RAGEX IM 1FL 1G+1F 3,5ML
4,96 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 31/03/2012
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.
Ragex 250/2ml mg polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare - un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone bisodico 3,5 H2O 298,2 mg pari a ceftriaxone 250 mg. Ragex 500 mg/2ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare - un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone bisodico 3,5 H2O 596,5 mg pari a ceftriaxone 500 mg. Ragex 1 g/3,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare - un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone bisodico 3,5 H2O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Ragex 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso - un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone bisodico 3,5 H2O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Ragex 2 g polvere per soluzione per infusione - un flacone di polvere contiene: Principio attivo: ceftriaxone bisodico 3,5 H2O 2,386 g pari a ceftriaxone 2 g. Per gli eccipienti, vedere 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
In caso di ipersensibilità alle penicilline, si deve tener presente la possibile insorgenza di allergia crociata.
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.
I neonati iperbilirunemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone.
Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone può spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all’albumina plasmatica ed è possibile che in questi pazienti si sviluppi un’encefalopatia da bilirubina.
Trattamento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazione di Sali di calcio-ceftriaxone nei nati a termine (vedere sez.
4.4 - 4.5 e 4.8). Posologia
- Schema posologico generale Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata è di 1 g di Ragex una volta al giorno (ogni 24 ore).
Nei casi più gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose può raggiungere i 4 g somministrati in un’unica soluzione.
Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera è di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturità dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50 mg/kg (vedere 4.4).
Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera può variare tra 20 e 80 mg/kg.
Per dosi endovenose pari o superiori a 50 mg/kg si consiglia di utilizzare una perfusione della durata di almeno 30 minuti.
Per i bambini di peso superiore a 50 kg andrà usato il dosaggio proprio degli adulti.
Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani.
La durata della terapia è in funzione del decorso dell’infezione.
Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione di Ragex va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbra mento o dopo la dimostrazione di completa eradicazione batterica.
Profilassi delle infezioni chirurgiche Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell’intervento, 1 g i.m.
o 1-2 g e.v.
in dose singola, un’ora prima dell’intervento.
Posologia in particolari condizioni Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata.
In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si può somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno.
Insufficienza epatica: posologia normale.
Insufficienza renale ed epatica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone.
Prematuri: dose massima 50 mg/kg una volta al giorno.
Modo di somministrazione Da un punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo la ricostituzione.
Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore.
La stabilità chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione è stata dimostrata per 24 ore tra +2°C e +8°C e per 6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25°C.
possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non influenza sull’efficacia o sulle tollerabilità del farmaco.
Soluzione per uso intramuscolare Per praticare l’iniezione intramuscolare, sciogliere RAGEX i.m.
con l’apposito solvente (soluzione di lidocaina 1%) che è di ml 2 per RAGEX 250 mg e 500 mg, e di ml 3,5 per RAGEX 1 g: iniettare profondamente la soluzione estemporanea così ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni.
La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena.
Soluzione per uso endovenoso Per praticare l’iniezione e.v., sciogliere Ragex con l’apposito solvente (acqua per preparazioni iniettabili) che è di ml 10 per Ragex 1 g, e iniettare direttamente in vena nel tempo di 2-4 minuti.
Perfusione endovenosa Per praticare la perfusione endovenosa sciogliere Ragex in ragione di 2 g in 40 ml di liquido di perfusione privo di ioni di calcio (soluzione fisiologica, soluzione glucosata al 5% o al 10%, soluzione di levulosio al 5%, soluzione glucosata di destrano al 6%).
La perfusione avrà un durata di almeno 30 minuti.
Le soluzioni di Ragex non dovrebbero essere mescolate in soluzioni contenenti altri farmaci antimicrobici o con soluzioni diluenti diverse da quelle sopra elencate per possibile incompatibilità. Avvertenze e precauzioni
- Ragex non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente.
Soluzioni o prodotti contenenti calcio non devono essere somministrati nelle 48 ore successive all’ultima somministrazione di Ragex.
In neonati e prematuri sono stati descritti casi di reazione letale a precipitati di calcio-ceftriaxone dei polmoni e nei reni, in alcuni casi la somministrazione di Ragex e quella delle soluzioni contenenti calcio differivano per via e tempo di infusione.
(vedere sez.
4.3 - 4.5 e 4.8) Ragex viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per il restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva.
Nelle feci è presente prevalentemente in forma inattiva.
In caso di ridotta funzionalità renale è eliminato in quota più elevata e per via biliare, con le feci.
Poiché anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non è necessario ridurre la posologia di Ragex, a condizione che la funzionalità epatica sia normale.
Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale (clearance della creatinina <=10 ml/min) la dose di mantenimento ogni 24 ore dovrà essere ridotta alla metà rispetto alla dose abituale.
Al pari di altre cefalosporine, è stato dimostrato che il ceftriaxone può parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina con l’albumina plasmatica.
Le cefalosporine di terza generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è magiore verso organismi opportunisti specialmente Enterobactericeae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più betalattamine.
Come per qualsiasi terapia antibiotica, in caso di trattamenti prolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica.
In casi estremamente rari, in pazienti trattati con dosi elevate, l’ultrasuonografia della cistifellea ha messo in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile.
Tale condizione è prontamente regredita all’interruzione o al termine della terapia.
Anche se questi riscontri dovessero essere sintomatici, si raccomanda un trattamento puramente conservativo.
Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false).
Prima di iniziare la terapia con Ragex, dovrebbe essere svolta un’indagine accurata per stabilire se il paziente ha manifestato in passato fenomeni di ipersensibilità alle cefalosporine, penicilline ed altri farmaci.
Il prodotto deve essere somministrato con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiché sono descritti casi di ipersensibilità crociata fra penicilline e cefalosporine.
A causa dell’immaturità delle funzioni organiche, i prematuri non dovrebbero essere trattati con dosi di Ragex superiori a 50 mg/kg/die.
Come per gli altri antibiotici l’impiego protratto può favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure più appropriate.
Reazioni acute di ipersensibilità possono richiedere l’uso di adrenalina ed altre misure di emergenza.
Le preparazioni contenenti lidocaina non devono essere somministrate per via endovenosa ed a pazienti allergici a questo anestetico locale.
Se si evidenziano segni di infezione, il microrganismo responsabile dovrebbe essere isolato ed una opportuna terapia, basata sui test di sensibilità, dovrebbe venire adottata.
Analisi su campioni raccolti prima dell’inizio della terapia dovrebbero venire effettuate per determinare la sensibilità a ceftriaxone del microrganismo responsabile.
La terapia con Ragex può essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi; ed il trattamento dovrebbe comunque essere, se il caso, successivamente modificato secondo i risultati delle analisi.
Prima di impiegare Ragex in associazione ad altri antibiotici dovrebbero essere attentamente rilette le istruzioni per l’uso degli altri farmaci per conoscerne eventuali controindicazioni, avvertenze, precauzioni e reazioni indesiderate.
La funzionalità renale dovrebbe essere controllata attentamente.
Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell’uso di cefalosporine (o altri antibiotici a largo spettro); è importante considerare questa diagnosi in pazienti che manifestino diarrea dopo l’uso di antibiotico.
Tenere il medicinale fuori dalla portate dei bambini. Interazioni
- Ragex non deve essere aggiunto a soluzioni che contengono calcio, quali le soluzioni Hartmann e Ringer (ved.
Sez.
4.3 - 4.4 e 4.8).
La contemporanea somministrazione di alte dosi di Ragex con diuretici ad elevata attività (es.
furosemide) a forti dosaggi non ha sinora evidenziato disturbi della funzionalità renale.
Non c’è alcuna evidenza che Ragex aumenti la tossicità renale degli aminoglicosidi.
L’ingestione di alcool successiva alla somministrazione di Ragex non dà effetti simili a quelli di disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all’alcol sia delle manifestazioni emorragiche verificatesi con altre cefalosporine.
L’eliminazione di Ragex non è modificata dal probenecid.
È stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d’azione tra Ragex e amino glicosidi nei confronti di molti germi Gram- negativi.
Il potenziamento di attività di tali associazioni, sebbene non sempre predicibile, dovrà essere tenuto in condiferazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aeruginosa.
A causa di incompatibilità fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Effetti indesiderati
- Similmente a quanto avviene con altre cefalosporine, durante la terapia con Ragex possono manifestarsi i seguenti effetti collaterali: A livello sistemico Ragex non deve essere miscelato o somministrato in contemporanea con altre soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche se infusi separatamente.
In neonati e prematuri sono stati descritti casi di reazione letale a precipitati di calcio differivano per via e tempo di infusione (4.3 - 4.4 e 4.5).
Disturbi gastrointestinali: feci non formate, diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite, raramente ispessimento della bile.
Modificazioni ematologiche: eosinofilia, leucopenia, granulocitopenia, anemia, trombocitopenia.
Reazioni cutanee: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema.
Altri effetti collaterali rari: cefalea, vertigini, aumento delle transaminasi, oliguria, aumento dei valori sierici della creatinina, micosi del tratto genitale, brividi, febbre e reazioni anafilattiche o anafilattoidi.
La comparsa di shock anafilattico è estremamente rara e richiede immediate contromisure quali la somministrazione endovena di adrenalina seguita da un glucocorticoide.
Rari casi di enterocolite pseudo membranosa e modifiche dei parametri emocoagulativi sono stati riportati in seguito all’uso di cefalosporine.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
A livello locale In rari casi sono comparse reazioni flebitiche dopo somministrazione e.v.; tali reazioni possono comunque essere evitate mediante iniezione lenta (2-4 minuti) del farmaco.
L’iniezione intramuscolare senza lidocaina è dolorosa in soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità. Gravidanza e allattamento
- Nelle donne in stato di gravidanza, durante l’allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del Medico.
Conservazione
- Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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