ROSUASA 28CPS 10MG+100MG

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Prezzo indicativo

ROSUASA 28CPS 10MG+100MG

Principio attivo: ROSUVASTATINA SALE DI CALCIO/ACIDO ACETILSALICILICO
  • ATC: C10BX05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 18/05/2022

ROSUASA è indicato per la prevenzione secondaria di eventi cardiovascolari, come terapia di sostituzione nei pazienti adulti adeguatamente controllati con i monocomponenti somministrati in concomitanza a dosi terapeutiche equivalenti.
5 mg/100 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene 5 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio) e 100 mg di acido acetilsalicilico. 10 mg/100 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene 10 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio) e 100 mg di acido acetilsalicilico. 20 mg/100 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene 20 mg di rosuvastatina (come rosuvastatina sale di calcio) e 100 mg di acido acetilsalicilico. Eccipienti con effetto noto: Ogni capsula rigida 5 mg/100 mg contiene 25,92 mg di lattosio monoidrato, vedere sezione 4.4. Ogni capsula rigida 10 mg/100 mg contiene 51,84 mg di lattosio monoidrato, vedere sezione 4.4. Ogni capsula rigida 20 mg/100 mg contiene 103,68 mg di lattosio monoidrato, vedere sezione 4.4. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Associate a rosuvastatina: - Malattia epatica in fase attiva, inclusi inspiegabili, persistenti aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche e qualsiasi aumento delle transaminasi sieriche oltre 3 volte il limite superiore di normalità (ULN).
- Grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min).
- Miopatia - In pazienti che ricevono una combinazione concomitante di sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5) - Trattamento concomitante di ciclosporina - Gravidanza e l’allattamento e nelle donne in età fertile che non usano idonee misure contraccettive.
- Ipersensibilità al principio attivo rosuvastatina Associate a acido acetilsalicilico: - Ipersensibilità al principio attivo acido acetilsalicilico.
Ipersensibilità ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS); pazienti con asma, rinite e polipi nasali; pazienti con mastocitosi preesistente, in cui l'uso di acido acetilsalicilico può indurre gravi reazioni di ipersensibilità (incluso shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito).
- Presenza o storia di ulcera peptica ricorrente e/o emorragia gastrica/intestinale o altri tipi di sanguinamento come emorragie cerebrovascolari - Diatesi emorragica, disordine della coagulazione, come emofilia e trombocitopenia.
- Grave compromissione epatica e renale - Grave insufficienza cardiaca non compensata - Trattamento concomitante con metotrexato a un dosaggio di 15 mg o più alla settimana (vedere paragrafo 4.5) - Trattamento concomitante con acido acetilsalicilico a un dosaggio di 150 mg o più al giorno durante il terzo trimestre di gravidanza (v.
paragrafo 4.6) Associate a ROSUASA: - Ipersensibilità ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1

Posologia

Posologia Adulti La dose giornaliera raccomandata di ROSUASA è di una capsula al giorno.
L’associazione fissa non è adatta per la terapia iniziale.
Prima di passare a ROSUASA i pazienti devono essere controllati con dosi stabili dei monocomponenti assunti contemporaneamente.
La dose di ROSUASA dovrebbe essere basata sulle dosi dei singoli componenti della combinazione al momento del cambio.
Qualora sia necessario un aggiustamento della dose per una delle sostanze attive dell’associazione fissa, per una qualsiasi ragione (ad esempio una nuova diagnosi di patologia correlata, una variazione della condizione del paziente o interazione con altri farmaci), la posologia deve essere determinata utilizzando i singoli componenti.
Pazienti anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale lieve o moderata.
L’uso di ROSUASA in pazienti con compromissione renale grave è controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).
Pazienti con compromissione epatica Non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio nei pazienti con lieve o moderata compromissione della funzionalità epatica L’uso di ROSUASA in pazienti con danno epatico grave è controindicato a tutte le dosi (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).Non è stato riscontrato aumento di esposizione sistemica alla rosuvastatina in soggetti con punteggio Child-Pugh di 7 o inferiore.
Tuttavia un aumento di esposizione sistemica è stato osservato in soggetti con punteggio Child- Pugh di 8 e 9.
In questi pazienti deve essere eseguita una valutazione della funzionalità epatica (vedere paragrafo 4.4) Non vi è esperienza nei soggetti con punteggio Child-Pugh superiore a 9.
ROSUASA è controindicato nei pazienti con malattia epatica in fase attiva (vedere paragrafo 4.3).
Differenze etniche Un’aumentata esposizione sistemica alla rosuvastatina è stata osservata nei soggetti asiatici (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Polimorfismi genetici È noto che specifici tipi di polimorfismi genetici possono portare ad un aumento dell'esposizione alla rosuvastatina (vedere paragrafo 5.2).
Per quei pazienti che hanno questi specifici tipi di polimorfismi, è raccomandata una dose giornaliera più bassa di rosuvastatina.
Terapia concomitante La rosuvastatina è un substrato per diverse proteine di trasporto (ad es.
OATP1B1 e BCRP).
Il rischio di miopatia (inclusa la rabdomiolisi) è maggiore quando rosuvastatina viene somministrato in concomitanza con determinati medicinali che possono aumentare la concentrazione plasmatica di rosuvastatina a causa delle interazioni con questi trasportatori proteici (ad es.
ciclosporina e certi inibitori delle proteasi che includono combinazioni di ritonavir con atazanavir, lopinavir, e/o tipranavir; vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Quando possibile, devono essere presi in considerazione medicinali alternativi, e, se necessario, la temporanea interruzione della terapia con rosuvastatina.
In situazioni in cui la co-somministrazione di questi medicinali con ROSUASA è inevitabile, il beneficio e il rischio del trattamento concomitante e gli adeguamenti del dosaggio di rosuvastatina devono essere considerati con attenzione (vedere paragrafo 4.5).
Più elevate dosi di acido acetilsalicilico diminuiscono gli effetti terapeutici di rosuvastatina, pertanto deve essere evitata l’assunzione di dosi aggiuntive di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di rosuvastatina/acido acetilsalicilico nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite.
Pertanto l’uso di rosuvastatina/acido acetilsalicilico non è raccomandata in soggetti di età inferiore a 18 anni.
Modo di somministrazione Le capsule di ROSUASA possono essere assunte in qualsiasi momento della giornata e devono essere assunte con il cibo.
Le capsule devono essere inghiottite con abbondante liquido e non devono essere masticate.

Avvertenze e precauzioni

Rosuvastatina In pochi casi è stato segnalato che le statine inducono de novo o aggravano la miastenia gravis o la miastenia oculare preesistenti (vedere paragrafo 4.8).
In caso di peggioramento dei sintomi ROSUASA deve essere interrotto.
Sono state segnalate recidive quando è stata (ri)somministrata la stessa statina o una statina diversa.
Effetti a carico del rene In pazienti trattati con più alte dosi di rosuvastatina, in particolare con 40 mg, è stata osservata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con il dipstick test e che nella maggior parte dei casi è stata transitoria e intermittente.
La proteinuria non è risultata predittiva di danno renale acuto o progressivo (vedere paragrafo 4.8).
L’incidenza di gravi danni renali è maggiore alla dose di 40 mg.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica Nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi maggiori di 20 mg, sono stati segnalati effetti a carico della muscolatura scheletrica, ad es.
mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi.
Sono stati segnalati casi molto rari di rabdomiolisi con l’uso di ezetimibe in associazione agli inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Non può essere esclusa una interazione farmacodinamica (vedere paragrafo 4.5) e deve essere prestata la massima cautela in caso di uso combinato.
Dosaggio della creatinchinasi Il dosaggio della creatinchinasi (CK) non deve essere misurato dopo intensa attività fisica o in presenza di una possibile altra causa di aumento della CK che possa confondere l’interpretazione del risultato.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), deve essere effettuato un test di conferma entro 5-7 giorni.
Se tale test conferma un valore basale di CK > 5xULN, il trattamento non deve essere iniziato.
Prima del trattamento Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, ROSUASA deve essere prescritto con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla miopatia/rabdomiolisi dovuta alla rosuvastatina.
Tali fattori includono: - compromissione renale; - ipotiroidismo; - storia personale o familiare di malattie muscolari ereditarie;- storia pregressa di tossicità muscolare con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi o fibrati; - abuso di alcool; - età > 70 anni; - casi in cui si può verificare un aumento dei livelli plasmatici (vedere paragrafi 4.2, 4.5 e 5.2); - uso concomitante di fibrati.
In questi pazienti il rischio correlato al trattamento deve essere considerato in rapporto al possibile beneficio ed è raccomandato il monitoraggio clinico.
Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (> 5xULN), il trattamento non deve essere iniziato.
Durante il trattamento Si deve chiedere ai pazienti di comunicare immediatamente la comparsa di dolore muscolare, debolezza o crampi inspiegabili, in particolar modo se associati a malessere o febbre.
In questi pazienti devono essere misurati i livelli di CK.
Il trattamento deve essere interrotto in caso di aumenti rilevanti di CK (> 5xULN), o se i sintomi muscolari sono gravi e causano disturbi quotidiani (anche se i livelli di CK sono ≤ 5xULN).
La ripresa della terapia, con ROSUASA o con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, può essere riconsiderata se i sintomi scompaiono e i livelli di CK tornano alla normalità, utilizzando la dose più bassa e sotto stretto controllo medico.
Nei pazienti asintomatici non è necessario il monitoraggio di routine dei livelli di CK.
Ci sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (Immune-Mediated Necrotizing Myopathy, IMNM) durante o dopo il trattamento con statine, inclusa la rosuvastatina.
L’IMNM è caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da creatinchinasi sierica elevata, che permangono nonostante l’interruzione del trattamento con statine.
La somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed altri farmaci in un piccolo numero di pazienti trattati negli studi clinici, non ha evidenziato un aumento degli effetti a carico della muscolatura scheletrica.
Tuttavia, nei pazienti sottoposti a terapia con altri inibitori della HMG-CoA reduttasi somministrati insieme a derivati dell’acido fibrico, compreso gemfibrozil, ciclosporina, acido nicotinico, antifungini azolici, inibitori delle proteasi e antibiotici macrolidi, si è registrato un aumento dell’incidenza di miosite e di miopatia.
Gemfibrozil aumenta il rischio di miopatia quando viene somministrato in concomitanza con alcuni inibitori della HMG-CoA reduttasi.
Pertanto, la combinazione di rosuvastatina/acido acetilsalicilico e gemfibrozil non è raccomandata.
Il beneficio, in termini di ulteriori modifiche dei livelli lipidici, ottenibile con l’uso combinato di ROSUASA con fibrati o niacina deve essere attentamente valutato in relazione ai potenziali rischi che tali combinazioni comportano (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
ROSUASA non deve essere co-somministrato con formulazioni sistemiche di acido fusidico o nei 7 giorni successivi all’interruzione del trattamento con acido fusidico.
In pazienti nei quali l’uso di acido fusidico per via sistemica è considerato essenziale, il trattamento con statine deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con acido fusidico.
Ci sono state segnalazioni di rabdomiolisi (incluse alcuni fatali) in pazienti che ricevevano acido fusidico e statine in associazione (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti devono essere avvisati di rivolgersi immediatamente al medico in caso manifestino qualsiasi sintomo come debolezza muscolare, dolore o dolorabilità (vedere paragrafo 4.8).
La terapia con statine può essere reintrodotta dopo 7 giorni dall’ultima dose di acido fusidico.
In circostanze eccezionali, nelle quali è necessario un trattamento prolungato di acido fusidico per via sistemica, ad es.
per il trattamento di gravi infezioni, la necessità della somministrazione concomitante di ROSUASA e acido fusidico deve essere valutata caso per caso e sotto stretta sorveglianza medica.
ROSUASA non deve essere somministrato a pazienti che manifestino una condizione acuta, grave che possa essere indicativa di miopatia o predisporre allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi (per es.
sepsi, ipotensione, interventi chirurgici maggiori, traumi, gravi disturbi metabolici, endocrini ed elettrolitici o convulsioni non controllate).
Effetti a carico del fegato Come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, ROSUASA deve essere usato con cautela nei pazienti che consumano considerevoli quantità di alcol e/o con storia positiva di patologie epatiche.
Si raccomanda di eseguire un test di funzionalità epatica prima e 3 mesi dopo l’inizio del trattamento con rosuvastatina.
Il trattamento con ROSUASA deve essere interrotto o la dose ridotta se il livello delle transaminasi sieriche risulta essere 3 volte maggiore il normale limite superiore.
Nei pazienti con ipercolesterolemia secondaria, causata da ipotiroidismo o da sindrome nefrosica, la patologia primaria deve essere trattata prima di iniziare la terapia con ROSUASA.
Differenze etniche Gli studi di farmacocinetica dimostrano un aumento dell’esposizione nei soggetti asiatici confrontati con i caucasici (vedere paragrafi 4.2, 4.3 e 5.2).
Inibitori delle proteasi È stato osservato un aumento dell’esposizione sistemica alla rosuvastatina nei soggetti trattati con rosuvastatina in concomitanza con diversi inibitori delle proteasi in combinazione con ritonavir.
Occorre valutare sia il beneficio della riduzione dei lipidi con l'uso di ROSUASA nei pazienti affetti da HIV trattati con inibitori delle proteasi, sia la possibilità di un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina quando si inizia la terapia con ROSUASA o se ne aumenta il dosaggio nei pazienti trattati con inibitori delle proteasi.
L’uso concomitante con inibitori delle proteasi non è raccomandato a meno che la dose di ROSUASA non sia adeguata (vedere paragrafi 4.2 e 4.5).
Malattia interstiziale polmonare Sono stati segnalati casi eccezionali di malattia interstiziale polmonare con alcune statine, specialmente durante terapie a lungo termine (vedere paragrafo 4.8).
Questa si può manifestare con dispnea, tosse non produttiva e peggioramento dello stato di salute generale (affaticamento, perdita di peso e febbre).
Se si sospetta che un paziente stia sviluppando malattia interstiziale polmonare, la terapia con statine deve essere interrotta.Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica.
Questo rischio, tuttavia, è superato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento.
I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L, BMI>30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con linee guida nazionali.
Nello studio JUPITER, la frequenza complessiva di diabete mellito riportata è stata 2,8% nel gruppo trattato con rosuvastatina e 2,3% nel gruppo con placebo, soprattutto nei pazienti con glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L.
Gravi reazioni avverse cutanee Gravi reazioni avverse cutanee, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che potrebbero essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate con rosuvastatina.
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di reazioni cutanee gravi e devono essere attentamente monitorati.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di questa reazione, ROSUASA deve essere interrotto immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS o DRESS con l'uso del ROSUASA, il trattamento con ROSUASA non deve essere riavviato in questo paziente in nessun momento.
Popolazione pediatrica La valutazione di crescita lineare (altezza), peso, indice di massa corporea (BMI) e caratteristiche secondarie della maturazione sessuale mediante la stadiazione di Tanner in pazienti pediatrici di età compresa tra 6 e 17 anni che assumono rosuvastatina è limitata a un periodo di due anni.
Dopo due anni di trattamento in studio, non è stato rilevato alcun effetto su crescita, peso, BMI o maturazione sessuale (vedere paragrafo 5.1).
In uno studio clinico su bambini e adolescenti trattati con rosuvastatina per 52 settimane, sono stati osservati più frequentemente aumenti di CK> 10xULN e sintomi muscolari a seguito di esercizio fisico o aumento dell'attività fisica rispetto alle osservazioni condotte negli studi clinici negli adulti (vedere paragrafo 4.8).
Acido acetilsalicilico (ASA) Il trattamento concomitante con anticoagulanti (derivati cumarinici, eparina) è sconsigliato e deve essere generalmente evitato.
Se l’uso concomitante non può essere evitato, si raccomanda il frequente monitoraggio di INR (International Normalized Ratio) e i pazienti devono prestare attenzione ai segni di sanguinamento, soprattutto nel tratto gastrointestinale.
Deve essere prestata cautela in pazienti con ipersensibilità ad altri analgesici/antinfiammatori/antireumatici o altre sostanze allergeniche (vedere paragrafo 4.3).
È necessario un attento monitoraggio medico anche nei pazienti con allergie pre-esistenti (ad es.
allergie cutanee come prurito, orticaria), asma, febbre da fieno, rigonfiamento della mucosa nasale (polipi nasali) o malattia respiratoria cronica.
I pazienti con storia di ulcera gastrointestinale e/o emorragie gastrointestinali devono evitare l’uso di acido acetilsalicilico (che può causare irritazione e sanguinamento della mucosa gastrica).
Deve essere prestata cautela nei pazienti con insufficienza epatica (poiché l’acido acetilsalicilico viene metabolizzato principalmente attraverso la via epatica, vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti con funzionalità renale compromessa o con circolazione cardiovascolare compromessa (es.
patologia renovascolare, insufficienza cardiaca congestizia, deplezione di volume, interventi chirurgici maggiori, sepsi o importanti eventi emorragici), l’acido acetilsalicilico può aumentare il rischio di ridotta funzionalità renale o insufficienza renale acuta.
Non è raccomandata la somministrazione concomitante di questo principio attivo con agenti uricosurici come benzbromarone, probenecid, sulfinpirazone (vedere paragrafo 4.5).
L’acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in caso di sanguinamento mestruale molto abbondante.
È preferibile interrompere l’uso di acido acetilsalicilico prima di un intervento chirurgico (inclusa l’estrazione dentale) a causa del rischio di un prolungamento tempo di sanguinamento o ad un peggioramento del sanguinamento.
Il periodo di sospensione del trattamento deve essere determinato caso per caso, ma abitualmente è di una settimana.
Esiste una possibile correlazione tra l’acido acetilsalicilico e la sindrome di Reye se dato ai bambini.
La sindrome di Reye è una malattia molto rara che colpisce il cervello e il fegato e può essere mortale.
Per questo motivo, ROSUASA non deve essere somministrato a bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni con malattia febbrile tranne quando specificamente prescritto da un medico e solo se altre misure risultano inefficaci (vedere paragrafo 4.2).
In pazienti con grave deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, l’acido acetilsalicilico può indurre emolisi o anemia emolitica.
I fattori che possono aumentare il rischio di emolisi comprendono il dosaggio elevato, febbre o infezioni acute.L'alcool può aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali se assunto con ASA.
I pazienti devono essere informati sui rischi di lesioni gastrointestinali e sanguinamento durante l'assunzione di Rosuvastatina più ASA con alcool, specialmente se il consumo di alcol è cronico o pesante.
Lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Associate a rosuvastatina Effetto della co-somministrazione di medicinali sulla rosuvastatina Inibitori delle proteine di trasporto: la rosuvastatina è un substrato per alcune proteine di trasporto inclusi il trasportatore di assorbimento epatico OATP1B1 e il trasportatore di efflusso BCRP.
La somministrazione concomitante di rosuvastatina con medicinali che sono inibitori di queste proteine di trasporto può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di rosuvastatina e un aumento del rischio di miopatia (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e la Tabella 1 al paragrafo 4.5).
Ciclosporina: durante il trattamento concomitante con rosuvastatina e ciclosporina i valori di AUC di rosuvastatina sono stati, in media, 7 volte superiori a quelli osservati nei volontari sani (vedere tabella 1).
La rosuvastatina è controindicata nei pazienti trattati contemporaneamente con ciclosporina (vedere paragrafo 4.3).
La somministrazione concomitante di rosuvastatina e di ciclosporina non ha avuto effetti sulla concentrazione plasmatica di ciclosporina.
Inibitori delle proteasi: sebbene non sia noto l’esatto meccanismo dell’interazione, l’uso concomitante degli inibitori delle proteasi può aumentare fortemente l’esposizione a rosuvastatina (vedere Tabella 1).
Per esempio, in uno studio di farmacocinetica, la somministrazione contemporanea nei volontari sani di 10 mg di rosuvastatina ed una combinazione di due inibitori delle proteasi (300 mg di atazanavir/100 mg di ritonavir) è stata associata con un aumento approssimativo rispettivamente di tre volte e sette volte dell’AUC e della Cmax di rosuvastatina allo stato stazionario.
L'uso concomitante di rosuvastatina e alcune combinazioni di inibitori delle proteasi può essere preso in considerazione dopo un'attenta valutazione degli aggiustamenti della dose di rosuvastatina sulla base dell’aumento previsto dell'esposizione alla rosuvastatina (vedere paragrafi 4.2, 4.4, e 4.5 Tabella 1).Gemfibrozil e altri prodotti ipolipemizzanti: l’uso concomitante di rosuvastatina e gemfibrozil ha provocato un aumento di 2 volte della Cmax e AUC di rosuvastatina (vedere paragrafo 4.4).
Sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, non sono attese interazioni farmacocinetiche rilevanti con fenofibrato, tuttavia possono verificarsi interazioni farmacodinamiche.
Gemfibrozil, fenofibrato, altri fibrati e dosi ipolipemizzanti (uguali o superiori a 1g/die) di niacina (acido nicotinico) aumentano il rischio di miopatia quando somministrati in concomitanza con inibitori della HMG-CoA reduttasi, probabilmente perché possono dare miopatia anche quando vengono somministrati da soli.
Ezetimibe: l’uso concomitante di 10 mg di rosuvastatina e 10 mg di ezetimibe ha provocato un aumento di 1.2 volte dell’AUC di rosuvastatina nei soggetti ipercolesterolemici (Tabella 1).
Comunque non può essere esclusa un’interazione farmacodinamica, in termini di eventi avversi, tra ROSUASA e ezetimibe (vedere paragrafo 4.4).
Antiacidi: la somministrazione contemporanea di rosuvastatina e di una sospensione di antiacidi contenente alluminio e idrossido di magnesio ha provocato una diminuzione della concentrazione plasmatica di rosuvastatina di circa il 50%.
Questo effetto risultava attenuato quando gli antiacidi venivano somministrati due ore dopo la rosuvastatina.
La rilevanza clinica di tale interazione non è stata studiata.
Eritromicina: l’uso concomitante di rosuvastatina e di eritromicina ha causato una diminuzione dell’AUC di rosuvastatina del 20% e una diminuzione della Cmax del 30%.
Tale interazione può essere causata dall’aumento della motilità intestinale provocata dall’eritromicina.
Enzimi del citocromo P450: i risultati degli studi condotti in vitro e in vivo dimostrano che la rosuvastatina non è né un inibitore né un induttore degli isoenzimi del citocromo P450.
Inoltre, la rosuvastatina non è un buon substrato per questi isoenzimi.
Pertanto, non sono attese interazioni tra farmaci derivanti dal metabolismo mediato dal citocromo P450.
Non si sono osservate interazioni clinicamente rilevanti tra la rosuvastatina e il fluconazolo (un inibitore di CYP2C9 e CYP3A4) o ketoconazolo (un inibitore di CYP2A6 e CYP3A4).
Interazioni che richiedono aggiustamenti della dose di rosuvastatina (vedere anche Tabella 1): Quando è necessario somministrare contemporaneamente rosuvastatina con altri medicinali noti per aumentare l'esposizione alla rosuvastatina, le dosi di rosuvastatina devono essere adattate.
Iniziare con una dose giornaliera di rosuvastatina da 5 mg se l’aumento atteso dell'esposizione (AUC) è approssimativamente di 2 volte o superiore.
La dose massima giornaliera di rosuvastatina deve essere adeguata in modo che l'esposizione attesa di rosuvastatina non superi quella che si avrebbe verosimilmente con una dose da 40 mg al giorno di rosuvastatina assunta senza medicinali potenzialmente interagenti, ad esempio una dose da 20 mg di rosuvastatina con gemfibrozil (aumento di 1.9 volte), e una dose da 10 mg di rosuvastatina con combinazione di atazanavir/ritonavir (aumento di 3.1 volte).
Se si osserva che un medicinale aumenta l’AUC di rosuvastatina meno di 2 volte, la dose iniziale non deve essere diminuita, ma si deve fare attenzione se si aumenta la dose di rosuvastatina sopra 20 mg.
Tabella 1.
Effetto della co-somministrazione di medicinali sull’esposizione di rosuvastatina (AUC; in ordine decrescente di grandezza) da studi clinici pubblicati
Regime posologico di interazione farmacologica Regime posologico di rosuvastatina Modifica dell’AUC* di rosuvastatina
Sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (400 mg-100 mg-100 mg) + Voxilaprevir (100 mg) una volta al giorno per 15 giorni 10 mg dose singola 7.4-volte ↑
Ciclosporina 75 mg BID fino a 200 mg BID, 6 mesi 10 mg OD, 10 giorni 7.1-volte ↑
Darolutamide 600 mg BID, 5 giorni 5 mg, dose singola 5.2-volte ↑
Regorafenib 160 mg, OD, 14 giorni 5 mg, singola dose 3.8- volte ↑
Atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg OD, 8 giorni 10 mg, single dose 3.1-fold ↑
Velpatasvir 100 mg OD 10 mg, singola dose 2.7- volte ↑
Ombitasvir 25 mg/paritaprevir 150 mg/ Ritonavir 100 mg OD/ dasabuvir 400 mg BID, 14 giorni 5 mg, singola dose 2.6- volte ↑
Grazoprevir 200 mg/elbasvir 50 mg OD, 11 giorni 10 mg, singola dose 2.3- volte ↑
Glecaprevir 400 mg/pibrentasvir 120 mg OD, 7 giorni 5 mg OD, 7 giorni 2.2- volte ↑
Simeprevir 150 mg OD, 7 days 10 mg, singola dose 2.8- volte ↑
Lopinavir 400 mg/ritonavir 100 mg BID, 17 giorni 20 mg OD, 7 giorni 2.1- volte ↑
Clopidogrel 300 mg dose di carico, seguiti da 75 mg dopo 24 ore 20 mg, singola dose 2- volte ↑
Gemfibrozil 600 mg BID, 7 giorni 80 mg, singola dose 1.9- volte ↑
Eltrombopag 75 mg OD, 5 giorni 10 mg, singola dose 1.6- volte ↑
Darunavir 600 mg/ritonavir 100 mg BID, 7 giorni 10 mg OD, 7 giorni 1.5- volte ↑
Tipranavir 500 mg/ritonavir 200 mg BID, 11 giorni 10 mg, singola dose 1.4- volte ↑
Dronedarone 400 mg BID Non disponibile 1.4- volte ↑
Itraconazole 200 mg OD, 5 giorni 10 mg, singola dose 1.4- volte ↑**
Ezetimibe 10 mg OD, 14 days 10 mg, OD, 14 giorni 1.2- volte ↑**
Fosamprenavir 700 mg/ritonavir 100 mg BID, 8 giorni 10 mg, singola dose
Aleglitazar 0.3 mg, 7 giorni 40 mg, 7 giorni
Silymarin 140 mg TID, 5 giorni 10 mg, singola dose
Fenofibrate 67 mg TID, 7 giorni 10 mg, 7 giorni
Rifampicina 450 mg OD, 7 giorni 20 mg, singola dose
Ketoconazole 200 mg BID, 7 giorni 80 mg, singola dose
Fluconazole 200 mg OD, 11 giorni 80 mg, singola dose
Erythromycin 500 mg QID, 7 giorni 80 mg, singola dose 20% ↓
Baicalin 50 mg TID, 14 giorni 20 mg, singola dose 47% ↓
* I dati riportati come modifica di x volte rappresentano un semplice rapporto tra la co- somministrazione e la rosuvastatina da sola.
I dati riportati come modifica% rappresentano la differenza% relativa alla rosuvastatina da sola.
L’aumento è indicato come “↑”, nessuna modifica come “↔”, la diminuzione come “↓”.
** Diversi studi di interazione sono stati condotti a differenti dosaggi di rosuvastatina, la tabella mostra il rapporto più significativo
OD = una volta al giorno; BID = due volte al giorno; TID = tre volte al giorno; QID = quattro volte al giorno
Effetto di rosuvastatina sui medicinali somministrati contemporaneamente Antagonisti della vitamina K: come per gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’inizio del trattamento o un aumento del dosaggio di rosuvastatina in pazienti sottoposti a terapia concomitante con antagonisti della vitamina K (ad esempio warfarina o altri anticoagulanti cumarinici) può provocare un aumento dei valori di INR (International Normalized Ratio).
La sospensione del trattamento o una riduzione del dosaggio di rosuvastatina può comportare una diminuzione dell’INR.
In queste situazioni, è opportuno effettuare un monitoraggio appropriato dell’INR.
Contraccettivi orali/terapia ormonale sostitutiva (TOS): l’uso concomitante di rosuvastatina e di contraccettivi orali ha causato un aumento delle concentrazioni plasmatiche (AUC) di etinil estradiolo e di norgestrel rispettivamente del 26% e 34%.
Tale aumento dei livelli plasmatici deve essere tenuto in considerazione nella scelta delle dosi di contraccettivo orale.
Non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti che assumono contemporaneamente rosuvastatina e farmaci per la terapia ormonale sostitutiva e pertanto un effetto simile non può essere escluso.
Tuttavia, negli studi clinici tale combinazione è stata ampiamente utilizzata nelle donne ed è risultata ben tollerata.
Altri farmaci Digossina: sulla base di dati ottenuti da studi specifici di interazione, non sono attese interazioni clinicamente rilevanti tra la rosuvastatina e la digossina.
Acido Fusidico: non sono stati condotti studi di interazione con rosuvastatina e acido fusidico.
Il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi, può essere aumentato dalla somministrazione concomitante di acido fusidico sistemico e statine.
Il meccanismo di questa interazione (farmacodinamico o farmacocinetico, o entrambi) è ancora sconosciuto.
Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni fatali) nei pazienti trattati con questa associazione.
Se il trattamento con acido fusidico sistemico è necessario, il trattamento con rosuvastatina deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico (vedere anche paragrafo 4.4).
Ticagrelor: Ticagrelor può causare insufficienza renale e può influenzare l'escrezione renale di rosuvastatina, aumentando il rischio di accumulo di rosuvastatina.
In alcuni casi, la cosomministrazione di ticagrelor e rosuvastatina ha determinato una diminuzione della funzionalità renale, un aumento del livello di CPK e rabdomiolisi.
La funzionalità renale e il controllo della CPK sono raccomandati durante l'uso concomitante di ticagrelor e rosuvastatina.
Associate ad acido acetilsalicilico L’uso dei vari inibitori dell’aggregazione piastrinica, quali acido acetilsalicilico (ASA), FANS, ticlopidina, clopidogrel, tirofiban, eptifibatide aumenta il rischio di sanguinamento, allo stesso modo del loro uso combinato con eparina e i suoi derivati (irudina, fondaparinux), anticoagulanti orali e trombolitici.
I parametri clinici e biologici dell’emostasi devono essere regolarmente monitorati nei pazienti che stanno per ricevere la terapia trombolitica.
Associazioni controindicate Metotrexato (usato a dosi > 15 mg/settimana): l’associazione di metotrexato e ASA aumenta la tossicità ematologica del metotrexato a causa della riduzione della clearance renale del metotrexato da parte di ASA.
Pertanto, l’uso concomitante di metotrexato con ROSUASA è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Associazioni non raccomandate Agenti uricosurici (benzbromarone, probenecid and sulfinpirazone): ridotto effetto dell’escrezione dell’acido urico per competizione dell’eliminazione renale tubulare dell’acido urico.
Pertanto, l’uso concomitante di ROSUASA con agenti uricosurici non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Acido valproico: aumento del rischio di effetti avversi dovuti allo spostamento dal legame con le proteine plasmatiche da parte dei salicilati.
Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI): aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale a causa di effetti sinergici.
Digossina: aumento della concentrazione plasmatica Antidiabetici: aumento del rischio di effetto ipoglicemico.
Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso - Diuretici: rischio di insufficienza renale acuta a causa di una ridotta filtrazione glomerulare attraverso la ridotta sintesi delle prostaglandine renali.
Si raccomanda di idratare il paziente e monitorare la funzionalità renale all’inizio del trattamento.
La riduzione dell'effetto può essere causata dagli antagonisti dell'aldosterone (spironolattone e canrenoato di potassio) o dai diuretici dell'ansa (ad es.
Furosemide).
- Glucocorticosteroidi sistemici: la somministrazione concomitante di steroidi (eccetto l’idrocortisone usato come terapia sostitutiva nella malattia di Addison) aumenta il rischio di eventi avversi gastrointestinali.
- Metotrexato usato a dosi inferiori a 15 mg/settimana): l’associazione di metotrexato e ASA aumenta la tossicità ematologica del metotrexato a causa della riduzione della clearance renale del metotrexato da parte di ASA.
Devono essere effettuati controlli settimanali dell’emocromo durante le prime settimane di trattamento e un monitoraggio potenziato in presenza anche di lieve insufficienza renale e negli anziani.
- Il metamizolo può ridurre l'effetto dell'acido acetilsalicilico sull'aggregazione piastrinica, se assunto contemporaneamente.
Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumono aspirina a basse dosi per la cardioprotezione.
- Eparina usata a dosi terapeutiche o nei pazienti anziani: quando ASA è somministrata insieme ad eparina a dosi terapeutiche o in pazienti anziani, esiste un aumentato rischio di sanguinamento.
In caso di somministrazione concomitante di entrambi i medicinali, deve essere effettuato un attento monitoraggio di INR, aPTT e/o del tempo di sanguinamento.
Associazioni da prendere in considerazione - Altri anticoagulanti (derivati cumarinici, eparina a dosaggi preventivi) - Altri antiaggreganti piastrinici e altri trombolitici: aumentato rischio di sanguinamento - FANS: aumentato rischio di sanguinamento e di danno alla mucosa gastrointestinale e incremento del prolungamento del tempo di sanguinamento.
- Antiacidi: gli antiacidi possono aumentare l’escrezione renale di ASA mediante alcalinizzazione delle urine.
- Alcol: peggioramento del danno alla mucosa gastrointestinale e incremento del prolungamento del tempo di sanguinamento.
Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando somministrato in concomitanza con acido acetilsalicilico.
Tuttavia, i limiti di questi dati e le incertezze riguardanti l'estrapolazione dei dati ex vivo alla situazione clinica implicano che non è possibile trarre conclusioni definitive per l'uso regolare dell'ibuprofene.
Nessun effetto clinicamente rilevante è considerato probabile per l'uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1).

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse riportate di seguito sono classificate secondo la classificazione per organi e sistemi (SOC).
Le frequenze delle reazioni avverse sono classificate in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Elenco tabellare delle reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Effetti Indesiderati Frequenza
Rosuvastatina Acido Acetilsalicilico
Patologie del sistema emolinfopoietico Sanguinamento come sanguinamento dal naso, sanguinamento gengivale, ecchimosi o sanguinamento nel tratto urogenitale con un possibile prolungamento del tempo di coagulazione (vedere paragrafo 4.4)  Comune
Sanguinamento intracranico, sangue nelle urine  Non Comune
Sanguinamento grave come emorragia cerebrale, particolarmente in pazienti con scompenso pressorio elevato e/o trattamento concomitante con anticoagulanti, che in alcuni casi singoli può essere pericoloso per la vita  Raro
Trombocitopenia Raro -
Emolisi ed anemia emolitica in pazienti con deficit grave di glucoso-6-fosfato deidrogenasi  Non noto
Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità della cute, del tratto respiratorio, del tratto gastrointestinale e del sistema cardiovascolare, soprattutto in pazienti asmatici I possibili sintomi sono: abbassamento della pressione sanguigna, attacchi di respiro corto, rinite, congestione nasale, shock anafilattico o edema di Quincke. - Raro
Reazioni di ipersensibilità incluso angioedema Rare -
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia - Molto raro
Ridotta escrezione di acido urico che può portare ad attacchi di gotta in pazienti suscettibili  Molto raro
Disturbi del sistema endocrino Diabete mellito¹ Comune -
Disturbi psichiatrici Depressione Non noto -
Confusione mentale - Raro
Disturbi del sistema nervoso Capogiri, cefalea Comune Raro
Compromissione dell’udito  Raro
Polineuropatia, perdita di memoria Molto raro -
Neuropatia periferica, disturbi del sonno (insonnia, incubi) Non noto 
Miastenia gravis Non nota 
Patologie dell’orecchio e del labirinto Tinnito - Raro
Patologie dell’occhio Miastenia oculare Non nota 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse, dispnea Non noto -
Patologie gastrointestinali Bruciore di stomaco - Comune
Vomito  Comune
Dolori addominali Comune Comune
Nausea Comune Comune
Perdite ematiche minori nel tratto gastrointestinale (micro-sanguinamento)  Comune
Costipazione Comune -
Pancreatite Raro -
Diarrea Non noto Comune
Ulcera gastrointestinale che può condurre, in casi molto rari a perforazione  Non comune
Sanguinamento gastrointestinale.
Carenza di ferro dovuta a perdite di sangue occulto nel tratto gastro intestinale che si presenta a seguito dell’uso a lungo termine di acido acetilsalicilico a 100 mg
  Non comune
Infiammazione gastrointestinale  Non comune
Patologi epatobiliari Epatite Molto raro -
Ittero Molto raro -
Aumento transaminasi epatiche Raro -
Valori elevati della funzionalità epatica  Molto raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni cutanee  Non comune
Rash cutaneo Non comune -
Prurito Non comune -
Orticaria Non comune -
Sindrome di Steven-Johnson Non noto -
Eritema multiforme  Molto raro
Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Non noto 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Mialgia Comune -
Miopatia (inclusa miosite), Rabdomiolisi, sindromi simil-lupus, strappi muscolari Raro -
Artralgia Molto raro -
Miopatia necrotizzante immuno-mediata Non noto -
Tendinopatia, talvolta complicata da rottura Non noto -
Patologie renali e urinarie Compromissione della funzione renale e insufficienza renale acuta - Molto raro
Ematuria Molto raro 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Ginecomastia Molto raro -
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Comune -
Edema Non noto -
¹La frequenza dipenderà dalla presenza o assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno 2:5,6 mmol/L, BMI >30kg/m², livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).
Come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, l’incidenza di reazioni avverse da farmaco tende ad essere dose-dipendente.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Effetti a carico del rene: in pazienti trattati con rosuvastatina è stata riscontrata proteinuria, per lo più di origine tubulare, rilevata con il dipstick test.
Il passaggio delle proteine nelle urine da assenza di proteine o tracce a ++ ed oltre è stato riscontrato in meno dell’1% dei pazienti talora durante il trattamento con 10 e 20 mg ed in circa il 3% dei pazienti trattati con 40 mg.
Un minore aumento nel passaggio da assenza o tracce a + è stato osservato con la dose di 20 mg.
Nella maggior parte dei casi, la proteinuria diminuisce o scompare spontaneamente con il proseguire della terapia.
Dall’analisi dei dati provenienti da studi clinici o dall’esperienza post-marketing non è stato identificato alcun nesso di causalità tra proteinuria e malattia renale acuta o progressiva.
Ematuria è stata osservata in pazienti trattati con rosuvastatina e i dati derivanti dagli studi clinici dimostrano che il numero di eventi è basso.
Effetti a carico della muscolatura scheletrica: nei pazienti trattati con rosuvastatina, a tutte le dosi ed in particolare alle dosi >20 mg, sono stati segnalati effetti a carico della muscolatura scheletrica, es.
mialgia, miopatia (inclusa miosite) e, raramente, rabdomiolisi con e senza insufficienza renale acuta.
Un aumento dose-correlato dei livelli di CK è stato osservato in pazienti che assumevano rosuvastatina; nella maggior parte dei casi, si trattava di aumenti lievi, asintomatici e transitori.
In caso di alti livelli di CK (> 5xULN), il trattamento deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4).
Effetti a carico del fegato: come con gli altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, in un numero ridotto di pazienti in terapia con rosuvastatina è stato osservato un aumento dose-correlato delle transaminasi; nella maggior parte dei casi si trattava di un aumento lieve, asintomatico e transitorio.
Con alcune statine sono stati segnalati i seguenti eventi avversi: • disfunzioni sessuali • casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale, specialmente durante la terapia a lungo termine (vedere paragrafo 4.4).
La frequenza di segnalazione di rabdomiolisi, di eventi renali gravi e di eventi epatici gravi (che consistono prevalentemente nell’aumento delle transaminasi epatiche) è più elevata con la dose da 40 mg.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

ROSUASA è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento (v.
paragrafo 4.3).
Gravidanza Rosuvastatina Le donne in età fertile dovrebbero usare misure contraccettive appropriate.
Dal momento che il colesterolo e gli altri derivati della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il rischio potenziale derivante dall’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi supera i vantaggi del trattamento durante la gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno fornito prove di limitata tossicità riproduttiva di rosuvastatina (vedere paragrafo 5.3).
Se una paziente in terapia con ROSUASA risulta in stato di gravidanza, il trattamento deve essere immediatamente sospeso.
Acido acetilsalicilico La sicurezza di acido acetilsalicilico durante la gravidanza non è stata stabilita.
L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere effetti negativi sulla gravidanza e/o lo sviluppo embriofetale.
I dati rilevati dagli studi epidemiologici suggeriscono che esiste un aumento del rischio di aborto spontaneo e malformazioni cardiache e gastroschisi, dopo la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza.
L’esperienza precedente con dosi giornaliere di 50-150 mg di acido acetilsalicilico somministrato a donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre non ha evidenziato tocolisi, aumentata tendenza al sanguinamento o chiusura prematura del dotto arterioso.
Allattamento L’allattamento è controindicato durante l’assunzione di ROSUASA.
Rosuvastatina è escreta nel latte di ratto.
Non ci sono dati disponibili sull’escrezione del farmaco nel latte materno umano (vedere paragrafo 4.3).
Piccole quantità di acido acetilsalicilico e dei suoi metaboliti passano nel latte materno.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30°C.
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.