STRENSIQ 12FL 1ML 40MG/ML
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Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: --
Strensiq è indicato per la terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine in pazienti con ipofosfatasia ad esordio pediatrico, per il trattamento delle manifestazioni ossee della malattia (vedere paragrafo 5.1).
Strensiq 40 mg/mL soluzione iniettabile Ogni mL di soluzione contiene 40 mg di asfotase alfa*. Ogni flaconcino contiene 0,3 mL di soluzione e 12 mg di asfotase alfa (40 mg/mL). Ogni flaconcino contiene 0,45 mL di soluzione e 18 mg di asfotase alfa (40 mg/mL). Ogni flaconcino contiene 0,7 mL di soluzione e 28 mg di asfotase alfa (40 mg/mL). Ogni flaconcino contiene 1,0 mL di soluzione e 40 mg di asfotase alfa (40 mg/mL). Strensiq 100 mg/mL soluzione iniettabile Ogni mL di soluzione contiene 100 mg di asfotase alfa*. Ogni flaconcino contiene 0,8 mL di soluzione e 80 mg di asfotase alfa (100 mg/mL). *prodotto mediante tecnologia del DNA ricombinante utilizzando colture cellulari di ovaio di criceto cinese (CHO). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità severa o potenzialmente letale al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti se l’ipersensibilità non è controllabile (vedere paragrafo 4.4).
Posologia
- Il trattamento deve essere iniziato da un medico esperto nella gestione dei pazienti con patologie metaboliche o ossee.
Posologia Il regime posologico raccomandato per asfotase alfa è 2 mg/kg di peso corporeo, somministrati per via sottocutanea tre volte alla settimana, oppure un regime posologico di 1 mg/kg di peso corporeo somministrato per via sottocutanea sei volte alla settimana.
La dose massima raccomandata di asfotase alfa è 6 mg/kg/settimana (vedere paragrafo 5.1).
Per maggiori dettagli consultare la tabella posologica seguente.
Dose saltata Se una dose di asfotase alfa viene saltata, non deve essere iniettata una dose doppia per compensare la dose saltata.Peso corporeo (kg) In caso di iniezione 3 volte alla settimana In caso di iniezione 6 volte alla settimana Dose da iniettare Volume da iniettare Tipo di flaconcino da usare per l’iniezione Dose da iniettare Volume da iniettare Tipo di flaconcino da usare per l’iniezione 3 6 mg 0,15 mL 0,3 mL 4 8 mg 0,20 mL 0,3 mL 5 10 mg 0,25 mL 0,3 mL 6 12 mg 0,30 mL 0,3 mL 6 mg 0,15 mL 0,3 mL 7 14 mg 0,35 mL 0,45 mL 7 mg 0,18 mL 0,3 mL 8 16 mg 0,40 mL 0,45 mL 8 mg 0,20 mL 0,3 mL 9 18 mg 0,45 mL 0,45 mL 9 mg 0,23 mL 0,3 mL 10 20 mg 0,50 mL 0,7 mL 10 mg 0,25 mL 0,3 mL 11 22 mg 0,55 mL 0,7 mL 11 mg 0,28 mL 0,3 mL 12 24 mg 0,60 mL 0,7 mL 12 mg 0,30 mL 0,3 mL 13 26 mg 0,65 mL 0,7 mL 13 mg 0,33 mL 0,45 mL 14 28 mg 0,70 mL 0,7 mL 14 mg 0,35 mL 0,45 mL 15 30 mg 0,75 mL 1 mL 15 mg 0,38 mL 0,45 mL 16 32 mg 0,80 mL 1 mL 16 mg 0,40 mL 0,45 mL 17 34 mg 0,85 mL 1 mL 17 mg 0,43 mL 0,45 mL 18 36 mg 0,90 mL 1 mL 18 mg 0,45 mL 0,45 mL 19 38 mg 0,95 mL 1 mL 19 mg 0,48 mL 0,7 mL 20 40 mg 1,00 mL 1 mL 20 mg 0,50 mL 0,7 mL 25 50 mg 0,50 mL 0,8 mL 25 mg 0,63 mL 0,7 mL 30 60 mg 0,60 mL 0,8 mL 30 mg 0,75 mL 1 mL 35 70 mg 0,70 mL 0,8 mL 35 mg 0,88 mL 1 mL 40 80 mg 0,80 mL 0,8 mL 40 mg 1,00 mL 1 mL 50 50 mg 0,50 mL 0,8 mL 60 60 mg 0,60 mL 0,8 mL 70 70 mg 0,70 mL 0,8 mL 80 80 mg 0,80 mL 0,8 mL 90 90 mg 0,90 mL 0,8 mL (x2) 100 100 mg 1,00 mL 0,8 mL (x2)
Popolazione speciale Pazienti adulti La farmacocinetica, la farmacodinamica e la sicurezza di asfotase alfa sono state studiate in pazienti con ipofosfatasia di età > 18 anni.
Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti adulti con ipofosfatasia (HPP) a esordio pediatrico (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Anziani La sicurezza e l’efficacia di asfotase alfa in pazienti anziani non sono state stabilite; pertanto, non è possibile raccomandare un regime posologico specifico per questi pazienti.
Compromissione renale La sicurezza e l’efficacia di asfotase alfa in pazienti con compromissione della funzionalità renale non sono state valutate; pertanto, non è possibile raccomandare un regime posologico specifico per questi pazienti.
Compromissione epatica La sicurezza e l’efficacia di asfotase alfa in pazienti con compromissione della funzionalità epatica non sono state valutate; pertanto, non è possibile raccomandare un regime posologico specifico per questi pazienti.
Modo di somministrazione Strensiq è solo per uso sottocutaneo.
Non è destinato all’iniezione endovenosa o intramuscolare.
Il volume massimo di medicinale per ogni iniezione non deve superare 1 mL.
Se è richiesto più di 1 mL, possono essere somministrate più iniezioni contemporaneamente.
Strensiq deve essere somministrato utilizzando siringhe e aghi per iniezione sterili monouso.
Le siringhe devono essere di volume sufficientemente piccolo da consentire di prelevare dal flaconcino la dose prescritta con ragionevole accuratezza.
I siti d’iniezione devono essere alternati e attentamente monitorati per rilevare segni di potenziali reazioni (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti possono praticare l’autoiniezione solo se sono stati adeguatamente istruiti sulle procedure di somministrazione.
Per la manipolazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Avvertenze e precauzioni
- Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Ipersensibilità Reazioni di ipersensibilità, inclusi segni e sintomi coerenti con anafilassi, sono state segnalate in pazienti trattati con asfotase alfa (vedere paragrafo 4.8).
Questi sintomi comprendevano difficoltà di respirazione, sensazione di soffocamento, edema periorbitale e capogiro.
Le reazioni si sono verificate entro qualche minuto dalla somministrazione sottocutanea di asfotase alfa e possono manifestarsi nei pazienti in trattamento da più di 1 anno.
Altre reazioni di ipersensibilità comprendevano vomito, nausea, febbre, cefalea, vampate, irritabilità, brividi, eritema cutaneo, eruzione cutanea, prurito e ipoestesia orale.
Se si verificano tali reazioni, si raccomanda di interrompere immediatamente il trattamento e di istituire un trattamento medico appropriato.
Devono essere osservati gli attuali standard medici per il trattamento di emergenza.
Si devono considerare i rischi e benefici della ri-somministrazione di asfotase alfa nei singoli pazienti dopo una reazione severa, tenendo conto di altri fattori che possono contribuire al rischio di insorgenza di una reazione di ipersensibilità, quali infezione concomitante e/o uso di antibiotici.
Se si decide di risomministrare il prodotto, il re-challenge deve essere eseguito sotto supervisione medica, considerando l’eventuale impiego di una premedicazione adeguata.
I pazienti devono essere monitorati per rilevare la ricomparsa di segni e sintomi di una reazione di ipersensibilità severa.
La necessità di supervisione per le somministrazioni successive e di un trattamento di emergenza per l’assistenza domiciliare deve essere a discrezione del medico.
Ipersensibilità severa o potenzialmente letale è una controindicazione al re-challenge, se l’ipersensibilità non è controllabile (vedere paragrafo 4.3).
Reazione all’iniezione La somministrazione di asfotase alfa può provocare reazioni locali in sede di iniezione (inclusi, ma a titolo non esaustivo, eritema, eruzione cutanea, alterazione del colore della pelle, prurito, dolore, papule, noduli, atrofia), definite come qualsiasi evento avverso correlato, che si verifichi durante l’iniezione o entro la fine del giorno dell’iniezione (vedere paragrafo 4.8).
La rotazione dei siti d’iniezione può essere d’aiuto nel ridurre al minimo queste reazioni.
La somministrazione di Strensiq deve essere interrotta nel caso in cui il paziente manifesti reazioni severe all’iniezione e deve essere istituita una terapia medica appropriata.
Lipodistrofia È stata segnalata lipodistrofia localizzata, incluse lipoatrofia e lipoipertrofia, nelle sedi di iniezione dopo diversi mesi, nei pazienti trattati con asfotase alfa negli studi clinici (vedere paragrafo 4.8).
Si consiglia ai pazienti di seguire la tecnica di iniezione corretta e di alternare i siti di iniezione (vedere paragrafo 4.2).
Craniosinostosi Negli studi clinici su asfotase alfa, eventi avversi inquadrabili come craniosinostosi (associata a un aumento della pressione intracranica), compresi il peggioramento di una craniosinostosi preesistente e la comparsa di malformazione di Arnold-Chiari, sono stati riferiti in pazienti affetti da ipofosfatasia di età < 5 anni.
Non vi sono dati sufficienti per stabilire una relazione causale fra l’esposizione a Strensiq e la progressione della craniosinostosi.
La craniosinostosi come manifestazione dell’ipofosfatasia è documentata nella letteratura medica e si è verificata nel 61,3% dei pazienti, tra la nascita e i 5 anni di età, in uno studio sulla storia naturale di pazienti con ipofosfatasia a esordio infantile non trattati.
La craniosinostosi può provocare un aumento della pressione intracranica.
Il monitoraggio periodico (incluso l’esame del fondo oculare per rilevare segni di papilledema) e un intervento tempestivo in caso di aumento della pressione intracranica sono raccomandati nei pazienti con ipofosfatasia di età inferiore a 5 anni.
Calcificazione ectopica Negli studi clinici su asfotase alfa, sono state riferite calcificazioni intraoculari (congiuntivale e corneale) e nefrocalcinosi nei pazienti con ipofosfatasia.
Non vi sono dati sufficienti per stabilire una relazione causale fra l’esposizione ad asfotase alfa e la calcificazione ectopica.
Le calcificazioni intraoculari (congiuntivale e corneale) e la nefrocalcinosi, come manifestazioni dell’ipofosfatasia, sono documentate nella letteratura medica.
La nefrocalcinosi si è verificata nel 51,6% dei pazienti, tra la nascita e i 5 anni di età, in uno studio sulla storia naturale di pazienti con ipofosfatasia a esordio infantile non trattati.
Nei pazienti con ipofosfatasia si raccomanda di eseguire esami oftalmologici ed ecografie renali al basale e periodicamente.
Livelli sierici di ormone paratiroideo e calcio La concentrazione sierica di ormone paratiroideo può aumentare nei pazienti affetti da ipofosfatasia trattati con asfotase alfa, in particolare durante le prime 12 settimane di terapia.
Si raccomanda di monitorare i livelli sierici di ormone paratiroideo e calcio nei pazienti trattati con asfotase alfa.
Può essere necessaria la somministrazione di integratori di calcio e di vitamina D orale.
Vedere paragrafo 5.1.
Aumento ponderale sproporzionato I pazienti possono manifestare un aumento di peso sproporzionato.
Si raccomanda la supervisione della dieta.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi d’interazione con asfotase alfa.
Sulla base della sua struttura e della farmacocinetica, è improbabile che asfotase alfa influisca sul metabolismo mediato dal citocromo P-450.
Asfotase alfa contiene un dominio catalitico della fosfatasi alcalina (ALP) non tessuto-specifica.
La somministrazione di asfotase alfa interferisce con la misurazione di routine della ALP sierica effettuata dai laboratori di analisi, determinando valori di attività della ALP sierica di diverse migliaia di unità per litro.
I risultati dell’attività di asfotase alfa non devono essere interpretati come misura uguale a quella dell’attività della ALP sierica, a causa delle differenze nelle caratteristiche degli enzimi.
ALP è utilizzata come reagente di rilevamento in molti test di laboratorio di routine.
In caso di presenza di asfotase alfa nei campioni clinici di laboratorio, possono essere riportati valori anomali.
Il medico deve informare il laboratorio di analisi che il paziente viene trattato con medicinali che influiscono sui livelli della ALP.
Test alternativi (ossia che non utilizzano un sistema reporter coniugato con la ALP) possono essere considerati nei pazienti trattati con Strensiq. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza I dati di supporto sulla sicurezza rispecchiano l’esposizione in 112 pazienti con ipofosfatasia a esordio perinatale/infantile (n = 89), giovanile (n = 22) e in età adulta (n = 1) (età all’arruolamento da 1 giorno a 66,5 anni) trattati con asfotase alfa, con una durata di trattamento compresa tra 1 giorno e 391,9 settimane [7,5 anni]).
Le reazioni avverse più comunemente osservate sono state reazioni nella sede di iniezione (74%).
Sono state ricevute alcune segnalazioni di casi di reazione anafilattoide/ipersensibilità.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse con asfotase alfa sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per termine preferito, utilizzando la convenzione MedDRA sulla frequenza molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1: Reazioni avverse segnalate negli studi clinici nei pazienti con ipofosfatasia
1- I termini preferiti considerati come reazioni in sede di iniezione sono presentati nel paragrafo seguente 2- I termini preferiti considerati come ipersensibilità sono presentati nel paragrafo seguente Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazioni in sede di iniezione Le reazioni nella sede di iniezione (inclusi atrofia, ascesso, eritema, alterazione del colore della pelle, dolore, prurito, macule, gonfiore, contusione, lividi, lipodistrofia (lipoatrofia o lipoipertrofia), indurimento, reazione, noduli, eruzione cutanea, papule, ematoma, infiammazione, reazione orticarioide, calcificazione, calore, emorragia, cellulite, cicatrice, massa, stravaso, esfoliazione e vesciche) sono le reazioni avverse più comuni, osservate in circa il 74% dei pazienti negli studi clinici.Classificazione per sistemi e organi Categoria di frequenza Reazione avversa Infezioni ed infestazioni Comune Cellulite in sede di iniezione Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Aumentata tendenza all’ecchimosi Disturbi del sistema immunitario Comune Reazioni anafilattoidi IpersensibilitಠDisturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipocalcemia Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea Patologie vascolari Comune Vampate di calore Patologie gastrointestinali Comune Ipoestesia orale Nausea Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Eritema Comune Alterazione del colore della pelle Malattia della pelle (pelle tesa) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto comune Dolore alle estremità Comune Mialgia Patologie renali e urinarie Comune Nefrolitiasi Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Reazioni in sede di iniezione¹ Piressia Irritabilità Comune Brividi Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Molto comune Contusioni Comune Cicatrice
La maggior parte delle reazioni nella sede di iniezione è stata lieve e autolimitante e la maggioranza (> 99%) è stata segnalata come non grave.
Nel contesto degli studi clinici, la maggior parte dei pazienti che ha avuto una reazione nel sito di iniezione, ha avuto la prima manifestazione entro le prime 12 settimane di trattamento con asfotase alfa, mentre alcuni pazienti hanno continuato a manifestare reazioni in sede di iniezione fino a 1 o più anni dopo l’inizio della somministrazione di asfotase alfa.
Un paziente si è ritirato dallo studio clinico a causa di ipersensibilità in sede di iniezione.
Ipersensibilità Le reazioni di ipersensibilità comprendono eritema/rossore, piressia/febbre, eruzione cutanea, prurito, irritabilità, nausea, vomito, dolore, brividi febbrili/brividi, ipoestesia orale, cefalea, vampate, tachicardia, tosse e segni e sintomi coerenti con anafilassi (vedere paragrafo 4.4).
Sono state ricevute anche alcune segnalazioni di casi di reazione anafilattoide/ipersensibilità, associati a segni e sintomi di respirazione difficoltosa, sensazione di soffocamento, edema periorbitale e capogiro.
Immunogenicità Esiste un potenziale immunogenico.
Dei 109 pazienti affetti da ipofosfatasia arruolati negli studi clinici e di cui erano disponibili i dati anticorpali post-basale, 97/109 (89,0%) sono risultati positivi agli anticorpi anti-farmaco in alcuni punti di rilevazione temporale dopo l’inizio del trattamento con Strensiq.
Tra questi 97 pazienti, 55 (56,7%) evidenziavano inoltre la presenza di anticorpi neutralizzanti in alcuni punti di rilevazione temporale post-basale.
La risposta anticorpale (con o senza presenza di anticorpi neutralizzanti) era di natura variabile nel tempo.
Negli studi clinici, non è stato dimostrato un effetto dello sviluppo di anticorpi sull’efficacia clinica o sulla sicurezza (vedere paragrafo 5.2).
I dati derivati da casi post-marketing suggeriscono che lo sviluppo di anticorpi può influire sull’efficacia clinica.
Negli studi clinici non è stata osservata una correlazione tra eventi avversi e la presenza degli anticorpi.
Alcuni pazienti che risultavano positivi agli anticorpi anti-farmaco hanno manifestato reazioni in sede di iniezione e/o ipersensibilità; tuttavia, non è stata osservata una tendenza coerente nella frequenza di tali reazioni nel corso del tempo tra pazienti costantemente positivi agli ADA e pazienti sempre negativi agli ADA.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nel sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all’uso di asfotase alfa in donne in gravidanza sono insufficienti.
Dopo la somministrazione sottocutanea ripetuta in femmine di topo gravide nell’intervallo di dosaggio terapeutico (> 0,5 mg/kg), livelli di asfotase alfa erano quantificabili nel feto a tutte le dosi testate, suggerendo il trasporto placentare di questa sostanza.
Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Asfotase alfa non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento Esistono informazioni insufficienti sull’escrezione di asfotase alfa nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con asfotase alfa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.Fertilità Sono stati condotti studi preclinici sulla fertilità, che non hanno evidenziato alcun effetto sulla fertilità e sullo sviluppo embriofetale (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.