PANTOPRAZOLO ABC 14CPR 40MG
7,30 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 15/10/2015
Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti è indicato negli adulti e adolescenti di età pari o superiore ai 12 anni per – Esofagite da reflusso Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti è indicato negli adulti per: – Eradicazione dell’Helicobacter pylori (H. Pylori) in associazione a terapia antibiotica adeguata in pazienti con ulcera associata a H. pylpori. – Ulcera gastrica e duodenale. – Sindrome di Zollinger–Ellison e altri disturbi da ipersecrezione.
Ogni compressa gastroresistente contiene 40 mg di pantoprazolo (come pantoprazolo sodico sesquidrato) Eccipienti con effetti noti: Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, derivati benzimidazolici, o, ad uno qualsiasi degli altri eccipienti elencati al paragrafo 6.1
Posologia
- Posologia Adulti e adolescenti di età pari o superiore ai 12 anni Esofagite da reflusso Una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse dure gastro–resistenti al giorno.
In casi particolari, soprattutto nei pazienti che non hanno risposto ad altri tipi di trattamenti, la dose può essere raddoppiata (cioè portata a 2 compresse al giorno).
Per l’esofagite da reflusso, generalmente è necessario un trattamento di 4 settimane.
Se tale periodo non è sufficiente, di solito si ottiene la cicatrizzazione nelle successive 4 settimane di trattamento.
Adulti Eradicazione dell’H.
pylori in associazione a due antibiotici specifici I pazienti positivi per H.
pylori ed affetti da ulcera gastrica o duodenale, devono essere sottoposti a eradicazione del batterio con una terapia di associazione.
È necessario consultare le linee guida ufficiali locali (es.
raccomandazioni nazionali) relative alla resistenza batterica nonché all’uso e alla prescrizione adeguati di antibatterici.
In base al profilo di resistenza, per eradicare l’H.
pylori si possono raccomandare le seguenti associazioni terapeutiche: a) due volte al giorno una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti + due volte al giorno 1000 mg di amoxicillina + due volte al giorno 500 mg di claritromicina b) due volte al giorno una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti + due volte al giorno 400–500 mg di metronidazolo (in alternativa, 500 mg di tinidazolo) + due volte al giorno 250–500 mg di claritromicina c) due volte al giorno una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse dure gastro–resistenti + due volte al giorno 1000 mg di amoxicillina + due volte al giorno 400–500 mg di metronidazolo (in alternativa, 500 mg di tinidazolo) Nella terapia di associazione per l’eradicazione dell’infezione di H.
pylori, la seconda compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti deve essere assunta 1 ora prima della cena.
La terapia di associazione va generalmente effettuata per 7 giorni e può essere prolungata di altri 7 giorni per un totale di due settimane.
Se, per assicurare la cicatrizzazione dell’ulcera, è indicato un ulteriore trattamento con pantoprazolo, si deve adottare la posologia raccomandata per il trattamento dell’ulcera duodenale e gastrica.
Se i pazienti non sono idonei alla terapia di associazione, per esempio, in caso di negatività per l’H.
pylori, per la monoterapia con Pantoprazolo ABC 40 mg compresse dure gastro–resistenti si applicano le seguenti linee guida.
Trattamento dell’ulcera gastrica Una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse dure gastro–resistenti al giorno.
In casi particolari, soprattutto nei pazienti che non hanno risposto ad altri tipi di trattamenti, la dose può essere raddoppiata (cioè portata a 2 compresse di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti al giorno).
Per l’ulcera gastrica, generalmente è necessario un trattamento di 4 settimane.
Se tale periodo non è sufficiente, si ottiene la cicatrizzazione di solito nelle successive 4 settimane di trattamento.
Trattamento dell’ulcera duodenale Una compressa di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti al giorno.
In casi particolari, soprattutto nei pazienti che non hanno risposto ad altri tipi di trattamenti, la dose può essere raddoppiata (cioè portata a 2 compresse di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti al giorno).
In genere, l’ulcera duodenale cicatrizza in 2 settimane.
Se un trattamento di 2 settimane non è sufficiente, nella maggior parte dei casi si ottiene la cicatrizzazione nelle successive 2 settimane di trattamento.
Sindrome di Zollinger–Ellison e altri disturbi da ipersecrezione Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger–Ellison e di altri disturbi da ipersecrezione, la terapia deve iniziare con una dose giornaliera di 80 mg (2 compresse di Pantoprazolo ABC 40 mg compresse gastro–resistenti).
Successivamente, la dose può essere aggiustata in funzione dei valori della secrezione acida gastrica.
In caso di dosi superiori a 80 mg al giorno, la dose giornaliera deve essere divisa in 2 somministrazioni al giorno.
È possibile aumentare temporaneamente la dose al di sopra di 160 mg di pantoprazolo, ma per il periodo strettamente necessario a ottenere un adeguato controllo della secrezione acida.
La durata della terapia per la sindrome di Zollinger–Ellison e per altri disturbi da ipersecrezione non prevede limitazioni e deve essere adattata alle necessità cliniche.
Pazienti con insufficienza epatica Nei pazienti con insufficienza epatica grave non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di Pantoprazolo ABC (1 compressa da 20 mg di pantoprazolo).
Dal momento che non sono disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia di Pantoprazolo ABC nella terapia di associazione nei pazienti con disfunzione epatica da moderata a grave, non si deve somministrare Pantoprazolo ABC in associazione al trattamento per l’eradicazione dell’H. pylori in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con insufficienza renale Non è necessario alcun aggiustamento posologico nei pazienti con insufficienza renale.
Dal momento che non sono disponibili dati sulla sicurezza e l’efficacia di Pantoprazolo ABC nella terapia di associazione nei pazienti con insufficienza renale, non si deve somministrare Pantoprazolo ABC in associazione al trattamento per l’eradicazione dell’H.
pylori in questi pazienti.
(vedere sezione 5.2) Persone anziane Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani.
(vedere sezione 5.2) Popolazione pediatrica L’uso di Pantoprazolo ABC non è raccomandato nei bambini al di sotto di 12 anni di età a causa dei dati limitati sulla sicurezza ed efficacia in questa fascia di età (vedi sezione 5.2).
Modo di somministrazione Uso orale Le compresse non devono essere masticate o frantumate, ma deglutite intere con un po’ di acqua 1 ora prima del pasto. Avvertenze e precauzioni
- Insufficienza epatica Nei pazienti con grave insufficienza epatica, gli enzimi epatici devono essere monitorati regolarmente durante il trattamento con il pantoprazolo, in particolare durante terapie a lungo termine.
In caso di aumento degli enzimi epatici, si deve sospendere il trattamento (vedere paragrafo 4.2).
Terapia di associazione In caso di terapia di associazione, si considerino i riassunti delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi medicinali.
Neoplasia gastrica La risposta sintomatica del pantoprazolo può mascherare i sintomi di una neoplasia gastrica e può ritardarne la diagnosi.
In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (es.
significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di ulcera gastrica, si deve escludere l’esistenza di una neoplasia.
Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato, valutare la necessità di ulteriori indagini.
Co–somministrazione con inibitori della proteasi dell’HIV Non è raccomandata la somministrazione concomitante inibitori della pompa protonica con inibitori della proteasi dell’HIV, per i quali l’ assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come ad esempio quello dell’atazanavir, a causa della notevole riduzione della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.5).
Influenza sull’assorbimento della vitamina B12 Nei pazienti con la sindrome di Zollinger–Ellison e con altri disturbi da ipersecrezione per i quali sia necessario il trattamento a lungo termine, il pantoprazolo, come tutti i farmaci che inibiscono la secrezione acida, potrebbe ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa dell’ipo o acloridria.
Questa eventualità deve essere considerata nelle terapie a lungo termine nei pazienti con ridotte riserve corporee o che presentano fattori di rischio per un ridotto assorbimento di vitamina B12, qualora si osservino sintomi clinici correlati.
Trattamento a lungo termine Nel trattamento a lungo termine, in modo particolare quando si supera un periodo di trattamento di 1 anno, i pazienti devono essere sottoposti a controlli periodici.
Infezioni gastrointestinali sostenute da batteri Ci si potrebbe attendere che il pantoprazolo, come tutti gli inibitori della pompa protonica (IPP), aumenti la conta dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale superiore.
Il trattamento con Pantoprazolo ABC compresse gastro–resistenti potrebbe portare a un modesto incremento del rischio di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella e Campylobacter e C difficile.
Ipomagnesiemia E’ stato osservato che gli inibitori di pompa protonica come Pantoprazolo in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia.
Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritmia ventricolare.
Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati.
L’ipomagnesiemia, nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.
Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio all’inizio e periodicamente nei pazienti in trattamento con PPI per un periodo prolungato o in terapia con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).
Fratture dell’osso Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento di rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti.
Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%.
Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio.
I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un adeguata quantità di vitamina D e calcio.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS.
In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con Pantoprazolo ABC.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.
Interferenza con esami di laboratorio Un aumentato livello di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini.
Per evitare tale interferenza, il trattamento con Pantoprazolo ABC deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA (vedere paragrafo 5.1).
Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Interazioni
- Prodotti medicinali con assorbimento dipendente del pH Farmacocinetica A causa della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acida gastrica, pantoprazolo può interferire con l’assorbimento di altri farmaci dove il pH gastrico è un importante determinante della disponibilità orale, es.
alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib.
Medicinali inibitori della proteasi dell’HIV La co–somministrazione di pantoprazolo non è raccomandata con inibitori della proteasi dell’HIV, per i quali l’assorbimento dipende dal pH acido intragastrico, come ad esempio atazanavir, a causa della notevole riduzione della loro biodisponibilità (vedere paragrafo 4.4).
Se la combinazione di inibitori della proteasi dell’HIV con un inibitore della pompa protonica è ritenuta inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (ad es.
la carica virale).
Non deve essere superata la dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo.
Può’ essere necessario regolare il dosaggio dell’inibitore della proteasi dell’HIV.
Anticoagulanti cumarinici (fenprocumone o warfarin) La co–somministrazione di pantoprazolo con warfarin o fenprocumone non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin, fenprocumone o dell’INR.
Tuttavia, ci sono state segnalazioni di aumento del tempo di protrombina INR nei pazienti in trattamento con inibitori della pompa protonica in concomitanza di trattamento con warfarin o fenprocumone.
L’incremento del tempo di protrombina INR può portare a sanguinamenti anomali e persino alla morte.
I pazienti trattati con pantoprazolo e fenprocumone o warfarin, potrebbero necessitare di essere monitorati per l’aumento del tempo di protrombina/INR.
Metotrexato E’ stato osservato che l’uso concomitante di Metotrexato ad alte dosi (ad esempio 300 mg) e inibitori di pompa protonica porta ad un aumento dei livelli di metotrexato in alcuni pazienti.
Pertanto, in situazioni in cui vengono utilizzate alte dosi di metotrexato, ad esempio il cancro e la psoriasi, può essere necessario considerare la sospensione temporanea di pantoprazolo.
Altri studi di interazione Il Pantoprazolo è ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del citocromo P450.
La principale via di metabolizzazione è la demetilazione da parte del CYP2C19; tra le altre vie metaboliche figura l’ossidazione mediante CYP3A4.
Studi di interazione con altri farmaci metabolizzati attraverso queste vie, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel ed etinilestradiolo non hanno evidenziato interazioni clinicamente significative.
Non puòessere esclusa un’interazione di Pantoprazolo con altri medicinali o composti che vengano metabolizzati attraverso lo stesso sistema enzimatico.
I risultati di una serie di studi di interazione dimostrano che pantoprazolo non influenza il metabolismo di sostanze attive metabolizzate dal CYP1A2 (come caffeina, teofillina), dal CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), dal CYP2D6 (come metoprololo), dal CYP2E1 (come etanolo) e non interferisce con l’assorbimento della digossina mediato dalla p–glicoproteina.
Non si sono evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneamente.
Sono stati condotti anche studi di interazione somministrando pantoprazolo in concomitanza con antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina).
Non sono state evidenziate interazioni clinicamente significative.
Prodotti medicinali che inibiscono o inducono il CYP2C19: Gli inibitori di CYP2C19 come fluvoxamina potrebbero aumentare l’esposizione sistemica di pantoprazolo.
Puo’ essere considerata una riduzione della dose per i pazienti trattati a lungo termine con alte dosi di pantoprazolo, o quelli con insufficienza epatica.
Gli induttori enzimatici che influenzano il CYP2C19 e il CYP3A4 come la rifampicina e l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre le concentrazioni plasmatiche degli IPP che vengono metabolizzati attraverso questi sistemi enzimatici. Effetti indesiderati
- Ci si può aspettare che circa il 5% dei pazienti manifesti reazioni avverse da farmaco (ADR).
Le reazioni avverse ai farmaci più comunemente riportate sono diarrea e cefalea, entrambe riscontrate in circa l’1% dei pazienti.
La seguente tabella elenca le reazioni avverse riportate con pantoprazolo, ordinate in base alla frequenza così classificata: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Per tutte le reazioni avverse rilevate nell’esperienza post–marketing, non è possibile stabilire alcuna frequenza di reazione avversa e quindi esse sono indicate con frequenza "non nota".
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1.
Reazioni avverse con pantoprazolo negli studi clinici e nell’esperienza post–marketing
¹ In associazione a ipomagnesemia ² come conseguenza di disturbi elettrolitici Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.Frequenza Classificazione per sistemi e organi Non comune Raro Molto raro Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Agranulocitosi trombocitopenia, leucopenia Pancitopenia Disturbi del sistema immunitario ipersensibilità (compresi reazioni anafilattiche e shock anafilattico) Disturbi del metabolismo e della nutrizione iperlipidemia e aumento dei lipidi (trigliceridi, colesterolo), variazioni di peso iponatremia ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4), Ipocalcemia¹; Ipopotassemia Disturbi psichiatrici disturbi del sonno depressione (e tutte le esacerbazioni) disorientamento (e tutte le esacerbazioni) allucinazioni, confusione (in modo particolare in pazienti predisposti, così come l’esacerbazione di questi sintomi in caso di disturbo preesistente) Patologie del sistema nervoso cefalea, capogiri Disturbi del gusto Parestesia Patologie dell’occhio disturbi della vista/visione offuscata Patologie gastrointestinali nausea/vomito, distensione e gonfiore addominale, stipsi, secchezza delle fauci, dolore e disturbi addominali Patologie epatobiliari aumento dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, γ–GT) aumento della bilirubina lesione epatocellulare, ittero, insufficienza epatocellualre Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo rash/esantema/eruzione, prurito orticaria, angioedema sindrome di Stevens–Johnson, sindrome di Lyell; eritema multiforme, fotosensibilità.
Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrago 4.4)Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4). artralgia, mialgia Spasmi muscolari² Patologie renali e urinarie nefrite interstiziale (con possibile progressione ad insufficienza renale) Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella ginecomastia Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione astenia, affaticamento e malessere Aumento della temperatura corporea, edema periferico
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Una modesta quantità di dati in donne gravide (tra 300–1000 esiti di gravidanza) non indicano malformazioni feto/neonatali causate dalla tossicità di pantoprazolo.
Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
In via precauzionale, è preferibile evitare l’uso di Pantoprazolo durante la gravidanza.
Allattamento Gli studi sull’animale hanno dimostrato l’escrezione di pantoprazolo nel latte materno.
Non ci sono informazioni sufficienti sull’escrezione di pantoprazolo nel latte materno, anche se è stata riportata l’escrezione nel latte materno.
Non può essere escluso un rischio per il neonato/lattante.
Pertanto, deve essere presa una decisione circa la sospensione dell’allattamento al seno o la sospensione/astensione della terapia con Pantoprazolo ABC tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il neonato e il beneficio della terapia con Pantoprazolo ABC per le madri Fertilità Studi su animali non hanno evidenziato la diminuzione della fertilità in seguito alla somministrazione di pantoprazolo (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Non conservare a temperatura superiore ai 30° C
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.