QUENTIAX 60CPR RIV 300MG
60,00 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 14/10/2012
Quentiax è indicato per: - trattamento della schizofrenia. - trattamento del disturbo bipolare: - per il trattamento di episodi di mania da moderati a gravi nel disturbo bipolare - per il trattamento di episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare - per la prevenzione delle ricadute di episodi di mania o depressivi in pazienti con disturbo bipolare, in pazienti che hanno precedentemente risposto al trattamento con quetiapina.
Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg, 100 mg, 150 mg, 200 mg o 300 mg di quetiapina (come quetiapina emifumarato). Eccipiente(i) con effetto noto:
25 mg | 100 mg | 150 mg | 200 mg | 300 mg | |
Lattosio | 4,28 mg | 17,10 mg | 25,65 mg | 34,20 mg | 51,30 mg |
Sodio | < 23 mg | < 23 mg | < 23 mg | < 23 mg | < 23 mg |
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
È controindicata la somministrazione concomitante di inibitori del citocromo P450 3A4, come gli inibitori dell’HIV-proteasi, agenti antifungini azolici, eritromicina, claritromicina e nefazodone.
(Vedere anche paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia Esistono diversi schemi di dosaggio per ciascuna indicazione.
Occorre quindi garantire che i pazienti ricevano informazioni chiare sul dosaggio appropriato per la loro condizione.
Adulti: Per il trattamento della schizofrenia Per il trattamento della schizofrenia Quentiax deve essere somministrato due volte al giorno.
La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è 50 mg (giorno 1), 100 mg (giorno 2), 200 mg (giorno 3) e 300 mg (giorno 4).
Dal giorno 4 in poi la dose deve essere titolata alla dose efficace usuale di 300 fino a 450 mg/giorno.
A seconda della risposta clinica e della tollerabilità individuale del paziente, la dose può essere aggiustata entro un range da 150 a 750 mg/giorno.
Per il trattamento di episodi di mania da moderati a gravi associati a disturbo bipolare Per il trattamento di episodi maniacali associati al disturbo bipolare Quentiax deve essere somministrato due volte al giorno.
Il dosaggio totale giornaliero per i primi quattro giorni di terapia è di 100 mg (giorno 1), 200 mg (giorno 2), 300 mg (giorno 3) e 400 mg (giorno 4).
Ulteriori adattamenti del dosaggio, aumentato fino ad un massimo di 800 mg/giorno, dal giorno 6 devono essere al massimo incrementi non maggiori di 200 mg al giorno.
La dose può essere aggiustata a seconda della risposta clinica e della tollerabilità al farmaco del singolo paziente, entro un range di 200 - 800 mg/giorno.
La dose efficace usuale è compresa nel range 400 - 800 mg/giorno.
Per il trattamento di episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare Quentiax deve essere somministrato una volta al giorno, alla sera prima di coricarsi.
La dose giornaliera totale per i primi quattro giorni di terapia è di 50 mg (giorno 1), 100 mg (giorno 2), 200 mg (giorno 3) e 300 mg (giorno 4).
La dose giornaliera raccomandata è di 300 mg.
Negli studi clinici, non è stato osservato alcun beneficio aggiuntivo nel gruppo dei 600 mg rispetto al gruppo dei 300 mg (vedere paragrafo 5.1).
Singoli pazienti possono trarre beneficio da una dose di 600 mg.
Dosi iniziali maggiori di 300 mg devono essere prescritte da un medico esperto nel disturbo bipolare.
In singoli pazienti, nel caso si manifestassero problemi di tollerabilità, studi clinici hanno indicato che può essere considerata una riduzione della dose a un minimo di 200 mg.Per la prevenzione delle ricadute nel disturbo bipolare Per prevenire ricadute di episodi di mania, misti o depressivi nel disturbo bipolare, i pazienti che hanno risposto alla quetiapina per il trattamento acuto del disturbo bipolare devono continuare la terapia alla stessa dose.
La dose può essere aggiustata in base alla risposta clinica e alla tollerabilità al farmaco del singolo paziente, entro un range da 300 a 800 mg/die somministrata due volte al giorno.
È importante che venga utilizzata la dose efficace più bassa per la terapia di mantenimento.
Anziani Come altri antipsicotici, Quentiax deve essere usato con cautela negli anziani, specialmente durante il periodo iniziale di dosaggio.
A seconda della risposta clinica e della tollerabilità individuale del paziente il periodo di titolazione può essere più lungo e la dose giornaliera può essere più bassa rispetto ai pazienti più giovani.
L’eliminazione plasmatica media della quetiapina si riduce del 30-50% nei soggetti anziani in confronto ai pazienti più giovani.
Non sono state valutate efficacia e sicurezza in pazienti di età superiore ai 65 anni con episodi depressivi nel contesto del disordine bipolare.
Popolazione pediatrica Non è raccomandato l’uso di Quentiax in bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni, a causa della mancanza di dati che ne supportino l’utilizzo in questa fascia di età.
Gli elementi di prova disponibili dagli studi clinici controllati con placebo sono riportati nei paragrafi 4.4, 4.8, 5.1, e 5.2.
Insufficienza renale Non è necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale.
Insufficienza epatica La quetiapina viene ampiamente metabolizzata dal fegato.
Perciò Quentiax deve essere utilizzata con cautela in pazienti con insufficienza epatica nota, soprattutto all’inizio del periodo di dosaggio.
I pazienti con insufficienza epatica devono iniziare con 25 mg/giorno.
La dose può essere aumentata con incrementi giornalieri di 25 - 50 mg/giorno fino ad una dose efficace, subordinata alla risposta clinica e alla tollerabilità del singolo paziente.
Modo di somministrazione Quentiax può essere somministrato indipendentemente dai pasti Avvertenze e precauzioni
- Poiché Quentiax ha numerose indicazioni, il profilo di sicurezza del prodotto deve essere considerato rispetto alla diagnosi del paziente e alla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica La quetiapina non è raccomandata nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di età, a causa della mancanza di dati che supportano l’uso in questo gruppo di età.
Gli studi clinici con quetiapina hanno dimostrato che in aggiunta al profilo di sicurezza noto identificato negli adulti (vedere paragrafo 4.8), alcuni eventi avversi si sono verificati a frequenza maggiore nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti (aumento dell’appetito, aumento della prolattina sierica, vomito, rinite e sincope), o potrebbero avere differenti implicazioni per bambini e adolescenti (sintomi extrapiramidali e irritabilità) ed è stato identificato un evento avverso precedentemente non osservato negli studi sugli adulti (aumento della pressione sanguigna).
Nei bambini e negli adolescenti sono state inoltre osservate alterazioni della funzione tiroidea.
Inoltre, le implicazioni di sicurezza a lungo termine del trattamento con quetiapina sulla crescita e sulla maturità non sono state studiate oltre le 26 settimane.
Le implicazioni a lungo termine per lo sviluppo cognitivo e comportamentale non sono note.
In studi clinici controllati con placebo in bambini e adolescenti, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza di sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo in pazienti trattati per la schizofrenia, mania bipolare e depressione bipolare (vedere paragrafo 4.8).
Suicidio/ideazione suicidaria o peggioramento clinico La depressione nel disturbo bipolare è associata ad un aumento del rischio di ideazione suicidaria, comportamenti autolesivi e suicidio (eventi correlati al suicidio).
Il rischio persiste fintanto che avviene una remissione significativa.
Il miglioramento può non avvenire durante le prime settimane di trattamento o successive, i pazienti devono essere strettamente monitorati fintanto che tale miglioramento avvenga.
È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio può aumentare durante le fasi precoci di remissione.
Inoltre, il medico deve considerare il potenziale rischio di eventi correlati al suicidio a seguito dell’interruzione brusca del trattamento con quetiapina, in conseguenza ai noti fattori di rischio della patologia in trattamento.
Altre condizioni psichiatriche per le quali viene prescritta la quetiapina possono anche essere associate ad un aumento del rischio di eventi correlati al suicidio.
Inoltre queste condizioni possono avere morbilità concomitante con episodi depressivi maggiori.
Pertanto quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici devono essere osservate le stesse precauzioni osservate quando si trattano pazienti affetti da disturbi depressivi maggiori.
È noto che i pazienti con anamnesi di eventi correlati al suicidio, o quelli che mostrano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell’inizio del trattamento sono a rischio maggiore di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere sottoposti ad un attento monitoraggio durante il trattamento.
Una meta-analisi di studi clinici controllati con placebo su farmaci antidepressivi in pazienti adulti con disturbi psichiatrici ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario con gli antidepressivi rispetto al placebo in pazienti con meno di 25 anni.
La terapia farmacologica deve essere accompagnata da una stretta supervisione dei pazienti, in particolare quelli a rischio elevato, soprattutto all’inizio del trattamento e in seguito al cambio di dose.
I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessità di monitorare qualsiasi peggioramento clinico, comportamento o pensieri suicidari e cambiamenti insoliti nel comportamento e cercare immediatamente assistenza medica qualora si presentino questi sintomi.
In studi clinici a breve termine controllati con placebo in pazienti con episodi depressivi maggiori nel disturbo bipolare, è stato osservato un aumento del rischio degli eventi correlati al suicidio nei pazienti giovani adulti ( più giovani dei 25 anni di età) che sono stati trattati con quetiapina rispetto a quelli trattati con placebo (rispettivamente 3,0% vs 0%).
Uno studio retrospettivo sulla popolazione per il trattamento con quetiapina di pazienti con disturbo depressivo maggiore ha mostrato un aumento del rischio di autolesionismo e suicidio in pazienti di età compresa tra 25 e 64 anni senza una storia di autolesionismo durante l'uso di quetiapina con altri antidepressivi.
Rischio metabolico Dato il rischio di peggioramento del profilo metabolico, incluse le variazioni del peso corporeo, del glucosio ematico (vedere iperglicemia) e dei lipidi, che è stato riscontrato nell’ambito di studi clinici, i parametri metabolici dei pazienti devono essere valutati all’inizio del trattamento e le variazioni di questi parametri devono essere controllate regolarmente durante il trattamento.
Il peggioramento di questi parametri deve essere gestito in modo clinicamente appropriato (vedere anche paragrafo 4.8).
Sintomi extrapiramidali In studi clinici controllati verso placebo nei pazienti adulti, la quetiapina è stata associata ad un aumento dell’incidenza dei sintomi extrapiramidali (EPS) rispetto al placebo nei pazienti trattati per gli episodi depressivi maggiori in corso di disturbo bipolare (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
L’uso di quetiapina è stato associato con lo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza soggettivamente spiacevole o angosciante e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato da incapacità a stare seduto o fermo.
È più probabile che ciò accada entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l’incremento della dose può essere dannoso.
Discinesia tardiva In caso di comparsa di segni e sintomi di discinesia tardiva, deve essere presa in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione della quetiapina.
I sintomi di discinesia tardiva possono peggiorare o addirittura manifestarsi dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Sonnolenza e capogiro Il trattamento con quetiapina è stato associato a sonnolenza e sintomi ad essa correlati, quali sedazione (vedere paragrafo 4.8).
Negli studi clinici per il trattamento di pazienti con depressione bipolare, l’esordio è stato solitamente entro i primi 3 giorni del trattamento ed è stato principalmente di lieve o moderata entità.
I pazienti che manifestino sonnolenza di entità grave possono richiedere contatti più frequenti per un periodo minimo di due settimane dall’esordio della sonnolenza, o fintanto che i sintomi migliorino e possa essere considerata l’interruzione del trattamento.
Ipotensione ortostatica Il trattamento con quetiapina è stato associato ad ipotensione ortostatica e capogiro correlato (vedere paragrafo 4.8) che, come la sonnolenza, insorge di solito durante il periodo iniziale di titolazione della dose.
Ciò può aumentare l’insorgenza di lesioni accidentali (cadute), in particolare nella popolazione anziana.
Pertanto i pazienti devono essere avvertiti di esercitare cautela fino a che non hanno familiarità con gli effetti del medicinale.
La quetiapina deve essere usata con cautela in pazienti con patologia cardiovascolare nota, malattia cerebrovascolare o altre condizioni che predispongono all’ipotensione.
Una riduzione del dosaggio o una titolazione più graduale devono essere presi in considerazione se si verifica ipotensione ortostatica, specialmente nei pazienti con patologia cardiovascolare di base.
Sindrome delle apnee ostruttive del sonno La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è stata riportata in pazienti che utilizzano quetiapina.
La quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti sottoposti a terapia concomitante con anti depressivi del sistema nervoso centrale e che hanno una storia o sono a rischio di apnea ostruttiva del sonno, come quelli che sono in sovrappeso/obesi o sono di sesso maschile.
Convulsioni In studi clinici controllati, non c’era differenza nell’incidenza di convulsioni in pazienti trattati con quetiapina o con placebo.
Non sono disponibili dati circa l’incidenza delle convulsioni in pazienti con anamnesi di disturbo da crisi convulsive.
Come altri antipsicotici, si raccomanda cautela quando si trattano pazienti con una storia di convulsioni (vedere paragrafo 4.8).
Sindrome neurolettica maligna La sindrome neurolettica maligna è stata associata al trattamento con antipsicotici, inclusa la quetiapina (vedere il paragrafo 4.8).
Le manifestazioni cliniche includono ipertermia, alterato stato mentale, rigidità muscolare, instabilità autonomica ed aumentata creatina fosfochinasi.
In questo caso, la quetiapina deve essere interrotta e somministrato un appropriato trattamento medico.
Neutropenia grave e agranulocitosi In studi clinici con quetiapina è stata segnalata neutropenia grave (conta dei neutrofili <0,5X109/L).
La maggior parte dei casi di neutropenia grave si è verificata entro un paio di mesi dall’inizio della terapia con quetiapina.
Non è stata rilevata una correlazione apparente con la dose.
Durante l’esperienza postmarketing alcuni casi sono stati fatali.
Fattori di rischio possibili di neutropenia includono pre-esistenti ridotti livelli di leucociti (WBC) e anamnesi di neutropenia indotta da farmaci.
Tuttavia, alcuni casi si sono verificati in pazienti senza fattori di rischio preesistenti.
La quetiapina deve essere interrotta in pazienti con una conta dei neutrofili <1,0 X 109/L.
I pazienti devono essere tenuti sotto controllo al fine di rilevare l’insorgenza di segni o sintomi di infezione e deve essere monitorata la conta dei neutrofili (fino al superamento di 1,5 X 109/L) (Vedere paragrafo 5.1).
La neutropenia deve essere presa in considerazione in pazienti con infezione o febbre, soprattutto in assenza di evidente fattore predisponente (s), e deve essere gestito in modo clinicamente appropriato.
I pazienti devono essere avvisati di riferire immediatamente la comparsa di segni/sintomi compatibili con agranulocitosi o infezione (ad esempio, febbre, debolezza, letargia, mal di gola) in qualsiasi momento durante la terapia con Quentiax.
A tali pazienti deve essere eseguita tempestivamente una conta leucocitaria ed una conta assoluta dei neutrofili (ANC), in particolare in assenza di fattori predisponenti.
Effetti anti-colinergici (muscarinici) La norquetiapina, un metabolita attivo della quetiapina, ha una affinità da moderata a forte per diversi sottotipi di recettori muscarinici.
Ciò contribuisce ad ADR che riflettono gli effetti anti-colinergici quando quetiapina viene utilizzata alle dosi raccomandate, quando usata in concomitanza con altri farmaci che hanno effetti anti-colinergici, e nel contesto di sovradosaggio.
La quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti in trattamento con farmaci che hanno effetti anti-colinergici (muscarinici).
La quetiapina deve essere usata con cautela nei pazienti con una diagnosi attuale o precedente di ritenzione urinaria, clinicamente significativa ipertrofia prostatica, ostruzione intestinale o patologie correlate, aumento della pressione intraoculare o glaucoma ad angolo chiuso (Vedere paragrafi 4.5, 4.8, 5.1 e 4.9.) Interazioni Vedere anche il paragrafo 4.5.
L’uso concomitante di quetiapina con un potente induttore degli enzimi epatici, come la carbamazepina o la fenitoina, riduce sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di quetiapina, che possono influenzare l’efficacia della terapia con quetiapina.
La terapia con quetiapiana in pazienti che usano induttori degli enzimi epatici deve essere iniziata solamente se il medico considera che i benefici del trattamento con quetiapina superano i rischi di sospendere la terapia con gli induttori degli enzimi epatici.
È importante che qualsiasi cambiamento nell’uso degli induttori sia graduale.
Se necessario, l’induttore deve essere sostituito da un agente non induttore (es.
valproato di sodio).
Peso In pazienti trattati con quetiapina è stato segnalato aumento di peso, e deve essere monitorato e trattato come appropriato clinicamente, secondo le linee guida di utilizzo degli antipsicotici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Iperglicemia Sono stati segnalati raramente iperglicemia e/o sviluppo o peggioramento del diabete occasionalmente associato a cheto-acidosi o coma, inclusi alcuni casi fatali (vedere paragrafo 4.8).
In alcuni casi, è stato segnalato un precedente aumento di peso che può essere un fattore di predisposizione.
È consigliabile un monitoraggio clinico appropriato secondo le linee guida di utilizzo degli antipsicotici.
I pazienti trattati con qualsiasi agente antipsicotico, inclusa la quetiapina, devono essere monitorati per segni e sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza) e i pazienti con diabete mellito o con fattori di rischio per il diabete mellito devono essere monitorati regolarmente per il peggioramento del controllo del glucosio.
Il peso deve essere monitorato regolarmente.
Lipidi In studi clinici con quetiapina è stato osservato un aumento dei trigliceridi e del colesterolo totale e LDL ed una diminuzione di HDL (vedere paragrafo 4.8).
Una variazione dei lipidi deve essere gestita in modo clinicamente appropriato.
Prolungamento del QT Negli studi clinici e dall’utilizzo in accordo con il riassunto delle caratteristiche del prodotto, la quetiapina non è stata associata ad un persistente aumento degli intervalli QT assoluti.
Durante l’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di prolungamento del QT con quetiapina utilizzata alle dosi terapeutiche (vedere paragrafo 4.8) e da sovradosaggio (vedere paragrafo 4.9).
Come con altri antipsicotici, è necessaria cautela quando la quetiapina viene prescritta nei pazienti con patologie cardiovascolari o con un’anamnesi familiare di prolungamento QT.
Occorre prestare cautela anche quando quetiapina è prescritta con medicinali che prolungano l’intervallo QT oppure in terapia concomitante con altri neurolettici, soprattutto nei soggetti anziani, in pazienti con la sindrome da lungo QT congenito nell’insufficienza cardiaca congestizia, nell’ipertrofia cardiaca, con l’ipokaliemia, o l’ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.5).
Cardiomiopatia e miocardite Cardiomiopatia e miocardite sono state riportate negli studi clinici e durante l'esperienza post-marketing (vedere paragrafo 4.8).
Nei pazienti con sospetta miocardite o cardiomiopatia deve essere presa in considerazione l'interruzione della quetiapina.
Gravi reazioni avverse cutanee Molto raramente con il trattamento con quetiapina sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi (SCARs), inclusa la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), eritema multiforme (EM) e reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) che possono essere pericolosi per la vita o fatali.
Le reazioni avverse cutanee gravi (SCARs) si presentano comunemente con uno o più dei seguenti sintomi: eruzione cutanea estesa che può essere pruriginosa o con pustole, dermatite esfoliativa, febbre, linfoadenopatia e possibile eosinofilia o neutrofilia.
La maggior parte di queste reazioni si manifestano entro 4 settimane dall’inizio del trattamento con quetiapina, alcune reazioni DRESS si manifestano entro 6 settimane dopo l’inizio della terapia con quetiapina.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste gravi reazioni cutanee, la quetiapina deve essere sospesa immediatamente e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Astinenza I sintomi acuti di astinenza come insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità sono stati descritti in seguito ad una brusca cessazione di quetiapina.
È consigliabile un’interruzione graduale del trattamento, nell’arco di almeno una o due settimane (vedere paragrafo 4.8).
Pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza La quetiapina non è approvata per il trattamento della psicosi correlata alla demenza.
In studi clinici randomizzati controllati con placebo è stato visto un rischio approssimativamente 3 volte maggiore di eventi avversi cerebrovascolari con alcuni antipsicotici atipici nella popolazione con demenza.
Il meccanismo di questo rischio incrementato non è noto.
Non può essere escluso un rischio aumentato per altri antipsicotici o altri gruppi di pazienti.
La quetiapina deve essere usata con cautela in pazienti con fattori di rischio per l’ictus.
In una meta-analisi sugli antipsicotici atipici, è stato segnalato che i pazienti anziani con psicosi correlata alla demenza sono ad aumentato rischio di morte rispetto al placebo.
In due studi sulla quetiapina controllati con placebo, della durata di 10 settimane, nello stesso gruppo di pazienti (n=710; età media: 83 anni; intervallo: 56-99 anni) l’incidenza di mortalità nei pazienti trattati con quetiapina è stata del 5,5% contro il 3,2% nel gruppo placebo.
In questi studi i pazienti sono morti per una molteplicità di cause che erano in accordo con le aspettative per questa popolazione.Pazienti anziani con malattia di Parkinson (PD)/parkinsonismo Uno studio retrospettivo sulla popolazione per il trattamento con quetiapina di pazienti con MDD ha mostrato un aumentato rischio di morte durante l'uso di quetiapina in pazienti di età > 65 anni.
Questa associazione non era presente quando i pazienti con PD sono stati rimossi dall'analisi.
Si deve prestare attenzione se la quetiapina è prescritta a pazienti anziani con PD.
Disfagia Disfagia (vedere paragrafo 4.8) è stata segnalata con quetiapina.
La quetiapina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti a rischio di polmonite ab ingestis.
Costipazione e ostruzione intestinale La stitichezza rappresenta un fattore di rischio per l’ostruzione intestinale.
Costipazione e ostruzione intestinale sono stati riportati con quetiapina (vedere paragrafo 4.8).
Questo include i rapporti fatali in pazienti che sono a più alto rischio di ostruzione intestinale, compresi quelli che assumevano contemporaneamente altri farmaci che riducono la motilità intestinale e/o non possono segnalare sintomi di costipazione.
I pazienti con ostruzione intestinale/ileo dovrebbero essere gestiti con un attento monitoraggio e cure urgenti.
Tromboembolismo Venoso (VTE) Con i farmaci antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso (VTE).
Poiché i pazienti trattati con gli antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per VTE, prima e durante il trattamento con quetiapina devono essere identificati tutti i possibili fattori di rischio per VTE e devono essere prese misure preventive.
Pancreatite Negli studi clinici e nell’esperienza post-marketing sono stati riferiti casi di pancreatite.
Tra i casi riferiti durante la fase di post-marketing, mentre non tutti i casi venivano confusi da fattori di rischio, molti pazienti presentavano fattori di rischio noti per la loro associazione con pancreatite, quali aumento dei trigliceridi (vedere paragrafo 4.4), calcoli biliari e consumo di alcool.
Informazioni addizionali Dati relativi alla somministrazione di quetiapina in combinazione con valproato o litio nel trattamento degli episodi maniacali acuti moderati/gravi sono limitati; comunque la terapia combinata è stata ben tollerata (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
I dati hanno mostrato un effetto addizionale alla terza settimana.
Misuso ed abuso Sono stati riportati casi di misuso e abuso.
È necessario prestare attenzione quando si prescrive quetiapina a pazienti che abbiano avuto in passato storia di abuso di alcol e di droga.Lattosio: Questo prodotto medicinale contiene lattosio.
I pazienti con problemi ereditari rari di intolleranza al galattosio, carenza totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
Sodio: Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- A causa degli effetti primari sul sistema nervoso centrale la quetiapina deve essere somministrata con cautela in associazione con altri medicinali ad attività centrale e con alcol.
Deve essere esercitata cautela nel trattamento dei pazienti cui sono stati somministrati altri medicinali con effetto anti-colinergico (muscarinici) (vedere paragrafo 4.4).
Il citocromo P450 (CYP) 3A4 è l’enzima principalmente responsabile del metabolismo della quetiapina mediato dal citocromo P-450.
In uno studio di interazione su volontari sani, la somministrazione concomitante di quetiapina (alla dose di 25 mg) e ketoconazolo (un inibitore del CYP3A4) ha causato un aumento dell’AUC di quetiapina da 5 a 8 volte.
Per questo motivo, l’uso concomitante di quetiapina con inibitori del CYP3A4 è controindicato.
Si raccomanda inoltre di non assumere quetiapina con succo di pompelmo.
In uno studio con dosi multiple per valutare la farmacocinetica di quetiapina prima e durante il trattamento con carbamazepina (un noto induttore degli enzimi epatici) la somministrazione concomitante di carbamazepina aumentava in maniera significativa l’eliminazione della quetiapina.
Questo incremento dell’eliminazione ha ridotto l’esposizione sistemica alla quetiapina (come misurato dall’AUC) di un 13% in media rispetto a quella di coloro i quali ricevevano solamente quetiapina, benché un effetto maggiore sia stato osservato in alcuni pazienti.
Come conseguenza di questa interazione, possono essere osservate concentrazioni plasmatiche ridotte che possono interferire con l’efficacia della terapia con quetiapina.
La contemporanea somministrazione di quetiapina e fenitoina (un altro induttore del sistema enzimatico microsomiale) provocava incrementi dell’eliminazione di quetiapina approssimativamente del 450%.
In pazienti che utilizzano induttori degli enzimi epatici, il trattamento con quetiapina deve essere iniziato solamente se il medico considera che i benefici della terapia con quetiapina superano i rischi della sospensione della terapia con gli induttori degli enzimi epatici.
È importante che qualsiasi cambiamento nell’uso degli induttori sia graduale.
Se necessario, gli induttori devono essere sostituiti da un agente non induttore (es.
valproato di sodio) (vedere paragrafo 4.4).
La farmacocinetica della quetiapina non veniva alterata in maniera significativa con la somministrazione contemporanea di antidepressivi, imipramina (noto inibitore del CYP 2D6) o fluoxetina (noto inibitore del CYP 3A4 e del CYP 2D6).
La farmacocinetica della quetiapina non veniva alterata in maniera significativa con la somministrazione contemporanea di antipsicotici, risperidone o aloperidolo.
L’uso contemporaneo di quetiapina e tioridazina aumentava l’eliminazione della quetiapina con un’approssimazione del 70%.
La farmacocinetica della quetiapina non veniva alterata con la somministrazione contemporanea di cimetidina.
La farmacocinetica del litio non veniva alterata durante la somministrazione concomitante di quetiapina.
Nell’ambito di uno studio clinico randomizzato, della durata di 6 settimane, che ha valutato l’impiego di litio e Quentiax compresse a rilascio prolungato versus placebo e Quentiax compresse a rilascio prolungato in pazienti adulti affetti da mania acuta, è stata riscontrata un’incidenza più alta di eventi correlati extrapiramidali (in particolare tremore, sonnolenza e incremento ponderale) nel gruppo di trattamento con l’aggiunta di litio, in confronto al gruppo di trattamento con l’aggiunta del placebo (vedere paragrafo 5.1).
La farmacocinetica del valproato di sodio e della quetiapina non erano alterate in misura clinicamente rilevante quando erano co-somministrati.
Uno studio retrospettivo sui bambini e sugli adolescenti trattati con valproato, quetiapina oppure entrambi, ha rilevato un’incidenza più elevata di leucopenia e neutropenia nel gruppo trattato con l’associazione rispetto ai gruppi trattati in monoterapia.
Non sono stati eseguiti gli studi formali di interazione sui farmaci cardiovascolari di uso comune.
Occorre usare cautela quando quetiapina viene somministrata in concomitanza con medicinali noti per determinare squilibri elettrolitici o aumenti dell’intervallo QT.
Sono stati riferiti risultati di falsi positivi nel saggio immunologico enzimatico per metadone e antidepressivi triciclici in pazienti che avevano assunto quetiapina.
Si raccomanda di confermare risultati dubbi del saggio immunologico tramite tecnica cromatografica adeguata. Effetti indesiderati
- Le Reazioni Avverse da Farmaco (ADRs) più comunemente segnalate con quetiapina sono sonnolenza, capogiri, cefalea, bocca secca sospensione (interruzione) dei sintomi, aumento dei livelli di trigliceridi sierici, innalzamento di colesterolo totale (principalmente colesterolo LDL), diminuzione del colesterolo HDL, aumento di peso, diminuzione dell'emoglobina e sintomi extrapiramidali.
Reazioni cutanee avverse severe (SCARs), che includono sindrome di Stevens Johnson (SSJ), necrolisi epidermica tossica (NET), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state riportate in associazione al trattamento con quetiapina.
L’incidenza delle ADR associate alla terapia con quetiapina sono presentate nella tabella sottostante (Tabella 1) secondo il formato raccomandato dal Council for International Organizations of Medical Sciences (CIOMS III Working Group 1995).
Tabella 1, reazioni avverse associate alla terapia con quetiapina Le frequenze degli effetti indesiderati sono classificate come segue: molto comune (> 1/10), comune (≥ 1/100 e < 1/10), non comune (≥ 1/1000 e < 1/100), raro (≥ 1/10 000 e < 1/1000), molto raro (< 1/10 000) e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
1. Vedere paragrafo 4.4.Classificazione per sistemi e organi Reazioni avverse Patologie del sistema emolinfopoietico Molto comune ridotta emoglobina22 Comune leucopenia1,28, conta dei neutrofili diminuita, eosinofili aumentati27 Non comune trombocitopenia, anemia, conta delle piastrine diminuita13, neutropenia¹ Raro agranulocitosi26 Disturbi del sistema immunitario Non comune ipersensibilità (incluse reazioni allergiche della cute) Molto raro reazione anafilattica5 Patologie endocrine Comune iperprolattinemia15, riduzioni nei T4 totali24, riduzioni nei T4 liberi24, riduzioni nei T3 totali24, aumenti nei TSH24 Non comune riduzioni nei T3 liberi24, ipotiroidismo21 Molto raro inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune aumenti nei livelli dei trigliceridi10,30, aumenti nel colesterolo totale (soprattutto colesterolo LDL)11,30, riduzione del colesterolo HDL17,30, aumento di peso8,30 Comune aumento dell’appetito, glucosio ematico aumentato a livelli iperglicemici6,30 Non comune Iponatriemia 19, diabete mellito1,5, esacerbazione di diabete pre-esistente Raro sindrome metabolica29 Disturbi psichiatrici Comune sogni anomali e incubi, ideazione suicidaria e comportamento suicidario20 Raro sonnambulismo e reazioni correlate quali parlare nel sonno e disturbo dell’alimentazione correlato al sonno Patologie del sistema nervoso Molto comune capogiri4,16, cefalea, sonnolenza2,16, sintomi extrapiramidali 1, 21 Comune disartria Non comune convulsioni¹, sindrome delle gambe senza riposo, discinesia tardiva1,5, sincope4, 16 Patologie cardiache Comune tachicardia4, palpitazioni23 Non comune prolungamento dell’intervallo QT1,12,18, bradicardia32 Non nota Cardiomiopatia e miocardite Patologie dell’occhio Comune vista offuscata Patologie vascolari Comune ipotensione ortostatica4, 16 Raro tromboembolismo venoso¹ Non nota ictus33 Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune dispnea23 Non comune rinite Patologie gastrointestinali Molto comune bocca secca Comune dispepsia, stipsi, vomito25 Non comune disfagia7 Raro pancreatite¹, occlusione intestinale/ileo Patologie epatobiliari Comune aumento nei livelli delle transaminasi sieriche alanina aminotransferasi (ALT)³, aumento nei livelli di gamma-GT³ Non comune aumenti dell’aspartato aminotransferasi (AST)³ Raro ittero5, epatite Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Molto raro angioedema5, sindrome di Stevens-Johnson5 Non nota necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), eruzione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), vasculite cutanea Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Molto raro rabdomiolisi Patologie renali e urinarie Non comune ritenzione urinaria Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali Non nota sindrome da astinenza neonatale31 Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune disfunzione sessuale Raro priapismo, galattorrea, rigonfiamento del seno, disturbi mestruali Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune sintomi di astinenza (interruzione)1,9 Comune astenia lieve, edema periferico, irritabilità, piressia Raro sindrome neurolettica maligna¹, ipotermia Esami diagnostici Raro aumenti della creatinfosfochinasi 14
2. La sonnolenza può manifestarsi di solito nelle prime due settimane di trattamento e generalmente si risolve con la somministrazione continuata di quetiapina.
3. In alcuni pazienti trattati con quetiapina è stato osservato un incremento asintomatico (spostamento dai valori normali a >3X ULN in qualsiasi momento) dei livelli sierici delle transaminasi (ALT, AST) o delle gamma-GT.
Tale aumento si è di solito risolto con la prosecuzione del trattamento con quetiapina.
4. Come altri antipsicotici con attività di blocco del recettore alfa-1 adrenergico, la quetiapina può indurre comunemente ipotensione ortostatica associata a capogiri, tachicardia e, in alcuni pazienti, sincope soprattutto durante il periodo iniziale di titolazione (vedere paragrafo 4.4.).
5. Il calcolo della frequenza di queste ADR è calcolata solo in base all’esperienza post-marketing 6. Glicemia a digiuno ≥126 mg/dL (≥ 7.0 mmol/L) o glicemia non a digiuno ≥ 200 mg/dL (≥ 11.1 mmol/L) in almeno un’occasione.
7. Un aumento del tasso di disfagia con quetiapina rispetto al placebo è stato osservato solo negli studi clinici nella depressione bipolare.
8. Basato su un incremento ponderale > del 7% rispetto al basale.
Si verifica prevalentemente durante le prime settimane di trattamento negli adulti.
9. I seguenti sintomi da astinenza sono stati osservati più frequentemente in studi clinici in acuto in monoterapia controllati verso placebo, che hanno valutato i sintomi da sospensione: insonnia, nausea, cefalea, diarrea, vomito, capogiri e irritabilità.
L’incidenza di queste reazioni è significativamente diminuita dopo 1 settimana dall’interruzione.
10. Trigliceridi ≥200 mg/dL (≥2.258 mmol/L) (pazienti ≥18 anni di età) o ≥150 mg/dL (≥1.694 mmol/L) (pazienti <18 anni di età) in almeno un’occasione.
11. Colesterolo ≥240 mg/dL (≥6.2064 mmol/L) (pazienti ≥18 anni di età) o ≥200 mg/dL (≥5.172 mmol/L) (pazienti <18 di età) in almeno un’occasione.
Un aumento del colesterolo LDL ≥ 30 mg/dL (≥0.769 mmol/L) è stato osservato molto comunemente.
La variazione media tra i pazienti che hanno avuto questo aumento è stata di 41.7 mg/dL (≥1.07 mmol/L).
12. Vedere testo sottostante 13. Piastrine ≤100 x 109/L in almeno un’occasione.
14. Basati su segnalazioni da studi clinici di effetti indesiderati relativi ad aumento della creatinfosfochinasi non associato a sindrome neurolettica maligna da neurolettici.
15. Livelli di prolattina (pazienti > 18 anni di età): > 20 mcg/L (> 869.56 pmol/L) maschi; > 30 mcg/L (>1304.34 pmol/L) femmine, in ogni momento.
16. Può portare a cadute 17. Colesterolo HDL: < 40 mg/dL (1.025 mmol/L) maschi; < 50 mg/dL (1.282 mmol/L) femmine in qualsiasi momento.
18. Incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione del QTc da < 450 msec a ≥ 450 msec con un incremento ≥ 30 msec.
Negli studi clinici con quetiapina controllati verso placebo la variazione media e l’incidenza di pazienti che hanno avuto una variazione a un livello clinicamente significativo è stata simile tra quetiapina e placebo.
19. Passa da >132 mmol/L a ≤132 mmol/L in almeno un’occasione.
20. Casi di ideazione suicidaria e di comportamento suicidario sono stati riferiti durante la terapia con quetiapina o subito dopo l’interruzione del trattamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).
21. Vedere paragrafo 5.1 22. Si è verificata riduzione dell’emoglobina a ≤13 g/dl (8,07 mmol/l) negli uomini, ≤12 g/dL (7,45 mmol/l) nelle donne in almeno un’occasione nell’11% dei pazienti trattati con quetiapina in tutti gli studi clinici incluse le estensioni in aperto.
Per questi pazienti la riduzione media massima dell’emoglobina in qualsiasi momento è stata -1,50 g/dl.
23. Questi casi si sono verificati spesso in uno scenario di tachicardia, capogiro, ipotensione ortostatica e/o patologia cardiaca/respiratoria latente.
24. Sulla base delle alterazioni dal basale normale a un valore potenzialmente importante dal punto di vista clinico in qualsiasi momento dopo il basale in tutti gli studi.
Le alterazioni di T4 totale, T4 libero, T3 totale e T3 libero sono definite come <0,8 x LLN (pmol/l) e l’alterazione nel TSH è > 5 mIU/l in qualsiasi momento.
25. Sulla base della percentuale di aumento del vomito nei pazienti anziani (≥65 anni di età).
26. Sulla base dell’alterazione dei neutrofili da> = 1,5 x 109/L al basale a <0,5 x 109/L in qualsiasi momento durante il trattamento e in base a pazienti con neutropenia grave (<0,5 x 109/L) e infezione durante tutti gli studi clinici con quetiapina (vedere Sezione 4.4).
Alterazioni nei neutrofili da ≥ 1.5 x 109/L al basale a <0.5 x 109/L in qualsiasi momento durante il trattamento.
27. Sulla base delle alterazioni dal basale normale a un valore potenzialmente importante dal punto di vista clinico in qualsiasi momento dopo il basale in tutti gli studi.
Le alterazioni negli eosinofili sono definite come >1x 109 cellule/L in qualsiasi momento.
28. Sulla base delle alterazioni dal basale normale a un valore potenzialmente importante dal punto di vista clinico in qualsiasi momento dopo il basale in tutti gli studi.
Le alterazioni nei WBC sono definite come ≤ 3X109 cellule/L in qualsiasi momento 29. Sulla base dei casi di effetti indesiderati di sindrome metabolica in tutti gli studi clinici con quetiapina.
30. In alcuni pazienti, negli studi clinici è stato osservato un peggioramento di più di uno dei fattori metabolici di peso, glucosio ematico e lipidi (vedere paragrafo 4.4).
31. Vedere paragrafo 4.6.
32. Può verificarsi all’inizio o in prossimità dell’inizio del trattamento e può essere associato a ipotensione e/o sincope.
Frequenza basata su casi di eventi avversi di bradicardia e eventi correlati in tutti gli studi clinici con quetiapina.
33. Basato su uno studio epidemiologico retrospettivo non randomizzato.
In seguito all’uso di neurolettici sono stati riportati casi di prolungamento del QT, aritmia ventricolare, morte improvvisa inspiegabile, arresto cardiaco e torsioni di punta, che vengono considerati effetti di questa classe di farmaci.
Popolazione pediatrica Le stesse reazioni avverse descritte sopra per gli adulti devono essere prese in considerazione per i bambini e gli adolescenti.
La tabella seguente riassume le reazioni avverse che si verificano con maggiore frequenza in bambini e in adolescenti trattati (10-17 anni di età) rispetto alla popolazione adulta o reazioni avverse che non sono state identificate nella popolazione adulta.
Tabella 2, reazioni avverse nei bambini e negli adolescenti associate alla terapia con quetiapina che si verificano con una frequenza maggiore rispetto agli adulti, o non identificate nella popolazione adulta Le frequenze delle reazioni avverse si classificano come segue: molto comune (> 1/10), comune (≥ 1/100 e < 1/10), non comune (≥ 1/1000 e < 1/100), rara (≥ 1/10 000 e < 1/1000) e molto rara (< 1/10 000).
1. Livelli di prolattina (pazienti < 18 anni di età): > 20 mcg/L (> 869.56 pmol/L) maschi; > 26 mcg/L (>1130.428 pmol/L) femmine, in ogni momento.Disturbi endocrini Molto comune aumento della prolattina¹ Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto comune aumento dell’appetito Patologie del sistema nervoso Molto comune sintomi extrapiramidali³ Comune sincope Disturbi vascolari Molto comune aumento della pressione sanguigna² Disturbi respiratori, toracici e mediastinici Comune rinite Disturbi gastro-intestinali Molto comune vomito Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune irritabilità³
Meno dell’1% dei pazienti ha avuto un aumento dei livelli di prolattina > 100 mcg/L.
2. Sulla base delle modifiche superiori al limite clinicamente significativo (adattato dai criteri del “National Institut of health”) o aumenti > 20 mmHg per la pressione sistolica o > 10 mmHg per la pressione diastolica in qualsiasi momento, in due studi clinici acuti (3-6 settimane), controllati con placebo, in bambini e adolescenti.
3. Nota: La frequenza è coerente con quella osservata negli adulti, ma l’irritabilità può essere associata ad implicazioni cliniche differenti nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti.
4. Vedere sezione 5.1 Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Primo trimestre La moderata quantità di dati pubblicati su gravidanze esposte (cioè tra 300-1000 esiti di gravidanza), compresi i singoli rapporti e alcuni studi osservazionali non suggeriscono un aumento del rischio di malformazioni dovute al trattamento.
Tuttavia, sulla base di tutti i dati disponibili, una conclusione definitiva non può essere descritta.
Gli studi sugli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Perciò, la quetiapina deve essere usata in gravidanza solo quando i benefici giustifichino i potenziali rischi.
Terzo trimestre I neonati esposti agli agenti antipsicotici (inclusa la quetiapina) durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali e/o da astinenza che possono variare in gravità e durata dopo il parto.
Sono stati riferiti casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio e disturbo dell’assunzione di cibo.
Pertanto i neonati devono essere monitorati attentamente.
Allattamento al seno Sulla base dei dati molto limitati sia dagli studi pubblicati su quetiapina l'escrezione nel latte materno umano, l'escrezione di quetiapina a dosi terapeutiche sembra essere inconsistente.
A causa della mancanza di dati affidabili, deve essere presa una decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con Quentiax tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Gli effetti della quetiapina sulla fertilità umana non sono stati valutati.
Gli effetti relativi ai livelli di prolattina elevati sono stati osservati nei ratti, anche se questi non sono direttamente rilevanti per l'uomo (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.