PARYCOD 16CPR EFF 500+30MG

9,00 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PARACETAMOLO/CODEINA FOSFATO EMIIDRATO
  • ATC: N02AJ06
  • Descrizione tipo ricetta:
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 01/01/2023

La combinazione paracetamolo e codeina è indicata nel trattamento sintomatico del dolore da moderato a severo che non risponde al trattamento con analgesici non oppioidi utilizzati da soli. La codeina è indicata nei pazienti di età superiore ai 12 anni per il trattamento del dolore moderato acuto che non è adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene (da solo).
PARYCOD 500 mg/30 mg compresse effervescenti Ogni compressa effervescente contiene: paracetamolo 500 mg e codeina fosfato emiidrato pari a 30 mg di codeina fosfato. PARYCOD 500 mg/30 mg granulato effervescente Ogni bustina contiene: paracetamolo 500 mg e codeina fosfato emiidrato pari a 30 mg di codeina fosfato. Contiene sorbitolo. Contiene 1221 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Bambini di età inferiore a 12 anni: Insufficienza respiratoria, indipendentemente dal grado, in quanto la codeina ha un effetto depressivo sui centri respiratori.
In tutti i pazienti pediatrici (0-18 anni di età) che si sottopongono a interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno a causa di un aumentato rischio di sviluppare reazioni avverse gravi e pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.4).
Nelle donne durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6).
Nei pazienti per i quali è noto che sono metabolizzatori ultra-rapidi del CYP2D6.

Posologia

Per evitare il rischio di sovradosaggio, controllare che altri farmaci somministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano paracetamolo o codeina.
Il farmaco non deve essere assunto per più di 3 giorni.
Se il dolore non migliora dopo 3 giorni, parlare con il medico per un consiglio.
PARYCOD non deve essere assunto da bambini di età inferiore ai 12 anni, a causa del rischio di gravi problemi respiratori.
Posologia PARYCOD 500 mg/30 mg compresse effervescenti Adulti e adolescenti al di sopra dei 12 anni, con peso superiore a 60 kg: 1-2 compresse secondo necessita, da 1 a 3 volte al giorno.
PARYCOD 500 mg/30 mg granulato effervescente Adulti e adolescenti al di sopra dei 12 anni, con peso superiore a 60 kg: 1-2 bustine secondo necessita, da 1 a 3 volte al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore.
Compromissione renale Nei pazienti con grave insufficienza renale (cleaarance della creatinina <10 ml/min) l’intervallo tra due somministrazioni deve essere di almeno 8 ore.
Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica, la dose deve essere ridotta o l’intervallo tra due somministrazioni prolungato.
La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2 g (4 compresse al giorno) nei seguenti casi: - Adulti di peso inferiore a 50 kg; - Epatopatia attiva cronica o compensata, in particolare quelli con insufficinenza epatica da lieve a moderata; - Sindrome di Gilbert (iperbilirubinemia familiare); - Alcolismo cronico; - Malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico); - Disidratazione.
Nei pazienti con compromisione epatica deve essere considerata una riduzione della dose di codeina.
Anziani La dose iniziale deve essere dimezzata in funzione del dosaggio raccomandato per gli adulti e può essere successivamente aumentato in funzione della tolleranza e dei requisiti.
Popolazione pediatrica Adolescenti al di sopra dei 12 anni di età e con peso inferiore a 60 kg Il dosaggio deve essere determinat in base al peso.
Negli adolescenti di peso inferiore a 60 kg, la posologia raccomandata è di 1 compressa per ogni somministrazione, fino ad un massimo di 4 compresse al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore.
Bambini di età inferiore ai 12 anni PARYCOD non deve essere usata nei bambini di età inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicità da oppioidi in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Modo di somministrazione Uso orale.
PARYCOD compresse effervescenti va sciolto in un bicchiere d'acqua, secondo le indicazioni.
PARYCOD granulato effervescente va sciolto in mezzo bicchiere d'acqua, secondo le indicazioni.

Avvertenze e precauzioni

Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare un’epatopatia ad alto rischio e alterazioni, anche gravi, a carico del rene e del sangue (paracetamolo) o dipendenza (codeina).
La somministrazione prolungata di codeina o a dosaggi superiori a quelli terapeutici può portare a dipendenza fisica e psicologica e sindrome da astinenza a seguito di un’improvvisa interruzione della somministrazione che può essere osservata sia nei pazienti sia nei neonati nati da madri codeina-dipendenti.
PARYCOD deve essere usato con cautela nei pazienti con dipendenza o con storia di dipendenza da oppioidi, e devono essere prese in considerazione terapie antalgiche alternative.
Nelle persone anziane l'uso prolungato degli alcaloidi dell'oppio può aggravare una preesistente patologia (cerebrale, vescicale, ecc.).
Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.
Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela nei seguenti casi (vedere paragrafo 4.2): - Pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert); insufficienza epatica grave (Child-Pugh > 9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalità epatica, carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, anemia emolitica; - Soggetti con insufficienza renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min); - Alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcol (3 o più bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione, ipovolemia.
Il paracetamolo può causare reazioni cutanee gravi come pustolosi esantematosa acuta generalizzata, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, che possono essere fatali.
I pazienti devono essere informati circa i segni di reazioni cutanee gravi, e l’uso del farmaco deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
In caso di reazioni allergiche si deve sospendere la somministrazione.
È opportuno, per la presenza di codeina, non assumere bevande alcoliche; la codeina può provocare aumento dell’ipertensione intracranica.
Nei pazienti che hanno subito l’asportazione della colecisti, la codeina può indurre dolore addominale biliare o pancreatico acuto, generalmente associato con anomalie nei test di laboratorio, indicative di spasmo dello sfintere di Oddi.
In presenza di tosse che produce catarro, la codeina può impedire l’espettorazione.
Usare con cautela nei soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare PARYCOD a qualsiasi altro farmaco (vedere anche il paragrafo 4.5.).
Metabolizzatori ultrarapidi e intossicazione da morfina-Metabolismo CYP2D6 La codeina viene metabolizzata dall’enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo.
Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima un sufficiente effetto analgesico non sarà ottenuto.
Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica può avere questa carenza.
Tuttavia, se il paziente è un metabolizzatore vasto o ultrarapido vi è un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicità da oppioidi anche a dosi comunemente prescritte.
Questi pazienti convertono codeina in morfina rapidamente con conseguente incremento dei livelli sierici di morfina attesi.
Sintomi generali di tossicità da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupilla miotica, nausea, vomito, costipazione e mancanza di appetito.
Nei casi più gravi questo può comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che può essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale.
Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultrarapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito:
Popolazione Prevalenza%
Africani/Etiopi 29%
Africani Americani 3,4% a 6,5%
Asiatici 1,2% a 2%
Caucasici 3,6% a 6,5%
Greci 6,0%
Ungheresi 1,9%
Nord Europei 1-2%
Effetti di classe degli oppioidi Effetti sul sistema nervoso centrale Gli effetti degli oppioidi sul sistema nervoso centrale possono causare depressione respiratoria grave e potenzialmente fatale.
Gli effetti depressivi degli oppioidi sul sistema nervoso centrale, tra cui la depressione respiratoria e la sedazione, devono essere considerati in caso di accertata o sospetta patologia intracranica, come trauma cranico o altre lesioni intracraniche.
Questi effetti sul sistema nervoso centrale possono anche complicare la valutazione neurologica.
Gli oppioidi devono essere usati con cautela nei pazienti con epilessia, a causa della loro capacità di abbassare la soglia convulsiva.
L’uso prolungato di analgesici, inclusi gli oppioidi, aumenta il rischio di cefalea da abuso di farmaci.
La terapia con oppioidi, in particolare l’uso cronico, può indurre iperalgesia in alcuni individui.
L’uso concomitante di alcol e codeina può potenziare la depressione del sistema nervoso centrale: l’assunzione di alcol durante il trattamento con PARYCOD non è raccomandato.
Effetti gastrointestinali La costipazione è un effetto indesiderato della terapia con oppioidi e richiede un monitoraggio della funzione intestinale.
Nausea e vomito sono inoltre effetti indesiderati della terapia con oppioidi, difficilmente i pazienti possono sviluppare tolleranza.
La somministrazione di oppioidi può nascondere i sintomi di condizioni addominali acute.
Si ritiene che alcuni oppioidi, tra cui la morfina, aumentino la pressione dello sfintere di Oddi, sebbene questo effetto non sia stato stabilito in modo definito.
Per tale motivo, occorre cautela in caso di malattia delle vie biliari, come la pancreatite e la colelitiasi.
Effetti respiratori Gli oppioidi provocano depressione respiratoria a causa dei loro effetti depressivi sul sistema nervoso centrale.
Il rischio di depressione respiratoria può essere aumentato dall’uso concomitante di farmaci e da fattori farmacogenetici.
PARYCOD deve essere usato con cautela nei pazienti con asma.
Gli oppioidi, in particolare la morfina e i suoi derivati, possono provocare il rilascio di istamina.
In presenza di tosse che produce catarro, la codeina può impedirne l’espettorazione.
Effetti dermatologici Il prurito è un effetto indesiderato della terapia con oppioidi.
Effetti ormonali Gli oppioidi possono causare una riduzione dei livelli di ormoni e devono essere usati con cautela nei pazienti con disturbi ormonali.
Effetti immunologici Alcuni oppioidi, tra cui la morfina, possono avere un effetto inibitorio sulla funzione immunologica.
Il significato clinico di questo effetto non è definito.
Effetti muscoloscheletrici Durante la terapia con oppioidi possono verificarsi rigidità muscolare e mioclono.
Effetti urogenitali Gli oppioidi possono causare ritenzione urinaria riducendo il tono della muscolatura liscia della vescica e la consapevolezza della distensione della vescica, ed inibendo il riflesso della minzione.
Pertanto, gli oppioidi devono essere usati con cautela nei pazienti con stenosi uretrale o ipertrofia prostatica.
Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari Pazienti con ipovolemia o ipotensione che ricevono oppioidi devono essere monitorati per i potenziali effetti emodinamici.
Tolleranza Con l’uso prolungato di oppioidi può verificarsi riduzione dell’efficacia analgesica, o tolleranza.
La tolleranza crociata tra gli oppioidi non è completa e la tolleranza può svilupparsi a gradi diversi per oppioidi diversi.
Anziani I pazienti anziani possono essere maggiormente a rischio di effetti indesiderati associati all’uso di oppioidi, come depressione respiratoria e costipazione.
Per i pazienti anziani è raccomandata una dose iniziale inferiore alla dose abituale per gli adulti.
I pazienti anziani hanno anche una maggiore probabilità di uso di farmaci concomitanti, e ciò aumenta il rischio di interazioni farmacologiche.
Popolazione pediatrica Uso post-operatorio nei bambini In letteratura sono stati riportati casi in cui la codeina, somministrata a bambini post-intervento di tonsillectomia e/o adenoidectomia per l’apnea ostruttiva del sonno, ha indotto a rari, ma pericolosi per la vita, eventi avversi tra cui la morte (vedere anche paragrafo 4.3).
Tutti i bambini hanno ricevuto dosi di codeina che erano all’interno dell’intervallo di dose appropriato; tuttavia vi erano evidenze che questi bambini fossero ultra-rapidi o forti metabolizzatori nella loro capacita di metabolizzare codeina in morfina.
Bambini con funzione respiratoria compromessa La codeina non è raccomandata per l’uso nei bambini nei quali la funzione respiratoria potrebbe essere compromessa, tra cui disturbi neuromuscolari, condizioni cardiache o respiratorie gravi, infezioni delle alte vie respiratorie o polmonari, traumi multipli o procedure chirurgiche estese.
Questi fattori possono peggiorare i sintomi di tossicità da morfina.
PARYCOD contiene sorbitolo, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.
PARICOD contiene 1221 mg di sodio per ciascuna compressa o bustina: da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Interazioni

Il paracetamolo puo aumentare la possibilità che si verifichino effetti indesiderati se somministrato contemporaneamente ad altri farmaci.
La somministrazione di paracetamolo puo interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).
Nel corso di terapie con anticoagulanti orali è opportuno ridurre le dosi.
L’uso concomitante di paracetamolo con cumarinici, incluso warfarin, può portare a variazioni dei valori di INR.
In tali casi, deve essere effettuato un monitoraggio più rigido dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo l’interruzione del trattamento con paracetamolo.
Farmaci induttori delle monoossigenasi Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina).
Fenitoina La somministrazione concomitante di fenitoina puo risultare in una diminuita efficacia del paracetamolo ed in un aumentato rischio di epatotossicita.
I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare l’assunzione di dosi elevate e/o croniche di paracetamolo.
I pazienti devono essere monitorati in caso di evidenza di epatotossicita.
Probenecid Il probenecid causa una riduzione di almeno due volte della clearance del paracetamolo attraverso l’inibizione della sua coniugazione con acido glicuronico.
Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo se somministrato contemporaneamente al probenecid.
Salicilamide La salicilammide puo prolungare l’emivita di eliminazione (T½) del paracetamolo.
Interazioni correlate alla codeina Agonisti/antagonisti ed agonisti parziali degli oppioidi L’uso con agonisti/antogonisti ed agonisti parziali degli oppioidi (buprenorfina, butorfanolo, nalbufina, nalorfina, pentazocina) può provocare un ridotto effetto analgesico e sintomi di astinenza da oppioidi.
Altri farmaci che vengono metabolizzati dal CYP2D6 o che inibiscono il CYP2D6 Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (paroxetina, fluoxetina, bupropione e sertralina), neurolettici (clorpromazina, aloperidolo, levomepromazina, tiodazina), antidepressivi triciclici(imipramina, clomipramina, amitriptilina, nortriptilina), celecoxib, chinidina, desametasone e rifampicina possono ridurre l’effetto analgesico della codeina.
Naltrexone Naltroxone, essendo un antogonista oppioide, bloccal’effetto analgesico della codeina.
Alcol La somministrazione concomitante di alcol con analgesici oppioidi aunenta l’effetto sedativo.
Altri oppioidi L’uso concomitante di codeina con altri farmaci conteneti oppioidi, come agonisti oppioidi (alfentanil, destrometorfano, destropropossifene, fentanyl, diidrocodeina, idromorfone, morfina, ossicodone, petidina, fenoperidina, remifentanil, sufentanil, tramadolo, metadone) e farmaci antitussivi morfino simili (destrometorfano, noscapina, folcodina, codeina, etimorfina) può intensificare gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale, tra cui sedazione e depressione respiratoria, aumentando il rischio di un sovradosaggio fatale.
Altri depressori del sistema nervoso centrale Barbiturici, ipnotici, ansiolitici e antidepressivi, compresi antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori della monoamino-ossidasi e benzodiazepine, possono potenziare gli effetti depressivi della codeina sul sistema nervoso centrale.
Altri farmaci che causano sonnolenza Derivati della morfina (analgesici, soprressori della tosse e trattamenti di sostituzione neurolettici, barbitutici, benzodiazepine, ansioliticidiversi dalle benziodiazepine (meprobramato), ipnotici antidepressivi sedativi (amitriptilina, doxepina, mirtazapina mianserina, trimipramina), antistaminici H4 ad azione sedativa, farmaci antipertensivi ad azione centrale, baclofen e talidomide possono avere un effetto sedativo addittivo con codeina.
Anticolinergici La somministrazione concomitante di anticolinergici con oppioidi, tra cui la codeina, può aumentare l’inibizione della funzione intestinale e aumentare il rischio di stasi intestinale.

Effetti indesiderati

Con l’uso del paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi i casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica.
Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema della laringe, shock anafilattico.
Inoltre, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.
La tabella sottostante riporta le reazioni avverse, per classificazione sistemica e organica.
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico      Trombocitopenia, Leucopenia, Anemia, Agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario      Shock anafilattico
Patologie del sistema nervoso      Sonnolenza
Patologie dell'orecchio e del labirinto      Vertigini
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche      Edema della laringe, Depressione respiratoria
Patologie gastrointestinali      Dolore addominale, Diarrea, Pancreatite, Reazioni gastrointestinali
Patologie epatobiliari      Epatiti, Alterazione della funzionalità epatica
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      Eritema, Eritema multiforme, Pustolosi esantematosa generalizzata, Sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi epidermica, Angioedema
Patologie vascolari      Ipotensione (come sintomo di anafilassi)
Patologie renali e urinarie      Insufficienza renale acuta, Nefrite interstiziale, Ematuria, Anuria
Esami diagnostici      INR diminuito, INR aumentato, Enzimi epatici aumentati, Alanina amminotransferasi aumentata, Aspartato amminotransferasi aumentata, Fosfatasi alcalina ematica aumentata, Amilasi ematica aumentata, Gamma-glutamiltransferasi aumentata
In caso di sovradosaggio, il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile.
A dosi terapeutiche, gli effetti indesiderati correlati alla codeina sono paragonabili a quelli degli altri oppioidi, sebbene siano più rari e più modesti.
È possibile il verificarsi di: - Stipsi, nausea, vomito; - Sedazione, euforia, disforia; - Miosi, ritenzione urinaria; - Reazioni di ipersensibilità (prurito, orticaria e rash); - Sonnolenza, vertigini; - Broncospasmo, depressione respiratoria; - Sindrome da dolore addominale acuto, di tipo biliare o pancreatico, che suggeriscono spasmo dello sfintere di Oddi, che si verifica in particolare nei pazienti che hanno subito l’asportazione della cistifellea.
A dosaggi superiori a quelli terapeutici vi è un rischio di dipendenza e sindrome da astinenza a seguito di un’improvvisa interruzione della somministrazione che può essere osservata sia nei pazienti sia nei neonati nati da madri codeina-dipendenti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

L’esperienza clinica con l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e l’allattamento è limitata.
Gravidanza Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale.
Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi.
Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile.
Non ci sono adeguati e controllati studi riproduttivi con codeina durante la gravidanza.
Sebbene non vi è alcuna evidenza definitiva di malformazioni congenite nell’uomo dovute all’uso di codeina durante la gravidanza, un associazione non può essere esclusa.
L’uso materno di codeina in qualsiasi fase della gravidanza può essere associato a parto cesareo programmato, e l’uso nel terzo trimestre può essere associato ad un aumentato rischio di parto cesareo urgente ed emorragia post-partum.
L’uso materno di codeina nel terzo trimestre è stato associato con sindrome neonatale caratterizzata da sintomi da astinenza da oppioidi che includono irrequietezza, pianto eccessivo, tremori, ipotonia, tachipnea, piressia, vomito e diarrea.
Esiste il rischio di depressione respiratoria nei neonati in caso di assunzione di alte dosi prima della nascita.
La maggior parte degli studi epidemiologici escludono il rischio di malformazioni; studi su animali hanno dimostrato un effetto teratogeno.
Allattamento Dopo somministrazione orale, il paracetamolo è escreto nel latte materno.È stata riportata eruzione cutanea nei lattanti.
La codeina non deve essere usata durante l’allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3).
La codeina passa nel latte materno.
Alle normali dosi terapeutiche codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse ed è improbabile che possa influenzare negativamente il lattante.
Tuttavia, se il paziente è un ultra-rapido metabolizzatore del CYP2D6, livelli più elevati di metabolita attivo, morfina, possono essere presenti nel latte materno e in rarissimi casi, possono provocare sintomi di tossicita da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali.
È stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultra-rapida trattata con codeina a dosi terapeutiche.
PARYCOD è controindicato durante l’allattamento con latte materno.

Conservazione

PARYCOD 500mg/30mg compresse effervescenti Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidità.
Conservare a temperatura inferiore a 30°C.
La mezza compressa può essere conservata per 24 ore nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
PARYCOD 500mg/30mg granulato effervescente Conservare a temperatura inferiore a 25°C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

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