QUVIVIQ 10CPR RIV 50MG
33,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 12/10/2022
QUVIVIQ è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da insonnia caratterizzata da sintomi presenti da almeno tre mesi e con un considerevole impatto sulla funzionalità durante il giorno.
QUVIVIQ 25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene daridorexant cloridrato equivalente a 25 mg di daridorexant. QUVIVIQ 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene daridorexant cloridrato equivalente a 50 mg di daridorexant. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Narcolessia; • Uso concomitante con forti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
- Posologia La dose raccomandata per gli adulti è di una compressa da 50 mg per notte, assunta per via orale la sera entro 30 minuti prima di coricarsi.
Sulla base della valutazione clinica, alcuni pazienti potrebbero dover assumere una dose di 25 mg per notte (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
La dose massima giornaliera è 50 mg.
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
L’opportunità di proseguire il trattamento deve essere valutata entro 3 mesi dal suo inizio e successivamente con cadenza periodica.
Sono disponibili dati clinici fino a 12 mesi di trattamento continuativo.
Il trattamento può essere interrotto senza una riduzione graduale della dose.
Dose dimenticata Se un paziente dimentica di assumere QUVIVIQ prima di coricarsi, la dose saltata non deve essere assunta durante la notte.
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve non è necessario alcun aggiustamento della dose.
Nei pazienti con compromissione epatica moderata, la dose raccomandata è di una compressa da 25 mg per notte (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti con compromissione epatica severa, daridorexant non è stato studiato e non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale Nei pazienti con compromissione renale (inclusa compromissione renale severa) non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Co-somministrazione con inibitori moderati del CYP3A4 La dose raccomandata in caso di utilizzo in concomitanza con inibitori moderati del CYP3A4 è di una compressa da 25 mg per notte (vedere paragrafo 4.5).
La sera deve essere evitato il consumo di pompelmo o succhi di frutta a base di pompelmo.
Co-somministrazione con depressori del sistema nervoso centrale (SNC) In caso di co-somministrazione con depressori del SNC, può essere necessario un aggiustamento della dose di QUVIVIQ e/o degli altri medicinali, in base alla valutazione clinica, a causa dei potenziali effetti additivi (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Anziani Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (>65 anni).
Sono disponibili dati limitati in pazienti con età superiore a 75 anni.
Non vi sono dati disponibili in pazienti di età superiore a 85 anni.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di daridorexant nella popolazione pediatrica non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Per uso orale.
QUVIVIQ può essere assunto con o senza cibo.
Tuttavia, l’assunzione di QUVIVIQ subito dopo un pasto abbondante può ridurre l’effetto sull’insorgenza del sonno (vedere paragrafo 5.2). Avvertenze e precauzioni
- Anziani A causa del rischio generale di cadute negli anziani, daridorexant deve essere utilizzato con cautela in questa popolazione, sebbene gli studi clinici non abbiano mostrato un aumento dell’incidenza di cadute con daridorexant rispetto al placebo.
QUVIVIQ deve essere somministrato con cautela in pazienti di età superiore a 75 anni poiché i dati sull’efficacia e la sicurezza in questa popolazione sono limitati.
Effetti dei depressori del SNC Daridorexant agisce riducendo lo stato di veglia, pertanto i pazienti devono essere avvisati di non intraprendere attività potenzialmente pericolose, guidare veicoli o manovrare macchinari pesanti a meno che non si sentano pienamente vigili, specialmente nei primi giorni di trattamento (vedere paragrafo 4.7).
QUVIVIQ deve essere prescritto con cautela in concomitanza con medicinali depressori del SNC a causa di effetti potenzialmente additivi e deve essere preso in considerazione un aggiustamento della dose di QUVIVIQ o del depressore del SNC concomitante.
I pazienti devono essere avvisati di non assumere alcolici durante il trattamento con QUVIVIQ (vedere paragrafo 4.5).
Paralisi nel sonno, allucinazioni e sintomi simili a cataplessia Con daridorexant possono verificarsi paralisi nel sonno, incapacità di muoversi o parlare fino ad alcuni minuti durante la transizione dal sonno alla veglia e allucinazioni ipnagogiche/ipnopompiche, incluse percezioni vivide e disturbanti, soprattutto durante le prime settimane di trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Sintomi simili a cataplessia lieve sono stati segnalati con doppi antagonisti dei recettori dell’orexina.
I medici prescrittori devono spiegare la natura di questi eventi ai pazienti quando prescrivono QUVIVIQ.
Se tali eventi dovessero verificarsi, i pazienti devono essere ulteriormente valutati e, in base alla natura e alla severità degli eventi, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento.
Peggioramento della depressione e dell’idea suicidaNei pazienti con depressione primaria trattati con ipnotici è stato riferito un peggioramento della depressione e dei pensieri e delle azioni suicidi.
Come altri ipnotici, QUVIVIQ deve essere somministrato con cautela nei pazienti che mostrano sintomi di depressione.
Negli studi clinici di fase 3 sono stati segnalati casi isolati di idea suicida in soggetti con preesistenti patologie psichiatriche e/o condizioni di vita stressanti in tutti i gruppi di trattamento, incluso il placebo.
Nei pazienti depressi possono essere presenti tendenze suicide e possono essere necessarie misure protettive.
Pazienti con comorbilità psichiatriche QUVIVIQ deve essere somministrato con cautela in pazienti con comorbilità psichiatriche poiché i dati sull’efficacia e la sicurezza in questa popolazione sono limitati.
Pazienti con funzione respiratoria compromessa Daridorexant non ha aumentato la frequenza degli eventi di apnea/ipopnea e non ha causato desaturazione di ossigeno nei pazienti con apnea ostruttiva nel sonno (Obstructive Sleep Apnoea, OSA) da lieve a moderata (da 5 a <30 eventi per ora di sonno) o severa (≥30 eventi per ora di sonno).
Inoltre, non ha causato desaturazione di ossigeno in pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica (Chronic Obstructive Pulmonary Disease, COPD) moderata.
Daridorexant non è stato studiato nei pazienti con COPD severa (FEV1 <40% del valore teorico).
QUVIVIQ deve essere prescritto con cautela nei pazienti con COPD severa.
Potenziale abuso e dipendenza Negli studi clinici con daridorexant su soggetti affetti da insonnia, non ci sono state evidenze di abuso o sintomi di astinenza indicativi di una dipendenza fisica dopo l’interruzione del trattamento.
In uno studio sul potenziale di abuso di daridorexant (50, 100 e 150 mg) condotto su consumatori di droghe a scopo ricreativo che non soffrivano di insonnia (n = 72), daridorexant (100 e 150 mg) ha prodotto punteggi di “gradimento del farmaco” simili a zolpidem (30 mg).
Gli individui con una storia di abuso o dipendenza da alcol o da altre sostanze possono presentare un maggior rischio di abuso di QUVIVIQ, di conseguenza questi pazienti devono essere seguiti con attenzione.
Compromissione epatica L’uso non è raccomandato nei pazienti con compromissione epatica severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Eccipienti Sodio Questo prodotto medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di daridorexant Inibitori del CYP3A4 Nei soggetti sani, la co-somministrazione di daridorexant 25 mg con l’inibitore moderato del CYP3A4 diltiazem (240 mg una volta al giorno) ha aumentato i parametri di esposizione a daridorexant AUC e Cmax rispettivamente di 2,4 e 1,4 volte. Nei pazienti che assumono inibitori moderati del CYP3A4 (ad esempio eritromicina, ciprofloxacina, ciclosporina), la dose raccomandata di QUVIVIQ è 25 mg.
Non sono stati condotti studi con un forte inibitore del CYP3A4.
L’uso concomitante di QUVIVIQ con inibitori forti del CYP3A4 (ad esempio itraconazolo, claritromicina, ritonavir) è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
La sera deve essere evitato il consumo di pompelmo o succhi di frutta a base di pompelmo.
Induttori del CYP3A4 Nei soggetti sani, la co-somministrazione con efavirenz (600 mg una volta al giorno), un induttore moderato del CYP3A4, ha ridotto i parametri dell’esposizione a daridorexant AUC e Cmax rispettivamente del 61% e del 35%.
Alla luce di questi risultati, l’uso concomitante con un induttore moderato o forte del CYP3A4 riduce notevolmente l’esposizione a daridorexant, diminuendone potenzialmente l’efficacia.
Modificatori del pH gastrico La solubilità di daridorexant è pH-dipendente.
Nei soggetti sani, la co-somministrazione con famotidina (40 mg), un inibitore della secrezione di acido gastrico, ha ridotto la Cmax di daridorexant del 39% mentre la AUC è rimasta invariata.
Non è necessario alcun aggiustamento della dose quando QUVIVIQ è utilizzato in concomitanza con trattamenti che riducono l’acidità gastrica.
Citalopram Nei soggetti sani, la co-somministrazione di 20 mg di citalopram, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI), non ha avuto effetti clinicamente rilevanti sulla farmacocinetica di daridorexant 50 mg.
Effetto di daridorexant sulla farmacocinetica di altri medicinali Substrati del CYP3A4 In uno studio clinico condotto su soggetti sani che hanno ricevuto daridorexant e midazolam, un substrato sensibile del CYP3A4, daridorexant alla dose di 25 mg non ha influenzato la farmacocinetica di midazolam, indicando l’assenza di induzione o inibizione del CYP3A4 a questa dose.
In uno studio clinico condotto su soggetti sani che hanno ricevuto 50 mg di daridorexant e midazolam, l'esposizione (AUC) al midazolam è aumentata del 42%, indicando una lieve inibizione del CYP3A4.
La somministrazione simultanea di 50 mg di QUVIVIQ con substrati sensibili del CYP3A4 con un indice terapeutico ristretto (ad es.
simvastatina ad alto dosaggio, tacrolimus,) deve essere monitorata attentamente.
Nello stesso studio, 50 mg di daridorexant somministrati per 7 giorni non hanno indotto il CYP3A4, pertanto i contraccettivi possono essere somministrati insieme a QUVIVIQ.
Substrati del CYP2C9 In uno studio clinico condotto su soggetti sani che hanno ricevuto daridorexant e warfarin, un substrato sensibile del CYP2C9, daridorexant alla dose di 50 mg non ha influenzato la farmacocinetica e la farmacodinamica del warfarin, indicando un'assenza di effetto sul CYP2C9.
I substrati del CYP2C9 possono essere somministrati con QUVIVIQ senza alcun aggiustamento della dose.
Substrati dei trasportatori (BCRP o P-gp) In studi clinici condotti su soggetti sani che hanno ricevuto 25 mg e 50 mg di daridorexant e rosuvastatina, un substrato della BCRP, daridorexant non ha influenzato la farmacocinetica di rosuvastatina, indicando l’assenza di un’inibizione della BCRP.
I substrati della BCRP possono essere somministrati con QUVIVIQ senza alcun aggiustamento della dose.
In uno studio clinico condotto su soggetti sani che hanno ricevuto daridorexant 50 mg e dabigatran etexilato, un substrato sensibile della P-gp, l'AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentati rispettivamente del 42% e del 29%, indicando una lieve inibizione della P-gp.
La somministrazione simultanea di QUVIVIQ con substrati della P-gp con un indice terapeutico ristretto (ad es.
digossina) deve essere monitorata attentamente.
Alcol Nei soggetti sani, l’assunzione concomitante di alcool ha determinato un assorbimento prolungato di daridorexant (tmax aumentato di 1,25 h).
L’esposizione a daridorexant (Cmax e AUC) e la t1/2 sono rimaste invariate.
Citalopram Nei soggetti sani, la farmacocinetica di citalopram allo stato stazionario non è stata influenzata dalla co-somministrazione di 50 mg di daridorexant.
Interazioni farmacodinamiche Alcool La co-somministrazione di 50 mg di daridorexant con alcool ha prodotto effetti additivi sulle capacità psicomotorie.
Citalopram Non è stata osservata un’interazione rilevante sulle capacità psicomotorie quando daridorexant 50 mg è stato co-somministrato con 20 mg di citalopram in soggetti sani allo stato stazionario.
Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d’interazione solo negli adulti. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequentemente segnalate sono state cefalea e sonnolenza.
La maggior parte delle reazioni avverse è stata di intensità lieve o moderata.
Non sono state osservate evidenze di una correlazione tra la dose e la frequenza o la severità delle reazioni avverse.
Il profilo delle reazioni avverse nei soggetti anziani era in linea con quello dei soggetti più giovani.
Tabella delle reazioni avverse La Tabella 1 mostra le reazioni avverse che si sono verificate nello Studio 1 e nello Studio 2 o nell’esperienza post-marketing.
La frequenza delle reazioni avverse è definita in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, < 1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
In ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine decrescente di gravità.
La sicurezza di daridorexant è stata valutata in tre studi clinici di fase 3 controllati con placebo.
Un totale di 1847 soggetti (che includevano il 40% circa di anziani [≥65 anni]) ha ricevuto daridorexant 50 mg (N = 308), 25 mg (N = 618) o 10 mg (N = 306) oppure il placebo (N = 615).
Un totale di 576 soggetti è stato trattato con daridorexant per almeno 6 mesi e 331 per almeno 12 mesi.
Tabella 1.
Reazioni avverse
Descrizione di reazioni avverse selezionate Sonnolenza Sonnolenza è stata riferita nel 3% e 2% dei soggetti trattati, rispettivamente, con daridorexant 25 mg e 50 mg, rispetto al 2% dei soggetti trattati con placebo.Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa Frequenza Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (incluse eruzione cutanea, orticaria) Non comune Disturbi psichiatrici Allucinazione Non comune Sogni anomali, incubi Non comune Sonnambulismo Non comune Patologie del sistema nervoso Cefalea Comune Sonnolenza Comune Capogiro Comune Paralisi nel sonno Non comune Patologie gastrointestinali Nausea Comune Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Stanchezza Comune
Paralisi nel sonno e allucinazioni Paralisi nel sonno è stata riferita nello 0,5% e 0,3% dei soggetti che hanno ricevuto, rispettivamente, daridorexant 25 mg e 50 mg, rispetto a nessun caso segnalato con il placebo.
Allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche sono state riferite nello 0,6% dei soggetti che hanno ricevuto daridorexant 25 mg, rispetto a nessun caso segnalato con daridorexant 50 mg o il placebo.
Paralisi nel sonno e allucinazioni si verificano soprattutto nelle prime settimane di trattamento.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all’uso di daridorexant in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali non hanno indicato effetti dannosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Di conseguenza, QUVIVIQ deve essere usato durante la gravidanza solo se le condizioni cliniche della donna rendono necessario il trattamento con daridorexant.
Allattamento I dati disponibili relativi ad uno studio sull’allattamento, condotto su 10 donne sane che allattavano durante il trattamento con 50 mg di daridorexant, indicano che la presenza di daridorexant nel latte materno è bassa, con una frazione di dose materna di daridorexant escreta nel latte pari allo 0,02%.
Il rischio di sonnolenza eccessiva nei neonati allattati non può essere escluso.
Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con QUVIVIQ tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non vi sono dati sull’effetto dell’esposizione a daridorexant sulla fertilità degli esseri umani.
Gli studi sugli animali non indicano effetti sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.