RISPERIDONE AURO 60CPR 2MG

27,06 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: RISPERIDONE
  • ATC: N05AX08
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 31/07/2011

Risperidone Aurobindo è indicato per il trattamento della schizofrenia. Risperidone Aurobindo è indicato per il trattamento di episodi di mania da moderati a gravi associati a disturbi bipolari. Risperidone Aurobindo è indicato per il trattamento a breve termine (fino a 6 settimane) dell’aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer di grado da moderato a grave che non rispondono ad approcci non farmacologici, e quando esiste un rischio di nuocere a se stessi o agli altri. Risperidone Aurobindo è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine (fino a 6 settimane) dell’aggressività persistente nel disturbo della condotta in bambini dall’età di 5 anni e adolescenti con funzionamento intellettuale al di sotto della media o con ritardo mentale, diagnosticati in accordo ai criteri del DSM-IV, nei quali la gravità dei comportamenti aggressivi o di altri comportamenti dirompenti richieda un trattamento farmacologico. Il trattamento farmacologico deve essere parte integrante di un programma terapeutico più completo, che comprenda un intervento psicosociale ed educativo. Si raccomanda la prescrizione di risperidone da parte di specialisti in neurologia infantile ed in psichiatria infantile e adolescenziale, o da parte di medici esperti nel trattamento del disturbo della condotta in bambini e adolescenti.
Ogni compressa rivestita con film contiene 0,5 mg risperidone. Eccipienti con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 0,5 mg contiene 59.50 mg lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg risperidone. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 1 mg contiene 59,00 mg lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 2 mg risperidone. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 2 mg contiene 118,00 mg lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 3 mg risperidone. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 3 mg contiene 177,00 mg lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 4 mg risperidone. Eccipiente con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 4 mg contiene 236,00 mg lattosio monoidrato. Ogni compressa rivestita con film contiene 6 mg risperidone. Eccipienti con effetti noti Ogni compressa rivestita con film da 6 mg contiene 234,00 mg lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia Schizofrenia Adulti Risperidone Aurobindo può essere somministrato una o due volte al giorno.
I pazienti devono iniziare con 2 mg/die di risperidone.
La dose può essere aumentata a 4 mg dal secondo giorno.
Successivamente, la dose può rimanere invariata o essere ulteriormente personalizzata a seconda delle necessità del paziente.
La maggior parte dei pazienti trarrà beneficio da una dose giornaliera compresa tra 4 e 6 mg.
Per alcuni pazienti può essere più appropriato ricorrere a una titolazione più lenta e a dosi iniziali e di mantenimento inferiori.La somministrazione di dosi superiori a 10 mg/die non ha mostrato un’efficacia superiore rispetto alle dosi più basse e potrebbe causare un incremento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali.
La sicurezza di dosi superiori a 16 mg/die non è stata valutata, pertanto non sono raccomandati.
Anziani Si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando 0,5 mg due volte al giorno.
Tale dose può essere adattata individualmente con incrementi posologici di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno.
Popolazione pediatrica Risperidone non è raccomandato per l’uso nei bambini al di sotto di 18 anni con schizofrenia, per la mancanza di dati sull’efficacia.
Episodi maniacali nel Disturbo Bipolare Adulti Risperidone Aurobindo deve essere somministrato una volta al giorno, iniziando con una dose da 2 mg di risperidone.
Aggiustamenti della dose, se indicati, devono avvenire ad intervalli non inferiori alle 24 ore e con incrementi di 1 mg/die.
Risperidone può essere somministrato in dosi flessibili in un intervallo di 1-6 mg al giorno per ottimizzare l’efficacia e la tollerabilità in ciascun paziente.
In pazienti con episodi maniacali non sono state studiate dosi giornaliere superiori a 6 mg di risperidone.
Come accade per tutti i trattamenti di tipo sintomatico, l’uso continuo di Risperidone Aurobindo deve essere valutato e giustificato periodicamente.
Anziani Si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando 0,5 mg due volte al giorno.
Tale dose può essere adattata individualmente con incrementi posologici di 0,5 mg due volte al giorno fino a 1-2 mg due volte al giorno.
Dal momento che l’esperienza clinica negli anziani è limitata, usare con cautela.
Popolazione pediatrica L’uso di risperidone non è raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni di età con mania bipolare per mancanza di dati sull’efficacia.
Aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a grave Si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando 0,25 mg della soluzione orale due volte al giorno.
La soluzione orale è la forma farmaceutica raccomandata per somministrare 0,25 mg.
Tale dose può essere adattata individualmente, se necessario, con aumenti posologici di 0,25 mg due volte al giorno, esclusivamente a giorni alterni.
Per la maggior parte dei pazienti, la dose ottimale è di 0,5 mg due volte al giorno.
Alcuni pazienti, tuttavia, possono trarre beneficio da dosi fino a 1 mg due volte al giorno.
Risperidone Aurobindo non deve essere usato per più di 6 settimane nei pazienti con aggressività persistente nella demenza di Alzheimer.
Nel corso del trattamento, i pazienti devono essere valutati frequentemente e regolarmente, e la necessità di continuare la terapia riesaminata.
Disturbo della condotta Bambini e adolescenti da 5 a 18 anni di età Nei pazienti con peso ≥50 kg, si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando 0,5 mg una volta al giorno.
Tale dose può essere adattata individualmente, se necessario, con aumenti posologici di 0,5 mg una volta al giorno, esclusivamente a giorni alterni.
Per la maggior parte dei pazienti, la dose ottimale è di 1 mg una volta al giorno.
Alcuni pazienti, tuttavia, possono trarre beneficio da una dose di 0,5 mg/die, mentre per altri potrebbe essere necessaria una dose di 1,5 mg/die.
Nei pazienti con peso <50 kg, si raccomanda di iniziare il trattamento somministrando 0,25 mg della soluzione orale una volta al giorno.
La soluzione orale è la forma farmaceutica raccomandata per somministrare 0,25 mg.
Tale dose può essere adattata individualmente, se necessario, con aumenti posologici di 0,25 mg una volta al giorno, esclusivamente a giorni alterni.
Per la maggior parte dei pazienti, la dose ottimale è di 0,5 mg una volta al giorno.
Alcuni pazienti, tuttavia, potrebbero trarre beneficio da una dose di 0,25 mg/die, mentre per altri può essere necessaria una dose di 0,75 mg/die della soluzione orale.
La soluzione orale è la forma farmaceutica raccomandata per somministrare 0,75 mg.
Come accade per tutti i trattamenti di tipo sintomatico, l’uso continuo di Risperidone Aurobindo deve essere valutato e giustificato periodicamente.
Risperidone Aurobindo non è raccomandato in bambini di età inferiore a 5 anni, poiché non c’è esperienza in bambini con questo disturbo al di sotto dei 5 anni.
Insufficienza renale ed epatica I pazienti con insufficienza renale hanno una ridotta capacità di eliminazione della frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzione renale normale.
I pazienti con insufficienza epatica hanno aumenti della concentrazione plasmatica della frazione libera di risperidone.
A prescindere dalle indicazioni, nei pazienti con insufficienza renale o epatica, la dose iniziale e gli incrementi successivi devono essere dimezzati e l’aggiustamento della dose deve avvenire più gradualmente.
Risperidone Aurobindo deve essere impiegato con cautela in questi gruppi di pazienti.
Modo di somministrazione Risperidone Aurobindo è per uso orale.
Il cibo non influenza l’assorbimento di Risperidone Aurobindo.
In caso di interruzione della terapia, si raccomanda una sospensione graduale.
Sintomi da sospensione acuta, che comprendono nausea, vomito, sudorazione ed insonnia, sono stati segnalati molto raramente dopo brusca interruzione di elevate dosi di antipsicotici (vedere paragrafo 4.8).
Potrebbe inoltre verificarsi la ricomparsa di sintomi psicotici, ed è stata segnalata la comparsa di disturbi del movimento involontari (come acatisia, distonia e discinesia).
Passaggio da altri antipsicotici Qualora sia clinicamente appropriato, si raccomanda di sospendere gradualmente la terapia precedente, mentre si inizia quella con Risperidone Aurobindo.
Analogamente, quando si ritenga clinicamente opportuno il passaggio da antipsicotici depot, iniziare il trattamento con Risperidone Aurobindo in sostituzione della successiva iniezione programmata.
La necessità di continuare la somministrazione di farmaci anti-parkinson deve essere rivalutata periodicamente.

Avvertenze e precauzioni

Pazienti anziani con demenza Aumento della mortalità nei pazienti anziani con demenza In una metanalisi di diciassette studi clinici controllati, su antipsicotici atipici, compreso risperidone, è stato evidenziato un aumento della mortalità rispetto al placebo nei pazienti anziani con demenza, trattati con antipsicotici atipici.
In studi clinici con risperidone somministrato per via orale controllati verso placebo, condotti in questa popolazione, è stata osservata un’incidenza di mortalità del 4,0% nei pazienti trattati con risperidone rispetto al 3,1% nei pazienti che avevano ricevuto placebo.
L’odds ratio (intervallo di confidenza esatto al 95%) era di 1,21 (0,7 - 2,1).
L’età media (range) dei pazienti deceduti era di 86 anni (range 67-100).
I dati di due ampi studi osservazionali hanno mostrato che anche le persone anziane con demenza trattati con antipsicotici convenzionali hanno un piccolo aumento del rischio di morte rispetto a coloro che non sono trattati.
Non ci sono dati sufficienti per fornire una stima effettiva della precisa entità del rischio e non è nota la causa dell’aumentato rischio.
Non è chiara la misura in cui un aumento della mortalità rilevata negli studi osservazionali possa essere attribuito al farmaco antipsicotico piuttosto che ad alcune caratteristiche dei pazienti.
Uso concomitante di furosemide Negli studi clinici di risperidone controllati verso placebo, condotti in pazienti anziani con demenza, è stata osservata una maggiore incidenza di mortalità nei pazienti trattati con furosemide e risperidone (7,3%; età media 89 anni, range 75-97), rispetto ai pazienti trattati solo con risperidone (3,1%; età media 84 anni, range 70-96) o solo con furosemide (4,1%; età media 80 anni, range 67-90).
L’aumento della mortalità nei pazienti trattati con furosemide e risperidone è stato osservato in due dei quattro studi clinici.
L’uso concomitante di risperidone con altri diuretici (principalmente diuretici tiazidici usati a basse dosi) non è stato associato ad osservazioni simili.
Non è stato identificato alcun meccanismo patofisiologico che spieghi questa osservazione, né è stato osservato alcun modello compatibile per le cause di decesso.
Ciononostante, bisogna prestare attenzione e considerare i rischi e i benefici di questa associazione, o di associazioni con altri potenti diuretici, prima di decidere di utilizzarla.
Non è stato osservato alcun aumento nell’incidenza di mortalità fra i pazienti che assumevano altri diuretici in concomitanza a risperidone.
A prescindere dal trattamento, la disidratazione era un fattore di rischio globale per mortalità, e pertanto deve essere accuratamente evitata nei pazienti anziani con demenza.
Eventi Avversi Cerebrovascolari (EACV) In studi clinici randomizzati controllati con placebo, in pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento del rischio di eventi avversi cerebrovascolari pari a circa 3 volte.
I dati aggregati di sei studi clinici controllati verso placebo condotti principalmente in pazienti anziani (> 65 anni) con demenza, hanno mostrato che gli EACV (gravi e non gravi, associati) avvenivano nel 3,3% (33/1009) dei pazienti trattati con risperidone e nell’1,2% (8/712) di quelli trattati con placebo.
L’odds ratio (intervallo di confidenza esatto al 95%) era di 2,96 (1,34 - 7,50).
Il meccanismo per questo aumentato rischio non è noto.
Un aumentato rischio non può essere escluso per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
Risperidone deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per ictus.
Il rischio di EACV era significativamente più alto in pazienti con demenza vascolare o mista rispetto a quelli con demenza di Alzheimer.
Pertanto, i pazienti con forme di demenza diverse dall’Alzheimer non devono essere trattati con risperidone.
Si raccomanda ai medici di valutare i rischi e i benefici dell’impiego di risperidone nei pazienti anziani con demenza, prendendo in considerazione i fattori di rischio predittivi di ictus nel singolo paziente.
È necessario informare i pazienti/personale di assistenza di segnalare immediatamente segni e sintomi di potenziali EACV, come un’improvvisa debolezza o un intorpidimento di faccia, braccia o gambe, nonché problemi di eloquio o di vista.
Devono essere tenute in considerazione senza ulteriori indugi tutte le alternative terapeutiche, anche l’interruzione del trattamento con risperidone.
Risperidone deve essere impiegato solo nel breve termine per il trattamento dell’aggressività persistente in pazienti con demenza di Alzheimer da moderata a grave, come integrazione ad approcci non farmacologici, che hanno dimostrato un’efficacia limitata o sono risultati inefficaci e quando esiste un rischio potenziale per il paziente di nuocere a sé stesso o agli altri.
I pazienti devono essere rivalutati periodicamente e occorre riesaminare la necessità di continuare il trattamento.
Ipotensione ortostatica In relazione all’attività alfa-bloccante di risperidone possono manifestarsi fenomeni di ipotensione (ortostatica), specialmente durante la fase iniziale di titolazione della dose.
Nel post-marketing è stata osservata ipotensione clinicamente significativa con l’impiego concomitante di risperidone e di un trattamento antipertensivo.
Risperidone deve essere somministrato con cautela in pazienti con malattie cardiovascolari note (ad esempio, scompenso cardiaco, infarto miocardico, alterazioni della conduzione, disidratazione, ipovolemia o patologie cerebrovascolari) e si raccomanda un graduale aggiustamento della dose secondo quanto raccomandato (vedere paragrafo 4.2).
In caso di ipotensione, è necessario prendere in considerazione una riduzione della dose.
Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Con gli agenti antipsicotici, incluso risperidone, sono stati segnalati eventi di leucopenia, neutropenia e agranulocitosi.
L’agranulocitosi è stata segnalata molto raramente (< 1/10.000 pazienti), durante la sorveglianza post-marketing.
I pazienti con un’anamnesi di conta dei globuli bianchi significativamente bassa (conta leucocitaria) o con una leucopenia/neutropenia indotta da farmaco devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia e si deve prendere in considerazione la sospensione del risperidone ai primi segni di riduzione clinicamente significativa della conta leucocitaria, in assenza di altri fattori causali.
I pazienti con neutropenia clinicamente significativa devono essere attentamente monitorati per febbre o altri sintomi o segni di infezione e trattati tempestivamente se si verificano tali sintomi o segni.
I pazienti con grave neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 1 X 109/L) devono interrompere il risperidone e monitorare la conta leucocitaria fino al completo recupero.
Discinesia tardiva/Sintomi extrapiramidali (DT/SEP) I farmaci con proprietà di antagonismo dei recettori dopaminergici sono stati associati ad induzione di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici involontari, prevalentemente di lingua e/o viso.
L’insorgenza di sintomi extrapiramidali è un fattore di rischio per discinesia tardiva.
Qualora si manifestassero i segni e i sintomi di discinesia tardiva, deve essere considerata la possibilità di interrompere qualsiasi trattamento antipsicotico.
Si deve prestare cautela nei pazienti che assumono psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) e risperidone in concomitanza, poiché possono emergere sintomi extrapiramidali quando si modifica la dose di uno o entrambi i medicinali.
Si raccomanda la sospensione graduale del trattamento stimolante (vedere paragrafo 4.5).
Sindrome neurolettica maligna (SNM) Con la somministrazione di farmaci antipsicotici è stata segnalata l’insorgenza della Sindrome Neurolettica Maligna, caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione dello stato di coscienza ed elevati livelli della creatinfosfochinasi sierica.
Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta.
In questo caso, è necessario sospendere la somministrazione di tutti gli antipsicotici, compreso risperidone.
Morbo di Parkinson e demenza a corpi di Lewy Prima di prescrivere degli antipsicotici, compreso risperidone, a pazienti affetti da Morbo di Parkinson o Demenza a corpi di Lewy (DLB), i medici devono valutare il rapporto rischio/beneficio.
Il Morbo di Parkinson potrebbe peggiorare con risperidone.
Entrambi i gruppi di pazienti potrebbero essere maggiormente a rischio di Sindrome neurolettica maligna, così come maggiormente sensibili ai farmaci antipsicotici; questi pazienti erano stati esclusi dagli studi clinici.
L’aumento di tale sensibilità può manifestarsi con confusione, sedazione, instabilità posturale con frequenti cadute, oltre a sintomi extrapiramidali.
Iperglicemia e diabete mellito Durante il trattamento con risperidone, sono state segnalate iperglicemia o esacerbazione di diabete preesistente.
In alcuni casi, è stato segnalato un precedente aumento del peso corporeo che può essere un fattore predisponente.
È stata segnalata molto raramente associazione con chetoacidosi, e, raramente, con coma diabetico.
Un appropriato monitoraggio clinico è consigliabile in conformità con le linee guida utilizzate per gli antipsicotici.
I pazienti trattati con antipsicotici atipici, inclusi risperidone devono essere monitorati per sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) ed i pazienti con diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per un peggioramento del controllo glicemico.
Aumento di peso Con l’uso risperidone è stato segnalato un significativo aumento di peso.
Il peso deve essere monitorato regolarmente.
Iperprolattinemia L’iperprolattinemia è un effetto indesiderato comune del trattamento con Risperidone Aurobindo.
Si raccomanda la valutazione dei livelli plasmatici di prolattina nei pazienti con evidenze di possibili effetti indesiderati correlati alla prolattina (ad es.
ginecomastia, disturbi mestruali, anovulazione, disturbi della fertilità, riduzione della libido, disfunzione erettile e galattorrea).
Studi su colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori della mammella negli umani potrebbe essere stimolata dalla prolattina.
Sebbene non sia stata finora dimostrata in studi clinici ed epidemiologici una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con pertinente storia clinica.
Il risperidone deve essere usato con cautela in pazienti con preesistente iperprolattinemia e in pazienti con tumori potenzialmente prolattina-dipendenti.
Prolungamento dell’intervallo QT Nella fase di post-marketing è stato segnalato molto raramente un prolungamento dell’intervallo QT.
Come per gli altri antipsicotici, occorre osservare cautela quando risperidone è prescritto a pazienti con patologie cardiovascolari note, storia familiare di prolungamento dell’intervallo QT, bradicardia o squilibri elettrolitici (ipopotassiemia, ipomagnesemia), poiché potrebbe aumentare il rischio di effetti aritmogenici, e nell’uso concomitante di farmaci noti per causare il prolungamento del tratto QT.
Crisi convulsive Il risperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di crisi convulsive o altre condizioni che potrebbero abbassare la soglia convulsiva.
Priapismo Con il Risperidone può verificarsi priapismo, a causa della sua attività di blocco dei recettori alfa-adrenergici.Termoregolazione corporea I farmaci antipsicotici sono stati indicati come in grado di compromettere la capacità dell’organismo di ridurre la temperatura corporea interna.
Si consiglia di prestare la dovuta cautela nel prescrivere risperidone a pazienti che possono andare incontro a condizioni che potrebbero causare un aumento della temperatura corporea interna, ad esempio, intensa attività fisica, esposizione a calore estremo, somministrazione concomitante di farmaci con attività anticolinergica, o predisposizione alla disidratazione.
Effetto antiemetico Negli studi preclinici con risperidone è stato osservato un effetto antiemetico.
Se si verifica nell’uomo, questo effetto può mascherare i segni e i sintomi del sovradosaggio di alcuni medicinali o di condizioni quali l’ostruzione intestinale, la sindrome di Reye e il tumore cerebrale.
Compromissione della funzione renale ed epatica I pazienti con compromissione della funzione renale hanno minore capacità di eliminare la frazione antipsicotica attiva rispetto agli adulti con funzione renale normale.
I pazienti con funzione epatica compromessa presentano aumenti delle concentrazioni plasmatiche della frazione libera di risperidone (vedere paragrafo 4.2).
Tromboembolismo venoso (TEV) Sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso (TEV) con farmaci antipsicotici.
Spesso i pazienti trattati con farmaci antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV; pertanto, devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante la terapia con risperidone e devono essere intraprese misure preventive.
Sindrome dell’iride a bandiera intraoperatoria In pazienti trattati con medicinali con effetto antagonista alfa1a-adrenergico, incluso risperidone, è stata osservata Sindrome dell’iride a bandiera intraoperatoria (IFIS) durante chirurgia della cataratta (vedere paragrafo 4.8).
L’IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l’operazione.
Prima della chirurgia, il chirurgo oftalmico deve essere informato dell’uso attuale o passato di medicinali con effetto antagonista alfa1a-adrenergico.
Non è stato stabilito il beneficio potenziale dell’interruzione della terapia alfa1-bloccante prima della chirurgia della cataratta e questo deve essere considerato rispetto ai rischi dovuti all’interruzione della terapia antipsicotica.
Popolazione pediatrica Prima di prescrivere risperidone ad un bambino o adolescente con disturbo della condotta, è necessario valutare accuratamente le cause fisiche e sociali del suo comportamento aggressivo, quali il dolore o esigenze ambientali inappropriate.
In questa popolazione è necessario tenere costantemente sotto controllo l’effetto sedativo di risperidone, per le possibili conseguenze sulla capacità di apprendimento.
Cambiando il momento in cui risperidone viene somministrato potrebbe migliorare l’impatto della sedazione sulle capacità di attenzione dei bambini e degli adolescenti.
Risperidone è stato associato ad incrementi medi del peso corporeo e dell’indice di massa corporea (BMI).
Si raccomandano misurazioni del peso al basale prima del trattamento e un regolare monitoraggio del peso.
Le variazioni dell’altezza, risultanti dalla fase di estensione in aperto degli studi a lungo termine, sono rientrate nei modelli previsti per l’età.
Gli effetti del trattamento a lungo termine con risperidone sulla maturazione sessuale e sull’altezza non sono stati studiati adeguatamente.
A causa dei potenziali effetti di una prolungata iperprolattinemia sulla crescita e sulla maturazione sessuale di bambini ed adolescenti, deve essere presa in considerazione una valutazione clinica regolare della funzione endocrina, compreso l’esame dell’altezza, del peso, della maturazione sessuale, il monitoraggio della funzione mestruale e di altri effetti potenzialmente correlati alla prolattina.
I risultati di un piccolo studio osservazionale post-marketing hanno mostrato che i soggetti esposti a risperidone tra 8 e 16 anni di età sono stati in media da 3 a 4,8 cm più alti di quelli che hanno ricevuto medicinali antipsicotici atipici.
Questo studio non è stato in grado di determinare se l’esposizione a risperidone abbia avuto un impatto sull’altezza definitiva nell’età adulta, o se il risultato sia dovuto all’effetto diretto di risperidone sulla crescita delle ossa, o l’effetto della malattia di base sulla crescita delle ossa, o il risultato di un miglior controllo della malattia di base con un conseguente aumento della crescita lineare.
Durante il trattamento con risperidone deve essere condotta regolarmente una valutazione dei sintomi extrapiramidali e di altri disturbi del movimento.
Per specifiche raccomandazioni posologiche in bambini e adolescenti, vedere paragrafo 4.2.
Eccipienti Le compresse rivestite con film contengono lattosio monoidrato.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche Farmaci noti per causare il prolungamento dell’intervallo QT Come con altri antipsicotici, si raccomanda cautela nel prescrivere risperidone in associazione a farmaci noti per causare il prolungamento dell’intervallo QT, quali antiaritmici (ad esempio, chinidina, disopiramide, procainamide, propafenone, amiodarone, sotalolo), antidepressivi triciclici (ad es., amitriptilina), antidepressivi tetraciclici (ad es.
maprotilina), alcuni antistaminici, altri antipsicotici, alcuni antimalarici (ad es., chinino e meflochina), e con farmaci che inducono squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesemia), bradicardia, o con quelli che inibiscono il metabolismo epatico di risperidone.
Questo è un elenco indicativo e non esaustivo.
Farmaci che agiscono a livello centrale e alcol Risperidone deve essere usato con cautela in combinazione con altre sostanze che agiscono a livello centrale, includendo specialmente alcol, oppiacei, antistaminici e benzodiazepine a causa dell’aumentato rischio di sedazione.
Levodopa e agonisti della dopamina Risperidone può antagonizzare l’effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Se si ritiene necessaria questa associazione, particolarmente nella fase finale del morbo di Parkinson, deve essere prescritta la dose efficace più bassa di ciascun trattamento.
Farmaci con effetto ipotensivo Nella fase di postmarketing, con l’impiego concomitante di risperidone e di un trattamento antiipertensivo, è stata osservata ipotensione clinicamente significativa.
Paliperidone L’associazione di risperidone orale con paliperidone non è raccomandata, poiché paliperidone è il metabolita attivo di risperidone e la loro associazione può comportare un’esposizione eccessiva alla frazione antipsicotica attiva.
Psicostimolanti L’uso combinato di psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) con risperidone può portare a sintomi extrapiramidali quando si modifica uno o entrambi i trattamenti (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni farmacocinetiche Il cibo non ha effetti sull’assorbimento di Risperidone Aurobindo.
Risperidone è metabolizzato principalmente attraverso il CYP2D6, e in misura minore dal CYP3A4.
Sia risperidone che il suo metabolita attivo 9-idrossirisperidone sono substrati della glicoproteina P (P-gp).
Le sostanze che modificano l’attività di CYP2D6, o che sono potenti inibitori o induttori dell’attività di CYP3A4 e/o di P-gp, possono influenzare la farmacocinetica della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Inibitori potenti di CYP2D6 La somministrazione concomitante di Risperidone Aurobindo con un inibitore potente di CYP2D6 può aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone, ma in misura minore quelle della frazione antipsicotica attiva.
Dosi elevate di un inibitore potente del CYP2D6 possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone (ad es.
paroxetina, vedere più sotto).
Si prevede che altri inibitori del CYP 2D6, come la chinidina, possano influenzare le concentrazioni plasmatiche di risperidone in modo simile.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con paroxetina, chinidina o un altro inibitore potente di CYP2D6, specialmente se ad alte dosi, il medico deve rivalutare la dose di Risperidone Aurobindo.
Inibitori di CYP3A4 e/o P-gp La somministrazione concomitante di Risperidone Aurobindo con un inibitore potente di CYP3A4 e/o di P-gp può aumentare in modo sostanziale le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con itraconazolo o un altro inibitore potente di CYP3A4 e/o di P-gp, il medico deve rivalutare la dose di Risperidone Aurobindo.
Induttori di CYP3A4 e/o P-gp La somministrazione concomitante di Risperidone Aurobindo con un induttore potente di CYP3A4 e/o di P-gp può diminuire le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Quando si inizia o si sospende un trattamento concomitante con carbamazepina o con un altro induttore potente di CYP3A4 e/o di P-gp, il medico deve rivalutare la dose di Risperidone Aurobindo.
Gli induttori di CYP3A4 esercitano il loro effetto in maniera tempo-dipendente e possono impiegare almeno 2 settimane per raggiungere l’effetto massimo dopo la loro introduzione.
Viceversa, all’interruzione, l’induzione del CYP3A4 può impiegare almeno 2 settimane per ridursi.
Medicinali con legame elevato alle proteine plasmatiche Quando Risperidone Aurobindo è assunto insieme a medicinali con legame elevato alle proteine plasmatiche, non si verifica alcuno spiazzamento clinicamente rilevante di nessuno dei due medicinali dalle proteine plasmatiche.
Quando si somministra un medicinale concomitante deve essere consultata l’etichetta riguardo le informazioni sul metabolismo e la possibile necessità di aggiustare la dose Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti.
La rilevanza dei risultati di questi studi nei pazienti pediatrici non è nota.
L’associazione di psicostimolanti (ad esempio, metilfenidato) con risperidone nei bambini e negli adolescenti non ha alterato la farmacocinetica e l’efficacia di Risperidone Aurobindo.
Esempi Esempi di medicinali che possono interagire potenzialmente o che hanno dimostrato di non interagire con risperidone sono elencati di seguito: Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di risperidone Antibatterici: • Eritromicina, un inibitore moderato di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, non modifica la farmacocinetica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
• Rifampicina, un induttore potente di CYP3A4 e un induttore di P-gp, ha ridotto le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva.
Anticolinesterasici: • Donepezil e galantamina, entrambi substrati di CYP2D6 e CYP3A4, non mostrano un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
Antiepilettici: • È stato dimostrato che la carbamazepina, un induttore potente di CYP3A4 e un induttore di P-gp, riduce le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Effetti simili possono essere osservati ad es.
con fenitoina e fenobarbital, che sono anche induttori dell’enzima epatico CYP 3A4, come pure della glicoproteina P.
• Topiramato ha ridotto in maniera modesta la biodisponibilità di risperidone, ma non quella della frazione antipsicotica attiva.
Pertanto è improbabile che questa interazione abbia importanza clinica.
Antifungini: • Itraconazolo, un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, a una dose di 200 mg/die ha aumentato le concentrazioni plasmatiche della frazione antipsicotica attiva di circa il 70%, con dosi di risperidone di 2-8 mg/die.
• Ketoconazolo, un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, a una dose di 200 mg/die ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di risperidone e ridotto le concentrazioni plasmatiche di 9-idrossirisperidone.
Antipsicotici: • Le fenotiazine possono aumentare le concentrazioni plasmatiche del risperidone, ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Antivirali: • Inibitori delle proteasi: non sono disponibili dati provenienti da studi formali; tuttavia, dato che ritonavir è un inibitore potente di CYP3A4 e un inibitore debole di CYP2D6, ritonavir e gli inibitori delle proteasi potenziati con ritonavir aumentano potenzialmente le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Beta-bloccanti: • Alcuni beta-bloccanti possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Calcio-antagonisti: • Verapamil, un inibitore moderato di CYP3A4 e un inibitore di P-gp, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone e della frazione antipsicotica attiva.
Farmaci gastrointestinali: • Antagonisti del recettore H2: cimetidina e ranitidina, entrambi deboli inibitori di CYP2D6 e CYP3A4, hanno aumentato la biodisponibilità di risperidone, ma solo marginalmente quella della frazione antipsicotica attiva.
SSRI e antidepressivi triciclici: • Fluoxetina, un inibitore potente di CYP2D6, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone ma in misura inferiore quella della frazione antipsicotica attiva.
• Paroxetina, un inibitore potente di CYP2D6, aumenta la concentrazione plasmatica di risperidone, ma, a dosi fino a 20 mg/die, in misura inferiore quella della frazione antipsicotica attiva.
Tuttavia, dosi più alte di paroxetina possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
• Gli antidepressivi triciclici possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di risperidone ma non quelle della frazione antipsicotica attiva.
Amitriptilina non influenza la farmacocinetica di risperidone o della frazione antipsicotica attiva.
• Sertralina, un inibitore debole di CYP2D6, e fluvoxamina, un inibitore debole di CYP3A4, a dosi fino a 100 mg/die non sono associate a variazioni clinicamente significative delle concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Tuttavia, dosi superiori a 100 mg/die di sertralina o fluvoxamina possono aumentare le concentrazioni della frazione antipsicotica attiva di risperidone.
Effetto di risperidone sulla farmacocinetica di altri medicinali Antiepilettici: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di valproato e topiramato.
Antipsicotici: • Aripiprazolo, un substrato di CYP2D6 e CYP3A4: Risperidone orale o iniettabile non ha influenzato la farmacocinetica della somma di aripiprazolo e del suo metabolita attivo, deidro-aripiprazolo.
Glicosidi digitalici: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica della digossina.
Litio: • Risperidone non mostra un effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica del litio.
Uso concomitante di risperidone e furosemide: • Vedere il paragrafo 4.4 relativo all’incremento di mortalità in pazienti anziani con demenza trattati in associazione con furosemide.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse da farmaco (ADRs) più frequentemente segnalate (incidenza ≥ 10%) sono: parkinsonismo, sedazione/sonnolenza, cefalea e insonnia.
Le ADR che appaiono dose-correlate includono il parkinsonismo e l’acatisia.
Le seguenti ADRs sono tutte quelle segnalate negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing con risperidone in base alla classe di frequenza valutata dagli studi clinici con risperidone.
Si applicano i seguenti termini e le relative frequenze: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organi Reazione avverse al farmaco
Frequenza
Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro
Infezioni ed infestazioni  Polmonite, bronchite, infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, infezione del tratto urinario, infezione auricolare, influenza Infezione del tratto respiratorio, cistite, infezione oculare, tonsillite, onicomicosi, cellulite, infezione localizzata, infezione virale, acarodermatite Infezione 
Patologie del sistema emolinfopoietico   Neutropenia, conta leucocitaria ridotta, trombocitopenia, anemia, ematocrito ridotto, conta degli eosinofili aumentata Agranulocitosic 
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità Reazione anafilatticac 
Patologie endocrine  Iperprolattinemiaa  Inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico, presenza di glucosio nelle urine 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione  Aumento di peso, aumento dell’appetito, diminuzione dell’appetito Diabete mellitob, iperglicemia, polidipsia, diminuzione del peso, anoressia, colesterolo aumentato nel sangue Intossicazione da acquac, ipoglicemia, iperinsulinemiac, trigliceridi aumentati nel sangue Chetoacidosi diabetica
Disturbi psichiatrici Insonniad Disturbi del sonno, agitazione, depressione, ansia Mania, stato confusionale, diminuzione della libido, nervosismo, incubi Catatonia, sonnambulismo, disturbo dell’alimentazione correlato al sonno, depressione emotiva, anorgasmia 
Patologie del sistema nervoso Sedazione/ sonnolenza, parkinsonismod, cefalea Acatisiad , distoniad, capogiri, discinesiad, tremore Discinesia tardiva, ischemia cerebrale, mancata risposta agli stimoli, perdita di coscienza, diminuzione dello stato di coscienza, convulsioned, sincope, iperattività psicomotoria, disturbo dell’equilibrio, coordinazione anormale, capogiro posturale, disturbi dell’attenzione, disartria, disgeusia, ipoestesia, parestesia Sindrome neurolettica maligna, disturbo cerebrovascolare, coma diabetico, barcollamento 
Patologie dell’occhio  Vista annebbiata, congiuntivite Fotofobia, secchezza oculare, aumento della lacrimazione, iperemia oculare Glaucoma, alterazioni del movimento oculare, roteazione degli occhi, croste del margine palpebrale, sindrome dell’iris a bandiera (intraoperatoria) 
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Vertigini, tinnito, dolore auricolare  
Patologie cardiache  Tachicardia Fibrillazione atriale, blocco atrioventricolare, disturbi della conduzione, Intervallo QT dell’elettrocardiogramma, prolungato, bradicardia, elettrocardiogramma anormale, palpitazioni Aritmia sinusale 
Patologie vascolari  Ipertensione Ipotensione, ipotensione ortostatica, rossore Embolia polmonare, trombosi venosa 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dispnea, dolore laringofaringeo, tosse, epistassi, congestione nasale Polmonite da aspirazione, congestione polmonare, congestione del tratto respiratorio, rantoli, sibilio, disfonia, disturbo respiratorio Sindrome da apnea notturna, iperventilazione 
Patologie gastrointestinali  Dolore addominale, fastidio addominale, vomito, nausea, stipsi, diarrea, dispepsia, bocca secca, mal di denti Incontinenza fecale, fecaloma, gastroenterite, disfagia, flatulenza Pancreatite, occlusione intestinale, rigonfiamento delle labbra, cheilite Ileo
Patologie epatobiliari   Aumento delle transaminasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi, aumento degli enzimi epatici Ittero 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo  Eruzione cutanea, eritema Orticaria, prurito, alopecia, ipercheratosi, eczema, secchezza cutanea, decolorazione cutanea, acne, dermatite seborroica, disturbi cutanei, lesioni cutanee Eruzione da farmaci, forfora Angioedema
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo  Spasmi muscolari, dolori muscolo-scheletrici, mal di schiena, artralgia Creatinfosfochinasi nel sangue aumentata, postura anormale, rigidità articolare, gonfiore articolare, debolezza muscolare, dolore al collo Rabdomiolisi 
Patologie renali e urinarie  Incontinenza urinaria Pollachiuria, ritenzione urinaria, disuria  
Gravidanza, puerperio e condizioni perinatali    Sindrome da astinenza neonatale al farmacoc 
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Disfunzione erettile, disturbi dell’eiaculazione, amenorrea, disturbi mestrualid, ginecomastia galattorrea, disfunzione sessuale, dolore mammario, fastidio mammario, secrezioni vaginali Priapismoc, ritardo nelle mestruazioni, congestione mammaria, ingrossamento del seno, secrezione mammaria 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  Edema, piressia, dolore toracico, astenia, affaticamento, dolore Edema facciale, brividi, aumento della temperatura corporea, alterazione dell’andatura, sete, fastidio al torace, malessere, sentirsi strano, disagio Ipotermia, temperatura corporea aumentata, estremità fredde, sindrome da astinenza dal farmaco, indurimento in sede di somministrazionec 
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura  Cadute Dolore procedurale  
a L’iperprolattinemia può portare in alcuni casi a ginecomastia, disturbi mestruali, amenorrea, anovulazione, galattorrea, disturbi della fertilità, libido diminuita, disfunzione erettile.
b In studi controllati con placebo è stato segnalato diabete mellito nello 0,18% dei soggetti trattati con risperidone rispetto a una percentuale dello 0,11% nel gruppo placebo.
L’incidenza globale dagli studi clinici è stata dello 0,43% in tutti i soggetti trattati con risperidone.
c Non osservati negli studi clinici con risperidone ma osservati nell’esperienza post-marketing con risperidone.
d Possono verificarsi disturbi extrapiramidali: parkinsonismo (ipersecrezione salivare, rigidità muscoloscheletrica, parkinsonismo, sbavare, rigidità a ruota dentata, bradicinesia, ipocinesia, facies a maschera, tensione muscolare, acinesia, rigidità nucale, rigidità muscolare, andatura parkinsoniana, e riflesso glabellare anormale, tremore parkinsoniano a riposo), acatisia (acatisia, irrequietezza, ipercinesia e sindrome delle gambe senza risposo), tremore, discinesia (discinesia, contrazione muscolare, coreoatetosi, atetosi, e mioclono), distonia.
La distonia include distonia, ipertonia, torcicollo, contrazioni muscolari involontarie, contrattura muscolare, blefarospasmo, oculorotazione, paralisi della lingua, spasmo facciale, laringospasmo, miotonia, opistotono, spasmo orofaringeo, pleurototono, spasmo della lingua, e trisma.
Si deve notare che uno spettro di sintomi più ampio, non necessariamente di origine extrapiramidale è incluso.
L’insonnia include: insonnia iniziale, insonnia intermedia; le convulsioni includono: convulsioni da grande male; i disturbi mestruali includono: mestruazioni irregolari, oligomenorrea; l’edema include: edema generalizzato, edema periferico, edema plastico.
Effetti indesiderati osservati con formulazioni di paliperidone Paliperidone è il metabolita attivo di risperidone, pertanto il profilo delle reazioni avverse di questi composti (incluse sia le formulazioni orali che quelle iniettabili) sono rilevanti l’uno per l’altro.
Oltre alle reazioni avverse riportate sopra, sono state osservate le seguenti reazioni avverse con l’uso di prodotti a base di paliperidone, che si prevede possano verificarsi anche con risperidone.
Patologie cardiache: Sindrome da tachicardia ortostatica posturale Effetti di classe Analogamente agli altri antipsicotici, nella fase postmarketing, sono stati segnalati con risperidone casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT.
Altri effetti cardiaci relativi alla classe, segnalati con antipsicotici che prolungano l’intervallo QT, comprendono aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, morte improvvisa, arresto cardiaco e torsades de pointes (torsione di punta).
Tromboembolismo venoso Con i farmaci antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e casi di trombosi venosa profonda.
(frequenza non nota).
Aumento ponderale Dati aggregati da studi clinici controllati verso placebo, della durata di 6-8 settimane, hanno confrontato le percentuali di pazienti adulti affetti da schizofrenia trattati con risperidone e placebo, che soddisfacevano un criterio di aumento ponderale ≥7% del peso corporeo, rivelando una maggiore incidenza statisticamente significativa di incremento ponderale per risperidone (18%), rispetto a placebo (9%).
Dall’analisi dei dati aggregati di studi clinici controllati verso placebo, della durata di 3 settimane, condotti in pazienti adulti con mania acuta, l’incidenza di incremento ponderale ≥7% all’endpoint era paragonabile fra i gruppi di trattamento con risperidone (2,5%) e placebo (2,4%), mostrandosi leggermente superiore nel gruppo di controllo con farmaco attivo (3,5%).
In studi clinici a lungo termine, in una popolazione di bambini e adolescenti con disturbi della condotta e altri disturbi da comportamento dirompente, l’aumento ponderale è stato in media di 7,3 kg dopo 12 mesi di trattamento.
L’aumento ponderale atteso in bambini normali di età compresa fra 5 e 12 anni, va da 3 a 5 kg l’anno.
Da 12 a 16 anni, questa entità di aumento ponderale compresa fra 3 e 5 kg l’anno, si mantiene per le ragazze, mentre i ragazzi aumentano di circa 5 kg l’anno.
Ulteriori informazioni su popolazioni speciali di pazienti Le reazioni avverse da farmaco, segnalate con maggiore incidenza nei pazienti anziani con demenza o nei pazienti pediatrici rispetto alle popolazioni di pazienti adulti, sono descritte qui di seguito: Pazienti anziani con demenza Nei pazienti anziani con demenza, l’attacco ischemico transitorio e l’accidente cerebrovascolare sono stati segnalati come ADRs negli studi clinici con una frequenza rispettivamente dell’1,4% e dell’1,5%.
Inoltre, le seguenti ADRs sono state segnalate con una frequenza ≥5% nei pazienti anziani con demenza e con almeno una frequenza doppia rispetto a quella osservata nelle altre popolazioni di adulti: infezione del tratto urinario, edema periferico, letargia e tosse.
Popolazione pediatrica In generale, si prevede che il tipo di reazioni avverse dei bambini sia simile a quelle osservate negli adulti.
Le seguenti ADRs sono state segnalate con una frequenza ≥5% nei pazienti pediatrici (da 5 a 17 anni) e con una frequenza almeno doppia rispetto a quella osservata negli studi clinici negli adulti: sonnolenza/sedazione, affaticamento, cefalea, aumento dell’appetito, vomito, infezioni delle vie respiratorie superiori, congestione nasale, dolore addominale, capogiri, tosse, piressia, tremore, diarrea ed enuresi.
L’effetto del trattamento a lungo termine con risperidone sulla maturazione sessuale e sulla statura non è stato adeguatamente studiato (vedere paragrafo 4.4, sottoparagrafo “Popolazione pediatrica”).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non esistono dati sufficienti relativi all’impiego di risperidone in donne in gravidanza.
Risperidone non ha evidenziato effetti teratogeni negli studi su animali, ma sono stati riscontrati altri tipi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale nell’uomo non è noto.I neonati esposti agli antipsicotici (inclusi risperidone) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse inclusi sintomi extrapiramidali e/o di astinenza che possono variare in gravità e durata dopo il parto.
Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, difficoltà respiratoria, o disturbi di alimentazione.
Di conseguenza, i neonati devono essere attentamente monitorati.
Risperidone Aurobindo non deve essere impiegato in gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario.
Se durante la gravidanza è necessario interrompere il trattamento, la sospensione non deve avvenire improvvisamente.
Allattamento Negli studi sugli animali, risperidone e 9-idrossi-risperidone vengono escreti nel latte.
È stato dimostrato che risperidone e 9-idrossi-risperidone sono anche escreti in piccole quantità nel latte materno.
Non ci sono dati disponibili sugli effetti avversi nei bambini allattati al seno.
Pertanto, il vantaggio dell’allattamento al seno deve essere ponderato verso il potenziale rischio per il bambino.
Fertilità Come con altri medicinali che antagonizzano i recettori D2 della dopamina, risperidone aumenta il livello di prolattina.
L’iperprolattinemia può sopprimere il GnRH dell’ipotalamo, con una conseguente riduzione della secrezione di gonadotropina ipofisaria.
Ciò, a sua volta, può inibire la funzione riproduttiva compromettendo la steroidogenesi gonadica sia nelle donne che negli uomini.
Negli studi non-clinici non sono stati osservati effetti rilevanti.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.