PALIPERIDONE TE 1SIR 75MG RP

275,50 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: PALIPERIDONE PALMITATO
  • ATC: N05AX13
  • Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB.
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 26/03/2022

Paliperidone Teva Italia è indicato per la terapia di mantenimento della schizofrenia in pazienti adulti stabilizzati con paliperidone o risperidone. In pazienti adulti selezionati con schizofrenia e che abbiano precedentemente risposto a paliperidone o risperidone orale, è possibile usare paliperidone senza una precedente stabilizzazione con trattamento orale, se i sintomi psicotici sono da lievi a moderati e se è necessario un trattamento iniettabile ad azione prolungata.
Paliperidone Teva Italia 50 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni siringa pre-riempita contiene 78 mg di paliperidone palmitato in 0,5 ml equivalente a 50 mg di paliperidone. Paliperidone Teva Italia 75 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni siringa pre-riempita contiene 117 mg di paliperidone palmitato in 0,75 ml equivalente a 75 mg di paliperidone. Paliperidone Teva Italia 100 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni siringa pre-riempita contiene 156 mg di paliperidone palmitato in 1 ml equivalente a 100 mg di paliperidone. Paliperidone Teva Italia 150 mg sospensione iniettabile a rilascio prolungato Ogni siringa pre-riempita contiene 234 mg di paliperidone palmitato in 1,5 ml equivalente a 150 mg di paliperidone. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, a risperidone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Posologia Si raccomanda di iniziare il trattamento con Paliperidone Teva Italia con una dose di 150 mg al giorno 1 di trattamento e una dose di 100 mg una settimana dopo (giorno 8), in entrambi i casi somministrate nel muscolo deltoide per ottenere rapidamente le concentrazioni terapeutiche (vedere paragrafo 5.2).
La terza dose deve essere somministrata un mese dopo la seconda dose iniziale.
La dose di mantenimento mensile raccomandata è di 75 mg; alcuni pazienti possono trarre beneficio da dosi minori o maggiori entro il range raccomandato di 25-150 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
I pazienti in sovrappeso o obesi possono richiedere dosi nel range superiore (vedere paragrafo 5.2).
Dopo la seconda dose iniziale è possibile somministrare le dosi di mantenimento mensili nel muscolo deltoide o gluteo.
L’aggiustamento della dose di mantenimento può essere effettuato mensilmente.
Nell’apportare aggiustamenti della dose devono essere considerate le caratteristiche di rilascio prolungato di Paliperidone Teva Italia (vedere paragrafo 5.2) poiché l’effetto pieno delle dosi di mantenimento potrebbe non risultare evidente per diversi mesi.
Passaggio da paliperidone orale a rilascio prolungato o da risperidone orale a Paliperidone Teva Italia Il trattamento con Paliperidone Teva Italia deve essere iniziato come descritto in precedenza all’inizio del paragrafo 4.2.
Durante il trattamento di mantenimento mensile con Paliperidone Teva Italia, i pazienti precedentemente stabilizzati con dosi diverse di paliperidone compresse a rilascio prolungato possono ottenere un’esposizione simile a paliperidone allo stato stazionario attraverso l’iniezione.
Le dosi di mantenimento di Paliperidone Teva Italia necessarie per ottenere un’esposizione simile allo stato stazionario sono indicate di seguito:
Dosi di paliperidone compresse a rilascio prolungato e di Paliperidone Teva Italia necessarie per ottenere un’esposizione simile a paliperidone allo stato stazionario durante il trattamento di mantenimento
Dose precedente di paliperidone compresse a rilascio prolungato Iniezione di Paliperidone Teva Italia
3 mg al giorno 25-50 mg al mese
6 mg al giorno 75 mg al mese
9 mg al giorno 100 mg al mese
12 mg al giorno 150 mg al mese
Al momento dell’inizio del trattamento con Paliperidone Teva Italia è possibile interrompere la precedente terapia con paliperidone orale o risperidone orale.
Alcuni pazienti possono trarre beneficio da una sospensione graduale.
Alcuni pazienti che passano da dosi orali di paliperidone più elevate (ad es.
9-12 mg al giorno) a iniezioni nel gluteo con Paliperidone Teva Italia possono presentare un’esposizione plasmatica inferiore durante i primi 6 mesi successivi al passaggio.
In alternativa si potrebbe pertanto valutare di somministrare iniezioni nel deltoide per i primi 6 mesi.
Passaggio da risperidone iniettabile a rilascio prolungato a Paliperidone Teva Italia Quando i pazienti effettuano il passaggio da risperidone iniettabile a rilascio prolungato, questi devono iniziare la terapia con Paliperidone Teva Italia al posto della successiva iniezione programmata.
La somministrazione di Paliperidone Teva Italia deve poi proseguire a intervalli mensili.
In questo caso il regime posologico iniziale di una settimana che include le iniezioni intramuscolari (rispettivamente al giorno 1 e al giorno 8), come descritto nella sezione precedente del paragrafo 4.2 non è necessario.
I pazienti precedentemente stabilizzati con dosi diverse di risperidone iniettabile a rilascio prolungato, possono ottenere un’esposizione simile a paliperidone allo stato stazionario durante il trattamento di mantenimento con dosi mensili di Paliperidone Teva Italia in base allo schema seguente:
Dosi di risperidone iniettabile a rilascio prolungato e di Paliperidone Teva Italia necessarie per ottenere un’esposizione simile a paliperidone allo stato stazionario
Dose precedente di risperidone iniettabile a rilascio prolungato Iniezione di Paliperidone Teva Italia
25 mg ogni 2 settimane 50 mg al mese
37,5 mg ogni 2 settimane 75 mg al mese
50 mg ogni 2 settimane 100 mg al mese
L’interruzione del trattamento con medicinali antipsicotici deve essere effettuata nel rispetto delle informazioni prescrittive appropriate.
Se il trattamento con Paliperidone Teva Italia viene interrotto, devono essere considerate le sue caratteristiche di rilascio prolungato.
La necessità di proseguire la terapia con medicinali preesistenti contro i sintomi extrapiramidali (EPS) deve essere rivalutata periodicamente.
Mancata assunzione di una dose Come evitare la mancata assunzione di una dose Si raccomanda di somministrare la seconda dose iniziale di Paliperidone Teva Italia una settimana dopo la prima dose.
Per evitare la mancata assunzione di una dose è possibile somministrare la seconda dose ai pazienti 4 giorni prima o 4 giorni dopo il termine stabilito di una settimana (giorno 8).
Analogamente, dopo il regime iniziale, si raccomanda di somministrare la terza iniezione e le iniezioni successive una volta al mese.
Per evitare la mancata assunzione di una dose mensile è possibile somministrare l’iniezione ai pazienti fino a 7 giorni prima o 7 giorni dopo il termine mensile stabilito.
Se la data prevista per la seconda iniezione di Paliperidone Teva Italia (giorno 8 ± 4 giorni) non è stata rispettata, la modalità raccomandata per riprendere la terapia dipende dal tempo trascorso dalla prima iniezione somministrata al paziente.
Mancata assunzione della seconda dose iniziale (< 4 settimane dalla prima iniezione) Se sono trascorse meno di 4 settimane dalla prima iniezione, il paziente deve ricevere la seconda iniezione di 100 mg nel muscolo deltoide il prima possibile.
Una terza iniezione di Paliperidone Teva Italia di 75 mg nel muscolo deltoide o gluteo deve essere somministrata 5 settimane dopo la prima iniezione (indipendentemente da quando sia stata praticata la seconda iniezione).
A partire da questo momento deve essere seguito il normale ciclo mensile di iniezioni nel muscolo deltoide o gluteo di 25-150 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
Mancata assunzione della seconda dose iniziale (4-7 settimane dalla prima iniezione) Se sono trascorse da 4 a 7 settimane dalla prima iniezione di Paliperidone Teva Italia, riprendere la somministrazione con due iniezioni di 100 mg come segue: 1.
un’iniezione nel deltoide il prima possibile; 2.
un’altra iniezione nel deltoide una settimana dopo; 3.
ripresa del normale ciclo mensile di iniezioni nel muscolo deltoide o gluteo di 25-150 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
Mancata assunzione della seconda dose iniziale (> 7 settimane dalla prima iniezione) Se sono trascorse più di 7 settimane dalla prima iniezione di Paliperidone Teva Italia, iniziare la somministrazione come descritto nelle raccomandazioni relative all’inizio del trattamento con Paliperidone Teva Italia indicate precedentemente.
Mancata assunzione di una dose di mantenimento mensile (da 1 mese a 6 settimane) Dopo l’inizio del trattamento, il ciclo di iniezioni raccomandato di Paliperidone Teva Italia è mensile.
Se sono trascorse meno di 6 settimane dall’ultima iniezione, deve essere somministrata il prima possibile la dose stabilizzata in precedenza, seguita da iniezioni a intervalli mensili.
Mancata assunzione di una dose di mantenimento mensile (da > 6 settimane a 6 mesi) Se sono trascorse più di 6 settimane dall’ultima iniezione di Paliperidone Teva Italia, le raccomandazioni sono le seguenti: Per i pazienti stabilizzati con dosi da 25 a 100 mg 1.
un’iniezione nel deltoide il prima possibile alla stessa dose con la quale il paziente è stato stabilizzato in precedenza; 2.
un’altra iniezione nel deltoide (stessa dose) una settimana dopo (giorno 8); 3.
ripresa del normale ciclo mensile di iniezioni nel muscolo deltoide o gluteo di 25-150 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
Per i pazienti stabilizzati con 150 mg 1.
un’iniezione nel deltoide il prima possibile alla dose di 100 mg; 2.
un’altra iniezione nel deltoide una settimana dopo (giorno 8) alla dose di 100 mg; 3.
ripresa del normale ciclo mensile di iniezioni nel muscolo deltoide o gluteo di 25-150 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
Mancata assunzione di una dose di mantenimento mensile (> 6 mesi) Se sono trascorsi più di 6 mesi dall’ultima iniezione di Paliperidone Teva Italia, iniziare la somministrazione come descritto nelle raccomandazioni relative all’inizio del trattamento con Paliperidone Teva Italia indicate precedentemente.
Popolazioni speciali Anziani L’efficacia e la sicurezza negli anziani di età > 65 anni non sono state stabilite.
In generale, la posologia di Paliperidone Teva Italia raccomandata per i pazienti anziani con funzionalità renale nella norma è la stessa dei pazienti adulti più giovani con funzionalità renale nella norma.
Tuttavia, poiché i pazienti anziani potrebbero presentare una ridotta funzionalità renale, potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose (per le raccomandazioni sulla posologia in pazienti con compromissione renale, vedere di seguito il paragrafo Compromissione renale).
Compromissione renale Paliperidone non è stato studiato in maniera sistematica nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Per i pazienti con lieve compromissione renale (clearance della creatinina da ≥ 50 a < 80 mL/min), l’inizio raccomandato del trattamento con Paliperidone Teva Italia prevede una dose di 100 mg al giorno di trattamento 1 e una dose di 75 mg una settimana dopo, in entrambi i casi somministrata nel muscolo deltoide.
La dose di mantenimento mensile raccomandata è di 50 mg con un range di 25-100 mg in base alla tollerabilità e/o all’efficacia soggettive dei pazienti.
Paliperidone Teva Italia non è raccomandato nei pazienti con compromissione renale moderata o severa (clearance della creatinina < 50 mL/min) (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione epatica In base all’esperienza con paliperidone orale, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica lieve o moderata.
Dal momento che paliperidone non è stato studiato nei pazienti con compromissione epatica severa, in tali pazienti si raccomanda cautela (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di paliperidone in bambini e adolescenti di età < 18 anni non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Paliperidone Teva Italia è esclusivamente per uso intramuscolare.
Non deve essere somministrato tramite altre vie.
Deve essere iniettato lentamente e in profondità nel muscolo deltoide o gluteo.
Ciascuna iniezione deve essere praticata da un operatore sanitario.
La somministrazione deve avvenire in una singola iniezione.
La dose non deve essere somministrata in iniezioni separate.
Le dosi iniziali dei giorni 1 e 8 devono essere somministrate entrambe nel muscolo deltoide per ottenere rapidamente le concentrazioni terapeutiche (vedere paragrafo 5.2).
Dopo la seconda dose iniziale è possibile somministrare le dosi di mantenimento mensili nel muscolo deltoide o gluteo.
In caso di dolore in sede di iniezione, è necessario valutare il passaggio dal gluteo al deltoide (e viceversa) se tale fastidio non è ben tollerato (vedere paragrafo 4.8).
È inoltre raccomandata l’alternanza tra lato sinistro e lato destro (vedere di seguito).
Per le istruzioni sull’uso e sulla manipolazione di Paliperidone Teva Italia, vedere il foglio illustrativo (informazioni destinate a medici o operatori sanitari).
Somministrazione nel muscolo deltoide Le dimensioni raccomandate dell’ago per la somministrazione iniziale e di mantenimento di Paliperidone Teva Italia nel muscolo deltoide sono determinate dal peso del paziente.
Per un peso ≥ 90 kg si raccomanda un ago da 1½ pollici, 22 G (38,1 mm x 0,72 mm).
Per un peso < 90 kg si raccomanda un ago da 1 pollice, 23 G (25,4 mm x 0,64 mm).
Le iniezioni nel deltoide devono essere alternate tra i due muscoli deltoidi.
Somministrazione nel muscolo gluteo Le dimensioni raccomandate dell’ago per la somministrazione di mantenimento di Paliperidone Teva Italia nel muscolo gluteo sono 1½ pollici, 22 G (38,1 mm x 0,72 mm).
La somministrazione deve essere eseguita nel quadrante superiore esterno dell’area del gluteo.
Le iniezioni nel gluteo devono essere alternate tra i due muscoli glutei.

Avvertenze e precauzioni

Uso in pazienti in stato di agitazione acuta o in stato psicotico severo Paliperidone Teva Italia non deve essere usato per gestire stati di agitazione acuta o stati psicotici severi in cui è necessario un controllo immediato dei sintomi.
Intervallo QT Prestare cautela quando si prescrive paliperidone a pazienti con malattia cardiovascolare nota o anamnesi familiare positiva per prolungamento dell’intervallo QT e in caso di uso concomitante con altri medicinali ritenuti in grado di prolungare l’intervallo QT.
Sindrome neurolettica maligna Con paliperidone è stata segnalata la sindrome neurolettica maligna (SNM), caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità del sistema nervoso autonomo, alterazione dello stato di coscienza e livelli sierici elevati di creatinfosfochinasi.
Altri segni clinici possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) e insufficienza renale acuta.
Se un paziente sviluppa segni o sintomi indicativi di SNM, il trattamento con paliperidone deve essere interrotto.
Discinesia tardiva/sintomi extrapiramidali I medicinali con azione antagonista sui recettori dopaminergici sono stati associati all’induzione di discinesia tardiva caratterizzata da movimenti ritmici involontari, soprattutto della lingua e/o del viso.
Se si manifestano segni e sintomi di discinesia tardiva, valutare l’interruzione di tutti i trattamenti antipsicotici, incluso paliperidone.
È necessario prestare cautela nei pazienti in trattamento concomitante con psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) e paliperidone, poiché potrebbero emergere sintomi extrapiramidali nel momento in cui si aggiusta la dose di uno o entrambi i medicinali.
Si raccomanda la sospensione graduale del trattamento con stimolanti (vedere paragrafo 4.5).
Leucopenia, neutropenia e agranulocitosi Con paliperidone sono stati segnalati eventi di leucopenia, neutropenia e agranulocitosi.
Durante la sorveglianza post-marketing, l’agranulocitosi è stata segnalata molto raramente (< 1/10.000 pazienti).
I pazienti con anamnesi positiva per bassa conta dei leucociti (WBC) clinicamente significativa o leucopenia/neutropenia farmaco-indotta devono essere monitorati durante i primi mesi di terapia, valutando l’interruzione del trattamento con Paliperidone Teva Italia al primo segno di riduzione clinicamente significativa della WBC in assenza di altri fattori causali.
I pazienti con neutropenia clinicamente significativa devono essere monitorati attentamente per identificare febbre o altri sintomi o segni di infezione ed essere trattati tempestivamente qualora si presentassero tali sintomi o segni.
I pazienti con neutropenia severa (conta assoluta dei neutrofili < 1 x 109/L) devono interrompere il trattamento con Paliperidone Teva Italia e deve esserne seguita la WBC fino alla risoluzione.
Reazioni di ipersensibilità Raramente, durante l’esperienza post-marketing, sono state segnalate reazioni anafilattiche in pazienti che in precedenza avevano tollerato risperidone orale o paliperidone orale (vedere paragrafi 4.1 e 4.8).
Se si verificano reazioni di ipersensibilità, interrompere l’uso di Paliperidone Teva Italia; avviare le misure generali di supporto clinicamente appropriate e monitorare il paziente fino alla risoluzione dei segni e dei sintomi (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).
Iperglicemia e diabete mellito Durante il trattamento con paliperidone sono stati segnalati iperglicemia, diabete mellito ed esacerbazione di diabete preesistente, compresi coma diabetico e chetoacidosi.
Si consiglia un monitoraggio clinico adeguato in conformità alle linee guida utilizzate per gli antipsicotici.
I pazienti trattati con paliperidone devono essere monitorati per identificare sintomi di iperglicemia (come polidipsia, poliuria, polifagia e debolezza), mentre i pazienti con diabete mellito devono essere sottoposti a regolare monitoraggio per rilevare eventuali peggioramenti del controllo glicemico.
Aumento di peso Con l’uso di paliperidone è stato segnalato aumento di peso significativo.
Il peso deve essere monitorato regolarmente.
Uso in pazienti con tumori prolattina-dipendenti Gli studi in colture tissutali suggeriscono che la crescita cellulare nei tumori mammari umani può essere stimolata dalla prolattina.
Sebbene negli studi clinici ed epidemiologici non sia stata finora dimostrata una chiara associazione con la somministrazione di antipsicotici, si raccomanda cautela nei pazienti con anamnesi rilevante.
Paliperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con tumore preesistente che potrebbe essere prolattina-dipendente.
Ipotensione ortostatica In alcuni pazienti, paliperidone può indurre ipotensione ortostatica a causa della sua azione alfa-bloccante.
In base ai dati aggregati relativi a tre studi a dose fissa, controllati con placebo, della durata di 6 settimane su paliperidone compresse orali a rilascio prolungato (3, 6, 9 e 12 mg), l’ipotensione ortostatica è stata riferita dal 2,5% dei soggetti trattati con paliperidone orale, contro lo 0,8% dei soggetti trattati con il placebo.
Paliperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con malattia cardiovascolare nota (ad es.
insufficienza cardiaca, infarto del miocardio o ischemia, anomalie di conduzione), malattia cerebrovascolare o condizioni che predispongono il paziente a ipotensione (ad es.
disidratazione e ipovolemia).
Convulsioni Paliperidone deve essere usato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva per convulsioni o altre condizioni che potrebbero abbassare la soglia convulsiva.
Compromissione renale Le concentrazioni plasmatiche di paliperidone risultano aumentate nei pazienti con compromissione renale e pertanto si raccomanda un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve.
Paliperidone non è raccomandato nei pazienti con compromissione renale moderata o severa (clearance della creatinina < 50 mL/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Compromissione epatica Non ci sono dati disponibili nei pazienti con compromissione epatica severa (classe Child-Pugh C).
Si raccomanda cautela se si usa paliperidone in questi pazienti.
Pazienti anziani con demenza Paliperidone non è stato studiato nei pazienti anziani con demenza.
Paliperidone deve essere usato con cautela nei pazienti anziani con demenza con fattori di rischio per l’ictus.L’esperienza con risperidone citata di seguito è considerata valida anche per paliperidone.
Mortalità globale In una metanalisi di 17 studi clinici controllati, i pazienti anziani affetti da demenza trattati con altri antipsicotici atipici, tra cui risperidone, aripiprazolo, olanzapina e quetiapina, mostravano un aumento del rischio di mortalità rispetto a quanto osservato con il placebo.
Tra i pazienti trattati con risperidone, la mortalità è stata del 4%, contro il 3,1% registrato con il placebo.
Reazioni avverse cerebrovascolari Negli studi clinici randomizzati controllati con placebo condotti con alcuni antipsicotici atipici, tra cui risperidone, aripiprazolo e olanzapina, sulla popolazione con demenza è stato osservato un rischio circa 3 volte maggiore di reazioni avverse cerebrovascolari.
Il meccanismo alla base dell’aumento del rischio non è noto.
Malattia di Parkinson e demenza con corpi di Lewy I medici devono ponderare rischi e benefici nel prescrivere paliperidone a pazienti con malattia di Parkinson o demenza con corpi di Lewy (DLB) poiché entrambi i gruppi di pazienti possono essere infatti soggetti a un aumento del rischio di sindrome neurolettica maligna, così come mostrare una maggiore sensibilità agli antipsicotici.
Le manifestazioni di tale maggiore sensibilità possono includere stato confusionale, ottundimento, instabilità posturale con frequenti cadute, oltre a sintomi extrapiramidali.
Priapismo È stato segnalato che i medicinali antipsicotici (compreso risperidone) con effetti di blocco alfa-adrenergico inducono priapismo.
Durante la sorveglianza post-marketing è stato riferito priapismo anche con paliperidone orale, il metabolita attivo di risperidone.
I pazienti devono essere informati che, qualora il priapismo non si risolvesse entro 4 ore, devono rivolgersi urgentemente a un medico.
Regolazione della temperatura corporea Ai medicinali antipsicotici è stata attribuita la compromissione della capacità dell’organismo di abbassare la temperatura corporea centrale.
Si consiglia di prestare particolare attenzione nel prescrivere paliperidone a pazienti che si troveranno in condizioni che potrebbero contribuire a un aumento della temperatura corporea centrale, ad es.
esercizio fisico intenso, esposizione a calore estremo, trattamento concomitante con medicinali ad attività anticolinergica o essere soggetti a disidratazione.
Tromboembolismo venoso Con i medicinali antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso (TEV).
Poiché spesso i pazienti trattati con antipsicotici presentano fattori di rischio acquisiti per TEV, è necessario identificare tutti i possibili fattori di rischio per TEV prima e durante il trattamento con paliperidone e adottare misure preventive.
Effetto antiemetico Negli studi preclinici condotti con paliperidone è stato osservato un effetto antiemetico.
Tale effetto, qualora si verificasse nell’uomo, potrebbe mascherare i segni ed i sintomi di sovradosaggio di alcuni medicinali o di condizioni quali ostruzione intestinale, sindrome di Reye e tumore cerebrale.
Somministrazione Prestare attenzione a evitare di iniettare inavvertitamente Paliperidone Teva Italia in un vaso sanguigno.
Sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera La sindrome intraoperatoria dell’iride a bandiera (IFIS) è stata osservata durante l’intervento chirurgico di cataratta in pazienti trattati con medicinali a effetto antagonista sui recettori adrenergici alfa-1a, come paliperidone (vedere paragrafo 4.8).
L’IFIS può aumentare il rischio di complicazioni oculari durante e dopo l’operazione.
L’uso attuale o pregresso di medicinali a effetto antagonista sui recettori adrenergici alfa-1a deve essere reso noto al chirurgo oftalmico prima dell’intervento chirurgico.
Il potenziale beneficio derivante dall’interruzione della terapia alfa1-bloccante prima dell’intervento di cataratta non è stato stabilito e deve essere valutato rispetto al rischio associato all’interruzione della terapia antipsicotica.
Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Si raccomanda cautela nel prescrivere paliperidone in associazione a medicinali ritenuti in grado di prolungare l’intervallo QT, come gli antiaritmici di classe IA (ad es.
chinidina, disopiramide) e di classe III (ad es.
amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, alcuni altri antipsicotici e alcuni antimalarici (ad es.
meflochina).
L’elenco è indicativo e non esaustivo.
Potenziale capacità di Paliperidone Teva Italia di influire su altri medicinali Non si prevede che paliperidone causi interazioni farmacocinetiche clinicamente importanti con medicinali metabolizzati da isoenzimi del citocromo P-450.
Considerati gli effetti primari di paliperidone sul sistema nervoso centrale (SNC) (vedere paragrafo 4.8), paliperidone deve essere usato con cautela in associazione ad altri medicinali ad azione centrale, ad es.
gli ansiolitici, la maggior parte degli antipsicotici, gli ipnotici, gli oppiacei, ecc.
o con l’alcool.
Paliperidone può antagonizzare l’effetto della levodopa e di altri agonisti della dopamina.
Se questa associazione è ritenuta necessaria, soprattutto nella fase terminale della malattia di Parkinson, deve essere prescritta la dose minima efficace di ciascun trattamento.
A causa della sua potenziale capacità di indurre ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.4), potrebbe essere osservato un effetto additivo quando paliperidone viene somministrato con altri medicinali che possiedono tale potenzialità, ad es.
altri antipsicotici o triciclici.
Si raccomanda cautela nel caso in cui paliperidone venga somministrato in associazione ad altri medicinali ritenuti in grado di abbassare la soglia convulsiva (ad es.
fenotiazine o butirrofenoni, triciclici o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina [SSRI], tramadolo, meflochina, ecc.).
La somministrazione concomitante di paliperidone compresse orali a rilascio prolungato allo stato stazionario (12 mg una volta al giorno) con compresse a rilascio prolungato di acido valproico + sodio valproato (da 500 a 2000 mg una volta al giorno) non ha influito sulla farmacocinetica del valproato allo stato stazionario.
Benché non sia stato condotto alcuno studio sull’interazione tra paliperidone e litio, un’interazione farmacocinetica è improbabile.
Potenziale capacità di altri medicinali di influire su Paliperidone Teva Italia Gli studi in vitro indicano che il CYP2D6 e il CYP3A4 possono essere minimamente coinvolti nel metabolismo di paliperidone, ma non ci sono indicazioni né in vitroin vivo che tali isoenzimi svolgano un ruolo significativo nel metabolismo di paliperidone.
La somministrazione concomitante di paliperidone orale con paroxetina, un potente inibitore del CYP2D6, non ha mostrato effetti clinicamente significativi sulla farmacocinetica di paliperidone.
La somministrazione concomitante di paliperidone orale a rilascio prolungato una volta al giorno con carbamazepina 200 mg due volte al giorno ha causato una riduzione del 37% circa della Cmax e della AUC medie di paliperidone allo stato stazionario.
Questa riduzione è causata, in misura sostanziale, da un aumento del 35% della clearance renale di paliperidone, probabilmente a seguito dell’induzione della P-gp renale da parte della carbamazepina.
Una riduzione minore della quota di principio attivo escreta immodificata nelle urine suggerisce un effetto minimo sul metabolismo del CYP e sulla biodisponibilità di paliperidone durante la somministrazione concomitante di carbamazepina.
Con dosi più elevate di carbamazepina potrebbero verificarsi riduzioni più consistenti delle concentrazioni plasmatiche di paliperidone.
All’inizio del trattamento con carbamazepina, la dose di Paliperidone Teva Italia deve essere rivalutata e aumentata se necessario.
Viceversa, in caso di interruzione del trattamento con carbamazepina, la dose di Paliperidone Teva Italia deve essere rivalutata e ridotta se necessario.
La somministrazione concomitante di una singola dose di una compressa di paliperidone orale a rilascio prolungato da 12 mg con compresse a rilascio prolungato di acido valproico + sodio valproato (due compresse da 500 mg una volta al giorno) ha prodotto un aumento del 50% circa della Cmax e della AUC di paliperidone, probabilmente a seguito di un aumento dell’assorbimento orale.
Dal momento che non è stato osservato alcun effetto sulla clearance sistemica, non si prevede un’interazione clinicamente significativa tra compresse a rilascio prolungato di acido valproico + sodio valproato e paliperidone per iniezione intramuscolare.
Questa interazione non è stata studiata con Paliperidone Teva Italia.
Uso concomitante di Paliperidone Teva Italia con risperidone o paliperidone orale Poiché paliperidone è il principale metabolita attivo di risperidone, è necessario prestare cautela quando paliperidone viene somministrato in concomitanza con risperidone o paliperidone orale per lunghi periodi di tempo.
I dati di sicurezza che riguardano l’uso concomitante di paliperidone con altri antipsicotici sono limitati.
Uso concomitante di Paliperidone Teva Italia con psicostimolanti L’uso combinato di psicostimolanti (ad es.
metilfenidato) con paliperidone può comportare sintomi extrapiramidali nel momento in cui si apportano modifiche a uno o entrambi i trattamenti (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza negli studi clinici sono state insonnia, cefalea, ansia, infezione delle vie respiratorie superiori, reazione in sede di iniezione, parkinsonismo, peso aumentato, acatisia, agitazione, sedazione/sonnolenza, nausea, stipsi, capogiro, dolore muscoloscheletrico, tachicardia, tremore, dolore addominale, vomito, diarrea, affaticamento e distonia.
Di queste, l’acatisia e la sedazione/sonnolenza sembrano essere correlate alla dose.
Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse che seguono sono state tutte segnalate con paliperidone per categoria di frequenza stimata dalle sperimentazioni cliniche su paliperidone palmitato.
Si applicano i seguenti termini e frequenze: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), rara (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto rara (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi Reazione avversa da farmaco
Frequenza
Molto comune Comune Non comune Rara Non notaa
Infezioni ed infestazioni  infezione delle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie, influenza polmonite, bronchite, infezione delle vie respiratorie, sinusite, cistite, infezione auricolare, tonsillite, onicomicosi, cellulite, ascesso sottocutaneo infezione oculare, acarodermatite 
Patologie del sistema emolinfopoietico   conta dei leucociti diminuita, anemia neutropenia, trombocitopenia, conta eosinofila aumentata agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario   ipersensibilità  reazione anafilattica
Patologie endocrine  iperprolattinemiab  secrezione inappropriata di ormone antidiuretico, presenza di glucosio nelle urine 
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   iperglicemia, peso aumentato, peso diminuito, appetito ridotto diabete mellitod, iperinsulinemia, appetito aumentato, anoressia, trigliceridi ematici aumentati, colesterolo ematico aumentato chetoacidosi diabetica, ipoglicemia, polidipsia intossicazione da acqua
Disturbi psichiatrici insonniae agitazione, depressione, ansia disturbo del sonno, mania, libido diminuita, nervosismo, incubo catatonia, stato confusionale, sonnambulismo, affettività appiattita, anorgasmia disturbo dell’alimentazione correlato al sonno
Patologie del sistema nervoso  parkinsonismoc, acatisiac, sedazione/sonnolenza, distoniac, capogiro, discinesiac, tremore, cefalea discinesia tardiva, sincope, iperattività psicomotoria, capogiro posturale, disturbo dell’attenzione, disartria, disgeusia, ipoestesia, parestesia sindrome neurolettica maligna, ischemia cerebrale, non reattivo agli stimoli, perdita di coscienza, riduzione del livello di coscienza, convulsionee, disturbo dell’equilibrio, coordinazione anormale, titubazione della testa coma diabetico
Patologie dell’occhio   visione offuscata, congiuntivite, occhio secco glaucoma, disturbo del movimento oculare, oculogiro, fotofobia, lacrimazione aumentata, iperemia oculare sindrome dell’iride a bandiera (intraoperatoria)
Patologie dell’orecchio e del labirinto   vertigine, tinnito, dolore all’orecchio  
Patologie cardiache  tachicardia blocco atrioventricolare, disturbo di conduzione, QT dell’elettrocardiogramma prolungato, sindrome da tachicardia ortostatica posturale, bradicardia, elettrocardiogramma anormale, palpitazioni fibrillazione atriale, aritmia sinusale 
Patologie vascolari  ipertensione ipotensione, ipotensione ortostatica embolia polmonare, trombosi venosa, rossore ischemia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  tosse, congestione nasale dispnea, dolore faringolaringeo, epistassi sindrome di apnea del sonno, congestione polmonare, congestione delle vie respiratorie, rantoli, respiro sibilante iperventilazione, polmonite da aspirazione, disfonia
Patologie gastrointestinali  dolore addominale, vomito, nausea, stipsi, diarrea, dispepsia, mal di denti fastidio addominale, gastroenterite, disfagia, bocca secca, flatulenza pancreatite, ostruzione intestinale, lingua tumefatta, incontinenza fecale, fecaloma, cheilite ileo
Patologie epatobiliari  transaminasi aumentate gamma-glutamiltransferasi aumentata, enzimi epatici aumentati  ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo   orticaria, prurito, eruzione cutanea, alopecia, eczema, cute secca, eritema, acne eruzione da farmaco, ipercheratosi, dermatite seborroica, forfora sindrome di Stevens- Johnson / necrolisi epidermica tossica, angioedema, alterazione del colore della pelle
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  dolore muscoloscheletrico, dolore dorsale, artralgia creatinfosfochinasi ematica aumentata, spasmi muscolari, rigidità articolare, debolezza muscolare rabdomiolisi, tumefazione articolare postura anormale
Patologie renali e urinarie   incontinenza urinaria, pollachiuria, disuria ritenzione urinaria 
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali     sindrome da astinenza da sostanza d’abuso neonatale (vedere paragrafo 4.6)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella  amenorrea disfunzione erettile, disturbo dell’eiaculazione, disturbo mestrualee, ginecomastia, galattorrea, disfunzione sessuale, dolore mammario priapismo, fastidio mammario, congestione mammaria, aumento di volume mammario, secrezione vaginale 
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  piressia, astenia, affaticamento, reazione in sede di iniezione edema della faccia, edemae, temperatura corporea aumentata, andatura anormale, dolore toracico, fastidio toracico, malessere, indurimento ipotermia, brividi, sete, sindrome di astinenza da sostanza d’abuso, ascesso in sede di iniezione, cellulite in sede di iniezione, ciste in sede di iniezione, ematoma in sede di iniezione temperatura corporea diminuita, necrosi in sede di iniezione, ulcera in sede di iniezione
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura   caduta  
a La frequenza di queste reazioni avverse è definita come “non nota” in quanto non sono state osservate negli studi clinici su paliperidone palmitato.
Provengono infatti da segnalazioni spontanee post-marketing con frequenza non determinabile o da dati ottenuti in studi clinici su risperidone (qualsiasi formulazione) o paliperidone orale e/o segnalazioni post-marketing.
b Vedere di seguito “iperprolattinemia”.
c Vedere di seguito “sintomi extrapiramidali”.
d Nell’ambito di studi controllati con placebo è stato segnalato diabete mellito nello 0,32% dei soggetti trattati con paliperidone, contro un tasso dello 0,39% nel gruppo placebo.
L’incidenza complessiva ricavata da tutti gli studi clinici è stata dello 0,65% in tutti i soggetti trattati con paliperidone palmitato.
e “Insonnia” include: insonnia iniziale, insonnia intermedia; “Convulsione” include: convulsione da grande male; “Edema” include: edema generalizzato, edema periferico, edema improntabile.
“Disturbo mestruale” include: mestruazione ritardata, mestruazioni irregolari, oligomenorrea.
Effetti indesiderati osservati con le formulazioni di risperidone Poiché paliperidone è il metabolita attivo di risperidone, i profili delle reazioni avverse di questi composti (includendo entrambe le formulazioni orale e iniettabile) sono pertinenti gli uni agli altri.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Reazione anafilattica Raramente, durante l’esperienza post-marketing, sono stati segnalati casi di reazione anafilattica dopo l’iniezione di paliperidone in pazienti che in precedenza avevano tollerato risperidone orale o paliperidone orale (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni in sede di iniezione La reazione avversa relativa alla sede di iniezione segnalata più comunemente è stata il dolore.
La maggior parte delle reazioni segnalate è stata di entità da lieve a moderata.
Le valutazioni del dolore in sede di iniezione da parte dei soggetti in base a una scala visuo-analogica tendevano ad attenuarsi nel tempo in termini di frequenza e intensità in tutti gli studi di fase 2 e 3 su paliperidone.
Le iniezioni nel deltoide erano percepite con un dolore leggermente maggiore rispetto alle corrispondenti iniezioni nel gluteo.
Altre reazioni in sede di iniezione sono state per la maggior parte di intensità lieve e comprendevano indurimento (comune), prurito (non comune) e noduli (rara).
Sintomi extrapiramidali (EPS) Gli EPS includevano un’analisi aggregata dei seguenti termini: parkinsonismo (include ipersecrezione salivare, rigidità muscoloscheletrica, parkinsonismo, sbavamento, rigidità a ruota dentata, bradicinesia, ipocinesia, maschera di Parkinson, tensione muscolare, acinesia, rigidità nucale, rigidità muscolare, andatura parkinsoniana, riflesso glabellare anormale, tremore parkinsoniano a riposo), acatisia (include acatisia, irrequietezza, ipercinesia e sindrome delle gambe senza riposo), discinesia (include discinesia, contrazione muscolare, coreoatetosi, atetosi e mioclono), distonia (include distonia, ipertonia, torcicollo, contrazioni muscolari involontarie, contrattura muscolare, blefarospasmo, oculogiro, paralisi della lingua, spasmo facciale, laringospasmo, miotonia, opistotono, spasmo orofaringeo, pleurototono, spasmo della lingua e trisma) e tremore.
Si noti che è incluso uno spettro più ampio di sintomi che non hanno necessariamente origine extrapiramidale.Aumento di peso Nello studio di 13 settimane che prevedeva la somministrazione iniziale di 150 mg, la percentuale di soggetti con aumento anomalo di peso ≥ 7% ha evidenziato un andamento dose-correlato, con un tasso di incidenza del 5% nel gruppo placebo, contro tassi del 6%, dell’8% e del 13% rispettivamente nei gruppi paliperidone 25 mg, 100 mg e 150 mg.
Durante il periodo di transizione/mantenimento di 33 settimane in aperto dello studio sulla prevenzione delle recidive a lungo termine, il 12% dei soggetti trattati con paliperidone ha riscontrato questo effetto (aumento di peso ≥ 7% dalla fase in doppio cieco all’endpoint); la variazione di peso media (deviazione standard [DS]) rispetto al basale della fase in aperto è stata +0,7 (4,79) kg.
Iperprolattinemia Negli studi clinici sono stati osservati aumenti mediani dei livelli sierici di prolattina in soggetti di ambo i sessi trattati con paliperidone.
Reazioni avverse che potevano suggerire un aumento dei livelli di prolattina (ad es.
amenorrea, galattorrea, disturbi mestruali, ginecomastia) sono state segnalate complessivamente in < 1% dei soggetti.
Effetti di classe Con gli antipsicotici possono manifestarsi prolungamento dell’intervallo QT, aritmie ventricolari (fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare), morte improvvisa inspiegata, arresto cardiaco e torsione di punta.
Con i medicinali antipsicotici sono stati segnalati casi di tromboembolismo venoso, inclusi casi di embolia polmonare e trombosi venosa profonda (frequenza non nota).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non ci sono dati adeguati in merito all’uso di paliperidone in gravidanza.
Paliperidone palmitato iniettato per via intramuscolare e paliperidone somministrato per via orale non si sono dimostrati teratogeni negli studi sugli animali, ma sono stati osservati altri tipi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
I neonati esposti a paliperidone durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di reazioni avverse, tra cui sintomi extrapiramidali e/o da astinenza, che possono variare in severità e durata in seguito al parto.
Sono stati segnalati casi di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, distress respiratorio o disturbi dell’alimentazione.
I neonati devono essere pertanto monitorati attentamente.
Paliperidone Teva Italia non deve essere usato in gravidanza se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento Paliperidone viene escreto nel latte materno in misura tale che, in caso di somministrazione di dosi terapeutiche a donne in allattamento, sono probabili effetti sul neonato allattato al seno.
Paliperidone Teva Italia non deve essere usato durante l’allattamento.
Fertilità Non sono stati osservati effetti rilevanti negli studi non clinici.

Conservazione

Questo medicinale non necessita di condizioni particolari di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.