ONDEXXYA EV POLV 4FL 200MG

23.407,34 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: ANDEXANET ALFA
  • ATC: V03AB38
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 28/05/2021

Per pazienti adulti trattati con un inibitore diretto del fattore Xa (FXa) (apixaban o rivaroxaban), quando è richiesta l’inversione della terapia anticoagulante a causa di emorragie potenzialmente fatali o incontrollate.
Ogni flaconcino contiene 200 mg di andexanet alfa*. Dopo ricostituzione, ogni mL di soluzione contiene 10 mg di andexanet alfa. *Andexanet alfa è prodotto con la tecnologia del DNA ricombinante in cellule ovariche di criceto cinese (Chinese Hamster Ovary, CHO). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Allergia nota alle proteine di criceto.

Posologia

Uso esclusivamente ospedaliero.
Posologia Andexanet alfa viene somministrato sotto forma di bolo endovenoso a una velocità target di circa 30 mg/min in 15 minuti (dose bassa) o 30 minuti (dose elevata), seguito da un’infusione continua di 4 mg/min (dose bassa) o 8 mg/min (dose elevata) per 120 minuti (vedere tabella 1).
La posologia di andexanet alfa si basa su modelli di farmacocinetica/farmacodinamica ed esercizi di simulazione (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Tabella 1: Regimi posologici
  Bolo endovenoso iniziale Infusione endovenosa continua Numero totale di flaconcini da 200 mg necessari
Dose bassa 400 mg a una velocità target di 30 mg/min 4 mg/min per 120 minuti (480 mg) 5
Dose elevata 800 mg a una velocità target di 30 mg/min 8 mg/min per 120 minuti (960 mg) 9
Inversione di apixaban Il regime posologico raccomandato di Ondexxya si basa sulla dose di apixaban somministrata al paziente al momento dell’inversione della terapia anticoagulante e sul tempo trascorso dall’ultima dose di apixaban (vedere tabella 2).
Se il dosaggio dell'ultima somministrazione di anticoagulante o l'intervallo tra l'ultima dose e l'episodio emorragico non sono noti, non è disponibile alcuna raccomandazione sulla dose.
La decisione clinica di iniziare il trattamento deve essere sostenuta dalla misurazione del livello di anti-FXa al basale (se tale livello è disponibile entro un tempo accettabile).
Tabella 2: Riassunto delle dosi per l’inversione di apixaban
Inibitore del FXa Ultima dose Tempo dall’ultima dose prima dell’inizio di Ondexxya
< 8 ore ≥ 8 ore
Apixaban ≤ 5 mg Dose bassa Dose bassa
> 5 mg Dose elevata
Inversione di rivaroxaban Il regime posologico raccomandato di Ondexxya si basa sulla dose di rivaroxaban somministrata al paziente al momento dell’inversione della terapia anticoagulante e sul tempo trascorso dall’ultima dose di rivaroxaban (vedere tabella 3).
Se il dosaggio dell'ultima somministrazione di anticoagulante o l'intervallo tra l'ultima dose e l'episodio emorragico non sono noti, non è disponibile alcuna raccomandazione sulla dose.
La decisione clinica di iniziare il trattamento deve essere sostenuta dalla misurazione del livello di anti-FXa al basale (se tale livello è disponibile entro un tempo accettabile).
Tabella 3: Riassunto delle dosi per l’inversione di rivaroxaban
Inibitore del FXa Ultima dose Tempo dall’ultima dose prima dell’inizio di Ondexxya
< 8 ore ≥ 8 ore
Rivaroxaban ≤ 10 mg Dose bassa Dose bassa
> 10 mg Dose elevata
Ripresa della terapia antitrombotica Dopo la somministrazione di Ondexxya e l’arresto di un’emorragia maggiore, va riconsiderata la ripresa della terapia anticoagulante, per prevenire eventi trombotici dovuti alla patologia di base del paziente.
La terapia antitrombotica può essere ripresa non appena clinicamente indicato dopo il trattamento se il paziente è clinicamente stabile e se è stata raggiunta un’emostasi adeguata.
Il medico deve valutare i benefici della terapia anticoagulante rispetto ai rischi di una nuova emorragia (vedere paragrafo 4.4).
Popolazioni particolari Pazienti anziani (età pari o superiore a 65 anni): nei pazienti anziani non è necessario alcun adattamento della dose (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale: gli effetti della compromissione renale sui livelli di esposizione ad andexanet alfa non sono stati valutati.
In base ai dati disponibili sulla clearance, non si raccomanda alcun adattamento della dose.
Compromissione epatica: in base ai dati disponibili sulla clearance di andexanet alfa, non si raccomanda alcun adattamento della dose.
La sicurezza e l’efficacia non sono state studiate in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica: la sicurezza e l’efficacia di Ondexxya nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Uso endovenoso Ricostituire un numero idoneo di flaconcini di Ondexxya e quindi trasferire la soluzione ricostituita (10 mg/mL) senza ulteriore diluizione in siringhe sterili di grande capacità se per la somministrazione si utilizza una siringa temporizzata o in idonee sacche per uso endovenoso vuote in poliolefina (PO) o polivinil cloruro (PVC) (vedere paragrafo 6.6).
Prima della somministrazione mediante infusione e.v., utilizzare un filtro in linea in polietersulfone (PES) da 0,2 o 0,22 micron o un filtro equivalente a basso legame proteico.
Ondexxya viene somministrato sotto forma di bolo e.v.
a una velocità target di circa 30 mg/min in 15 minuti (dose bassa) o 30 minuti (dose elevata), seguito da un’infusione continua di 4 mg/min (dose bassa) o 8 mg/min (dose elevata) per 120 minuti (vedere tabella 1).
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Limitazioni d’uso L’efficacia clinica si basa sull’inversione dell’attività anti-FXa in volontari sani e in pazienti con emorragia ai quali è stato somministrato apixaban o rivaroxaban.
Andexanet alfa non è indicato per il pretrattamento in chirurgia d’urgenza.
L’uso per l’inversione di edoxaban o enoxaparina non è raccomandato a causa della mancanza di dati.
Andexanet alfa non inverte gli effetti degli inibitori non FXa (vedere paragrafo 5.1).
Il monitoraggio del trattamento deve basarsi principalmente sui parametri clinici indicativi di risposta adeguata (cioè raggiungimento dell’emostasi), perdita di efficacia (cioè nuova emorragia) ed eventi avversi (cioè eventi tromboembolici).
Il monitoraggio del trattamento di andexanet alfa non deve basarsi sull’attività anti-FXa.
I saggi per la determinazione dell’attività anti-FXa disponibili sul mercato non sono adatti per la misura dell’attività anti-FXa dopo la somministrazione di andexanet alfa in quanto tali saggi rilevano livelli di attività anti-FXa erroneamente elevati, determinando pertanto una sostanziale sottostima dell’attività di inversione di andexanet alfa.
Le raccomandazioni posologiche si basano su modelli di dati ottenuti in volontari sani.
La validazione non è ancora avvenuta.
I dati ottenuti in pazienti emorragici sono limitati.
I dati suggeriscono un aumento del rischio di trombosi nei pazienti che ricevono la dose superiore di andexanet, che in precedenza hanno ricevuto la dose inferiore dell’inibitore anti-FXa, e nei pazienti trattati con rivaroxaban.
Nello studio 14-505 sono stati inclusi pazienti con emorragia intracranica (intracranial haemorrhage, ICH) (GCS > 7 e volume dell’ematoma < 60 mL).
Il trattamento di pazienti con ICH più severa con andexanet alfa non è stato studiato.
Eventi trombotici Dopo il trattamento con andexanet alfa sono stati segnalati eventi trombotici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
I pazienti in trattamento con un inibitore del FXa hanno patologie di base che li predispongono agli eventi trombotici.
L’inversione della terapia con un inibitore del FXa espone i pazienti al rischio trombotico legato alla patologia di base.
Inoltre, è stato dimostrato un effetto procoagulante indipendente di andexanet alfa, mediato dall’inibizione dell’inibitore della via del fattore tissutale (tissue factor pathway inhibitor, TFPI), che può costituire un rischio per lo sviluppo di trombosi.
La durata di questo effetto nei pazienti emorragici non è nota.
I parametri di laboratorio, quali l’attività anti-FXa, il potenziale trombotico endogeno (endogeneous thrombotic potential, ETP) o i marcatori di trombosi potrebbero non essere idonei come riferimento.
Per ridurre tale rischio, la ripresa della terapia anticoagulante va presa in considerazione non appena ritenuto opportuno dal punto di vista medico dopo il completamento del trattamento.
Nei volontari sani, dopo la somministrazione di andexanet alfa sono stati osservati aumenti dose--dipendenti dei marcatori della coagulazione F1+2, TAT e D-dimero e riduzioni dose-dipendenti del TFPI, ma non sono stati segnalati eventi tromboembolici.
Questi marcatori non sono stati determinati nei pazienti arruolati nello studio 14-505, ma sono stati osservati eventi tromboembolici (vedere paragrafi 4.8 e 5.1).
Il monitoraggio dei segni e sintomi di trombosi è quindi fortemente raccomandato.
Uso di andexanet alfa in associazione con altre misure di supporto Andexanet alfa può essere usato in associazione con misure di supporto emostatiche standard, che devono essere prese in considerazione se opportuno dal punto di vista medico.
La sicurezza di andexanet alfa non è stata valutata in pazienti che ricevevano concentrati di complesso protrombinico, fattore VIIa ricombinante o sangue intero nei sette giorni precedenti l’evento emorragico, perché sono stati esclusi dagli studi clinici.
Il trattamento con fattori procoagulanti (ad es., complesso protrombinico concentrato (prothrombin complex concentrate, PCC) a 3 o 4 fattori/PCC attivato, fattore VIIa ricombinante, plasma fresco congelato) e sangue intero deve essere evitato a meno che non sia assolutamente necessario, a causa della mancanza di dati in associazione con questi trattamenti.
Interazione con eparina L’uso di andexanet prima dell’eparinizzazione, ad es.
durante un intervento chirurgico, deve essere evitato, poiché andexanet induce refrattarietà all’eparina.
L’uso di andexanet come antidoto per l’eparina o l’eparina a basso peso molecolare non è stato valutato e non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni correlate all’infusione In caso di reazioni correlate all’infusione lievi o moderate, può essere sufficiente un’attenta sorveglianza.
Per i sintomi moderati può essere presa in considerazione una breve interruzione o il rallentamento dell’infusione, con ripresa dell’infusione dopo la risoluzione dei sintomi.
Può essere somministrata difenidramina.
Tracciabilità Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

Interazioni

Con andexanet alfa non sono stati effettuati studi d’interazione.
Dati in vitro suggeriscono un’interazione tra andexanet alfa e il complesso eparina-antitrombina III (ATIII) con neutralizzazione dell’effetto anticoagulante dell’eparina.
È stato segnalato che l’uso off-label di andexanet alfa prima di un intervento chirurgico con prevista anticoagulazione con eparina induce refrattarietà all’eparina (vedere paragrafo 4.4).
L’uso di andexanet come antidoto per l’eparina o l’eparina a basso peso molecolare non è stato valutato e non è raccomandato.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di andexanet alfa è stata valutata in studi clinici comprendenti 417 soggetti sani ai quali è stato somministrato un inibitore di FXa e 419 pazienti inclusi in uno studio di fase IIIb/IV (studio 14-505) affetti da emorragie acute maggiori e in trattamento con un inibitore di FXa (apixaban e rivaroxaban).
Negli studi clinici con soggetti sani ai quali sono stati somministrati un inibitore di FXa e successivamente andexanet alfa, la frequenza delle reazioni avverse è stata simile nel gruppo trattato con andexanet alfa (16,8%) e nel gruppo trattato con placebo (12,2%).
Le reazioni avverse osservate più frequentemente sono state reazioni correlate all’infusione lievi o moderate, comprendenti sintomi quali vampate, sensazione di calore, tosse, disgeusia e dispnea, che si sono manifestati a distanza di pochi minuti o poche ore dall’infusione.
Tra i soggetti sani studiati, le donne hanno manifestato più reazioni avverse (soprattutto reazioni correlate all’infusione) rispetto agli uomini.
Negli studi condotti su soggetti sani, sono stati frequentemente osservati aumenti > 2 x LSN del D-dimero e dei frammenti della protrombina F1+2.
Tali aumenti si sono mantenuti per un tempo compreso tra diverse ore e alcuni giorni dalla somministrazione, ma non sono stati segnalati eventi trombotici.
Nei pazienti con emorragie maggiori, i marcatori di trombosi non sono stati studiati poiché l’emorragia può interferire con i risultati di tali marcatori.
Trombosi ed eventi tromboembolici sono stati documentati con frequenza comune.
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella 4 è riportato l’elenco delle reazioni avverse osservate sui pazienti con emorragie maggiori dello studio 14-505, compresi 419 pazienti in trattamento con apixaban e rivaroxaban con emorragie acute maggiori trattati con andexanet alfa.
Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (system organ class, SOC) e alla frequenza, secondo le seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1 000, < 1/100), raro (≥ 1/10 000, < 1/1 000), molto raro (< 1/10 000) o non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 4: Elenco delle reazioni avverse in pazienti con emorragie maggiori
Classificazione per sistemi e organi Molto comune ≥ 1/10 Comune da ≥ 1/100 a < 1/10 Non comune da ≥ 1/1 000 a < 1/100
Patologie del sistema nervoso  Accidente cerebrovascolare Ictus ischemico Infarto cerebrale Attacco ischemico transitorio
Patologie cardiache  Infarto miocardico acuto Infarto miocardico Arresto cardiaco
Patologie vascolari  Trombosi venosa profonda Occlusione dell’arteria iliaca
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Embolia polmonare 
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione  Piressia 
Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura   Reazioni correlate a infusionea
a i segni/sintomi riportati (brividi febbrili, brividi, ipertensione, desaturazione di ossigeno, agitazione e confusione) sono stati transitori e di severità da lieve a moderata.
Descrizione di reazioni avverse selezionate In base ai dati ottenuti da 419 pazienti dello studio 14-505 di fase IIIb/IV trattati con apixaban e rivaroxaban che hanno manifestato un episodio emorragico acuto maggiore, due pazienti (0,5%) hanno manifestato una reazione correlata all’infusione, nessuna delle quali valutata come severa (1 moderata; 1 lieve).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all’uso di andexanet alfa in donne in gravidanza non esistono.
Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Andexanet alfa non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive.
Allattamento Non è noto se andexanet alfa sia escreto nel latte materno.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
L’allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con andexanet alfa.
Fertilità Non vi sono dati sugli effetti di andexanet alfa sulla fertilità umana.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.