QUINSAIR INAL 56F 240MG 2,4ML
5.674,79 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 16/09/2016
Quinsair è indicato per il trattamento delle infezioni polmonari croniche dovute a Pseudomonas aeruginosa in pazienti adulti affetti da fibrosi cistica (FC, vedere paragrafo 5.1). Prestare attenzione alle linee guida ufficiali per l’uso corretto dei medicinali antibatterici.
Ogni mL di soluzione per nebulizzatore contiene levofloxacina emiidrato equivalente a 100 mg di levofloxacina. Ogni fiala contiene 240 mg di levofloxacina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- • Ipersensibilità al principio attivo, ad altri chinoloni o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Anamnesi di disturbi tendinei correlati alla somministrazione di fluorochinoloni; • Epilessia; • Gravidanza; • Allattamento.
Posologia
- Posologia La posologia raccomandata è pari a 240 mg (una fiala) somministrati tramite inalazione due volte al giorno (vedere paragrafo 5.2).
Le dosi devono essere inalate a intervalli il più vicino possibile a 12 ore.
Quinsair deve essere assunto in cicli di 28 giorni di trattamento alternati a 28 giorni di interruzione.
La terapia ciclica può proseguire finché il medico ritiene che il paziente ne tragga un beneficio clinico.
In caso di dimenticanza di una dose, il paziente deve assumerla non appena se ne ricorda, a condizione che trascorra un intervallo di almeno 8 ore prima dell’inalazione della dose successiva.
I pazienti non devono inalare il contenuto di più di una fiala per compensare la dose dimenticata.
Qualora si manifesti broncospasmo acuto sintomatico dopo la somministrazione di Quinsair, i pazienti possono trarre beneficio dall’uso di un broncodilatatore a breve durata d’azione per via inalatoria, da assumersi almeno 15 minuti fino a 4 ore prima delle dosi successive (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Pazienti anziani (età ≥ 65 anni) La sicurezza e l’efficacia di Quinsair nei pazienti anziani con FC non sono state stabilite.
Compromissione renale Non è necessario modificare la dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata.
L’uso di Quinsair non è raccomandato nei pazienti con compromissione renale severa.
Compromissione epatica Non è necessaria alcuna modifica della dose (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Quinsair nei pazienti di età inferiore ai 18 anni non sono state ancora stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2 e 5.3, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Modo di somministrazione Uso inalatorio.
Dopo l’apertura della fiala, il contenuto deve essere utilizzato immediatamente (vedere paragrafo 6.6).
Per i pazienti sottoposti a più terapie inalatorie, l’ordine di somministrazione raccomandato è il seguente:1.
Broncodilatatori; 2.
Dornasi alfa; 3.
Tecniche di detersione delle vie aeree; 4.
Quinsair; 5.
Steroidi per via inalatoria.
Quinsair deve essere utilizzato esclusivamente con il nebulizzatore portatile Zirela (comprendente una testina per aerosol Zirela) fornito nella confezione, collegato a un’unità di controllo eBase Controller o eFlow rapid (vedere paragrafo 6.6).
Leggere le istruzioni per l’uso del nebulizzatore Zirela prima del primo uso di Quinsair. Avvertenze e precauzioni
- L’uso di levofloxacina deve essere evitato nei pazienti che in passato hanno manifestato reazioni avverse gravi durante l’uso di medicinali contenenti chinoloni o fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento di questi pazienti con levofloxacina deve essere iniziato soltanto in assenza di opzioni terapeutiche alternative e dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere anche paragrafo 4.3).
Reazioni di ipersensibilità Levofloxacina può indurre reazioni di ipersensibilità gravi e potenzialmente fatali (come angioedema e shock anafilattico).
Gravi reazioni bollose Casi di gravi reazioni cutanee bollose, come la sindrome di Stevens-Johnson o la necrolisi epidermica tossica, sono stati osservati in caso di somministrazione sistemica di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8).
Patologie epatobiliari Casi di necrosi epatica fino all’insufficienza epatica fatale sono stati osservati in caso di somministrazione sistemica di levofloxacina, soprattutto in pazienti con gravi malattie di base (per es.
sepsi, vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere istruiti a interrompere il trattamento e consultare il medico qualora si presentino segni e sintomi di epatopatia come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolorabilità addominale.
Prolungamento dell’intervallo QT Usare cautela qualora si utilizzino fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, in pazienti con noti fattori di rischio per il prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9) come, per es.: • sindrome congenita del QT lungo; • uso concomitante di principi attivi che notoriamente prolungano l’intervallo QT (per es.
antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici); • squilibrio elettrolitico non corretto (per es.
ipokaliemia, ipomagnesiemia); • cardiopatia (per es.
insufficienza cardiaca, infarto miocardico, bradicardia).
I pazienti anziani e le donne possono essere più sensibili ai medicinali che prolungano il QTc.
Pertanto, occorre usare cautela con l’uso dei fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, in queste popolazioni.
Pazienti predisposti alle crisi convulsive I chinoloni possono abbassare la soglia convulsiva e scatenare convulsioni (vedere paragrafo 4.8).
La levofloxacina è controindicata nei pazienti con anamnesi di epilessia (vedere paragrafo 4.3) e, come altri chinoloni, deve essere utilizzata con estrema cautela nei pazienti predisposti alle crisi convulsive o sottoposti a trattamento concomitante con principi attivi che abbassano la soglia convulsiva cerebrale, come la teofillina (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni psicotiche In pazienti che ricevevano chinoloni, tra cui levofloxacina, sono state segnalate reazioni psicotiche.
In casi molto rari è stata osservata una progressione a idee suicidarie e comportamento autolesivo, talvolta già dopo una singola dose di levofloxacina (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda cautela qualora si utilizzi la levofloxacina in pazienti psicotici o in pazienti con una malattia psichiatrica all’anamnesi.
Neuropatia periferica Casi di polineuropatia sensitiva o sensitivo-motoria con conseguente parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza sono stati segnalati in pazienti trattati con chinoloni e fluorochinoloni.
I pazienti in trattamento con levofloxacina devono essere avvisati di informare il medico prima di proseguire il trattamento qualora si manifestino sintomi di neuropatia quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare l’insorgenza di una condizione potenzialmente irreversibile (vedere paragrafo 4.8).
Esacerbazione della miastenia grave I fluorochinoloni, levofloxacina inclusa, hanno un’azione di blocco neuromuscolare e possono esacerbare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia grave.
Gravi reazioni avverse osservate nel periodo successivo alla commercializzazione, tra cui morte e necessità di supporto respiratorio, sono state associate all’uso di fluorochinoloni in pazienti con miastenia grave.
L’uso di levofloxacina non è raccomandato nei pazienti con anamnesi nota di miastenia grave.
Tendinite e rottura di tendine Tendiniti e rotture di tendine (in particolare, ma non solo, del tendine d’Achille), talvolta bilaterali, possono manifestarsi già entro 48 ore dopo l’inizio del trattamento con chinoloni e fluorochinoloni e sono state segnalate fino a diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento.
Il rischio di tendinite e rottura di tendine è aumentato nei pazienti anziani, nei pazienti con compromissione renale, nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi, nei pazienti che ricevono dosi giornaliere di 1.000 mg di levofloxacina e in quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi.
Pertanto, l’uso concomitante di corticosteroidi deve essere evitato.
Ai primi segni di tendinite (per es.
gonfiore con dolore, infiammazione), il trattamento con levofloxacina deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
L’arto o gli arti affetti devono essere adeguatamente trattati (per es.
immobilizzazione).
I corticosteroidi non devono essere usati in presenza di segni di tendinopatia.
Negli studi clinici, la tendinite è stata osservata come reazione avversa non comune nei pazienti con FC che ricevevano Quinsair (vedere paragrafo 4.8).
Broncospasmo Il broncospasmo è una complicanza associata alla terapia inalatoria, Quinsair incluso (vedere paragrafo 4.8).
Qualora si manifesti broncospasmo acuto sintomatico dopo il trattamento, i pazienti possono trarre beneficio dall’uso di un broncodilatatore a breve durata d’azione per via inalatoria prima delle dosi successive (vedere paragrafo 4.2).
Emottisi L’uso di medicinali per inalazione può stimolare il riflesso della tosse.
Quinsair deve essere somministrato a pazienti con emottisi clinicamente significativa solo se si ritiene che il beneficio del trattamento superi il rischio di indurre ulteriori emorragie.
Pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi I pazienti con deficit latente o manifesto dell’attività della glucosio-6-fosfato deidrogenasi possono essere predisposti a reazioni emolitiche quando trattati con medicinali del gruppo dei chinoloni.
Pertanto, se levofloxacina deve essere utilizzata in questi pazienti, deve essere monitorata l’eventuale comparsa di emolisi.
Pazienti trattati con antagonisti della vitamina K A causa di possibili aumenti dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o delle emorragie nei pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (per es.
warfarin), i test di coagulazione devono essere monitorati qualora questi principi attivi siano somministrati contemporaneamente (vedere paragrafo 4.5).
Disglicemia Sono stati segnalati disturbi della glicemia comprendenti sia ipoglicemia che iperglicemia, generalmente nei pazienti diabetici sottoposti a trattamento concomitante con un medicinale ipoglicemizzante orale (per es.
glibenclamide) o insulina.
Nei pazienti diabetici si raccomanda un attento monitoraggio della glicemia (vedere paragrafo 4.8).
Malattia associata a Clostridium difficile La diarrea, in particolare se grave, persistente e/o mista a sangue, durante o dopo il trattamento con levofloxacina (fino a diverse settimane dopo il trattamento), può essere sintomatica di una malattia associata a Clostridium difficile (Clostridium difficile-associated disease, CDAD).
La CDAD può essere di entità da lieve a potenzialmente fatale e la sua forma più grave è la colite pseudomembranosa.
Resistenza alla levofloxacina, altri medicinali antibatterici e microrganismi emergenti dal trattamento Lo sviluppo di P.
aeruginosa resistente ai fluorochinoloni e una superinfezione con microrganismi insensibili ai fluorochinoloni sono potenziali rischi associati all’uso di Quinsair.
In caso di superinfezione durante la terapia, devono essere adottate le misure opportune.
Disturbi della vista In caso di disturbi della vista o di un qualsiasi effetto a carico degli occhi, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8).
Prevenzione della fotosensibilizzazione Con levofloxacina sono stati segnalati casi di fotosensibilizzazione (vedere paragrafo 4.8).
Si raccomanda ai pazienti di non esporsi inutilmente alla luce solare intensa o a fonti artificiali di raggi UV (per es.
lampade solari, centri di abbronzatura) durante il trattamento e nelle prime 48 ore dopo l’interruzione del trattamento per prevenire la fotosensibilizzazione.
Interferenza con analisi di laboratorio Nei pazienti trattati con levofloxacina, la determinazione degli oppiati nelle urine può produrre risultati falsamente positivi.
Può essere necessario confermare i risultati positivi per gli oppiati con metodi più specifici.
Levofloxacina può inibire la crescita di Mycobacterium tuberculosis e quindi dare origine a risultati falsamente negativi nella diagnosi batteriologica della tubercolosi.
Aneurisma e dissezione dell’aorta, e rigurgito aortico e mitralico/incompetenza aortica e mitralica Studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta, in particolare nei pazienti anziani, nonché di rigurgito aortico e mitralico dopo l’assunzione di fluorochinoloni.
Casi di aneurisma e dissezione dell’aorta, talvolta complicati da rottura (anche fatale), e di rigurgito/incompetenza di una delle valvole cardiache sono stati osservati in pazienti trattati con fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, i fluorochinoloni devono essere utilizzati unicamente dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche per i pazienti con un’anamnesi familiare positiva per casi di aneurisma, o malattia congenita delle valvole cardiache o per i pazienti a cui è stato diagnosticato in precedenza un aneurisma aortico e/o una dissezione dell’aorta o malattia delle valvole cardiache o in presenza di altri fattori di rischio o condizioni predisponenti: - sia per aneurisma e dissezione dell’aorta che per rigurgito aortico e mitralico/incompetenza aortica e mitralica (ad es.
disturbi del tessuto connettivo quali sindrome di Marfan o sindrome di Ehlers-Danlos vascolare, sindrome di Turner malattia di Behçet, ipertensione, artrite reumatoide) o, in aggiunta - per aneurisma e dissezione dell’aorta (ad es., disturbi vascolari quali arterite di Takayasu o arterite a cellule giganti, o aterosclerosi nota o sindrome di Sjögren) o, in aggiunta - per rigurgito aortico e mitralico/incompetenza aortica e mitralica (ad es., endocardite infettiva).
Il rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta, e di una loro rottura, può essere accresciuto in pazienti trattati contemporaneamente con corticosteroidi sistemici.
In caso di dolori improvvisi all’addome, al torace o alla schiena, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un medico al pronto soccorso.
I pazienti devono inoltre rivolgersi immediatamente al medico in presenza di dispnea acuta, palpitazioni cardiache di nuova insorgenza o sviluppo di edema addominale o delle estremità inferiori.
Reazioni avverse da farmaco gravi, prolungate, disabilitanti e potenzialmente irreversibili Casi molto rari di reazioni avverse da farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensorio) sono stati segnalati in pazienti che ricevevano chinoloni e fluorochinoloni, indipendentemente dall’età e da fattori di rischio preesistenti.
La somministrazione di levofloxacina deve essere interrotta immediatamente ai primi segni o sintomi di qualsiasi reazione avversa grave e i pazienti devono essere avvisati di consultare il medico prescrittore. Interazioni
- Effetto di altri medicinali sulla levofloxacina Levofloxacina è escreta soprattutto in forma immodificata nelle urine e il suo metabolismo è minimo (vedere paragrafo 5.2).
Non sono attese quindi interazioni con inibitori o induttori di CYP.
Teofillina, fenbufene o simili farmaci antinfiammatori non steroidei In uno studio clinico non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra levofloxacina e teofillina.
Tuttavia, la soglia convulsiva cerebrale può essere ridotta in misura marcata in caso di co-somministrazione di chinoloni con teofillina, farmaci antinfiammatori non steroidei o altre sostanze che abbassano la soglia convulsiva.
In presenza di fenbufene, le concentrazioni di levofloxacina sono state superiori del 13% circa in confronto alle concentrazioni osservate quando somministrata da sola.Probenecid e cimetidina La clearance renale di levofloxacina è stata ridotta da cimetidina (24%) e da probenecid (34%).
Entrambi i principi attivi, infatti, sono in grado di bloccare la secrezione tubulare renale di levofloxacina.
Tuttavia, alle dosi analizzate nello studio, è improbabile che le differenze cinetiche statisticamente significative siano clinicamente rilevanti.
Usare cautela qualora si co-somministri levofloxacina con principi attivi che agiscono sulla secrezione tubulare renale, come probenecid e cimetidina, in particolare nei pazienti con compromissione renale.
Altre informazioni di rilievo Gli studi di farmacologia clinica hanno evidenziato che la farmacocinetica di levofloxacina non è stata alterata in misura clinicamente significativa in caso di co-somministrazione con i seguenti principi attivi: calcio carbonato, digossina, glibenclamide e ranitidina.
Effetti di levofloxacina su altri medicinali Substrati di CYP1A2 In uno studio di interazione farmacocinetica, levofloxacina non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di teofillina (un substrato campione di CYP1A2), il che indica che levofloxacina non è un inibitore di CYP1A2.
Substrati di CYP2C9 Uno studio in vitro ha evidenziato un basso potenziale di interazioni tra levofloxacina e i substrati di CYP2C9.
Interazioni mediate dagli effetti sui trasportatori Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’inibizione dei trasportatori chiave associati alla disposizione del farmaco nei reni (polipeptide trasportatore di anioni organici 1B1 (organic anion-transporting polypeptide-1B1, OATP1B1), OATP1B3, trasportatore di anioni organici 1 (organic anion transporter-1, OAT1), OAT3 e trasportatore di cationi organici 2 (organic cationic transporter-2, OCT2)) alle esposizioni raggiunte dopo inalazione di 240 mg di levofloxacina due volte al giorno è bassa.
Inoltre, i dati clinici non indicano interazioni con i substrati della glicoproteina P (P-glycoprotein, P-gp), come la digossina.
Ciclosporina L’emivita di ciclosporina è stata aumentata del 33% quando co-somministrata con levofloxacina.
Antagonisti della vitamina K Nei pazienti trattati con levofloxacina in associazione con un antagonista della vitamina K (per es.
warfarin) sono stati osservati aumenti dei valori dei test di coagulazione (PT/INR) e/o emorragie, che possono essere gravi.
Pertanto, i test di coagulazione devono essere monitorati nei pazienti trattati con antagonisti della vitamina K (vedere paragrafo 4.4).
Principi attivi che prolungano l’intervallo QT Levofloxacina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti che ricevono principi attivi che prolungano l’intervallo QT (per es.
antiaritmici di classe IA e III, antidepressivi triciclici, macrolidi, antipsicotici). Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate più frequentemente sono state tosse/tosse produttiva (54%), disgeusia (30%) e affaticamento/astenia (25%).
Tabella delle reazioni avverse segnalate con Quinsair Le reazioni avverse per le quali esista almeno una ragionevole possibilità di correlazione causale con Quinsair sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.
Le reazioni avverse da farmaco sono elencate secondo la frequenza e in ordine decrescente di frequenza.
Le frequenze sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000 < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella di ulteriori reazioni avverse segnalate dopo somministrazione sistemica di levofloxacina Le reazioni avverse per le quali esista almeno una ragionevole possibilità di correlazione causale con levofloxacina sono riportate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA.Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Infezioni ed infestazioni Infezione micotica vulvovaginale Infezione fungina orale Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia*, Neutropenia* Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità* Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia* Disturbi psichiatrici¹ Insonnia* Ansietà*, Depressione* Patologie del sistema nervoso¹ Disgeusia Cefalea, Capogiro* Iposmia*, Sonnolenza*, Neuropatia periferica Patologie dell’occhio¹ Disturbi della vista* Patologie dell’orecchio e del labirinto¹ Tinnito* Perdita dell’udito* Patologie cardiache** Tachicardia* Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse/tosse produttiva, Dispnea, Alterazioni delle secrezioni bronchiali (volume e viscosità)*, Emottisi Disfonia Broncospasmo***, Iperreattività bronchiale, Patologia ostruttiva delle vie respiratorie Patologie gastrointestinali Nausea, Vomito, Dolore addominale*, Diarrea*, Stipsi* Conati di vomito, Dispepsia*, Flatulenza* Patologie epatobiliari Epatite*, Iperbilirubinemia* Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Orticaria*, Prurito* Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo¹ Artralgia, Mialgia* Tendinite, Costocondrite, Rigidità articolare Patologie renali e urinarie Insufficienza renale* Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione¹ Affaticamento/astenia, Ridotta tolleranza all’esercizio fisico Piressia Esami diagnostici Volume espiratorio forzato ridotto* Aumento dell’alanina aminotransferasi, Aumento dell’aspartato aminotransferasi, Riduzione del test di funzionalità polmonare*, Aumento e diminuzione della glicemia*, Aumento della creatinina nel sangue*, Rumori respiratori anormali* Anomalie dei test di funzionalità epatica, Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue*, Prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma*, Aumento della conta eosinofila*, Riduzione della conta piastrinica* ¹ Casi molto rari di reazioni avverse da farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura di tendine, artralgia, dolore alle estremità, disturbi dell’andatura, depressione, affaticamento, disturbi della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto) sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).
* Eventi avversi con correlazione incerta con Quinsair, ma notoriamente associati alla somministrazione sistemica di levofloxacina e/o verosimilmente associati a Quinsair e osservati più frequentemente in confronto al placebo negli studi clinici.
**Casi di aneurisma e dissezione dell’aorta, talvolta complicati da rottura (anche fatale), e di rigurgito/incompetenza di una delle valvole cardiache sono stati osservati in pazienti trattati con fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.4).
***Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo seguente.
Le reazioni avverse da farmaco sono elencate secondo la frequenza e in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Descrizione di reazioni avverse selezionate Qualora si manifesti broncospasmo acuto sintomatico dopo la somministrazione di Quinsair, i pazienti possono trarre beneficio dall’uso di un broncodilatatore a breve durata d’azione per via inalatoria, da utilizzare prima delle dosi successive (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).Classificazione per sistemi e organi Non comune Raro Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Pancitopenia*, Agranulocitosi*, Anemia emolitica* Disturbi del sistema immunitario Angioedema Shock anafilattico, Shock anafilattoide Patologie endocrine Sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico (SIADH) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia Iperglicemia, Coma ipoglicemico Disturbi psichiatrici¹ Stato confusionale, Nervosismo Reazioni psicotiche (per es.
allucinazioni, paranoia), Agitazione, Sogni anormali, IncubiDisturbi psicotici con comportamento autolesivo, tra cui idee suicidarie o tentato suicidio Patologie del sistema nervoso¹ Tremore Convulsioni, Parestesia Neuropatia periferica sensitiva, Neuropatia periferica sensitivo-motoria, Discinesia, Disturbo extrapiramidale, Sincope, Ipertensione endocranica benigna Patologie dell’occhio¹ Perdita transitoria della vista Patologie dell’orecchio e del labirinto¹ Vertigine Patologie cardiache** Palpitazioni Tachicardia ventricolare, Aritmia ventricolare e torsione di punta Patologie vascolari** Ipotensione Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Polmonite allergica Patologie epatobiliari Ittero e grave danno epatico, inclusi casi di insufficienza epatica acuta fatale Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Iperidrosi Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), Eruzione fissa da farmaco Necrolisi epidermica tossica, Sindrome di Stevens-Johnson, Eritema multiforme, Reazione di fotosensibilizzazione, Vasculite leucocitoclastica, Stomatite Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo¹ Debolezza muscolare Rabdomiolisi, Rottura di tendine, Rottura di legamento, Lacerazione muscolare, Artrite Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione¹ Dolore (tra cui dolore alla schiena, al torace e alle estremità) * Per ulteriori dettagli si rimanda al paragrafo seguente.
¹ Casi molto rari di reazioni avverse da farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura di tendine, artralgia, dolore alle estremità, disturbi dell’andatura, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, disturbi della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto) sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).
**Casi di aneurisma e dissezione dell’aorta, talvolta complicati da rottura (anche fatale), e di rigurgito/incompetenza di una delle valvole cardiache sono stati osservati in pazienti trattati con fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.4).
Dopo la somministrazione sistemica di levofloxacina sono state segnalate gravi reazioni avverse ematologiche come pancitopenia, agranulocitosi e anemia emolitica.
La loro frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Popolazione pediatrica Negli studi clinici, 51 adolescenti con FC (età ≥ 12, < 18 anni) hanno ricevuto Quinsair 240 mg due volte al giorno e 6 adolescenti con FC hanno ricevuto Quinsair 120 mg (n = 3) o 240 mg (n = 3) una volta al giorno.
Inoltre, 14 bambini con FC (età ≥ 6, < 12 anni) e 13 adolescenti con FC (età ≥ 12, < 17 anni) hanno ricevuto Quinsair 180 mg o 240 mg una volta al giorno per 14 giorni.
In base a questi dati limitati non sembra esservi alcuna differenza clinicamente rilevante tra il profilo di sicurezza di Quinsair in questi sottogruppi della popolazione pediatrica e quello degli adulti.
Tuttavia, due casi di artralgia sono stati osservati in bambini inclusi in studi clinici con Quinsair e non sono disponibili dati di sicurezza a lungo termine, soprattutto in considerazione degli effetti sulla cartilagine osservati negli animali (vedere paragrafi 4.2 e 5.3).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza I dati relativi all’uso di levofloxacina in donne in gravidanza sono in numero limitato.
Gli studi sugli animali con levofloxacina non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Tuttavia, in assenza di dati nella specie umana, in base ai risultati di studi preclinici che suggeriscono il rischio di danni dovuti ai fluorochinoloni sulle cartilagini portanti dell’organismo in crescita, l’uso di Quinsair è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Allattamento Esistono informazioni insufficienti sull’escrezione di levofloxacina/metaboliti nel latte materno; tuttavia, altri fluorochinoloni sono escreti nel latte materno.
In assenza di dati nella specie umana, in base ai risultati di studi preclinici che suggeriscono il rischio di danni dovuti ai fluorochinoloni sulle cartilagini portanti dell'organismo in crescita, l’uso di Quinsair è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafi 4.3 e 5.3).
Fertilità Levofloxacina non ha alterato la fertilità o le prestazioni riproduttive nel ratto (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.