PERINDOPRIL MY 30CPR RIV 10MG

7,14 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PERINDOPRIL ARGININA
  • ATC: C09AA04
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 20/05/2023

Ipertensione: trattamento dell’ipertensione. Insufficienza cardiaca: trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica. [solo per il 5 mg] Coronaropatia stabile: riduzione del rischio di eventi cardiaci in pazienti con anamnesi di infarto miocardico e/o rivascolarizzazione.
Perindopril Mylan Generics 5 mg: Ogni compressa contiene 5 mg di perindopril arginina, equivalenti a 3,395 mg di perindopril. Perindopril Mylan Generics 10 mg: Ogni compressa contiene 10 mg di perindopril arginina, equivalenti a 6,790 mg di perindopril. Eccipiente (i) con effetti noti: Contiene lecitina di soia. Perindopril Mylan Generics 5 mg: Ogni compressa contiene 67, 90 mg di lattosio monoidrato. Perindopril Mylan Generics 10 mg: Ogni compressa contiene 135,80 mg di lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo, a qualunque altro ACE inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; • Anamnesi di angioedema correlato a precedente terapia con altro ACE inibitore (vedere paragrafo 4.4); • Angioedema ereditario o idiopatico; • Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); • Pazienti allergici alle arachidi o alla soia (lecitina); • L’uso concomitante di Perindopril Mylan Generics con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m²) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); • Uso concomitante durante la terapia con sacubitril/valsartan.
Perindopril Mylan Generics non dev’essere assunto prima di un periodo di 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).
• Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente (vedere paragrafo 4.5).
• Stenosi bilaterale significativa dell'arteria renale o stenosi in pazienti con rene unico funzionante (vedere paragrafo 4.4).

Posologia

Posologia La dose deve essere stabilita in base al profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) e alla risposta pressoria.
Ipertensione Perindopril Mylan Generics può essere usato in monoterapia o in associazione con altre classi di antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
La dose iniziale raccomandata è di 5 mg in un’unica somministrazione al mattino.
Nei pazienti con forte stimolazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone (in particolare ipertensione renovascolare, deplezione idrosalina, scompenso cardiaco o ipertensione grave) si può verificare una diminuzione eccessiva della pressione arteriosa in seguito all’assunzione della dose iniziale.
In questi pazienti si raccomanda di iniziare il trattamento alla posologia di 2,5 mg e sotto controllo medico.
Dopo un mese di trattamento la posologia può essere aumentata fino a 10 mg in un’unica assunzione quotidiana.
Si può avere ipotensione sintomatica in seguito all’inizio della terapia con Perindopril Mylan Generics; ciò è più probabile che si verifichi in pazienti che sono al momento trattati con diuretici.
Pertanto, si raccomanda cautela, dato che questi pazienti possono presentare deplezione idrosalina.
Ove possibile, il diuretico deve essere interrotto 2 o 3 giorni prima di iniziare il trattamento con Perindopril Mylan Generics (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti ipertesi in cui il diuretico non può essere sospeso, il trattamento con Perindopril Mylan Generics deve essere iniziato alla posologia di 2,5 mg.
La funzionalità renale e la potassiemia devono essere tenute sotto controllo.
La posologia di Perindopril Mylan Generics deve essere successivamente adattata in funzione della risposta pressoria.
Ove richiesto, il trattamento diuretico può essere reintrodotto.
Nei pazienti anziani il trattamento deve essere iniziato alla posologia di 2,5 mg che, se necessario, può essere progressivamente aumentata a 5 mg dopo un mese di trattamento e quindi a 10 mg in base alla funzionalità renale (vedere la tabella 1 sottostante “Aggiustamento della posologia nell’insufficienza renale”).
Insufficienza cardiaca congestizia Si raccomanda che il trattamento con Perindopril Mylan Generics, generalmente in associazione con un diuretico non risparmiatore di potassio e/o con digossina e/o con un beta-bloccante, sia istituito sotto stretto controllo medico alla posologia iniziale consigliata di 2,5 mg assunti al mattino.
Tale posologia può essere aumentata dopo due settimane, se tollerata, fino a 5 mg in un’unica assunzione giornaliera.
Gli aggiustamenti posologici devono avvenire in base alla risposta clinica individuale del paziente.
Nell’insufficienza cardiaca grave e in altri pazienti considerati a rischio elevato (pazienti con funzionalità renale compromessa e che presentano una tendenza all’alterazione degli elettroliti, pazienti trattati contemporaneamente con diuretici e/o con vasodilatatori), il trattamento deve essere iniziato sotto attento controllo medico (vedere paragrafo 4.4).
Nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica, p.
es.
pazienti con deplezione salina con o senza iponatremia, pazienti ipovolemici o pazienti in trattamento con dosi massive di diuretici, si deve procedere, ove possibile, a una correzione di tali fattori prima di iniziare la terapia con Perindopril Mylan Generics.
La pressione arteriosa, la funzione renale e le concentrazioni plasmatiche di potassio devono essere controllate attentamente sia prima che durante il trattamento con Perindopril Mylan Generics (vedere paragrafo 4.4).
[solo per il 5 mg] Coronaropatia stabile Il trattamento con Perindopril Mylan Generics deve essere iniziato alla posologia di 5 mg in un’unica assunzione giornaliera per 2 settimane, da aumentare fino a 10 mg, in un’unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalità renale e a condizione che la dose da 5 mg sia ben tollerata.
I pazienti anziani devono iniziare il trattamento con 2,5 mg in un’unica assunzione quotidiana per una settimana, da aumentare a 5 mg una volta al giorno nella settimana successiva, prima di passare a 10 mg, in un’unica assunzione quotidiana, in base alla funzionalità renale (vedere Tabella 1 sottostante “Adattamento della posologia nell’insufficienza renale”).
Il dosaggio deve essere aumentato solo se la dose inferiore precedente è ben tollerata.
Popolazione speciale: Adattamento della dose nell’insufficienza renale: Nei pazienti affetti da insufficienza renale la posologia deve essere adattata in base alla clearance della creatinina come delineato nella sottostante tabella 1: Tabella 1: adattamento della dose nell’insufficienza renale
Clearance della creatinina (ml/min) Dose raccomandata
ClCR ≥ 60 5 mg al giorno
30 < ClCR < 60 2,5 mg al giorno
15 < ClCR < 30 2,5 mg a giorni alterni
Pazienti emodializzati *
ClCR < 15 2,5 mg il giorno della dialisi
* La clearance di dialisi del perindoprilato è di 70 ml/min.
Nei pazienti in emodialisi, la dose deve essere somministrata dopo la dialisi
Adattamento della dose nell’insufficienza epatica Nei pazienti affetti da insufficienza epatica non è richiesto alcun adattamento della posologia (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica (minori di 18 anni di età) L’efficacia e la sicurezza di impiego non sono state stabilite nei bambini e negli adolescenti.
I dati attualmente disponibili sono descritti nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta nessuna raccomandazione sulla posologia.
Pertanto, l’impiego del farmaco in tale popolazione è sconsigliato.
Modo di somministrazione Uso orale Si raccomanda di somministrare Perindopril Mylan Generics in una dose singola giornaliera al mattino prima di un pasto.

Avvertenze e precauzioni

Coronaropatia stabile Se durante il primo mese di trattamento con perindopril si manifesta un episodio di angina pectoris instabile (sia esso serio o no), deve essere effettuata un’attenta valutazione del rischio/beneficio prima di continuare il trattamento.
Ipotensione Gli ACE inibitori possono provocare una caduta della pressione arteriosa.
Raramente è stata osservata ipotensione sintomatica in pazienti con ipertensione non complicata ed è più probabile che si manifesti in pazienti ipovolemici, ad es.
in seguito a un trattamento diuretico, a una dieta povera di sale, a dialisi, a diarrea o vomito, o affetti da grave ipertensione renino-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8).
Ipotensione sintomatica è stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, associata o meno a insufficienza renale.
Ciò è più probabile che avvenga in pazienti affetti da un’insufficienza cardiaca grave, come reso evidente dalla somministrazione di dosi elevate di diuretici dell’ansa, dall’iponatremia o dalla compromissione della funzionalità renale.
L’inizio del trattamento e gli adattamenti posologici devono essere accuratamente controllati nei pazienti a rischio elevato di ipotensione sintomatica (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
Analoghe considerazioni valgono per i pazienti con cardiopatia ischemica o disturbi cerebrovascolari nei quali un’eccessiva caduta della pressione arteriosa può portare a un infarto miocardico o a un evento cerebrovascolare.
Se dovesse manifestarsi ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essere somministrata una infusione endovenosa di soluzione fisiologica allo 0,9%.
La comparsa di un’ipotensione transitoria non rappresenta una controindicazione alla somministrazione di ulteriori dosi, che generalmente può avvenire senza difficoltà dopo aumento della pressione arteriosa per espansione della volemia.In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca congestizia e con pressione arteriosa normale o bassa, si può verificare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa sistemica in seguito alla somministrazione di Perindopril Mylan Generics.
Tale effetto è previsto e generalmente non costituisce motivo di sospensione del trattamento.
Se l’ipotensione diviene sintomatica, può rendersi necessaria una riduzione della posologia o l’interruzione del trattamento con Perindopril Mylan Generics.
Stenosi delle valvole aortica e mitrale/cardiomiopatia ipertrofica Al pari degli altri ACE inibitori, Perindopril Mylan Generics deve essere somministrato con cautela in pazienti con stenosi della valvola mitrale e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro, quali la stenosi aortica o la cardiomiopatia ipertrofica.
Insufficienza renale Nei casi di insufficienza renale (clearance della creatinina < 60 ml/min.) la posologia iniziale del perindopril deve essere adattata in funzione della clearance della creatinina del paziente (vedere paragrafo 4.2) e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento.
In questi pazienti un regolare controllo del potassio e della creatinina devono far parte della pratica medica corrente (vedere paragrafo 4.8).
Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, l’ipotensione conseguente all’inizio della terapia con ACE inibitori può determinare un’ulteriore compromissione della funzione renale.
In tale situazione è stata riferita insufficienza renale acuta generalmente reversibile.
In alcuni pazienti con stenosi bilaterale dell’arteria renale o stenosi dell’arteria a un singolo rene, trattati con ACE inibitori, è stato osservato un aumento dell’azotemia e della creatinina plasmatica, generalmente reversibile all’arresto del trattamento.
Ciò è probabile soprattutto in pazienti con insufficienza renale.
La contemporanea presenza di ipertensione renovascolare aumenta il rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale.
In questi pazienti il trattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con posologie ridotte e accuratamente titolate.
Poiché il trattamento con diuretici può contribuire all’instaurarsi di quanto sopra descritto, la somministrazione di diuretici deve essere interrotta e la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia con Perindopril Mylan Generics.
In alcuni pazienti ipertesi senza apparente malattia renovascolare pregressa, è stato riscontrato un aumento generalmente lieve e transitorio dell’azotemia e della creatinina sierica, soprattutto quando Perindopril Mylan Generics è stato somministrato in concomitanza a un diuretico.
Ciò è più probabile che si verifichi in pazienti con preesistente compromissione renale.
Una riduzione della posologia e/o una sospensione del diuretico e/o di Perindopril Mylan Generics potrebbero rendersi necessarie.
Pazienti in emodialisi In pazienti in emodialisi con membrane ad alto flusso e in terapia con ACE inibitori sono state segnalate reazioni anafilattoidi.
Per questi pazienti dovrebbe essere preso in considerazione l’impiego di un tipo diverso di membrane per dialisi o di una classe diversa di agenti antiipertensivi.
Trapianto di rene Non vi sono esperienze sulla somministrazione di Perindopril Mylan Generics in pazienti sottoposti di recente a trapianto di rene.
Ipertensione renovascolare Esiste un aumento del rischio di ipotensione e insufficienza renale quando i pazienti affetti da stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell’arteria con rene unico funzionante vengono trattati con ACE inibitori (vedere paragrafo 4.3).
Il trattamento con diuretici può essere un fattore contributivo.
Perdita della funzione renale può manifestarsi con solo alterazioni minori dei livelli sierici di creatinina anche in pazienti con stenosi dell’arteria renale unilaterale.
Ipersensibilità/angioedema Un angioedema al volto, alle estremità, alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe è stato raramente riscontrato in pazienti trattati con ACE inibitori, incluso Perindopril Mylan Generics (vedere paragrafo 4.8).
Ciò può verificarsi in qualunque momento durante la terapia.
In questi casi Perindopril Mylan Generics deve essere immediatamente sospeso e il paziente tenuto sotto osservazione fino a completa risoluzione dei sintomi.
Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra l’evoluzione è stata generalmente regressiva in assenza di trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell’alleviare i sintomi.
L’angioedema associato a un edema laringeo può essere fatale.
Qualora vi sia un interessamento della lingua, della glottide o della laringe che possa provocare l’ostruzione delle vie aeree deve essere rapidamente adottata una terapia di emergenza.
In tal caso si deve prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree.
Il paziente deve essere posto sotto stretto controllo fino a completa e prolungata scomparsa dei sintomi.
Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitori possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.3).
Angioedema intestinale è stato segnalato raramente in pazienti trattati con ACE-inibitori.
Questi pazienti presentano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non si è manifestato precedente angioedema facciale ed i livelli di C-1 esterasi erano normali.
L’angioedema è stato diagnosticato mediante procedure che comprendono TAC addominale, ecografia o con un intervento chirurgico ed i sintomi si risolvono dopo la sospensione dell’ACE-inibitore.
L’angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in trattamento con ACE-inibitori e che presentano dolore addominale.
L’uso concomitante di ACE inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato a causa del maggiore rischio di angioedema.
Il trattamento con sacubitril/valsartan non dev’essere iniziato prima di un periodo di 36 ore dall’ultima dose di perindopril arginina.
Il trattamento di perindopril arginina non dev’essere iniziato prima di un periodo di 36 ore dall’ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafo 4.3 e 4.5).
L’uso concomitante di ACE inibitori con racecadotril, inibitori mTOR (ad es.
sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può indurre un maggiore rischio di angioedema (ad es.
gonfiore delle vie respiratorie o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
Pertanto, è necessaria cautela quando viene iniziato il trattamento con racecadotril, inibitori mTOR (ad es.
sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vidagliptin in pazienti che già assumono ACE inibitori.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) Raramente in pazienti in trattamento con ACE inibitori sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) con destran solfato sono stati segnalati casi di reazioni anafilattoidi potenzialmente letali.
Queste reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con l’ACE inibitore prima di ogni aferesi.
Reazioni anafilattiche durante trattamento di desensibilizzazione In pazienti in terapia con ACE inibitori sottoposti a un trattamento desensibilizzante (p.e.
veleno di imenotteri) sono stati segnalati casi di reazioni anafilattoidi.
Negli stessi pazienti tali reazioni sono state prevenute sospendendo temporaneamente il trattamento con ACE inibitori, ma sono ricomparse in seguito a riesposizione accidentale del paziente.
Insufficienza epatica Raramente, il trattamento con ACE inibitori è stato associato ad una sindrome che ha inizio con ittero colestatico, evolve in necrosi epatica fulminante e (talora) può causare la morte.
Il meccanismo di questa sindrome è sconosciuto.
I pazienti in trattamento con ACE inibitori nei quali compaia ittero o un aumento elevato degli enzimi epatici devono sospendere l’ACE inibitore ed essere posti sotto stretto controllo medico (vedere paragrafo 4.8).
Neutropenia/Agranulocitosi/Trombocitopenia/Anemia In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/ trombocitopenia e anemia.
Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia.
Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di precedente compromissione renale.
Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva.
Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, si raccomanda di eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione (ad es.
dolore alla gola, febbre).
Razza Gli ACE inibitori possono provocare la comparsa di angioedema con maggiore frequenza nei pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di razza non nera.
Al pari di altri ACE inibitori, il perindopril può essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa in pazienti di razza nera rispetto ai pazienti di altre razze, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di ridotte concentrazioni di renina nella popolazione ipertesa di razza nera.
Tosse A seguito di somministrazione di ACE inibitori è stata segnalata la comparsa di tosse.
Questa tosse caratteristica è secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento.
La tosse indotta dagli ACE inibitori deve essere tenuta in considerazione nel porre diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia/anestesia In pazienti sottoposti a interventi di chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che provocano ipotensione, Perindopril Mylan Generics può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina.
Il trattamento deve essere interrotto un giorno prima dell’intervento.
Se si manifesta ipotensione e la si ritiene correlata al suddetto meccanismo, deve essere corretta mediante espansione della volemia.
Potassio plasmatico Gli ACE inibitori possono causare iperpotassiemia dato che inibiscono il rilascio di aldosterone.
L’effetto solitamente non è significativo in pazienti con normale funzione renale.
Tuttavia, in pazienti con compromissione della funzionalità renale e/o in pazienti che stanno assumendo integratori di potassio (tra cui sostituti del sale), diuretici risparmiatori di potassio, trimetoprim o cotrimossazolo, anche conosciuto come trimetoprim/sulfametossazolo, e soprattutto antagonisti dell’aldosterone o bloccanti del recettore dell’angiotensina, può verificarsi iperpotassiemia.
I diuretici risparmiatori di potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere impiegati con cautela nei pazienti che assumono ACE-inibitori, e devono essere monitorati il livello di potassio plasmatico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici In pazienti diabetici trattati con agenti antidiabetici orali o insulina, la glicemia deve essere attentamente controllata durante il primo mese di terapia con un ACE inibitore (vedere paragrafo 4.5).
Litio L’associazione di litio e perindopril è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5).
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio L’associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio è generalmente sconsigliata (vedere paragrafo 4.5) Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta).
Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Aldosteronismo primario I pazienti affetti da iperaldosteronismo primario generalmente non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono attraverso inibizione del sistema renina-angiotensina.
Pertanto, l’uso di questo prodotto non è raccomandato.
Gravidanza La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
A meno che la continuazione con un ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all’uso in gravidanza.
Se viene accertata la gravidanza il trattamento con ACE-inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Eccipienti Perindopril Mylan Generics contiene lattosio, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Questo medicinale contiene soia.
Se è allergico alle arachidi o alla soia, non usi questo medicinale vedere paragrafo 4.3.
Questo prodotto contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Medicinali che aumentano il rischio di angioedema L’uso concomitante di ACE inibitori con sacubitril/valsartan è controindicato poiché aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3.
e 4.4).
L'uso concomitante di ACE inibitori con racecadotril, inibitori di mTOR (ad es.
sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin può aumentare il rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci che inducono iperpotassiemia Alcuni medicinali o classi terapeutiche possono aumentare l’insorgenza di iperpotassiemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell’angiotensina II, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim.
L’associazione di questi farmaci aumenta il rischio di iperpotassiemia.
Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3) Aliskiren In pazienti diabetici o con compromissione renale, aumenta il rischio di iperpotassiemia, il peggioramento della funzionalità renale e della morbilità e mortalità cardiovascolari.
Trattamenti extracorporei Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici caricate negativamente come dialisi o emofiltrazione con alcune membrane ad alto-flusso (es.
membrane di poliacrilonitrile) e aferesi di lipoproteine a bassa densità con destrano solfato a seguito dell’aumento del rischio di reazioni anafilattoidi gravi (vedere paragrafo 4.3).
Se tale trattamento è richiesto, si deve prendere in considerazione l’utilizzo di un differente tipo di membrana per dialisi o una differente classe di agenti antipertensivi.
I pazienti in trattamento con diuretici, e specialmente quelli con deplezione salina e/o di volume, possono manifestare un’eccessiva riduzione della pressione sanguigna dopo l’inizio della terapia con un ACE inibitore.
La possibilità di effetti ipotensivi può essere diminuita sospendendo il diuretico o aumentando l’assunzione di liquidi e sale prima di iniziare una terapia con dosi basse e progressive di perindopril.
Uso concomitante non raccomandato (vedere paragrafo 4.4) Aliskiren In pazienti che non sono diabetici o non sono affetti da compromissione renale, aumenta il rischio di iperpotassiemia, peggioramento della funzionalità renale della morbilità e mortalità cardiovascolari.
Terapia concomitante con ACE inibitore e bloccante del recettore dell’angiotensina È stato segnalato in letteratura che nei pazienti con malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o nei diabetici con danno d'organo terminale, la terapia concomitante con un ACE inibitore e un bloccante del recettore dell'angiotensina è associata ad una maggiore frequenza di ipotensione, sincope, iperpotassiemia e peggioramento della funzionalità renale (compresa insufficienza renale acuta) se confrontata con l’utilizzo di un solo agente attivo sul sistema renina-angiotensina-aldosterone.
Il duplice blocco (ad esempio mediante l’associazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina II) deve essere limitato a casi valutati singolarmente con uno stretto controllo della funzionalità renale, dei livelli di potassio e della pressione sanguigna.
Estramustina Rischio di aumentati effetti indesiderati quali edema angioneurotico (angioedema).
Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) I pazienti che assumono in associazione cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti a un maggiore rischio di iperpotassiemia (vedere paragrafo 4.4).
Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio Sebbene le concentrazioni plasmatiche di potassio rimangano di solito entro normali limiti, in alcuni pazienti in trattamento con perindopril può insorgere iperpotassiemia.
I diuretici risparmiatori di potassio (ad es.
spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono provocare aumenti significativi delle concentrazioni di potassio sierico.
Cautela deve essere impiegata quando Perindopril Mylan Generics viene co-somministrato con altri agenti che aumentano i livelli di potassio plasmatico, come trimetoprim e cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo), dato che trimetoprim è noto per la sua azione da diuretico risparmiatore di potassio come l’amiloride.
Pertanto, l’associazione di perindopril con i farmaci sopra citatinon è raccomandata.
Se l’uso concomitante è ritenuto appropriato, essi devono essere impiegati con cautela e con frequenti controlli della potassiemia.
Per l'uso dello spironolattone nell'insufficienza cardiaca, vedere sotto.
Litio Aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicità del litio sono stati riscontrati in seguito a somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori.
La somministrazione di perindopril in corso di trattamento con litio è sconsigliata, tuttavia se ritenuta necessaria, deve essere eseguito un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante che richiede particolare attenzione Agenti antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali) può provocare un’eccessiva riduzione del glucosio nel sangue con rischio di ipoglicemia.
La comparsa di tale fenomeno sembra essere più probabile durante le prime settimane di trattamento combinato e in pazienti con compromissione renale.
Baclofene Aumento dell'effetto antipertensivo.
Controllare la pressione sanguigna e se necessario adeguare il dosaggio dell’antipertensivo.
Diuretici non risparmiatori di potassio I pazienti in trattamento con diuretici e specialmente quelli con deplezione volemica e/o salina, possono manifestare una riduzione eccessiva della pressione sanguigna dopo l’inizio di una terapia con ACE inibitori.
La comparsa di effetti ipotensivi può essere diminuita sospendendo il diuretico, espandendo la volemia o aumentando l’assunzione di sale prima di iniziare una terapia con perindopril, a dosi basse e progressive.
Nell’ipertensione arteriosa, nel caso in cui una precedente terapia con un diuretico ha causato una deplezione salina e/o del volume, è necessario interrompere il diuretico prima di iniziare il trattamento con l'ACE inibitore, nel qual caso può essere reintrodotto un diuretico non risparmiatore di potassio, oppure è necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a basso dosaggio e aumentarlo progressivamente.
Nell’insufficienza cardiaca congestizia trattata con diuretici, è necessario iniziare il trattamento con l'ACE inibitore a un dosaggio molto basso, possibilmente dopo aver ridotto il dosaggio del diuretico non risparmiatore di potassio associato.
In tutti i casi, la funzionalità renale (livelli di creatinina) deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento con l’ACE inibitore Diuretici risparmiatori di potassio (eplerenone, spironolattone) Con eplerenone o spironolattone a dosi comprese tra 12,5 mg e 50 mg al giorno e con basse dosi di ACE inibitori: Nel trattamento dell’insufficienza cardiaca di classe II-IV (NYHA) con una frazione di eiezione < 40% e un precedente trattamento con ACE inibitori e diuretici dell'ansa, esiste il rischio di iperpotassiemia, potenzialmente letale, specialmente se non si osservano le raccomandazioni prescrittive su questa associazione.
Prima di iniziare l’associazione, verificare l'assenza di iperpotassiemia e di compromissione renale.
Si raccomanda uno stretto controllo della potassiemia e della creatinemia nel primo mese di trattamento, inizialmente una volta a settimana e in seguito mensilmente.
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l’aspirina a posologie ≥ 3 g al giorno La somministrazione contemporanea di farmaci antiinfiammatori non steroidei (ad es.
acido acetilsalicilico a dosaggi antinfiammatori, inibitori del COX-2 e FANS non selettivi), può ridurre l’efficacia antipertensiva degli ACE inibitori.
L’uso concomitante di ACE inibitori e FANS può causare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalità renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta ed un aumento del potassio sierico, specialmente in pazienti con preesistente funzionalità renale compromessa.
L’associazione deve essere usata con cautela, particolarmente negli anziani.
I pazienti devono essere adeguatamente idratati e si deve prendere in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l’inizio della terapia concomitante e poi successivamente.
Racecadotril È noto che gli ACE inibitori (ad es.
perindopril) possono causare angioedema.
Questo rischio può essere aumentato quando usati in concomitanza con racecadotril (un medicinale utilizzato per il trattamento della diarrea acuta).
Inibitori di mTOR (ad es.
sirolimus, everolimus, temsirolimus)
I pazienti che assumono come terapia concomitante inibitori di mTOR possono presentare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4).
Uso concomitante che richiede una certa attenzione Agenti antipertensivi e vasodilatatori La somministrazione concomitante di questi farmaci può aumentare l’effetto ipotensivo del perindopril.
La somministrazione contemporanea di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ridurre ulteriormente la pressione arteriosa.
Gliptine (linagliptina, saxagliptina, sitagliptina, vildagliptina) Aumento del rischio di angioedema, dovuto alla diminuita attività della dipeptidil peptidasi IV (DPP IV) per effetto della gliptina, in pazienti in co-trattamento con un ACE inibitore.
Antidepressivi triciclici/Antipsicotici/Anestetici La somministrazione concomitante di ACE inibitori e taluni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici può provocare un’ulteriore diminuzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici Gli agenti simpaticomimetici possono ridurre l’efficacia antipertensiva degli ACE inibitori.
Sali di oro Reazioni nitritoidi (i sintomi includono vampate di calore al volto, nausea, vomito ed ipotensione) sono state raramente segnalate in pazienti in terapia con sali di oro iniettabili (sodio oro tiomalato) ed in terapia concomitante con ACE inibitori, incluso il perindopril.
Ciclosporina Durante l'uso concomitante di ACE inibitori e ciclosporina può verificarsi iperpotassiemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio plasmatico.
Eparina Durante l'uso concomitante di ACE inibitori con eparina può verificarsi iperpotassiemia.
Si raccomanda il monitoraggio del potassio plasmatico.

Effetti indesiderati

a.
Riepilogo del profilo di sicurezza
Il profilo di sicurezza del perindopril è coerente con il profilo di sicurezza degli ACE inibitori: Gli eventi avversi più frequenti segnalati negli studi clinici e osservati con perindopril sono: capogiro, cefalea, parestesia, vertigini, disturbi visivi, tinnito, ipotensione, tosse, dispnea, dolore addominale, stipsi, diarrea, disgeusia, dispepsia, nausea, vomito, prurito, eruzione cutanea, crampi muscolari e astenia.
b.
Tabella riepilogativa delle reazioni avverse
In corso di trattamento con perindopril sono stati osservati durante gli studi clinici e/o nell’uso post-marketing di perindopril e segnalati i seguenti effetti indesiderati che sono stati classificati secondo la seguente frequenza: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1000, < 1/100); raro (≥1/10000, <1/1000); molto raro (<1/10000); non nota (non può essere stimata dai dati disponibili).
Classificazione MedDRA per Sistemi e Organi Effetti indesiderati Frequenza
Disturbi del sistema emolinfopoietico Eosinofilia* Non comune
Agranulocitosi o pancitopenia, diminuzione dell'emoglobina e diminuzione dell'ematocrito, leucopenia/neutropenia, anemia emolitica in pazienti con deficit congenito di G-6PDH (vedere paragrafo 4.4), trombocitopenia Molto raro
Disturbi endocrini Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH) Raro
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Ipoglicemia (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
*
Non comune
Iperpotassiemia**, reversibile all'interruzione (vedere paragrafo 4.4) *, Iponatremia * Non comune
Disturbi psichiatrici Disturbi dell'umore o del sonno Depressione Non comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea, capogiri, vertigini, parestesie Comune
Sonnolenza*, sincope* Non comune
Confusione Molto raro
Patologie dell’occhio Disturbi della vista Comune
Patologie dell'orecchio e del labirinto Tinnito Comune
Patologie cardiache Palpitazioni**, tachicardia* Non comune
Aritmia, angina pectoris e infarto del miocardio, probabilmente secondario a una marcata ipotensione nei pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4). Molto raro
Patologie vascolari Ipotensione ed effetti correlati all'ipotensione Comune
Rossore Raro
Ictus, probabilmente secondario a ipotensione marcata in pazienti ad alto rischio (vedere paragrafo 4.4). Molto raro
Vasculite* Non comune
Fenomeno di Raynaud Non noto
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse, dispnea. Comune
Broncospasmo Non comune
Polmonite eosinofila, rinite Molto raro
Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, dolore addominale, disgeusia, dispepsia, diarrea, stipsi Comune
Secchezza della bocca Non comune
Pancreatite Molto raro
Patologie epatobiliari Epatite citolitica o colestatica (vedere paragrafo 4.4) Molto raro
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea, prurito Comune
Angioedema del volto, delle estremità, delle labbra, delle mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe (vedere paragrafo 4.4), orticaria, reazioni da fotosensibilità*, pemfigo*, iperidrosi Non comune
Aggravamento della psoriasi* Raro
Eritema multiforme Molto raro
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Crampi muscolari Comune
Artralgia*, mialgia* Non comune
Patologie renali e urinarie Insufficienza renale Non comune
Anuria/Oliguria Insufficienza renale acuta Raro
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Disfunzione erettile Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia Comune
Dolore toracico *, malessere*, edema periferico*, febbre* Non comune
Esami diagnostici Aumento dell'azotemia*, aumento della creatinina ematica* Non comune
Aumento della bilirubina, aumento degli enzimi epatici Raro
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Cadute* Non comune
*Frequenza calcolata da studi clinici verso effetti indesiderati rilevati da segnalazioni spontanee Studi clinici Durante il periodo di randomizzazione dello studio EUROPA, sono stati raccolti solo gli eventi avversi gravi.
Pochi pazienti hanno segnalato eventi avversi gravi: 16 (0,3%) dei 6122 pazienti trattati con perindopril e 12 (0,2%) dei 6107 pazienti trattati con placebo.
Nei pazienti trattati con perindopril, è stata osservata ipotensione in 6 pazienti, angioedema in 3 e arresto cardiaco improvviso in 1.
Più pazienti hanno sospeso il trattamento per tosse, ipotensione o altra intolleranza con perindopril, rispetto al placebo, rispettivamente 6,0% (n=366) verso 2,1% (n=129).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’uso degli ACE inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4).
L’uso degli ACE inibitori è controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenesi a seguito di esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non è conclusiva; tuttavia un piccolo aumento del rischio non può essere escluso.
A meno che la continuazione con un ACE-inibitore sia considerata essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere trasferite a trattamenti antipertensivi alternativi che abbiano un profilo di sicurezza adeguato all’uso in gravidanza.
Se viene accertata la gravidanza il trattamento con ACE inibitori deve essere sospeso immediatamente e, se necessario, deve essere iniziata una terapia alternativa.
È noto che l’esposizione alla terapia con ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre può indurre fetotossicità umana (diminuzione della funzionalità renale, oligoidramnio, ritardo dell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia) (vedere paragrafo 5.3).
Se l’esposizione all’ACE inibitore è avvenuta a partire dal secondo trimestre si raccomanda un’ecografia della funzione renale e del cranio.
I neonati le cui madri hanno preso ACE inibitori devono essere attentamente monitorati per la possibilità di ipotensione (vedere anche i paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento Poiché non sono disponibili informazioni sull’uso di Perindopril Mylan Generics durante l’allattamento, l’uso è sconsigliato e durante l’allattamento sono preferibili trattamenti alternativi, dotati di un profilo di sicurezza meglio definito, specialmente durante l’allattamento di un neonato o di un nato prematuro.
Fertilità Non ci sono stati effetti sulla capacità riproduttiva o sulla fertilità.

Conservazione

Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.