PERIPLUM OS GTT 25ML 30MG/0,75
20,89 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 02/01/2023
Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici corre–lati a vasospasmo cerebrale.
PERIPLUM 30 mg compresse rivestite una compressa rivestita contiene: principio attivo: nimodipina 30 mg PERIPLUM 30 mg/ 0.75 ml gocce orali, soluzione 0,75 ml di soluzione contengono: principio attivo: nimodipina 30 mg Eccipienti: etanolo Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Gravidanza e l’allattamento PERIPLUM non deve essere somministrato in pazienti con funzionalità epatica gravemente compromessa.
Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio o della clearance metabolica.(vedere paragrafo 4.5) PERIPLUM non deve essere somministrato in concomitanza con rifampicina, in quanto l’assunzione contemporanea di rifampicina può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5).
La terapia concomitante con nimodipina per via orale e farmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina, è controindicata, in quanto l’assunzione contemporanea di tali farmaci può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Salvo diversa prescrizione medica, la dose giornaliera raccomandata è di 30 mg x 3 volte (1 compressa o 0,75 ml di soluzione x 3 volte).
0,75 ml di soluzione sono pari a 30 mg di nimodipina e corrispondono al contagocce riempito fino alla tacca.
Nei pazienti con funzionalità renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), la necessità di un trattamento con PERIPLUM dovrebbe essere considerata con cautela ed il paziente regolarmente controllato.
In caso di gravi alterazioni della funzionalità renale, eventuali effetti collaterali, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati; in questi casi, se necessario, la dose dovrebbe essere ridotta o il trattamento sospeso.
Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessità o dovrebbe essere sospeso il trattamento.
In caso di somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, può rendersi necessaria una modulazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).
Nella profilassi e nel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg – 2 compresse o 1,5 ml di soluzione corrispondenti a 2 contagocce riempiti fino alla tacca – 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore).
PERIPLUM va assunto lontano dai pasti, le compresse con un po’ di liquido, le gocce diluite in poca acqua.
Non assumere con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5,).
Non immergere il contagocce nell’acqua e non sciacquarlo.
Dopo aver messo le gocce nell’acqua riporre il contagocce nel flacone.
L’intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore. Avvertenze e precauzioni
- Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con PERIPLUM sia associato con un aumento della pressione endocranica, PERIPLUM deve essere usato con cautela in presenza di edema cerebrale generalizzato o in condizioni caratterizzate da un notevole aumento della pressione endocranica.
PERIPLUM deve essere utilizzato con cautela anche nei pazienti gravemente ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg).Nei pazienti anziani affetti da più patologie, e nei pazienti con funzionalità cardiovascolare o renale gravemente compromessa (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), la necessità di un trattamento con PERIPLUM deve essere considerata con cautela ed il paziente regolarmente controllato.
Particolare attenzione si richiede nel caso di pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopo un infarto acuto del miocardio per il rischio potenziale di ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio.
La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4.
I farmaci inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo 4.5).
Farmaci che inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio: – antibiotici macrolidi (es.
eritromicina) – inibitori delle proteasi anti–HIV (es.
ritonavir) – antimicotici azolici (es.
ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo) – gli antidepressivi nefazodone e fluoxetina – quinupristin/dalfopristin – cimetidina – acido valproico.
In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina.
PERIPLUM 30 mg/ 0,75 ml gocce orali, soluzione contiene il 48,06 vol% di etanolo (alcol), che significa fino a 4,3 g per dose giornaliera (9 ml).
Questo può essere dannoso per le persone che soffrono di alcolismo o di ridotto metabolismo dell’alcol, e deve essere preso in considerazione anche dalle donne durante la gravidanza e l’allattamento, dai bambini e da gruppi ad alto rischio, come pazienti con malattie epatiche o epilessia.
La quantità di alcol in questo medicinale può alterare l’effetto di altri farmaci (vedere paragrafo 4.5), come pure la capacità di guidare veicoli ed usare macchinari (vedere paragrafo 4.7).
Questo medicinale contiene anche olio di ricino poliossidrilato idrogenato, che può causare disturbi gastrici e diarrea. Interazioni
- Effetti di altri farmaci sulla nimodipina La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello della mucosa intestinale sia del fegato.
I farmaci inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina.
L’entità e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando la nimodipina è somministrata contemporaneamente ai seguenti farmaci: Rifampicina Esperienze con altri calcio–antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo d’induzione enzimatica.
Perciò l’efficacia di nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina.
L’uso della nimodipina con la rifampicina è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Farmaci antiepilettici induttori del sistema del citocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina.
Una precedente terapia cronica con fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilità della nimodipina somministrata per os.
Pertanto, la terapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina (vedere paragrafo 4.2).
Antibiotici macrolidi (ad es.
eritromicina) Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina.
Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e l’eventualità di un’interazione a questo livello non può essere esclusa.
Perciò gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in associazione con nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
L’azitromicina, anche se appartenente strutturalmente alla classe degli antibiotici macrolidi, non è un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4.
Inibitori delle proteasi anti–HIV (ad es.
ritonavir) Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasi anti–HIV.
E’ stato riportato che alcuni farmaci di questa classe sono potenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4.
Per questo motivo, la possibilità di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
Antimicotici azolici (ad es.
ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo) Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e antimicotici azolici.
E’ noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state riportate per altri calcio–antagonisti diidropiridinici.
Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si può escludere un sostanziale aumento della biodisponibilità sistemica della nimodipina, dovuto ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio (vedere paragrafo 4.4).
Nefazodone Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone.
Questo farmaco antidepressivo è notoriamente un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4.
Quindi, nel caso in cui il nefazodone sia somministrato assieme a nimodipina, non si può escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Fluoxetina La contemporanea somministrazione di nimodipina con l’antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina.
La concentrazione della fluoxetina è diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non è stata influenzata.
Quinupristin/dalfopristin Sulla base di esperienze con il calcio–antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Cimetidina La somministrazione contemporanea di nimodipina e cimetidina (un anti–H2) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Acido valproico La somministrazione contemporanea di nimodipina e acido valproico (un anticonvulsivo) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Ulteriori interazioni L’assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina.
Effetti della nimodipina su altri farmaci Farmaci antipertensivi La nimodipina può aumentare l’effetto ipotensivo di farmaci di questa classe somministrati contemporaneamente, come, per esempio: – diuretici – b–bloccanti – ACE–inibitori – A1 antagonisti – altri calcio–antagonisti – a–bloccanti – inibitori della PDE5 – a–metildopa Nel caso un’associazione di questo tipo sia inevitabile, è necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento.
Zidovudina In uno studio nella scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti–HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina, con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance.
Interazioni con gli alimenti Succo di pompelmo Il succo di pompelmo inibisce il metabolismo ossidativo delle diidropiridine.
L’assunzione contemporanea di succo di pompelmo e nimodipina aumenta la concentrazione plasmatica e la durata dell’azione di quest’ultima, a causa di una diminuzione del suo metabolismo di primo passaggio o della sua clearance.
Come conseguenza di ciò, l’effetto antiipertensivo della nimodipina può risultare aumentato.
Questo fenomeno può durare per almeno per 4 giorni dopo l’ultima ingestione di succo di pompelmo.
L’ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina.
Casi in cui non si è evidenziata un’interazione Aloperidolo La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. Effetti indesiderati
- Nella Tabella 1 sono riportate le reazioni avverse correlate al farmaco segnalate in diversi studi clinici con nimodipina nell’indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici corre–lati a vasospasmo cerebrale", ordinate in base alle categoria di frequenza secondo CIOMS III.
(negli studi contro placebo 703 pazienti sono stati trattati con Nimodipina e 692 con placebo, negli studi in aperto 2.496 pazienti sono stati trattati con Nimodipina).
Status 31 agosto 2005.
Tabella 1: "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici corre–lati a vasospasmo cerebrale ".
Nella Tabella 2 sono riportate le reazioni avverse correlate al farmaco segnalate in diversi studi clinici con nimodipina avente indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici", ordinate in base alle categoria di frequenza secondo CIOMS III (negli studi contro placebo 1.594 pazienti sono stati trattati con Nimodipina e 1.558 con placebo, negli studi in aperto 8.049 pazienti sono stati trattati con Nimodipina; status 20 ottobre 2005) e dati di post–marketing (status: ottobre 2005).Le reazioni avverse segnalate come "comuni" sono state osservate con una frequenza inferiore al 2%.Descrizione clinica Comune da ≥1% a <10% Non comune da ≥0,1% a <1% Raro da ≥0,01% a <0,1% Molto raro <0,01% Patologie del sistema emolinfopoietico Cambiamenti nella conta delle cellule ematiche Trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Reazioni acute di ipersensibilità Reazione allergica Rash Patologie del sistema nervoso Sintomi cerebrovascolari non specifici Cefalea Patologie cardiache Aritmie non specifiche Tachicardia Bradicardia Patologie vascolari Sintomi cardiovascolari non specifici Ipotensione Vasodilatazione Patologie gastrointestinali Sintomi gastrointestinali Nausea Ileo Patologie epatobiliari Reazioni epatiche leggere o moderate Aumento transitorio degli enzimi epatici
Tabella 2: "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici".Descrizione clinica Comune da ≥1% a <10% Non comune da ≥0,1% a <1% Raro da ≥0,01% a <0,1% Molto raro <0,01% Disturbi del sistema immunitario Reazioni acute di ipersensibilità Reazione allergica Rash Patologie del sistema nervoso Sintomi cerebrovascolari non specifici Cefalea Vertigine Sintomi neurologici non specifici Capogiro Ipercinesia Tremori Patologie cardiache Aritmie non specifiche Palpitazioni Tachicardia Patologie vascolari Sintomi cardiovascolari non specifici Ipotensione Vasodilatazione Sincope Edema Patologie gastrointestinali Sintomi gastrointestinali Costipazione Diarrea Flatulenza Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non ci sono studi adeguati e ben controllati nelle donne in gravidanza.
PERIPLUM non deve essere somministrato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3) Allattamento Nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno.
Non allattare al seno durante l’assunzione del medicinale.
Fertilizzazione in–vitro In singoli casi di fertilizzazione in–vitro, i calcio–antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente riduzione della funzionalità spermatica. Conservazione
- compresse rivestite: questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.
gocce orali, soluzione: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce/non conservare in frigorifero
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.