ONDANSETRON B BR 10FL100ML 8MG
75,15 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 15/02/2023
Adulti • Prevenzione e trattamento della nausea e del vomito indotti da chemioterapia citotossica e radioterapia (CINV/RINV); • Prevenzione e trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV). Popolazione pediatrica • Gestione della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia (CINV) in bambini in età uguale o superiore ai 6 mesi; • Prevenzione e trattamento della nausea e del vomito postoperatori (PONV) in bambini di età uguale o superiore a 1 mese.
Ondansetron B. Braun 0,08 mg/ml soluzione per infusione: 1 ml di soluzione per infusione contiene 0,08 mg di ondansetrone (come cloridrato diidrato). Ciascun flacone con 100 ml contiene 8 mg di ondansetrone. Ondansetron B. Braun 0,16 mg/ml soluzione per infusione: 1 ml di soluzione per infusione contiene 0,16 mg di ondansetrone (come cloridrato diidrato). Ciascun flacone con 50 ml contiene 8 mg di ondansetrone. Eccipiente con effetti noti: 1 ml di soluzione per infusione contiene 3,57 mg di sodio come sodio citrato diidrato e cloruro di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità all’ondansetrone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; Utilizzo concomitante con l’apomorfina (vedere paragrafo 4.5).
Posologia
- Ondansetrone è disponibile per uso orale, parenterale e rettale per consentire una flessibilità nella via di somministrazione e nel dosaggio.
Tuttavia, questo medicinale è per esclusivo uso endovenoso.
Posologia Nausea e vomito indotti da chemioterapia e radioterapia Il potenziale emetogeno delle terapie antitumorali varia a seconda delle dosi e delle combinazioni dei regimi di chemioterapia e radioterapia utilizzati.
La selezione del regime di dose deve essere determinata dalla gravità del problema emetogeno.
Adulti L’intervallo di dose della soluzione per infusione di ondansetrone è di 8-32 mg al giorno e deve essere selezionato come indicato di seguito.
Chemioterapia e radioterapia emetogene La dose raccomandata di ondansetrone è di 8 mg somministrati per infusione endovenosa nell’arco dei 15 minuti immediatamente precedenti il trattamento.
Il trattamento orale o rettale è raccomandato come misura cautelativa contro l’emesi tardiva o prolungata dopo le prime 24 ore.
Chemioterapia altamente emetogena I seguenti schemi di dose endovenosa o intramuscolare di ondansetrone sono ugualmente efficaci nell’arco delle prime 24 ore dalla chemioterapia: • Ondansetrone può essere somministrato come una singola dose di 8 mg per infusione endovenosa nell'arco di 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia.
• Dosi superiori a 8 mg e fino a un massimo di 16 mg di ondansetrone possono essere infuse solo in un periodo non inferiore a 15 minuti.
Non deve essere somministrata una singola dose maggiore di 16 mg a causa dell’aumento dose-dipendente del rischio di prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Per la gestione della chemioterapia altamente emetogena può essere somministrata una dose di ondansetrone da 8 mg per infusione endovenosa di breve durata nell’arco di 15 minuti immediatamente prima della chemioterapia, seguita da due ulteriori dosi per via endovenosa di 8 mg a distanza di non meno di quattro ore l’una dall’altra.
L’efficacia dell’ondansetrone nella chemioterapia altamente emetogena può essere incrementata con l’aggiunta di una singola dose endovenosa di desametasone sodio fosfato, 20 mg somministrati prima della chemioterapia.
Il trattamento orale o rettale è raccomandato per proteggere contro l’emesi ritardata o prolungata dopo le prime 24 ore.
Popolazione pediatrica: CINV nei bambini di età uguale o superiore ai 6 mesi e adolescenti La dose per CINV può essere calcolata sulla base dell’area di superficie corporea (BSA) o del peso come nella tabella sottostante.
Negli studi clinici pediatrici, l’ondansetrone è stato somministrato mediante infusione endovenosa diluito in 25-50 ml di soluzione fisiologica o altro fluido per infusione compatibile e infuso in un periodo non inferiore a 15 minuti.
Questo medicinale rappresenta già una formulazione di ondansetrone diluita pronta per l'uso, pertanto non è necessaria l'ulteriore diluzione.
La dose basata sul peso comporta dosi giornaliere totali più elevate se paragonata alla dose basata su BSA (paragrafi 4.4 e 5.1).
La soluzione per infusione di ondansetrone deve essere infusa per via endovenosa in un periodo non inferiore a 15 minuti.
Non ci sono dati da studi clinici controllati sull’uso di ondansetrone nella prevenzione CINV ritardati o prolungati nei bambini.
Non ci sono dati da studi clinici controllati sull’uso di ondansetrone per la nausea e il vomito indotti dalla radioterapia nei bambini.
Dosaggio con BSA: Ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia in una dose singola endovenosa di 5 mg/m².
La dose endovenosa non deve superare 8 mg.
Il dosaggio orale può iniziare dodici ore dopo e può essere continuato fino a 5 giorni (Tabella 1).
La dose giornaliera totale non deve eccedere la dose per adulti di 32 mg.
Tabella 1: dosaggio basato su BSA per la chemioterapia - Bambini di età uguale o superiore a 6 mesi e adolescenti.
a La dose endovenosa non deve eccedere 8 mg.BSA Giorno 1 a, b Giorni 2-6 b <0,6 m² 5 mg/m² e.v.
più 2 mg di liquido orale dopo 12 ore.2 mg di liquido orale ogni 12 ore. ≥0,6 m² 5 mg/m² e.v.
più 4 mg di liquido orale o compresse dopo 12 ore.4 mg di liquido orale o compresse ogni 12 ore. >1,2 m² 5 mg/m² e.v.
oppure 8 mg e.v.
più 8 mg di liquido orale o compresse dopo 12 ore8 mg di liquido orale o compresse ogni 12 ore
b Le dosi giornaliere totali non devono eccedere 32 mg.
Dosaggio con peso corporeo: Il dosaggio basato sul peso corporeo comporta dosi giornaliere più elevate se paragonato al dosaggio basato su BSA (paragrafi 4.4 e 5.1).
Ondansetrone deve essere somministrato immediatamente prima della chemioterapia con singola dose endovenosa di 0,15 mg/kg.
La dose endovenosa non deve eccedere 8 mg.
Possono essere somministrate due ulteriori dosi endovenose a intervalli di 4 ore.
La dose giornaliera totale non deve eccedere la dose per adulti di 32 mg.
Il dosaggio orale può iniziare dodici ore dopo e può essere continuato fino a 5 giorni (Tabella 2).
Tabella 2: Dosaggio per chemioterapia basato su peso corporeo - Bambini di età uguale o superiore a 6 mesi e adolescenti.
a La dose endovenosa non deve eccedere 8 mg.Peso Giorno 1 a, b Giorni 2-6 b ≤10 kg fino a 3 dosi da 0,15 mg/kg ogni 4 ore 2 mg di liquido orale ogni 12 ore >10 kg fino a 3 dosi da 0,15 mg/kg ogni 4 ore 4 mg di liquido orale o compresse ogni 12 ore
b La dose giornaliera totale non deve eccedere 32 mg.Pazienti anziani Tutte le dosi endovenose devono essere infuse in un periodo di non meno di 15 minuti.
Nei pazienti di età compresa tra i 65 e i 74 anni può essere seguito lo schema di dose previsto per gli adulti.
Nei pazienti di età pari o superiore ai 75 anni, l’iniziale dose endovenosa di ondansetrone non deve eccedere gli 8 mg.
La dose iniziale di 8 mg può essere seguita da due ulteriori dosi endovenose da 8 mg, somministrate a non meno di quattro ore di distanza l’una dall’altra (vedere paragrafo 5.2).
Fare riferimento anche al paragrafo ‘Popolazioni Particolari’.
Nausea e vomito postoperatori (PONV): Adulti Prevenzione della PONV: Per la prevenzione della PONV, la dose raccomandata di ondansetrone per infusione è una dose singola da 4 mg mediante infusione endovenosa di breve durata, somministrata all’induzione dell’anestesia.
Trattamento della PONV stabilizzata Per il trattamento della PONV stabilizzata si raccomanda una singola dose di 4 mg somministrata mediante infusione endovenosa di breve durata.
Popolazione pediatrica: bambini di età ≥1 mese e adolescenti Ondansetrone per infusione deve essere infuso per via endovenosa in un periodo non inferiore a 15 minuti.
• Prevenzione della PONV: Per la prevenzione della PONV nei pazienti pediatrici sottoposti a intervento chirurgico effettuato in anestesia generale, una singola dose di ondansetrone può essere somministrata mediante infusione endovenosa di breve durata a una dose di 0,1 mg/kg fino a un massimo di 4 mg prima, durante o dopo l’induzione di anestesia.
• Trattamento della PONV dopo la chirurgia: Per il trattamento della PONV nei pazienti pediatrici sottoposti a intervento effettuato in anestesia generale, una singola dose di ondansetrone può essere somministrata per infusione endovenosa di breve durata a una dose di 0,1 mg/kg fino a un massimo di 4 mg.
Pazienti anziani Vi è una limitata esperienza nell’uso di ondansetrone nella prevenzione e nel trattamento della PONV negli anziani.
Tuttavia l’ondansetrone è ben tollerato dai pazienti nella fascia di età oltre i 65 anni sottoposti a chemioterapia.
Fare riferimento anche al paragrafo ‘Popolazioni Particolari’.
Popolazioni particolari Pazienti con compromissione della funzione renale Non è necessaria alcuna variazione del dosaggio giornaliero, della frequenza o della via di somministrazione.
Pazienti con compromissione della funzione epatica La clearance dell’ondansetrone è significativamente ridotta e l’emivita sierica significativamente prolungata nei soggetti con compromissione della funzionalità epatica da moderata a grave.
In tali pazienti non deve essere superata la dose totale giornaliera di 8 mg.
Pazienti portatori di insufficienti capacità metaboliche ossidative della sparteina/debrisochina L’emivita di eliminazione dell’ondansetrone non è modificata nei soggetti classificati come metabolizzatori lenti della sparteina/debrisochina.
Pertanto in tali pazienti dosi ripetute determineranno livelli di esposizione che non differiscono da quelli del resto della popolazione generale.
Non sono quindi necessarie variazioni del dosaggio giornaliero o della frequenza della somministrazione.
Modo di somministrazione Uso endovenoso. Avvertenze e precauzioni
- Generali Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità in pazienti che avevano manifestato ipersensibilità ad altri antagonisti selettivi dei recettori 5-HT3.
Gli eventi respiratori devono essere trattati sintomaticamente e i medici devono prestare particolare attenzione ad essi quali precursori di reazioni di ipersensibilità.
L’ondansetrone prolunga l’intervallo QT in maniera dose-dipendente (vedere Farmacologia clinica).
Inoltre, durante la fase post-marketing sono stati riportati casi di Torsione di Punta in pazienti trattati con ondansetrone.
Evitare la somministrazione di ondansetrone nei pazienti con sindrome congenita del QT lungo.
Ondansetron deve essere somministrato con cautela nei pazienti che hanno o che possono sviluppare un prolungamento dell’intervallo QTc, inclusi pazienti con alterazioni elettrolitiche, con insufficienza cardiaca congestizia, bradiaritmia, o pazienti che assumono altri medicinali che portano al prolungamento del QT o ad alterazione degli elettroliti (vedere paragrafo 4.5).
Sono stati segnalati casi di ischemia miocardica in pazienti trattati con ondansetrone.
In alcuni pazienti, soprattutto in caso di somministrazione endovenosa, i sintomi sono comparsi immediatamente dopo la somministrazione di ondansetrone.
I pazienti devono essere avvisati riguardo ai segni e ai sintomi dell’ischemia miocardica.
L’ipocaliemia e l’ipomagnesiemia devono essere corrette prima della somministrazione di ondansetrone.
Vi sono state segnalazioni post-marketing di pazienti con sindrome serotoninergica (tra cui stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) in seguito all’utilizzo concomitante di ondansetrone e altri medicinali serotoninergici (inclusi gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI).
Se il trattamento concomitante con ondansetrone e altri medicinali serotoninergici è clinicamente indicato, si raccomanda un’adeguata osservazione del paziente.
Nei pazienti sottoposti a intervento chirurgico adenotonsillare, la prevenzione della nausea e del vomito con ondansetrone può mascherare un’emorragia occulta.
Pertanto, tali pazienti devono essere seguiti attentamente dopo la somministrazione di ondansetrone.
Poiché è noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso, è opportuno monitorare i pazienti con segni di ostruzione intestinale subacuta dopo la somministrazione.
Ondansetron B.
Braun 0,08 mg/ml soluzione per infusione: Questo medicinale contiene 357 mg di sodio per flacone, equivalente al 17,9% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.Ondansetron B.
Braun 0,16 mg/ml soluzione per infusione: Questo medicinale contiene 178,5 mg di sodio per flacone, equivalente all’8,9% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Popolazione pediatrica I pazienti pediatrici che ricevono ondansetrone con agenti chemioterapeutici epatotossici devono essere monitorati attentamente per funzione epatica compromessa.
Nausea e vomito indotti da chemioterapia: Quando si calcola la dose sulla base di mg/kg e si somministrano tre dosi a intervalli di 4 ore, la dose giornaliera totale sarà più elevata rispetto a quando si somministra una singola dose da 5 mg/m² seguita da una dose orale.
L’efficacia comparativa di questi due differenti regimi di dosaggio non è stata studiata in studi clinici.
Il confronto tra studi clinici incrociati indica un’efficacia simile con entrambi i regimi (paragrafo 5.1). Interazioni
- Non è dimostrato che l’ondansetrone induca o inibisca il metabolismo di altri medicinali comunemente somministrati in concomitanza con esso.
Studi specifici hanno evidenziato che l’ondansetrone non interagisce con: • alcool, • temazepam, • furosemide, • alfentanil, • tramadolo (metabolismo), • morfina, • lignocaina, • propofol, • tiopentale.
Tramadolo: Il tramadolo esercita in parte i suoi effetti analgesici mediante un meccanismo dipendente dalla serotonina.
Poiché l’ondansetrone è un antagonista del recettore 5-HT3, si sospetta un’influenza sul potenziale analgesico.
Inoltre, i dati provenienti da studi di piccole dimensioni indicano che l’ondansetrone può ridurre gli effetti analgesici del tramadolo.
Principi attivi inibitori del citocromo P-450 L’ondansetrone è metabolizzato da diversi enzimi epatici del citocromo P-450: CYP3A4, CYP2D6 e CYP1A2.
Data la molteplicità di enzimi metabolici in grado di metabolizzare l’ondansetrone, l’inibizione enzimatica o l’attività ridotta di un enzima (per esempio deficit genetico di CYP2D6) è normalmente compensata da altri enzimi e deve determinare alterazioni minime o non significative sulla clearance complessiva dell’ondansetrone o della dose necessaria.
Induttori del CYP3A4 Nei pazienti sottoposti a trattamento con induttori potenti del CYP3A4 (ad es.
fenitoina, carbamazepina, e rifampicina), è stato riscontrato un incremento della clearance orale dell’ondansetrone e una diminuzione delle sue concentrazioni ematiche.
Principi attivi che prolungano l’intervallo QT (ad es.
antracicline) L’utilizzo di ondansetrone in concomitanza con principi attivi che prolungano l’intervallo QT può determinare un ulteriore prolungamento dell’intervallo QT.
L’utilizzo di ondansetrone in concomitanza con principi attivi cardiotossici, ad es.
antracicline come doxorubicina, daunorubicina o trastuzumab, antibiotici (come eritromicina o ketoconazolo), antiaritmici (come amiodarone) e beta-bloccanti (come atenololo o timololo) può aumentare il rischio di aritmie (paragrafo 4.4).
Principi attivi serotoninergici (inclusi SSRI e SNRI) Vi sono state segnalazioni post-marketing che descrivono pazienti con sindrome serotoninergica (tra cui stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) in seguito all’utilizzo concomitante di ondansetrone e altri principi attivi serotoninergici (inclusi SSRI e SNRI).
(Vedere paragrafo ”Avvertenze speciali e precauzioni di impiego”).
Apomorfina Sulla base delle segnalazioni di ipotensione profonda e perdita di coscienza quando ondansetrone è stato somministrato con apomorfina cloridrato, l’utilizzo concomitante con l’apomorfina è controindicato. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse più frequentemente segnalate per ondansetrone sono cefalea, sensazione di rossore/calore e stipsi, che possono essere transitori.
Le reazioni avverse più gravi segnalate per ondansetrone sono variazioni dell'ECG, compreso il prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
Gli effetti indesiderati sono elencati in base alla frequenza come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Gli eventi molto comuni, comuni e non comuni sono stati in genere determinati a partire dai dati degli studi clinici ottenuti con il medicinale originator.
In essi, l’incidenza del placebo è stata tenuta in considerazione.
Gli eventi rari e molto rari sono stati in genere determinati dai dati post-marketing spontanei ottenuti per il medicinale originator.
Le seguenti frequenze sono stimate alle dosi standard raccomandate di ondansetrone.
Disturbi del sistema immunitario: Raro: Reazioni di ipersensibilità immediata, a volte gravi, inclusa anafilassi.
L’anafilassi può essere fatale.
Patologie del sistema nervoso: Molto comune: Cefalea; Non comune: sono stati segnalati movimenti involontari quali reazioni extrapiramidali, ad es.
crisi oculogire, reazioni distoniche e discinesia senza dimostrazione definitiva di sequele cliniche persistenti, e convulsioni (per esempio spasmi epilettici), sebbene non vi sia alcun meccanismo farmacologico noto a supporto del fatto che l’ondansetrone determini tali effetti.
Raro: Capogiri durante la somministrazione endovenosa rapida.
Disturbi psichiatrici: Molto raro: Depressione.
Patologie dell’occhio: Raro: Disturbi visivi transitori (per esempio visione offuscata) per lo più durante la somministrazione endovenosa rapida; Molto raro: Cecità transitoria per lo più durante la somministrazione endovenosa.
La maggior parte dei casi di cecità riportati si sono risolti entro 20 minuti.
La maggior parte dei pazienti aveva ricevuto agenti chemioterapici incluso il cisplatino.
Alcuni dei casi di cecità transitoria riportati avevano un’origine corticale.
Patologie cardiache: Non comune: Dolore toracico, con o senza depressione del segmento ST, aritmie cardiache e bradicardia.
Le aritmie cardiache possono essere fatali in casi isolati; Raro: Prolungamento dell’intervallo QT (incluse torsioni di punta); Non nota: Ischemia miocardica (vedere paragrafo 4.4).
Patologie vascolari: Comune: Sensazione di arrossamento o calore; Non comune: Ipotensione.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Non comune: Singhiozzo.
Patologie gastrointestinali: Comune: È noto che l’ondansetrone aumenta il tempo di transito nell’intestino crasso e può causare stipsi in alcuni pazienti.
Patologie epatobiliari: Non comune: Sono stati osservati aumenti asintomatici dei test di funzionalità epatica.
Queste reazioni sono state osservate frequentemente nei pazienti sottoposti a chemioterapia, ad es.
con cisplatino.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Non comune: Reazioni d’ipersensibilità attorno al sito di somministrazione (per esempio eruzione cutanea, orticaria, prurito).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: Comune: Reazioni locali al sito di somministrazione.
Popolazione pediatrica: Il profilo degli eventi avversi nei bambini e adolescenti era paragonabile a quello osservato negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile Le donne in età fertile devono prendere in considerazione l’utilizzo di misure contraccettive.
Gravidanza Sulla base di dati clinici derivanti da studi epidemiologici, si sospetta che ondansetron possa provocare malformazioni orofacciali se somministrato durante il primo trimestre di gravidanza.
In uno studio di coorte comprendente 1,8 milioni di gravidanze, l’uso di ondansetron nel primo trimestre è stato associato ad un aumento del rischio di schisi orali (3 casi aggiuntivi ogni 10.000 donne trattate; rischio relativo corretto pari a 1,24 (IC al 95% 1,03-1,48)).
Gli studi epidemiologici disponibili sulle malformazioni cardiache mostrano risultati contrastanti.
Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva.
Ondansetron non deve essere utilizzato durante il primo trimestre di gravidanza.
Allattamento I test hanno rivelato che l’ondansetrone passa nel latte degli animali che allattano (vedere paragrafo 5.3).
Si raccomanda, pertanto, che le donne sottoposte a trattamento a base di ondansetrone non allattino.
Fertilità Nessun dato disponibile. Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.