RETSEVMO 56CPS 80MG
7.504,45 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/07/2023
Retsevmo come monoterapia è indicato nel trattamento di adulti con: - cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) avanzato RET fusione-positivo che richiede terapia sistemica dopo precedente trattamento con immunoterapia e/o chemioterapia a base di platino - cancro della tiroide avanzato RET fusione-positivo che richiede terapia sistemica dopo precedente trattamento con sorafenib e/o lenvatinib Retsevmo come monoterapia è indicato per il trattamento di adulti e adolescenti di età pari o superiore a 12 anni con cancro midollare della tiroide (MTC) avanzato con mutazione di RET che richiede terapia sistemica dopo precedente trattamento con cabozantinib e/o vandetanib.
Retsevmo 40 mg capsule rigide Ciascuna capsula rigida contiene 40 mg di selpercatinib. Retsevmo 80 mg capsule rigide Ciascuna capsula rigida contiene 80 mg di selpercatinib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- La terapia con Retsevmo deve essere iniziata e supervisionata da medici esperti nell’uso di terapie anti-tumorali.
Test RET Prima dell’inizio del trattamento con Retsevmo, la presenza di una fusione del gene RET (NSCLC e cancro non-midollare della tiroide) o di mutazione (MTC) deve essere confermata da un test validato.
Posologia La dose raccomandata di Retsevmo in base al peso corporeo è: - meno di 50 kg: 120 mg due volte al giorno - 50 kg o più: 160 mg due volte al giorno.
Se un paziente vomita o salta una dose, deve essere istruito a prendere la dose successiva all’orario programmato; non deve essere assunta una dose aggiuntiva.
Il trattamento deve essere continuato fino a progressione di malattia o tossicità inaccettabile.
La dose attuale di selpercatinib deve essere ridotta del 50% se co-somministrata con un forte inibitore del CYP3A.
Se viene sospeso l’inibitore del CYP3A, la dose di selpercatinib deve essere aumentata (dopo 3-5 emivite dell’inibitore) alla dose che era utilizzata prima di iniziare l’inibitore.
Aggiustamenti della dose La gestione di alcune reazioni avverse può richiedere l’interruzione e/o la riduzione della dose.
Le modifiche di dose di Retsevmo sono riassunte nella tabella 1 e nella tabella 2.
Tabella 1 Modifiche della dose raccomandate per Retsevmo sulla base del peso corporeo, in caso di reazioni avverse
Tabella 2 Modifiche della dose raccomandate a causa di reazioni avverseModifiche della dose Adulti e adolescenti ≥50 Kg Adulti e adolescenti <50 Kg Dose iniziale 160 mg due volte al giorno per via orale 120 mg due volte al giorno per via orale Prima riduzione di dose 120 mg due volte al giorno per via orale 80 mg due volte al giorno per via orale Seconda riduzione di dose 80 mg due volte al giorno per via orale 40 mg due volte al giorno per via orale Terza riduzione di dose 40 mg due volte al giorno per via orale Non applicabile
Particolari popolazioni Anziani Non è richiesto nessun aggiustamento di dose sulla base dell’età (vedere paragrafo 5.2).Reazioni avverse al farmaco (ADR) Modifica della dose ALT o AST aumentate Grado 3 o Grado 4 • Sospendere la dose fino a quando la tossicità si risolve e si ritorna al basale (vedere paragrafo 4.4.
e 4.8).
Riprendere ad una dose ridotta di 2 livelli.• Se dopo almeno 2 settimane di trattamento selpercatinib è tollerato senza recidiva di incremento di ALT o AST, aumentare il dosaggio di 1 livello di dose. • Se selpercatinib è tollerato senza nuovi incrementi per almeno 4 settimane, aumentare la dose sino a quella assunta prima dell’insorgenza dell’aumento di AST o ALT di Grado 3 o 4. • Interrompere definitivamente selpercatinib se l’aumento di ALT o AST di Grado 3 o 4 si ripresenta nonostante la modifica del dosaggio. Ipersensibilità Tutti i Gradi • Sospendere la dose fino a quando la tossicità si risolve e iniziare corticosteroidi alla dose di 1 mg/kg (vedere paragrafo 4.4 e 4.8).
Riprendere selpercatinib alla dose di 40 mg due volte al giorno mentre si continua il trattamento con steroidi.
Interrompere selpercatinib in caso di ipersensibilità ricorrente.• Se selpercatinib è tollerato senza ipersensibilità ricorrente dopo almeno 7 giorni, aumentare la dose di selpercatinib di 1 livello ogni settimana, fino a che si raggiunge la dose assunta prima della comparsa dell’ipersensibilità.
Ridurre la dose di steroidi dopo che selpercatinib è tollerato per almeno 7 giorni alla dose finale.Prolungamento dell’intervallo QT Grado 3 • Sospendere la dose se l’intervallo QTcF è >500 ms fino a che QTcF ritorna <470 ms o al basale (vedere paragrafo 4.4). • Ricominciare il trattamento con selpercatinib alla dose immediatamente più bassa. Grado 4 • Interrompere definitivamente selpercatinib se il prolungamento del QT rimane non controllato dopo due riduzioni di dose o se il paziente ha segni o sintomi di aritmia grave. Ipertensione Grado 3 • È necessario controllare la pressione sanguigna prima di iniziare il trattamento. • Selpercatinib deve essere temporaneamente sospeso per ipertensione clinicamente significativa, finché non ritornerà sotto controllo con terapia antipertensiva.
Se clinicamente indicato, il dosaggio deve essere ripristinato alla dose successiva più bassa (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).Grado 4 • Selpercatinib deve essere interrotto definitivamente se l’ipertensione clinicamente significativa non può essere controllata. Eventi emorragici Grado 3 o Grado 4 • Selpercatinib deve essere sospeso fino al ritorno al basale. • Interrompere selpercatinib per eventi emorragici severi o potenzialmente letali. Altre reazioni avverse Grado 3 o Grado 4 • Selpercatinib deve essere sospeso fino al ritorno al basale. • Interrompere selpercatinib per eventi severi o potenzialmente letali.
Non sono state osservate differenze complessive negli eventi avversi emersi durante il trattamento o nell’efficacia di selpercatinib tra i pazienti che avevano un’età ≥65 anni e nei pazienti più giovani.
Per pazienti ≥75 anni sono disponibili dati limitati.
Compromissione renale Non sono necessari aggiustamenti di dose nei pazienti con compromissione renale lieve, moderata o severa.
Non ci sono dati per pazienti con patologia renale in stadio terminale o in pazienti in dialisi (paragrafo 5.2).
Compromissione epatica È importante lo stretto monitoraggio dei pazienti con funzionalità epatica compromessa.
Non sono richiesti aggiustamenti di dose per pazienti con compromissione della funzionalità epatica lieve (Child-Pugh classe A) o moderata (Child-Pugh classe B).
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica severa (Child-Pugh classe C) devono ricevere una dose di selpercatinib di 80 mg due volte al giorno (paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Retsevmo non deve essere usato in bambini di età inferiore ai 12 anni.
Non sono disponibili dati in bambini o adolescenti con NSCLC o cancro della tiroide RET fusionepositivo.
Retsevmo si può usare a partire dall’età di 12 anni per il trattamento di pazienti con MTC con mutazione di RET (vedere paragrafo 5.1).
Nel caso di MTC con mutazione di RET sono disponibili pochissimi dati in bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni.
I pazienti devono ricevere la dose a seconda del peso corporeo (vedere paragrafo 4.2).
Modo di somministrazione Retsevmo è per uso orale.
Le capsule devono essere deglutite intere (i pazienti non devono aprirle, schiacciarle o masticarle prima di deglutirle) e possono essere assunte con o senza cibo.
I pazienti devono assumere le dosi approssimativamente alla stessa ora ogni giorno.
Retsevmo deve essere accompagnato da un pasto se si usa un inibitore della pompa protonica (vedere paragrafo 4.5).
Retsevmo deve essere somministrato 2 ore prima o 10 ore dopo l’assunzione di antagonisti del recettore H2 (vedere paragrafo 4.5). Avvertenze e precauzioni
- Aumenti di alanino aminotransferasi (ALT)/aspartato aminostransferasi (AST) Aumenti di ALT di Grado ≥3 e aumenti di AST di Grado ≥3 sono stati segnalati in pazienti trattati con selpercatinib (vedere paragrafo 4.8).
ALT e AST devono essere monitorate prima di iniziare la terapia con selpercatinib, ogni 2 settimane durante i primi 3 mesi di trattamento, una volta al mese nei successivi 3 mesi di trattamento o come clinicamente indicato.
Sulla base dell’innalzamento dei livelli di ALT e AST, selpercatinib può richiedere modifiche del dosaggio (vedere paragrafo 4.2).
Ipertensione Nei pazienti che hanno ricevuto selpercatinib è stata segnalata ipertensione (vedere paragrafo 4.8).
La pressione sanguigna deve essere controllata prima di iniziare il trattamento con selpercatinib, monitorata durante il trattamento con selpercatinib e, se necessario, trattata con la terapia antipertensiva standard.
In base all’aumento dei livelli di pressione sanguigna, selpercatinib può richiedere modifiche della dose (vedere paragrafo 4.2).
Selpercatinib deve essere interrotto definitivamente se l’ipertensione clinicamente significativa non può essere controllata con terapia antipertensiva.
Prolungamento dell’intervallo QT Nei pazienti che hanno ricevuto selpercatinib è stato segnalato un prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 5.1).
Selpercatinib deve essere usato con cautela in pazienti con condizioni come la sindrome congenita del QT lungo o sindrome del QT lungo acquisita o altre condizioni cliniche che predispongono ad aritmia.
I pazienti devono avere un intervallo QTcF ≤470 ms ed elettroliti sierici entro i limiti di norma prima dell’inizio del trattamento con selpercatinib.
Elettrocardiogramma ed elettroliti sierici devono essere monitorati in tutti i pazienti dopo 1 settimana di trattamento con selpercatinib, almeno una volta al mese per i primi 6 mesi o altrimenti come clinicamente indicato, modificando la frequenza sulla base dei fattori di rischio inclusi diarrea, vomito e/o nausea.
Ipokaliemia, ipomagnesemia e ipocalcemia devono essere corrette prima di iniziare selpercatinib e durante il trattamento.
Monitorare l’intervallo QT tramite ECG, con più frequenza nei pazienti che richiedono trattamento con farmaci concomitanti noti per prolungare l’intervallo QT.
Selpercatinib potrebbe richiedere interruzione o modifiche della dose (vedere paragrafo 4.2).
Forti induttori del CYP3A L’uso concomitante di forti induttori del CYP3A4 deve essere evitato a causa del rischio di diminuire l’efficacia di selpercatinib (vedere paragrafo 4.5).
Donne in età fertile/contraccezione nelle donne e negli uomini Donne in età fertile devono usare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno una settimana dopo l’ultima dose di selpercatinib.
Uomini con compagne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno una settimana dopo l’ultima dose di selpercatinib (vedere paragrafo 4.6).
Fertilità Sulla base di evidenze di sicurezza non cliniche, la fertilità maschile e femminile potrebbe essere compromessa dal trattamento con Retsevmo (vedere paragrafi 4.6 e 5.3).Uomini e donne devono chiedere consiglio sulle modalità per preservare la fertilità prima del trattamento.
Ipersensibilità È stata segnalata ipersensibilità in pazienti che hanno ricevuto selpercatinib, e la maggioranza di eventi è stata osservata nei pazienti con NSCLC trattati in precedenza con immunoterapia anti PD1/PD-L1 (vedere paragrafo 4.8).
Segni e sintomi di ipersensibilità hanno incluso febbre, eruzione cutanea e artralgia o mialgia con diminuzione concomitante delle piastrine o aumento delle aminotransferasi.
Sospendere selpercatinib se si manifesta ipersensibilità, e iniziare il trattamento con steroidi.
Sulla base del grado delle reazioni di ipersensibilità, selpercatinib può richiedere modifiche di dose (vedere paragrafo 4.2).
Gli steroidi devono essere continuati fino a che il paziente raggiunge la dose target e poi diminuiti.
Interrompere definitivamente selpercatinib nel caso di ipersensibilità ricorrente.
Emorragia Eventi gravi, inclusa emorragia letale, sono stati segnalati in pazienti che hanno ricevuto selpercatinib (vedere paragrafo 4.8).
Interrompere definitivamente selpercatinib nei pazienti con emorragia severa o potenzialmente letale (vedere paragrafo 4.2).
Sindrome da lisi tumorale (SLT) In pazienti trattati con selpercatinib sono stati osservati casi di SLT.
Fattori di rischio per SLT includono elevato carico tumorale, insufficienza renale cronica preesistente, oliguria, disidratazione, ipotensione e urina acida.
Questi pazienti dovrebbero essere attentamente monitorati, trattati come clinicamente indicato e dovrebbe essere considerata una profilassi appropriata che includa l’idratazione. Interazioni
- Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di selpercatinib Il metabolismo di selpercatinib avviene attraverso il CYP3A4.
Perciò, i medicinali in grado di influenzare l’attività dell’enzima CYP3A4 possono alterare la farmacocinetica di selpercatinib.
In vitro selpercatinib è un substrato per la glicoproteina P (P-gp) e per la proteina di resistenza del cancro della mammella (BCRP).
Tuttavia questi trasportatori non sembrano limitare l’assorbimento orale di selpercatinib, poiché la sua biodisponibilità è del 73% e la sua esposizione è aumentata in maniera minima dalla co-somministrazione dell’inibitore della P-gp rifampicina (incremento di circa il 6,5% e 19% rispettivamente nell’AUC0-24 e Cmax di selpercatinib).
Agenti che possono aumentare la concentrazione plasmatica di selpercatinib La co-somministrazione di una dose singola di 160 mg di selpercatinib con itraconazolo, un forte inibitore del CYP3A, ha aumentato la Cmax e AUC di selpercatinib rispettivamente del 30% e 130%, rispetto a selpercatinib somministrato da solo.
Se devono essere co-somministrati forti inibitori del CYP3A e/o P-gp, inclusi a titolo esemplificativo, chetoconazolo, itraconazolo, voriconazolo, ritonavir, saquinavir, telitromicina, posaconazolo e nefazodone,, la dose di selpercatinib deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.2).
Agenti che possono diminuire la concentrazione plasmatica di selpercatinib La co-somministrazione di rifampicina, un forte induttore del CYP3A4 ha portato ad una diminuzione di circa l’87% ed il 70% rispettivamente dell’AUC e Cmax di selpercatinib, rispetto a selpercatinib somministrato da solo.
Di conseguenza, l’uso concomitante di un forte induttore del CYP3A4, inclusi a titolo esemplificativo, carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, rifabutina, rifampicina ed Erba di San Giovanni (Iperico perforato), deve essere evitato.
Effetti di selpercatinib sulla farmacocinetica di altri medicinali (aumenti nella concentrazione plasmatica) Substrati sensibili del CYP2C8 Selpercatinib ha aumentato la Cmax e AUC di repaglinide (un substrato del CYP2C8) rispettivamente di circa il 91% e il 188%.
Perciò, la co-somministrazione con substrati sensibili del CYP2C8 (per es.
odiaquina, cerivastatina, enzalutamide, paclitaxel, repaglinide, torasemide, sorafenib, rosiglitazone, buprenorfina, selexipag, dasabuvir e montelukast) deve essere evitata.
Substrati sensibili del CYP3A4 Selpercatinib ha aumentato la Cmax e AUC di midazolam (un substrato CYP3A4) rispettivamente di circa il 39% e 54%.
Perciò, l’uso concomitante di substrati sensibili al CYP3A4 (per es.
alfantanil, avanafil, buspirone, conivaptan, darifenacin, darunavir, ebastina, lomitapide, lovastatina, midazolam, naloxegol, nisolpidina, saquinavir, simvastatina, tipranavir, triazolam, vardenafil) deve essere evitato.
Co-somministrazione di medicinali che agiscono sul pH gastrico Selpercatinib ha una solubilità pH-dipendente, con una ridotta solubilità a valori di pH più alti.
Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella farmacocinetica di selpercatinib quando co-somministrato con dosi giornaliere multiple di ranitidina (antagonista del recettore H2) assunte 2 ore dopo la dose di selpercatinib.
Co-somministrazione con inibitori di pompa protonica La co-somministrazione con dosi giornaliere multiple di omeprazolo (un inibitore della pompa protonica) ha diminuito l’AUC0-INF e la Cmax di selpercatinib, quando selpercatinib è stato somministrato a digiuno.
La co-somministrazione con dosi giornaliere multiple di omeprazolo non ha cambiato in maniera significativa l’AUC0-INF e Cmax di selpercatinib, quando Retsevmo è stato somministrato insieme al cibo.
Co-somministrazione con medicinali che sono substrati di trasportatori Selpercatinib inibisce la proteina renale di estrusione multifarmaco e di tossine 1 (MATE1).
In vivo, può avvenire l’interazione di selpercatinib con substrati clinicamente rilevanti di MATE1, come la creatinina (vedere paragrafo 5.2).
Selpercatinib è un inibitore in vitro di P-gp e BCRP.
Bisogna prestare attenzione quando si assume un substrato di P-gp (per es.
fexofenadina, dabigatran etessilato, digossina, colchicina, saxagliptin) (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse gravi al farmaco (ADR) più comuni sono ipertensione (0,9%), aspartato aminotransferasi (AST) aumentata (1,6%) e alanino aminotransferasi (ALT) aumentata (1,6%).
A causa di eventi avversi emersi durante il trattamento, nel 6,0% dei pazienti è avvenuta la interruzione definitiva di Retsevmo, indipendentemente dall’attribuzione.
ADR che hanno portato all’ interruzione definitiva del trattamento (2 o più pazienti) hanno incluso ALT aumentata (0,4%), AST aumentata (0,3%), ipersensibilità (0,4%) e trombocitopenia (0,3%).
Tabella delle reazioni avverse Le ADR segnalate nei 746 pazienti trattati con selpercatinib sono elencate nella tabella 3.
Le ADR sono classificate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
Per la classificazione della frequenza è stata usata la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravità decrescente.
Il tempo mediano di trattamento con selpercatinib è stato di 11,07 mesi.
Tabella 3 Reazioni averse al farmaco in pazienti che hanno ricevuto selpercatinib come agente singolo (LIBRETTO-001)
a Reazioni di ipersensibilità sono state caratterizzate da eruzione maculo-papulare, spesso preceduta da febbre associata a artralgia/mialgia durante il primo ciclo di trattamento del paziente (tipicamente tra i giorni 7-21).Classificazione per sistemi e organi ADR Selpercatinib (N=746) Tutti i gradi ditossicità(%) Tossicità di grado 3 e 4 (%) Disturbi del sistema immunitarioa Comune Ipersensibilitàc 5,2 1,7* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune Appetito ridotto 14,1 0,1* Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefaleac 24 1,5* Capogiroc 14,6 0,1* Patologie cardiache Molto comune QT dell’elettrocardiogramma prolungatoc 18,1 4,0 Patologie vascolari Molto comune Ipertensionec 37,4 19,4 Patologie gastrointestinali Molto comune Dolore addominalec 25,5 1,9* Diarreac 39,0 3,5* Nausea 23,5 0,7* Vomito 16,2 0,9* Stipsi 27,1 0,5* Bocca seccac 40,3 0 Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto comune Eruzione cutaneac 28,7 0,7* Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Piressia 14,3 0,1* Stanchezzac 38,2 2,3* Edemac 38,7 0,5* Esami diagnosticib Molto comune ALT aumentata 49,5 10,6 AST aumentata 55,0 9 Piastrine diminuite 34,5 3,0 Conta linfocitaria diminuita 46,2 16,1 Magnesio diminuito 25,6 0,5 Creatinina aumentata 39,1 1,2 Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune Emorragiad 16,6 2,4
b Sulla base delle valutazioni di laboratorio.
Sono inclusi solo pazienti con un risultato al basale e almeno un risultato post-basale.
c Termini consolidati d Per ulteriori caratterizzazioni vedere la descrizione delle reazioni avverse selezionate.
*Include solo reazioni avverse di grado 3.
Descrizione di reazioni averse selezionate Innalzamento delle aminotransferasi (AST / ALT aumentate)Sulla base della valutazione di laboratorio, sono stati segnalati innalzamenti di ALT e AST rispettivamente nel 49,5% e 55% dei pazienti.
Innalzamenti di grado 3 o 4 di ALT o AST sono stati segnalati rispettivamente nel 10,6% e 9,0% dei pazienti.
Il tempo mediano alla prima insorgenza è stato di 4,1 settimane per l’aumento di AST (range: 0,7; 108,1) e di 4,1 settimane per l’aumento di ALT (range: 0,9; 111,1).
Si raccomanda la modifica del dosaggio per pazienti che sviluppano aumento di ALT o AST di grado 3 o 4 (vedere paragrafo 4.2).
Prolungamento dell’intervallo QT La revisione dei dati dell’ECG ha mostrato che il 6,2% dei pazienti aveva registrato un valore massimo post-basale di QTcF >500 msec e il 17,5% un incremento massimo dal basale nell’intervallo QTcF >60 msec.
Al momento dell’ultima misurazione post-basale, nel 2,6% dei pazienti è stato segnalato un aumento nel valore del QTc >60 msec.
Non sono stati segnalati casi di Torsade de pointes, morte improvvisa, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare o flutter ventricolare.
Nessun paziente ha interrotto il trattamento a causa del prolungamento QT.
Retsevmo può richiedere interruzione o modifica della dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Ipertensione Nei pazienti che hanno ricevuto selpercatinib, l’aumento mediano massimo della pressione sistolica dal basale era di 29 mm Hg (range: -11, +96).
Solo il 13% dei pazienti ha mantenuto il livello basale durante il trattamento; il 45% ha avuto un aumento di 1 grado, il 32,7% di 2 gradi e l’8,3% di 3 gradi.
L’ipertensione è stata segnalata nel 41,9% dei pazienti con storia di ipertensione (26,9% di grado 3) e nel 34,2% di pazienti senza storia di ipertensione (14,1% di grado 3, 4).
Complessivamente, un totale pari al 19,4% ha manifestato ipertensione di grado 3 emergente dal trattamento (definita come una pressione sistolica massima superiore a 160 mm Hg).
I risultati sulla pressione diastolica erano simili ma gli incrementi sono stati di minore entità.
Nessun paziente ha interrotto permanentemente il trattamento a causa dell’ipertensione.
È raccomandata la modifica della dose in pazienti che sviluppano ipertensione (vedere paragrafo 4.2).
Selpercatinib deve essere interrotto in maniera definitiva se l’ipertensione clinicamente significativa non può essere controllata con terapia anti-ipertensiva (vedere paragrafo 4.4).
Ipersensibilità Segni e sintomi di ipersensibilità hanno incluso febbre, eruzione cutanea e artralgia o mialgia con concomitante diminuzione delle piastrine o incremento dell’aminotransferasi.
Nello studio LIBRETTO-001, il 24,7% (184/746) dei pazienti trattati con selpercatinib aveva ricevuto precedentemente immunoterapia con anti PD-1/PD-L1.
L’ipersensibilità si è verificata in un totale del 5,2% (39/746) dei pazienti che hanno ricevuto selpercatinib, inclusa l’ipersensibilità di grado 3 nell’1,7% (13/746) dei pazienti.
Dei 39 pazienti con ipersensibilità, il 64,1% (25/39) era affetto da NSCLC e aveva ricevuto precedente immunoterapia con anti-PD-1/PD-L1.
Ipersensibilità di grado 3 si è manifestata nel 3,8% (7/184) dei pazienti precedentemente trattati con immunoterapia con anti-PD-1/PD-L1.
Il tempo mediano per l’insorgenza era di 1,9 settimane (range tra 0,9 settimane e 77 settimane): 1,7 settimane nei pazienti con precedente immunoterapia anti-PD/PD-L1 e 8,9 settimane nei pazienti che erano naïve all’immunoterapia.
Retsevmo potrebbe richiedere interruzione o modifiche della dose (vedere paragrafo 4.2).
Emorragie Eventi emorragici di Grado ≥3 si sono verificati nel 2,4% dei pazienti trattati con selpercatinib, inclusi 3 pazienti (0,4%) con eventi emorragici fatali, un caso di emorragia cerebrale, un caso di emorragia dal sito di tracheostomia e un caso di emottisi.
Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 12,8 settimane (range: tra 0,1 e 124,3 settimane).
Selpercatinib deve essere interrotto definitivamente nei pazienti con emorragia severa o potenzialmente letale (vedere paragrafo 4.2).
Informazioni aggiuntive su popolazioni particolari Pazienti pediatrici Nel LIBRETTO-001 vi erano 3 pazienti di età < 18 anni (range: 15-17 anni).
La sicurezza di selpercatinib in ragazzi di età inferiore a 18 anni non è stata stabilita.
Anziani Nei pazienti che hanno ricevuto selpercatinib, il 24,5% era di età ≥65-74 anni, 8,2% era di età compresa tra 75 e 84 anni e l’1,07% di età ≥ 85 anni.
La frequenza degli eventi avversi gravi è stata più alta nei pazienti di età ≥65-74 anni (43,2%), 75-84 anni (50,8%) e ≥85 anni (62,5%) rispetto ai pazienti di età <65 anni (29,8%).
La frequenza degli eventi avversi gravi che hanno portato all’interruzione di selpercatinib era più alta nei pazienti di età ≥65-74 anni (6,0%), 75-84 anni (13,1%) e ≥ 85 anni (12,5%) rispetto ai pazienti di età <65 anni (3,2%).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile/Contraccezione nelle donne e negli uomini Le donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno una settimana dopo l'ultima dose di selpercatinib.
Uomini con compagne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno una settimana dopo l’ultima dose di selpercatinib.
Gravidanza I dati relativi all’uso di selpercatinib in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Retsevmo non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Deve essere usato durante la gravidanza solo se il beneficio potenziale giustifica il potenziale rischio sul feto.
Allattamento Non è noto se selpercatinib sia escreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti allattati al seno non può essere escluso.
L’allattamento con latte materno deve essere interrotto durante il trattamento con Retsevmo e per almeno una settimana dopo l'ultima dose.
Fertilità Non sono disponibili dati sugli effetti di selpercatinib sulla fertilità negli esseri umani.
Sulla base di studi sugli animali è probabile che la fertilità femminile e maschile sia compromessa dal trattamento con Retsevmo (vedere paragrafo 5.3).
Uomini e donne devono chiedere consiglio sulle modalità per preservare la fertilità prima del trattamento. Conservazione
- Questo medicinale non richiede condizioni di conservazione particolari.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.