RAMIPRIL SANDOZ 14CPR 5MG

2,17 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: RAMIPRIL
  • ATC: C09AA05
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 06/06/2019

• Trattamento dell’ipertensione. • Prevenzione cardiovascolare: riduzione della morbilità e della mortalità cardiovascolare nei pazienti affetti da: - patologie cardiovascolari aterotrombotiche manifeste (anamnesi di patologie coronariche o ictus o di patologie vascolari periferiche) o - diabete con almeno un fattore di rischio cardiovascolare (vedere il paragrafo 5.1). • Trattamento delle patologie renali: - nefropatia glomerulare diabetica incipiente, definita dalla presenza di microalbuminuria - nefropatia glomerulare diabetica manifesta, definita da macroproteinuria nei pazienti con almeno un fattore di rischio cardiovascolare (vedere il paragrafo 5.1) - nefropatia glomerulare non diabetica manifesta, definita da macroproteinuria ≥3g/die (vedere il paragrafo 5.1). • Trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica. • Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto: riduzione della mortalità dopo la fase acuta dell’infarto miocardico nei pazienti con segni clinici di insufficienza cardiaca quando iniziato oltre 48 ore dopo l’insorgenza dell’infarto miocardico acuto.
Ogni compressa contiene 2,5 mg di ramipril. Ogni compressa contiene 5 mg di ramipril. Ogni compressa contiene 10 mg di ramipril. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo, a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o ad altri ACE-inibitori (inibitori dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina).
• Anamnesi di angioedema (ereditario, idiopatico o dovuto ad angioedema pregresso con ACE-inibitori o AIIRA).
• Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente (vedere il paragrafo 4.5).
• Stenosi bilaterale significativa dell’arteria renale o stenosi unilaterale nei pazienti con un singolo rene funzionante.
• Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere i paragrafi 4.4 e 4.6).
• Ramipril non deve essere usato nei pazienti con ipotensione o emodinamicamente instabili.
• L’uso concomitante di Ramipril Sandoz con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o danno renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1.73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
• Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan.
Ramipril Hexal non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

Posologia

Posologia Si raccomanda di assumere Ramipril Sandoz ogni giorno alla stessa ora.
Ramipril Sandoz può essere assunto prima, durante o dopo i pasti, poiché l’assunzione di cibo non modifica la sua biodisponibilità (vedere il paragrafo 5.2).
Le compresse di Ramipril Sandoz devono essere deglutite con del liquido e non devono essere masticate né frantumate.
Adulti Pazienti in trattamento con un diuretico Dopo l’inizio del trattamento con Ramipril Sandoz potrebbe verificarsi ipotensione; questa è più probabile nei pazienti trattati in concomitanza con un diuretico.
Per questi pazienti si raccomanda pertanto cautela, poiché potrebbero presentare una deplezione di volume e/o di sali.
Se possibile, il diuretico deve essere sospeso 2-3 giorni prima dell’inizio della terapia con Ramipril Sandoz (vedere il paragrafo 4.4).
Nei pazienti ipertesi nei quali il diuretico non è stato sospeso la terapia con Ramipril Sandoz deve essere iniziata con una dose di 1,25 mg.
La funzionalità renale e il potassio sierico devono essere monitorati.
La dose successiva di Ramipril Sandoz deve essere aggiustato in base al valore di pressione arteriosa desiderato.
Ipertensione La dose deve essere individualizzata sulla base del profilo del paziente (vedere il paragrafo 4.4) e del controllo della pressione arteriosa.
Ramipril Sandoz può essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di farmaci antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Dose iniziale Il trattamento con Ramipril Sandoz deve essere instaurato gradualmente, con una dose iniziale raccomandata di 2,5 mg al giorno.
I pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone fortemente attivato potrebbero sperimentare un calo eccessivo della pressione arteriosa dopo l’assunzione della dose iniziale.
In questi pazienti si raccomanda la somministrazione di una dose iniziale di 1,25 mg e l’inizio del trattamento deve avvenire sotto supervisione medica (vedere il paragrafo 4.4).
Titolazione e dose di mantenimento La dose può essere raddoppiata a intervalli di 2-4 settimane, in modo da raggiungere progressivamente il valore di pressione arteriosa desiderato; la dose massima di Ramipril Sandoz è di 10 mg al giorno.
In genere la dose va somministrata una volta al giorno.
Prevenzione cardiovascolare Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è di 2,5 mg di Ramipril Sandoz una volta al giorno.
Titolazione e dose di mantenimento Il dosaggio deve essere aumentato gradualmente, in base alla tollerabilità del principio attivo da parte del paziente.
Si raccomanda di raddoppiare la dose dopo una o due settimane di trattamento e, dopo altre due o tre settimane, di aumentarla fino al raggiungimento della dose di mantenimento target, pari a 10 mg di Ramipril Sandoz una volta al giorno.
Vedere anche la posologia per i pazienti trattati con un diuretico (sopra).
Trattamento delle patologie renali Nei pazienti con diabete e microalbuminuria Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è di 1,25 mg di Ramipril Sandoz una volta al giorno.
Titolazione e dose di mantenimento Il dosaggio deve essere aumentato successivamente, in base alla tollerabilità del principio attivo da parte del paziente.
Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e, dopo altre due settimane, a 5 mg.
Nei pazienti con diabete e almeno un fattore di rischio cardiovascolare Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è di 2,5 mg di Ramipril Sandoz una volta al giorno.
Titolazione e dose di mantenimento Il dosaggio deve essere aumentato successivamente, in base alla tollerabilità del principio attivo da parte del paziente.
Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera fino a 5 mg di Ramipril Sandoz dopo una o due settimane e quindi a 10 mg di Ramipril Sandoz dopo altre due o tre settimane.
La dose giornaliera target è di 10 mg.
Nei pazienti con nefropatia non diabetica, definita da macroproteinuria ≥ 3 g/die Dose iniziale La dose iniziale raccomandata è di 1,25 mg di Ramipril Sandoz una volta al giorno.
Titolazione e dose di mantenimento Il dosaggio deve essere aumentato successivamente, in base alla tollerabilità del principio attivo da parte del paziente.
Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e quindi a 5 mg dopo altre due settimane.
Insufficienza cardiaca sintomatica Dose iniziale Nei pazienti stabilizzati su una terapia diuretica, la dose iniziale raccomandata è di 1,25 mg al giorno.
Titolazione e dose di mantenimento Ramipril Sandoz deve essere titolato mediante il raddoppio della dose ogni una o due settimane, fino a una dose massima giornaliera di 10 mg.
Sono preferibili due somministrazioni al giorno.
Prevenzione secondaria dopo infarto miocardico acuto e in presenza di insufficienza cardiaca Dose iniziale Dopo 48 ore dall’infarto del miocardio, nei pazienti clinicamente ed emodinamicamente stabili, la dose iniziale è di 2,5 mg due volte al giorno per tre giorni.
Se la dose iniziale di 2,5 mg non è tollerata, deve essere somministrata una dose di 1,25 mg due volte al giorno per due giorni prima di aumentare a 2,5 mg e a 5 mg due volte al giorno.
Se la dose non può essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto.
Vedere anche la posologia per i pazienti trattati con un diuretico (sopra).
Titolazione e dose di mantenimento La dose giornaliera va successivamente aumentata raddoppiandola a intervalli di 1-3 giorni fino alla dose di mantenimento target, pari a 5 mg due volte al giorno.
Quando possibile la dose di mantenimento va suddivisa in due somministrazioni al giorno.
Se la dose non può essere aumentata a 2,5 mg due volte al giorno, il trattamento deve essere interrotto.
Non esiste ancora un’esperienza sufficiente nel trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca grave (NYHA IV) subito dopo un infarto del miocardio.
Se si decide di trattare questi pazienti, si raccomanda di iniziare la terapia con una dose di 1,25 mg una volta al giorno e di prestare particolare attenzione all’atto di ogni incremento di dosaggio.
Popolazioni speciali Pazienti con funzionalità renale compromessa La dose giornaliera nei pazienti con compromissione della funzionalità renale deve essere basata sulla clearance della creatinina (vedere il paragrafo 5.2): • se la clearance della creatinina è ≥60 ml/min, non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 10 mg; • se la clearance della creatinina è compresa tra 30 e 60 ml/min, non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 5 mg; • se la clearance della creatinina è compresa tra 10 e 30 ml/min, la dose iniziale è di 1,25 mg/die e la dose massima giornaliera è di 5 mg; • nei pazienti ipertesi in emodialisi ramipril è scarsamente dializzabile; la dose iniziale è di 1,25 mg/die e la dose massima giornaliera è di 5 mg; il prodotto medicinale deve essere somministrato qualche ora dopo la sessione di emodialisi.
Pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere il paragrafo 5.2) Nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica il trattamento con Ramipril Sandoz deve essere iniziato solo sotto stretta supervisione medica e la dose massima giornaliera di Ramipril Sandoz è di 2,5 mg.
Pazienti anziani La dose iniziale deve essere più bassa e la successiva titolazione deve essere effettuata in modo più graduale, a causa della maggiore probabilità di effetti indesiderati, in particolare nei pazienti molto anziani o debilitati.
Deve essere presa in considerazione una dose iniziale ridotta di ramipril, pari a 1,25 mg.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ramipril nei bambini non sono ancora state stabilite.
Al momento i dati a disposizione per ramipril sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2 e 5.3 ma non possono essere fatte raccomandazioni sulla posologia.
Modo di somministrazione Uso orale.

Avvertenze e precauzioni

Popolazioni speciali Gravidanza La terapia con ACE-inibitori, come ramipril, o con Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore/AIIRA.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori/AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se necessario, deve essere istituita una terapia alternativa (vedere i paragrafi 4.3 e 4.6).
Pazienti particolarmente a rischio di ipotensione Pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone I pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone sono a rischio di un calo acuto e pronunciato della pressione arteriosa e di un deterioramento della funzionalità renale dovuto all’ACE-inibizione, specialmente quando l’ACE-inibitore o un diuretico concomitante vengono somministrati per la prima volta o all’atto del primo incremento di dosaggio.
Deve essere prevista una significativa attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone ed è necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione, per esempio: § nei pazienti con ipertensione grave; § nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia scompensata; § nei pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all’afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (per esempio stenosi valvolare aortica o mitralica); § nei pazienti con stenosi unilaterale dell’arteria renale con un secondo rene funzionante; § nei pazienti in cui esiste o si può sviluppare deplezione di fluidi o di sali (inclusi i pazienti in trattamento con diuretici); § nei pazienti con cirrosi epatica e/o ascite; § nei pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o ad anestesia con farmaci che causano ipotensione.
In genere si raccomanda di correggere la disidratazione, l’ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca tale azione correttiva deve essere attentamente valutata rispetto al rischio di un sovraccarico volumetrico).
- Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica • Insufficienza cardiaca transitoria o persistente dopo infarto miocardico Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta La fase iniziale del trattamento richiede un’attenta supervisione medica.
Anziani Vedere il paragrafo 4.2.
Chirurgia Se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, come ramipril, un giorno prima dell’intervento chirurgico.
Monitoraggio della funzionalità renale La funzionalità renale deve essere valutata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata, in particolare nelle prime settimane di trattamento.
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale si richiede un monitoraggio particolarmente attento (vedere il paragrafo 4.2).
Esiste il rischio di un danneggiamento della funzionalità renale, in particolare nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene.
Angioedema Sono stati segnalati casi di angioedema nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori, incluso ramipril (vedere il paragrafo 4.8).
L’uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan è controindicato in considerazione dell’aumento del rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di Ramipril Hexal.
Il trattamento con Ramipril Sandoz non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE inibitori e racecadotril, inibitori mTor (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficoltà respiratorie) (vedere paragrafo 4.5).
Occorre cautela nell’iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta già assumendo un ACE-inibitore.
Nei pazienti trattati con ACE inibitori incluso Ramipril Hexal è stato riportato angioedema intestinale(vedere paragrafo 4.8).
Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito).
In caso di angioedema, ramipril Sandoz deve essere interrotto.
Deve essere prontamente istituito un trattamento di emergenza.
I pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimessi solo dopo la completa risoluzione dei sintomi.
Reazioni anafilattiche durante terapie desensibilizzanti Durante la terapia con ACE-inibitori aumentano la probabilità e la gravità di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti o altri allergeni.
Prima della desensibilizzazione deve essere presa in considerazione una temporanea sospensione di ramipril.
Monitoraggio degli elettroliti: Iperpotassiemia In alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso ramipril, è stata osservata iperpotassiemia.
Gli ACE-inibitori possono provocare iperpotassiemia poiché inibiscono il rilascio di aldosterone.
Tale effetto non è solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma.
Tuttavia, nei pazienti con una funzione renale compromessa, con età maggiore di 70 anni, con diabete mellito, eventi concomitanti in particolare la disidratazione, lo scompenso cardiaco acuto, l’acidosi metabolica e/o in pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale), diuretici risparmiatori del potassio, trimetoprim, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo e soprattutto antagonisti dell’aldosterone o bloccanti del recettore dell’angiotensina, si può verificare iperkaliemia.
I diuretici risparmiatori del potassio e i bloccanti del recettore dell’angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
Monitoraggio degli elettroliti: iponatremia In alcuni pazienti trattati con ramipril è stata osservata la Sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico ADH (SIADH) e successiva iponatremia.
Si raccomanda il regolare monitoraggio dei livelli sierici di sodio nei pazienti anziani e in altri pazienti a rischio di iponatriemia.
Neutropenia/agranulocitosi Sono state osservate raramente neutropenia/agranulocitosi, così come trombocitopenia e anemia, ed è stata inoltre riportata depressione del midollo osseo.
Si raccomanda di monitorare la conta dei globuli bianchi per consentire l’individuazione di una possibile leucopenia.
Si consiglia un monitoraggio più frequente nella fase iniziale del trattamento e nei pazienti con funzionalità renale compromessa, nei pazienti con concomitanti patologie del collagene (per esempio lupus eritematoso o sclerodermia) e in tutti quelli trattati con farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico (vedere i paragrafi 4.5 e 4.8).
Differenze etniche Gli ACE-inibitori causano una maggiore incidenza di angioedema nei pazienti neri rispetto a quelli non neri.
Come altri ACE-inibitori, ramipril può essere meno efficace nell’abbassare la pressione nelle popolazioni nere rispetto a quelle non nere, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza nelle popolazioni nere di ipertensione con basso livello di renina.
Tosse Con l’uso di ACE-inibitori è stata riportata tosse.
Tipicamente la tosse è non produttiva e persistente e si risolve con l’interruzione della terapia.
La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere considerata come parte della diagnosi differenziale della tosse.

Interazioni

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Combinazioni controindicate I trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici a carica negativa, quali dialisi o emofiltrazione con membrane ad alto flusso (per esempio membrane poliacrilonitriliche) e l’aferesi delle lipoproteine a bassa densità per mezzo di destran-solfato sono controindicati, a causa dell’aumento del rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere il paragrafo 4.3).
Se questo tipo di trattamento è necessario, deve essere considerato l’uso di differenti membrane per dialisi o di una diversa classe di antipertensivi.
Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: L’uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Precauzioni per l’uso Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: L’uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con ramipril si può sviluppare iperpotassiemia.
I diuretici risparmiatori di potassio (per es., spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono causare aumenti significativi del potassio sierico.
Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ramipril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto è noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l’amiloride.
L’associazione di ramipril con i medicinali sopra citati non è pertanto raccomandata.
Se l’uso concomitante è indicato a causa di dimostrata ipopotassiemia, essi devono essere utilizzati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico.
Ciclosporina: Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si può manifestare iperpotassiemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Eparina: Durante l’uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si può manifestare iperpotassiemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico.
Farmaci antipertensivi (per esempio diuretici) e altri farmaci con un potenziale effetto antipertensivo (per esempio nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici, assunzione acuta di alcool, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): si deve prevedere un possibile potenziamento del rischio di ipotensione (vedere il paragrafo 4.2 per i diuretici).
Vasopressori simpaticomimetici e altre sostanze (per esempio isoproterenolo, dobutamide, dopamide, epinefrina) che potrebbero ridurre l’effetto antipertensivo di ramipril: si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa.
Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altre sostanze che possono alterare il quadro ematico: aumento del rischio di reazioni ematologiche (vedere il paragrafo 4.4).
Sali di litio: l’escrezione di litio potrebbe essere ridotta dagli ACE-inibitori e la tossicità del litio potrebbe pertanto aumentare.
I livelli sierici di litio devono essere monitorati.
Antidiabetici, inclusa insulina: potrebbero verificarsi reazioni ipoglicemiche.
Si raccomanda pertanto uno attento monitoraggio della glicemia.
Medicinali antinfiammatori non steroidei e acido acetilsalicilico: deve essere prevista una possibile riduzione dell’effetto antipertensivo di ramipril.
Inoltre, una terapia concomitante con ACE-inibitori e FANS potrebbe provocare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalità renale e un aumento della potassiemia.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza di ramipril include tosse secca persistente e reazioni dovute all’ipotensione.
Le reazioni avverse gravi comprendono angioedema, iperpotassiemia, danno epatico o renale, pancreatite, reazioni cutanee gravi e neutropenia/agranulocitosi.
Tabella delle reazioni avverse La frequenza degli effetti indesiderati è definita utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Nell’ambito di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Frequenza/Classificazione per sistemi ed organi Comune Non comune Raro Molto raro Frequenza non nota
Patologie del sistema emolinfopoietico   Eosinofilia Diminuzione della conta dei globuli bianchi (incluse neutropenia o agranulocitosi), diminuzione della conta dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emoglobina, diminuzione della conta delle piastrine  Depressione del midollo osseo, pancitopenia, anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario      Reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo
Patologie endocrine      Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento della potassiemia Anoressia, diminuzione dell’appetito   Diminuzione dei livelli di sodio nel sangue
Patologie psichiatriche   Umore depresso, ansia, nervosismo, irrequietezza, disturbi del sonno tra cui sonnolenza Stato confusionale  Disturbi dell’attenzione
Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiri Vertigini, parestesia, ageusia, disgeusia Tremore, disturbi dell’equilibrio  Ischemia cerebrale, inclusi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, compromissione delle capacità psicomotorie, sensazione di bruciore, parosmia
Patologie dell’occhio   Disturbi della vista, inclusa visione offuscata Congiuntivite  
Patologie dell’orecchio e del labirinto    Compromissione dell’udito, tinnito  
Patologie cardiache   Ischemia miocardica, inclusi angina pectoris o infarto del miocardio, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico   
Patologie vascolari Ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope Vampate Stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite  Fenomeno di Raynaud
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea Broncospasmo, incluso aggravamento dell’asma, congestione nasale   
Patologie gastrointestinali Infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito Pancreatite (con gli ACE-inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi a esito fatale), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore nella parte alta dell’addome inclusa gastrite, stipsi, secchezza della bocca Glossite  Stomatite aftosa
Patologie epatobiliari   Aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata Ittero colestatico, danno epatocellulare  Insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (con esito fatale in casi eccezionali).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash, in particolare maculo-papulare Angioedema; in casi molto eccezionali, l’ostruzione delle vie aeree dovuta all’angioedema può avere esito fatale; prurito, iperidrosi Dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi Reazioni da fotosensibilità Necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, aggravamento della psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari, mialgia Artralgia   
Patologie renali e urinarie   Danno renale, inclusa insufficienza renale acuta, aumento della produzione di urine, peggioramento di proteinuria preesistente, aumento dell’azotemia, aumento della creatininemia   
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella   Impotenza erettile transitoria, diminuzione della libido   Ginecomastia
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Dolore toracico, affaticamento Piressia Astenia  
Popolazione pediatrica La sicurezza di ramipril è stata monitorata in 325 bambini e adolescenti, di età compresa tra 2 e 16 anni in 2 studi clinici.
Mentre la natura e la gravità degli effetti indesiderati sono simili a quelle degli adulti, la frequenza dei seguenti effetti indesiderati è maggiore nei bambini: • tachicardia, congestione nasale e rinite, "comune" (≥1/100, <1/10) nella popolazione pediatrica, e "non comune" (≥ 1/1.000, <1/100) nella popolazione adulta.
• Congiuntivite "comune" (≥1/100, <1/10) nella popolazione pediatrica e "raro" (≥1/10.000, <1/1.000) nella popolazione adulta.
• Tremore e orticaria "non comune" (≥1/1.000, <1/100) nella popolazione pediatrica e "raro" (≥1/10.000, <1/1.000) nella popolazione adulta.
Il profilo di sicurezza complessivo per il ramipril nei pazienti pediatrici non differisce significativamente dal profilo di sicurezza negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’uso di Ramipril Sandoz non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere il paragrafo 4.4) ed è controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere il paragrafo 4.3).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità in seguito a esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se necessario, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori/Antagonisti del Recettore dell’Angiotensina II (AIIRA) durante il secondo e il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia - vedere anche il paragrafo 5.3, “Dati preclinici di sicurezza”).
Se dovesse verificarsi un’esposizione a un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda ipotensione, oliguria e iperpotassiemia (vedere anche i paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Poiché le informazioni disponibili sull’uso di ramipril durante l’allattamento sono insufficienti (vedere il paragrafo 5.2), ramipril non è raccomandato e durante l’allattamento è preferibile ricorrere a trattamenti alternativi con profilo di sicurezza consolidato, specialmente quando si allatta un neonato o un nato pretermine.

Conservazione

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