STANEXAM 30CPR RIV 25MG
64,80 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/05/2021
Exemestane è indicato nel trattamento adiuvante per donne in post-menopausa con carcinoma mammario in fase iniziale (EBC), invasivo, positivo per il recettore estrogenico, dopo 2-3 anni di terapia iniziale adiuvante con tamoxifene. Exemestane è indicato per il trattamento del carcinoma mammario in fase avanzata in donne in post-menopausa naturale o indotta, nelle quali la malattia era progredita dopo terapia anti-estrogenica. L'efficacia non è stata dimostrata in pazienti negativi per il recettore estrogenico.
Ciascuna compressa rivestita con film contiene 25 mg di exemestane. Eccipiente(i) con effetti noti: Contiene 0,4 mg di glucosio (come monoidrato). Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Exemestane è controindicato in pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencato nel paragrafo 6.1, in donne in pre-menopausa, in gravidanza o durante l'allattamento.
Posologia
- Posologia Adulti ed anziani La dose raccomandata di exemestane è una compressa rivestita con film (25 mg) da prendere una volta al giorno, preferibilmente dopo un pasto.
In pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale, il trattamento con exemestane deve continuare fino al completamento di cinque anni di terapia ormonale adiuvante combinata sequenziale (tamoxifene seguito da exemestane), o prima in caso di recidiva del tumore.
In pazienti con carcinoma mammario avanzato, il trattamento con exemestane deve continuare fino a quando sia evidente la progressione del tumore.
Non sono necessari aggiustamenti della dose per pazienti con insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Non è raccomandato l'uso in bambini. Avvertenze e precauzioni
- Exemestane non deve essere somministrato in donne in stato endocrino pre-menopausale.
Quindi, se ritenuto appropriato dal punto di vista clinico, lo stato post-menopausale deve essere verificato dosando i livelli di LH, FSH ed estradiolo.
Exemestane deve essere usato con cautela in pazienti con alterazione della funzionalità epatica o renale.
Exemestane è un potente agente che riduce la concentrazione di estrogeno e, in seguito alla sua somministrazione, sono state osservate una riduzione della densità minerale ossea (BMD) ed un aumento dell'incidenza di fratture (vedere paragrafo 5.1).
All'inizio del trattamento adiuvante con exemestane, le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte ad un controllo della densità minerale ossea, mediante densitometria ossea all'inizio del trattamento in base alle linee guida sulla buona pratica clinica.
Pazienti in una fase avanzata della loro malattia dovrebbero essere sottoposte ad una valutazione caso per caso della densità minerale ossea.
Sebbene non siano disponibili dati adeguati che mostrino gli effetti di una terapia per il trattamento della riduzione della densità minerale ossea causata da exemestane, i pazienti trattati con exemestane devono essere attentamente controllati e dovrebbe essere avviato il trattamento o la profilassi dell'osteroporosi in pazienti a rischio.
Occorre prendere in considerazione la valutazione di routine dei livelli di 25-idrossi vitamina D prima dell'avvio del trattamento con inibitori dell'aromatasi, a causa della elevata incidenza di grave deficienza in donne con carcinoma mammario precoce.
Le donne affette da deficienza di vitamina D devono integrare l'apporto di Vitamina D.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Pazienti con rari problemi di malassorbimento del glucosio-galattosio non devono prendere questo medicinale. Interazioni
- Evidenze in vitro hanno mostrato che il farmaco viene metabolizzato dal citocromo P450 (CYP) 3A4 e dall'aldo-cheto-reduttasi (vedere paragrafo 5.2) e non inibisce alcuno dei principali isoenzimi CYP.
In uno studio di farmacocinetica clinica, l'inibizione specifica di CYP 3A4 da parte di ketoconazolo non ha mostrato effetti significativi sulla farmacocinetica di exemestane.
In uno studio di interazione con rifampicina, un potente induttore di CYP450, somministrata ad una dose di 600 mg al giorno con una dose singola di 25 mg di exemestane, l'area sotto la curva (AUC) di exemestane era ridotta del 54% e la Cmax del 41%.
Poiché la rilevanza clinica di questa interazione non è stata valutata, la somministrazione contemporanea di farmaci quali rifampicina, anticonvulsivi (ad es.
fenitoina e carbamezepina) e di preparati erboristici contenenti Hypericum perforatum (Erba di San Giovanni), noti per indurre CYP3A4, può ridurre l'efficacia di exemestane.
Exemestane deve essere usato con cautela con farmaci che sono metabolizzati mediante CYP3A4 e che hanno una stretta finestra terapeutica.
Non ci sono evidenze cliniche sull'uso contemporaneo di exemestane con altri farmaci antitumorali.
Exemestane non deve essere somministrato con medicinali contenenti estrogeni poiché questi annullerebbero la sua azione farmacologica. Effetti indesiderati
- In tutti gli studi clinici condotti con exemestane ad una dose standard di 25 mg/giorno, exemestane era generalmente ben tollerato e gli effetti indesiderati erano normalmente di entità lieve-moderata.
La percentuale di interruzione del trattamento dovuta ad effetti indesiderati era del 7,4% in pazienti con carcinoma mammario in fase iniziale sottoposti a terapia adiuvante con exemestane dopo terapia adiuvante iniziale con tamoxifene.
Gli effetti indesiderati riportati con maggiore frequenza erano vampate di calore (22%), artralgia (18%) ed affaticamento (16%).La percentuale di interruzione del trattamento dovuta ad effetti indesiderati era del 2,8% nella popolazione complessiva di pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata.
Gli effetti indesiderati più comuni erano vampate di calore (14%) e nausea (12%).
La maggior parte degli effetti indesiderati possono essere attribuiti alle normali conseguenze farmacologiche da deprivazione estrogenica (ad es.
vampate di calore).
Gli effetti indesiderati rilevati in studi clinici e esperienza post-marketing sono elencati di seguito, in base alla classificazione per sistemi ed organi e in base alla frequenza.
Le frequenze sono definite come: Molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non noto (non può essere stabilito in base ai dati disponibili).
Tabella 1:
(*) Include: artralgia e, con minore frequenza, dolore alle estremità, osteoartrite, dolore dorsale, artrite, mialgia e rigidità articolare.Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune: Leucopenia(**) Comune: Trombocitopenia(**) Non nota Linfocitopenia(**) Disturbi del sistema immunitario Non comune: Reazioni di ipersensibilità Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: Anoressia Disturbi psichiatrici Molto comune: Depressione, insonnia Patologie del sistema nervoso Molto comune: Mal di testa, capogiro Comune: Sindrome del tunnel carpale, parestesia Raro: Sonnolenza Patologie vascolari Molto comune: Vampate di calore Patologie gastrointestinali Molto comune: Dolore addominale, nausea Comune: Vomito, diarrea, stipsi, dispepsia Patologie epatobiliari Molto comune: Aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina ematica, aumento della fosfatasi alcalina ematica Raro: Epatite (†), epatite colestatica (†) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune: Aumento della sudorazione Comune: Alopecia, rash, orticaria, prurito Raro: Pustolosi esantematica generalizzata acuta (†) Disturbi muscoloscheletrici e delle ossa Molto comune: Dolore articolare e muscoloscheletrico (*) Comune: Fratture, osteoporosi Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione Molto comune: Dolorabilità, stanchezza Comune: Edema periferico, astenia
(**) In pazienti con carcinoma mammario in fase avanzata sono stati riportati raramente casi di trombocitopenia e leucopenia.
È stata osservata una diminuzione occasionale di linfociti in circa il 20% dei pazienti che assumevano exemestane, in particolare in pazienti con linfopenia preesistente; tuttavia in questi pazienti i valori medi dei linfociti non si sono modificati in modo significativo nel tempo e non è stato osservato un aumento corrispondente di infezioni virali.
Questi effetti non sono stati osservati negli studi condotti su pazienti trattati per carcinoma mammario in fase iniziale.
(†) Frequenza calcolato in base alla regola del 3/X.
La tabella seguente mostra la frequenza degli effetti indesiderati e delle patologie pre-specificati, nello studio del carcinoma mammario in fase iniziale Intergroup Exemestane Study (IES), indipendentemente dalla causalità, riportati in pazienti che ricevevano il farmaco in studio e fino a 30 giorni dopo la fine della terapia.
Nello studio IES la frequenza degli eventi ischemici cardiaci nei pazienti trattati rispettivamente con exemestane e tamoxifene era 4,5% contro 4,2%.Effetti indesiderati e patologie Exemestane (N = 2249) Tamoxifen (N = 2279) Vampate di calore 491 (21,8%) 457 (20,1%) Affaticamento 367 (16,3%) 344 (15,1%) Mal di testa 305 (13,6%) 255 (11,2%) Insonnia 290 (12,9%) 204 (9,0%) Aumento della sudorazione 270 (12,0%) 242 (10,6%) Ginecologici 235 (10,5%) 340 (14,9%) Capogiro 224 (10,0%) 200 (8,8%) Nausea 200 (8,9%) 208 (9,1%) Osteoporosi 116 (5,2%) 66 (2,9%) Emorragia vaginale 90 (4,0%) 121 (5,3%) Altro tumore primario 84 (3,6%) 125 (5,3%) Vomito 50 (2,2%) 54 (2,4%) Disturbi visivi 45 (2,0%) 53 (2,3%) Tromboembolismo 16 (0,7%) 42 (1,8%) Fratture osteoporotiche 14 (0,6%) 12 (0,5%) Infarto miocardico 13 (0,6%) 4 (0,2%)
Non sono state osservate differenze significative per singoli eventi cardiovascolari incluso ipertensione (9,9% contro 8,4%) infarto miocardico (0,6% contro 0,2%) e insufficienza cardiaca (1,1% contro 0,7%).
Nello studio IES, exemestane era associato ad una maggiore incidenza di ipercolesterolemia rispetto al tamoxifene (3,7% contro 2,1%).
Un altro studio, in doppio cieco, randomizzato condotto su donne in post-menopausa con carcinoma mammario in fase iniziale, a basso rischio e trattate con exemestane (N=73) o con placebo (N=73) per 24 mesi, exemestane era associato ad una riduzione media dei livelli plasmatici di colesterolo HDL del 7-9%, contro un aumento dell'1% con placebo.
È stata osservata anche una riduzione del 5-6% dell'apolipoproteina A1 nel gruppo trattato con exemestane, rispetto allo 0-2% nel gruppo trattato con placebo.
L'effetto sugli altri parametri lipidici analizzati (colesterolo totale, colesterolo LDL, trigliceridi, apolipoproteina-B e lipoproteina-a) era molto simile nei due gruppi di trattamento.
Il significato clinico di questi risultati non è chiaro.
Nello studio IES si era osservata ulcera gastrica con frequenza maggiore nel braccio trattato con exemestane rispetto al braccio trattato con tamoxifene (0,7% contro <0,1%).
La maggior parte dei pazienti con ulcera gastrica trattati con exemestane, hanno ricevuto un trattamento concomitante con agenti anti-infiammatori non steroidei e/o avevano una storia clinica precedente.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione sospette delle reazioni avverse dopo l'autorizzazione del medicinale è importante.
Consente il monitoraggio continuo del rapporto rischi/benefici del medicinale.
Gli operatori sanitari sono invitati a segnalare eventuali sospette reazioni avverse tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www,aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni.avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non sono disponibili dati clinici su donne in stato di gravidanza esposte al trattamento.
Studi condotti su animali hanno mostrato effetti tossici sulla riproduzione (vedere paragrafo 5.3).
Exemestane è pertanto controindicato in gravidanza.
Allattamento Non è noto se exemestane sia escreto nel latte materno.
exemestane non deve essere somministrato durante l'allattamento.
Donne in stato di peri-menopausa o potenzialmente fertiliIl medico deve valutare la necessità di adeguati metodi contraccettivi per donne potenzialmente fertili comprese donne in peri-menopausa o che sono da poco entrate in menopausa, fino a che il loro stato di post-menopausa sia completamente stabilito (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.