QUETIAPINA MY 60CPR RIV 100MG
40,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 19/10/2012
Quetiapina Mylan Generics è indicata per: • trattamento della schizofrenia. • trattamento del disturbo bipolare: - per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi nel disturbo bipolare. - per il trattamento degli episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare. - per la prevenzione di recidive di episodi maniacali o depressivi in pazienti con disturbo bipolare, che precedentemente hanno risposto al trattamento con quetiapina.
Ogni compressa contiene 25 mg di quetiapina come quetiapina fumarato Ogni compressa contiene 100 mg di quetiapina come quetiapina fumarato Ogni compressa contiene 200 mg di quetiapina come quetiapina fumarato Ogni compressa contiene 300mg di quetiapina come quetiapina fumarato Eccipienti con effetti noti: Quetiapina 25 mg: ogni compressa contiene 4,50 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Quetiapina 100 mg: ogni compressa contiene 18,00 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Quetiapina 200 mg: ogni compressa contiene 36,00 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Quetiapina 300 mg: ogni compressa contiene 54,00 mg di lattosio (come lattosio monoidrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti di questo prodotto elencati al paragrafo 6.1.
È controindicata la contemporanea somministrazione di inibitori del citocromo P450 3A4, come gli inibitori della HIV-proteasi, agenti azoli-antifungini, eritromicina, claritromicina e nefazodone (vedere anche paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Per ciascuna indicazione esistono diversi schemi posologici.
Deve essere quindi accertato che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio appropriato per la loro condizione.
Adulti Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia la quetiapina deve essere somministrata due volte al giorno.
La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è di 50 mg (1° giorno), 100 mg (2° giorno), 200 mg (3° giorno) e 300 mg (4° giorno).
Dal 4° giorno in poi, il dosaggio deve essere aggiustato alla dose efficace abituale di 300 mg fino a 450 mg/die.
La dose può essere variata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente entro un intervallo da 150 a 750 mg/die.
Per il trattamento degli episodi maniacali da moderati a gravi nel disturbo bipolare Per il trattamento degli episodi maniacali associati a disturbo bipolare la quetiapina deve essere somministrata due volte al giorno.
La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 100 mg (1° giorno), 200 mg (2° giorno), 300 mg (3° giorno) e 400 mg (4° giorno).
Ulteriori adattamenti del dosaggio fino a 800 mg/die a partire dal 6° giorno devono essere effettuati con incrementi di dose non superiori a 200 mg/die.
La dose può essere variata in funzione della risposta clinica e della tollerabilità individuale entro un range da 200 a 800 mg/die.
La dose efficace abituale varia da 400 a 800 mg/die.
Per il trattamento degli episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare La quetiapina deve essere somministrata una volta al giorno prima di andare a letto.
La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (1° giorno), 100 mg (2° giorno), 200 mg (3° giorno) e 300 mg (4° giorno).
La dose giornaliera raccomandata è 300 mg.
In studi clinici non è stato riscontrato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo dei 600 mg rispetto al gruppo di 300 mg (vedere paragrafo 5.1).
Alcuni pazienti possono trarre beneficio da una dose di 600 mg.
Dosi maggiori di 300 mg devono essere somministrate da medici con esperienza nel trattamento del disturbo bipolare.
Nei singoli pazienti, in caso di problemi di tolleranza, gli studi clinici hanno indicato che può essere considerata la riduzione della dose a un minimo di 200 mg.
Per la prevenzione delle recidive nel disturbo bipolare Per la prevenzione delle recidive di episodi maniacali, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto alla quetiapina nel trattamento acuto del disturbo bipolare devono continuare la terapia con lo stesso dosaggio.
La dose può essere aggiustata in funzione della risposta clinica e tollerabilità del singolo paziente, nel range da 300 a 800 mg/die somministrata due volte al giorno.
È importante che la dose minima efficace venga utilizzata per la terapia di mantenimento.
Anziani Come gli altri antipsicotici, la quetiapina deve essere somministrata con cautela nei pazienti anziani, in particolare durante il periodo iniziale di somministrazione.
Può essere necessario che l’incremento progressivo della dose debba avvenire più lentamente e che la dose terapeutica giornaliera debba essere più bassa rispetto ad un paziente giovane, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente.
Negli anziani la clearance plasmatica media di quetiapina si riduce del 30-50% in confronto ai pazienti più giovani.
Non sono state valutate l’efficacia e la sicurezza nei pazienti di età superiore ai 65 anni con episodi di depressione in un contesto di disturbi bipolari.
Popolazione pediatrica La quetiapina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza dei dati per supportare l’uso in questa fascia d’età.
L’evidenza disponibile dagli studi clinici placebo-controllati è presentata nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1 e 5.2.
Compromissione renale Non è necessario un aggiustamento del dosaggio in pazienti con compromissione renale.
Compromissione epatica La quetiapina è ampiamente metabolizzata a livello epatico.
Pertanto la quetiapina deve essere impiegata con cautela in pazienti con compromissione epatica nota, particolarmente durante il periodo iniziale di dose.
La dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica nota deve essere di 25 mg/die.
La dose deve essere incrementata giornalmente con incrementi di 25-50 mg/die fino a raggiungere il dosaggio efficace, in funzione della risposta clinica e della tollerabilità di ogni singolo paziente.
Modo di somministrazione Quetiapina può essere somministrata con o senza cibo. Avvertenze e precauzioni
- Poichè la quetiapina ha molte indicazioni, il profilo di sicurezza deve essere considerato in relazione alla diagnosi individuale del paziente e alla dose che viene somministrata.
Popolazione pediatrica La quetiapina non è raccomandata per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni, a causa della mancanza di dati che ne supportino l’uso in questa fascia di età.
Gli studi clinici con quetiapina hanno evidenziato che in aggiunta al noto profilo di sicurezza osservato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si verificano con una frequenza superiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell’appetito, innalzamento della prolattina sierica, vomito, rinite e sincope), o possono avere implicazioni diverse per bambini e adolescenti (sintomi extrapiramidali ed irritabilità), mentre uno di questi non era mai stato riportato precedentemente negli studi condotti su soggetti adulti (aumento della pressione arteriosa).
Nei bambini e negli adolescenti sono state osservate anche alterazioni dei test di funzionalità tiroidea.
Inoltre, le implicazioni del trattamento con quetiapina sulla sicurezza a lungo termine sulla crescita e la maturazione non sono state analizzate oltre le 26 settimane.
Non sono note le implicazioni nel lungo termine relative allo sviluppo cognitivo e comportamentale.
Negli studi clinici controllati con placebo condotti su pazienti bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata ad un’aumentata incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8).
Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio).
Questo rischio persiste fino ad una remissione significativa.
Poichè tale miglioramento può non verificarsi nel corso delle prime settimane o più di trattamento, i pazienti devono essere strettamente monitorati fino al raggiungimento di tale miglioramento.
Dall’esperienza clinica generale si è osservato che il rischio di suicidio può aumentare nelle fasi precoci del miglioramento.
Inoltre, il medico deve considerare il rischio potenziale di eventi correlati al suicidio dopo brusca interruzione del trattamento con quetiapina, dovuti ai noti fattori di rischio della patologia in questione.
Altre condizioni psichiatriche per le quali è prescritta quetiapina possono anche essere associate ad un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio.
In aggiunta, queste condizioni possono essere associate con episodi depressivi maggiori.
Le stesse precauzioni osservate quando si trattano pazienti con episodi depressivi maggiori si devono pertanto osservare quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici.
I pazienti con un’anamnesi di eventi correlati al suicidio, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento sono noti per essere a maggior rischio di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio e devono essere attentamente controllati durante il trattamento.
Una meta-analisi di studi clinici controllati con placebo dei farmaci antidepressivi nei pazienti adulti con disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumentato rischio di comportamento suicidario con antidepressivi rispetto al placebo nei pazienti con meno di 25 anni.
Una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare quelli ad alto rischio, deve accompagnare la terapia farmacologica soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose.
I pazienti (e gli assistenti dei pazienti) devono essere avvertiti della necessità di monitorare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamenti o pensieri suicidari o di insoliti cambiamenti nel comportamento e di consultare immediatamente un medico se questi sintomi si manifestano.
Negli studi clinici a breve termine controllati con placebo su pazienti con episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare, è stato osservato un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio in pazienti giovani adulti (di età inferiore ai 25 anni di età) che sono stati trattati con quetiapina rispetto a quelli trattati con placebo (3,0% vs 0%, rispettivamente).
Uno studio retrospettivo di popolazione con quetiapina per il trattamento di pazienti con disturbi depressivi maggiori ha mostrato un aumento del rischio di autolesionismo e suicidio nei pazienti di età da 25 a 64 anni senza una storia di autolesionismo durante l’assunzione di quetiapina insieme ad altri antidepressivi.
Rischio metabolico A causa dell’osservato rischio di peggioramento del profilo metabolico, comprendente variazioni di peso corporeo, glucosio ematico (vedere iperglicemia) e lipidi, che è stato osservato negli studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati al momento dell’inizio del trattamento e i cambiamenti di questi parametri devono essere controllati regolarmente durante il corso del trattamento.
Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8).
Sintomi extrapiramidali Negli studi clinici controllati con placebo nei pazienti adulti, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L’uso di quetiapina è stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione di irrequietezza soggettivamente spiacevole o angosciante e dalla necessità di muoversi, spesso accompagnata da un’incapacità a rimanere seduti o fermi.
Ciò è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che manifestino questi sintomi l’incremento della dose potrebbe rivelarsi nocivo.
Discinesia tardiva Qualora si manifestassero segni e sintomi di discinesia tardiva, si deve considerare una riduzione del dosaggio o l’interruzione della terapia con quetiapina.
I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o persino insorgere dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Sonnolenza e capogiri Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi correlati, come la sedazione (vedere paragrafo 4.8).
Negli studi clinici sul trattamento dei pazienti con depressione bipolare, l’insorgenza di tali sintomi avveniva di solito entro i primi 3 giorni di trattamento ed erano per lo più di intensità da lieve a moderata.
I pazienti che manifestano sonnolenza di grave intensità possono richiedere controlli più frequenti per un periodo minimo di 2 settimane dall’insorgenza della sonnolenza o finchè i sintomi non migliorano e può essere necessario prendere in considerazione l’interruzione del trattamento.
Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato con ipotensione ortostatica e capogiri correlati (vedere paragrafo 4.8) che, come la sonnolenza hanno iniz,io solitamente durante la dose iniziale di titolazione.
Ciò può aumentare il rischio di lesioni accidentali (cadute), soprattutto nella popolazione anziana.
Pertanto, i pazienti devono essere avvertiti di prestare cautela fino a quando non hanno familiarità con i potenziali effetti del farmaco.
La quetiapina deve essere impiegata con cautela in pazienti con patologie cardiovascolari note, patologie cerebrovascolari o con altre condizioni che predispongano all’ipotensione.
Se si verifica ipotensione ortostatica occorre considerare una riduzione del dosaggio o una titolazione più graduale, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare sottostante.
Sindrome da apnea del sonno Nei pazienti che usano quetiapina è stata riportata la sindrome da apnea del sonno.
Nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale e che hanno una storia pregressa o che sono a rischio di apnea del sonno, come quelli in sovrappeso/obesi o di sesso maschile, la quetiapina deve essere usata con cautela.
Crisi epilettiche Gli studi clinici controllati non hanno evidenziato differenze nell’incidenza di crisi epilettiche in pazienti trattati con quetiapina o placebo.
Non sono disponibili dati circa l’incidenza delle convulsioni nei pazienti con un’anamnesi di convulsioni.
Come per gli altri antipsicotici, si raccomanda cautela in caso di trattamento di pazienti con anamnesi di convulsioni (vedere paragrafo 4.8).
Sindrome Neurolettica Maligna La sindrome neurolettica maligna è stata associata al trattamento con antipsicotici, inclusa la quetiapina (vedere paragrafo 4.8).
Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterazione dello stato mentale, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo e aumento della creatinina fosfochinasi.
In caso di comparsa di tali manifestazioni, il trattamento con la quetiapina deve essere interrotto e deve essere somministrato un adeguato trattamento medico.
Sindrome da serotonina La somministrazione concomitante di Quetiapina Mylan Generics e di altri agenti serotoninergici, quali gli inibitori della monoamminossidasi (MAO), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI) o gli antidepressivi triciclici, può causare la sindrome da serotonina, una condizione potenzialmente fatale (vedere paragrafo 4.5).
Se il trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici è clinicamente giustificato, si raccomanda un’attenta osservazione del paziente, soprattutto all’inizio del trattamento e in occasione di incrementi della dose.
I sintomi della sindrome da serotonina possono includere alterazioni dello stato mentale, instabilità autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali.
Se si sospetta una sindrome da serotonina, deve essere presa in considerazione una riduzione della dose o l’interruzione della terapia a seconda della gravità dei sintomi.
Neutropenia grave e agranulocitosi In studi clinici con la quetiapina è stata segnalata neutropenia grave (conta dei neutrofili < 0,5 x 109/L).
La maggior parte dei casi di neutropenia grave si è verificata entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina.
Non è stata rilevata una correlazione apparente con la dose.
Durante l’esperienza post-marketing, alcuni casi hanno avuto un esito fatale.
I possibili fattori di rischio per neutropenia comprendono una preesistente riduzione del numero di globuli bianchi (WBC) ed un’anamnesi di neutropenia indotta da farmaci.
Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio preesistenti.
La quetiapina deve essere interrotta in pazienti con una conta di neutrofili < 1,0 x 109/L.
I pazienti devono essere tenuti sotto controllo al fine di rilevare l’insorgenza di segni e sintomi di infezione e deve essere monitorata la conta dei neutrofili (fino al superamento di 1,5 x 109/L) (vedere paragrafo 5.1).
La neutropenia deve essere tenuta in considerazione in pazienti con infezione o febbre, in particolare in assenza di chiari fattori predisponenti e deve essere gestita in modo clinicamente appropriato.
I pazienti devono essere avvisati di riportare immediatamente la comparsa di segni/sintomi coerenti con un’agranulocitosi o un’infezione (ad es.
febbre, debolezza, letargia o male alla gola) in qualunque momento durante la terapia con quetiapina.
In tali pazienti deve essere eseguita una conta dei leucociti e prontamente anche una conta assoluta dei neutrofili (ANC), specialmente in assenza di fattori predisponenti.
Effetti anticolinergici (muscarinici) Norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha un’affinità di grado da moderato a forte per molteplici sottotipi di recettori muscarinici.
Questo contribuisce all’insorgenza di reazioni avverse farmacologiche (ADR) che riflettono gli effetti anticolinergici quando la quetiapina è usata a dosi raccomandate, quando viene usata in concomitanza ad altri medicinali con effetti anticolinergici e in caso di sovradosaggio.
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti che ricevono trattamenti con effetti anticolinergici (muscarinici).
Quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi concomitante o una storia pregressa di ritenzione urinaria, ipertrofia prostatica clinicamente rilevante, ostruzione intestinale o condizioni correlate, aumentata pressione intraoculare o glaucoma ad angolo acuto (vedere paragrafi 4.5, 4.8, 5.1 e 4.9).
Interazioni Vedere paragrafo 4.5.
L’uso concomitante di quetiapina con potenti induttori degli enzimi epatici come la carbamazepina o la fenitoina riduce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, con possibili ripercussioni sull’efficacia della terapia con quetiapina.
Nei pazienti trattati con induttori enzimatici epatici, il trattamento con quetiapina può essere iniziato solo se il medico ritiene che i benefici della terapia con quetiapina superino i rischi della sospensione degli induttori enzimatici epatici.
È importante che ogni variazione riguardante gli induttori sia graduale e, se necessario, sostituita da un farmaco non induttore (per es.
sodio valproato).
Peso corporeo Nei pazienti trattati con quetiapina è stato segnalato un aumento del peso corporeo; i pazienti devono essere monitorati e trattati in maniera clinicamente appropriata in base alle linee-guida dell’antipsicotico utilizzato (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Iperglicemia Raramente sono stati segnalati casi di iperglicemia e/o sviluppo o esacerbazione di diabete occasionalmente associato a chetoacidosi o coma, compresi alcuni casi con esito fatale (vedere paragrafo 4.8).
In taluni casi un precedente aumento del peso corporeo è stato segnalato come possibile fattore predisponente.
È consigliabile un appropriato monitoraggio clinico in base alle linee-guida dell’antipsicotico utilizzato.
I pazienti trattati con qualsiasi agente antipsicotico, quetiapina inclusa, devono essere monitorati per segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per diabete mellito devono essere regolarmente controllati per peggioramento del controllo del glucosio.
Il peso corporeo deve essere sottoposto a controlli regolari.
Lipidi Negli studi clinici con quetiapina sono stati osservati aumenti dei trigliceridi e del colesterolo LDL e totale ed una riduzione del colesterolo HDL (vedere paragrafo 4.8).
I cambiamenti dei lipidi devono essere gestiti in modo clinicamente appropriato.
Prolungamento dell’intervallo QT La quetiapina, negli studi clinici e durante l’uso secondo le istruzioni riportate nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP), non è stata associata ad incrementi persistenti dell’intervallo QT assoluto.
Nell’esperienza post-marketing, il prolungamento dell’intervallo QT è stato segnalato con quetiapina a dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e nel sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9).
Come con altri antipsicotici, è necessaria cautela nella prescrizione di quetiapina a pazienti con patologie cardiovascolari o anamnesi familiare di prolungamento del QT.
È necessario prestare cautela anche nella prescrizione di quetiapina con medicinali noti per allungare l’intervallo QT o con neurolettici concomitanti, soprattutto nei soggetti anziani, nei pazienti con sindrome del QT lungo congenita, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia cardiaca, ipopotassiemia o ipomagnesemia (vedere paragrafo 4.5).
Cardiomiopatia e miocardite Cardiomiopatia e miocardite sono state riportate in studi clinici e durante l’esperienza post-marketing (vedere paragrafo 4.8).
Nei pazienti con sospetta cardiomiopatia o miocardite deve essere presa in considerazione l’interruzione della quetiapina.
Reazioni cutanee avverse severe Reazioni cutanee avverse severe (SCARs), che includono la sindrome di Stevens Johnson (SSJ), la necrolisi epidermica tossica (NET), Pustolosi Esantematica Acuta Generalizzata (AGEP), Eritema Multiforme (EM) e la Reazione da Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici (DRESS) che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state riportate molto raramente in associazione al trattamento con quetiapina.
Le SCARs si presentano comunemente con uno o più dei seguenti sintomi: eruzione cutanea estesa che può essere pruriginosa o associata a pustole, dermatite esfoliativa, febbre, linfoadenopatia e possibile eosinofilia o neutrofilia.
La maggior parte di queste reazioni si è verificato entro 4 settimane dopo l’inizio della terapia con quetiapina, alcune reazioni DRESS si sono verificate entro 6 settimane dopo inizio della terapia con quetiapina.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste severe reazioni cutanee, la quetiapina deve essere interrotta immediatamente e si deve prendere in considerazione un trattamento alternativo.
Interruzione del trattamento Sono stati osservati, a seguito di interruzione brusca del trattamento con la quetiapina, sintomi da sospensione acuta quali insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri ed irritabilità.
Si consiglia un’interruzione graduale del trattamento, per un periodo della durata di almeno una o due settimane (vedere paragrafo 4.8).
Misuso e abuso Sono stati riportati casi di uso non corretto e di abuso.
Si deve prestare attenzione quando si somministra la quetiapina a pazienti con una storia di abuso di alcol o droghe.
Pazienti anziani con psicosi correlate alla demenza La quetiapina non è autorizzata per il trattamento di psicosi correlate alla demenza.
In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici, è stato osservato un aumento di circa tre volte del rischio di eventi avversi cerebrovascolari.
Il meccanismo di tale aumento del rischio non è noto.
Non può essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
La quetiapina deve essere usata con cautela in pazienti con fattori di rischio per ictus.
Da una metanalisi eseguita sugli antipsicotici atipici, è stato segnalato un incremento del rischio di morte rispetto a placebo nei pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza.
In due studi clinici controllati versus placebo, della durata di dieci settimane con la quetiapina nella stessa popolazione di pazienti (n=710; età media 83 anni; range: 56-99 anni), l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con la quetiapina è stata di 5,5% rispetto a 3,2% nel gruppo trattato con placebo.
I pazienti in questi studi sono morti per varie cause in linea con quanto atteso per questa popolazione.
Pazienti anziani con sindrome di Parkinson (SP)/parkinsonismo Uno studio retrospettivo con quetiapina sulla popolazione per il trattamento di pazienti con MDD (disturbi depressivi maggiori), ha mostrato un aumento del rischio di morte durante l’uso di quetiapina nei pazienti di età >65 anni.
Questa associazione non era presente quando i pazienti con sindrome di Parkinson (SP) sono stati rimossi dall’analisi.
Si raccomanda cautela in caso la quetiapina sia prescritta ai pazienti anziani con sindrome di Parkinson (SP).
Disfagia Con quetiapina è stata segnalata disfagia (vedere paragrafo 4.8).
La quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti a rischio di polmonite da aspirazione.
Stipsi e ostruzione intestinale La stipsi rappresenta un fattore di rischio per l’ostruzione intestinale.
Costipazione e ostruzione intestinale sono state riportate con quetiapina (vedere paragrafo 4.8).
Sono compresi casi fatali in pazienti che hanno un maggior rischio di ostruzione intestinale, inclusi quelli in trattamento con terapie multiple concomitanti che riducono la motilità intestinale e/o quelli che non possono riportare sintomi di costipazione.
I pazienti con ostruzione intestinale/ileo devono essere gestiti con attento monitoraggio e assistenza medica urgente.
Tromboembolismo venoso (TEV) Con l’uso di farmaci antipsicotici sono stati riportati casi di tromboembolismo venoso (TEV).
Poiché i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per TEV, è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante il trattamento con quetiapina ed adottare appropriate misure preventive.
Pancreatite La pancreatite è stata segnalata negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing, Tra le segnalazioni post-marketing, mentre non tutti i casi sono stati confusi dai fattori di rischio, molti pazienti presentavano fattori che sono noti per essere associati a pancreatite, come aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.4 Lipidi), calcoli biliari e consumo di alcol.Informazioni aggiuntive I dati relativi all’uso di quetiapina in associazione con divalproex o litio negli episodi maniacali acuti da moderati a gravi sono limitati; tuttavia, la terapia combinata è risultata ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
I dati hanno evidenziato un effetto additivo alla terza settimana.
Lattosio Questo medicinale contiene lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per ogni compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- Poiché l’attività principale della quetiapina si esplica sul sistema nervoso centrale, la quetiapina deve essere somministrata con cautela in associazione con altri medicinali ad attività centrale e con alcol.
La quetiapina deve essere usata con cautela in associazione con medicinali serotoninergici, quali gli inibitori della MAO, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI) o gli antidepressivi triciclici, poiché il rischio di sindrome da serotonina, una condizione potenzialmente fatale, è aumentato (vedere paragrafo 4.4).
Deve essere prestata cautela nel trattamento di pazienti che ricevono altri medicinali con effetti anticolinergici (muscarinici) (vedere paragrafo 4.4).
Citocromo P450 (CYP) 3A4 è l’enzima principale responsabile del sistema del citocromo P450 coinvolto nel metabolismo di quetiapina.
In uno studio di interazione in volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (dosaggio di 25 mg) con ketoconazolo, un inibitore CYP3A4, ha causato un aumento dell’AUC di quetiapina dalle 5 alle 8 volte.
Per tale motivo, l’uso concomitante di quetiapina con inibitori CYP3A4 risulta controindicato.
Si raccomanda inoltre di non consumare succo di pompelmo mentre si è in terapia con quetiapina.
In uno studio in pazienti trattati con dosi multiple per la valutazione della farmacocinetica di quetiapina, somministrata prima e durante il trattamento con carbamazepina (noto induttore degli enzimi epatici), la co-somministrazione di carbamazepina ha prodotto un incremento significativo della clearance di quetiapina.
Questo incremento della clearance ha ridotto i livelli sistemici di esposizione di quetiapina (AUC) di un 13% in media rispetto alla somministrazione di sola quetiapina; con un effetto più marcato osservato in alcuni pazienti.
Come conseguenza di tale interazione, possono essere osservate concentrazioni plasmatiche ridotte che possono interferire con l’efficacia della terapia con quetiapina.
La co-somministrazione di quetiapina e fenitoina (un altro induttore del sistema enzimatico microsomiale), provoca un notevole incremento della clearance di quetiapina approssimativamente del 450%.
In pazienti in trattamento con induttori degli enzimi epatici, l’inizio del trattamento con quetiapina deve verificarsi solo se il medico ritiene che i benefici della quetiapina superino i rischi della sospensione degli induttori degli enzimi epatici.
È importante che ogni variazione di tali induttori avvenga gradualmente e, se necessario, sostituita da un farmaco non induttore (es.
sodio valproato) (vedere paragrafo 4.4).
La contemporanea somministrazione degli antidepressivi imipramina (noto inibitore del CYP2D6) o fluoxetina (noto inibitore del CYP3A4 e CYP2D6) non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La contemporanea somministrazione degli antipsicotici risperidone o aloperidolo non altera in modo significativo il profilo farmacocinetico della quetiapina.
L’uso concomitante di quetiapina e tioridazina provoca un incremento della clearance di quetiapina di circa il 70%.
La contemporanea somministrazione di cimetidina non altera il profilo farmacocinetico della quetiapina.
La farmacocinetica del litio non viene alterata dalla contemporanea somministrazione di quetiapina.
In uno studio di 6 settimane, randomizzato, con litio e quetiapina a rilascio prolungato vs.
placebo e quetiapina a rilascio prolungato, in pazienti adulti con mania acuta, una più elevata incidenza di effetti extrapiramidali (in particolare tremore), sonnolenza e aumento ponderale è stata osservata nel gruppo in trattamento aggiuntivo con litio rispetto al gruppo in trattamento aggiuntivo con placebo (vedere paragrafo 5.1).
La somministrazione contemporanea di sodio valproato e quetiapina non influenza in modo clinicamente rilevante le farmacocinetiche dei due prodotti.
Uno studio retrospettivo in bambini e adolescenti che ricevevano sodio valproato, quetiapina o entrambi ha mostrato una più alta incidenza di leucopenia e neutropenia nel gruppo in combinazione rispetto ai gruppi in monoterapia.Non sono stati condotti studi specifici di interazione con medicinali cardiovascolari di uso comune.
Deve essere utilizzata cautela quando la quetiapina è somministrata in concomitanza con medicinali noti per causare squilibrio elettrolitico o incremento dell’intervallo QT.
Ci sono state segnalazioni di risultati falsi positivi nei test immunoenzimatici per metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che hanno assunto la quetiapina.
È raccomandata la conferma dei risultati discutibili di screening immunologico con una tecnica cromatografica appropriata. Effetti indesiderati
- Le più comuni reazioni avverse al farmaco (ADR) osservate con la quetiapina (> 10%) sono sonnolenza, capogiri, cefalea, bocca secca, sintomi da astinenza (sospensione), aumento dei livelli di trigliceridi sierici, aumento del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento ponderale, diminuzione dell’emoglobina e sintomi extrapiramidali.
L’incidenza delle reazioni avverse, associate alla terapia con quetiapina, è di seguito tabulata (Tabella 1) in accordo al formato raccomandato dal Council for International Organisations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group; 1995).
Tabella 1: ADR associate alla terapia con quetiapina Le frequenze degli eventi avversi sono classificate secondo la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1 000, <1/100), Raro (≥1/10 000, <1/1 000), Molto raro (<1/10 000), Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
1.Classificazione per organi e sistemi Molto comune Comune Non comune Raro Molto raro Non noto Patologie del sistema emolinfopoietico Diminuzione dell’emoglobina22 Leucopenia1,28, diminuzione della conta dei neutrofili, aumento degli eosinofili27 Neutropenia1 Trombocitopenia, anemia, diminuzione della conta delle piastrine13 Agranulocitosi26 Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (incluse reazioni allergiche cutanee) Reazione anafilattica5 Patologie endocrine Iperprolattinemia15, diminuzione della T4 totale24, diminuzione della T4 libera24, diminuzione della T3totale24, aumento del TSH24 Diminuzione della T3 libera24, ipotiroidismo21 Secrezione inappropriata dell’ormone antidiuretico Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento dei livelli di trigliceridi nel sangue10,30 Aumento del colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL)11,30 Diminuzione del colesterolo HDL17,30 Aumento ponderale8,30 Aumento dell’appetito, aumento della glicemia fino a livelli iperglicemici6,30 Iponatriemia19, diabete mellito1,,5 Esacerbazione del diabete preesistente Sindrome metabolica29 Disturbi psichiatrici Sogni anomali e incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicidario20 Sonnambulismo ed altri eventi correlati come parlare nel sonno e disturbo dell’alimentazione correlato al sonno Patologie del sistema nervoso Capogiro4,16, sonnolenza2,16, cefalea, sintomi extrapiramidali1,21 Disartria Crisi epilettiche1, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva1,5, sincope4,16 Stato confusionale Patologie dell’occhio Visione offuscata Patologie cardiache Tachicardia4, palpitazioni23 Prolungamento dell’intervallo QT1,12,18, bradicardia32 Cardiomiopatia, miocardite Patologie vascolari Ipotensione ortostatica4,16 Tromboembolismo venoso1 Ictus 33 Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea23 Rinite Patologie gastrointestinali Bocca secca Costipazione, dispepsia, vomito25 Disfagia7 Pancreatite1, ostruzione intestinale/ileo Patologie epatobiliari Aumento dei livelli sierici di alanina aminotransferasi(ALT)3 Aumento dei livelli di gamma-GT3 Aumento dei livelli sierici di aspartato aminotransferasi (AST)3 Ittero5, epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Angioedema5, sindrome di Stevens-Johnson5 Necrolisi tossica epidermica, eritema multiforme, Pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), Vasculite cutanea Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Rabdomiolisi Patologie renali e urinarie Ritenzione urinaria Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Sindrome da astinenza neonatale da farmaci31 Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione sessuale Priapismo, galattorrea, tumefazione mammaria, disturbi mestruali Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Sintomi di astinenza (sospensione) 1,9 Astenia lieve, edema periferico, irritabilità, piressia Sindrome maligna da neurolettici1, ipotermia Esami diagnostici Aumento della creatina fosfochinasi14
Vedere paragrafo 4.4 2.
Nelle prime due settimane di trattamento di solito può manifestarsi sonnolenza che generalmente si risolve con la somministrazione continua di quetiapina.
3.
In alcuni pazienti trattati con la quetiapina è stato osservato un incremento asintomatico dei livelli sierici delle transaminasi (ALT, AST) o delle gamma-GT.
Tale aumento si è di solito risolto con la prosecuzione del trattamento con quetiapina.
4.
Come gli altri antipsicotici con attività di blocco dei recettori alfa1 adrenergici, la quetiapina comunemente può indurre ipotensione ortostatica con capogiri, tachicardia e, in alcuni pazienti, sincope, soprattutto durante il periodo iniziale di titolazione (vedere paragrafo 4.4) 5.
La frequenza di queste reazioni avverse è stata calcolata in base ai dati post-marketing.
6.
Glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dL (≥7,0 mmol/L) o glicemia non a digiuno ≥ 200 mg/dL (≥11,1 mmol/L) in almeno un’occasione.
7.
Un incremento del tasso di disfagia con quetiapina vs.
placebo è stato riscontrato solo in studi clinici sulla depressione bipolare.
8.
Basato su un aumento ponderale >7% rispetto al peso iniziale.
Osservato principalmente durante le prime settimane di trattamento negli adulti.
9.
I seguenti sintomi da sospensione sono stati rilevati più frequentemente in studi clinici in acuto in monoterapia controllati verso placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità.
L’incidenza di queste reazioni è diminuita significativamente dopo 1 settimana dall’interruzione.
10.
Trigliceridi ≥200mg/dL (≥2,258 mmol/L) (pazienti con età ≥ 18 anni) o ≥ 150 mg/dL (≥ 1,694 mmol/L) (pazienti con età < 18 anni) in almeno un’occasione.
11.
Colesterolo ≥240 mg/dL (≥6,2064 mmol/L) (pazienti con età ≥ 18 anni) o ≥ 200mg/dL (≥ 5,172 mmol/L) (pazienti con età < 18 anni) in almeno un’occasione.
È stato osservato molto comunemente un aumento del colesterolo LDL ≥ 30 mg/dL (≥0,769 mmol/L).
La variazione media tra i pazienti che hanno riportato questo aumento era pari a 41,7 mg/dL (≥1,07 mmol/L).
12.
Vedere testo sotto.
13.
Piastrine ≤ 100 x 109/L in almeno un’occasione.
14.
Basati su segnalazioni da studi clinici di eventi avversi relativi ad aumento della creatin fosfochinasi non associato a sindrome maligna da neurolettici.
15.
I livelli di prolattina (pazienti > 18 anni di età): >20mcg/L (>869.56pmol/L) maschi,>30 mg/L (>1304,34 pmol/L) femmine in qualsiasi momento.
16.
Può portare a cadute.
17.
Colesterolo HDL <40 mg/dL (1.025mmol/L) maschi; <50mg/dL (1,282 mmol/L) femmine in qualsiasi momento.
18.
L'incidenza di pazienti che hanno un cambiamento del QTc da <450 msec a ≥ 450 msec, con un aumento ≥ 30 msec.
In studi clinici controllati con placebo con quetiapina la variazione media e l'incidenza di pazienti che hanno un passaggio a un livello clinicamente significativo è simile tra quetiapina e placebo.
19.
Passaggio da> 132 mmol/L a ≤ 132 mmol/L in almeno una occasione 20.
Casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari sono stati segnalati durante la terapia con quetiapina o subito dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
21.
Vedere paragrafo 5.1 22.
Diminuzione della emoglobina ≤ 13 g/dL (8,07 mmol/L) maschi, ≤ 12 g/dL (7,45mmol/L) femmine in almeno un’occasione si è verificato nel 11% dei pazienti con quetiapina in tutti gli studi tra cui estensione in aperto.
Per questi pazienti, la riduzione massima media di emoglobina in ogni momento è stata -1,50 g/dL.
23.
Questi reports spesso si sono verificati nel contesto di tachicardia, capogiri, ipotensione ortostatica, e/o affetti da malattie cardiache/respiratorie.
24.
Basati sulla variazione dal valore normale basale al valore potenzialmente importante clinicamente in qualsiasi momento nel post-basale in tutti gli studi.
Le variazioni in T4 totale, T4 libera, T3 totale e T3 libero sono definiti come <0,8 x LLN (pmol/L) e la variazione del TSH è >5 mUI/L in qualsiasi momento.
25.
Basati sul tasso di aumento del vomito nei pazienti anziani (≥ 65 anni di età).
26.
Basati su una variazione dei neutrofili da> = 1,5 x 109 / L al basale a <0,5 x 109 / L in qualsiasi momento durante il trattamento e basati su pazienti con grave neutropenia (< 0,5 x 109/l) e infezioni durante tutto lo studio clinico con quetiapina (vedere paragrafo 4.4).
27.
Basati sulla variazione dal valore basale normale al valore potenzialmente importante clinicamente nel post-basale in tutti gli studi.
Le variazioni degli eosinofili sono definite come > 1 x 109 cellule/L in qualsiasi momento.
28.
Basati sulla variazione dal valore basale normale al valore potenzialmente importante clinicamente in qualsiasi momento nel post-basale in tutti gli studi.
Le variazioni dei globuli bianchi sono definite come ≤ 3 x 109cellule/L in qualsiasi momento.
29.
Basati sui report degli eventi avversi di sindrome metabolica da tutti gli studi clinici con quetiapina.
30.
In alcuni pazienti, è stato osservato negli studi clinici un peggioramento di più di uno dei fattori metabolici di peso, glicemia e lipidi (vedere paragrafo 4.4).
31.
Vedere paragrafo 4.6 32.
Si può verificare all’inizio o vicino l’inizio del trattamento ed essere associato con ipotensione e/o sincope.
Frequenza basata sulle segnalazioni di eventi avversi di bradicardia ed eventi correlati in tutti gli studi clinici con quetiapina.
33.
Basato su di uno studio epidemiologico retrospettivo non randomizzato.
Reazioni cutanee avverse severe (SCARs), che includono la sindrome di Stevens Johnson (SSJ), necrolisi epidermica tossica (NET), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state riportate in associazione al trattamento con quetiapina.
Casi di prolungamento del QT, aritmie ventricolari, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta sono stati osservati con l’utilizzo di neurolettici e sono considerati effetti di classe.
Popolazione pediatrica Le stesse ADR sopra descritte per gli adulti devono essere considerate per i bambini e per gli adolescenti.
La tabella seguente riassume le ADR che si verificano con frequenza maggiore nei bambini e negli adolescenti (di età tra 10 e 17 anni) rispetto alla popolazione adulta oppure ADR che non sono state identificate nella popolazione adulta.
Tabella 2: ADR in bambini e adolescenti associate alla terapia con quetiapina che compaiono con maggior frequenza rispetto agli adulti o che non sono state identificate negli adulti Le frequenze degli eventi avversi sono classificate secondo la seguente convenzione: Molto comuni (≥1/10), Comuni (≥1/100 e <1/10), Non comuni (≥1/1 000 e <1/100), Rari (≥1/10 000 e <1/1 000), Molto rari (<1/10 000).
1.Classi di organi e sistemi Molto comuni Comuni Patologie endocrine Aumento della prolattina1 Disturbi del metabolismo e della nutrizione Aumento dell’appetito Patologie del sistema nervoso Sintomi extra-piramidali3, 4 Sincope Patologie vascolari Aumento della pressione sanguigna² Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Rinite Patologie gastrointestinali Vomito Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Irritabilità³
Livelli di prolattina (pazienti con età < 18 anni): > 20 mcg/L (> 869,56 pmol/L) nei maschi; > 26 mcg/L (> 1130,428 pmol/L) nelle femmine in qualsiasi momento di osservazione.
Meno dell’1% dei pazienti ha riportato un aumento dei livelli di prolattina > 100 mcg/L.
2.
Basati sul superamento delle soglie clinicamente significative (adattate dai criteri del National Institute of Health) o aumenti > 20 mmHg della pressione arteriosa sistolica o > 10 mmHg della pressione arteriosa diastolica in qualsiasi momento di osservazione in due studi clinici in acuto (3-6 settimane) controllati con placebo condotti nei bambini e negli adolescenti.
3.
Nota: la frequenza ricalca quella osservata nei pazienti adulti, ma può essere associata a diverse implicazioni cliniche nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti.
4 Vedere paragrafo 5.1.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Primo trimestre La modesta quantità di dati pubblicati relativi all’esposizione in gravidanza (cioè da 300 a 1 000 esiti di gravidanza), incluse segnalazioni individuali e alcuni studi osservazionali, non suggeriscono un aumentato rischio di malformazioni dovute al trattamento.
Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, non possono essere tratte conclusioni definitive.
Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Pertanto, la quetiapina deve essere somministrata in gravidanza solamente se i benefici giustificano i potenziali rischi.
Terzo trimestre I neonati esposti agli antipsicotici (inclusa la quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravità e durata dopo la nascita.
Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbi dell’assunzione di cibo.
Pertanto, i neonati devono essere attentamente monitorati.
Allattamento In base a un numero molto limitato di dati ricavati da rapporti pubblicati sull’escrezione di quetiapina nel latte materno umano, il grado di escrezione di quetiapina alle dosi terapeutiche non sembra essere costante.
Data la mancanza di dati robusti, deve essere deciso se interrompere l’allattamento al seno oppure sospendere la terapia con quetiapina, tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia per la madre.
Fertilità Gli effetti della quetiapina sulla fertilità umana non sono stati valutati.
Effetti relativi ad elevati livelli di prolattina sono stati osservati nei ratti, anche se questi non sono direttamente rilevanti per la specie umana (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.