RHOPHYLAC 1SIR 300MCG/2ML
77,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 23/11/2005
Prevenzione della isoimmunizzazione Rh(D) in donne Rh(D) -negative • Profilassi antepartum - Profilassi pre-parto programmata - Profilassi pre-parto conseguente a complicazioni in gravidanza tra cui: Aborto/minaccia di aborto, gravidanza ectopica o mola idatiforme, morte fetale intrauterina, emorragia transplacentare conseguente ad un’emorragia antepartum, amniocentesi, biopsia dei villi coriali, procedure di manipolazioni ostetriche come ad esempio: versione esterna, interventi invasivi, cordocentesi, trauma addominale chiuso o interventi terapeutici sul feto. • Profilassi postpartum: - Parto di un neonato Rh(D)-positivo (D, Ddebole, Dparziale) Si assume che una gravidanza sia Rh(D) incompatibile se il feto/neonato è o Rh(D) positivo o Rh(D) non noto oppure se il padre è o Rh(D) positivo o Rh(D) non noto. Trattamento di adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) Rh(D) negativi dopo trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o altri prodotti contenenti globuli rossi, per esempio: concentrato piastrinico.
Ogni siringa pre-riempita contiene 300 microgrammi (1500 UI) di immunoglobulina umana anti-D*. Un mL contiene 150 microgrammi (750 UI) di immunoglobulina umana anti-D. Il prodotto contiene un massimo di 30 mg/ml di proteine plasmatiche umane, di cui 10 mg/ml sono costituiti da albumina umana come stabilizzante. Almeno il 95% delle altre proteine plasmatiche è costituito da IgG. Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi): IgG1........84.1% IgG2........7.6% IgG3........8.1% IgG4........1.0% Il contenuto di immunoglobulina A (IgA) non è superiore a 5 microgrammi/mL. * Prodotto da plasma di donatori umani. Eccipienti con effetti noti: Questo medicinale contiene meno di una mmole di sodio (23 mg) per siringa, quindi è essenzialmente “privo di sodio”. Rhophylac non contiene conservanti. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Rhophylac elencati nel paragrafo 6.1.
Ipersensibilità alle immunoglobuline umane.
La via intramuscolare è controindicata in soggetti con trombocitopenia grave o altri disordini dell'emostasi. Posologia
- Posologia La dose di immunoglobulina anti-D deve essere determinata in funzione del livello di esposizione ai globuli rossi (RBCs) Rh(D) positivi e in base alla conoscenza che 0,5 mL di concentrato di RBCs Rh(D) positivi o 1 mL di sangue Rh(D) positivo vengono neutralizzati con circa 10 microgrammi (50 UI) di immunoglobuline anti-D.
Lo schema posologico, che segue, viene raccomandato sulla base degli studi clinici condotti con Rhophylac.
Per ulteriori dettagli riguardanti studi specifici vedere paragrafo 5.1.
Il dosaggio e lo schema posologico per le immunoglobuline umane anti-D per uso intramuscolare e endovenoso devono anche tenere conto delle raccomandazioni presenti nelle altre linee guida ufficiali.
Prevenzione della isoimmunizzazione Rh(D) in donne Rh(D)-negative: • Profilassi pre-parto: la dose raccomandata è una dose singola pari a 300 microgrammi (1500 UI) somministrata per via endovenosa od intramuscolare.
- Profilassi pre-parto programmata: Una singola dose di 300 microgrammi tra la 28° e la 30° settimana di gravidanza.
Se il bisogno di profilassi pre-parto è identificato nel periodo oltre le 30 settimane di gravidanza, Rhophylac non deve essere negato ma somministrato il prima possibile.
- Profilassi pre-parto conseguente a complicanze in gravidanza: Una singola dose di 300 microgrammi deve essere somministrata nel più breve tempo possibile e comunque entro 72 ore.
Se sono trascorse più di 72 ore, il medicinale non deve essere negato ma somministrato prima possibile.
Se necessario la dose può essere ripetuta ad intervalli di 6 - 12 settimane per l’intera durata della gravidanza.
• Profilassi post-parto: la dose raccomandata è una singola dose da 300 microgrammi (1500 UI) somministrata attraverso iniezione endovenosa o intramuscolare.
In caso di somministrazione endovenosa, può essere sufficiente una dose minima di 200 microgrammi a patto che possa essere esclusa una emorragia materno-fetale massiva.
Nell’utilizzo nel post-parto il prodotto deve essere somministrato alla madre il prima possibile entro 72 ore dal parto di un neonato Rh(D)-positivo (D, Ddebole, Dparziale).
Se si superano le 72 ore dal parto, il prodotto deve essere comunque somministrato il più presto possibile.
La dose post- parto deve essere comunque somministrata anche quando è stata effettuata una profilassi pre-parto e quando l’attività anticorpale residua della profilassi pre-parto è ancora presente nel siero materno.
Se si sospetta una emorragia materno-fetale massiva (volume dell’emorragia > 4 ml di sangue fetale Rh(D) positivo) ad esempio in caso di anemia fetale/neonatale o di morte fetale intrauterina, deve essere determinata la sua entità con metodi appropriati, ad esempio il test di eluizione acida di Kleihauer-Betke per la determinazione del livello di emoglobina fetale (HbF) o la citometria a flusso per l’identificazione specifica dei RBC Rh(D) positivi.
In questi casi devono essere somministrate ulteriori dosi di immunoglobuline anti-D come indicato (10 microgrammi (50 UI) ogni 0,5 ml di RBCs fetali Rh(D) positivi o ogni 1 ml di sangue fetale Rh(D) positivo).
Trasfusioni incompatibili di RBCs in pazienti Rh(D) negativi La dose raccomandata è di 20 microgrammi (100 UI) di immunoglobulina anti-D ogni 2 ml di sangue Rh(D)-positivo od ogni 1 ml di RBC Rh(D) positive concentrato trasfuso.
Il dosaggio appropriato deve essere calcolato con la consulenza di uno specialista in materia di trasfusione di sangue.
Il test per RBCs Rh(D) positivi deve essere effettuato ogni 48 ore e devono essere somministrate altre immunoglobuline anti-D fino alla scomparsa dal circolo sanguigno dei RBCs Rh(D) positivi.
È sufficiente una dose massima di 3000 microgrammi (15000 UI), anche se sono stati trasfusi più di 300 ml di sangue Rh(D)-positivo o 150 ml di concentrato di eritrociti Rh(D) positivi.
Dato il possibile rischio di emolisi, comunque, si suggerisce di non superare la dose di 3000 microgrammi (15000 UI).
Si raccomanda l’infusione endovenosa in modo tale da raggiungere immediatamente livelli plasmatici adeguati.
Se viene preferita l’iniezione intramuscolare, il volume elevato di prodotto deve essere somministrato in più giorni.
Le dosi raccomandate per la prevenzione della isoimmunizzazione Rh(D) sono riassunte nella seguente tabella:
†La dose di Rhophylac necessita di essere incrementata se il paziente è esposto a un volume > 15 ml di RBCs fetali Rh(D) positivi.Indicazione Tempi di somministrazione Dose Profilassi pre-parto: Profilassi pre-parto programmata Tra la 28° e la 30° settimana di gravidanza Singola dose da 300 microgrammi (1500 UI) Profilassi pre-parto conseguente a complicanze in gravidanza Entro 72 h dalla complicanza Singola dose da 300 microgrammi (1500 UI) † Profilassi post-parto: Entro 72 h dalla nascita Singola dose da 300 microgrammi (1500 UI) † Emorragia materno-fetale massiva (>4 ml) Entro 72 h dalla complicanza Singola dose da 300 microgrammi (1500 UI) più : • 10 microgrammi (50 UI) ogni 0,5 ml di RBCs fetali Rh(D) positivi O • 10 microgrammi (50 UI) ogni 1 ml di sangue fetale Rh(D) positivo Trasfusioni incompatibili Entro 72 h dall’esposizione • 10 microgrammi (50 UI) ogni 0,5 ml di RBCs Rh(D) positivi concentrati trasfusi O • 10 microgrammi (50 UI) ogni 1 ml di sangue Rh(D) positivo trasfuso
In queste condizioni, seguire le linee guida di dosaggio per l’emorragia materno-fetale massiva.
Popolazione pediatrica Poiché la posologia in caso di trasfusione incompatibile dipende dal volume di sangue Rh(D) positivo o dal concentrato di RBCs trasfuso, la dose raccomandata nei bambini e adolescenti (0-18 anni) non è diversa da quella degli adulti.
Tuttavia, la dose appropriata deve essere determinata con la consulenza di uno specialista in trasfusioni di sangue.
Uso negli anziani Poiché la posologia in caso di trasfusione incompatibile dipende dal volume di sangue Rh(D) positivo o dal concentrato di RBCs Rh(D) positivi trasfusi, la dose raccomandata nei pazienti anziani (≥ 65 anni di età) non è diversa da quella degli adulti.
La dose appropriata deve essere determinata con la consulenza di uno specialista in trasfusioni di sangue.
Modo di somministrazione Come per tutti i prodotti emoderivati, i pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti in seguito alla somministrazione di Rhophylac.
Per via endovenosa o per via intramuscolare, somministrare il prodotto mediante lenta iniezione.
Se si rende necessaria la somministrazione di dosi totali elevate (> 2 mL in bambini o > 5 ml in adulti) e si sceglie l’iniezione per via intramuscolare, si raccomanda la somministrazione di dosi divise in differenti siti di iniezione.
Se la somministrazione intramuscolare è controindicata (disturbi della coagulazione), Rhophylac deve essere somministrato per via endovenosa.
Obesità Nei pazienti con un indice di massa corporea (BMI) ≥ 30 deve essere considerata la somministrazione endovenosa (vedere paragrafo 4.4). Avvertenze e precauzioni
- Nel caso di uso post-parto, l’immunoglobulina anti D è riservata alla somministrazione materna.
Essa non deve essere iniettata al neonato.
Il prodotto non deve essere usato in soggetti Rh(D) positivi né in soggetti precedentemente immunizzati per l’antigene Rh(D).
Ipersensibilità Le reazioni allergiche all’immunoglobulina anti-D si possono verificare anche in pazienti che hanno tollerato precedenti somministrazioni.
I pazienti devono essere informati dei segni precoci delle reazioni di ipersensibilità comprendenti pomfi, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, dispnea, ipotensione e anafilassi.
Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravità dell’effetto collaterale.
In caso di shock, devono essere osservati gli attuali standard medici per il trattamento dello shock.
Se si verificano i sintomi di reazioni di tipo allergico o anafilattico, è necessario sospendere immediatamente la somministrazione.
La concentrazione di IgA nel Rhophylac è risultata essere al di sotto del limite di rilevazione di 5 microgrammi/ml.
Tuttavia, il prodotto può contenere tracce di IgA.
Sebbene l’immunoglobulina anti-D sia stata impiegata con successo per il trattamento di pazienti selezionati che presentavano carenza di IgA, i pazienti con deficit di IgA sono a rischio di sviluppare anticorpi IgA e possono andare incontro a reazioni anafilattiche dopo somministrazione di componenti del sangue contenenti IgA.
Pertanto, il medico deve attentamente valutare il beneficio del trattamento con Rhophylac verso i rischi potenziali di reazioni di ipersensibilità.
Reazioni emolitiche Pazienti sottoposti a trasfusioni incompatibili, ai quali sono somministrate dosi molto elevate di immunoglobuline anti-D, devono essere attentamente monitorati dal punto di vista clinico e dei parametri biologici per il rischio di una reazione emolitica.
Obesità Ci sono state segnalazioni di aumentato rischio di mancanza di efficacia in caso di somministrazione intramuscolare di Rhophylac in pazienti con un indice di massa corporea (BMI) ≥ 30.
Pertanto, nei pazienti con un BMI ≥ 30 deve essere considerata la somministrazione endovenosa.
Eccipienti Rhophylac contiene meno di 1 mmole di sodio (23 mg) per siringa, quindi è essenzialmente “privo di sodio”.
Informazioni sulla sicurezza nei confronti di agenti trasmissibili Provvedimenti standard per prevenire infezioni che risultino dall’uso di medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle singole donazioni e dei pool di plasma per la presenza di specifici marcatori di infezione e l’adozione di fasi di produzione efficaci per l’inattivazione / rimozione dei virus.
Ciò nonostante, quando vengono somministrati medicinali derivati da sangue o plasma umano, non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi.
Ciò vale anche per virus sconosciuti o emergenti e per altri patogeni.
I provvedimenti adottati sono considerati efficaci nei confronti di virus capsulati come il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatite B (HBV) e il virus dell'epatite C (HCV).
Tali provvedimenti possono essere di valore limitato nei confronti di virus non capsulati come il virus dell'epatite A (HAV) e il parvovirus B19.
Esiste una rassicurante esperienza clinica in merito alla non trasmissione dell’epatite A o del parvovirus B19 con la somministrazione di immunoglobuline e si ritiene anche che il contenuto anticorpale rappresenti un importante contributo alla sicurezza contro i virus.
Si raccomanda fortemente che, ogniqualvolta si somministra Rhophylac ad un paziente, si registrino sia il nome del paziente stesso che il numero di lotto del prodotto, in modo da stabilire un collegamento fra il nome del paziente e il numero del lotto. Interazioni
- Vaccini contenenti virus vivi attenuati L'immunizzazione attiva con vaccini contenenti virus vivi (ad esempio, morbillo, parotite, rosolia o varicella) deve essere differita fino a 3 mesi dall'ultima somministrazione di immunoglobulina anti-D, in quanto può essere compromessa l'efficacia del vaccino contenente virus vivo.
Se vi è necessità di somministrare l’immunoglobulina anti-D da 2 a 4 settimane dopo una vaccinazione con virus vivo, l’efficacia di tale vaccinazione può essere compromessa.
Interferenze con test sierologici. Dopo l'iniezione di immunoglobulina, il transitorio aumento di vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può causare un risultato falsamente positivo dei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi contro antigeni eritrocitari, es.
gruppi sanguigni A, o B, Rh (C), Rh (D) può interferire con alcuni test sierologici per gli anticorpi verso i RBC, ad es.
test dell’antiglobulina (Test di Coombs), in modo particolare in neonati Rh(D) positivi la cui madre abbia ricevuto una profilassi pre-parto. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Reazioni allergiche o di ipersensibilità sono state le più gravi reazioni avverse osservate durante il trattamento; in rari casi esse possono evolvere verso una improvvisa caduta della pressione arteriosa ed uno shock anafilattico anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità a precedenti somministrazioni.
In caso di somministrazione delle immunoglobuline anti-D per via intramuscolare, possono verificarsi dolore locale e indolenzimento a livello del sito d’iniezione.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse di seguito riportate provengono da studi clinici condotti su 592 pazienti e da esperienza post-marketing.
I dati riassunti nella tabella, sotto riportata, sono conformi alla classificazione sistemica organica MedDRA (SOC e Preferred Term Level).
La frequenza è stata valutata secondo i seguenti criteri: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, fino a <1/10), non comune (≥ 1/1.000, fino a <1/100), raro (≥ 1/10.000, fino a <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
Ci sono state segnalazioni spontanee di severa emolisi intravascolare con l’uso di anti-D somministrato per via intravenosa in pazienti Rh(D) positivi affetti da trombocitopenia immune primaria (ITP).Classificazione Sistemica Organica (SOC, MedDRA) Reazione avversa (MedDRA Preferred Term, PT) Frequenza dell’ADR Patologie del sistema immunitario Ipersensibilità, Shock anafilattico raro Patologie del sistema nervoso Cefalea Non comune Patologie cardiache Tachicardia raro Patologie vascolari Ipotensione raro Patologie respiratorie, toraciche e Mediastiniche Dispnea raro Patologie gastrointestinali Nausea, vomito raro Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni cutanee, eritema, prurito Non comune Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia raro Patologie sistemiche e alla sede di somministrazione Piressia, malessere generale, brividi Non comune Sede di somministrazione: gonfiore, dolore, eritema, indurimento, calore, prurito, rash raro
Sono stati riportati decessi dovuti a emolisi.
L’esatta frequenza di questo evento avverso non è nota.
Per le informazioni sulla sicurezza verso gli agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, poiché consente un monitoraggio continuo del rapporto rischio/beneficio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta attraverso il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- Fertilità Non sono stati condotti studi della fertilità in animali con l’uso di Rhophylac.
Tuttavia, l’esperienza clinica con le immunoglobuline umane anti-D suggerisce che non si devono attendere effetti dannosi sulla fertilità.
Gravidanza Questo medicinale viene usato in gravidanza.
Non sono stati segnalati da studi clinici eventi avversi correlabili con il farmaco in bambini nati da 432 donne che hanno ricevuto una somministrazione pre-parto di 300 microgrammi di Rhophylac.
Allattamento Questo medicinale può essere usato nelle donne durante il periodo di allattamento.
Le immunoglobuline sono escrete nel latte umano.
Non sono stati segnalati da studi clinici eventi avversi correlati con il farmaco in bambini nati da 256 donne che hanno ricevuto una somministrazione postpartum di 300 microgrammi di Rhophylac né in bambini nati da 139 donne che hanno ricevuto una somministrazione postpartum di 200 microgrammi di Rhophylac. Conservazione
- Conservare in frigorifero (tra 2°C e 8°C).
Non congelare.
Il prodotto non deve essere usato dopo la data di scadenza (SCAD) indicata sulla confezione esterna.
Tenere la siringa nel blister originale nell’imballaggio esterno per tenerla al riparo dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.