PROZAC 28CPS 20MG

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Prezzo indicativo

PROZAC 28CPS 20MG

Principio attivo: FLUOXETINA CLORIDRATO
  • ATC: N06AB03
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/10/2006

Adulti: Episodi di depressione maggiore. Disturbo ossessivo compulsivo. Bulimia nervosa: Prozac è indicato in associazione alla psicoterapia per la riduzione delle abbuffate e delle condotte di eliminazione. Bambini e adolescenti di 8 anni di età ed oltre: Episodio di depressione maggiore di grado da moderato a grave, se la depressione non risponde alla psicoterapia dopo 4-6 sedute. La terapia con antidepressivo deve essere proposta ad un bambino o ad una persona giovane con depressione da moderata a grave solo in associazione con una contemporanea psicoterapia.
Ogni capsula contiene 20 mg di fluoxetina (come fluoxetina cloridrato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
La fluoxetina è controindicata in associazione con inibitori irreversibili e non selettivi della monoamino ossidasi (come ad es.
iproniazide) (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
La fluoxetina è controindicata in associazione con metoprololo usato nell’insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

Posologia Adulti Episodi di depressione maggiore Adulti ed anziani: la dose raccomandata è 20 mg al giorno.
Se necessario il dosaggio deve essere rivisto e corretto entro 3-4 settimane dall’inizio della terapia e quindi valutato se clinicamente appropriato.
Sebbene ai dosaggi più alti vi possa essere un potenziale aumento di effetti indesiderati, in alcuni pazienti, con insufficiente risposta terapeutica ai 20 mg, la dose può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 60 mg (vedere paragrafo 5.1).
Variazioni del dosaggio devono essere effettuate con attenzione su ogni singolo individuo, per mantenere il paziente alla più bassa dose efficace.
I pazienti con depressione devono essere trattati per un periodo sufficiente di almeno 6 mesi per essere sicuri che siano privi di sintomatologia.
Disturbo ossessivo compulsivo Adulti ed anziani: la dose raccomandata è 20 mg al giorno.
Sebbene ai dosaggi più alti vi può essere un potenziale aumento di effetti indesiderati in alcuni pazienti, se dopo due settimane c’è un’insufficiente risposta terapeutica ai 20 mg, la dose può essere gradualmente aumentata fino ad un massimo di 60 mg.
Se entro 10 settimane non si osserva alcun miglioramento, il trattamento con fluoxetina deve essere ripreso in esame.
Se è stata ottenuta una buona risposta terapeutica, il trattamento può essere continuato ad un dosaggio adattato su base individuale.
Anche se non ci sono studi sistematici che consentano di stabilire per quanto tempo continuare il trattamento con fluoxetina, il Disturbo Ossessivo Compulsivo è una condizione cronica ed è ragionevole considerare un prolungamento della terapia oltre le 10 settimane nei pazienti che rispondono al trattamento.
Variazioni del dosaggio devono essere effettuate con attenzione su ogni singolo individuo, per mantenere il paziente alla più bassa dose efficace.
La necessità di un trattamento deve essere rivalutata periodicamente.
Nei pazienti che hanno risposto bene alla farmacoterapia alcuni clinici ritengono utile una contemporanea psicoterapia comportamentale.
Nel Disturbo Ossessivo Compulsivo non è stata dimostrata una efficacia nel lungo termine (oltre le 24 settimane).
Bulimia nervosa Adulti ed anziani: si raccomanda una dose di 60 mg al giorno.
Nella bulimia nervosa non è stata dimostrata una efficacia nel lungo termine (oltre i 3 mesi).
In tutte le indicazioni La dose raccomandata può essere aumentata o diminuita.
Non sono state sistematicamente valutate dosi superiori a 80 mg al giorno.
Popolazione pediatrica - Bambini e adolescenti di 8 anni di età ed oltre (Episodio di depressione maggiore di grado da moderato a grave) Il trattamento deve essere iniziato e controllato sotto la supervisione dello specialista.
La dose iniziale è 10 mg al giorno somministrati come 2,5 ml di Prozac soluzione orale.
Aggiustamenti della dose devono essere effettuati con attenzione, su base individuale, per mantenere il paziente alla dose minima efficace.
Dopo una-due settimane, la dose può essere aumentata a 20 mg al giorno.
L’esperienza clinica con dosi giornaliere superiori ai 20 mg è minima.
Esistono solo dati limitati sul trattamento oltre le 9 settimane.
Bambini di ridotto peso corporeo: A causa dei più alti livelli plasmatici che si raggiungono nei bambini di ridotto peso corporeo, l’effetto terapeutico può essere raggiunto con dosaggi più bassi (vedere paragrafo 5.2).
Nei pazienti pediatrici che rispondono al trattamento, la necessità di continuare il trattamento dopo 6 mesi deve essere rivalutata.
Se entro 9 settimane non è stato raggiunto alcun beneficio clinico, il trattamento deve essere riconsiderato. Pazienti anziani Si raccomanda cautela quando si aumenta la dose e la dose giornaliera non deve generalmente superare i 40 mg.
La dose massima raccomandata è 60 mg al giorno.
Compromissione epatica Una dose più bassa o meno frequente (per es.
20 mg a giorni alterni) deve essere presa in considerazione nei pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2), o nei pazienti in cui vi è la possibilità di un’interazione tra Prozac e medicinali assunti in associazione (vedere paragrafo 4.5).
Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento con Prozac: l’interruzione brusca deve essere evitata.
Quando si interrompe il trattamento con Prozac la dose deve essere gradualmente ridotta in un periodo di almeno 1-2 settimane allo scopo di ridurre il rischio di comparsa di reazioni da sospensione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Se a seguito di una riduzione della dose o per una interruzione del trattamento si presentano sintomi intollerabili, si può prendere in considerazione il ripristino della dose prescritta in precedenza.
Successivamente, il medico può continuare a ridurre la dose, ma in maniera più graduale.
Modo di somministrazione Somministrazione orale.
Fluoxetina può essere somministrata in dose singola o frazionata, durante o lontano dai pasti.
Quando la somministrazione viene sospesa, le sostanze farmacologicamente attive persisteranno nell’organismo per settimane.
Ciò deve essere tenuto presente quando si inizia o si interrompe il trattamento.
Le preparazioni in capsula e soluzione orale sono bioequivalenti.

Avvertenze e precauzioni

Popolazione pediatrica - Bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni Comportamenti correlati al suicidio (tentativo di suicidio e pensieri suicidari) ed atteggiamento ostile (soprattutto comportamento aggressivo, oppositivo e ira) sono stati osservati più frequentemente in studi clinici su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo.
Prozac deve essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età compresa tra gli 8 e i 18 anni solo per il trattamento degli episodi di depressione maggiore di grado da moderato a grave e non deve essere usato in altre indicazioni.
Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato per la comparsa di sintomi suicidari.
Inoltre, nei bambini e negli adolescenti sono disponibili solo dati limitati per quanto concerne gli effetti a lungo termine sulla sicurezza, inclusi gli effetti sulla crescita, sulla maturazione sessuale e sullo sviluppo cognitivo, emotivo e comportamentale (vedere paragrafo 5.3).
In uno studio clinico della durata di 19 settimane, nei bambini e negli adolescenti trattati con fluoxetina sono stati osservati una riduzione dell'altezza ed un aumento di peso (vedere paragrafo 5.1).
Non è stato stabilito se c'è un effetto sul raggiungimento dell'altezza normale in età adulta.
Non può essere esclusa la possibilità di un ritardo nella pubertà (vedere paragrafi 5.3 e 4.8).
La crescita e lo sviluppo puberale (altezza, peso e stadiazione secondo TANNER) devono pertanto essere monitorate durante e dopo il trattamento con fluoxetina.
Se entrambi risultano rallentati, deve essere richiesta una valutazione pediatrica.
In studi clinici pediatrici, mania e ipomania sono state riportate frequentemente (vedere paragrafo 4.8).
Pertanto, si raccomanda di effettuare un regolare monitoraggio per la comparsa di mania/ipomania.
Fluoxetina deve essere sospesa in qualunque paziente che stia entrando in una fase maniacale.
È importante che il medico discuta attentamente i rischi ed i benefici del trattamento con il ragazzo o il giovane e/o i loro genitori.
Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento del quadro clinico La depressione si associa con un aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio).
Questo rischio persiste fino a che non si verifica una remissione significativa della malattia.
Poiché il miglioramento può non verificarsi durante le prime settimane di trattamento o nelle successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento.
È esperienza clinica generale che il rischio di suicidio può aumentare nelle prime fasi del processo di guarigione.
Anche altre patologie psichiatriche in cui viene prescritto Prozac possono essere associate con un aumentato rischio di eventi correlati al suicidio.
Inoltre, queste condizioni possono essere in co-morbidità con il disturbo depressivo maggiore.
Le stesse precauzioni osservate durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore devono pertanto essere attuate durante il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici.
Tra i pazienti con una storia di eventi correlati al suicidio, quelli che presentano un significativo grado di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento hanno un maggior rischio di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente monitorati durante il trattamento.
Una metanalisi degli studi clinici condotti in pazienti adulti con medicinali antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nei pazienti di età inferiore ai 25 anni trattati con antidepressivi rispetto al placebo.
Una stretta sorveglianza dei pazienti, e in particolare di quelli ad alto rischio, deve accompagnare la terapia farmacologica specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose.
I pazienti (o chi si prende cura di loro) devono essere avvisati della necessità di controllare e di riferire immediatamente al medico curante qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l’insorgenza di comportamento o pensieri suicidari e di insoliti cambiamenti comportamentali, qualora questi sintomi si manifestano.
Effetti cardiovascolari Nel periodo successivo alla commercializzazione sono stati riportati casi di prolungamento dell’intervallo QT e di aritmia ventricolare inclusa la torsione di punta (vedere paragrafi 4.5, 4.8 e 4.9).
La fluoxetina deve essere usata con cautela nei pazienti con patologie quali la sindrome congenita del QT lungo, una familiarità per il prolungamento dell’intervallo QT ed altre condizioni cliniche che predispongono alle aritmie (ad es.
ipopotassiemia, ipomagnesemia, bradicardia, infarto miocardico acuto o insufficienza cardiaca scompensata) o ad un’aumentata esposizione alla fluoxetina (ad es., alterazione della funzionalità epatica) o l’uso in associazione con medicinali noti per indurre un prolungamento dell’intervallo QT e/o la torsione di punta (vedere paragrafo 4.5).
Se vengono trattati pazienti con malattia cardiaca stabile, deve essere preso in considerazione un ECG di controllo prima di iniziare il trattamento.
Se durante il trattamento con fluoxetina si manifestano segni di aritmia cardiaca, il trattamento deve essere interrotto e deve essere effettuato un ECG.
Inibitori irreversibili e non selettivi della monoamino ossidasi (ad es.
iproniazide)
In pazienti che assumevano un SSRI in associazione con un inibitore irreversibile e non selettivo delle monoammino ossidasi (IMAO) sono stati segnalati casi di reazioni gravi e talvolta con esito infausto.
Questi casi si sono presentati con caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica (e possono essere confusi con o diagnosticati come sindrome maligna da neurolettici).
Ciproeptadina o dantrolene possono essere di beneficio ai pazienti che presentano tali reazioni.
I sintomi di un'interazione farmacologica con un IMAO includono: ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità del sistema nervoso autonomo con possibili fluttuazioni rapide dei segni vitali, modificazioni dello stato mentale che comprendono stato confusionale, irritabilità ed agitazione estrema fino al delirio ed al coma.
Pertanto, la fluoxetina è controindicata in associazione con un IMAO irreversibile e non selettivo (vedere paragrafo 4.3).
Poiché quest’ultimo ha un effetto che dura 2 settimane, il trattamento con fluoxetina deve essere iniziato solo 2 settimane dopo la sospensione di un IMAO irreversibile e non selettivo.
Allo stesso modo, devono trascorrere almeno 5 settimane dopo la sospensione del trattamento con fluoxetina prima di iniziare il trattamento con un IMAO irreversibile e non selettivo.
Sindrome serotoninergica o manifestazioni simili alla sindrome maligna da neurolettici In rare occasioni lo sviluppo di una sindrome serotoninergica o di manifestazioni simili alla sindrome maligna da neurolettici sono stati riportati in associazione al trattamento con fluoxetina, particolarmente quando la fluoxetina viene somministrata in associazione con altri medicinali serotoninergici (fra gli altri Ltriptofano) e/o neurolettici (vedere paragrafo 4.5).
Poiché queste sindromi possono dare luogo a condizioni potenzialmente pericolose per la vita del paziente, se si verificano tali manifestazioni (caratterizzate da raggruppamenti di sintomi quali ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità del sistema nervoso autonomo con possibili fluttuazioni rapide dei segni vitali, modificazioni dello stato mentale che comprendono stato confusionale, irritabilità ed agitazione estrema fino al delirio ed al coma) il trattamento con fluoxetina deve essere sospeso e deve essere iniziato un trattamento sintomatico di supporto.
Mania Gli antidepressivi devono essere usati con cautela nei pazienti con anamnesi di mania/ipomania.
Come con tutti i medicinali antidepressivi, fluoxetina deve essere sospesa in qualunque paziente che stia entrando in una fase maniacale.
Emorragia Con l’impiego di SSRI sono state riportate manifestazioni di sanguinamento a livello cutaneo come ecchimosi e porpora.
Durante il trattamento con fluoxetina l’ecchimosi è stata riportata come un evento non frequente.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)/inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) possono aumentare il rischio di emorragia postpartum (vedere paragrafi 4.6 e 4.8).
Altre manifestazioni emorragiche (per es.
emorragie ginecologiche, sanguinamenti a carico del tratto gastrointestinale ed altri sanguinamenti a livello cutaneo o mucoso) sono state riportate raramente.
Nei pazienti che assumono SSRI si raccomanda cautela, specialmente durante l’uso contemporaneo con anticoagulanti orali, medicinali noti per influenzare la funzione piastrinica (per es.
gli antipsicotici atipici come la clozapina, le fenotiazine, la maggior parte degli antidepressivi triciclici, l’aspirina, i FANS) o altri medicinali che possono aumentare il rischio di sanguinamento, così come nei pazienti con una storia di disturbi caratterizzati da sanguinamento (vedere paragrafo 4.5).
Convulsioni Le convulsioni costituiscono un rischio potenziale con i medicinali antidepressivi.
Pertanto, come per altri antidepressivi, fluoxetina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con anamnesi di convulsioni.
Il trattamento deve essere sospeso in qualunque paziente che manifesti la comparsa di convulsioni o in cui si osservi un aumento nella frequenza delle convulsioni.
La somministrazione di fluoxetina deve essere evitata nei pazienti con disturbi convulsivi instabili/epilessia ed i pazienti con epilessia controllata devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafo 4.5).
Terapia elettroconvulsiva (TEC) In pazienti trattati con fluoxetina che ricevono un trattamento con TEC, sono stati segnalati rari casi di convulsioni prolungate, per cui si raccomanda cautela.
Tamoxifene Fluoxetina, un potente inibitore del citocromo CYP2D6, può portare a ridotte concentrazioni plasmatiche di endoxifene, uno dei più importanti metaboliti attivi del tamoxifene.
Pertanto, ogni qual volta è possibile la fluoxetina deve essere evitata durante il trattamento con tamoxifene (vedere paragrafo 4.5).
Acatisia/irrequietezza psicomotoria L’uso di fluoxetina è stato associato con lo sviluppo di acatisia, caratterizzata da un’irrequietezza soggettivamente spiacevole o penosa e dal bisogno di muoversi spesso accompagnato da un’incapacità a stare seduto o immobile.
Questo è più probabile che si verifichi entro le prime settimane di trattamento.
Nei pazienti che sviluppano questi sintomi, l’aumento della dose può essere dannoso.
Diabete Nei pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI può alterare il controllo glicemico.
Durante terapia con fluoxetina si è verificata ipoglicemia, mentre iperglicemia si è sviluppata dopo sospensione del farmaco.
Può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dell'insulina e/o dell'ipoglicemizzante orale.
Funzionalità Epatica/Renale La fluoxetina è ampiamente metabolizzata dal fegato ed eliminata dai reni.
Nei pazienti con alterata funzionalità epatica significativa è raccomandata una dose più bassa, per es.
un dosaggio a giorni alterni.
Quando è stata somministrata fluoxetina 20 mg al giorno per 2 mesi, i pazienti con grave alterazione della funzionalità renale (GFR < 10 ml/min) che necessitavano della dialisi non hanno mostrato alcuna differenza nei livelli plasmatici di fluoxetina o norfluoxetina rispetto ai soggetti di controllo con normale funzionalità renale.
Eruzione cutanea e reazioni allergiche Sono stati riportati eruzione cutanea, eventi anafilattoidi ed eventi sistemici progressivi, talvolta gravi (riguardanti la cute, i reni, il fegato o i polmoni).
Alla comparsa dell’eruzione cutanea o di altri fenomeni di natura allergica per i quali non può essere identificata una diversa eziologia, la somministrazione di fluoxetina deve essere sospesa.
Perdita di peso Nei pazienti che assumono fluoxetina può verificarsi perdita di peso, ma questa è abitualmente proporzionale al peso corporeo di partenza.
Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento con SSRI I sintomi da sospensione sono comuni quando il trattamento viene interrotto, specialmente se l’interruzione avviene in maniera brusca (vedere paragrafo 4.8).
In studi clinici, eventi avversi osservati con l’interruzione brusca del trattamento si sono verificati in circa il 60% dei pazienti in entrambi i gruppi con fluoxetina e placebo.
Di questi eventi avversi, il 17% nel gruppo con fluoxetina ed il 12% nel gruppo con placebo sono stati di natura grave.
Il rischio di sintomi da sospensione può dipendere da parecchi fattori inclusi la durata e la dose della terapia e la velocità di riduzione della dose.
Le reazioni più comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (compresa la parestesia), disturbi del sonno (compreso insonnia e sogni vividi), astenia, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore e cefalea.
Generalmente questi sintomi sono di intensità variabile da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti possono essere di intensità grave.
Abitualmente questi sintomi si manifestano entro i primi giorni dall’interruzione del trattamento.
Generalmente questi sintomi sono autolimitanti ed abitualmente si risolvono entro 2 settimane, anche se in alcuni soggetti possono essere prolungati (2-3 mesi o più).
Si raccomanda pertanto che Prozac venga gradualmente ridotto in un periodo di almeno 1-2 settimane prima dell’interruzione del trattamento, secondo le necessità del paziente (vedere Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento con Prozac, paragrafo 4.2).
Midriasi È stata riportata midriasi in associazione con l’uso di fluoxetina; pertanto, deve essere usata cautela nel prescrivere fluoxetina a pazienti con aumentata pressione intraoculare o a quelli a rischio di glaucoma acuto ad angolo chiuso.
Disfunzione sessuale Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) possono causare sintomi di disfunzione sessuale (vedere paragrafo 4.8).
Sono stati segnalati casi di disfunzione sessuale a lungo termine con persistenza dei sintomi dopo l’interruzione dell’uso di SSRI.

Interazioni

Emivita: deve essere tenuta presente la lunga emivita di eliminazione di entrambi, fluoxetina e norfluoxetina (vedere paragrafo 5.2), quando si devono prendere in considerazione le interazioni farmacologiche di tipo farmacodinamico o farmacocinetico (per es.
nel cambiare da fluoxetina ad altri antidepressivi).
Associazioni controindicate Inibitori irreversibili e non selettivi della monoamino ossidasi (ad es.
iproniazide)
: in pazienti che assumevano un SSRI in associazione con un IMAO irreversibile e non selettivo sono stati segnalati alcuni casi di reazioni gravi e talvolta con esito infausto.
Questi casi si sono presentati con caratteristiche simili alla sindrome serotoninergica (e possono essere confusi con o diagnosticati come sindrome maligna da neurolettici).
Ciproeptadina o dantrolene possono essere di beneficio ai pazienti che presentano tali reazioni.
I sintomi di un'interazione farmacologica con un IMAO includono: ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità del sistema nervoso autonomo con possibili fluttuazioni rapide dei segni vitali, modificazioni dello stato mentale che comprendono stato confusionale, irritabilità ed agitazione estrema fino al delirio ed al coma.
Pertanto, la fluoxetina è controindicata in associazione con un IMAO irreversibile e non selettivo (vedere paragrafo 4.3).
Poiché quest’ultimo ha un effetto che dura 2 settimane, il trattamento con fluoxetina deve essere iniziato solo 2 settimane dopo la sospensione di un IMAO irreversibile e non selettivo.
Allo stesso modo, devono trascorrere almeno 5 settimane dopo la sospensione del trattamento con fluoxetina prima di iniziare il trattamento con un IMAO irreversibile e non selettivo.
Metoprololo usato nell’insufficienza cardiaca: il rischio di eventi avversi al metoprololo, includenti l’eccessiva bradicardia, possono essere aumentati a seguito di una inibizione del suo metabolismo da parte della fluoxetina (vedere paragrafo 4.3).
Associazioni non raccomandate Tamoxifene: in letteratura è stata riportata l’interazione farmacocinetica tra gli inibitori del citocromo CYP2D6 ed il tamoxifene, con una riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di uno dei metaboliti più attivi di tamoxifene, cioè l’endoxifene.
In alcuni studi è stata riportata una ridotta efficacia del tamoxifene durante il concomitante uso di alcuni antidepressivi SSRI.
Dal momento che non si può escludere una riduzione dell’effetto del tamoxifene, ogni qual volta è possibile deve essere evitata la concomitante somministrazione di potenti inibitori del citocromo CYP2D6 (fluoxetina inclusa) (vedere paragrafo 4.4).
Alcol: nei test abituali, la fluoxetina non determina un aumento dei livelli di alcolemia né potenzia gli effetti dell’alcol.
Tuttavia, l'associazione del trattamento con SSRI ed alcol non è consigliabile.
IMAO-Tipo A inclusi linezolid e metiltioninio cloruro (blu di metilene): rischio di sindrome serotoninergica con diarrea, tachicardia, sudorazione, tremore, confusione e coma.
Se l’uso di questi principi attivi in associazione con fluoxetina non può essere evitato, deve essere attuato uno stretto monitoraggio clinico ed i medicinali in associazione devono essere somministrati alle dosi più basse raccomandate (vedere paragrafo 4.4).
Mequitazina: il rischio di eventi avversi alla mequitazina (così come il prolungamento dell’intervallo QT) possono risultare aumentati a seguito di una inibizione del suo metabolismo da parte della fluoxetina.
Associazioni che richiedono attenzione Fenitoina: quando viene associata con fluoxetina sono state osservate alterazioni dei livelli ematici.
In alcuni casi si sono verificate manifestazioni di tossicità.
Si raccomanda pertanto di somministrare il farmaco concomitante secondo schemi terapeutici conservativi e di seguire attentamente le condizioni cliniche del paziente.
Farmaci serotoninergici [litio, tramadolo, triptani, triptofano, selegilina (IMAO-Tipo B), Erba di S.
Giovanni (Hypericum perforatum)
]: quando gli SSRI sono stati somministrati in associazione a farmaci aventi anche un effetto serotoninergico ci sono state segnalazioni di una lieve sindrome serotoninergica.
Pertanto, il contemporaneo impiego di fluoxetina con questi farmaci deve essere effettuato con cautela, attuando un monitoraggio clinico più mirato e più frequente (vedere paragrafo 4.4).
Prolungamento dell’intervallo QT: non sono stati effettuati studi di farmacocinetica e farmacodinamica tra fluoxetina ed altri medicinali che causano un prolungamento dell’intervallo QT.
Non si può escludere un effetto additivo tra fluoxetina e questi medicinali.
Pertanto, la contemporanea somministrazione di fluoxetina con medicinali che determinano un prolungamento dell’intervallo QT, come gli antiaritmici di classe IA e III, gli antipsicotici (ad es.
i derivati fenotiazinici, pimozide, aloperidolo), gli antidepressivi triciclici, alcuni agenti antibatterici (ad es.
sparfloxacina, moxifloxacina, eritromicina IV, pentamidina), il trattamento contro la malaria e in particolare alofantrina, alcuni antistaminici (astemizolo, mizolastina), deve essere effettuata con cautela (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 4.9).
Farmaci che agiscono sull’emostasi (anticoagulanti orali, qualunque sia il loro meccanismo, antiaggreganti piastrinici, inclusi aspirina e FANS): rischio di aumentato sanguinamento.
Con gli anticoagulanti orali deve essere effettuato un monitoraggio clinico ed un più frequente monitoraggio dell’INR.
Può essere opportuno un aggiustamento della dose durante il trattamento con fluoxetina e dopo la sua sospensione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Ciproeptadina: ci sono segnalazioni di casi individuali di una ridotta attività antidepressiva di fluoxetina quando viene usata in associazione con ciproeptadina.
Farmaci che causano iposodiemia: l’iposodiemia è un effetto indesiderato di fluoxetina.
L’uso contemporaneo con altri agenti associati a iposodiemia (ad es.
diuretici, desmopressina, carbamazepina e oxcarbazepina) può portare ad un aumento del rischio (vedere paragrafo 4.8).
Farmaci che abbassano la soglia epilettogena: le convulsioni costituiscono un effetto indesiderato di fluoxetina.
L’uso contemporaneo con altri agenti che possono abbassare la soglia epilettogena (ad es.
antidepressivi triciclici, altri SSRI, fenotiazine, butirrofenoni, meflochina, clorochina, bupropione, tramadolo) può portare ad un aumento del rischio.
Altri farmaci metabolizzati dalCYP2D6: fluoxetina è un potente inibitore dell’enzima CYP2D6, quindi una terapia concomitante con farmaci metabolizzati da questo stesso sistema enzimatico può portare ad interazioni farmacologiche, soprattutto nel caso di farmaci che hanno un basso indice terapeutico (come flecainide, propafenone e nebivololo) e di farmaci che sono titolati, ma anche con atomoxetina, carbamazepina, antidepressivi triciclici e risperidone.
La terapia con questi farmaci deve essere iniziata o aggiustata alla dose più bassa dei rispettivi intervalli terapeutici.
Questo può valere anche se la fluoxetina è stata assunta nelle 5 settimane precedenti.

Effetti indesiderati

a.
Sommario del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più comunemente riportate nei pazienti trattati con fluoxetina sono state cefalea, nausea, insonnia, affaticamento e diarrea.
Gli effetti indesiderati possono diminuire di intensità e frequenza con il trattamento continuato e generalmente non portano ad una interruzione della terapia.
b.
Tabella riassuntiva delle reazioni avverse
La sottostante tabella riporta le reazioni avverse osservate nelle popolazioni adulta e pediatrica con il trattamento con fluoxetina.
Alcune di queste reazioni avverse sono comuni a quelle osservate con altri SSRI.
Le seguenti frequenze sono state calcolate nel corso di studi clinici (n = 9297) ed a seguito di segnalazioni spontanee.
Valutazione della frequenza: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 e < 1/10), non comune (≥ 1/1.000 e < 1/100), raro (≥ 1/10.000 e < 1/1.000), non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Molto comune Comune Non comune Raro Non Nota
Patologie del sistema emolinfopoietico 
    Trombocitopenia Neutropenia Leucopenia 
Disturbi del sistema immunitario 
    Reazione anafilattica Malattia da siero 
Patologie endocrine 
    Secrezione inappropriata di ormone antidiuretico 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione 
  Diminuzione dell’appetito¹  Iposodiemia 
Disturbi psichiatrici 
Insonnia² Ansia Nervosismo Irrequietezza Tensione Diminuzione della libido³ Disturbi del sonno Sogni anormali4 Depersonalizzazione Umore elevato Umore euforico Pensiero anormale Orgasmo anormale5 Bruxismo Ideazioni e comportamento suicidario6 Ipomania Mania Allucinazioni Agitazione Attacchi di panico Stato confusionale Disfemia Aggressività 
Patologie del sistema nervoso 
Cefalea Alterazione dell’attenzione Capogiro Disgeusia Letargia Sonnolenza7 Tremore Iperattività psicomotoria Discinesia Atassia Disturbo dell’equilibrio Mioclono Riduzione della memoria Convulsioni Acatisia Sindrome buccolinguale Sindrome serotoninergica 
Patologie dell'occhio 
  Visione offuscata Midriasi  
Patologie dell’orecchio e del labirinto 
   Tinnito  
Patologie cardiache 
  Palpitazioni Prolungamento dell’intervallo QT all’ECG (QTcF ≥ 450msec)8  Aritmia ventricolare comprendente la torsione di punta 
Patologie vascolari 
  Rossore9 Ipotensione Vasculite Vasodilatazione 
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche 
  Sbadiglio Dispnea Epistassi Faringite Eventi polmonari (processi infiammatori di istopatologia variabile e/o fibrosi)10 
Patologie gastrointestinali 
Diarrea Nausea Vomito Dispepsia Bocca secca Disfagia Emorragia gastrointestinale11 Dolore esofageo 
Patologie epatobiliari 
    Epatite idiosincrasica 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo 
  Eruzione cutanea12 Orticaria Prurito Iperidrosi Alopecia Aumentata tendenza a sviluppare lividi Sudorazione fredda Edema angioneurotico Ecchimosi Reazioni di fotosensibilità Porpora Eritema multiforme Sindrome di StevensJohnson Necrolisi tossica epidermica (Sindrome di Lyell) 
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo 
  Artralgia Contrazione muscolare Mialgia 
Patologie renali e urinarie 
  Frequente bisogno di urinare13 Disuria Ritenzione urinaria Disturbo della minzione 
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella 
  Sanguinamento a carico dell'apparato riproduttivo femminile14 Disfunzione erettile Disturbo dell’eiaculazione15 Disfunzione di natura sessuale16 Galattorrea Iperprolattinemia Priapismo Emorragia postpartum17
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione 
Affaticamento18 Sentirsi nervoso Brividi Malessere Sentirsi strano Sensazione di freddo Sensazione di caldo Emorragia della mucosa 
Esami diagnostici 
  Riduzione di peso Aumento delle transaminasi Aumento delle gamma- glutamiltransferasi  
1 Inclusa l’anoressia.
² Inclusi il precoce risveglio mattutino, l’insonnia iniziale e l’insonnia centrale.
³ Inclusa la perdita della libido.
4 Inclusi gli incubi.
5 Inclusa l’anorgasmia.
6 Inclusi il suicidio completato, la depressione suicidaria, l’autolesionismo intenzionale, l’ideazione autolesiva, il comportamento suicidario, l’ideazione suicidaria, il tentativo di suicidio, i pensieri morbosi, un comportamento autolesivo.
Questi sintomi possono essere dovuti alla malattia di base.
7 Inclusi l’ipersonnia e la sedazione.
8 In base a misurazioni dell’ECG nel corso di studi clinici.
9 Inclusa la vampata di calore.
10 Inclusi l’atelettasia, la polmonite interstiziale, la polmonite.
11 Inclusi più frequentemente il sanguinamento gengivale, l’ematemesi, l’ematochezia, l’emorragia rettale, la diarrea emorragica, la melena e l’ulcera gastrica emorragica.
12 Inclusi l’eritema, l’eruzione esfoliativa, l’eruzione da calore, l’esantema eritematoso, l’esantema follicolare, l’eruzione cutanea generalizzata, l’esantema maculare, l’esantema maculo-papulare, l’esantemamorbilliforme, l’esantema papulare, l’esantema pruriginoso, l’esantema vescicolare, l’eruzione cutanea con eritema ombelicale.
13 Inclusa la pollachiuria.
14 Incluse l’emorragia della cervice, la disfunzione uterina, il sanguinamento uterino, l’emorragia genitale, la menometrorragia, la menorragia, la metrorragia, la polimenorrea, l’emorragia postmenopausale, l’emorragia uterina e l’emorragia vaginale.
15 Incluse la mancata eiaculazione, disfunzione dell’eiaculazione, l’eiaculazione precoce, l’eiaculazione ritardata e l’eiaculazione retrograda.
16 Occasionalmente persistente dopo sospensione del trattamento.
17 L’evento è stato riferito per la classe terapeutica di SSRI/SNRI (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
18 Inclusa l’astenia.
c.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Suicidio/pensieri suicidari o peggioramento del quadro clinico: casi di ideazione suicidaria e comportamento suicidario sono stati riportati durante terapia con fluoxetina o nelle fasi precoci dopo la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
Fratture ossee: studi epidemiologici, condotti principalmente su pazienti di 50 anni di età e più anziani, mostrano un aumentato rischio di fratture ossee nei pazienti trattati con SSRI e antidepressivi triciclici (TCA).
Il meccanismo che determina questo rischio non è noto.
Sintomi da sospensione osservati all’interruzione del trattamento con fluoxetina: l’interruzione del trattamento con fluoxetina porta comunemente alla comparsa di sintomi da sospensione.
Le reazioni più comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (compresa la parestesia), disturbi del sonno (compreso insonnia e sogni vividi), astenia, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore e cefalea.
Generalmente questi sintomi sono di intensità variabile da lieve a moderata e sono auto-limitanti, tuttavia in alcuni pazienti possono essere di intensità grave e/o prolungati (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda pertanto di effettuare un’interruzione graduale mediante una progressiva riduzione della dose quando il trattamento con Prozac non è più necessario (vedereparagrafi 4.2 e 4.4).
d.
Popolazione pediatrica (vedere paragrafi 4.4 e 5.1) Reazioni avverse che sono state osservate specificamente o con una diversa frequenza in questa popolazione di pazienti vengono di seguito riportate.
Le frequenze di questi eventi sono basate su esposizioni (n = 610) durante uno studio clinico pediatrico.
In studi clinici pediatrici, i comportamenti correlati al suicidio (tentativo di suicidio e pensieri suicidari), atteggiamento ostile (gli eventi riportati sono stati: ira, irritabilità, aggressività, agitazione, sindrome da attivazione), reazioni maniacali, incluse mania e ipomania(nessun precedente episodio riportato in questi pazienti) ed epistassi, sono stati riportati comunemente e sono stati osservati più frequentemente nei bambini e negli adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo.
Nell’impiego clinico sono stati riportati casi isolati di ritardo di crescita (vedere anche paragrafo 5.1).
In studi clinici pediatrici, il trattamento con fluoxetina è stato associato anche con una diminuzione dei livelli di fosfatasi alcalina.
Nell’impiego clinico in pediatria sono stati riportati casi isolati di eventi avversi potenzialmente indicanti una ritardata maturazione sessuale o una disfunzione sessuale (vedere anche paragrafo 5.3).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Alcuni studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di difetti cardiovascolari associati con l’uso di fluoxetina durante il primo trimestre di gravidanza.
Il meccanismo è sconosciuto.
Nel complesso i dati suggeriscono che il rischio di avere un neonato con un difetto cardiovascolare conseguente all’esposizione materna alla fluoxetina è nell’ordine di 2/100 rispetto ad un tasso atteso per tali difetti di circa l’1/100 nella popolazione generale.
Dati epidemiologici hanno suggerito che l’uso di farmaci SSRI in gravidanza, in particolare nell’ultimo periodo della gravidanza, può aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN).
Il rischio osservato è stato circa di 5 casi su 1.000 gravidanze.
Nella popolazione generale si verificano da 1 a 2 casi di PPHN su 1.000 gravidanze.
I dati osservazionali individuano un rischio aumentato (inferiore a 2 volte) di emorragia postpartum in seguito a esposizione a SSRI/SNRI nel mese precedente il parto (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Fluoxetina non deve essere usata in gravidanza salvo nel caso in cui la condizione clinica della donna richieda il trattamento con fluoxetina e giustifichi il potenziale rischio per il feto.
L'interruzione brusca della terapia deve essere evitata durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.2 "Posologia e modo di somministrazione").
Se la fluoxetina viene utilizzata durante la gravidanza, deve essere usata cautela, soprattutto nelle ultime fasi di gravidanza o subito prima dell’inizio del travaglio di parto poiché nei neonati sono stati riportati alcuni altri effetti: irritabilità, tremore, ipotonia, pianto persistente, difficoltà a succhiare o a dormire.
Questi sintomi possono indicare sia effetti serotoninergici, sia una sindrome da sospensione.
Il momento di insorgenza e la durata di questi sintomi possono essere correlati alla lunga emivita di fluoxetina (4-6 giorni) e del suo metabolita attivo, norfluoxetina (4-16 giorni).
Allattamento È noto che la fluoxetina ed il suo metabolita attivo norfluoxetina vengono escreti nel latte materno umano.
Eventi avversi sono stati riportati nei neonati allattati al seno.
Se il trattamento con fluoxetina è ritenuto necessario, deve essere presa in considerazione la sospensione dell’allattamento al seno; comunque, se l’allattamento al seno viene continuato, deve essere prescritta la più bassa dose efficace di fluoxetina.
Fertilità I dati sugli animali hanno dimostrato che fluoxetina può influire sulla qualità dello sperma (vedere paragrafo 5.3).
Nell’uomo, segnalazioni provenienti da pazienti trattati con SSRI hanno dimostrato che l’effetto sulla qualità dello sperma è reversibile.
Finora non è stato osservato impatto sulla fertilità.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.