STAROS 28CPR 20MG
9,83 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 27/03/2018
Trattamento dell’ipercolesterolemia Adulti, adolescenti e bambini, di età pari o superiore a 6 anni, con ipercolesterolemia primaria (tipo IIa inclusa l’ipercolesterolemia familiare eterozigote) o dislipidemia mista (tipo IIb) come adiuvante di un regime alimentare e quando la risposta alla dieta o ad altri trattamenti non-farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione del peso) risulti inadeguata. Ipercolesterolemia omozigote familiare come adiuvante di un regime alimentare o di trattamenti che riducono il livello dei lipidi (ad es. LDL-aferesi) o se tali trattamenti non sono appropriati. Prevenzione degli eventi cardiovascolari Prevenzione degli eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti considerati ad alto rischio per un primo evento cardiovascolare (vedere paragrafo 5.1), come adiuvante per la correzione di tali fattori di rischio.
Ogni compressa rivestita con film contiene 5 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Ogni compressa rivestita con film contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Ogni compressa rivestita con film contiene 40 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio). Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa rivestita con film da 5 mg contiene 42.55 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 10 mg contiene 37.35 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 20 mg contiene 74.70 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 40 mg contiene 149.40 mg di lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film da 10 mg contiene 0.01 mg di rosso Allura AC (E129). Ogni compressa rivestita con film da 20 mg contiene 0.02 mg di rosso Allura AC (E129). Ogni compressa rivestita con film da 40 mg contiene 0.04 mg di rosso Allura AC (E129). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Staros è controindicato: - in pazienti con ipersensibilità alla rosuvastatina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - in pazienti con patologie epatiche in fase attiva, inclusi aumenti inspiegabili e persistenti delle transaminasi sieriche e ogni aumento delle transaminasi sieriche che superano di 3 volte il limite normale Superiore (ULN); - in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min); - in pazienti con miopatia; - in pazienti in trattamento contemporaneo con la combinazione di sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5); - in pazienti in trattamento contemporaneo con ciclosporina; - durante la gravidanza e l’allattamento e in donne in età fertile che non usano adeguate misure contraccettive.
La dose di 40 mg è controindicata nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi.
Tali fattori includono: - insufficienza renale moderata (clearance della creatinina < 60 ml/min); - ipotiroidismo; - storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; - storia pregressa di tossicità muscolare con un altro inibitore di HMG-CoA reduttasi o con fibrati; - abuso di alcol; - situazioni nelle quali possa verificarsi un aumento nei livelli di plasma; - pazienti asiatici; - uso contemporaneo di fibrati (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 5.2). Posologia
- Posologia Prima dell’inizio del trattamento il paziente dovrebbe essere sottoposto ad una dieta ipolipemizzante che deve continuare durante il trattamento.
La dose deve essere stabilita individualmente sulla base dell’obiettivo della terapia e della risposta del paziente, tenendo presente le linee guida terapeutiche attualmente in uso.
Trattamento dell’ipercolesterolemia La dose iniziale raccomandata è di 5 o 10 mg per via orale, una volta al giorno, sia nei pazienti mai trattati con statine, che nei pazienti che passano da una terapia con un altro inibitore della HMG CoA riduttasi.
La scelta della dose iniziale deve tenere in considerazione i livelli di colesterolo del paziente e il futuro rischio cardiovascolare, così come il potenziale rischio di reazioni avverse (vedere di seguito).
Un adattamento del dosaggio alla dose successiva può essere effettuato, se necessario, dopo 4 settimane (vedere paragrafo 5.1).
Alla luce dell’aumento delle reazioni avverse segnalate con la dose da 40 mg, rispetto alle dosi inferiori (vedere paragrafo 4.8), una titolazione finale fino alla dose massima di 40 mg deve essere considerata nei pazienti con grave ipercolesterolemia, ad alto rischio cardiovascolare (in particolare quelli con ipercolesterolemia familiare), che non raggiungono il loro obbiettivo di trattamento con 20 mg e in cui sarà svolto un follow-up di routine (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda la supervisione di uno specialista quando si inizia una dose di 40 mg.
Prevenzione degli eventi cardiovascolari In uno studio di riduzione del rischio degli eventi cardiovascolari, la dose utilizzata era di 20 mg al giorno (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica L’uso pediatrico deve essere effettuato da uno specialista.
Bambini e adolescenti da 6 a 17 anni (Stadiazione di Tanner <II-V) Nei bambini e negli adolescenti con ipercolesterolemia familiare eterozigote, la dose di partenza usuale è di 5 mg al giorno.
• Nei bambini da 6 a 9 anni, con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l’intervallo usuale della dose è di 5-10 mg per via orale, una volta al giorno.
La sicurezza e l’efficacia di dosi superiori a 10 mg non sono state studiate in questa popolazione.
• Nei bambini da 10 a 17 anni, con ipercolesterolemia familiare eterozigote, l’intervallo usuale della dose è di 5-20 mg per via orale, una volta al giorno.
La sicurezza e l’efficacia di dosi superiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione.
Nei pazienti pediatrici, la titolazione della dose deve essere effettuata sulla base della risposta individuale e della tollerabilità, così come raccomandato nelle linee guida per il trattamento pediatrico (vedere paragrafo 4.4).
Bambini e adolescenti devono essere sottoposti ad una dieta ipocolesterolemizzante standard, prima di iniziare il trattamento con rosuvastatina; la dieta deve proseguire durante il trattamento con rosuvastatina.
L’esperienza nei bambini con ipercolesterolemia omozigote familiare è limitata ad un piccolo numero di bambini tra gli 8 e i 17 anni.
La dose di 40 mg non è adatta per un uso nei pazienti pediatrici.
Bambini di età inferiore a 6 anni La sicurezza e l’efficacia dell’uso nei bambini di età inferiore a 6 anni non sono state studiate.
Per questo motivo l’uso di rosuvastatina va evitato nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Uso negli anziani Una dose iniziale di 5 mg è raccomandata in pazienti di età superiore a 70 anni (vedere paragrafo 4.4).
Nessun altro adattamento della dose correlato all’età è necessario.
Dose nei pazienti con insufficienza renale Nessun adattamento della dose è necessario nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata.
Nei pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina <60 ml/min), la dose iniziale raccomandata è di 5 mg.
La dose di 40 mg è controindicata nei pazienti con insufficienza renale moderata.
L’uso di Staros in pazienti con grave insufficienza renale è controindicato per tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Dose in pazienti con compromissione epatica Non c’è aumento nell’esposizione sistemica a rosuvastatina in pazienti con punteggio Child-Pugh pari a 7 o inferiore.
Tuttavia, l’aumento dell’esposizione sistemica è stato osservato in soggetti con punteggio Child-Pugh di 8 e 9 (vedere paragrafo 5.2).
In questi pazienti si deve considerare una valutazione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.4).
Non c’è esperienza in pazienti con punteggio di Child-Pugh superiore a 9.
Staros è controindicato nei pazienti con patologie del fegato in fase attiva (vedere paragrafo 4.3).
Etnia L’aumento dell’esposizione sistemica è stata osservata in soggetti asiatici (vedere paragrafo 4.3, 4.4 e 5.2).
La dose iniziale raccomandata è di 5 mg, per i pazienti di origine asiatica.
La dose di 40 mg è controindicata in tali pazienti.
Polimorfismo genetico Sono note specifiche tipologie di polimorfismi genetici che causano un aumento dell’esposizione a rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2).
Per pazienti noti per essere portatori di specifiche tipologie di polimorfismi, è raccomandata una dose giornaliera di rosuvastatina inferiore.
Dose in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia La dose iniziale raccomandata è di 5 mg nei pazienti con fattori predisponenti alla miopatia (vedere paragrafo 4.4).
La dose di 40 mg è controindicata in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.3).
Terapia concomitante Rosuvastatina è un substrato di varie proteine di trasporto (come ad es.
OATP1B1 e BCRP).
Il rischio di miopatia (inclusa rabdomiolisi) aumenta quando la rosuvastatina è somministrata in concomitanza ad alcuni farmaci che possono aumentarne la concentrazione plasmatica a causa dell’interazione con tali proteine di trasporto (ad es.
ciclosporina e alcuni inibitori delle proteasi, incluse le combinazioni di ritonavir ed atazanavir, lopinavir e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Se possibile, si devono considerare alternative terapeutiche e, se necessario, considerare la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina.
In situazioni dove la contemporanea somministrazione di tali medicinali con rosuvastatina è inevitabile, devono essere attentamente considerati i benefici ed i rischi di un trattamento concomitante e un adattamento della dose di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.5).
Modo di somministrazione Staros può essere assunto in qualunque momento della giornata, con o senza cibo. Avvertenze e precauzioni
- Effetti a carico del rene In pazienti trattati con alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con un test a strisce reattive e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria o intermittente.
La proteinuria non è risultata predittiva di patologia renale acuta o progressiva (vedere paragrafo 4.8).
Nella fase successiva alla commercializzazione, la frequenza degli eventi renali gravi è più elevata con la dose da 40 mg.
Nei pazienti trattati con una dose da 40 mg e durante i controlli di routine, deve essere presa in considerazione, la valutazione della funzionalità renale.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica Effetti a carico della muscolatura scheletrica, quali mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi, sono stati osservati in pazienti trattati con tutte le dosi di rosuvastatina, in particolare con quelle maggiori di 20 mg.
Sono stati osservati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in combinazione con inibitori di HMG-CoA reduttasi.
Non può essere esclusa un’interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e la loro somministrazione contemporanea deve essere usata con cautela.
Come con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, nella fase successiva alla commercializzazione, la frequenza di rabdomiolisi associata a rosuvastatina è più elevata con la dose da 40 mg.
Dosaggio della creatinchinasi Il dosaggio della creatinchinasi non deve essere effettuato dopo un intenso esercizio fisico o in presenza di una possibile causa alternativa di aumento della creatinchinasi, che potrebbero confondere l’interpretazione dei risultati.
Se i livelli basali di creatinchinasi sono significativamente elevati (>5 volte il Limite Normale Superiore/ULN), un test di conferma deve essere effettuato entro 5 - 7 giorni.
Se il test ripetuto conferma un livello basale di CK >5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.
Prima del trattamento Rosuvastatina, come con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, deve essere prescritta con cautela nei pazienti con fattori predisponenti per la miopatia/rabdomiolisi.
Tali fattori includono: • danno renale; • ipotiroidismo; • storia personale o familiare di patologie muscolari ereditarie; • precedenti di tossicità muscolare con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi o fibrati; • abuso di alcol; • età superiore a 70 anni; • casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.2); • uso concomitante di fibrati.
In tali pazienti il rischio del trattamento deve essere considerato in relazione al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico.
Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (>5xULN) il trattamento non deve essere iniziato.
Durante il trattamento Deve essere chiesto ai pazienti di riferire immediatamente ogni inspiegabile dolore muscolare, debolezza o crampi, in particolare se associati a malessere o febbre.
In questi pazienti, devono essere misurati i livelli di CK.
La terapia deve essere interrotta se i livelli di CK sono marcatamente elevati (> 5xULN) o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disagio quotidiano (anche se i livelli di CK sono ≤ 5xULN).
Se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano normali, si deve considerare il ritorno alla somministrazione di rosuvastatina o di un inibitore alternativo di HMG-CoA reduttasi alle dosi più basse e sotto stretto monitoraggio.
Non è raccomandato un controllo di routine dei livelli di CK nei pazienti asintomatici.
Durante o dopo il trattamento con statine, incluso rosuvastatina, sono stati osservati casi molto rari di miopatia necrotizzante immuno-mediata (MNIM).
La MNIM è clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale ed elevati valori sierici di creatinchinasi, che persistono anche dopo l’interruzione del trattamento con la statina.
Nei trials clinici condotti su un piccolo numero di pazienti trattati con rosuvastatina e terapia concomitante, non ci sono state evidenze di aumento di effetti a carico del sistema muscolo scheletrico.
Tuttavia, un aumento dell’incidenza di miosite e miopatia è stato osservato in pazienti trattati con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, insieme a derivati dell’acido fibrico, inclusi gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi.
Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando somministrato contemporaneamente con alcuni inibitori di HMG-CoA reduttasi.
Per tale motivo, va evitata la combinazione di rosuvastatina e gemfibrozil.
Il beneficio di ulteriori modifiche dei livelli lipidici derivate dall’uso combinato di rosuvastatina con fibrati o niacina, deve essere attentamente valutato, rispetto al potenziale rischio di tale combinazione.
La dose da 40 mg è controindicata con il contemporaneo uso di fibrato (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Rosuvastatina non deve essere co-somministrata con formulazioni sistemiche di acido fusidico o nei 7 giorni successivi alla fine del trattamento con acido fusidico.
In pazienti in cui l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con le statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni ad esito fatale) in pazienti trattati con acido fusidico in combinazione con statine (vedere paragrafo 4.5).
Si devono avvisare i pazienti di rivolgersi immediatamente al medico nel caso in cui avvertano sintomi come debolezza, dolore o dolorabilità muscolare.
La terapia a base di statine può essere reintrodotta sette giorni dopo l’ultima dose di acido fusidico.
In circostanze eccezionali, laddove sia necessario l’uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, come per esempio per il trattamento di infezioni gravi, la necessità di una co-somministrazione di rosuvastatina e acido fusidico deve essere presa in considerazione solo a seguito di valutazione caso per caso e sotto stretta supervisione medica.
Rosuvastatina non deve essere utilizzata nei pazienti con condizioni acute o, gravi che portino a ipotizzare miopatia o che predispongano allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (quali sepsi, ipotensione, chirurgia maggiore, traumi, gravi patologie metaboliche, squilibri endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).
In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8).
In caso di peggioramento dei sintomi STAROS deve essere interrotto.
Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa.
Effetti a carico del fegato Come con altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, rosuvastatina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti consumatori di eccessive quantità di alcol e/o che hanno una storia di malattie epatiche.
Si raccomanda di effettuare il test di funzionalità epatica prima e dopo 3 mesi dall’inizio del trattamento.
La somministrazione di rosuvastatina deve essere interrotta o la dose deve essere ridotta nel caso in cui i livelli delle transaminasi sieriche siano 3 volte maggiori del limite normale superiore.
Nell’uso successivo alla commercializzazione, la frequenza di eventi epatici gravi osservati (consistenti principalmente nell’aumento delle transaminasi epatiche), è risultato maggiore con la dose da 40 mg.
Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria causata da ipotiroidismo o sindrome nefrotica, la patologia di base deve essere trattata prima di iniziare la terapia con rosuvastatina.
Etnia Studi farmacocinetici hanno mostrato un aumento dell’esposizione nei soggetti asiatici rispetto ai caucasici (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Inibitori delle proteasi È stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica a rosuvastatina nei soggetti trattati contemporaneamente con vari inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir.
Nei pazienti con HIV, che ricevono inibitori delle proteasi, si deve tenere in considerazione, sia il beneficio della riduzione del livello dei lipidi, determinato dall’uso di rosuvastatina, che il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia il trattamento e si titola la dose di rosuvastatina nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi.
Va evitato l’uso contemporaneo con gli inibitori delle proteasi, a meno che non si adatti la dose di rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Malattia polmonare interstiziale Con l’uso di alcune statine, sono stati osservati casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente con terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.8).
Le manifestazioni possono includere dispnea, tosse non produttiva, e deterioramento dello stato di salute generale (fatica, perdita di peso e febbre).
Se si sospetta che un paziente abbia sviluppato una patologia polmonare interstiziale, la terapia con la statina deve essere interrotta.
Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano i livelli di glucosio nel sangue e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso ad una terapia antidiabetica.
Il rischio, comunque, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e perciò non c’è ragione di interrompere il trattamento con la statina.
I pazienti a rischio (glicemia a digiuno da 5.6 a 6.9 mmol/l, BMI>30kg/m², aumento dei trigliceridi, ipertensione), devono essere monitorati sia clinicamente che biochimicamente in accordo alle linee guida nazionali.
Nello studio JUPITER, la frequenza globale di diabete mellitosegnalata, era del 2.8% con rosuvastatina e del 2.3% con placebo, principalmente nei pazienti con glicemia a digiuno tra 5.6 e 6.9 mmol/l.
Popolazione pediatrica Nei pazienti pediatrici tra i 6 e i 17 anni, che assumono la rosuvastatina, la valutazione della crescita lineare (altezza), del peso, dell’indice di massa corporea (IMC) e dei caratteri secondari dello sviluppo sessuale secondo l’indice di Tanner, è limitata ad un periodo di due anni.
Dopo due anni di studio di tale trattamento, non sono stati osservati effetti su crescita, peso, IMC e maturazione sessuale (vedere paragrafo 5.1).
In uno studio clinico condotto su bambini e adolescenti che hanno ricevuto rosuvastatina per 52 settimane, l’aumento dei valori di CK superiori a 10 ULN (Valore Normale Superiore) e sintomi muscolari a seguito di esercizio fisico o aumento dell’attività fisica, erano osservati con più frequenza rispetto alle osservazioni effettuate durante studi clinici negli adulti (vedere paragrafo 4.8).
Gravi reazioni avverse cutanee Gravi reazioni avverse cutanee, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che potrebbero essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate con rosuvastatina.
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di reazioni cutanee gravi e devono essere attentamente monitorati.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di questa reazione, Staros deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o DRESS con l'uso del Staros, il trattamento con Staros non deve essere riavviato in questo paziente in nessun momento.
Questo medicinale contiente lattosio.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Questo medicinale contiene rosso allura AC (E129) che può causare reazioni allergiche.
Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Questo medicinale contiene rosso allura AC (E129) che può causare reazioni allergiche. Interazioni
- Effetti della co-somministrazione di altri medicinali su rosuvastatina Inibitori della proteina di trasporto: rosuvastatina è un substrato di alcune proteine di trasporto che includono il trasportatore della captazione epatica OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP.
La somministrazione contemporanea di rosuvastatina con farmaci che inibiscono tali proteine di trasporto, può determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina ed un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e 4.5 Tabella 1).
Ciclosporina: durante il trattamento con rosuvastatina e ciclosporina, i valori di AUC di rosuvastatina erano mediamente 7 volte più elevati di quelli osservati nei volontari sani (vedere tabella 1).
Rosuvastatina è controindicata nei pazienti che ricevono contemporaneamente la somministrazione di ciclosporina (vedere paragrafo 4.3).
La contemporanea somministrazione non modifica le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina.
Inibitori delle proteasi: sebbene l’esatto meccanismo di azione dell’interazione non sia noto, il contemporaneo uso di un inibitore delle proteasi può incrementare fortemente l’esposizione alla rosuvastatina (vedere Tabella 1).
Per esempio, in uno studio di farmacocinetica, condotto su volontari sani, la contemporanea somministrazione di 10 mg di rosuvastatina e una combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir), era associata ad un incremento dei valori di rosuvastatina pari a tre volte per AUC e di 7 volte per Cmax, rispettivamente.
L’uso contemporaneo di rosuvastatina con alcune combinazioni di inibitori delle proteasi può essere preso in considerazione dopo un’attenta valutazione degli adattamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumento previsto dell'esposizione a rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 4.5 Tabella 1).
Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: l’uso contemporaneo di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento pari a 2 volte di Cmax e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4).
Sulla base dei dati ottenuti da specifici studi di interazione, non sono attese interazioni farmacocinetiche rilevanti con fenofibrato, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche.
Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1 g/die) di niacina (acido nicotinico), aumentano il rischio di miopatia quando somministrati contemporaneamente con inibitori di HMG-CoA reduttasi, probabilmente perché possono provocare miopatia anche quando vengono somministrati da soli.
È controindicato l’uso contemporaneo della dose da 40 mg con fibrati (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Anche questi pazienti devono iniziare la terapia con la dose da 5 mg.
Ezetimibe: nei soggetti ipercolesterolemici, l’uso contemporaneo di 10 mg di rosuvastatina e di 10 mg di ezetimibe determina un aumento di 1,2 volte dell’AUC di rosuvastatina (Tabella 1).
Una interazione farmacodinamica tra rosuvastatina ed ezetimibe, in termini di effetti avversi, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi: la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una sospensione antiacida contenente alluminio e magnesio idrossido, provoca una riduzione di circa il 50% della concentrazione plasmatica di rosuvastatina.
Tale effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo la rosuvastatina.
La rilevanza clinica di tale interazione non è stata studiata.
Eritromicina: l’uso contemporaneo di rosuvastatina e di eritromicina causa una diminuzione dell’AUC di rosuvastatina del 20% e una diminuzione della Cmax del 30%.
Tale interazione può essere causata dall’aumento della motilità intestinale provocata dall’eritromicina.
Enzimi del citocromo P450: I risultati degli studi condotti in vitro e in vivo evidenziano che rosuvastatina non è né un inibitore, né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450.
Inoltre, rosuvastatina non è un buon substrato per tali isoenzimi.
Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450.
Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra rosuvastatina e fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4).Ticagrelor: Ticagrelor potrebbe influenzare l'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina.
Sebbene l'esatto meccanismo non sia noto, in alcuni casi, l'uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina ha portato a riduzione della funzione renale, aumento del livello di CPK e rabdomiolisi.
Interazioni che richiedono adattamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1): quando è necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l'esposizione a rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate.
Bisogna iniziare con una dose di 5 mg di rosuvastatina una volta al giorno, se il previsto aumento nell’esposizione (AUC) è approssimativamente di 2 volte o più.
La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l'esposizione attesa di rosuvastatina non superi, verosimilmente, quella che si avrebbe con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina, assunta senza interazioni con altri medicinali, ad esempio, una dose di 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1,9 volte), e una dose di 10 mg di rosuvastatina con combinazione di ritonavir/atazanavir (aumento di 3,1 volte).
Se si osserva che il medicinale aumenta la AUC di rosuvastatina meno di 2 volte, la dose iniziale non deve essere ridotta ma si deve prestare cautela in caso di aumento della dose di rosuvastatina al di sopra dei 20 mg.
I seguenti medicinali/combinazioni non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla proporzione di rosuvastatina durante co-somministrazione: Aleglitazar 0,3 mg somministrazione per 7 giorni; Fenofibrato 67 mg somministrazione per 7 giorni TID; Fluconazolo 200 mg somministrazione per 11 giorni OD; Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg somministrazione per 8 giorni BID; Ketoconazolo 200 mg somministrazione per 7 giorni BID; Rifampicina 450 mg somministrazione per 7 giorni OD; Silimarin 140 mg somministrazione per 5 giorni TID.Tabella 1.
Effetto della somministrazione contemporanea di medicinali sull’esposizione da rosuvastatina (AUC; in ordine decrescente di grandezza), da studi clinici pubblicatiAumento della AUC di rosuvastatina di 2 volte o maggiore di 2 volte Regime posologico del farmaco interagente Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina Sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (400 mg-100 mg-100 mg) + Voxilaprevir (100 mg) una volta al giorno per 15 giorni 10 mg, dose singola 7.4-volte ↑ Ciclosporina da 75 mg BID a 200 mg BID, 6 mesi 10 mg OD, 10 giorni 7.1-volte ↑ Darolutamide 600 mg BID, 5 giorni 5 mg dose singola 5.2-volte ↑ Regorafenib 160 mg, OD, 14 giorni 5 mg dose singola 3.8-volte ↑ Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni 10 mg, dose singola 3.1- volte ↑ Velpatasvir 100 mg una volta al giorno 10 mg, dose singola 2.7-volte ↑ Ombitasvir 25 mg/paritaprevir 150 mg/ Ritonavir 100 mg una volta al giorno/ dasabuvir 400 mg BID, 14 giorni 5 mg, dose singola 2.6-volte ↑ Grazoprevir 200 mg/elbasvir 50mg una volta al giorno, 11 giorni 10 mg, dose singola 2.3-volte ↑ Glecaprevir 400 mg/pibrentasvir 120 mg una volta al giorno, 7 giorni 5 mg una volta al giorno, 7 giorni 2.2-volte ↑ Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni 20 mg OD, 7 giorni 2.1- volte ↑ Clopidogrel 300 mg dose di carico, seguita da 75 mg a 24 h 20 mg, dose singola 2-volte ↑ Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 80 mg, dose singola 1.9- volte ↑ Aumento della AUC di rosuvastatina minore di 2 volte Regime posologico del farmaco interagente Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola 1.6- volte ↑ Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni 10 mg OD, 7 giorni 1.5- volte ↑ Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni 10 mg, dose singola 1.4- volte ↑ Dronedarone 400 mg BID Non disponibile 1.4- volte ↑ Itraconazolo 200 mg OD, 5 giorni 10 mg, dose singola **1.4- volte ↑ Ezetimibe 10 mg OD, 14 giorni 10 mg, OD, 14 giorni **1.2- volte ↑ Diminuzione della AUC di rosuvastatina Regime posologico del farmaco interagente Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina Eritromicina 500 mg QID, 7 giorni 80 mg, dose singola 28% ↓ Baicalin 50 mg TID, 14 giorni 20 mg, dose singola 47% ↓ *I dati riportati come modifica di “x volte” rappresentano un semplice rapporto tra la co-somministrazione e la somministrazione di rosuvastatina da sola.
I dati riportati come modifica%, rappresentano la differenza% relativa alla rosuvastatina da sola.
L’aumento è indicato come “↑”, la diminuzione come “↓”.
** Diversi studi di interazione sono stati condotti a differenti dosi di rosuvastatina, la tabella mostra il rapporto più significativo.
AUC = area sotto la curva; OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno.
Effetto di rosuvastatina sulla contemporanea somministrazione di altri medicinali Antagonisti della vitamina K: come per gli altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, l’inizio del trattamento o un aumento della dose di rosuvastatina in pazienti sottoposti contemporaneamente a terapia con antagonisti della vitamina K (ad es., warfarin o altri anticoagulanti cumarinici), può provocare un aumento dei valori del Rapporto Internazionale Normalizzato (INR International Normalized Ratio).
L’interruzione del trattamento o una riduzione della dose di rosuvastatina può comportare una diminuzione dell’INR.
In queste situazioni, è opportuno effettuare un monitoraggio appropriato dell’INR.
Contraccettivi orali/terapia ormonale sostitutiva (TOS): l’uso contemporaneo di rosuvastatina e di un contraccettivo orale causa un aumento delle concentrazioni plasmatiche (AUC) di etinil-estradiolo e di norgestrel, rispettivamente del 26% e del 34%.
Tale aumento dei livelli plasmatici deve essere tenuto in considerazione nella scelta delle dosi di contraccettivo orale.
Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti che assumono contemporaneamente rosuvastatina e farmaci per la terapia ormonale sostitutiva (TOS) e pertanto un effetto simile non può essere escluso.
Tuttavia, negli studi clinici tale combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne ed è risultata ben tollerata.
Altri medicinali Digossina: sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, non sono attese interazioni clinicamente rilevanti con digossina.
Acido Fusidico: non sono stati effettuati studi di interazione con rosuvastatina e acido fusidico.
Il rischio di miopatia inclusa rabdomiolisi può aumentare a seguito del contemporaneo uso di acido fusidico, per via sistemica, con una statina.
Il meccanismo di questa interazione (sia farmacodinamico che farmacocinetico o entrambe) è ancora sconosciuto.
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni casi fatali), in pazienti che ricevono tale combinazione.
Se il trattamento con acido fusidico sistemico è necessario, il trattamento con rosuvastatina deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Vedere anche paragrafo 4.4.
Popolazione pediatrica: sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.
L'entità delle interazioni nella popolazione pediatrica non è nota. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse segnalate con rosuvastatina sono generalmente lievi e transitorie.
Durante gli studi clinici controllati, meno del 4% dei pazienti trattati con rosuvastatina ha interrotto lo studio a causa di reazioni avverse.
Tabella delle reazioni avverse Sulla base dei dati ottenuti da studi clinici e da un'ampia esperienza successiva alla commercializzazione, la seguente tabella riporta il profilo delle reazioni avverse per rosuvastatina.
Le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate secondo la frequenza e la classificazione per sistemi e organi (SOC), secondo MedDRA.
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate in base alla seguente convenzione: Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1,000, <1/100); Raro (≥1/10,000, <1/1,000); Molto raro (<1/10,000); Non noto (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 2.
Reazioni avverse sulla base dei dati ottenuti da studi clinici e dall’esperienza successiva alla immissione in commercio
Come con gli altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.Classificazione per sistemi e organi (SOC), secondo MedDRA Comune Non comune Raro Molto raro Non noto Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità incluso angioedema Patologie endocrine Diabete mellito¹ Disturbi psichiatrici Depressione Patologie del sistema nervoso Cefalea, Capogiri Polineuropatia, Perdita di memoria Neuropatia periferica, Disturbi del sonno (compresi insonnia e incubi), Miastenia gravis Patologie dell’occhio Miastenia oculare Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse, Dispnea Patologie gastrointestinali Stipsi, Nausea, Dolore addominale Pancreatite Diarrea Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi epatiche Ittero, Epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, Eruzione cutanea, Orticaria Sindrome di Stevens Johnson, Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Miopatia (compresa miosite), Rabdomiolisi, Sindrome simil-lupoide, Lesione muscolare Artralgia Patologie dei tendini, a volte complicate da rottura, Miopatia necrotizzante immuno-mediata Patologie renali e urinarie Ematuria Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Edema ¹ La frequenza dipenderà dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno ≥5,6 mmol/l, IMC>30kg/m², aumento dei trigliceridi, storia di ipertensione).
Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con un test a strisce reattive per le analisi delle urine.
Un aumento della presenza di proteine nelle urine, il passaggio da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre, è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti, talora durante il trattamento con dosi da 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg.
Un aumento inferiore nel passaggio da assenza o tracce a + è stato osservato con la dose di 20 mg.
Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia.
Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici o dall’esperienza successiva alla immissione in commercio, non è stato identificato alcun nesso di causalità tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva.
Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi è basso.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi, ed in particolare alle dosi superiori a 20 mg, sono stati osservati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es.
mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta.
Un aumento dose-correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si è trattato di aumenti lievi, asintomatici e transitori.
In caso di alti livelli di CK, superiori a 5 volte il Limite Normale Superiore (>5xULN), il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.4).
Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori di HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si è trattato di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.
Con alcune statine sono stati segnalati i seguenti eventi avversi: - disfunzione sessuale; - casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).
La frequenza di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche), è più elevata con la dose da 40 mg.
Popolazione pediatrica: Incrementi di creatinchinasi >10 volte il limite normale superiore e sintomi muscolari dopo esercizio fisico o un aumento dell’attività fisica, sono stati osservati più frequentemente in uno studio clinico della durata di 52 settimane, condotto su bambini ed adolescenti, rispetto a quanto osservato negli adulti (vedere paragrafo 4.4).
Su altri aspetti, il profilo di sicurezza di rosuvastatina è stato simile nei bambini e negli adolescenti, rispetto agli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Rosuvastatina è controindicata durante la gravidanza e l’allattamento.
Le donne in età fertile devono adottare idonee misure contraccettive.
Poiché il colesterolo e gli altri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione di HMG-CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza.
Gli studi sull’animale hanno fornito prove di limitata tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Se una paziente in terapia con rosuvastatina risulta essere in stato di gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente interrotto.
Rosuvastatina è escreta nel latte di ratto.
Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte umano (vedere paragrafo 4.3). Conservazione
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