PLERIXAFOR VIA SC 1FL 24MG
6.480,02 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 13/08/2024
Pazienti adulti Plerixafor Viatris è indicato in combinazione con il fattore stimolante le colonie di granulociti (G-CSF) per migliorare la mobilizzazione delle cellule staminali emopoietiche verso il sangue periferico per il prelievo e il successivo trapianto autologo in pazienti adulti affetti da linfoma o mieloma multiplo le cui cellule hanno una scarsa mobilizzazione (vedere paragrafo 4.2). Pazienti pediatrici (da 1 anno a meno di 18 anni) Plerixafor Viatris è indicato in combinazione con G-CSF per migliorare la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche verso il sangue periferico per il prelievo e il successivo trapianto autologo in bambini affetti da linfoma o tumori maligni solidi: - preventivamente, quando si prevede che la conta delle cellule staminali circolanti nel giorno previsto per il prelievo dopo un’adeguata mobilizzazione con G-CSF (con o senza chemioterapia) sia insufficiente rispetto alla resa desiderata di cellule staminali ematopoietiche, oppure - nei quali in precedenza non si è riusciti a prelevare una quantità sufficiente di cellule staminali emopoietiche (vedere paragrafo 4.2).
Un mL di soluzione contiene 20 mg di plerixafor. Ciascun flaconcino contiene 24 mg di plerixafor in 1,2 mL di soluzione. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- La terapia con Plerixafor Viatris deve essere iniziata e supervisionata da un medico esperto in oncologia e/o ematologia.
Le procedure di mobilizzazione e aferesi devono essere eseguite in collaborazione con un centro oncoematologico con esperienza accettabile in questo campo e dove il monitoraggio delle cellule progenitrici ematopoietiche può essere eseguito correttamente.
Come predittori di scarsa mobilizzazione sono stati identificati i fattori seguenti: età superiore a 60 anni e/o precedente chemioterapia mielosoppressiva e/o precedente chemioterapia estesa e/o conta delle cellule staminali circolanti di picco inferiore a 20 cellule staminali/microlitro.
Posologia Pazienti adulti La dose giornaliera raccomandata di plerixafor mediante iniezione sottocutanea (s.c.) è: • Dose fissa da 20 mg o 0,24 mg/kg di peso corporeo per pazienti di peso ≤ 83 kg (vedere paragrafo 5.2); • 0,24 mg/kg di peso corporeo per pazienti di peso > 83 kg.
Pazienti pediatrici (da 1 anno a meno di 18 anni) La dose giornaliera raccomandata di plerixafor mediante iniezione sottocutanea (s.c.) è: • 0,24 mg/kg di peso corporeo (vedere paragrafo 5.1).
Ciascun flaconcino di plerixafor è riempito in modo da fornire 1,2 mL di soluzione iniettabile acquosa di plerixafor 20 mg/mL contenente 24 mg di plerixafor.
Plerixafor deve essere aspirato in una siringa la cui dimensione deve essere stabilita in base al peso del paziente.
Per i pazienti di peso basso, fino a 45 kg di peso corporeo, possono essere utilizzate siringhe da 1 mL impiegate nei pazienti neonati.
Questo tipo di siringa presenta gradazioni maggiori per 0,1 mL e minori per 0,01 mL ed è pertanto adatto per somministrare plerixafor, a una dose di 240 mcg/kg a pazienti pediatrici con peso corporeo pari ad almeno 9 kg.
Per i pazienti di peso superiore a 45 kg, è possibile utilizzare una siringa da 1 mL o 2 mL con gradazioni che consentano di misurare un volume da 0,1 mL.
Il medicinale deve essere somministrato mediante iniezione sottocutanea da 6 a 11 ore prima dell’inizio di ciascuna aferesi dopo 4 giorni di pre-trattamento con G-CSF.
Nelle sperimentazioni cliniche, Plerixafor Viatris è stato comunemente utilizzato per 2-4 (e fino a 7) giorni consecutivi.
Il peso utilizzato per calcolare la dose di plerixafor deve essere ottenuto entro 1 settimana prima della dose iniziale di plerixafor.
Negli studi clinici, la dose di plerixafor è stata calcolata in base al peso corporeo dei pazienti fino al 175% del peso corporeo ideale.
La dose di plerixafor e il trattamento dei pazienti con un peso superiore al 175% del peso corporeo ideale non è stata esaminata.
Il peso corporeo ideale può essere determinato utilizzando le seguenti equazioni: maschio (kg): 50 + 2,3 x ((altezza (cm) x 0,394) - 60).
femmina (kg): 45,5 + 2,3 x ((altezza (cm) x 0,394) - 60).
Considerando l’incremento dell’esposizione con l’aumento del peso corporeo, la dose di plerixafor non deve eccedere 40 mg/die.
Medicinali concomitanti raccomandati Negli studi clinici cardine a supporto dell’utilizzo di Plerixafor Viatris, tutti i pazienti hanno ricevuto dosi mattutine giornaliere di 10 mcg/kg di G-CSF per 4 giorni consecutivi prima della dose iniziale di plerixafor e ogni mattina prima dell’aferesi.
Popolazioni particolari Compromissione renale I pazienti con clearance della creatinina di 20-50 mL/min devono ricevere una dose ridotta di plerixafor di un terzo a 0,16 mg/kg/die (vedere paragrafo 5.2).
I dati clinici relativi a tale aggiustamento della dose sono limitati.
L’esperienza clinica è al momento insufficiente per fornire delle raccomandazioni su posologie alternative per i pazienti con clearance della creatinina < 20 mL/min, così come per i pazienti in emodialisi.
Considerando l’incremento dell’esposizione con l’aumento del peso corporeo, la dose non deve superare 27 mg/die qualora la clearance della creatinina risulti inferiore a 50 mL/min.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Plerixafor Viatris nei bambini (con età compresa tra 1 anno e meno di 18 anni) sono state studiate in uno studio in aperto, multicentrico e controllato (vedere paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2).
Pazienti anziani (> 65 anni) Nei pazienti anziani con una funzionalità renale normale non sono necessarie variazioni di dose.
Si raccomanda l’aggiustamento della dose nei pazienti anziani con clearance della creatinina ≤ 50 mL/min (consultare il sottoparagrafo precedente “Compromissione renale”).
In generale, si deve scegliere con cura la dose per pazienti anziani data la frequenza maggiore di diminuzione della funzionalità renale con l’avanzare dell’età.
Modo di somministrazione Plerixafor Viatris viene somministrato mediante iniezione sottocutanea.
Ciascun flaconcino è esclusivamente monouso.
I flaconcini devono essere ispezionati visivamente prima della somministrazione e non devono essere utilizzati in presenza di particolato o alterazione del colore.
Poiché Plerixafor Viatris si presenta come una formulazione sterile e priva di conservanti, si deve adottare una tecnica asettica per il trasferimento del contenuto del flaconcino in una siringa adatta alla somministrazione sottocutanea (vedere paragrafo 6.3). Avvertenze e precauzioni
- Mobilizzazione di cellule tumorali in pazienti con linfoma e mieloma multiplo Utilizzando Plerixafor Viatris viene utilizzato insieme al G-CSF per la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche in pazienti con linfoma o mieloma multiplo, dal midollo possono essere rilasciare cellule tumorali successivamente raccolte nel prodotto della leucaferesi.
I risultati hanno mostrato che, in caso siano mobilizzate cellule tumorali, il numero di cellule tumorali mobilizzate non è aumentato dall’uso di Plerixafor Viatris e G-CSF rispetto all’uso del solo G-CSF.
Mobilizzazione di cellule tumorali in pazienti affetti da leucemia In un programma di uso compassionevole, Plerixafor Viatris e G-CSF sono stati somministrati in pazienti con leucemia mieloide acuta e leucemia plasmacellulare.
In alcuni casi, tali pazienti hanno manifestato un incremento nel numero di cellule leucemiche in circolazione.
Allo scopo di mobilizzare le cellule staminali ematopoietiche, plerixafor può causare la mobilizzazione di cellule leucemiche e la conseguente contaminazione del prodotto dell’aferesi.
Pertanto, plerixafor non è raccomandato per la mobilizzazione e la raccolta di cellule staminali ematopoietiche in pazienti affetti da leucemia.
Effetti ematologici Iperleucocitosi La somministrazione di Plerixafor Viatris insieme a G-CSF aumenta i leucociti in circolazione, così come le popolazioni di cellule staminali ematopoietiche.
La conta dei globuli bianchi deve essere monitorata durante la terapia con Plerixafor Viatris.
È opportuno affidarsi al giudizio clinico in fase di somministrazione di Plerixafor Viatris in pazienti con conte dei neutrofili nel sangue periferico superiori a 50 x 109/L.
Trombocitopenia La trombocitopenia è una complicazione nota dell’aferesi ed è stata osservata in pazienti ai quali è stato somministrato Plerixafor Viatris.
Le conte piastriniche devono essere monitorate in tutti i pazienti ai quali viene somministrato Plerixafor Viatris e che vengono sottoposti ad aferesi.
Reazioni allergiche Plerixafor Viatris è stato eccezionalmente associato a potenziali reazioni sistemiche correlate all’iniezione sottocutanea, come orticaria, gonfiore periorbitale, dispnea o ipossia (vedere paragrafo 4.8).
I sintomi hanno risposto ai trattamenti (ad es.
antistaminici, corticosteroidi, idratazione o ossigeno supplementare) o si sono risolti spontaneamente.
Dall’esperienza post-marketing in tutto il mondo sono stati segnalati casi di reazioni anafilattiche, compreso shock anafilattico.
Devono essere prese le dovute precauzioni data la possibilità di tali reazioni.
Reazioni vasovagali A seguito di iniezioni sottocutanee possono verificarsi reazioni vasovagali, ipotensione ortostatica e/o sincope (vedere paragrafo 4.8).
Devono essere prese le dovute precauzioni data la possibilità di tali reazioni.
Effetti sulla milza In studi preclinici, aumenti assoluti e relativi del peso della milza associati all’ematopoiesi extramidollare sono stati osservati a seguito della somministrazione sottocutanea giornaliera prolungata (da 2 a 4 settimane) di plerixafor nei ratti a dosi circa 4 volte superiori rispetto alla dose raccomandata nell’uomo.
L’effetto di plerixafor sulle dimensioni della milza nei pazienti non è stato valutato specificatamente in studi clinici.
Sono stati riportati casi di ingrossamento e/o rottura della milza dopo la somministrazione di Plerixafor Viatris in combinazione con il fattore di crescita G-CSF.
I soggetti che ricevono Plerixafor Viatris in combinazione con G-CSF e riportano un dolore addominale sul lato superiore sinistro e/o dolore scapolare o alle spalle devono essere valutati relativamente all’integrità splenica.
Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Non sono stati effettuati studi d’interazione.
Gli esami in vitro hanno mostrato che plerixafor non è stato metabolizzato dagli enzimi CYP P450 e che non ha inibito né indotto gli enzimi CYP P450.
In uno studio in vitro, plerixafor non ha agito come substrato o inibitore della P-glicoproteina.
In studi clinici su pazienti affetti da linfoma non Hodgkin, l’aggiunta di rituximab a un regime di mobilizzazione di plerixafor e G-CSF non ha influito sulla sicurezza dei pazienti o sulla produzione di cellule CD34+. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza I dati di sicurezza su Plerixafor Viatris in combinazione con G-CSF in pazienti oncologici con linfoma e mieloma multiplo sono stati ottenuti da 2 studi di fase III controllati con placebo (301 pazienti) e da 10 studi di fase II non controllati (242 pazienti).
I pazienti sono stati trattati principalmente con dosi giornaliere di 0,24 mg/kg di plerixafor mediante iniezione sottocutanea.
L’esposizione a plerixafor in tali studi si è protratta per un periodo compreso tra 1 e 7 giorni consecutivi (mediana = 2 giorni).
Nei due studi di fase III condotti su pazienti affetti da linfoma non Hodgkin e mieloma multiplo (AMD3100-3101 e AMD3100-3102, rispettivamente), 301 pazienti in totale sono stati trattati nel gruppo Plerixafor Viatris e G-CSF e 292 pazienti sono stati trattati nel gruppo placebo e G-CSF.
I pazienti hanno ricevuto dosi mattutine giornaliere di G-CSF 10 mcg/kg per 4 giorni prima della dose iniziale di plerixafor o placebo e ogni mattina prima dell’aferesi.
Le reazioni avverse occorse più frequentemente con Plerixafor Viatris e G-CSF rispetto a placebo e G-CSF e riportate come correlate in ≥ 1% dei pazienti che hanno ricevuto Plerixafor Viatris, durante la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche e l’aferesi e prima del trattamento ablativo/chemioterapico in preparazione del trapianto, sono mostrate nella Tabella 1.
Dal trattamento ablativo/chemioterapico in preparazione del trapianto fino a 12 mesi post-trapianto, non è stata osservata alcuna differenza significativa nell’incidenza delle reazioni avverse tra i gruppi di trattamento.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
Le frequenze vengono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1 000, < 1/100); raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000); molto raro (< 1/10 000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 1.
Reazioni avverse occorse più frequentemente con Plerixafor Viatris rispetto al placebo e considerate come correlate a Plerixafor Viatris durante la mobilizzazione e l’aferesi negli studi di fase III
* La frequenza delle reazioni allergiche presentata è basata sulle reazioni avverse che si sono verificate negli studi in oncologia (679 pazienti).Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota Splenomegalia, rottura splenica (vedere paragrafo 4.4) ** Disturbi del sistema immunitario Non comune Reazione allergica*, Reazioni anafilattiche, incluso shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4)** Disturbi psichiatrici Comune Insonnia Non comune Sogni anormali, incubi Patologie del sistema nervoso Comune Capogiro, cefalea Patologie gastrointestinali Molto comune Diarrea, nausea Comune Vomito, dolore addominale, fastidio addominale, dispepsia, distensione dell’addome, stipsi, flatulenza, ipoestesia orale, bocca secca Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune Iperidrosi, eritema Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune Artralgia, dolore muscoloscheletrico Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Molto comune Reazioni in sede di iniezione e infusione Comune Stanchezza, malessere
Gli eventi hanno incluso uno o più dei seguenti disturbi: orticaria (n = 2), gonfiore periorbitale (n = 2), dispnea (n = 1) o ipossia (n = 1).
Tali eventi sono stati in genere lievi o moderati e si sono verificati entro circa 30 minuti dalla somministrazione di Plerixafor Viatris.
** Da esperienza post-marketing.
Le reazioni avverse riportate nei pazienti con linfoma e mieloma multiplo che hanno assunto Plerixafor Viatris negli studi controllati di fase III e negli studi non controllati, incluso uno studio di fase II su Plerixafor Viatris come monoterapia per la mobilizzazione delle cellule staminali emopoietiche, sono simili.
Non è stata osservata alcuna differenza nell’incidenza delle reazioni avverse per i pazienti oncologici dovuta a malattia, età o sesso.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Infarto miocardico Negli studi clinici, 7 dei 679 pazienti oncologici sono stati colpiti da infarto miocardico dopo la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche con plerixafor e G-CSF.
Tutti gli eventi sono avvenuti almeno 14 giorni dopo l’ultima somministrazione di Plerixafor Viatris.
Inoltre, due pazienti oncologici di sesso femminile nel programma di uso compassionevole sono state colpite da infarto miocardico dopo la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche con plerixafor e G-CSF.
Uno di questi eventi si è verificato 4 giorni dopo l’ultima somministrazione di Plerixafor Viatris.
La mancanza di un rapporto temporale in 8 dei 9 pazienti, unita al profilo di rischio dei pazienti con infarto miocardico, non suggerisce che Plerixafor Viatris conferisca un rischio indipendente di infarto miocardico in pazienti che ricevono anche il G-CSF.
Iperleucocitosi Sono state osservate conte dei globuli bianchi di 100 x 109/L o superiori il giorno precedente o in qualunque giorno di aferesi, nel 7% dei pazienti che hanno ricevuto Plerixafor Viatris e nell’1% dei pazienti che hanno ricevuto placebo negli studi di fase III.
Non sono stati osservati complicazioni o sintomi clinici di leucostasi.
Reazioni vasovagali Negli studi clinici di Plerixafor Viatris su volontari sani e oncologici, meno dell’1% dei soggetti ha manifestato reazioni vasovagali (ipotensione ortostatica e/o sincope) a seguito della somministrazione sottocutanea di dosi di plerixafor ≤ 0,24 mg/kg.
La maggioranza di tali eventi si è verificata entro 1 ora dalla somministrazione di Plerixafor Viatris.
Patologie gastrointestinali Negli studi clinici di Plerixafor Viatris su pazienti oncologici, sono stati riportati rari eventi gastrointestinali gravi, inclusi diarrea, nausea, vomito e dolore addominale.
Parestesia La parestesia è stata osservata comunemente in pazienti oncologici sottoposti a trapianto autologo in seguito a molteplici interventi per la malattia.
Negli studi di fase III controllati con placebo, l’incidenza della parestesia è stata rispettivamente del 20,6% e del 21,2% nei gruppi plerixafor e placebo.
Pazienti anziani Nei due studi clinici controllati con placebo di plerixafor, il 24% dei pazienti aveva un’età ≥ 65 anni.
Non è stata osservata alcuna differenza significativa nell’incidenza delle reazioni avverse in tali pazienti anziani, se confrontata con quella dei pazienti più giovani.
Popolazione pediatrica Trenta pazienti sono stati trattati con 0,24 mg/kg di Plerixafor Viatris in uno studio in aperto, multicentrico e controllato (DFI 12860) (vedere paragrafo 5.1).
Il profilo di sicurezza in questo studio pediatrico si è rivelato in linea con quello riscontrato negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile Le donne in età fertile devono ricorrere a un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento.
Gravidanza Non vi sono dati sufficienti riguardanti l’uso di plerixafor in donne in gravidanza.
Il meccanismo farmacodinamico di azione suggerisce che plerixafor può causare malformazioni congenite se somministrato durante la gravidanza.
Gli studi sugli animali hanno mostrato teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).
Plerixafor Viatris non deve essere utilizzato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano un trattamento con plerixafor.
Allattamento Non è noto se plerixafor sia escreto nel latte materno.
Il rischio per il lattante non può essere escluso.
L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Plerixafor Viatris.
Fertilità Gli effetti di plerixafor sulla fertilità maschile e femminile non sono noti (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.