RECARBRIO EV 25FL500+500+250MG

5.120,36 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: IMIPENEM MONOIDRATO/CILASTATINA SODICA/RELEBACTAM MONOIDRATO
  • ATC: J01DH56
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 05/06/2022

Recarbrio è indicato per: • Trattamento della polmonite acquisita in ospedale (HAP), compresa polmonite associata a ventilazione meccanica (VAP), negli adulti (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). • Trattamento della batteriemia che si manifesta in associazione o che si sospetta sia associata a HAP o VAP, negli adulti.• Trattamento delle infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi negli adulti con opzioni di trattamento limitate (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1). Occorre tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso corretto degli agenti antibatterici.
Ogni flaconcino contiene imipenem monoidrato equivalente a 500 mg di imipenem, cilastatina sodica equivalente a 500 mg di cilastatina, e relebactam monoidrato equivalente a 250 mg di relebactam. Eccipiente(i) con effetti noti La quantità totale di sodio in ciascun flaconcino è di 37,5 mg (1,6 mmol). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Ipersensibilità a qualsiasi altro agente antibatterico carbapenemico.
Ipersensibilità severa (ad es., reazione anafilattica, reazione cutanea severa) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad es., penicilline, cefalosporine o monobattami) (vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Si raccomanda l’utilizzo di Recarbrio per il trattamento delle infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi in pazienti adulti con opzioni di trattamento limitate solo dopo aver consultato un medico con adeguata esperienza nella gestione delle malattie infettive.
Posologia La Tabella 1 riporta la dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una clearance della creatinina (CrCl) ≥ 90 mL/min (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
Tabella 1: Dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una clearance della creatinina (CrCl) ≥ 90 mL/min1,2
Tipo di infezione Dose di Recarbrio (imipenem/cilastatina/rele bactam) Frequenza Tempo di infusione Durata del trattamento
Polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica2,3 500 mg/500 mg/250 mg Ogni 6 ore 30 min Da 7 a 14 giorni
Infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi in pazienti con opzioni di trattamento limitate² 500 mg/500 mg/250 mg Ogni 6 ore 30 min. Durata in base al sito di infezione4
¹Calcolata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
²La dose raccomandata di Recarbrio può non essere sufficiente per i pazienti con HAP o VAP con CrCl > 250 mL/min e per i pazienti con infezioni intra-addominali complicate (cIAI) o infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), compresa pielonefrite, con CrCl >150 mL/min (vedere paragrafo 4.4).
³Comprende batteriemia, in associazione o che si sospetta sia associata a HAP o VAP.
4Ad es., per le cUTI, e per le cIAI la durata raccomandata del trattamento è da 5 a 10 giorni; il trattamento può proseguire fino a 14 giorni.
Popolazioni speciali Compromissione renale Nei pazienti con una CrCl inferiore a 90 mL/min è necessaria una riduzione della dose di Recarbrio, come indicato nella Tabella 2.
Nei pazienti con fluttuazioni della funzione renale è necessario monitorare la CrCl.
Tabella 2: Dose raccomandata per via endovenosa nei pazienti con una CrCl < 90 mL/min
Clearance della creatinina stimata (mL/min)* Dosaggio raccomandato di Recarbrio (imipenem/cilastatina/relebactam) (mg)
Da inferiore a 90 a pari o superiore a 60 400/400/200
Da inferiore a 60 a pari o superiore a 30 300/300/150
Da inferiore a 30 a pari o superiore a 15 200/200/100
Nefropatia allo stadio terminale (ESRD) in emodialisi 200/200/100
*CrCl calcolata utilizzando la formula di Cockcroft-Gault.
Da somministrare per via endovenosa nell’arco di 30 minuti ogni 6 ore.
La somministrazione deve essere programmata dopo l’emodialisi.
Imipenem, cilastatina e relebactam vengono eliminati dal circolo durante l’emodialisi.
Recarbrio viene fornito in un flaconcino monodose in un’associazione a dose fissa; la dose di ogni componente sarà aggiustata equamente durante la preparazione (vedere paragrafo 6.6).
I pazienti con CrCl inferiore a 15 mL/min non devono ricevere Recarbrio, a meno che l’emodialisi non sia effettuata entro 48 ore.
Non vi sono sufficienti informazioni per raccomandare l’utilizzo di Recarbrio nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
Compromissione epatica Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione della funzione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione anziana Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di imipenem/cilastatina/relebactam nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso endovenoso.
Recarbrio viene somministrato tramite infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti.
Prima dell’infusione endovenosa Recarbrio deve essere ricostituito (vedere paragrafi 6.2, 6.3 e 6.6).

Avvertenze e precauzioni

Reazioni di ipersensibilità Nei pazienti in trattamento con beta-lattamici sono state segnalate reazioni di ipersensibilità (anafilattiche) gravi e occasionalmente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
È più probabile che tali reazioni si verifichino in individui con una storia di sensibilità a più allergeni.
Prima di iniziare la terapia con Recarbrio, si deve condurre un’indagine accurata su precedenti reazioni di ipersensibilità a carbapenemi, penicilline, cefalosporine, altri beta-lattamici e altri allergeni.
In caso di reazione allergica a Recarbrio, si deve interrompere immediatamente il trattamento con Recarbrio.
Le reazioni anafilattiche gravi richiedono un trattamento di emergenza immediato.
Funzione epatica La funzione epatica deve essere monitorata attentamente durante il trattamento con Recarbrio a causa del rischio di tossicità epatica (come aumento delle transaminasi, insufficienza epatica ed epatite fulminante) (vedere paragrafo 4.8).
Uso nei pazienti con malattia epatica: nei pazienti con patologie epatiche preesistenti la funzione epatica deve essere monitorata durante il trattamento con Recarbrio.
Non è necessario un aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.2).
Sistema nervoso centrale (SNC) Durante il trattamento con imipenem/cilastatina, componenti di Recarbrio, sono state segnalate reazioni avverse a livello del SNC, quali crisi convulsive, stati confusionali e attività mioclonica, in particolare in caso di superamento dei dosaggi raccomandati di imipenem.
Tali reazioni sono state segnalate più comunemente nei pazienti con disturbi a carico del SNC (ad esempio, lesioni cerebrali o anamnesi di crisi convulsive) e/o compromissione della funzione renale.
Aumento del potenziale convulsivo in seguito all’interazione con acido valproico Non è raccomandato l’uso concomitante di Recarbrio e acido valproico/divalproex sodico.
Per il trattamento delle infezioni nei pazienti con crisi convulsive ben controllate dall’acido valproico o dal divalproex sodico si devono prendere in considerazione antibatterici diversi dai carbapenemi.
Se è necessaria la somministrazione di Recarbrio, deve essere presa in considerazione una terapia anticonvulsivante aggiuntiva (vedere paragrafo 4.5).
Diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD) Diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD) è stata segnalata con Recarbrio.
In termini di severità, la CDAD può variare da una forma lieve di diarrea a colite fatale.
La CDAD deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti che sviluppano diarrea durante o dopo la somministrazione di Recarbrio (vedere paragrafo 4.8).
È necessaria un’anamnesi accurata poiché la CDAD è stata segnalata a distanza di oltre due mesi dalla somministrazione di agenti antibatterici.
In caso di CDAD sospetta o confermata, si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con Recarbrio e la somministrazione di un trattamento specifico per C.
difficile
.
Non devono essere somministrati medicinali che inibiscono la peristalsi.
Pazienti con CrCl ≥ 150 mL/min Sulla base delle analisi di farmacocinetica-farmacodinamica, la dose raccomandata di Recarbrio per i pazienti con CrCl ≥ 90 mL/min può non essere sufficiente nel trattamento di pazienti con HAP o VAP e CrCl > 250 mL/min o di pazienti con cIAI o cUTI e CrCl > 150 mL/min.
Per questi pazienti si deve prendere in considerazione la possibilità di utilizzare terapie alternative.
Compromissione renale È raccomandato un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.2).
Non vi sono informazioni adeguate per raccomandare l’uso di Recarbrio nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
Limiti dei dati clinici I pazienti immunocompromessi, compresi i pazienti con neutropenia, sono stati esclusi dagli studi clinici.
Polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica In un solo studio sulla polmonite acquisita in ospedale, compresa polmonite associata a ventilazione meccanica, il 6,2% (33/535) dei pazienti presentava batteriemia al basale.
Pazienti con opzioni di trattamento limitate L’uso di Recarbrio per il trattamento di pazienti con infezioni causate da organismi aerobi Gram-negativi che hanno opzioni di trattamento limitate si basa sull’esperienza con imipenem/cilastatina, sulle analisi di farmacocinetica-farmacodinamica per imipenem/cilastatina/relebactam e sui dati limitati ricavati da uno studio clinico randomizzato nel quale 21 pazienti valutabili sono stati trattati con Recarbrio e 10 pazienti valutabili sono stati trattati con colistina e imipenem/cilastatina per le infezioni causate da organismi non sensibili a imipenem.
Limiti dello spettro dell’attività antibatterica Imipenem non presenta attività contro Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) e Staphylococcus epidermidis resistente alla meticillina (MRSE) o contro Enterococcus faecium.
In caso di coinvolgimento noto o sospetto di questi agenti patogeni nel processo infettivo, si devono utilizzare agenti antibatterici alternativi o aggiuntivi.
Lo spettro di inibizione di relebactam comprende le beta-lattamasi di classe A (come ESBL e KPC) e le beta-lattamasi di classe C compresa PDC.
Relebactam non inibisce le carbapenemasi di classe D come OXA-48 o le metallo-beta-lattamasi di classe B come NDM e VIM (vedere paragrafo 5.1).
Organismi non sensibili L’uso di imipenem/cilastatina/relebactam può comportare una crescita eccessiva di organismi non sensibili, che può richiedere l’interruzione del trattamento o altre misure appropriate.
Sieroconversione al test dell’antiglobulina (test di Coombs) Durante il trattamento con imipenem/cilastatina/relebactam si può sviluppare una positività al test diretto o indiretto di Coombs (vedere paragrafo 4.8).
Dieta a contenuto controllato di sodio Ogni flaconcino contiene un totale di 37,5 mg di sodio (1,6 mmol), equivalente all’1,9% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS, che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Ciò deve essere tenuto in considerazione quando si somministra Recarbrio a pazienti che seguono una dieta a contenuto controllato di sodio.

Interazioni

Ganciclovir Nei pazienti che hanno ricevuto ganciclovir in concomitanza a imipenem/cilastatina, componenti di Recarbrio, sono state segnalate crisi convulsive generalizzate.
Ganciclovir non deve essere usato in concomitanza con Recarbrio a meno che i benefici potenziali non superino i rischi.
Acido valproico I casi clinici in letteratura hanno mostrato che la co-somministrazione dei carbapenemi, compreso imipenem/cilastatina (componenti di Recarbrio), a pazienti in trattamento con acido valproico o divalproex sodico comporta una riduzione delle concentrazioni di acido valproico.
Le concentrazioni di acido valproico possono scendere al di sotto del range terapeutico come conseguenza di questa interazione, aumentando, pertanto, il rischio di comparsa improvvisa di crisi convulsive.
Sebbene non sia noto il meccanismo di questa interazione, i dati degli studi in-vitro e degli studi condotti sugli animali indicano che i carbapenemi possono inibire l’idrolisi del metabolita glucuronide dell’acido valproico (VPA-g) ad acido valproico, abbassando di conseguenza le concentrazioni sieriche di acido valproico.
Non è raccomandato l’uso concomitante di Recarbrio e acido valproico/divalproex sodico (vedere paragrafo 4.4).
Anticoagulanti orali La somministrazione concomitante di agenti antibatterici e warfarin può aumentare gli effetti anticoagulanti di quest’ultimo.
Si raccomanda il monitoraggio appropriato del rapporto internazionale normalizzato (INR) durante e subito dopo la co-somministrazione di antibiotici e medicinali anticoagulanti orali.
Studi clinici di interazione farmacologica Uno studio clinico di interazione farmacologica ha dimostrato che l’esposizione a imipenem e relebactam non aumenta in maniera clinicamente significativa quando Recarbrio viene co-somministrato con probenecid, il prototipo dell’inibitore del trasportatore di anioni organici (OAT), indicando un’assenza di interazioni farmacologiche mediate da OAT clinicamente significative.
La somministrazione concomitante di imipenem/cilastatina e probenecid ha aumentato il livello plasmatico e l’emivita di cilastatina, sebbene non in misura clinicamente significativa.
Pertanto, Recarbrio può essere somministrato in concomitanza agli inibitori di OAT.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La reazione avversa che si è verificata più frequentemente (≥ 2%) nei pazienti che ricevevano imipenem/cilastatina più relebactam negli studi aggregati di Fase II sulle infezioni intra--addominali complicate (cIAI) e sulle infezioni complicate del tratto urinario (cUTI), compresa pielonefrite (N = 431)è stata diarrea.
Le reazioni avverse che si sono verificate più frequentemente (≥ 2%) nei pazienti che ricevevano Recarbrio in uno studio di Fase III su HAP o VAP (N = 266) sono state diarrea, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate durante studi clinici di Fase II (imipenem/cilastatina più relebactam, con la partecipazione di 431 pazienti) e di Fase III (Recarbrio, con la partecipazione di 266 pazienti) e con imipenem/cilastatina negli studi clinici o nell’esperienza post-marketing con imipenem/cilastatina (vedere Tabella 3).
Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi e per frequenza secondo MedDRA.
Le categorie di frequenza si basano sulle seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 3: Frequenza delle reazioni avverse classificate per sistemi e organi
Classificazione per sistemi e organi Comune Non comune Raro Molto raro Non nota
Infezioni ed infestazioni   Colite pseudomembranosa* Candidiasi* Gastroenterite* 
Patologie del sistema emolinfopoietico Eosinofilia* Pancitopenia* Neutropenia* Leucopenia* Trombocitopenia* Trombocitosi* Agranulocitosi* Anemia emolitica* Depressione midollare* 
Disturbi del sistema immunitario   Reazioni anafilattiche*  
Patologie del sistema nervoso  Crisi convulsive* Allucinazioni* Stati confusionali* Attività mioclonica* Capogiro* Sonnolenza* Encefalopatia* Parestesia* Tremore focale* Perversione del gusto* Peggioramento di miastenia gravis* Cefalea* Agitazione* Discinesia *
Patologie dell’orecchio e del labirinto   Perdita dell’udito* Vertigine* Tinnito* 
Patologie cardiache    Cianosi* Tachicardia* Palpitazioni* 
Patologie vascolari Tromboflebite* Ipotensione*  Rossore* 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche    Dispnea* Iperventilazione* Dolore faringeo* 
Patologie gastrointestinali Diarrea* Nausea* Vomito*  Colorazione dei denti e/o della lingua* Colite emorragica* Dolore addominale* Bruciore di stomaco*Glossite* Ipertrofia delle papille della lingua* Salivazione aumentata* 
Patologie epatobiliari Alanina aminotransferasi aumentata* Aspartato aminotransferasi aumentata*  Insufficienza epatica* Epatite* Epatite fulminante* Ittero*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea (ad es., esantematica)* Orticaria* Prurito* Necrolisi epidermica tossica* Angioedema* Sindrome di Stevens-Johnson* Eritema multiforme* Dermatite esfoliativa* Iperidrosi* Modificazioni del tessuto cutaneo* 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo    Poliartralgia* Dolore alla spina dorsale toracica* 
Patologie renali e urinarie  Aumenti della creatinina sierica* Insufficienza renale acuta* Oliguria/anuria* Poliuria* Colore anormale delle urine (innocuo e non deve essere confuso con l’ematuria)*  
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella    Prurito vulvare* 
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Febbre* Dolore locale e indurimento nella sede di iniezione*  Fastidio al torace* Astenia/debolezza* 
Esami diagnostici Aumenti della fosfatasi alcalina sierica* Test di Coombs positivo* Tempo di protrombina prolungato* Emoglobina ridotta* Aumenti della bilirubina sierica* Aumenti dell’azoto ureico ematico*   Latticodei drogenasi ematica aumentata *
*segnalato con imipenem/cilastatina negli studi clinici o nell’esperienza post-marketing con imipenem/cilastatina
segnalato con imipenem/cilastatina più relebactam negli studi di Fase II (N = 431) e di Fase III (N = 266)
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non esistono studi adeguati e ben controllati sull’uso di imipenem, cilastatina o relebactam nelle donne in gravidanza.
Gli studi sugli animali con imipenem/cilastatina hanno mostrato tossicità riproduttiva nelle scimmie (vedere paragrafo 5.3).
Non è noto il rischio potenziale per gli esseri umani.
Gli studi sugli animali con relebactam non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Recarbrio deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto.
Allattamento Imipenem e cilastatina sono escreti in piccoli quantitativi nel latte materno.
Non è noto se relebactam sia escreto nel latte materno.
I dati disponibili sugli animali hanno mostrato l’escrezione di relebactam nel latte dei ratti (per i dettagli vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti allattati al seno non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia con Recarbrio tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non sono disponibili dati sull’uomo riguardo ai potenziali effetti del trattamento con imipenem/cilastatina o relebactam sulla fertilità maschile o femminile.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi di imipenem/cilastatina o relebactam sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
Tenere i flaconcini nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione del medicinale vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.