SUVAMOD 28CPS 10MG+5MG
5,35 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/02/2022
SUVAMOD è indicato come terapia sostitutiva in pazienti che sono adeguatamente controllati con rosuvastatina e amlodipina somministrati simultaneamente, al medesimo dosaggio dell’associazione. Il medicinale è indicato per il trattamento dell’ipertensione, dell’ angina pectoris cronica stabile, e dell’ angina di Prinzmetalin pazienti adulti affetti da una delle seguenti condizioni: - ipercolesterolemia primaria (tipo IIa inclusa ipercolesterolemia familiare di tipo eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb), in aggiunta alla dieta quando la risposta a quest’ultima e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) risulta essere inadeguata; - ipercolesterolemia familiare di tipo omozigote in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti ipolipemizzanti (ad esempio LDL aferesi) o quando tali trattamenti non risultano appropriati. - necessità di prevenzione di eventi cardiovascolari in pazienti adulti ritenuti ad alto rischio di insorgenza di un primo evento cardiovascolare, come terapia aggiuntiva alla correzione di altri fattori di rischio.
SUVAMOD 10 mg/5 mg capsule rigide Ogni capsula contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 10,40 mg) e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 6,94 mg) SUVAMOD 10 mg/10 mg capsule rigide Ogni capsula contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 10,40 mg) e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 13,88 mg) SUVAMOD 20 mg/5 mg capsule rigide Ogni capsula contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 20,80 mg) e 5 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 6,94) SUVAMOD 20 mg/10 mg capsule rigide Ogni capsula contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio 20,80 mg) e 10 mg di amlodipina (come amlodipina besilato 13,88 mg) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Correlate a SUVAMOD: - Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Correlate al principio attivo rosuvastatina: - malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite superiore di normalità (ULN), - danno renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min),- miopatia, - trattamento concomitante con ciclosporina, - durante la gravidanza e l’allattamento e nelle donne in età fertile che non usano misure contraccettive adeguate,- ipersensibilità a rosuvastatina o alle statine.
Correlate al principio attivo amlodipina: - grave ipotensione, - shock (incluso shock cardiogeno), - ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (per esempio stenosi aortica di grado elevato), - insufficienza cardiaca emodinamicamente instabile dopo infarto del miocardio acuto, - ipersensibilità ad amlodipina o derivati diidropiridinici. Posologia
- Posologia Prima di iniziare il trattamento il paziente deve essere sottoposto ad una dieta ipocolesterolemica standard, che deve essere mantenuta anche durante il trattamento con SUVAMOD.
La dose raccomandata è di una capsula al giorno.
SUVAMOD non è adatto per la terapia iniziale.
Prima di passare a SUVAMOD, i pazienti devono essere controllati con dosi stabili dei monocomponenti assunti allo stesso tempo tenendo conto degli obiettivi della terapia e della risposta del paziente, utilizzando le linee guida terapeutiche attualmente in uso.
La dose di SUVAMOD dovrebbe essere basata sulle dosi dei singoli componenti della combinazione al momento del cambio.
Se è richiesta una modifica della posologia per una qualsiasi ragione (ad es nuova diagnosi di malattia correlata, cambiamento della condizione del paziente o dovuta all'interazione tra farmaci), è necessario utilizzare nuovamente i singoli componenti per determinare la posologia.
Nei pazienti che soffrono di ipertensione, amlodipina è usata in associazione con diuretici tiazidici, alfa o beta bloccanti o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina.
Non è richiesto alcun aggiustamento di dose dell’amlodipina in caso di somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici, beta bloccanti o un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina.
Pazienti anziani Non è richiesto alcun aggiustamento di dose per questi pazienti.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di rosuvastatina e amlodipina nei soggetti di età inferiore a 18 anni non è stata stabilita.
Pertanto l’uso nei pazienti di età inferiore a18 anni non è raccomandato.
Pazienti con danno renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con danno renale lieve o moderato.
L’uso di SUVAMOD in pazienti con danno renale grave è controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
L’amlodipina non è dializzabile pertanto deve essere somministrata con cautela nei pazienti sottoposti a dialisi (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica La rosuvastatina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafi 4.4.e 5.2) Non è stato osservato alcun aumento di esposizione sistemica alla rosuvastatina in soggetti con punteggio Child-Pugh fino a 7 mentre è stato osservato un aumento di esposizione sistemica in soggetti con punteggio Child-Pugh 8 e 9 (vedere sezione 5.2).
In questi pazienti deve essere considerata una valutazione della della funzione renale (vedere sezione 4.4).
Non esistono esperienze in soggetti con punteggio Child-Pugh superiore a 9.
SUVAMOD è controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3).
Nel caso di amlodipina, per i pazienti con compromissione da lieve a moderata non sono state stabilite raccomandazioni di dosaggio; pertanto la dose deve essere selezionata con cautela e deve essere iniziata alle dosi più basse dell’intervallo di dose (vedere paragrafi 4.4.e 5.2).
La farmacocinetica dell’amlodipina non è stata studiata nella compromissione epatica grave.
Differenze etniche Un’aumentata esposizione sistemica di rosuvastatina è stata osservata nei soggetti asiatici (vedere paragrafo 5.2).Polimorfismi genetici È noto che specifici tipi di polimorfismi genetici possono portare ad un aumento dell'esposizione alla rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2).
Per quei pazienti che hanno questi specifici tipi di polimorfismi, è raccomandata una dose giornaliera più bassa di rosuvastatina.
Terapia concomitante La rosuvastatina è un substrato per diverse proteine di trasporto (ad es.
OATP1B1 e BCRP).
Il rischio di miopatia (inclusa la rabdomiolisi) è maggiore quando rosuvastatina viene somministrata in concomitanza con determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa delle interazioni con questi trasportatori proteici (ad es.
ciclosporina e certi inibitori delle proteasi che includono combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir, e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Quando possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi, e, se necessario, la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina.
In situazioni in cui la co-somministrazione di questi medicinali con rosuvastatina è inevitabile, il beneficio e il rischio del trattamento concomitante e gli adeguamenti del dosaggio di rosuvastatina devono essere considerati con attenzione (vedere paragrafo 4.5).
Modo di somministrazione SUVAMOD capsule deve essere assunto una volta al giorno, alla stessa ora, a stomaco vuoto o pieno.
La capsula deve essere inghiottita con un liquido e non deve essere masticata. Avvertenze e precauzioni
- Effetti a carico del rene In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con il dipstick test e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria e intermittente.
La proteinuria non è risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8).
La frequenza degli eventi renali gravi è più elevata con la dose da 40 mg.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi superiori di 20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, ad es.
mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi.
Sono stati riportati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione con inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Non si può escludere una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e si raccomanda cautela nell’uso di questa associazione.
Dosaggio della creatinchinasi La creatinchinasi (CK) non deve essere dosata dopo intensa attività fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni.
Se tale test conferma un valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.
Prima del trattamento Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, SUVAMOD deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi a causa di rosuvastatina.
Tali fattori includono: - danno renale; - ipotiroidismo; - storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie;- storia pregressa di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati; - abuso di alcool; - età > 70 anni; - casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.2); - uso concomitante di fibrati.
In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), il trattamento non deve essere iniziato.
Durante il trattamento Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre.
In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono < 5xULN).
La ripresa della terapia con SUVAMOD o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, deve essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalità, utilizzando la dose più bassa e sotto stretto controllo medico.
Nei pazienti asintomatici non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK.
Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, inclusa la rosuvastatina.
L’IMNM è caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da creatinchinasi sierica elevata, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine.
La somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed altri farmaci in un ridotto numero di pazienti trattati negli studi clinici, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica.
Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, compreso gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si è registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia.
Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Pertanto, la combinazione di rosuvastatina e amlodipina e gemfibrozil non è raccomandata.
Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di rosuvastatina con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
SUVAMOD non deve essere somministrato in concomitanza con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall’interruzione del trattamento con acido fusidico.
Nei pazienti per i quali l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) in pazienti che ricevevano questa associazione con acido fusidico (vedere paragrafo 4.5).
Si deve consigliare al paziente di cercare immediatamente assistenza medica se manifesta qualsiasi sintomo di debolezza muscolare, dolore o dolorabilità.
La terapia a base di statine può essere reintrodotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.
In circostanze eccezionali, nelle quali è necessaria una terapia prolungata con acido fusidico per via sistemica, ad es.
il trattamento di infezioni gravi, la necessità di una somministrazione concomitante di SUVAMOD e acido fusidico deve essere considerata solo caso per caso e sotto stretto controllo del medico.
SUVAMOD non deve essere somministrato a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per esempio sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).
Effetti a carico del fegato Come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, SUVAMOD deve essere usato con cautela in pazienti che consumano eccessive quantità di alcool e/o hanno precedenti esperienze di malattie epatiche.
Devono essere effettuati test di funzionalità epatica prima di iniziare il trattamento e di ripeterli dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento con rosuvastatina.
Il trattamento con SUVAMOD deve essere interrotto o la dose di rosuvastatina ridotta se il livello delle transaminasi sieriche risulta essere 3 volte maggiore il normale limite superiore (ULN).
Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria, causata da ipotiroidismo o sindrome nefrosica, la terapia con SUVAMOD va iniziata solo dopo il trattamento di queste patologie.
Nei pazienti con funzionalità epatica compromessa, l’emivita di amlodipina risulta prolungata e i valori di AUC sono più elevati; non sono state stabilite raccomandazioni sulla dose.
Pertanto amlodipina deve essere iniziata alla dose più bassa dell’intervallo di dose e deve usata con cautela sia all’inizio del trattamento che all’aumento di dose.
In pazienti con grave insufficienza epatica possono essere necessari una titolazione della dose graduale e un attento monitoraggio.
Differenze etniche Gli studi di farmacocinetica dimostrano un aumento dell’esposizione a rosuvastatina nei soggetti asiatici confrontati con i caucasici (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Inibitori delle proteasi È stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica alla rosuvastatina nei soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con diversi inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir.
Occorre valutare sia il beneficio della riduzione dei lipidi con l'uso di rosuvastatina nei pazienti affetti da HIV trattati con inibitori delle proteasi sia la possibilità di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia la terapia con SUVAMOD o se ne aumenta il dosaggio nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi.
L’uso concomitante con inibitori delle proteasi non è raccomandato a meno che la dose di rosuvastatina non sia adeguata (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Malattia interstiziale polmonare Sono stati riportati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare con alcune statine, specialmente durante terapie a lungo termine (vedere paragrafo 4.8).
Questa si può manifestare con dispnea, tosse non produttiva e peggioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre).
Se si sospetta che un paziente stia sviluppando malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica.
Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento con statine.
I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L, BMI>30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con linee guida nazionali.
Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva di diabete mellito riportata è stata 2,8% nel gruppo trattato con rosuvastatina e 2,3% nel gruppo con placebo, soprattutto nei pazienti con glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L.
Crisi ipertensiva La sicurezza e l’efficacia di amlodipina nelle crisi ipertensive non è stata stabilita.
Pazienti con insufficienza cardiaca I pazienti con insufficienza cardiaca devono essere trattati con cautela a causa del componente amlodopina.
In uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in pazienti con grave insufficienza cardiaca (classe III e IV della classificazione NYHA) amlodipina è stata associata a un maggiore incidenza di casi di edema polmonare rispetto al gruppo placebo (vedere paragrafo 5.1).
I bloccanti dei cannali del calcio, inclusa amlodipina, devono essere usati con cautela nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, poiché possono far aumentare il rischio di futuri eventi cardiovascolari e di mortalità.
Uso nel danno renale Amlodipina può essere usata a dosaggi normali in tali pazienti.
I cambiamenti nelle concentrazioni plasmatiche di amlodipina non sono correlati al grado di compromissione renale.
Amlodipina non è dializzabile.
A causa del componente rosuvastatina l’uso di SUVAMOD nei pazienti con insufficienza renale grave è controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di rosuvastatina e amlodipina nei soggetti di età inferiore a 18 anni non è stata stabilita.
Pertanto l’uso nei pazienti di età inferiore a18 anni non è raccomandato.
Gravi reazioni avverse cutanee Gravi reazioni avverse cutanee, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che potrebbero essere pericolose per la vita o fatali, sono state riportate con rosuvastatina.
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di reazioni cutanee gravi e devono essere attentamente monitorati.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di questa reazione, SUVAMOD deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o DRESS con l'uso del SUVAMOD, il trattamento con SUVAMOD non deve essere riavviato in questo paziente in nessun momento.
In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8).
In caso di peggioramento dei sintomi SUVAMOD deve essere interrotto.
Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa. Interazioni
- Correlate al principio attivo rosuvastatina Effetto della co-somministrazione di medicinali sulla rosuvastatina Inibitori delle proteine di trasporto: Rosuvastatina è un substrato per alcune proteine di trasporto inclusi il trasportatore di assorbimento epatico OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP.
La somministrazione concomitante di rosuvastatina con medicinali che sono inibitori di queste proteine di trasporto può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4, 4.5 Tabella 1).
Ciclosporina: Durante il trattamento concomitante con rosuvastatina e ciclosporina i valori di AUC di rosuvastatina sono stati, in media, 7 volte superiori a quelli osservati nei volontari sani (vedere tabella 1).
La rosuvastatina è controindicata nei pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante non ha avuto effetti sulle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina.
Inibitori delle proteasi: Sebbene non sia noto l’esatto meccanismo dell’interazione, l’uso concomitante degli inibitori delle proteasi può aumentare fortemente l’esposizione a rosuvastatina (vedere Tabella 1).
Per esempio, in uno studio di farmacocinetica, la somministrazione concomitante di 10 mg di rosuvastatina ed una combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir) in volontari sani è stata associata con un aumento di circa tre volte e sette volte rispettivamente dell’AUC e della Cmax di rosuvastatina allo stato stazionario.
L'uso concomitante di rosuvastatina e alcune combinazioni di inibitori delle proteasi può essere preso in considerazione dopo un'attenta valutazione degli aggiustamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumento previsto dell'esposizione alla rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4, 4.5 Tabella 1).
Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: L’uso concomitante di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento di 2 volte della Cmax e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4).
Sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, non sono attese interazioni farmacocinetiche rilevanti con fenofibrato, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche.
Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1g/die) di niacina (acido nicotinico) aumentano il rischio di miopatia quando somministrati in concomitanza con inibitori della HMG-CoA reduttasi, probabilmente perché possono dare miopatia anche quando vengono somministrati da soli.
Ezetimibe: L’uso concomitante di 10 mg di rosuvastatina e 10 mg di ezetimibe ha provocato un aumento di 1.2 volte dell’AUC di rosuvastatina in soggetti ipercolesterolemici (vedere Tabella 1).
Tuttavia, un’interazione farmacodinamica in termini di effetti avversi, tra SUVAMOD ed ezetimibe non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi: La somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una sospensione di antiacidi contenente alluminio e idrossido di magnesio ha provocato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%.
Questo effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo SUVAMOD.
La rilevanza clinica di tale interazione non è stata studiata.
Eritromicina: L’uso concomitante di rosuvastatina e di eritromicina ha causato una diminuzione dell’AUC di rosuvastatina del 20% e una diminuzione della Cmax del 30%.
Tale interazione può essere causata dall’aumento della motilità intestinale provocata dall’eritromicina.
Enzimi del citocromo P450: I risultati degli studi condotti in vitro e in vivo dimostrano che rosuvastatina non è né un inibitore né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450.
Inoltre, rosuvastatina non è un buon substrato per questi isoenzimi.
Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450.
Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4).
Interazioni che richiedono aggiustamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1): Quando è necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l'esposizione alla rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate.
La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l'esposizione di rosuvastatina attesa non superi quella che si avrebbe verosimilmente con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina assunta senza medicinali potenzialmente interagenti, ad esempio una dose da 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1.9 volte), e una dose da 10 mg di rosuvastatina con combinazione di atazanavir/ritonavir (aumento di 3.1 volte).
Tabella 1.
Effetto della co-somministrazione di medicinali sull’esposizione di rosuvastatina (AUC; in ordine decrescente di grandezza) da studi clinici pubblicati
Ticagrelor: Ticagrelor potrebbe influenzare l'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina.Regime posologico di interazione farmacologica Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina Ciclosporina 75 mg BID fino a 200 mg BID, 6 mesi 10 mg OD, 10 giorni 7.1-volte↑ Regorafenib 160 mg, una volta al giorno, 14 giorni 5 mg dose singola 3.8-volte ↑ Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni 10 mg, dose singola 3.1- volte ↑ Simeprevir 150 mg OD, 7 giorni 10 mg, dose singola 2.8- volte ↑ Ombitasvir 25 mg/paritaprevir 150 mg/ ritonavir 100 mg una volta al giorno / dasabuvir 400 mg BID, 14 giorni 5 mg, dose singola 2.6-volte ↑ Grazoprevir 200 mg/elbasvir 50mg una volta al giorno,11 giorni 10 mg, dose singola 2.3-volte ↑ Glecaprevir 400 mg/pibrentasvir 120 mg una volta al giorno, 7 giorni 5 mg una volta al giorno, 7 giorni 2.2-volte ↑ Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni 20 mg OD, 7 giorni 2.1- volte ↑ Clopidogrel 300 mg dose da carico, seguita da 75 mg a 24 ore 20 mg, dose singola 2 - volte ↑ Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola 1.9- volte ↑ Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1.6- volte ↑ Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni 10 mg OD, 7 giorni 1.5- volte ↑ Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni 10 mg, dose singola 1.4- volte ↑ Dronedarone 400 mg BID Non disponibile 1.4- volte ↑ Itraconazolo 200 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1.4- volte ↑ ** Ezetimibe 10 mg OD, 14 giorni 10 mg, OD, 14 giorni 1.2- volte ↑ ** Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg BID, 8 giorni 10 mg, dose singola ↔ Aleglitazar 0.3 mg, 7 giorni 40 mg, 7 giorni ↔ Silimarina 140 mg TID, 5 giorni 10 mg, dose singola ↔ Fenofibrato 67 mg TID, 7 giorni 10 mg, 7 giorni ↔ Rifampicina 450 mg OD, 7 giorni 20 mg, dose singola ↔ Ketoconazolo 200 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola ↔ Fluconazolo 200 mg OD, 11 giorni 80 mg, dose singola ↔ Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni 80 mg, dose singola 28% ↓ Baicalina 50 mg TID, 14 giorni 20 mg, dose singola 47% ↓ * I dati riportati come modifica di x volte rappresentano un semplice rapporto tra la co-somministrazione e la rosuvastatina da sola.
I dati riportati come variazione% rappresentano la differenza% relativa alla rosuvastatina da sola.L’aumento è indicato come “↑”, nessuna modifica come “↔”, la diminuzione come “↓”. ** Diversi studi di interazione sono stati condotti a differenti dosaggi di rosuvastatina, la tabella mostra il rapporto più significativo OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno
Sebbene l’esatto meccanismo non sia noto, in alcuni casi, l’uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina ha portato a riduzione della funzionalità renale, aumento del livello di CPK e rabdomiolisi.
Effetti di medicinali somministrati in concomitanza sulla rosuvastatina Antagonisti della vitamina K: Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’inizio del trattamento o un aumento del dosaggio di rosuvastatina in pazienti sottoposti a terapia concomitante con antagonisti della vitamina K (ad esempio warfarin o altri anticoagulanti cumarinici) può provocare un aumento dei valori di INR (International Normalized Ratio).
La sospensione del trattamento o una riduzione del dosaggio di rosuvastatina può comportare una diminuzione dell’INR.
In queste situazioni, è opportuno effettuare un monitoraggio appropriato dell’INR.
Contraccettivi orali/terapia ormonale sostitutiva (TOS): L’uso contemporaneo di rosuvastatina e di contraccettivi orali ha causato un aumento dell’AUC di etinil estradiolo e di norgestrel rispettivamente del 26% e 34%.
Tale aumento dei livelli plasmatici deve essere tenuto in considerazione nella scelta delle dosi di contraccettivo orale.
Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti che assumono contemporaneamente rosuvastatina e farmaci per la TOS e pertanto un effetto simile non può essere escluso.
Tuttavia, negli studi clinici tale combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne ed è risultata ben tollerata.
Altri prodotti medicinali: Sulla base dei dati ottenuti da specifici studi di interazione non sono attese interazioni clinicamente rilevanti con la digossina.
Acido Fusidico: Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico per via sistemica con statine.
Il meccanismo di questa interazione (che sia di tipo farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) è ancora sconosciuto.
Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) nei pazienti trattati con questa associazione.
Se il trattamento con acido fusidico per via sistemica è necessario, il trattamento con rosuvastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
(Vedere anche paragrafo 4.4.) Correlate al principio attivo amlodipina: Effetti di altri medicinali su amlodipina Inibitori del CYP3A4: L’uso concomitante di amlodipina con inibitori del CYP3A4 potenti o moderati (inibitori della proteasi, antifungini azolici, macrolidi quali eritromicina o claritromicina, verapamil o diltiazem) può causare un aumento significativo dell’esposizione all’amlodipina con conseguente aumento del rischio di ipotensione.
Il significato clinico di queste variazioni farmacocinetiche può essere più pronunciato negli anziani.
Pertanto possono essere richiesti un monitoraggio clinico e un aggiustamento del dosaggio.
Induttori del CYP3A4: Al momento della somministrazione concomitante di induttori noti del CYP3A4, la concentrazione plasmatica di amlodipina può variare.
Pertanto, deve essere monitorata la pressione sanguigna e deve essere valutato un possibile aggiustamento della dose sia durante sia dopo la somministrazione di farmaci concomitanti, in particolare con forti induttori del CYP3A4 (ad es.
rifampicina, Hypericum perforatum).
La somministrazione di amlodipina con pompelmo o succo di pompelmo non è raccomandata poiché in alcuni pazienti la biodisponibilità potrebbe aumentare e potenziare conseguentemente l’effetto antipertensivo.
Dantrolene (infusione): Negli animali sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperpotassiemia in seguito a somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa.
A causa del rischio di iperpotassiemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccanti dei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti ad ipertermia maligna e nel trattamento dell’ipertermia maligna.
Effetti di amlodipina su altri medicinali Gli effetti di amlodipina sulla diminuzione della pressione arteriosa si sommano agli effetti della diminuzione della pressione esercitata da altri agenti antipertensivi.
Tacrolimus: Esiste il rischio di aumento dei livelli ematici di tacrolimus in caso di somministrazione concomitante con amlodipina, sebbene il meccanismo farmacocinetico di questa interazione non sia completamente noto.
Per evitare la tossicità di tacrolimus, la somministrazione di amlodipina in un paziente trattato con tacrolimus necessita di monitoraggio dei livelli ematici di tacrolimus e di aggiustamento della dose di tacrolimus ove appropriato.Inibitori del Target Meccanicistico della Rapamicina (mTOR) Gli inibitori di mTOR come sirolimus, temsirolimus e everolimus sono substrati del CYP3A.
L'amlodipina è un debole inibitore del CYP3A.
Con l'uso concomitante di inibitori di mTOR, l'amlodipina può aumentare l'esposizione degli inibitori mTOR.
Ciclosporina: Non sono stati effettuati studi d’interazione tra ciclosporina e amlodipina in volontari sani o in altre popolazioni ad eccezione dei pazienti sottoposti a trapianto di rene, nei quali sono stati osservati incrementi variabili della concentrazione (intervallo 0% - 40%) di ciclosporina.
Occorre prendere in considerazione il monitoraggio dei livelli di ciclosporina nei pazienti sottoposti a trapianto di rene che assumono amlodipina e ridurre la dose di ciclosporina se necessario.
Simvastatina: La co-somministrazione di dosi ripetute di 10 mg di amlodipina con simvastatina 80 mg ha determinato un aumento del 77% dell’esposizione alla simvastatina rispetto alla simvastatina da sola.
Limitare la dose di simvastatina a 20 mg al giorno nei pazienti trattati con amlodipina.
In studi clinici di interazione, l’amlodipina non ha influenzato la farmacocinetica di atorvastatina, digossina o warfarin. Effetti indesiderati
- Le seguenti reazioni avverse sono state osservate e riportate durante il trattamento con amlodipina e con rosuvastatina con le seguenti frequenze: Molto comune (≥ 1/10), Comune (≥ 1/100 a <1/10), Non comune (≥ 1/1.000 a <1/100), Raro (≥ 1/10.000, <1/1.000), Molto raro <1/10.000) e Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Elenco tabellare delle reazioni avverse Le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per organi e sistemi (SOC).
¹ La frequenza dipende dalla presenza o assenza di fattori rischio (glicemia a digiuno 2: 5.6 mmol/L, BMI >30 kg/m², aumento di trigliceridi, anamnesi di ipertensione).Classificazione per sistemi e organi MedDRA Effetti indesiderati Frequenza Rosuvastatina Amlodipina Patologie del sistema emolinfopoietico Leucocitopenia, trombocitopenia - Molto raro Trombocitopenia Raro - Disturbi del sistema immunitario Reazioni allergiche - Molto raro Reazioni di ipersensibilità incluso angioedema Raro - Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperglicemia - Molto raro Patologie endocrine Diabete mellito¹ Comune - Disturbi psichiatrici Disturbi del sonno (insonnia, incubi) depressione Non noto Non comune Cambi di umore (inclusa ansia) - Non comune Confusione - Raro Depressione Non noto - Patologie del sistema nervoso Capogiri, cefalea Comune Comune Sincope - Non comune Sonnolenza - Comune Tremore, disgeusia, ipoestesia, parestesia - Non comune Ipertonia - Molto raro Neuropatia periferica Non noto Molto raro Polineuropatia, perdita di memoria Molto raro - Miastenia gravis Non nota - Patologie dell’occhio Disturbi della vista (inclusa diplopia) - comune Miastenia oculare Non nota - Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito - Non comune Patologie cardiache Palpitazioni - Comune aritmia, (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale) - Non comune Infarto del miocardio Molto raro Patologie vascolari Vampate di calore - Comune Ipotensione - Non comune Vasculite - Molto raro Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea Non noto Comune Rinite - Non comune Tosse Non noto Non comune Patologie gastrointestinali alterazione delle abitudini intestinali (inclusa diarrea e constipazione) - comune Vomito - Non comune Dolore addominale Comune Comune Nausea Comune Comune Dispepsia - Comune Bocca secca - Non comune Gastrite, iperplasia gengivale - Molto raro Costipazione Comune - Pancreatite Raro Molto raro Diarrea Non noto - Patologie epatobiliari Epatite Molto raro Molto raro Ittero Molto raro Molto raro Aumento delle transaminasi epatiche Raro Molto raro Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia - Non comune Porpora, discromia cutanea, iperidrosi, esantema - Non comune Angioedema, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, edema di Quincke, fotosensibilità - Molto raro Rash Non comune Non comune Prurito Non comune Non comune Orticaria Non comune Non comune Sindrome di Stevens-Johnson Non noto Molto raro Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Non noto Non noto Necrolisi epidermica tossica - Non noto Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Gonfiore alle caviglie - Comune Mal di schiena - Non comune Crampi muscolari - Comune Mialgia Comune Non comune Miopatia (inclusa miosite) Raro - Rabdomiolisi Raro - Artralgia Molto raro Non comune Miopatia necrotizzante immuno-mediata Non noto - Patologie dei tendini a volte complicate da rottura Non noto - Sindrome simil-lupoide Raro - Lacerazione muscolare Raro - Patologie renali e urinarie Disturbi della minzione, nicturia, aumento della frequenza urinaria - Non comune Ematuria Molto raro - Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disturbi della potenza (impotenza) - Non comune Ginecomastia Molto raro Non comune Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Comune Comune Affaticamento - Comune Edema Non noto Molto Comune Dolore al petto, dolore, malessere - Non comune Esami diagnostici Incremento ponderale, decremento ponderale - Non comune
Per amlodipina sono stati riportati casi eccezionali di sindrome extrapiramidale.
Come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con il dipstick test.
Il passaggio delle proteine nelle urine da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg.
Un minore aumento nel passaggio da assenza o tracce a + è stato osservato con la dose di 20 mg.
Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia.
Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici e dall’esperienza post-marketing non è stato identificato alcun nesso di causalità tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva.
Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi è basso.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati riportati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es.
mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta.
Un aumento dose-correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori.
In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4).
Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si trattava di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.
Con alcune statine sono stati riportati i seguenti eventi avversi: • disfunzioni sessuali • casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente con la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).La frequenza di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Gravidanza e allattamento
- SUVAMOD è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Gravidanza Le donne in età fertile devono adottare idonee misure contraccettive.
Dal momento che il colesterolo e gli altri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza.
La sicurezza dell’amlodipina durante la gravidanza umana non è stata stabilita.
Gli studi sull’animale hanno fornito prove di limitata tossicità riproduttiva della rosuvastatina, mentre tossicità riproduttiva è stata osservata ad alte dosi di amlodipina (vedere paragrafo 5.3).
Se una paziente in terapia con SUVAMOD risulta in stato di gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente sospeso.
Allattamento SUVAMOD è controindicato durante l’allattamento.
L'amlodipina viene escreta nel latte materno.
La percentuale della dose materna ricevuta dal neonato è stata stimata con un intervallo interquartile del 3 - 7%, con un massimo del 15%.
L'effetto dell’amlodipina sui neonati non è noto.
Rosuvastatina è escreta nel latte di ratto.
Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte materno umano (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi.
Non sono disponibili dati clinici sufficienti sul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilità.
In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti indesiderati sulla fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore a 30°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.