Dolore toracico non cardiaco include i PT di fastidio al torace, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore toracico non cardiaco.
* Nello studio GEOMETRY mono-1, nei pazienti con mutazioni con salto (skipping) dell’esone 14 di MET (METex14), non sono state riportate reazioni avverse di grado 4.
† Nei pazienti con tumori solidi trattati con Tabrecta in monoterapia (N=580) è stata osservata ipersensibilità.
Ipersensibilità è stata anche osservata dopo la commercializzazione e in programmi di expanded access con Tabrecta.
Nello studio GEOMETRY mono 1, in pazienti con MET amplificata, sono stati osservati casi di danno renale acuto (n=1), insufficienza renale (n=4) e pancreatite acuta (n=1).
Sono state segnalate ILD/polmoniti di grado 3 in 7 pazienti (4,4%), con un evento fatale correlato al trattamento della polmonite (0,6%) e un evento fatale di polmonite in fase di organizzazione (0,6%).
ILD/polmoniti si sono manifestate in 6 su 63 pazienti (9,5%) con anamnesi per precedente radioterapia e 6 su 97 pazienti (6,2%) che non avevano ricevuto precedente radioterapia.
Sei pazienti (3,8%) hanno interrotto Tabrecta a causa di ILD/polmonite.
ILD/polmonite si sono manifestate principalmente entro i primi 3 mesi circa di trattamento.
Il tempo mediano di insorgenza di ILD/polmonite di grado 3 o superiore è stato di 7,0 settimane (intervallo: da 0,7 a 88,4 settimane).
Effetti epatici Aumenti di ALT/AST di ogni grado sono stati osservato in 24 dei 160 pazienti (15,0%).
Aumenti di ALT/AST di grado 3 o 4 sono stati osservati in 13 dei 160 pazienti (8,1%) trattati con Tabrecta.
Due pazienti (1,3%) hanno interrotto Tabrecta a causa di aumenti di ALT/AST.
Gli aumenti di ALT/AST si sono verificati soprattutto entro i primi 3 mesi circa di trattamento.
Il tempo mediano all’insorgenza degli aumenti di ALT/AST di grado 3 o superiore è stato di 6,4 settimane (intervallo: da 2,1 a 17,9 settimane).
Aumento degli enzimi pancreatici Aumenti di amilasi/lipasi di ogni grado sono stati segnalati in 27 dei 160 pazienti (16,9%).
Aumenti di amilasi/lipasi di grado 3 o 4 sono stati segnalati in 18 dei 160 pazienti (11,3%) trattati con Tabrecta.
Tre pazienti (1,9%) hanno interrotto Tabrecta a causa di aumenti di amilasi/lipasi.
Il tempo mediano all’insorgenza per gli aumenti di amilasi/lipasi di grado 3 o superiore è stato di 10,1 settimane (intervallo: da 2,3 a 68,0 settimane).
Edema periferico Edema periferico di ogni grado è stato segnalato in 108 dei160 pazienti (67,5%).
Questa reazione avversa include gli eventi di edema periferico, che era il più frequente (65,0%) e, tumefazione periferica, verificatasi nel 4,4% dei pazienti.
Edema periferico di grado 3 o 4 è stato segnalato in 23 dei 160 pazienti (14,4%) trattati con Tabrecta.
Quattro pazienti (2,5%) hanno interrotto Tabrecta a causa di edema periferico.
Il tempo mediano di insorgenza dell'edema periferico di grado 3 o superiore, è stato di 24,3 settimane (intervallo: da 1,4 a 86,9 settimane).
Popolazioni speciali Anziani Dei 160 pazienti con mutazioni associate con salto (skipping) dell’esone 14 di MET, arruolati nello studio GEOMETRY mono-1, che hanno ricevuto 400 mg di capmatinib due volte al giorno, l'85% era di età pari o superiore a 65 anni e il 4,4% era di età pari o superiore a 85 anni.
Il manifestarsi di eventi di grado ≥3 aumentava con l'età.
Gli eventi gravi correlati al trattamento sono stati più frequenti nei pazienti di età compresa tra ≥65 e <75 anni (22%) e in quelli di età ≥85 anni (28,6%), rispetto ai pazienti di età compresa tra ≥75 e <85 anni (8,5%) e ai pazienti di età inferiore a 65 anni (8,3%), sebbene questo confronto sia limitato dalla piccola dimensione del campione riguardante i pazienti di età ≥85 anni.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni averse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/Contraccezione negli uomini e nelle donne Le donne in età fertile, sessualmente attive, devono usare un contraccettivo efficace (metodi che riducano a meno dell’1% i tassi di gravidanza), durante il trattamento con Tabrecta e per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
I pazienti maschi con partner in stato di gravidanza, che potrebbero essere in gravidanza o che potrebbero iniziare una gravidanza, devono usare il profilattico durante il trattamento con Tabrecta e per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
Gravidanza I dati relativi all’uso di capmatinib in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Sulla base dei dati degli studi sugli animali e sul meccanismo d’azione, si ritiene che capmatinib, quando somministrato durante la gravidanza, possa causare malformazioni congenite.
Tabrecta non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con capmatinib.
Prima di iniziare il trattamento con Tabrecta, deve essere verificato lo stato di gravidanza di donne potenzialmente fertili.
Allattamento Non è noto se dopo la somministrazione di Tabrecta, capmatinib o suoi metaboliti siano escreti nel latte materno.
Esistono informazioni insufficienti sull’escrezione di capmatinib o suoi metaboliti nel latte di animali.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
A causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei neonati/lattanti, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con Tabrecta e per almeno 7 giorni dopo l’ultima dose.
Fertilità Non sono disponibili dati sulla fertilità umana con capmatinib.
Non sono stati condotti studi di fertilità su animali. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.