SEPTRAPAT 4CER TRANSD 20MCG/H

27,33 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: BUPRENORFINA
  • ATC: N02AE01
  • Descrizione tipo ricetta:
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 20/08/2022

Trattamento del dolore non maligno di intensità moderata quando è necessario un oppioide per ottenere un'analgesia adeguata. Septrapat non è adatto per il trattamento del dolore acuto. Septrapat è indicato negli adulti.
Septrapat 5 microgrammi/ora cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 5 mg di buprenorfina in un'area di 6,25 cm², rilasciando un valore nominale di 5 microgrammi di buprenorfina per ora. Septrapat 10 microgrammi/ora cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 10 mg di buprenorfina in un'area di 12,5 cm², rilasciando un valore nominale di 10 microgrammi di buprenorfina per ora. Septrapat 20 microgrammi/ora cerotto transdermico: Ogni cerotto transdermico contiene 20 mg di buprenorfina in un'area di 25 cm², rilasciando un valore nominale di 20 microgrammi di buprenorfina per ora. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, - Pazienti con dipendenza da oppioidi e per il trattamento dell’astinenza da narcotici, - Disturbi in cui la funzione respiratoria e il centro del respiro sono gravemente compromessi o potrebbero diventarlo, - Pazienti che ricevono MAO-inibitori o che li hanno assunti nelle ultime due settimane (vedere paragrafo 4.5), - Pazienti affetti da delirium tremens.

Posologia

Posologia Pazienti di età pari o superiore a 18 anni Buprenorfina 5 microgrammi/ora cerotto transdermico deve essere usato come dose iniziale.
Si deve prendere in considerazione il precedente uso di oppioidi da parte del paziente (vedere paragrafo 4.5), nonché le sue attuali condizioni generali e il suo stato di salute.
Titolazione Durante la fase iniziale del trattamento con buprenorfina, possono essere necessari analgesici supplementari a breve durata d'azione (vedere paragrafo 4.5) secondo necessità fino al raggiungimento dell’efficacia analgesica con buprenorfina.
La dose di buprenorfina può essere titolata in aumento come indicato dopo 3 giorni, quando il massimo effetto della dose somministrata viene raggiunto.
I successivi aumenti di dosaggio possono quindi essere titolati in base alla necessità di alleviare ulteriormente il dolore e alla risposta analgesica del paziente al cerotto transdermico.
Per aumentare la dose, un cerotto transdermico con dosaggio maggiore deve sostituire quello attualmente applicato, oppure si deve applicare una combinazione di cerotti transdermici in posti diversi per ottenere la dose desiderata.
Si raccomanda di non applicare più di due cerotti transdermici contemporaneamente, fino ad una dose totale massima di 40 microgrammi/ora di buprenorfina.
I pazienti devono essere attentamente e regolarmente monitorati al fine di valutare la dose e la durata del trattamento ottimali.
Septrapat deve essere somministrato ogni 7° giorno.
La buprenorfina non deve essere utilizzata a dosi più elevate di quelle raccomandate.
Passaggio da altri oppioidi Buprenorfina può essere utilizzata come alternativa al trattamento con altri oppioidi.
Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa disponibile (buprenorfina 5 microgrammi/ora cerotto transdermico) e continuare a prendere analgesici supplementari a breve durata d'azione (vedere paragrafo 4.5) durante la titolazione, a seconda delle necessità.
Durata della somministrazione In nessun caso Septrapat deve essere somministrato per più tempo del necessario.
Se in considerazione della natura e della gravità della malattia è necessario il trattamento del dolore a lungo termine con buprenorfina, deve essere effettuato un monitoraggio accurato e regolare (se necessario con interruzioni del trattamento) per stabilire se e in che misura potrebbe essere necessario un ulteriore trattamento.
Sospensione Dopo la rimozione del cerotto transdermico, le concentrazioni sieriche di buprenorfina diminuiscono gradualmente e quindi l'effetto analgesico viene mantenuto per un certo periodo di tempo.
Questo deve essere tenuto in considerazione quando alla terapia con buprenorfina fa seguito un trattamento con altri oppioidi.
Come regola generale, un oppioide successivo non deve essere somministrato entro le 24 ore successive alla rimozione del cerotto transdermico.
Al momento, sono disponibili solo informazioni limitate sulla dose iniziale di altri oppioidi somministrati dopo la sospensione del cerotto transdermico (vedere paragrafo 4.5).
Popolazioni speciali Anziani Nei pazienti anziani non è richiesto alcun aggiustamento della dose di buprenorfina.
Compromissione renale Nei pazienti con danno renale non è richiesto alcun aggiustamento della dose di buprenorfina.
Compromissione epatica Buprenorfina viene metabolizzata nel fegato.
Nei pazienti con compromissione della funzione epatica l'intensità e la durata della sua azione possono essere compromesse.
Pertanto, durante il trattamento con buprenorfina i pazienti con insufficienza epatica devono essere attentamente monitorati.
I pazienti con severa compromissione epatica possono accumulare buprenorfina durante il trattamento con buprenorfina.
In questi pazienti si deve prendere in considerazione una terapia alternativa e buprenorfina deve essere usata con cautela, se non del tutto, in tali pazienti.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l'efficacia di buprenorfina nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso transdermico.
Il cerotto non deve essere diviso o tagliato in pezzi.
Applicazione del cerotto Septrapat deve essere applicato su pelle intatta e non irritata, sulla parte esterna superiore del braccio, sulla parte superiore del petto o sulla parte superiore della schiena o sulla porzione laterale del petto, ma non su qualsiasi parte della pelle con grandi cicatrici.
Il cerotto di Buprenorfina deve essere applicato su un’area cutanea relativamente priva di peli o quasi priva.
Se questa non è disponibile, i peli nel sito di applicazione devono essere tagliati con un paio di forbici, e non rasati.
Se è necessario pulire il sito di applicazione, questo deve essere fatto solo con acqua.
Saponi, alcol, oli, lozioni o mezzi abrasivi non devono essere utilizzati.
Prima di applicare il cerotto transdermico la pelle deve essere asciutta.
I cerotti transdermici devono essere applicati immediatamente dopo la loro estrazione dalla bustina sigillata.
Il cerotto transdermico non deve essere utilizzato se il sigillo della bustina è rotto.
Dopo la rimozione dello strato protettivo, il cerotto transdermico deve essere premuto saldamente in posizione con il palmo della mano per circa 30 secondi, accertandosi che il contatto sia completo, soprattutto sui bordi.
Se i bordi del cerotto transdermico cominciano a staccarsi, è possibile fissarli con del nastro adesivo specifico per la pelle, per garantire un periodo di utilizzo di 7 giorni.
Il cerotto transdermico deve essere indossato ininterrottamente per 7 giorni.
Un nuovo cerotto transdermico non deve essere applicato sulla stessa area cutanea per le 3-4 settimane successive (vedere paragrafo 5.2).
Il bagno, la doccia o il nuoto non dovrebbero avere alcun effetto sul cerotto transdermico.
Se un cerotto transdermico si stacca, se ne deve applicare uno nuovo e indossarlo per 7 giorni.

Avvertenze e precauzioni

Buprenorfina deve essere usata con particolare cautela nei pazienti con intossicazione acuta da alcolici, trauma cranico, shock, riduzione del livello di coscienza di origine incerta, lesioni intracraniche o aumento della pressione intracranica, o nei pazienti con severa compromissione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.2).
Disturbi respiratori correlati al sonno Gli oppioidi possono causare disturbi respiratori correlati al sonno inclusi apnea centrale del sonno (CSA) e ipossiemia sonno-correlata.
L’uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in maniera dose-dipendente.
Bisogna valutare l’opportunità di ridurre il dosaggio totale di oppioidi nei pazienti che presentano CSA.
Rischio derivante dall'uso concomitante di medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati L'uso concomitante di Septrapat e medicinali sedativi come le benzodiazepine o medicinali correlati può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi medicinali sedativi deve essere riservata a pazienti per i quali non sono possibili altre opzioni terapeutiche.
Se viene deciso di prescrivere Septrapat in concomitanza con medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione.
A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare pazienti e coloro che se ne prendono cura di essere consapevoli di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5).
La buprenorfina può abbassare la soglia convulsiva di pazienti con una storia di disturbi convulsivi.
Buprenorfina, in particolare quando somministrata per via endovenosa, è stata associata a significativa depressione respiratoria.
Quando tossicodipendenti hanno abusato di buprenorfina per via endovenosa, in genere in concomitanza con benzodiazepine, si sono verificati alcuni decessi per overdose.
Sono stati inoltre segnalati decessi per overdose a causa di etanolo e benzodiazepine in combinazione con buprenorfina.
Poiché gli inibitori del CYP3A4 possono aumentare le concentrazioni di buprenorfina (vedere paragrafo 4.5), i pazienti già trattati con inibitori del CYP3A4 devono avere la loro dose di buprenorfina accuratamente titolata poiché in questi pazienti può essere sufficiente una dose ridotta.
La buprenorfina non è raccomandata per l'analgesia nel periodo immediatamente post-operatorio o in altre situazioni caratterizzate da un ristretto indice terapeutico o da esigenze analgesiche in rapido mutamento.
Studi controllati sull’uomo e sull’animale indicano che buprenorfina è meno responsabile di produrre dipendenza rispetto agli analgesici agonisti puri.
Nell’uomo sono stati osservati con buprenorfina limitati effetti euforizzanti.
Questo potrebbe dare origine a casi di abuso del medicinale e si deve pertanto esercitare cautela quando lo si prescrive a pazienti noti per avere, o sospettati di avere, un’anamnesi di abuso di farmaci o di abuso di alcol o grave malattia mentale.
L'uso cronico di buprenorfina può determinare lo sviluppo di dipendenza fisica.
L'astinenza (sindrome da astinenza), quando si verifica, è generalmente mite, inizia dopo 2 giorni e può durare fino a 2 settimane.
I sintomi da astinenza comprendono agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e disturbi gastrointestinali.
Sindrome da serotonina La somministrazione concomitante di buprenorfina e di altri agenti serotoninergici, come gli inibitori MAO, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI) o gli antidepressivi triciclici possono provocare la sindrome serotoninergica, un’affezione potenzialmente rischiosa per la vita (vedere sezione 4.5).
Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un'attenta osservazione del paziente, in particolare all’inizio del trattamento ed agli incrementi di dose.
I sintomi della sindrome serotoninergica possono comprendere alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Se si sospetta la sindrome serotoninergica, è necessario considerare una riduzione della dose o una sospensione della terapia a seconda della severità dei sintomi.
Pazienti con febbre o esposti a calore esterno Mentre indossano il cerotto, i pazienti devono essere informati di evitare di esporre il sito di applicazione a fonti di calore esterne, come scaldini, coperte elettriche, lampade riscaldanti, sauna, vasche idromassaggio e lettini ad acqua riscaldata, ecc., poiché può verificarsi un aumento dell'assorbimento di buprenorfina.
Nel trattamento di pazienti febbrili, si deve essere consapevoli che anche la febbre può aumentare l'assorbimento con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche di buprenorfina e quindi un aumento del rischio di reazioni da oppioidi.
Gli atleti devono essere consapevoli che questo prodotto medicinale può determinare positività ai test di controllo antidoping.
L’uso di Septrapat come sostanza dopante può determinare un rischio per la salute.

Interazioni

Buprenorfina non deve essere usata in concomitanza con IMAO o in pazienti che hanno ricevuto IMAO nelle due settimane precedenti (vedere paragrafo 4.3).
Medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati L'uso concomitante di oppioidi con medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC.
La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4).
Effetto di altri principi attivi sulla farmacocinetica di buprenorfina Buprenorfina viene metabolizzata principalmente tramite glucuronidazione e in misura minore (circa il 30%) dal CYP3A4.
Il trattamento concomitante con inibitori del CYP3A4 può determinare elevate concentrazioni plasmatiche con un aumento dell’efficacia di buprenorfina intensificato.
Studi con ketoconazolo, inibitore del CYP3A4, non hanno prodotto aumenti clinicamente rilevanti dell'esposizione media massima (Cmax) o totale (AUC) di buprenorfina in seguito all’uso di buprenorfina con ketoconazolo rispetto a buprenorfina da sola.
L'interazione tra buprenorfina e gli induttori dell'enzima CYP3A4 non è stata studiata.
La co-somministrazione di buprenorfina e di induttori enzimatici (come fenobarbital, carbamazepina, fenitoina e rifampicina) può determinare un aumento della clearance con una conseguente riduzione di efficacia.
Le riduzioni del flusso ematico nel fegato indotte da alcuni anestetici generali (come.
alotano) e altri medicinali possono tradursi in una diminuzione della quota di eliminazione epatica di buprenorfina.
Interazioni farmacodinamiche Buprenorfina deve essere usata con cautela con: Altri depressori del sistema nervoso centrale: altri derivati oppioidi (analgesici e sedativi della tosse contenenti per esempio morfina, destropropossifene, codeina, destrometorfano o noscapina).
Alcuni antidepressivi, antagonisti del recettore H1 ad azione sedativa, alcool, ansiolitici, neurolettici, clonidina e sostanze correlate.
Queste combinazioni aumentano l'attività depressiva sul SNC.
Benzodiazepine: questa combinazione può potenziare la depressione respiratoria di origine centrale (vedere paragrafo 4.4).
Buprenorfina deve essere usata con cautela quando co-somministrata con: • Medicinali serotoninergici, come inibitori MAO, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) o antidepressivi triciclici in quanto aumenta il rischio di sindrome serotoninergica, un’affezione potenzialmente pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.4).
Alle dosi analgesiche usuali, buprenorfina viene descritta come un agonista puro del recettore mu.
Negli studi clinici con buprenorfina i soggetti che ricevevano oppioidi totali del recettore mu.
(fino a 90 mg di morfina orale o equivalenti di morfina orale al giorno) sono stati passati a buprenorfina.
Durante il passaggio dall’oppioide con cui è stata iniziata la terapia a buprenorfina non ci sono state segnalazioni di sindrome da astinenza o di astinenza da oppioidi (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse gravi che possono essere associate alla terapia con buprenorfina nell'uso clinico sono simili a quelle osservate con altri analgesici oppioidi, inclusa la depressione respiratoria (specialmente se viene utilizzata con altri sedativi del SNC) e l'ipotensione (vedere paragrafo 4.4).
Si sono verificati gli effetti indesiderati descritti di seguito: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi MedDRA Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità; Reazione anafilattica;  Reazione anafilattoide.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Anoressia;  Disidratazione.  
Disturbi psichiatrici  Confusione, depressione, insonnia, nervosismo, ansia; Labilità affettiva, disturbi del sonno, irrequietezza, agitazione, umore euforico, allucinazioni, diminuzione della libido, incubi, aggressività; Disturbo psicotico; Dipendenza da sostanze d’abuso, sbalzi d’umore; Depersonalizzazione.
Patologie del sistema nervoso Mal di testa, capogiri, sonnolenza; Tremore; Sedazione, disgeusia, disartria, ipoestesia, compromissione della memoria, emicrania, sincope, coordinazione anormale, disturbi dell’attenzione, parestesia; Disturbo dell’equilibrio, disturbo dell’eloquio; Contrazioni muscolari involontarie; Crisi convulsive.
Patologie dell’occhio   Occhio secco, visione offuscata; Disturbi visivi, edema palpebrale, miosi.  
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Tinnito, vertigini;  Dolore alle orecchie. 
Patologie cardiache   Palpitazioni, tachicardia; Angina pectoris.  
Patologie vascolari   Ipotensione, collasso circolatorio, ipertensione, vampate; Vasodilatazione, ipotensione ortostatica.  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dispnea; Tosse, respiro sibilante, singhiozzo; Depressione respiratoria, insufficienza respiratoria, asma aggravata, iperventilazione, rinite.  
Patologie gastrointestinali Costipazione, nausea, vomito; Dolori addominali, diarrea, dispepsia bocca secca; Flatulenza; Disfagia, ileo;  Diverticolite.
Patologie epatobiliari      Colica biliare.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, eritema; Eruzione cutanea, sudorazione, esantema; Pelle secca, orticaria, dermatite da contatto; Edema della faccia; Pustole, vescicole Dermatite da contatto, sbiancamento della pelle.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  Debolezza muscolare; Mialgia, spasmi muscolari.   
Patologie renali e urinarie   Incontinenza urinaria, ritenzione urinaria, esitazione minzionale.   
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    Disfunzione erettile, disfunzione sessuale.  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazione nel sito di applicazione compreso eritema, edema, prurito, eruzione cutanea in sede di applicazione; Stanchezza, astenia, edema periferico Affaticamento, piressia, brividi febbrili, edema, sindrome di astinenza da farmaco, dermatite al sito di applicazione*, dolore toracico; Malattia simil-influenzale;  Sindrome da astinenza da sostanza d’abuso neonatale.
Esami diagnostici   Aumento di alanina aminotransferasi, calo ponderale.   
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura   Lesioni accidentali, cadute.   
* In alcuni casi si sono verificate reazioni allergiche locali ritardate, con marcati segni di infiammazione.
In tali casi il trattamento con buprenorfina deve essere interrotto.
Buprenorfina ha un basso rischio di dipendenza fisica.
Dopo l’interruzione di buprenorfina, i sintomi di astinenza sono improbabili.
Questo può essere dovuto alla dissociazione molto lenta di buprenorfina dai recettori oppioidi e alla graduale diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di buprenorfina (di solito nel corso di un periodo di 30 ore dopo la rimozione dell’ultimo cerotto).
Tuttavia, dopo l’uso a lungo termine di buprenorfina, non sono del tutto da escludere sintomi di astinenza simili a quelli che si verificano durante l’astinenza da oppioidi.
Questi sintomi includono agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e disturbi gastrointestinali.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all'uso di buprenorfina in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
Verso la fine della gravidanza dosi elevate di buprenorfina possono indurre depressione respiratoria nel neonato anche dopo un breve periodo di somministrazione.
L'uso prolungato di buprenorfina durante la gravidanza può determinare una sindrome di astinenza da oppioidi del neonato.
Pertanto buprenorfina non deve essere usata durante la gravidanza e nelle donne in età fertile che non utilizzano un contraccettivo efficace.
Allattamento Buprenorfina viene escreta nel latte materno.
Studi sui ratti hanno dimostrato che buprenorfina può inibire l’allattamento.
I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili negli animali hanno mostrato escrezione di buprenorfina nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto l'uso di buprenorfina durante l'allattamento deve essere evitato.
Fertilità Non sono disponibili dati sull'uomo sull'effetto di buprenorfina sulla fertilità.
In uno studio sulla fertilità e sullo sviluppo embrionale precoce, non sono stati osservati effetti sui parametri riproduttivi nei ratti maschi o femmine (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.