PYZCHIVA SC 1SIR 1ML 90MG

3.753,53 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: USTEKINUMAB
  • ATC: L04AC05
  • Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 28/09/2024

Psoriasi a placche Pyzchiva è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adulti che non hanno risposto, o che presentano controindicazioni o che sono intolleranti ad altre terapie sistemiche, incluse ciclosporina, metotrexato (MTX) o PUVA (psoraleni e raggi ultravioletti A) (vedere paragrafo 5.1). Psoriasi a placche nei pazienti pediatrici Pyzchiva è indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado da moderato a severo in pazienti pediatrici e adolescenti a partire dai 6 anni di età che non sono adeguatamente controllati da altre terapie sistemiche o fototerapia o ne sono intolleranti (vedere paragrafo 5.1). Artrite psoriasica (PsA) Pyzchiva, da solo o in associazione a MTX, è indicato per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva in pazienti adulti quando la risposta a precedente terapia con farmaci antireumatici modificanti la malattia non biologici (DMARDs) è risultata inadeguata (vedere paragrafo 5.1). Malattia di Crohn Pyzchiva è indicato per il trattamento di pazienti adulti affetti da malattia di Crohn attiva di grado da moderato a severo che hanno avuto una risposta inadeguata, hanno perso la risposta o sono risultati essere intolleranti alla terapia convenzionale o ad un antagonista del TNFα o che hanno controindicazioni mediche per tali terapie.
Pyzchiva 45 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 45 mg di ustekinumab in 0,5 mL. Pyzchiva 90 mg soluzione iniettabile in siringa preriempita Ogni siringa preriempita contiene 90 mg di ustekinumab in 1 mL. Ustekinumab è un anticorpo monoclonale IgG1κ interamente umano, che lega interleuchina (IL)-12/23, prodotto in una linea cellulare CHO, usando la tecnologia di DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Infezione attiva, clinicamente rilevante (per esempio tubercolosi attiva; vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Pyzchiva deve essere usato sotto la guida e la supervisione di medici specialisti con esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle condizioni per cui Pyzchiva è indicato.
Pyzchiva è disponibile in siringhe preriempite da 45 mg e 90 mg per l’iniezione sottocutanea e pertanto non è possibile somministrarlo ai pazienti pediatrici (peso <60 kg) che necessitano di una dose inferiore a 45 mg.
Per la somministrazione di dosi inferiori a 45 mg, devono essere utilizzati altri prodotti contenenti ustekinumab.
Posologia Psoriasi a placche La posologia raccomandata di Pyzchiva è una dose iniziale di 45 mg somministrata per via sottocutanea, seguita da una dose di 45 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12 settimane.
Occorre prendere in considerazione l’interruzione del trattamento nei pazienti che non hanno mostrato alcuna risposta ad un trattamento di 28 settimane.
Pazienti con peso corporeo > 100 kg In pazienti con un peso superiore a 100 kg la dose iniziale da somministrare per via sottocutanea è di 90 mg, seguita da una dose di 90 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12 settimane.
È stato dimostrato che la dose di 45 mg è efficace anche in questi pazienti.
Tuttavia, la dose di 90 mg ha evidenziato una maggiore efficacia (vedere paragrafo 5.1, Tabella 4).
Artrite psoriasica (PsA) La posologia raccomandata di Pyzchiva è una dose iniziale di 45 mg somministrata per via sottocutanea, seguita da una dose di 45 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12 settimane.
In alternativa, nei pazienti con un peso corporeo > 100 kg possono essere usati 90 mg.
Occorre prendere in considerazione l’interruzione del trattamento nei pazienti che non hanno mostrato alcuna risposta ad un trattamento di 28 settimane.
Anziani (≥ 65 anni) Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale ed epatica Ustekinumab non è stato studiato in questa popolazione di pazienti.
Non è possibile fornire alcuna raccomandazione sulla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ustekinumab nei bambini con psoriasi al di sotto dei 6 anni di età o nei bambini con artrite psoriasica al di sotto dei 18 anni di età non sono ancora state stabilite.
Psoriasi a placche nei pazienti pediatrici (a partire dai 6 anni di età) La dose raccomandata di Pyzchiva per la popolazione pediatrica con peso corporeo oltre 60 kg è mostrata nella tabella seguente (Tabella 1).
Pyzchiva deve essere somministrato alle Settimane 0 e 4, e successivamente ogni 12 settimane.
Tabella 1: dose raccomandata di ustekinumab per i pazienti pediatrici con psoriasi
Peso corporeo al tempo della dose Dose raccomandata
≥ 60-≤ 100 kg* 45 mg
> 100 kg 90 mg
*Pyzchiva non è disponibile per pazienti che necessitano di una dose inferiore a 45 mg.
Se è necessaria una dose alternativa, devono essere utilizzati altri prodotti contenenti ustekinumab che consentono tale opzione.
Non esiste una formulazione di Pyzchiva che consente il dosaggio in base al peso per i pazienti pediatrici con peso inferiore a 60 kg.
I pazienti che pesano meno di 60 kg devono essere dosati accuratamente sulla base dei mg/kg utilizzando un altro prodotto a base di ustekinumab, ovvero la soluzione iniettabile in fiale da 45 mg che consente invece un dosaggio basato sul peso.
Solo i pazienti di peso pari o superiore a 60 kg possono essere dosati utilizzando una siringa preriempita a dose fissa.
Bisogna prendere in considerazione l’interruzione del trattamento nei pazienti che non mostrano una risposta fino a 28 settimane di trattamento.
Malattia di Crohn Nel regime di trattamento, la prima dose di Pyzchiva è somministrata per via endovenosa.
Per la posologia del regime di dosaggio per via endovenosa, vedere paragrafo 4.2 dell’RCP di Pyzchiva 130 mg concentrato per soluzione per infusione.
La prima somministrazione sottocutanea di 90 mg di Pyzchiva deve avvenire alla settimana 8 dopo la dose endovenosa.
Dopo questa, si consiglia la dose ogni 12 settimane.
I pazienti che non hanno mostrato risposta adeguata 8 settimane dopo la prima dose per via sottocutanea, possono ricevere poi una seconda dose per via sottocutanea (vedere paragrafo 5.1).
I pazienti che non hanno risposto alla dose ogni 12 settimane possono beneficiare di un aumento della frequenza di dosaggio ogni 8 settimane (vedere paragrafo 5.1 e paragrafo 5.2).
I pazienti possono ricevere successivamente la dose ogni 8 settimane o ogni 12 settimane in base al giudizio clinico (vedere paragrafo 5.1).
Occorre prendere in considerazione l'interruzione del trattamento nei pazienti che non mostrano evidenza di beneficio terapeutico 16 settimane dopo la dose di induzione EV o 16 settimane dopo il passaggio alla dose di mantenimento ogni 8 settimane.
Immunomodulatori e/o corticosteroidi possono essere continuati durante il trattamento con Pyzchiva.
Nei pazienti che hanno risposto al trattamento con Pyzchiva i corticosteroidi possono essere ridotti o sospesi in accordo allo standard di cura.
Nella malattia di Crohn, se la terapia viene interrotta, la ripresa del trattamento con somministrazione sottocutanea ogni 8 settimane è sicura ed efficace.
Anziani (≥ 65 anni) Non è necessario alcun aggiustamento della dose per i pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza renale ed epatica Ustekinumab non è stato studiato in questa popolazione di pazienti.
Non è possibile fornire alcuna raccomandazione sulla dose da somministrare.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di ustekinumab nel trattamento della malattia di Crohn nei bambini al di sotto dei 18 anni di età non sono ancora state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Pyzchiva 45 mg e 90 mg siringhe preriempite sono esclusivamente per iniezione sottocutanea.
Se possibile, evitare l’iniezione in aree interessate dalla psoriasi.
Dopo aver ricevuto adeguate istruzioni sulla tecnica di iniezione sottocutanea, i pazienti o coloro che se ne prendono cura possono somministrare Pyzchiva se il medico lo ritiene opportuno.
Comunque, il medico deve assicurare un appropriato controllo periodico dei pazienti.
Ai pazienti o a coloro che se ne prendono cura deve essere spiegato di somministrare la quantità prescritta di Pyzchiva secondo le indicazioni fornite nel foglio illustrativo.
Le istruzioni complete per la somministrazione sono riportate nel foglio illustrativo.
Per ulteriori informazioni sulla preparazione e sulle precauzioni particolari per la manipolazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Infezioni Ustekinumab può aumentare il rischio di contrarre infezioni e di riattivare quelle latenti.
Negli studi clinici e in uno studio osservazionale post-marketing in pazienti affetti da psoriasi, sono state osservate gravi infezioni batteriche, fungine e virali nei pazienti in terapia con ustekinumab (vedere paragrafo 4.8).
In pazienti trattati con ustekinumab sono state riportate infezioni opportunistiche, inclusa la riattivazione della tubercolosi, altre infezioni batteriche opportunistiche (incluse infezione da micobatteri atipici, meningite da Listeria, polmonite da Legionella e nocardiosi), infezioni micotiche opportunistiche, infezioni virali opportunistiche (inclusa encefalite causata da herpes simplex 2) e infezioni parassitarie (inclusa toxoplasmosi oculare).
Occorre usare cautela, quando si prende in considerazione l’impiego di ustekinumab in pazienti affetti da un’infezione cronica o con anamnesi positiva per infezione ricorrente (vedere paragrafo 4.3).
Prima di iniziare il trattamento con ustekinumab, tutti i pazienti devono essere valutati per escludere la presenza di infezione da tubercolosi.
Ustekinumab non deve essere somministrato a pazienti con tubercolosi attiva (vedere paragrafo 4.3).
È necessario iniziare il trattamento dell’infezione latente da tubercolosi prima di somministrare ustekinumab.
Occorre valutare l’opportunità di intraprendere una terapia antitubercolare prima di iniziare ustekinumab, nei pazienti con un’anamnesi positiva per tubercolosi latente o attiva, nei quali non è possibile confermare un adeguato percorso terapeutico.
I pazienti che sono in terapia con ustekinumab, devono essere attentamente monitorati per individuare segni e sintomi di tubercolosi attiva, durante e dopo il trattamento.
È necessario informare i pazienti di richiedere una consulenza medica, se osservano segni e sintomi che possono essere indice di un’infezione in corso.
Se un paziente sviluppa un’infezione grave, è necessario monitorarlo attentamente e ustekinumab non deve essere somministrato fino a che l’infezione non si risolve.
Neoplasie Gli immunosoppressori come ustekinumab possono aumentare il rischio di insorgenza di neoplasie.
Alcuni pazienti, cui è stato somministrato ustekinumab in corso di studi clinici e in uno studio osservazionale post-marketing in pazienti affetti da psoriasi, hanno sviluppato neoplasie cutanee e non cutanee (vedere paragrafo 4.8).
Il rischio di neoplasie può essere più elevato nei pazienti affetti da psoriasi che sono stati trattati con altri medicinali biologici durante il decorso della loro malattia.
Non sono stati condotti studi clinici che hanno incluso pazienti con un’anamnesi positiva per neoplasie o in cui il trattamento con ustekinumab è continuato nonostante l’insorgenza di neoplasie in corso di studio.
Occorre quindi usare cautela quando si prende in considerazione il trattamento con ustekinumab in questi pazienti.
Tutti i pazienti, in particolare quelli con una età superiore ai 60 anni, pazienti con una storia clinica di prolungata terapia immunosoppressiva o con una storia di trattamento PUVA, devono essere monitorati per la comparsa di carcinoma cutaneo non-melanoma (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni di ipersensibilità sistemica o respiratoria Sistemica Nell’esperienza post-marketing sono state riportate reazioni di ipersensibilità gravi, in alcuni casi anche alcuni giorni dopo il trattamento.
Si sono verificati anafilassi ed angioedema.
Nel caso in cui si manifestino una reazione anafilattica o altre reazioni di ipersensibilità gravi, deve essere istituita una terapia adeguata e deve essere interrotta la somministrazione di ustekinumab (vedere paragrafo 4.8).
Respiratoria Durante l'uso post-approvazione di ustekinumab sono stati riportati casi di alveolite allergica, polmonite eosinofila e polmonite organizzata non infettiva.
In seguito alla somministrazione da una a tre dosi, le manifestazioni cliniche includevano tosse, dispnea e infiltrati interstiziali.
Esiti gravi hanno incluso insufficienza respiratoria e ospedalizzazione prolungata.
Sono stati riportati miglioramenti dopo l'interruzione di ustekinumab e anche, in alcuni casi, dopo la somministrazione di corticosteroidi.
Se è stata esclusa un’infezione e la diagnosi è confermata, interrompere l'uso di ustekinumab e istituire un trattamento appropriato (vedere paragrafo 4.8).
Eventi cardiovascolari In uno studio osservazionale post-marketing sono stati osservati eventi cardiovascolari compresi infarto miocardico e accidente cerebrovascolare in pazienti affetti da psoriasi esposti a ustekinumab.
I fattori di rischio per le malattie cardiovascolari devono essere valutati regolarmente durante il trattamento con ustekinumab.
Vaccinazioni Si raccomanda di non somministrare vaccini virali o batterici vivi (come il bacillo di Calmette e Guérin, BCG) in concomitanza con il trattamento con ustekinumab.
Non sono stati condotti studi clinici specifici in pazienti cui siano stati somministrati recentemente vaccini virali o batterici vivi.
Non sono disponibili dati sulla trasmissione secondaria di infezioni da vaccini vivi in pazienti in trattamento con ustekinumab.
Prima di somministrare un vaccino virale o batterico vivo, il trattamento con ustekinumab deve essere interrotto per almeno 15 settimane dopo l’ultima somministrazione e può essere ripreso non prima di 2 settimane dopo la vaccinazione.
Il medico che prescrive la terapia, è tenuto a consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del vaccino, per avvalersi di ulteriori dati e indicazioni in merito all’uso concomitante di agenti immunosoppressivi post-vaccinazione.
La somministrazione di vaccini vivi (come il vaccino BCG) a bambini esposti a ustekinumab in utero non è raccomandata per sei mesi dopo la nascita o fino a quando i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili (vedere paragrafi 4.5 e 4.6).
In caso di un chiaro beneficio clinico per il singolo bambino, la somministrazione di un vaccino vivo può essere presa in considerazione prima, se i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili.
I pazienti in terapia con ustekinumab possono essere trattati contemporaneamente con vaccini inattivati o non vivi.
Il trattamento a lungo termine con ustekinumab non sopprime la risposta immunitaria umorale al polisaccaride pneumococcico o al vaccino contro il tetano (vedere paragrafo 5.1).
Terapia immunosoppressiva concomitante La sicurezza e l’efficacia di ustekinumab in associazione ad altri immunosoppressori, compresi gli agenti biologici o la fototerapia, non sono state valutate negli studi sulla psoriasi.
Negli studi clinici sull’artrite psoriasica, l’uso concomitante di MTX non ha dimostrato influenzare la sicurezza o l’efficacia di ustekinumab.
Negli studi sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa, l’uso concomitante di immunosoppressori o di corticosteroidi non sembra influenzare la sicurezza o l’efficacia di ustekinumab.
È necessario usare cautela quando si prende in considerazione l’uso concomitante di altri immunosoppressori e ustekinumab, o quando si proviene da un trattamento con altri immunosoppressori biologici (vedere paragrafo 4.5).
Immunoterapia Ustekinumab non è stato valutato in pazienti che sono stati sottoposti a immunoterapia per le allergie.
Non è noto se ustekinumab possa avere effetti sull’immunoterapia per le allergie.
Gravi condizioni della pelle Nei pazienti con psoriasi, la dermatite esfoliativa è stata riportata dopo il trattamento con ustekinumab (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti con psoriasi a placche possono sviluppare psoriasi eritrodermica, con sintomi che possono essere clinicamente indistinguibili dalla dermatite esfoliativa, come decorso naturale della malattia.
Come parte del monitoraggio dei pazienti con psoriasi, i medici devono prestare attenzione ai sintomi della psoriasi eritrodermica o della dermatite esfoliativa.
Se si verificano questi sintomi, deve essere instituita una terapia appropriata.
Ustekinumab deve essere interrotto se si sospetta una reazione al farmaco.
Condizioni correlate al lupus In pazienti trattati con ustekinumab sono stati riportati casi di condizioni correlate al lupus, inclusi lupus eritematoso cutaneo e sindrome simil-lupoide.
In caso di lesioni, specialmente in aree della pelle esposte al sole o in presenza di artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente a un medico.
Se viene confermata la diagnosi di condizione correlata al lupus, ustekinumab deve essere interrotto, e deve essere avviato un trattamento adeguato.
Popolazioni speciali Anziani Complessivamente non sono state osservate differenze nell’efficacia o sicurezza di ustekinumab in pazienti con età superiore o uguale a 65 anni rispetto ai pazienti più giovani nell’ambito di studi clinici nelle indicazioni approvate, tuttavia il numero di pazienti di età superiore o uguale a 65 anni non è sufficiente per determinare se essi rispondono in maniera differente rispetto ai pazienti più giovani.
A causa della maggiore incidenza di infezioni nella popolazione anziana in generale, deve essere usata cautela nel trattamento di pazienti anziani.

Interazioni

I vaccini vivi non devono essere somministrati contemporaneamente a ustekinumab.
La somministrazione di vaccini vivi (come il vaccino BCG) a bambini esposti a ustekinumab in utero non è raccomandata per sei mesi dopo la nascita o fino a quando i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
In caso di un chiaro beneficio clinico per il singolo bambino, la somministrazione di un vaccino vivo può essere presa in considerazione prima, se i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili.
Non sono stati effettuati studi di interazione nell’uomo.
Nelle analisi di farmacocinetica nella popolazione di pazienti degli studi di Fase 3, è stato esaminato l’effetto dei medicinali concomitanti più comunemente usati nei pazienti affetti da psoriasi (compresi paracetamolo, ibuprofene, acido acetilsalicilico, metformina, atorvastatina, levotiroxina) sul profilo farmacocinetico di ustekinumab.
Non è stata riscontrata alcuna interazione con questi medicinali somministrati in concomitanza.
La base di questa analisi è stata la presenza di almeno 100 pazienti (> 5% della popolazione in studio), trattati in concomitanza con questi medicinali per almeno il 90% del periodo dello studio.
La farmacocinetica di ustekinumab non è stata influenzata dall’uso concomitante di MTX, FANS, 6- mercaptopurina, azatioprina e corticosteroidi orali nei pazienti con artrite psoriasica, malattia di Crohn o colite ulcerosa, né da una precedente esposizione ad agenti anti-TNFα nei pazienti con artrite psoriasica o malattia di Crohn, né da una precedente esposizione ad agenti biologici (vale a dire, agenti anti-TNFα e/o vedolizumab) nei pazienti con colite ulcerosa.
I risultati di uno studio in vitro non indicano la necessità di un aggiustamento della dose in pazienti che assumono in concomitanza substrati del CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
Negli studi sulla psoriasi, non sono stati valutati i profili di sicurezza e di efficacia di ustekinumab, somministrato in associazione ad immunosoppressori, compresi agenti biologici o fototerapia.
Negli studi sull’artrite psoriasica, l’uso concomitante di MTX non sembra influenzare la sicurezza e l’efficacia di ustekinumab.
Negli studi sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa, l'uso concomitante di immunosoppressori o di corticosteroidi non sembra influenzare la sicurezza o l'efficacia di ustekinumab (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più comuni con ustekinumab (> 5%) nelle fasi controllate degli studi clinici sulla psoriasi, sull’artrite psoriasica, sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa negli adulti sono state nasofaringite e mal di testa.
La maggior parte è stata ritenuta lieve e non è stato necessario interrompere la terapia oggetto di studio.
Le reazioni avverse più gravi che sono state riportate con ustekinumab sono reazioni di ipersensibilità gravi inclusa l’anafilassi (vedere paragrafo 4.4).
Il profilo di sicurezza complessivo è risultato simile per i pazienti con psoriasi, artrite psoriasica, malattia di Crohn e colite ulcerosa.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse I dati di sicurezza di seguito riportati riflettono l’esposizione ad ustekinumab negli adulti in 14 studi clinici di fase II e fase III, che hanno coinvolto 6 709 pazienti (4 135 con psoriasi e/o artrite psoriasica, 1 749 con malattia di Crohn e 825 pazienti con colite ulcerosa).
Questo include l’esposizione a ustekinumab nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici per almeno 6 mesi o 1 anno (4 577 e 3 253 pazienti con psoriasi, artrite psoriasica, malattia di Crohn o colite ulcerosa, rispettivamente) con esposizione per almeno 4 o 5 anni (rispettivamente 1 482 e 838 pazienti con psoriasi).
La Tabella 2 riporta una lista delle reazioni avverse riscontrate negli studi clinici sulla psoriasi, sull’artrite psoriasica, sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa negli adulti, così come le reazioni avverse riportate durante l’esperienza post-marketing.
Le reazioni avverse al farmaco sono state elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza, utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥ 1/10), Comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), Non comune (da ≥ 1/1 000 a < 1/100), Raro (da ≥ 1/10 000 a < 1/1 000), Molto raro (< 1/10 000), non nota (la frequenza non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 2.
Lista delle reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi Frequenza: reazione avversa
Infezioni e infestazioni Comune: infezione delle vie respiratorie superiori, nasofaringite, sinusite
Non comune: cellulite, infezioni dentali, herpes zoster, infezione delle vie respiratorie inferiori, infezione virale delle vie respiratorie superiori, infezione micotica vulvovaginale
Disturbi del sistema immunitario Non comune: reazioni di ipersensibilità (inclusi eruzione cutanea, orticaria)
Raro: reazioni di ipersensibilità gravi (inclusi anafilassi, angioedema)
Disturbi psichiatrici Non comune: depressione
Patologie del sistema nervoso Comune: capogiro, cefalea
Non comune: paralisi facciale
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: dolore orofaringeo
Non comune: congestione nasale
Raro: alveolite allergica e polmonite eosinofila
Molto raro: polmonite in via di organizzazione*
Patologie gastrointestinali Comune: diarrea, nausea, vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: prurito
Non comune: psoriasi pustolosa, esfoliazione cutanea, acne
Raro: dermatite esfoliativa, vasculite da ipersensibilità
Molto raro: pemfigoide bolloso, lupus eritematoso cutaneo
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: dolore dorsale, mialgia, artralgia
Molto raro: sindrome simil-lupoide
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: stanchezza, eritema in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione
Non comune: reazioni in sede di iniezione (compresi emorragia, ematoma, indurimento, tumefazione e prurito), astenia
* Vedere paragrafo 4.4, Reazioni di ipersensibilità sistemica o respiratoria.
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Infezioni In alcuni studi controllati con placebo, condotti in pazienti affetti da psoriasi, artrite psoriasica, malattia di Crohn e colite ulcerosa, la frequenza di infezione o di infezione grave è stata analoga fra i pazienti trattati con ustekinumab e quelli trattati con placebo.
Nella fase di trattamento con placebo in questi studi clinici, la frequenza di infezione è stata 1,36 per anno-paziente di follow-up nei pazienti in terapia con ustekinumab e 1,34 in quelli che hanno ricevuto placebo.
Casi di infezioni gravi si sono verificati nella misura di 0,03 per anno-paziente di follow-up nei pazienti trattati con ustekinumab (30 infezioni gravi in 930 anni-paziente di follow-up) e in 0,03 in pazienti trattati con placebo (15 infezioni gravi in 434 anni-paziente di follow-up) (vedere paragrafo 4.4).
Nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, sull’artrite psoriasica, sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa, che rappresentano 11 581 anni-paziente di esposizione in 6 709 pazienti, il follow-up mediano era 1,0 anni; 1,1 anni per gli studi sulla malattia psoriasica, 0,6 anni per gli studi sulla malattia di Crohn e 1,0 anni per gli studi sulla colite ulcerosa.
La frequenza di infezione è stata 0,91 per anno-paziente di follow-up nei pazienti trattati con ustekinumab e la frequenza delle infezioni gravi è stata 0,02 per anno-paziente di follow-up nei pazienti in terapia con ustekinumab (199 infezioni gravi in 11 581 anni-paziente di follow-up) e le infezioni gravi riportate comprendevano polmonite, ascesso anale, cellulite, diverticolite, gastroenterite e infezioni virali.
Negli studi clinici, i pazienti con tubercolosi latente che sono stati trattati contemporaneamente con isoniazide non hanno sviluppato tubercolosi.
Neoplasie Nelle fasi controllate con placebo degli studi clinici sulla psoriasi, sull’artrite psoriasica, sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa, l’incidenza delle neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, è stata 0,11 per 100 anni-paziente di follow-up per quanto riguarda i pazienti trattati con ustekinumab (1 paziente su 929 anni-paziente di follow-up) rispetto a 0,23 per i pazienti trattati con placebo (1 paziente su 434 anni-paziente di follow-up).
L’incidenza del carcinoma cutaneo non melanoma è stata 0,43 per 100 anni-paziente di follow-up per i pazienti in terapia con ustekinumab (4 pazienti su 929 anni-paziente di follow-up) rispetto a 0,46 per i pazienti trattati con placebo (2 pazienti su 433 anni-paziente di follow-up).
Nelle fasi controllate e non controllate degli studi clinici sulla psoriasi, sull’artrite psoriasica, sulla malattia di Crohn e sulla colite ulcerosa, che rappresentano 11 561 anni-paziente di esposizione in 6 709 pazienti, il follow-up mediano era 1,0 anni; 1,1 anni per gli studi sulla malattia psoriasica, 0,6 anni per gli studi sulla malattia di Crohn e 1,0 anni per gli studi sulla colite ulcerosa.
Sono state riportate neoplasie, escluso il carcinoma cutaneo non melanoma, in 62 pazienti su 11 561 anni-paziente di follow-up (incidenza dello 0,54 per 100 anni-paziente di follow-up per pazienti trattati con ustekinumab).
L’incidenza di neoplasie riportata in pazienti trattati con ustekinumab è paragonabile all’incidenza attesa nella popolazione generale (tasso di incidenza standardizzato = 0,93 [intervallo di confidenza al 95%: 0,71, 1,20], corretto per età, sesso e razza).
Le neoplasie, diverse dal carcinoma cutaneo non-melanoma, osservate con maggiore frequenza sono state cancro della prostata, cancro del colon-retto, melanoma e carcinoma mammario.
L’incidenza del carcinoma cutaneo non-melanoma è stata 0,49 per 100 anni-paziente di follow-up per i pazienti trattati con ustekinumab (56 pazienti su 11 545 anni-paziente di follow-up).
Il rapporto tra i pazienti con tumori della pelle a cellule basali rispetto a cellule squamose (3:1) è comparabile con il rapporto atteso nella popolazione generale (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni di ipersensibilità Durante le fasi controllate degli studi clinici sulla psoriasi e sulla artrite psoriasica di ustekinumab, rash e orticaria sono stati osservati in < 1% dei pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Pazienti pediatrici a partire dai 6 anni di età con psoriasi a placche La sicurezza di ustekinumab è stata studiata in due studi di fase 3 su pazienti pediatrici con psoriasi a placche da moderata a severa.
Il primo studio ha interessato 110 pazienti con età compresa tra i 12 e 17 anni trattati fino a 60 settimane, mentre il secondo studio ha interessato 44 pazienti con età compresa tra i 6 e gli 11 anni trattati fino a 56 settimane.
In generale, gli eventi avversi riportati in questi due studi relativi ai dati sulla sicurezza fino a 1 anno erano simili a quelli osservati negli studi precedenti condotti sugli adulti con psoriasi a placche.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’allegato V.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili Le donne potenzialmente fertili devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 15 settimane dopo la sospensione dello stesso.
Gravidanza Non ci sono sufficienti dati sull’uso di ustekinumab durante la gravidanza.
Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3).
Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di ustekinumab in gravidanza.
Ustekinumab attraversa la placenta ed è stato rilevato nel siero di bambini nati da pazienti trattate con ustekinumab durante la gravidanza.
L’impatto clinico di questo fenomeno non è noto, tuttavia il rischio di infezione nei bambini esposti a ustekinumab in utero potrebbe essere maggiore dopo la nascita.
La somministrazione di vaccini vivi (come il vaccino BCG) a bambini esposti a ustekinumab in utero non è raccomandata per sei mesi dopo la nascita o fino a quando i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
In caso di un chiaro beneficio clinico per il singolo bambino, la somministrazione di un vaccino vivo può essere presa in considerazione prima, se i livelli sierici di ustekinumab del bambino non sono rilevabili.
Allattamento Dati limitati provenienti dalla letteratura pubblicata suggeriscono che ustekinumab sia escreto nel latte materno in quantità molto ridotte.
Non è noto se ustekinumab sia assorbito a livello sistemico dopo l’ingestione.
Data la capacità di ustekinumab di scatenare reazioni avverse nei lattanti, la decisione se interrompere l’allattamento al seno durante il trattamento e fino a 15 settimane dopo la sua sospensione, o la somministrazione della terapia con ustekinumab deve essere presa prendendo in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e il beneficio del trattamento con ustekinumab per la madre.
Fertilità Gli effetti di ustekinumab sulla fertilità umana non sono stati valutati (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C-8 °C).
Non congelare.
Tenere la siringa preriempita nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Se necessario, le singole siringhe preriempite possono essere conservate a temperatura ambiente fino a 30 °C (vedere paragrafo 6.3).

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