POMBILITI INFUS 25FL 105MG

39.027,33 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: CIPAGLUCOSIDASI ALFA
  • ATC: A16AB23
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 21/12/2024

Pombiliti (cipaglucosidasi alfa) è una terapia enzimatica sostitutiva a lungo termine usata in associazione allo stabilizzatore enzimatico miglustat per il trattamento di adulti con malattia di Pompe a esordio tardivo (deficit di α-glucosidasi acida [GAA]).
Un flaconcino contiene 105 mg di cipaglucosidasi alfa. Dopo la ricostituzione di ciascun flaconcino (vedere paragrafo 6.6), la soluzione concentrata contiene 15 mg di cipaglucosidasi alfa* per mL. *L’α-glucosidasi acida umana con N-glicani bis-fosforilati (bis-M6P) è prodotta in cellule ovariche di criceto cinese (CHO) mediante tecnologia del DNA ricombinante. Eccipiente con effetti noti Ciascun flaconcino contiene 10,5 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità pericolosa per la vita al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Se la risomministrazione ha avuto esito negativo (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Controindicazione a miglustat.

Posologia

Il trattamento deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nella gestione dei pazienti affetti da malattia di Pompe o da altre patologie metaboliche o neuromuscolari ereditarie.
Cipaglucosidasi alfa deve essere usata in associazione a miglustat 65 mg capsule rigide.
Pertanto, prima di assumere cipaglucosidasi alfa si deve consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) di miglustat 65 mg capsule rigide per verificare il numero di capsule (in base al peso corporeo), la tempistica di somministrazione della dose e il digiuno.
Posologia La dose raccomandata di cipaglucosidasi alfa è di 20 mg/kg di peso corporeo ogni due settimane.
L'infusione di Pombiliti deve iniziare 1 ora dopo l’assunzione delle capsule di miglustat.
In caso di ritardo nell’infusione, l’inizio dell’infusione non deve avvenire oltre 3 ore dopo l’assunzione di miglustat.
La risposta dei pazienti al trattamento deve essere valutata regolarmente sulla base di una valutazione globale di tutte le manifestazioni cliniche della malattia.
In caso di risposta insufficiente o di rischi intollerabili per la sicurezza, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat (vedere paragrafo 4.4).
Deve essere proseguita o interrotta la somministrazione di entrambi i medicinali.
Passaggio dei pazienti da un’altra terapia enzimatica sostitutiva (ERT) Se il paziente sta passando da un’altra ERT al trattamento con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat, la terapia cipaglucosidasi alfa - miglustat può essere avviata alla successiva somministrazione programmata (ad es.
circa 2 settimane dopo l’ultima somministrazione dell’ERT).
Ai pazienti che sono passati da un’altra ERT alla terapia di associazione cipaglucosidasi alfa - miglustat si deve consigliare di continuare ad assumere i medicinali di premedicazione usati con la precedente terapia ERT per ridurre al minimo le reazioni correlate all’infusione (IAR).
A seconda della tollerabilità, la premedicazione può essere modificata (vedere paragrafo 4.4).
Dose dimenticata Se l’infusione di cipaglucosidasi alfa non può essere iniziata entro 3 ore dalla somministrazione orale di miglustat, fissare un nuovo appuntamento per il trattamento con cipaglucosidasi alfa e miglustat almeno 24 ore dopo l’assunzione di miglustat.
Nel caso in cui sia cipaglucosidasi alfa sia miglustat vengano saltati, il trattamento deve avvenire il prima possibile.
Popolazioni speciali Anziani L’esperienza relativa all’uso dell’associazione terapeutica cipaglucosidasi alfa e miglustat nei pazienti di età superiore ai 65 anni è limitata.
Non è richiesto alcun adeguamento della dose per i pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale ed epatica La sicurezza e l’efficacia di cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat non sono state valutate in pazienti con compromissione renale e/o epatica.
Con la somministrazione ogni due settimane non si prevede che l’aumento dell’esposizione a concentrazioni plasmatiche di miglustat dovuto a compromissione renale o epatica moderata o severa influisca sensibilmente sull’esposizione a cipaglucosidasi alfa, né che influisca sull’efficacia e la sicurezza di cipaglucosidasi alfa in modo clinicamente significativo.
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale.
La sicurezza e l’efficacia di cipaglucosidasi alfa nei pazienti con compromissione epatica non sono state valutate e non è possibile raccomandare un regime posologico specifico per questi pazienti.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat in pazienti pediatrici di età inferiore a 18 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Cipaglucosidasi alfa deve essere somministrato mediante infusione endovenosa.
L’infusione della dose di 20 mg/kg viene normalmente somministrata nell’arco di 4 ore, se tollerata.
L’infusione deve essere somministrata in maniera graduale.
Si raccomanda una velocità di infusione iniziale di cipaglucosidasi alfa di 1 mg/kg/ora.
La velocità può essere in seguito gradualmente aumentata di 2 mg/kg/ora circa ogni 30 minuti, se non ci sono segni di IAR, fino a raggiungere un massimo di 7 mg/ kg/ora.
La velocità di infusione deve essere orientata dalla precedente esperienza del paziente durante l’infusione.
In caso di IAR di grado da lieve a moderato, è possibile rallentare la velocità di infusione o sospendere temporaneamente l’infusione.
In caso di gravi reazioni allergiche, anafilassi oppure di IAR gravi o severe, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta e si deve avviare un trattamento medico appropriato (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Infusione a domicilio L’infusione di cipaglucosidasi alfa a domicilio può essere considerata per i pazienti che tollerano bene le infusioni e non hanno anamnesi di IAR moderate o gravi per alcuni mesi.
La decisione di far passare il paziente alle infusioni a domicilio deve essere presa dopo la valutazione del medico curante e dietro sua raccomandazione.
Nel valutare l’idoneità a ricevere l’infusione a domicilio, devono essere prese in considerazione le comorbilità preesistenti del paziente e la sua capacità di rispettare i requisiti dell’infusione a domicilio.
Devono essere presi in considerazione i seguenti criteri: • il paziente non deve avere alcuna patologia concomitante in corso che, a giudizio del medico, possa influire sulla sua capacità di tollerare l’infusione; • il paziente è considerato clinicamente stabile.
Deve essere effettuata una valutazione completa prima di iniziare il trattamento con l’infusione a domicilio; • il paziente deve aver ricevuto per qualche mese le infusioni di cipaglucosidasi alfa sotto la supervisione di un medico con esperienza nella gestione di pazienti con malattia di Pompe, in ospedale o in un altro contesto di assistenza ambulatoriale appropriato.
Come condizione essenziale prima di iniziare le infusioni a domicilio, si deve disporre di uno schema documentato di infusioni ben tollerate; • Il paziente deve essere disposto e in grado di rispettare le procedure di infusione a domicilio; • Devono essere definiti e messi a disposizione dell’operatore sanitario gli strumenti, le risorse e le procedure, compresa la formazione, per l’infusione a domicilio.
L’operatore sanitario deve sempre essere disponibile durante l’infusione a domicilio e per un periodo di tempo specifico dopo l’infusione, a seconda della tolleranza del paziente prima di iniziare l’infusione a domicilio.
Se il paziente manifesta reazioni avverse durante l’infusione a domicilio, l’infusione deve essere immediatamente interrotta e si deve avviare un trattamento medico appropriato (vedere paragrafo 4.4).
Può essere necessario effettuare le infusioni successive in ospedale o in un contesto di assistenza ambulatoriale adeguato fino alla completa scomparsa della reazione avversa.
La dose e la velocità dell’infusione non devono essere modificate senza consultare il medico responsabile.
Il medicinale ricostituito prima della diluizione si presenta come una soluzione da limpida a opalescente, da incolore a leggermente gialla.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e la diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Anafilassi e reazioni correlate all’infusione Anafilassi e IAR gravi si sono verificate in alcuni pazienti durante e dopo l’infusione di cipaglucosidasi alfa (vedere paragrafo 4.8).
Per controllare i segni e i sintomi relativi alle IAR manifestatesi con il precedente trattamento ERT si può somministrare una premedicazione con antistaminici, antipiretici e/o corticosteroidi orali.
Per gestire le IAR gravi si devono prendere in considerazione la riduzione della velocità di infusione, la temporanea sospensione dell’infusione, il trattamento sintomatico con antistaminici o antipiretici orali e misure di rianimazione appropriate.
IAR transitorie da lievi a moderate possono essere adeguatamente gestite rallentando la velocità di infusione o sospendendo l’infusione; il trattamento medico o l’interruzione di cipaglucosidasi alfa possono non essere necessari.
Qualora si manifestino anafilassi o reazioni allergiche gravi, l’infusione deve essere immediatamente sospesa e si deve avviare un trattamento medico appropriato.
Si devono seguire le procedure mediche in vigore per il trattamento di emergenza delle reazioni anafilattiche e deve essere prontamente disponibile un’apparecchiatura per la rianimazione cardiopolmonare.
I rischi e i benefici della risomministrazione di cipaglucosidasi alfa successivamente a un’anafilassi o a reazioni allergiche gravi devono essere attentamente valutati e qualora si decida di ripetere la somministrazione del medicinale devono essere rese disponibili appropriate misure di rianimazione.
Se un paziente manifesta anafilassi o gravi reazioni allergiche nel contesto domiciliare e la terapia viene continuata, le infusioni successive devono aver luogo in un contesto clinico attrezzato per gestire tali emergenze mediche.
Rischio di insufficienza cardiorespiratoria acuta nei pazienti suscettibili I pazienti con una malattia respiratoria acuta preesistente o una compromissione della funzione cardiaca e/o respiratoria possono essere a rischio di gravi esacerbazioni della compromissione cardiaca o respiratoria durante le infusioni.
Un adeguato supporto medico e misure di monitoraggio devono essere prontamente disponibili durante l’infusione di cipaglucosidasi alfa.
Reazioni correlate agli immunocomplessi Con altre ERT sono state segnalate reazioni correlate agli immunocomplessi in pazienti che presentavano elevati titoli anticorpali IgG, tra cui gravi reazioni cutanee e la sindrome nefrosica.
Un potenziale effetto di classe non può essere escluso.
I pazienti devono essere monitorati per i segni e i sintomi clinici di reazioni sistemiche correlate agli immunocomplessi durante il trattamento con cipaglucosidasi alfa e miglustat.
Se si manifestano reazioni correlate agli immunocomplessi, si deve considerare l’interruzione della somministrazione di cipaglucosidasi alfa e avviare un trattamento medico appropriato.
I rischi e i benefici della risomministrazione di cipaglucosidasi alfa in seguito a una reazione correlata agli immunocomplessi devono essere riconsiderati per ogni singolo paziente.
Sodio Questo medicinale contiene 10,5 mg di sodio per flaconcino, equivalente allo 0,52% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione in merito all’uso di cipaglucosidasi alfa in monoterapia o in associazione a miglustat.
Dato che cipaglucosidasi alfa è una proteina umana ricombinante, è un candidato improbabile per le interazioni con altri medicinali mediate dal citocromo P450 o da P-gP.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate più comunemente e attribuibili solo a cipaglucosidasi alfa sono state capogiro (2,6%), rossore (2,0%), sonnolenza (2,0%), fastidio al torace (1,3%), tosse (1,3%), tumefazione (1,3%) in sede di infusione e dolore (1,3%).Le reazioni avverse gravi segnalate e attribuibili solo a cipaglucosidasi alfa sono state edema faringeo (0,7%), presincope (0,7%), piressia (0,7%), brividi (4,0%), dispnea (0,7%) e respiro sibilante (0,7%).
Tabella delle reazioni avverse La valutazione delle reazioni avverse è avvenuta grazie alle segnalazioni di soggetti trattati con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat nell’ambito dell'analisi di sicurezza aggregata di 3 sperimentazioni cliniche.
La durata media totale dell’esposizione è stata di 28,0 mesi.
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA nella Tabella 1.
Le categorie di frequenza sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10), non comune (da ≥ 1/1 000 a < 1/100), rara (da ≥ 1/10 000 a < 1/1 000), molto rara (< 1/10 000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1.
Riassunto delle reazioni avverse di pazienti trattati con cipaglucosidasi alfa
Classificazione per sistemi e organi (SOC) Frequenza Reazione avversa (terminologia convenzionale raccomandata)
Disturbi del sistema immunitario Comune Reazione anafilattica‡1
Non comune Ipersensibilità
Patologie del sistema nervoso Molto comune Cefalea
Comune Capogiro*, tremore, sonnolenza*, disgeusia, parestesia
Non comune Disturbo dell’equilibrio, sensazione di bruciore*, emicrania4, presincope*
Patologie cardiache Comune Tachicardia6
Patologie vascolari Comune Rossore*, ipotensione
Non comune Pallore
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Dispnea, tosse*
Non comune Asma, fastidio orofaringeo*, edema faringeo*, respiro sibilante*
Patologie gastrointestinali Comune Diarrea, nausea, dolore addominale7, flatulenza, distensione addominale, vomito
Non comune Dispepsia*, dolore esofageo*, spasmo esofageo, fastidio orale*, dolore orale, lingua tumefatta*
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Orticaria³, eruzione cutanea², prurito, iperidrosi
Non comune Alterazione del colore della pelle, edema cutaneo*
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Spasmi muscolari, mialgia, artralgia, debolezza muscolare
Non comune Dolore al fianco, affaticamento muscolare, rigidità muscoloscheletrica
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Stanchezza, febbre, brividi, fastidio al torace*, tumefazione in sede di infusione*, dolore*, tumefazione periferica
Non comune Astenia, dolore della faccia, dolore in sede di infusione*, malessere*, dolore toracico non cardiaco, tumefazione al viso*
Esami diagnostici Comune Pressione arteriosa aumentata5
Non comune Temperatura corporea fluttuante*, conta linfocitaria diminuita
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura Non comune Abrasione cutanea*
* Segnalata solo con cipaglucosidasi alfa.
‡ Vedere “Reazioni correlate all’infusione” più avanti.
¹ Anafilassi, reazione anafilattica e reazione anafilattoide sono raggruppate sotto reazione anafilattica.
² Eruzione cutanea, eruzione eritematosa ed eruzione maculare sono raggruppate sotto eruzione cutanea.
³ Orticaria, eruzione orticarioide e orticaria meccanica sono raggruppate sotto orticaria.
4 Emicrania ed emicrania con aura sono raggruppate sotto emicrania.
5 Ipertensione e pressione arteriosa aumentata sono raggruppate sotto pressione arteriosa aumentata.
6 Tachicardia e tachicardia sinusale sono raggruppate sotto tachicardia.
7 Dolore addominale, dolore addominale superiore e dolore addominale inferiore sono raggruppati sotto dolore addominale.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazione correlate all’infusione (IAR) Le seguenti IAR sono state segnalate nello studio di fase 3, durante l’infusione di cipaglucosidasi alfa o entro 2 ore dopo il suo completamento: distensione addominale, brividi, piressia, capogiro, disgeusia, dispnea, prurito, eruzione cutanea e rossore.
Durante la sperimentazione di fase 3 con somministrazione di cipaglucosidasi alfa e miglustat, lo 0,7% dei pazienti ha manifestato una reazione avversa grave di anafilassi (caratterizzata da prurito generalizzato, dispnea e ipotensione).
L’1,3% dei pazienti trattati con cipaglucosidasi alfa e miglustat ha interrotto il trattamento a causa di IAR (anafilassi e brividi).
La maggior parte delle IAR era di entità lieve o moderata e di natura transitoria.
Immunogenicità In una sperimentazione di fase 3, la percentuale di soggetti naïve alla ERT trattati con cipaglucosidasi alfa con positività per anticorpi specifici anti-rhGAA e titoli anticorpali rilevabili è aumentata dallo 0% al basale all’87,5% in occasione dell’ultima visita dello studio.
La percentuale di soggetti già trattati con ERT con positività per anticorpi specifici anti-rhGAA e titoli anticorpali rilevabili è rimasta stabile tra i soggetti trattati con cipaglucosidasi alfa (dall’83,1% al basale al 74,1% in occasione dell’ultima visita della sperimentazione).
Dopo il trattamento con cipaglucosidasi alfa la maggior parte dei soggetti già trattati con ERT e naïve alla ERT è risultata positiva per anticorpi neutralizzanti (Nab).
L’incidenza dell’inibizione dell’attività enzimatica dei Nab è risultata simile tra i soggetti trattati con cipaglucosidasi alfa o con alglucosidasi alfa.
I soggetti che hanno manifestato una IAR post-trattamento sono stati testati per IgE (immunoglobulina E) anti-rhGAA dopo la manifestazione della IAR.
Non c'era una chiara tendenza nella comparsa di IAR con l'incidenza di IgE anti rhGAA o con anticorpi anti rhGAA totali.
In generale, non vi è stata alcuna apparente correlazione tra l’immunogenicità e la sicurezza, la farmacocinetica o gli effetti farmacodinamici.
Tuttavia, i pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di reazioni sistemiche correlate agli immunocomplessi (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramiteAgenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Contraccezione femminile Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive affidabili durante il trattamento con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat e nelle 4 settimane successive all’interruzione del trattamento (vedere paragrafo 5.3).
Il medicinale non è raccomandato nelle donne in età fertile che non utilizzano misure contraccettive affidabili.
Gravidanza I dati clinici relativi all’uso di cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat nonché con miglustat in monoterapia hanno dimostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
La terapia di associazione cipaglucosidasi alfa e miglustat non è raccomandata durante la gravidanza.
Allattamento Non è noto se cipaglucosidasi alfa e miglustat siano secreti nel latte materno.
I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili ottenuti negli animali hanno dimostrato la secrezione di miglustat e l’escrezione di cipaglucosidasi alfa e miglustat nel latte (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con la terapia di associazione cipaglucosidasi alfa e miglustat tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.
Fertilità Non esistono dati clinici sugli effetti di cipaglucosidasi alfa in monoterapia o in associazione a miglustat sulla fertilità.
Nei ratti maschi non è stato osservato alcun effetto sulla spermatogenesi a seguito della somministrazione di cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat o cipaglucosidasi alfa in monoterapia (vedere paragrafo 5.3).
Nei ratti femmina è stato osservato un aumento della perdita prima dell’impianto con cipaglucosidasi alfa in associazione a miglustat e con miglustat in monoterapia (vedere paragrafo 5.3).

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.