PUREGON SC 1CART 300UI/0,36ML
163,10 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006
Nelle donne adulte: Puregon è indicato nel trattamento dell’infertilità femminile nelle seguenti condizioni cliniche: • Anovulazione (inclusa la sindrome policistica dell’ovaio, PCOS) in donne che non hanno risposto al trattamento con clomifene citrato. • Iperstimolazione controllata delle ovaie, per indurre lo sviluppo di follicoli multipli, nei protocolli di riproduzione assistita [per es. fertilizzazione in vitro/trasferimento dell’embrione (IVF/ET), trasferimento intratubarico del gamete (GIFT) e iniezione intracitoplasmatica di sperma (ICSI)]. Negli uomini adulti: • Insufficiente spermatogenesi da ipogonadismo ipogonadotropo.
Puregon 150 UI/0,18 mL soluzione iniettabile Una cartuccia contiene un dosaggio netto totale di 150 UI di ormone follicolo-stimolante ricombinante (FSH) in 0,18 mL di soluzione acquosa. La soluzione iniettabile contiene il principio attivo beta follitropina, prodotto attraverso ingegneria genetica da una linea cellulare ovarica di criceto cinese (chinese hamster ovary - CHO) in concentrazione di 833 UI/mL di soluzione acquosa. Questo dosaggio corrisponde a 83,3 microgrammi di proteina/mL (bioattività specifica in vivo corrispondente a circa 10.000 UI FSH / mg di proteina). Puregon 300 UI/0,36 mL soluzione iniettabile Una cartuccia contiene un dosaggio netto totale di 300 UI di ormone follicolo-stimolante ricombinante (FSH) in 0,36 mL di soluzione acquosa. La soluzione iniettabile contiene il principio attivo beta follitropina, prodotto attraverso ingegneria genetica da una linea cellulare ovarica di criceto cinese (chinese hamster ovary - CHO) in concentrazione di 833 UI/mL di soluzione acquosa. Questo dosaggio corrisponde a 83,3 microgrammi di proteina/mL (bioattività specifica in vivo corrispondente a circa 10.000 UI FSH / mg di proteina). Puregon 600 UI/0,72 mL soluzione iniettabile Una cartuccia contiene un dosaggio netto totale di 600 UI di ormone follicolo-stimolante ricombinante (FSH) in 0,72 mL di soluzione acquosa. La soluzione iniettabile contiene il principio attivo beta follitropina, prodotto attraverso ingegneria genetica da una linea cellulare ovarica di criceto cinese (chinese hamster ovary - CHO) in concentrazione di 833 UI/mL di soluzione acquosa. Questo dosaggio corrisponde a 83,3 microgrammi di proteina/mL (bioattività specifica in vivo corrispondente a circa 10.000 UI FSH / mg di proteina). Puregon 900 UI/1,08 mL soluzione iniettabile Una cartuccia contiene un dosaggio netto totale di 900 UI di ormone follicolo-stimolante ricombinante (FSH) in 1,08 mL di soluzione acquosa. La soluzione iniettabile contiene il principio attivo beta follitropina, prodotto attraverso ingegneria genetica da una linea cellulare ovarica di criceto cinese (chinese hamster ovary - CHO) in concentrazione di 833 UI/mL di soluzione acquosa. Questo dosaggio corrisponde a 83,3 microgrammi di proteina/mL (bioattività specifica in vivo corrispondente a circa 10.000 UI FSH / mg di proteina). Eccipiente(i) con effetti noti Questo medicinale contiene 10 mg di alcol benzilico per mL. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Per gli uomini e per le donne • Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Tumori dell’ovaio, della mammella, dell’utero, del testicolo, dell’ipofisi o dell’ipotalamo.
• Insufficienza primaria delle gonadi.
Inoltre, per le donne • Sanguinamento vaginale del quale non sia stata posta diagnosi.
• Cisti ovariche od ingrossamento ovarico non dovuti a sindrome policistica ovarica (PCOS).
• Malformazioni degli organi riproduttivi incompatibili con la gravidanza.
• Tumori fibroidi dell’utero incompatibili con la gravidanza. Posologia
- Il trattamento con Puregon deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei problemi della fertilità.
La prima iniezione con Puregon deve essere effettuata sotto diretto controllo medico.
Posologia Dosaggio nella donna Esistono nello stesso soggetto e tra soggetti diversi notevoli variazioni nella risposta delle ovaie alle gonadotropine esogene.
Questo rende impossibile definire uno schema di dosaggio unico.
Le dosi pertanto devono essere aggiustate individualmente secondo la risposta ovarica.
Questo richiede una valutazione ecografica dello sviluppo follicolare.
Può essere utile anche la concomitante determinazione dei livelli sierici di estradiolo.
Quando si impiega il dispositivo a penna, si deve tenere presente che la penna è un dispositivo di precisione, il quale rilascia esattamente la dose caricata.
È stato dimostrato che, rispetto ad una siringa tradizionale, con il dispositivo a penna viene somministrato in media un 18% in più di FSH.
Ciò può essere di particolare importanza quando si usano alternativamente un dispositivo a penna ed una siringa convenzionale durante lo stesso ciclo di trattamento.
In modo particolare, quando si passa da una siringa a un dispositivo a penna possono essere necessari piccoli aggiustamenti del dosaggio per evitare di somministrare una dose troppo elevata.
Sulla base dei risultati di studi clinici comparativi, si raccomanda di somministrare un dosaggio totale di Puregon più basso per un periodo di trattamento più corto rispetto a quello generalmente impiegato per l’FSH urinario, non solo per ottimizzare lo sviluppo follicolare, ma anche per ridurre il rischio di iperstimolazione ovarica indesiderata (vedere paragrafo 5.1).
L’esperienza clinica con Puregon si basa su un periodo sino a tre cicli terapeutici per entrambe le indicazioni.
L’insieme delle esperienze con la IVF indica che, di norma, il grado di successo del trattamento rimane invariato durante i primi quattro tentativi, per poi diminuire progressivamente.
• Anovulazione In generale, è consigliato uno schema sequenziale di trattamento che inizia con la somministrazione giornaliera di 50 UI di Puregon almeno per 7 giorni.
Se non vi è alcuna risposta ovarica, la dose giornaliera è gradualmente aumentata fino a che la crescita del follicolo e/o i livelli plasmatici di estradiolo indicano un’adeguata risposta farmacodinamica.
Un incremento giornaliero dei livelli di estradiolo del 40-100% è considerato ottimale.
La dose giornaliera è somministrata fino a quando non si raggiungono condizioni pre-ovulatorie, cioè fin quando non vi è evidenza ecografica di un follicolo dominante di almeno 18 mm di diametro e/o quando i livelli plasmatici di estradiolo non sono saliti a 300-900 picogrammi/mL (1.0003.000 pmol/L).
Di solito, per ottenere questa condizione sono sufficienti 7-14 giorni di trattamento.
La somministrazione di Puregon è allora interrotta e l’ovulazione può essere indotta con la somministrazione di gonadotropina corionica umana (hCG).
Se il numero di follicoli maturati è troppo elevato o se i livelli di estradiolo aumentano troppo rapidamente, cioè più del doppio ogni giorno, per 2 o 3 giorni consecutivi di estradiolo, la dose giornaliera deve essere ridotta.
Dal momento che follicoli con diametro superiore a 14 mm possono esitare in gravidanza, più follicoli pre-ovulatori di diametro superiore a 14 mm comportano il rischio di gravidanze multiple.
In questo caso la hCG non deve essere somministrata ed il concepimento deve essere evitato allo scopo di prevenire gravidanze multiple.
• Iperstimolazione ovarica controllata nei programmi di riproduzione assistita Esistono numerosi protocolli di stimolazione.
Viene raccomandata una dose iniziale di 100-225 UI, almeno per i primi 4 giorni.
Successivamente la dose può essere adattata individualmente, in base alla risposta ovarica.
In studi clinici si è visto che sono sufficienti dosi di mantenimento che vanno da 75 a 375 UI per 6-12 giorni, anche se può essere necessario un trattamento più lungo.
Puregon può essere somministrato da solo oppure, per prevenire una luteinizzazione precoce, in associazione con un agonista o antagonista del GnRH.
Quando si usa un agonista del GnRH potrebbe essere necessaria una dose totale maggiore di Puregon per ottenere un’adeguata risposta follicolare.
La risposta ovarica è controllata mediante valutazione ecografica.
Può essere utile anche la concomitante determinazione dei livelli sierici di estradiolo.
Quando la valutazione ecografica indica la presenza di almeno 3 follicoli di 16-20 mm di diametro e vi è prova di una buona risposta dell’estradiolo (livelli plasmatici di circa 300-400 picogrammi/mL (1.000-1.300 pmol/L) per ciascun follicolo con un diametro superiore a 18 mm), la fase finale di maturazione dei follicoli è indotta somministrando hCG.
Il prelievo degli ovociti è eseguito 3435 ore più tardi.
Dosaggio nell’uomo Puregon deve essere somministrato alla dose di 450 UI/settimana, preferibilmente suddivise in 3 dosi da 150 UI, in concomitanza con la somministrazione di hCG.
Il trattamento con Puregon e hCG deve essere continuato almeno per 3-4 mesi prima che si possa osservare un miglioramento nella spermatogenesi.
Per valutare la risposta, si raccomanda l’analisi del liquido seminale da 4 a 6 mesi dopo l’inizio del trattamento.
Se il paziente non risponde entro questo periodo di tempo, la terapia combinata può essere continuata; l’attuale esperienza clinica indica che per ottenere la spermatogenesi può essere necessario un trattamento fino a 18 mesi o oltre.
Popolazione pediatrica Non è appropriato l’uso di Puregon nella popolazione pediatrica per le indicazioni approvate.
Modo di somministrazione Puregon soluzione iniettabile in cartucce è stato sviluppato per l’impiego con Puregon Pen e deve essere somministrato per via sottocutanea.
L’iniezione deve essere eseguita in siti alterni, per prevenire la lipoatrofia.
L’iniezione di Puregon mediante la penna può essere praticata dal paziente purché adeguatamente istruito dal medico.
Prima di usare la penna, leggere attentamente le istruzioni per l’uso. Avvertenze e precauzioni
- Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Reazioni di ipersensibilità agli antibiotici • Puregon può contenere tracce di streptomicina e/o neomicina.
Questi antibiotici possono causare reazioni di ipersensibilità in persone sensibili.
Valutazione dell’infertilità prima di iniziare il trattamento • Prima di iniziare il trattamento, deve essere adeguatamente valutata l’infertilità di coppia.
In particolare le pazienti devono essere esaminate per verificare la presenza di ipotiroidismo, insufficienza corticosurrenalica, iperprolattinemia e tumori ipofisari o ipotalamici e devono essere sottoposte ad un trattamento specifico appropriato.
Nelle donne Sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) La OHSS è un evento medico distinto dall’ingrossamento delle ovaie non complicato.
I segni clinici ed i sintomi di una lieve e moderata OHSS sono dolore addominale, nausea, diarrea, aumento di volume delle ovaie da lieve a moderato e cisti ovariche.Una grave OHSS può mettere in pericolo la vita.
I segni clinici ed i sintomi di una grave OHSS sono grosse cisti ovariche, dolore addominale acuto, ascite, effusione pleurica, idrotorace, dispnea, oliguria, anomalie ematologiche ed aumento del peso.
In rari casi tromboembolia venosa o arteriosa può verificarsi in associazione con la OHSS.
In associazione con la OHSS sono state riportate anche anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica, indicative di disfunzione epatica con o senza modificazioni morfologiche della biopsia epatica.
La OHSS può essere causata dalla somministrazione di gonadotropina corionica umana (hCG) e dalla gravidanza (hCG endogena).
Una precoce OHSS in genere si manifesta entro 10 giorni dopo la somministrazione di hCG e può essere associata ad un’eccessiva risposta ovarica alla stimolazione gonadotropinica.
Una tardiva OHSS si manifesta più di 10 giorni dopo la somministrazione di hCG, in conseguenza dei cambiamenti ormonali con la gravidanza.
A causa del rischio di sviluppare una OHSS, i pazienti devono essere monitorati per almeno due settimane dopo la somministrazione di hCG.
Le donne che presentano fattori di rischio riconosciuti per un’elevata risposta ovarica possono essere particolarmente inclini allo sviluppo di OHSS durante o dopo il trattamento con Puregon.
Per le donne al primo ciclo di stimolazione ovarica, per le quali i fattori di rischio sono solo parzialmente noti, si raccomanda una stretta osservazione per i primi segni e sintomi della OHSS.
Seguire la pratica clinica corrente per ridurre il rischio di OHSS durante l’utilizzo di Tecniche di Riproduzione Assistita (ART).
L’aderenza alla dose e al regime di trattamento raccomandati per Puregon nonché l’attento monitoraggio della risposta ovarica sono importanti per ridurre il rischio di OHSS.
Per monitorare il rischio di OHSS devono essere effettuate valutazioni ecografiche dello sviluppo follicolare prima del trattamento e ad intervalli regolari durante il trattamento; può essere utile anche la determinazione concomitante dei livelli sierici di estradiolo.
Nella ART c’è un aumento del rischio di OHSS con 18 o più follicoli di 11 o più mm di diametro.
Se si sviluppa la OHSS, deve essere messa in atto e seguita una gestione standard ed appropriata della OHSS.
Gravidanza multipla Gravidanze e nascite multiple sono state segnalate per tutti i trattamenti con gonadotropine, incluso il Puregon.
Gestazioni multiple, specialmente quelle ad elevato numero, portano ad un aumento del rischio di esiti avversi materni (gravidanza e complicazioni del parto) e perinatali (basso peso alla nascita).
Per le donne anovulatorie sottoposte ad induzione dell’ovulazione, il monitoraggio dello sviluppo follicolare con l’ecografia transvaginale può essere di aiuto nel determinare se continuare o meno il ciclo al fine di ridurre il rischio di gravidanze multiple.
Può essere utile anche la concomitante determinazione dei livelli sierici di estradiolo.
Prima di iniziare il trattamento le pazienti devono essere avvisate dei potenziali rischi di nascite multiple.
Nelle donne sottoposte alle procedure delle tecnologie di riproduzione assistita (ART), il rischio di una gravidanza multipla è correlato principalmente al numero di embrioni trasferiti.
Quando usate per un ciclo di induzione dell’ovulazione, un appropriato(i) aggiustamento(i) della dose di FSH dovrebbe(ero) prevenire lo sviluppo di follicoli multipli.
Gravidanza ectopica Le donne non fertili sottoposte a ART, hanno un aumento dell’incidenza di gravidanze ectopiche.
È pertanto importante confermare precocemente, mediante ecografia, che si tratta di gravidanza intrauterina.
Aborto spontaneo La percentuale di interruzioni di gravidanza nelle donne sottoposte a tecniche di riproduzione assistita è più elevata rispetto a quella nella popolazione normale.
Complicazioni vascolari Sono stati segnalati eventi tromboembolici, sia in associazione che senza associazione alla OHSS, dopo trattamento con gonadotropine, incluso il Puregon.
La trombosi intravascolare, che può avere origine nei vasi venosi o arteriosi, può dar luogo ad una riduzione del flusso sanguigno agli organi vitali o alle estremità.
Nelle donne che presentano fattori di rischio generalmente riconosciuti per eventi tromboembolici, quali storia personale o familiare, grave obesità o trombofilia, il trattamento con gonadotropine, compreso il Puregon, può aumentare ulteriormente questo rischio.
In queste donne i benefici della somministrazione di gonadotropine, compreso il Puregon, devono essere soppesati nei confronti dei rischi.
Si deve tuttavia ricordare che la gravidanza stessa può determinare un aumento del rischio di trombosi.
Malformazioni congenite L’incidenza di malformazioni congenite a seguito di ART può essere leggermente più elevata rispetto a quella osservata dopo concepimento spontaneo.
Ciò si pensa che sia dovuto a differenze nelle caratteristiche dei genitori (ad es.
età della madre, caratteristiche dello sperma) e a gestazioni multiple.
Torsione ovarica È stata segnalata torsione ovarica dopo trattamento con gonadotropine, incluso il Puregon.
La torsione ovarica può essere associata ad altri fattori di rischio come OHSS, gravidanza, precedenti interventi chirurgici addominali, storia pregressa di torsione ovarica, pregressa o presente cisti ovarica ed ovaie policistiche.
Il danno ovarico causato da un ridotto apporto sanguigno può essere limitato da una precoce diagnosi e da una immediata detorsione.
Neoplasie ovariche e altre neoplasie dell’apparato riproduttivo Vi sono state segnalazioni di neoplasie ovariche e di altre neoplasie dell’apparato riproduttivo, sia benigne che maligne, in donne che sono state sottoposte a regimi di trattamento multipli per il trattamento dell’infertilità.
Non è stato stabilito se il trattamento con gonadotropine aumenti o no il rischio di questi tumori nelle donne infertili.
Altre condizioni mediche Prima di iniziare il trattamento con Puregon devono essere valutate le condizioni mediche che controindicano la gravidanza.
Negli uomini Insufficienza testicolare primaria Negli uomini elevati livelli di FSH endogeno sono indicativi di insufficienza testicolare primaria.
Tali pazienti non rispondono alla terapia con Puregon/hCG.
Alcol benzilico Alcol benzilico può causare reazioni anafilattoidi.
Grandi quantità di alcol benzilico possono causare acidosi metabolica, devono essere adottate precauzioni speciali quando si prescrive Puregon a donne in gravidanza o in allattamento e a pazienti con malattia epatica e malattia renale.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per iniezione, cioè essenzialmente “senza sodio”. Interazioni
- L’uso concomitante di Puregon e clomifene citrato può far aumentare la risposta follicolare.
Dopo la soppressione ipofisaria provocata con un agonista del GnRH, per ottenere un’adeguata risposta follicolare può essere necessaria una dose più alta di Puregon. Effetti indesiderati
- L’uso clinico di Puregon per via intramuscolare o sottocutanea può provocare reazioni locali al sito di iniezione (3% di tutti i pazienti trattati).
La maggior parte di queste reazioni locali è di natura moderata e transitoria.
Reazioni generalizzate di ipersensibilità sono state osservate più raramente (0,2% circa di tutti i pazienti trattati con beta follitropina).
Casi di reazioni anafilattiche (compresi quelli che hanno richiesto ospedalizzazione) sono stati riportati nel contesto post-marketing.
Trattamento delle donne: Nel 4% circa delle donne trattate con beta follitropina in studi clinici sono stati riportati segni e sintomi relativi alla sindrome da iperstimolazione ovarica (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse correlate a questa sindrome comprendono dolore e/o congestione pelvica, dolore e/o distensione addominale, disturbi al seno e ingrossamento delle ovaie.
La tabella sottostante elenca le reazioni avverse di beta follitropina riportate negli studi clinici e nella sorveglianza post-marketing in donne, secondo la Classificazione per sistemi e organi e la frequenza; comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) e non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
1 Disturbi al seno includono dolorabilità, dolore e/o congestione e dolore del capezzolo ² Reazioni locali al sito di iniezione includono: bruciore, dolore, rossore, gonfiore e prurito ³ Reazione di ipersensibilità generalizzata include: eritema, orticaria, eruzione cutanea e prurito.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazione avversa Disturbi del sistema immunitario Non nota Reazioni anafilattiche Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea Patologie gastrointestinali Comune Distensione addominale Dolore addominale Non comune Fastidio addominale Costipazione Diarrea Nausea Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune OHSS Dolore pelvico Non comune Disturbi al seno [1] Metrorragia Cisti ovarica Ingrossamento ovarico Torsione ovarica Ingrossamento uterino Emorragia vaginale Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Reazioni del sito d’iniezione [2] Non comune Reazione di ipersensibilità generalizzata³
Inoltre sono stati segnalati gravidanza ectopica, aborto e gravidanze multiple.
Questi sono considerati correlati alla ART o alla successiva gravidanza.
In casi rari, tromboembolia è stata associata con la terapia beta follitropina/hCG.
Ciò è stato anche riportato durante il trattamento con altre gonadotropine.
Trattamento degli uomini: La tabella sottostante elenca le reazioni avverse di beta follitropina riportate negli studi clinici in uomini (30 pazienti trattati) e nella sorveglianza post-marketing, secondo la Classificazione per sistemi e organi e la frequenza; comune (≥ 1/100, < 1/10) e non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Classificazione per sistemi e organi Frequenza¹ Reazione avversa Disturbi del sistema immunitario Non nota Reazioni anafilattiche Patologie del sistema nervoso Comune Cefalea Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Acne Eruzione cutanea Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Comune Cisti epididimale Ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Reazione del sito di iniezione²
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse. Gravidanza e allattamento
- Fertilità Puregon è usato nel trattamento delle donne sottoposte a induzione ovarica o iperstimolazione ovarica controllata nei programmi di riproduzione assistita.
Nell’uomo Puregon è usato per il trattamento della insufficiente spermatogenesi da ipogonadismo ipogonadotropo.
Per posologia e modo di somministrazione, vedere paragrafo 4.2.
Gravidanza L’uso di Puregon durante la gravidanza non è indicato.
In caso di esposizione involontaria durante la gravidanza, i dati clinici non sono sufficienti ad escludere un effetto teratogeno dell’FSH ricombinante.
Tuttavia, ad oggi, non è stato riportato alcun effetto malformativo particolare.
Nessun effetto teratogeno è stato osservato negli studi sull’animale.
Allattamento Non ci sono informazioni disponibili dagli studi clinici o dagli studi sugli animali sulla escrezione di beta follitropina nel latte materno.
È improbabile che la beta follitropina venga escreta nel latte umano a causa del suo alto peso molecolare.
Se la beta follitropina fosse escreta nel latte umano, sarebbe degradata nel tratto intestinale del lattante.
La beta follitropina può influenzare la produzione lattea. Conservazione
- Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Tenere la cartuccia nell’imballaggio esterno.
Per comodità del paziente, Puregon può essere conservato dal paziente stesso a temperature non superiori ai 25°C per un solo periodo non superiore ai 3 mesi.
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.