PARACALCITOLO TE 28CPS 1MCG FL
80,49 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 10/03/2015
Paracalcitolo Teva Italia è indicato per la prevenzione e il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario nei pazienti adulti con insufficienza renale cronica di Stadio 3/4 e con insufficienza renale cronica di Stadio 5 che sono sottoposti a emodialisi o dialisi peritoneale.
Ogni capsula molle contiene 1 microgrammo di paracalcitolo Ogni capsula molle contiene 2 mcg di paracalcitolo Eccipiente con effetto noto Ogni capsula molle contiene 1,42 mg di etanolo. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Il paracalcitolo non deve essere somministrato a pazienti che presentano tossicità alla vitamina D, ipercalcemia o ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Insufficienza Renale Cronica (CKD) negli Stadi 3 e 4 Paracalcitolo Teva Italia deve essere somministrato una volta al giorno, o quotidianamente o tre volte a settimana a giorni alterni.
Dose iniziale La dose iniziale deve essere calcolata tenendo conto dei livelli basali del paratormone intatto (iPTH).
Titolazione della dose I dosaggi devono essere personalizzati in base ai livelli sierici o plasmatici di iPTH, insieme al monitoraggio del calcio e del fosforo nel siero.Tabella 1.
Dose InizialeLivello Basale di iPTH Dose giornaliera Dose da assumere tre volte a settimana* ≤500 pg/ml (56 pmol/l) 1 microgrammo 2 mcg >500 pg/ml (56 pmol/l) 2 mcg 4 mcg * Da somministrare a giorni alterni e non più di frequente.
La Tabella 2 presenta un esempio di approccio per la titolazione della dose.
Dopo l’inizio del trattamento e durante i periodi di titolazione della dose, i livelli sierici di calcio devono essere monitorati con attenzione.Tabella 2.
Titolazione della DoseLivello di paratormone intatto (iPTH) basale Aggiustamento della dose a intervalli di 2-4 settimane Dose giornaliera Dose da assumere tre volte a settimana¹ Uguale o in aumento Aumentare 1 microgrammo Aumentare 2 mcg Diminuito di < 30% Diminuito di ≥ 30%, ≤ 60% Lasciare invariato Lasciare invariato Diminuito di >60% Diminuire² 1 microgrammo Diminuire² 2 mcg PTH intatto < 60 pg/ml (7 pmol/l) ¹Da somministrare a giorni alterni e non più di frequente.
²Se un paziente sta assumendo la dose più bassa del farmaco nel regime giornaliero o con frequenza di tre volte a settimana, ed è necessaria una riduzione della dose, è possibile ridurre la frequenza del dosaggio.
Se si osserva ipercalcemia o un prodotto calcio-fosforo persistentemente elevato superiore a 55 mg²/dl²(4,4 mmol²/l²), la dose di farmaci chelanti il fosforo a base di calcio deve essere ridotta o sospesa.
In alternativa, la dose di Paracalcitolo Teva Italia può essere ridotta o temporaneamente sospesa.
In caso di sospensione, la somministrazione del farmaco deve essere ripresa a un dosaggio inferiore, quando i livelli di calcio sierico e il prodotto calcio-fosforo rientrano nel range di riferimento.
Insufficienza Renale Cronica (CKD), Stadio 5 Paracalcitolo Teva Italia deve essere somministrato tre volte a settimana a giorni alterni.
Dose iniziale La dose iniziale di Paracalcitolo Teva Italia in mcg deve essere calcolata in base ai livelli basali di iPTH (pg/ml)/60 [(pmol/l)/7], fino a una dose massima iniziale di 32 mcg .
Titolazione della dose Il dosaggio successivo dovrà essere personalizzato e basato sui livelli di iPTH, calcio e fosforo nel siero.
Una titolazione della dose di paracalcitolo in capsule consigliata si basa sulla formula seguente:
OPPURETitolazione della dose (mcg ) = livello più recente di iPTH (pg/ml) 60
I livelli di calcio e fosforo nel siero devono essere attentamente monitorati dopo la dose iniziale, durante i periodi di titolazione della dose, e con la somministrazione concomitante di forti inibitori di P450 3A.Titolazione della dose (mcg ) = livello più recente di iPTH (pmol/l) 7
Se si osservano livelli elevati di calcio nel siero o un elevato prodotto calcio-fosforo e il paziente è in trattamento con un chelante del fosfato a base di calcio, la dose del chelante deve essere diminuita o sospesa, o il paziente deve passare al trattamento con un chelante del fosfato non a base di calcio.
Se il livello di calcio sierico è >11,0 mg/dl (2,8 mmol/l) o il prodotto calcio-fosforo è >70 mg²/dl²(5,6 mmol²/l²) o iPTH ≤150 pg/ml, la dose deve essere diminuita di 2 - 4 mcg rispetto a quella calcolata in base al livello più recente di iPTH/60 (pg/ml) [iPTH/7 (pmol/l)].
Se è necessario un ulteriore aggiustamento, la dose di paracalcitolo capsule deve essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione di questi parametri.
A mano a mano che il livello di iPTH si avvicina al range di riferimento, (150-300 pg/ml), possono essere necessari piccoli aggiustamenti personalizzati della dose per ottenere un livello stabile di iPTH.
In situazioni in cui il monitoraggio di iPTH, Ca o P avviene meno frequentemente di una volta a settimana, può essere giustificato un rapporto più ridotto fra dose iniziale/titolazione della dose.
Popolazioni speciali Compromissione epatica L’adeguamento della dose non è richiesto nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata.
Non vi sono esperienze in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 5.2).
Trapianto renale I pazienti sottoposti a trapianto renale con insufficienza renale cronica di Stadio 3 e 4 e iperparatiroidismo secondario non sono stati oggetto di studio durante i trial clinici di fase 3.
In base agli studi pubblicati, la dose iniziale e l’algoritmo di titolazione della dose per i pazienti che hanno subito un trapianto renale con insufficienza renale cronica di Stadio 3 e 4 e iperparatiroidismo secondario sono uguali a quelle dei pazienti con semplice insufficienza renale cronica di Stadio 3 e 4 e iperparatiroidismo secondario.
I livelli sierici di calcio e fosforo devono essere monitorati attentamente dopo l’inizio del trattamento, durante il periodo di titolazione della dose e durante la co-somministrazione di forti inibitori del citocromo P450 3A.
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di Paracalcitolo Teva Italia nei bambini fino ai 18 anni di età non sono state ancora stabilite.
I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Anziani Non sono state osservate differenze complessive di sicurezza ed efficacia tra pazienti anziani (65-75 anni) e pazienti più giovani, ma non si può escludere una maggiore sensibilità in alcuni soggetti anziani.
Modo di somministrazione Da assumere per via orale.
Paracalcitolo Teva Italia può essere assunto con o senza cibo. Avvertenze e precauzioni
- L’eccessiva soppressione della secrezione di paratormone può indurre un innalzamento dei livelli sierici di calcio e può determinare l’insorgenza di malattia ossea a basso turnover.
Per poter ottenere valori fisiologici di riferimento adeguati, è necessario effettuare un attento monitoraggio dei pazienti ed eseguire una titolazione individuale della dose.
Se si sviluppa un’ipercalcemia significativa dal punto di vista clinico e il paziente è sottoposto a terapia con un chelante del fosfato a base di calcio, si deve ridurre la dose di tale chelante o si deve interrompere la somministrazione del medesimo.
L’ipercalcemia cronica può essere associata a calcificazione vascolare generalizzata e ad altre calcificazioni dei tessuti molli.
I prodotti medicinali a base di fosfato o vitamina D-correlati non devono essere assunti in concomitanza al paracalcitolo in quanto si può verificare un aumento del rischio di ipercalcemia e si può manifestare un incremento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.5).
La tossicità indotta da digitale è potenziata dalla presenza di ipercalcemia imputabile a qualsiasi causa, quindi si deve usare la massima cautela quando la digitale viene prescritta in concomitanza al paracalcitolo (vedere paragrafo 4.5).
Nei pazienti pre-dializzati, il paracalcitolo, come altri attivatori del recettore della vitamina D, può incrementare il livello di creatinina nel siero (e pertanto diminuire la VFG stimata [eVFG]) senza alterare la velocità di filtrazione glomerulare (VFG) effettiva.
Si deve procedere con la massima cautela se il paracalcitolo viene somministrato in concomitanza con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5).
Avvertenza per gli eccipienti: Questo farmaco contiene una piccola quantità di etanolo (alcool), meno di 100 mg per capsula da 1 mcg e 2 mcg, che può essere dannoso nei soggetti affetti da alcoolismo (fare riferimento ai paragrafi 2 e 4.2).
Da prendere in considerazione nelle donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento, nei bambini e nei gruppi ad alto rischio come i pazienti affetti da epatopatia o epilessia. Interazioni
- Il ketoconazolo è un noto inibitore non specifico di vari enzimi del citocromo P450.
I dati disponibili in vivo ed in vitro suggeriscono che il ketoconazolo possa interagire con gli enzimi responsabili del metabolismo del paracalcitolo e di altri analoghi della vitamina D.
Quando si somministra il paracalcitolo in concomitanza con ketoconazolo, si deve usare cautela.
In soggetti sani è stato studiato l’effetto di dosi multiple di ketoconazolo, somministrato in dosi pari a 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica delle capsule di paracalcitolo.
In presenza di ketoconazolo, la Cmax del paracalcitolo è risultata influenzata solo in misura trascurabile, ma l’AUC0-∞ è quasi raddoppiata.
L’emivita media del paracalcitolo è risultata pari a 17,0 ore in presenza di ketoconazolo, rispetto all’emivita di 9,8 ore registrata quando il paracalcitolo è stato somministrato in monoterapia (vedere paragrafo 4.4).
I risultati di questo studio indicano che, in seguito a somministrazione di paracalcitolo per via orale o endovenosa, è improbabile che l’ampliamento massimo dell’AUC∞ del paracalcitolo, dovuto all’interazione farmacologica con il ketoconazolo, possa essere superiore al doppio.
Non sono stati condotti studi di interazione specifici.
La tossicità indotta dalla digitale risulta potenziata dall’ipercalcemia imputabile a qualsiasi causa, quindi si deve usare cautela in caso di pazienti sottoposti a terapia con il paracalcitolo che devono assumere in concomitanza anche la digitale.
I prodotti medicinali a base di fosfato o vitamina D-correlati non devono essere assunti in concomitanza al paracalcitolo in quanto si può verificare un aumento del rischio di ipercalcemia e si può manifestare un incremento del prodotto Calcio-fosforo (vedere paragrafo 4.4).
Alte dosi di preparazioni a base di calcio o di diuretici tiazidici possono aumentare il rischio di ipercalcemia.
I preparati a base di magnesio (ad es., gli antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza ai preparati a base di vitamina D poiché si può manifestare ipermagnesiemia.
I preparati a base di alluminio (ad esempio, antiacidi, chelanti del fosfato) non devono essere somministrati in concomitanza a preparati a base di vitamina D in terapia cronica, in quanto si può verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e può manifestarsi tossicità ossea da alluminio.I medicinali che alterano l’assorbimento intestinale di vitamine liposolubili, come ad esempio colestiramina, possono interferire con l’assorbimento di Paracalcitolo Teva Italia capsule. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di paracalcitolo capsule è stata valutata in tre studi clinici multicentrici, in doppio cieco, controllati con placebo della durata di 24 settimane a cui hanno partecipato 220 pazienti affetti da insufficienza renale cronica di Stadio 3 e 4 e in uno studio clinico multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo della durata di 12 settimane a cui hanno partecipato 88 pazienti affetti da insufficienza renale cronica di Stadio 5.
Inoltre, durante l’esperienza post-marketing con le capsule di paracalcitolo sono stati effettuati due ulteriori studi.
Le reazioni avverse più comunemente segnalate nei pazienti trattati con il paracalcitolo sono ipercalcemia e aumento di prodotto calcio-fosfato.
Negli studi clinici relativi allo Stadio 3/4 e allo Stadio 5, l’incidenza di ipercalcemia è stata del 2% per paracalcitolo (3/167) rispetto allo 0% per il placebo (0/137) e il prodotto calcio-fosfato elevato è stato dell’11% per paracalcitolo (19/167) rispetto al 6% per il placebo (8/137).
Elenco tabulato delle reazioni avverse Tutti le reazioni avverse associate con paracalcitolo sono elencate nella Tabella 3 in base alla Classificazione sistemica organica secondo MedDRA ed alla frequenza.
Sono stati utilizzati i seguenti gruppi di frequenza: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1000); molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 3.
Reazioni Avverse Riportate con paracalcitolo negli Studi Clinici e dall’Esperienza Post-Marketing
* Le frequenze per le reazioni avverse osservate durante l’esperienza post-marketing non possono essere stimate e sono state riportate come "Non nota".Classificazione sistemica organica Frequenza* Reazione avversa Infezioni ed infestazioni Non comune Infezione polmonare Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità Non nota Angioedema, edema della laringe Patologie endocrine Non comune Ipoparatiroidismo Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Ipercalcemia Non comune Appetito ridotto, iperfosfatemia, ipocalcemia Patologie del sistema nervoso Non comune Capogiro, disgeusia Patologie cardiache Non comune Palpitazioni Patologie gastrointestinali Non comune Fastidio addominale, dolore addominale superiore, stipsi, diarrea, bocca secca, malattia da reflusso gastroesofageo, nausea, vomito Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Acne, prurito, eruzione cutanea, orticaria Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune Spasmi muscolari, mialgia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune Dolorabilità mammaria Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Astenia, malessere, edema periferico, dolore Esami diagnostici Comune Aumento di prodotto calcio-fosfato Non comune Creatinina ematica aumentataâE. , valori degli enzimi epatici anomali
âE. Questa reazione avversa è stata osservata negli studi in pazienti pre-dialisi (vedere anche paragrafo 4.4) Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Non esistono dati adeguati sull’uso del paracalcitolo in donne in gravidanza.
Gli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale legato all’uso umano non è noto, pertanto paracalcitolo non deve essere usato se non è strettamente necessario.
Allattamento Non è noto se paracalcitolo venga escreto nel latte materno.
Studi condotti su animali hanno dimostrato che il paracalcitolo o i suoi metaboliti vengono escreti in piccole quantità nel latte materno.
La decisione in merito al proseguimento o alla sospensione dell’allattamento al seno, o al proseguimento o alla sospensione della terapia con Paracalcitolo Teva Italia deve prendere in considerazione il beneficio dell’allattamento al seno del neonato e il beneficio della terapia con Paracalcitolo Teva Italia per la donna. Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.