SUGAMMADEX SUN 10FL5ML100MG/ML
2.036,50 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 29/07/2023
Antagonismo del blocco neuromuscolare indotto da rocuronio o vecuronio negli adulti. Per la popolazione pediatrica: sugammadex è raccomandato solo per l’antagonismo di routine del blocco indotto da rocuronio in bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 17 anni.
1 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 100 mg di sugammadex. Ogni flaconcino da 2 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 200 mg di sugammadex Ogni flaconcino da 5 ml contiene sugammadex sodico equivalente a 500 mg di sugammadex. Eccipiente(i) con effetti noti: Ogni ml contiene fino a 9,7 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Sugammadex deve essere somministrato solo da un anestesista o sotto la sua supervisione.
Si raccomanda l’uso di un’adeguata tecnica di monitoraggio neuromuscolare per controllare il recupero dal blocco neuromuscolare (vedere paragrafo 4.4).
La dose di sugammadex raccomandata dipende dal livello di blocco neuromuscolare da antagonizzare.
La dose raccomandata non dipende dal regime anestetico.
Sugammadex può essere utilizzato per antagonizzare diversi livelli di blocco neuromuscolare indotto da rocuronio o vecuronio.
Adulti Antagonismo di routine: Se il recupero dal blocco indotto da rocuronio o vecuronio ha raggiunto un valore di almeno 1-2 PTC (Conta Post Tetanica), la dose di sugammadex raccomandata è di 4 mg/kg di peso corporeo.
Il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 è di circa 3 minuti (vedere paragrafo 5.1).
È raccomandata una dose di 2 mg/kg di peso corporeo di sugammadex in presenza di un recupero spontaneo giunto sino alla ricomparsa di T2 dopo blocco indotto da rocuronio o vecuronio.
Il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 è di circa 2 minuti (vedere paragrafo 5.1).
L’impiego delle dosi raccomandate per l’antagonismo di routine determina un tempo mediano di recupero del rapporto T4/T1 leggermente più rapido del valore di 0,9 per rocuronio quando confrontato con il blocco neuromuscolare indotto da vecuronio (vedere paragrafo 5.1).
Antagonismo immediato del blocco indotto da rocuronio: Quando è clinicamente necessario conseguire un antagonismo immediato dopo somministrazione di rocuronio, è raccomandata una dose di 16 mg/kg di peso corporeo di sugammadex.
Quando si somministrano 16 mg/kg di peso corporeo di sugammadex 3 minuti dopo una dose in bolo da 1,2 mg/kg di peso corporeo di bromuro di rocuronio è lecito attendersi un tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 di circa 1,5 minuti (vedere paragrafo 5.1).
Non esistono dati per raccomandare l’uso di sugammadex per l’antagonismo immediato dopo blocco indotto da vecuronio.Risomministrazione di sugammadex: Nell’evenienza eccezionale di un nuovo blocco neuromuscolare in sede post-operatoria (vedere paragrafo 4.4), dopo una dose iniziale di 2 mg/kg o 4 mg/kg di sugammadex, si raccomanda la somministrazione di un’ulteriore dose di sugammadex da 4 mg/kg.
Dopo una seconda dose di sugammadex, il paziente deve essere monitorato attentamente per accertare il ripristino valido della funzione neuromuscolare.
Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo sugammadex: Per i tempi di attesa per la risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo con sugammadex vedere paragrafo 4.4.
Ulteriori informazioni su particolari popolazioni di pazienti Danno renale: L’uso di sugammadex in pazienti con grave danno renale (inclusi i pazienti che necessitano di dialisi (ClCr < 30 ml/min)) non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Studi in pazienti con grave danno renale non hanno fornito sufficienti informazioni sul profilo di sicurezza per supportare l’uso di sugammadex in questi pazienti (vedere anche paragrafo 5.1).
In presenza di un danno renale da lieve a moderato (clearance della creatinina ≥ 30 e < 80 ml/min), le raccomandazioni posologiche sono le stesse che si applicano negli adulti senza danno renale.
Pazienti anziani: Dopo la somministrazione di sugammadex e alla ricomparsa di T2 successiva al blocco indotto da rocuronio, il tempo mediano al ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 negli adulti (18-64 anni) è stato di 2,2 minuti, nei soggetti in età avanzata (65-74 anni) di 2,6 minuti e nei soggetti molto anziani (≥ 75 anni) di 3,6 minuti.
Sebbene nell’anziano i tempi di recupero tendano a essere più lenti, si devono seguire le stesse raccomandazioni posologiche degli adulti (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti obesi: Nei pazienti obesi la dose di sugammadex deve essere basata sul peso corporeo effettivo.
Si devono seguire le stesse raccomandazioni posologiche degli adulti.
Compromissione epatica: Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica.
Si deve usare cautela quando si prende in considerazione l’uso di sugammadex in pazienti con grave compromissione epatica o quando la compromissione epatica è accompagnata da coagulopatia (vedere paragrafo 4.4).
In presenza di una compromissione epatica da lieve a moderata: poiché sugammadex è escreto principalmente per via renale, non sono richiesti adeguamenti della posologia.
Popolazione pediatrica Bambini e adolescenti (2-17 anni): Sugammadex SUN 100 mg/ml può essere diluito a 10 mg/ml per aumentare l’accuratezza della dose nella popolazione pediatrica (vedere paragrafo 6.6).
Antagonismo di routine: Una dose di 4 mg/kg di sugammadex è raccomandata per l'inversione del blocco indotto dal rocuronio se il recupero ha raggiunto almeno 1-2 PTC.
Una dose di 2 mg/kg è raccomandata per l'inversione del blocco indotto da rocuronio alla ricomparsa di T2 (vedere paragrafo 5.1).
Antagonismo immediato L’antagonismo immediato del blocco in bambini e adolescenti non è stata studiata.
Neonati a termine e lattanti: L’esperienza sull’uso di sugammadex nei bambini piccoli (da 30 giorni a 2 anni di età) è limitata e nei neonati a termine (con meno di 30 giorni di vita) l’uso del farmaco non è stato studiato.
L’uso di sugammadex nei neonati a termine e nei bambini piccoli non è dunque raccomandato fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati.
Modo di somministrazione Sugammadex deve essere somministrato per via endovenosa mediante singola iniezione in bolo.
L’iniezione in bolo deve essere somministrata rapidamente, nell’arco di 10 secondi, in una linea endovenosa esistente (vedere paragrafo 6.6).
Negli studi clinici sugammadex è stato somministrato soltanto mediante singola iniezione in bolo. Avvertenze e precauzioni
- Come nella normale pratica post-anestesia, dopo il blocco neuromuscolare, si raccomanda di monitorare il paziente nell’immediato periodo post-operatorio per escludere eventi indesiderati, tra cui la ricomparsa del blocco neuromuscolare.
Monitoraggio della funzione respiratoria durante il recupero: Dopo l’antagonismo del blocco neuromuscolare i pazienti devono essere sottoposti a supporto respiratorio fino al ripristino di un’adeguata respirazione spontanea.
Anche se l’antagonismo del blocco neuromuscolare è completo, altri medicinali utilizzati nel periodo peri- e post-operatorio potrebbero ridurre la funzione respiratoria e potrebbe pertanto continuare a essere necessario il supporto respiratorio.
Nell’evenienza in cui il blocco neuromuscolare si ripresentasse dopo l’estubazione si deve fornire una ventilazione adeguata.
Ricomparsa del blocco neuromuscolare: Negli studi clinici con soggetti trattati con rocuronio o vecuronio, nei quali sugammadex è stato somministrato usando una dose indicata per il blocco neuromuscolare profondo, è stata osservata un’incidenza dello 0,20% di ricomparsa del blocco neuromuscolare in base al monitoraggio neuromuscolare o all’evidenza clinica.
L’uso di dosi più basse rispetto a quelle raccomandate può portare ad un aumento del rischio di ricomparsa del blocco neuromuscolare dopo l’antagonismo iniziale e non è raccomandato (vedere paragrafo 4.2 e paragrafo 4.8).
Effetto sulla emostasi: In uno studio in volontari dosi di 4 mg/kg e 16 mg/kg di sugammadex hanno dato luogo a prolungamenti della media massima del tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) rispettivamente del 17 e 22% e del rapporto internazionale normalizzato del tempo di protrombina [PT(INR)] rispettivamente dell’11 e del 22%.
Questi limitati prolungamenti medi di aPTT e PT (INR) sono stati di breve durata (≤ 30 minuti).
Sulla base dei data-base clinici (N=3.519) e di uno studio specifico su 1.184 pazienti sottoposti a chirurgia per frattura dell’anca/chirurgia maggiore di sostituzione di articolazione non vi era alcun effetto clinicamente rilevante di sugammadex somministrato 4 mg/kg da solo o in combinazione con anticoagulanti sull’incidenza di complicazioni emorragiche peri- o post-operatorie.
In studi in vitro è stata notata un’interazione farmacodinamica (prolungamento di aPTT e PT) con gli antagonisti della vitamina K, eparina non frazionata, eparinoidi a basso peso molecolare, rivaroxaban e dabigatran.
Nei pazienti sottoposti a profilassi anti-coagulazione post-operatoria di routine, questa interazione farmacodinamica non è clinicamente rilevante.
Deve essere usata cautela nel considerare l’impiego di sugammadex in pazienti che ricevono una terapia anti-coagulante per una condizione pre- esistente o co-morbosa.
Un aumento del rischio di sanguinamento non può essere escluso in pazienti: • con carenze ereditarie di fattori della coagulazione vitamina K dipendenti; • con pre-esistenti coagulopatie; • sui derivati cumarinici e con un INR superiore a 3,5; • che utilizzano anticoagulanti e assumono una dose di 16 mg/kg di sugammadex.
Se c’è una necessità medica di somministrare sugammadex a questi pazienti, l’anestesista deve decidere se i benefici superano i possibili rischi di complicanza emorragiche, tenendo in considerazione la storia di episodi emorragici dei pazienti e del tipo di intervento chirurgico programmato.
Se sugammadex è somministrato in questi pazienti è raccomandato il controllo dell’emostasi e dei parametri di coagulazione.
Tempi di attesa per la risomministrazione di agenti di blocco neuromuscolare dopo antagonismo con sugammadex: Tabella 1: Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo di routine (fino a 4 mg/kg di sugammadex):
L’insorgenza del blocco neuromuscolare può essere prolungata fino a circa 4 minuti, e la durata del blocco neuromuscolare può essere ridotta fino a circa 15 minuti dopo la risomministrazione di 1,2 mg/kg di rocuronio entro 30 minuti dopo la somministrazione di sugammadex.Tempo di attesa minimo NMBA (agente di blocco neuromuscolare) e dose da somministrare 5 minuti 1,2 mg/kg di rocuronio 4 ore 0,6 mg/kg di rocuronio o 0,1 mg/kg di vecuronio
Sulla base di modelli di PK (farmacocinetica) in pazienti con danno renale lieve o moderato il tempo di attesa raccomandato per il riutilizzo di 0,6 mg/kg di rocuronio o di 0,1 mg/kg di vecuronio dopo antagonismo di routine con sugammadex deve essere 24 ore.
Se è necessario un tempo di attesa più breve, la dose di rocuronio per un nuovo blocco neuromuscolare deve essere di 1,2 mg/kg.
Risomministrazione di rocuronio o vecuronio dopo antagonismo immediato (16 mg/kg di sugammadex): per i casi molto rari nei quali questo potrebbe essere necessario, è raccomandato un tempo di attesa di 24 ore.
Se è necessario istituire un blocco neuromuscolare prima che sia trascorso il tempo di attesa raccomandato, si deve utilizzare un agente di blocco neuromuscolare non steroideo.
L’insorgenza dell’effetto di un agente di blocco neuromuscolare depolarizzante potrebbe essere più lenta del previsto, poiché una frazione sostanziale di recettori nicotinici postgiunzionali può ancora essere occupata dall’agente di blocco neuromuscolare.
Danno renale: L’uso di sugammadex non è raccomandato in pazienti con grave danno renale, compresi quei pazienti che richiedono dialisi (vedere paragrafo 5.1).
Anestesia leggera: Negli studi clinici, all’antagonismo intenzionale del blocco neuromuscolare nel corso di anestesia, si sono occasionalmente osservati segni di un’anestesia leggera (movimenti, tosse, smorfie e suzione del tubo endotracheale).
Se il blocco neuromuscolare è annullato, mentre permane l’anestesia, si devono somministrare ulteriori dosi di anestetico e/o oppiaceo, secondo indicazione clinica.
Bradicardia marcata: In rari casi, è stata osservata una bradicardia marcata pochi minuti dopo la somministrazione di sugammadex per l’antagonismo del blocco neuromuscolare.
La bradicardia occasionalmente può portare ad arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere attentamente monitorati per i cambiamenti emodinamici durante e dopo l’antagonismo del blocco neuromuscolare.
Qualora si osservi una bradicardia clinicamente significativa si deve somministrare un trattamento con agenti anticolinergici come l’atropina.
Compromissione epatica: Non essendo sugammadex metabolizzato né escreto per via epatica, non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica.
I pazienti con grave compromissione epatica devono essere trattati con grande cautela.
Nel caso in cui la compromissione epatica sia accompagnata da coagulopatia, vedere le informazioni relative all’effetto sulla emostasi.
Utilizzo in unità di terapia intensiva: Sugammadex non è stato studiato in pazienti che hanno ricevuto rocuronio o vecuronio in una unità di terapia intensiva.
Utilizzo per l’antagonismo del blocco indotto da miorilassanti diversi da rocuronio e vecuronio: Sugammadex non deve essere utilizzato per antagonizzare il blocco indotto da agenti di blocco neuromuscolare non steroidei, quali succinilcolina o composti benzilisochinolinici.
Sugammadex non deve essere utilizzato per annullare il blocco neuromuscolare indotto da agenti di blocco neuromuscolare steroidei diversi da rocuronio e vecuronio, poiché, in queste circostanze non sono disponibili dati sull’efficacia e sulla sicurezza.
Sono disponibili dati limitati sull’antagonismo del blocco indotto dal pancuronio, ma si consiglia di non utilizzare sugammadex in questa circostanza.
Recupero ritardato: Le condizioni che determinano un prolungato tempo di circolo, quali malattie cardiovascolari, età avanzata (per il tempo al recupero nell’anziano vedere paragrafo 4.2) o stato edematoso (ad esempio grave compromissione epatica), si possono associare a tempi di recupero più lunghi.
Reazioni di ipersensibilità al farmaco: I medici devono essere preparati all’eventualità di reazioni di ipersensibilità al farmaco (incluse reazioni anafilattiche) e adottare le necessarie precauzioni (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti che devono seguire una dieta povera di sodio: Ciascun ml di soluzione contiene fino a 9,7 mg di sodio.
I prodotti contenenti una quantità di sodio pari a 23 mg sono ritenuti essenzialmente “privi di sodio”.
Se si deve somministrare una quantità di soluzione superiore ai 2,4 ml, occorre considerare questo dato per i pazienti che devono seguire una dieta a basso contenuto di sodio. Interazioni
- Le informazioni riportate in questo paragrafo si basano sull’affinità di legame tra sugammadex e altri medicinali, su studi non clinici, studi clinici e su simulazioni effettuate utilizzando un modello che ha preso in considerazione l’effetto farmacodinamico degli agenti di blocco neuromuscolare e l’interazione farmacocinetica tra agenti di blocco neuromuscolare e sugammadex.
Sulla base di questi dati, non sono attese interazioni farmacodinamiche clinicamente significative con altri medicinali, ad eccezione delle seguenti: Per il toremifene e l’acido fusidico non è stato possibile escludere interazioni di spiazzamento (non sono attese interazioni da sequestro di rilievo clinico).
Per i contraccettivi ormonali non è stato possibile escludere un’interazione da sequestro di rilievo clinico (non sono attese interazioni da spiazzamento).
Interazioni che potrebbero compromettere l’efficacia di sugammadex (interazioni da spiazzamento): La somministrazione di alcuni medicinali dopo sugammadex potrebbe, in linea teorica, spiazzare il rocuronio o il vecuronio dal sugammadex.
Ciò potrebbe determinare una ricomparsa del blocco neuromuscolare.
In questa evenienza il paziente deve essere ventilato.
In caso di infusione la somministrazione del medicinale che ha provocato lo spiazzamento deve essere interrotta.
In condizioni in cui possono prevedersi potenziali interazioni da spiazzamento, se si somministra per via parenterale un altro medicinale nelle 7,5 ore successive alla somministrazione di sugammadex, i pazienti devono essere monitorati attentamente per escludere segni di ricomparsa del blocco neuromuscolare (per un periodo massimo di 15 minuti circa).
Toremifene: Per quanto concerne il toremifene, che ha un’affinità di legame per il sugammadex relativamente alta e per il quale potrebbero essere presenti concentrazioni plasmatiche relativamente alte, può verificarsi un qualche spiazzamento di vecuronio o rocuronio dal sugammadex.
I medici devono essere consapevoli che il ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1 potrebbe pertanto risultare ritardato nei pazienti che hanno ricevuto toremifene lo stesso giorno dell’intervento.
Somministrazione per via endovenosa di acido fusidico: L’impiego di acido fusidico nella fase pre-operatoria può determinare un qualche ritardo nel ripristino di un valore di 0,9 del rapporto T4/T1.
Nella fase post-operatoria non è attesa la ricomparsa di blocco neuromuscolare, poiché la velocità di infusione di acido fusidico ha una durata di tempo di parecchie ore e i livelli nel sangue sono cumulativi oltre i 2-3 giorni.
Per la risomministrazione di sugammadex vedere il paragrafo 4.2.
Interazioni che potrebbero compromettere l’efficacia di altri medicinali (interazioni da sequestro): La somministrazione di sugammadex può causare una riduzione dell’efficacia di alcuni medicinali dovuta alla riduzione delle concentrazioni plasmatiche (libere).
Se si osserva tale circostanza, il medico deve prendere in considerazione l’opportunità di somministrare nuovamente il medicinale, di somministrare un medicinale equivalente dal punto di vista terapeutico (preferibilmente di una classe chimica diversa) e/o di intervenire in modo non farmacologico, a seconda di cosa sia più opportuno.
Contraccettivi ormonali: È stato stimato che l’interazione tra 4 mg/kg di sugammadex e un progestinico determina una riduzione dell’esposizione al progestinico (34% dell’AUC) analoga alla riduzione che si osserva assumendo la dose giornaliera di un contraccettivo orale con un ritardo di 12 ore, un’evenienza che può determinare una riduzione dell’efficacia.
Per quanto riguarda gli estrogeni, si presume che l’effetto sia meno marcato.
Pertanto la somministrazione di una dose in bolo di sugammadex è ritenuta equivalente a una dose giornaliera non assunta di contraccettivi orali steroidei (combinati o a base di solo progestinico).
Se sugammadex viene somministrato nello stesso giorno in cui viene assunto un contraccettivo orale, si deve fare riferimento alle indicazioni riportate nel foglio illustrativo del contraccettivo orale in merito alle dosi non assunte.
Nel caso di contraccettivi ormonali non orali, la paziente deve utilizzare un metodo contraccettivo non ormonale aggiuntivo per i 7 giorni successivi e fare riferimento alle indicazioni riportate nel foglio illustrativo del medicinale.
Interazioni dovute all’effetto protratto di rocuronio o vecuronio: Quando si utilizzano, nel periodo post-operatorio, medicinali che potenziano il blocco neuromuscolare si deve prestare particolare attenzione alla possibile ricomparsa del blocco neuromuscolare.
Consultare il foglio illustrativo di rocuronio o vecuronio per conoscere l’elenco dei medicinali specifici che potenziano il blocco neuromuscolare.
Qualora si osservasse una ricomparsa del blocco neuromuscolare, il paziente potrebbe richiedere una ventilazione meccanica e la risomministrazione di sugammadex (vedere paragrafo 4.2).
Interferenze con le analisi di laboratorio: In generale sugammadex non interferisce con i risultati delle analisi di laboratorio; possibili eccezioni sono rappresentate dalla dose del progesterone nel siero.
Interferenza con questo test è stata osservata a concentrazioni plasmatiche di sugammadex di 100 microgrammi/ml (picco plasmatico a seguito di 8 mg/kg in bolo).
In uno studio in volontari dosi di 4 mg/kg e 16 mg/kg di sugammadex hanno dato luogo a prolungamenti della media massima di aPTT rispettivamente del 17 e 22% e di PT (INR) rispettivamente dell’11 e del 22%.
Questi limitati prolungamenti medi di aPTT e PT (INR) sono stati di breve durata (≤ 30 minuti).
In studi in vitro è stata notata un’interazione farmacodinamica (prolungamento di aPTT e PT) con gli antagonisti della vitamina K, eparina non frazionata, eparinoidi a basso peso molecolare, rivaroxaban e dabigatran (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Non sono stati effettuati studi formali di interazione.
Per la popolazione pediatrica si devono tenere in considerazione le interazioni sopra menzionate per gli adulti e le avvertenze riportate nel paragrafo 4.4. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Sugammadex SUN è somministrato concomitantemente con agenti di blocco neuromuscolare e anestetici in pazienti chirurgici.
La causalità degli eventi avversi è pertanto difficile da valutare.
Le reazioni avverse più comunemente riportate in pazienti chirurgici sono state tosse, complicazione alle vie respiratorie dell’anestesia, complicazioni dell’anestesia, ipotensione procedurale e complicazione procedurale (Comune (≥ 1/100, < 1/10).
Tabella 2: Lista tabulata delle reazioni avverse La sicurezza di sugammadex è stata valutata in 3.519 soggetti unici attraverso un database sulla sicurezza di studi di fase I-III accorpati.
Negli studi controllati con placebo nei quali i soggetti ricevevano anestesia e/o agenti di blocco neuromuscolare (1.078 soggetti esposti a sugammadex versus 544 esposti a placebo) sono state riportate le seguenti reazioni avverse: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000).
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni da ipersensibilità al farmaco: Si sono verificate reazioni di ipersensibilità, inclusa anafilassi, in alcuni pazienti e volontari (per informazioni sui volontari, vedere sotto Informazioni sui volontari sani).Classificazione per sistemi e organi Frequenze Reazioni avverse (Termini preferiti) Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazioni di ipersensibilità al farmaco (vedere paragrafo 4.4) Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Tosse Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Comune Complicazione alle vie respiratorie dell’anestesia, Complicazione dell’anestesia (vedere paragrafo 4.4), Ipotensione procedurale, Complicazione procedurale
Negli studi clinici di pazienti chirurgici queste reazioni sono state riportate come non comuni e nei rapporti successivi alla commercializzazione la frequenza non è nota.
Queste reazioni variavano dalle reazioni cutanee isolate alle reazioni sistemiche gravi (quali anafilassi, shock anafilattico) e si sono verificate in pazienti che non hanno avuto precedenti esposizioni a sugammadex.
I sintomi associati a queste reazioni possono includere: vampate, orticaria, rash eritematoso, (grave) ipotensione, tachicardia, gonfiore della lingua, gonfiore della faringe, broncospasmo e eventi polmonari ostruttivi.
Le reazioni di ipersensibilità gravi possono essere fatali.
Complicazione alle vie respiratorie dell’anestesia: Le complicazioni alle vie respiratorie dell’anestesia comprendevano resistenza contro il tubo endotracheale, tosse, lieve resistenza, reazione di risveglio durante l’intervento chirurgico, tosse durante la procedura anestetica o durante l’intervento chirurgico, o respirazione spontanea del paziente correlata alla procedura anestetica.
Complicazione dell’anestesia: Tra le complicanze dell’anestesia che indicano un ripristino della funzione neuromuscolare vi sono il movimento di un arto o del corpo, oppure tosse durante la procedura anestetica o chirurgica, smorfie o suzione del tubo endotracheale.
Vedere paragrafo 4.4 “anestesia leggera”.
Complicazione procedurale: Le complicazioni procedurali comprendevano tosse, tachicardia, bradicardia, movimento e aumento della frequenza cardiaca.
Bradicardia marcata: Nell’esperienza post-marketing, sono stati osservati casi isolati di bradicardia marcata e di bradicardia con arresto cardiaco pochi minuti dopo la somministrazione di sugammadex (vedere paragrafo 4.4).
Ricomparsa del blocco neuromuscolare: Negli studi clinici con soggetti trattati con rocuronio o vecuronio, nei quali sugammadex è stato somministrato usando una dose indicata per il blocco neuromuscolare profondo (N=2.022), è stata osservata un’incidenza dello 0,20% di ricomparsa del blocco neuromuscolare in base al monitoraggio neuromuscolare o all’evidenza clinica (vedere paragrafo 4.4).
Informazioni sui volontari sani: Uno studio randomizzato, in doppio cieco ha esaminato l’incidenza di reazioni di ipersensibilità al medicinale in volontari sani trattati fino a 3 dosi di placebo (N=76), sugammadex 4 mg/kg (N=151) o sugammadex 16 mg/kg (N=148).
Le segnalazioni di sospetta ipersensibilità sono state accertate da una commissione in cieco.
L’incidenza di ipersensibilità accertata è stata di 1,3%, 6,6% e 9,5% rispettivamente nei gruppi placebo, sugammadex 4 mg/kg e sugammadex 16 mg/kg.
Non ci sono state segnalazioni di anafilassi dopo placebo o sugammadex 4 mg/kg.
C’è stato un singolo caso di anafilassi accertata dopo la prima dose di sugammadex 16 mg/kg (incidenza dello 0,7%).
Non c’è stata alcuna evidenza di un aumento della frequenza o della gravità dell’ipersensibilità con dosi ripetute di sugammadex.
In uno studio precedente con disegno simile, ci sono stati tre casi accertati di anafilassi, tutti dopo sugammadex 16 mg/kg (incidenza del 2,0%).
Nel database di dati aggregati di studi di fase 1, gli eventi avversi considerati comuni (≥ 1/100, < 1/10) o molto comuni (≥ 1/10) e più frequenti tra i soggetti trattati con sugammadex rispetto al gruppo placebo, comprendono disgeusia (10,1%), cefalea (6,7%), nausea (5,6%), orticaria (1,7%), prurito (1,7%), capogiro (1,6%), vomito (1,2%) e dolore addominale (1,0%).Ulteriori informazioni su particolari popolazioni di pazienti Pazienti con storia di complicanze polmonari: Nei dati post-marketing ed in uno studio clinico dedicato condotto su pazienti con storia di complicanze polmonari, tra gli eventi avversi di possibile correlazione con il medicinale è stato riferito broncospasmo.
Come con tutti i pazienti con storia di complicanze polmonari, il medico deve essere consapevole del possibile verificarsi di broncospasmo.
Popolazione pediatrica In studi su pazienti pediatrici di età compresa tra 2 e 17 anni, il profilo di sicurezza di sugammadex (fino a 4 mg/kg di peso corporeo) è generalmente analogo a quello osservato negli adulti.
Pazienti con obesità patologica In uno studio clinico dedicato a pazienti obesi, il profilo di sicurezza è stato generalmente simile a quello dei pazienti adulti negli studi di fase 1 - 3 (vedere Tabella 2).
Pazienti con malattia sistemica grave In uno studio condotto su pazienti valutati come classe 3 o 4 dell'American Society of Anesthesiologists (ASA) (pazienti con malattia sistemica grave o pazienti con malattia sistemica grave che rappresenta una minaccia costante per la vita), il profilo delle reazioni avverse in questi pazienti di classe 3 e 4 dell'ASA è stato generalmente simile a quello dei pazienti adulti negli studi di fase 1 - 3 raggruppati (vedere Tabella 2).
Vedere paragrafo 5.1.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Per sugammadex non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte.
Gli studi sull’animale non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3).
È necessario essere prudenti nel somministrare il medicinale a donne in stato di gravidanza.
Allattamento Non è noto se sugammadex venga escreto nel latte materno.
Gli studi condotti sull’animale hanno mostrato escrezione di sugammadex nel latte materno.
L’assorbimento orale delle ciclodestrine in generale è basso e non si prevedono effetti sul lattante dopo somministrazione di una singola dose ad una donna che allatta al seno.
Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con sugammadex, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Gli effetti di sugammadex sulla fertilità nell’uomo non sono stati sperimentati.
Studi sugli animali per valutare la fertilità non hanno rilevato effetti dannosi. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Tenere il flaconcino nell’astuccio per proteggerlo dalla luce.
Per le indicazioni sulla conservazione del medicinale ricostituito, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.