RHESONATIV 1F 2ML 625UI/ML
70,97 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 21/08/2021
Prevenzione dell’immunizzazione Rh(D) nelle donne in età fertile Rh(D) negative • Profilassi prenatale - Profilassi prenatale pianificata - Profilassi prenatale in seguito a complicanze della gravidanza comprendenti aborto/minaccia di aborto, gravidanza extrauterina o mola idatiforme, morte fetale intrauterina (IUFD), emorragia transplacentare (TPH) da emorragia ante-parto (APH), amniocentesi, biopsia corionica, procedure ostetriche manipolative ad es. versione esterna, interventi invasivi, cordocentesi, trauma addominale chiuso o intervento terapeutico sul feto. • Profilassi postnatale - Parto di un neonato Rh(D) positivo (D, Ddebole, Dparziale) Trattamento di donne in età fertile Rh(D) negative dopo trasfusioni incompatibili di sangue Rh(D) positivo o di altri prodotti contenenti eritrociti, ad es. il concentrato piastrinico.
Immunoglobulina umana anti-D. 1 mL contiene: Immunoglobulina umana anti-D 625 UI (125 mcg) Contenuto di proteine umane 165 mg di cui immunoglobulina G, almeno 95% Il contenuto di IgA non supera lo 0,05% del contenuto proteico totale. Una fiala da 1 mL contiene 625 UI (125 mcg) di immunoglobulina umana anti-D. Una fiala da 2 mL contiene 1250 UI (250 mcg) di immunoglobulina umana anti-D. La potenza è determinata utilizzando il saggio della Farmacopea Europea. L’equivalenza in unità internazionali della preparazione internazionale di riferimento è stabilita dall’Organizzazione Mondale della Sanità. Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi): IgG1:70,5% IgG2: 26,0% IgG3: 2,8% IgG4: 0,8% Il contenuto massimo di IgA è 82,5 microgrammi/mL. Prodotto da plasma di donatori umani. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al(ai) principio(i) attivo(i) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Ipersensibilità alle immunoglobuline umane, in particolare in pazienti con anticorpi anti-IgA. Posologia
- Posologia La dose di immunoglobulina anti-D deve essere stabilita in base al livello di esposizione agli eritrociti Rh(D) positivi e al fatto che 0,5 mL di concentrati eritrocitari Rh(D) positivi o 1 mL di sangue Rh(D) positivo vengono neutralizzati da circa 10 microgrammi (50 UI) di immunoglobulina anti-D.
Le dosi seguenti sono consigliate sulla base degli studi clinici condotti con Rhesonativ.
Prevenzione dell’immunizzazione Rh(D) nelle donne Rh(D) negative • Profilassi prenatale: Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 50 a 330 microgrammi o da 250 a 1650 UI.
• Profilassi prenatale pianificata: una dose singola (ad es.
di 250 mcg o 1250 UI) nelle settimane 28-30 di gestazione o due dosi nelle settimane 28 e 34.
• Profilassi prenatale in seguito a complicanze della gravidanza: deve essere somministrata una dose singola (ad es.
di 125 mcg o 625 UI prima della 12a settimana di gravidanza) (ad es.
250 mcg o 1250 UI dopo la 12a settimana di gravidanza) non appena possibile ed entro 72 ore e, se necessario, ripetuta a intervalli di 6-12 settimane per tutta la durata della gravidanza.
Dopo l’amniocentesi e la biopsia corionica, deve essere somministrata una dose singola (ad es.
250 mcg o 1250 UI).
• Profilassi postnatale: Secondo le raccomandazioni generali, le dosi attualmente somministrate vanno da 100 a 300 microgrammi o da 500 a 1500 UI.
Per i dettagli degli studi specifici, vedere il paragrafo 5.1.
Se viene somministrata la dose più bassa (100 microgrammi o 500 UI), deve essere eseguito un test per stabilire l’entità dell’emorragia feto-materna.
Dose standard: 1250 UI (250 mcg).
Per l’uso postnatale, il prodotto deve essere somministrato alla madre non appena possibile entro 72 ore dal parto di un bambino Rh positivo (D, Ddebole, Dparziale).
Se sono trascorse più di 72 ore, il prodotto non deve essere negato, ma somministrato non appena possibile.
La dose postnatale deve essere iniettata anche se è stata somministrata la profilassi prenatale e anche se è possibile dimostrare un’attività residua della profilassi prenatale nel siero materno.
Se si sospetta una forte emorragia feto-materna (>4 mL (0,7%-0,8% delle donne), ad es.
in caso di anemia fetale/neonatale o di morte fetale intrauterina, stabilirne l’entità con un metodo adeguato, ad es.
il test di eluizione acida Kleihauer-Betke per determinare l’HbF fetale o la flussocitometria che identifica selettivamente le cellule Rh D positive.
Le dosi supplementari di immunoglobulina anti-D devono essere somministrate di conseguenza (10 microgrammi o 50 UI) per 0,5 mL di eritrociti fetali).
Trasfusioni eritrocitarie incompatibili La dose raccomandata è di 20 microgrammi (100 UI) di immunoglobulina anti-D per 2 mL di sangue Rh (D) positivo trasfuso o per 1 mL di concentrato eritrocitario.
Si raccomanda il consulto con uno specialista in medicina trasfusionale al fine di valutare la fattibilità di uno scambio eritrocitario per ridurre il carico di eritrociti D-positivi nel torrente circolatorio e per definire la dose di immunoglobulina anti-D richiesta per sopprimere l’immunizzazione.
I test di follow-up per eritrociti D positivi devono essere effettuati ogni 48 ore e deve essere somministrata ulteriore immunoglobulina anti-D fino a quando non siano più rilevabili gli eritrociti D positivi nel torrente circolatorio.
In ogni caso, alla luce del possibile rischio di emolisi, si suggerisce di non superare una dose massima di 3000 microgrammi (15000 UI).
È consigliato l’uso di un prodotto endovenoso alternativo, in quanto consente di raggiungere immediatamente livelli plasmatici adeguati.
In assenza di un prodotto per uso endovenoso, il volume molto elevato deve essere somministrato per via intramuscolare nell’arco di un periodo di diversi giorni (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica La sicurezza ed efficacia nei bambini non è stata ancora stabilita.
Pazienti in sovrappeso In caso di pazienti in sovrappeso/obese, deve essere preso in considerazione l’uso di un prodotto anti-D per via endovenosa (vedere paragrafo 4.4) Modo di somministrazione Per uso intramuscolare.
Se è richiesto un volume elevato (> 2 mL per i bambini o > 5 mL per gli adulti), si raccomanda di suddividerlo in più dosi da iniettare in sedi diverse.
Se la somministrazione intramuscolare è controindicata (disturbi emorragici), si deve ricorrere all’uso di un altro prodotto per via endovenosa.
L'iniezione può essere somministrata per via sottocutanea se nessun altro prodotto per via endovenosa è disponibile.
Dopo l’iniezione, una attenta pressione manuale con un tampone deve essere applicata sul punto di inoculo. Avvertenze e precauzioni
- Assicurarsi che Rhesonativ non venga somministrato in un vaso sanguigno, a causa di rischio di shock.
Le iniezioni devono essere somministrate per via intramuscolare, ed attenzione deve essere esercitata nel ritrarre lo stantuffo della siringa prima dell’iniezione per essere certi che l’ago non sia inserito in un vaso sanguigno.
In caso di uso postnatale, il prodotto è destinato alla somministrazione materna.
Non deve essere somministrato al neonato.
Il prodotto non è destinato all’uso né in soggetti Rh(D) positivi, né in soggetti già immunizzati verso l’antigene Rh(D).
Le pazienti devono essere tenute in osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione e per almeno 1 ora dopo un'iniezione endovenosa accidentale.
Ipersensibilità Vere reazioni di ipersensibilità sono rare, ma si possono verificare risposte di tipo allergico alla immunoglobulina anti-D.
Le pazienti devono essere informate di quali siano i primi segni di reazioni di ipersensibilità comprendenti orticaria, orticaria generalizzata, costrizione toracica, dispnea, ipotensione e anafilassi.
Il trattamento necessario dipende dalla natura e dalla gravità dell'effetto collaterale.
Rhesonativ contiene una quantità ridotta di IgA.
Sebbene l’immunoglobulina anti-D sia stata usata con successo in individui con carenza selettiva di IgA, individui che sono carenti di IgA hanno la potenzialità di sviluppare anticorpi anti IgA e possono avere reazioni anafilattiche dopo la somministrazione di medicinali plasmaderivati contenenti IgA.
Il medico deve quindi valutare il beneficio del trattamento con Rhesonativ contro i potenziali rischi di reazioni di ipersensibilità.In rari casi, l'immunoglobulina umana anti-D può indurre un brusco abbassamento della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato trattamenti precedenti con immunoglobulina umana.
Il solo sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l'immediata sospensione dell'iniezione.
In caso di shock, deve essere attuato il trattamento medico standard per lo shock.
Reazioni emolitiche Pazienti che hanno appena ricevuto una trasfusione incompatibile e che ricevono dosi molto elevate di immunoglobulina anti-D devono essere monitorate clinicamente e attraverso parametri biologici, a causa del rischio di reazione emolitica.
Tromboembolia Eventi tromboembolici arteriosi e venosi tra cui infarto miocardico, ictus, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare sono stati associati all’uso di immunoglobuline.
Sebbene non siano stati osservati eventi tromboembolici per Rhesonativ, le pazienti devono essere sufficientemente idratate prima della somministrazione di immunoglobuline.
Si deve fare attenzione alle pazienti con fattori di rischio preesistenti per gli eventi trombotici (come ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti che restano immobilizzate per lunghi periodi, pazienti con ipovolemia grave, pazienti con malattie che aumentano la viscosità del sangue), in particolare quando sono prescritte dosi più alte di Rhesonativ.
Le pazienti devono essere informate di quali siano i primi sintomi di eventi tromboembolici, compresi dispnea, dolore ed edema a un arto, deficit neurologici focali e dolore toracico e devono essere avvisate di rivolgersi immediatamente al loro medico alla comparsa dei sintomi.
Interferenza con test sierologici Dopo l'iniezione di immunoglobulina, l'incremento transitorio dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue della paziente può causare falsi positivi nei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi contro gli antigeni eritrocitari, ad es.
A, B o D, può causare interferenze con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, per esempio il test dell’antiglobulina (test di Coombs), in particolare nei neonati Rh(D) positivi le cui madri hanno ricevuto una profilassi prenatale.
Pazienti sovrappeso/obese Alla luce di una possibile mancanza di efficacia in caso di somministrazione intramuscolare nelle pazienti sovrappeso/obese, si raccomanda l’uso di un prodotto anti-D per via endovenosa.Agenti trasmissibili Le misure standard atte a prevenire le infezioni derivanti dall'uso di prodotti medicinali preparati con sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker specifici di infezione e l'adozione di fasi di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus.
Ciononostante, quando si somministrano prodotti medicinali preparati con sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere agenti infettivi non può essere esclusa completamente.
Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci per virus capsulati, quali il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), virus dell’epatite B (HBV) e virus dell’epatite C (HCV), e per il virus non capsulato dell’epatite A (HAV).
Le misure adottate possono avere valore limitato nei confronti di virus non capsulati, come il parvovirus B19.
Vi sono esperienze cliniche rassicuranti relative alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con le immunoglobuline e si presume inoltre che il contenuto di anticorpi contribuisca in modo notevole alla sicurezza virale.
Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Informazioni importanti su alcuni dei componenti di Rhesonativ Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 1 mL (625 UI), ovvero è essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Vaccini con virus vivi attenuati L’immunizzazione attiva con vaccini con virus vivi (ad es.
morbillo, parotite o rosolia) deve essere posticipata di 3 mesi dopo l’ultima somministrazione di immunoglobulina anti-D, in quanto l’efficacia del vaccino con virus vivi potrebbe esserne compromessa.
Se l’immunoglobulina anti-D deve essere somministrata entro 2-4 settimane da una vaccinazione con virus vivi, l’efficacia di questa vaccinazione può essere inficiata. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Possono manifestarsi occasionalmente reazioni avverse come brividi, cefalea, capogiri, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e lombalgia moderata.
In casi rari le immunoglobuline umane possono causare un abbassamento improvviso della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha manifestato ipersensibilità alla somministrazione precedente.
Reazioni locali nei siti di iniezione: gonfiore, indolenzimento, arrossamento, indurimento, calore locale, prurito, ecchimosi, dolore locale, dolorabilità e rash.
È possibile prevenire alcune di queste reazioni suddividendo le dosi più elevate tra più siti di iniezione.
Per la sicurezza riguardo agli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4.
Dagli studi clinici non ci sono dati attendibili relativi alla frequenza delle reazioni avverse.
Le seguenti reazioni avverse sono state riportate: La tabella riportata di seguito è conforme alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA (SOC e livello di termini preferiti).
Le frequenze sono state valutate in base alle seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Reazione avversa Frequenza Patologie del sistema emolinfopoietico Reazioni emolitiche non nota Disturbi del sistema immunitario Shock anafilattico, reazione anafilattica/anafilattoide, ipersensibilità non nota Patologie del sistema nervoso Cefalea non nota Patologie cardiache Tachicardia non nota Patologie vascolari Ipotensione non nota Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea non nota Patologie gastrointestinali Vomito, nausea non nota Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni cutanee, eritema, prurito, orticaria non nota Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Artralgia non nota Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Piressia, fastidio al torace, malessere, brividi, Al sito di iniezione: gonfiore, dolore, eritema, indurimento, calore, prurito, rash non nota
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Questo prodotto medicinale è destinato all’uso in gravidanza.
Allattamento Questo medicinale può essere usato durante l'allattamento.
Le immunoglobuline vengono escrete nel latte umano.
Nessuno studio ha riportato eventi avversi correlati al medicinale, in bambini nati di oltre 450 donne che hanno ricevuto somministrazioni di Rhesonativ nel periodo postparto.
Fertilità Non esistono studi sulla fertilità animale condotti con Rhesonativ.
L'esperienza clinica sviluppata con gli anticorpi anti-D immunoglobuline umane suggerisce che non sono da aspettarsi effetti nocivi sulla fertilità. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Tenere la fiala nell’imballaggio esterno per proteggerla dalla luce.
Entro il periodo di validità, il prodotto può essere conservato a una temperatura inferiore a 25 °C fino ad un massimo di 1 mese, senza essere refrigerato di nuovo durante questo periodo, e deve essere scartato se non viene utilizzato dopo questo periodo.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale, vedere paragrafo 6.3.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.