OLLAT 56CPR RIV 200MG
100,23 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 24/11/2022
Ollat è indicato come monoterapia e come terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 4 anni di età con epilessia.
Ollat 50 mg compresse rivestite con film Ciascuna compressa rivestita con film contiene 50 mg di lacosamide. Ollat 100 mg compresse rivestite con film Ciascuna compressa rivestita con film contiene 100 mg di lacosamide. Ollat 150 mg compresse rivestite con film Ciascuna compressa rivestita con film contiene 150 mg di lacosamide. Ollat 200 mg compresse rivestite con film Ciascuna compressa rivestita con film contiene 200 mg di lacosamide. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Preesistente blocco atrioventricolare (AV) di secondo o terzo grado. Posologia
- Posologia Lacosamide deve essere assunta due volte al giorno (di solito una volta al mattino ed una volta alla sera).
Lacosamide può essere assunta con o senza cibo.
Nel caso in cui si salti una dose, il paziente deve essere istruito ad assumere immediatamente la dose dimenticata ed assumere la dose successiva al consueto orario programmato.
Se il paziente si rende conto della dose dimenticata a meno di 6 ore da quella successiva, egli deve essere istruito ad attendere fino al consueto orario programmato per la dose di lacosamide successiva.
I pazienti non devono assumere una doppia dose.
Adolescenti e bambini di peso pari o superiore ai 50 kg e adulti La tabella seguente riassume la dose raccomandata per gli adolescenti e per i bambini di peso pari o superiore ai 50 kg e per gli adulti.
Ulteriori dettagli sono riportati nella tabella seguente.
Monoterapia La dose iniziale raccomandata è di 50 mg due volte al giorno, che dopo una settimana deve essere aumentata ad una dose terapeutica iniziale di 100 mg due volte al giorno.Monoterapia Terapia aggiuntiva Dose iniziale 100 mg/die o 200 mg/die 100 mg/ die Dose singola di carico (se applicabile) 200 mg 200 mg Titolazione (incremento della dose) 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) ad intervalli settimanali 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) ad intervalli settimanali Dose massima raccomandata fino a 600 mg/die fino a 400 mg/ die
Lacosamide può anche essere iniziata alla dose di 100 mg due volte al giorno in base alla valutazione da parte del medico sulla necessità di ridurre le crisi rispetto ai potenziali effetti indesiderati.
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità, fino ad una dose massima giornaliera raccomandata di 300 mg due volte al giorno (600 mg/die).
In pazienti che hanno raggiunto una dose superiore a 400 mg/die e che necessitano di un ulteriore medicinale antiepilettico, si deve seguire la posologia sottostante che è raccomandata per la terapia aggiuntiva.
Terapia aggiuntiva La dose iniziale raccomandata è di 50 mg due volte al giorno, che dopo una settimana deve essere aumentata ad una dose terapeutica iniziale di 100 mg due volte al giorno.
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 50 mg due volte al giorno (100 mg/die) a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità, fino ad una dose massima raccomandata di 400 mg/die (200 mg due volte al giorno).
Inizio del trattamento con lacosamide con una dose di carico Il trattamento con lacosamide può anche essere iniziato con una singola dose di carico di 200 mg, seguita, approssimativamente 12 ore più tardi, da una dose di mantenimento di 100 mg due volte al giorno (200 mg/die).
Successivi aggiustamenti della dose devono essere effettuati in base alla risposta e alla tollerabilità individuali, come descritto sopra.
Una dose di carico può essere utilizzata per iniziare il trattamento dei pazienti in quelle situazioni in cui il medico stabilisce che debba essere garantito un rapido raggiungimento della concentrazione plasmatica di lacosamide allo steady state e dell’effetto terapeutico.
Questa deve essere somministrata sotto supervisione medica tenendo in considerazione il potenziale incremento dell’incidenza delle reazioni avverse a carico del sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8).
La somministrazione di una dose di carico non è stata studiata in condizioni acute come lo stato epilettico.
Interruzione del trattamento In base alla corrente pratica clinica, nel caso in cui lacosamide debba essere sospesa, si raccomanda di farlo gradualmente (es.
scalare la dose giornaliera di 200 mg ogni settimana).
Popolazioni speciali Anziani (oltre i 65 anni di età) Non è necessaria alcuna riduzione della dose in pazienti anziani.
Nei pazienti anziani deve essere presa in considerazione una riduzione della clearance renale associata all’età, con aumento dei livelli di AUC (vedere il paragrafo seguente “Compromissione renale” ed il paragrafo 5.2).
Ci sono dati clinici limitati nei pazienti anziani con epilessia, in particolare a dosi superiori a 400 mg/die (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1).
Danno renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti adulti e pediatrici con danno renale di grado lieve e moderato (CLCR > 30 ml/min).
Nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con danno renale di grado lieve o moderato, una dose di carico di 200 mg può essere presa in considerazione, ma deve essere eseguita con cautela una successiva titolazione della dose (> 200 mg al giorno).
Nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con danno renale grave (CLCR ≤ 30 ml/min) o con malattia renale allo stadio finale, si raccomanda una dose massima di 250 mg/die e la titolazione della dose deve essere eseguita con cautela.
Qualora fosse indicata una dose di carico, deve essere utilizzata una dose iniziale di 100 mg seguita da un regime di 50 mg due volte al giorno per la prima settimana.
Nei pazienti pediatrici di peso inferiore ai 50 kg con danno renale grave (CLCR ≤ 30 ml/min) e in quelli con malattia renale allo stadio finale, si raccomanda una riduzione del 25% della dose massima.
In tutti i pazienti che richiedono emodialisi, si raccomanda la somministrazione di una dose supplementare, fino al 50% della singola dose utilizzata per raggiungere la dose giornaliera, al termine di ogni seduta di dialisi.
Il trattamento dei pazienti con malattia renale allo stadio finale deve essere effettuato con cautela, poiché vi è una esperienza clinica limitata ed esiste la possibilità di accumulo di un metabolita (privo di attività farmacologica nota).
Compromissione epatica È raccomandata una dose massima di 300 mg/die nei pazienti pediatrici di peso pari o superiore ai 50 kg e nei pazienti adulti con compromissione epatica di grado da lieve a moderato.
La titolazione della dose in questi pazienti deve essere effettuata con cautela, tenendo in considerazione un eventuale danno renale coesistente.
Negli adolescenti e negli adulti, di peso pari o superiore a 50 kg, può essere presa in considerazione una dose di carico di 200 mg, ma una successiva titolazione della dose (> 200 mg al giorno) deve essere eseguita con cautela.
Sulla base dei dati negli adulti, nei pazienti pediatrici di peso inferiore ai 50 kg con compromissione epatica di grado da lieve a moderato, si deve applicare una riduzione del 25% della dose massima.
La farmacocinetica di lacosamide non è stata valutata in pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafo 5.2).
Lacosamide deve essere somministrata in pazienti adulti e pediatrici con compromissione epatica grave solo quando si prevede che i benefici terapeutici attesi superino i possibili rischi.
Potrebbe risultare necessario un aggiustamento della dose, mentre si osservano con attenzione l’attività della malattia e i potenziali eventi avversi nel paziente.
Popolazione pediatrica Il medico deve prescrivere la formulazione e il dosaggio più appropriati in base a peso e dose.
Adolescenti e bambini di peso pari o superiore ai 50 kg La posologia per gli adolescenti e i bambini di peso pari o superiore ai 50 kg è la stessa che negli adulti (vedi sopra). Bambini (dai 4 anni di età) e adolescenti di peso inferiore ai 50 kg La dose è determinata sulla base del peso corporeo.
Si raccomanda pertanto di iniziare la terapia con lo sciroppo per poi passare alle compresse, se lo si desidera.
Monoterapia La dose iniziale raccomandata è di 2 mg/kg/die che dopo una settimana deve essere aumentata a una dose terapeutica iniziale di 4 mg/kg/die.
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 2 mg/kg/die a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità.
La dose deve essere aumentata gradualmente fino a ottenere la risposta ottimale.
Nei bambini di peso inferiore ai 40 kg, si raccomanda una dose massima fino a 12 mg/kg/die.
Nei bambini di peso compreso fra i 40 e i 50 kg, si raccomanda una dose massima di 10 mg/kg/die.
La tabella seguente riassume la posologia raccomandata in monoterapia per bambini e adolescenti di peso inferiore ai 50 kg.
Terapia aggiuntiva La dose iniziale raccomandata è di 2 mg/kg/die che dopo una settimana deve essere aumentata ad una dose terapeutica iniziale di 4 mg/kg/die.Dose iniziale 2 mg/kg/die Dose singola di carico Non raccomandata Titolazione (incremento della dose) 2 mg/kg/die ogni settimana Dose massima raccomandata in pazienti < 40 kg fino a 12 mg/kg/die Dose massima raccomandata in pazienti ≥ 40 kg a < 50 kg fino a 10 mg/kg/die
La dose di mantenimento può essere ulteriormente aumentata di 2 mg/kg/die a intervalli settimanali a seconda della risposta clinica e della tollerabilità.
La dose deve essere aumentata gradualmente fino a ottenere la risposta ottimale.
Nei bambini di peso inferiore ai 20 kg, a causa di una maggiore clearance rispetto agli adulti, si raccomanda una dose massima fino a 12 mg/kg/die.
Nei bambini di peso compreso fra i 20 e i 30 kg, si raccomanda una dose massima di 10 mg/kg/die e nei bambini di peso compreso fra i 30 e i 50 kg, si raccomanda una dose massima di 8 mg/kg/die, sebbene in studi in aperto (vedere i paragrafi 4.8 e 5.2), una dose fino a 12 mg/kg/die sia stata utilizzata da un piccolo numero di questi bambini.
La tabella seguente riassume la posologia raccomandata in terapia aggiuntiva per bambini e adolescenti di peso inferiore ai 50 kg.
Dose di carico La somministrazione di una dose di carico non è stata studiata nei bambini.Dose iniziale 2 mg/kg/die Dose singola di carico Non raccomandata Titolazione (incremento della dose) 2 mg/kg/die ogni settimana Dose massima raccomandata in pazienti < 20 kg fino a 12 mg/kg/die Dose massima raccomandata in pazienti ≥ 20 kg a < 30 kg fino a 10 mg/kg/die Dose massima raccomandata in pazienti ≥ 30 kg a < 50 kg fino a 8 mg/kg/die
L’uso di una dose di carico non è raccomandato negli adolescenti e nei bambini di peso inferiore ai 50 kg.
Bambini di età inferiore ai 4 anni La sicurezza e l’efficacia di lacosamide nei bambini di età inferiore ai 4 anni non sono state ancora stabilite.
Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione Le compresse rivestite con film di lacosamide sono per uso orale.
Lacosamide può essere assunta con o senza cibo. Avvertenze e precauzioni
- Idea e comportamento suicida Sono stati riportati casi di idea e comportamento suicida in pazienti trattati con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni.
Una meta-analisi di studi clinici randomizzati e controllati verso placebo, eseguiti con medicinali antiepilettici, ha anche evidenziato un lieve incremento del rischio di idea e comportamento suicida.
Il meccanismo di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio con lacosamide.
Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di idea e comportamento suicida, e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato.
I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di consultare il medico nel caso in cui emergano segni di idea o comportamento suicida (vedere paragrafo 4.8).
Ritmo e conduzione cardiaca Durante gli studi clinici con lacosamide, è stato osservato un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo PR.
Lacosamide deve essere somministrata con cautela in pazienti con preesistenti difetti della conduzione cardiaca, con gravi cardiopatie (per es.
anamnesi di infarto del miocardio o insufficienza cardiaca), in pazienti anziani o quando lacosamide è utilizzata in associazione con prodotti che notoriamente portano ad un prolungamento dell’intervallo PR.
In questi pazienti bisogna considerare di eseguire un ECG prima di un aumento della dose di lacosamide oltre 400 mg/die e dopo la titolazione di lacosamide allo steady state.
Nell’esperienza post-marketing è stato riportato blocco AV di secondo grado o superiore.
Negli studi clinici controllati con placebo con lacosamide in pazienti con epilessia, non sono stati riportati fibrillazione o flutter atriale; tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi sull’epilessia in aperto e nell’esperienza post-marketing (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere messi a conoscenza dei sintomi del blocco AV di secondo grado o superiore (ad es.
polso lento o irregolare, sensazione di stordimento e svenimento) e dei sintomi della fibrillazione e del flutter atriale (ad es.
palpitazioni, polso rapido o irregolare, mancanza di respiro).
I pazienti devono essere avvisati di consultare il medico qualora si presenti uno qualsiasi di questi sintomi.
Capogiro Il trattamento con lacosamide è associato alla comparsa di capogiro, che può aumentare il rischio di lesioni accidentali o cadute.
I pazienti pertanto devono essere avvisati di prestare cautela fino a quando non hanno familiarizzato con i potenziali effetti del medicinale (vedere paragrafo 4.8).
Possibilità di peggioramento elettroclinico in determinate sindromi epilettiche pediatriche La sicurezza e l’efficacia di lacosamide in pazienti pediatrici con sindromi epilettiche, in cui crisi focali e generalizzate possono coesistere, non è stata determinata. Interazioni
- Lacosamide deve essere somministrata con cautela in pazienti trattati con medicinali che notoriamente portano ad un prolungamento dell’intervallo PR (es.
carbamazepina, lamotrigina, eslicarbazepina, pregabalin), ed in pazienti trattati con antiaritmici di classe I.
Tuttavia, l’analisi dei sottogruppi negli studi clinici non ha evidenziato un prolungamento più marcato dell’intervallo PR nei pazienti in trattamento concomitante con carbamazepina o lamotrigina.
Dati in vitro I dati sperimentali suggeriscono per lacosamide un basso potenziale di interazione.
Gli studi effettuati in vitro indicano che lacosamide, alle concentrazioni plasmatiche osservate negli studi clinici, non determina induzione dei citocromi CYP1A2, 2B6 e 2C9 né inibizione dei citocromi CYP1A1, 1A2, 2A6, 2B6, 2C8, 2C9, 2D6 e 2E1.
Uno studio condotto in vitro ha dimostrato che lacosamide non viene trasportata dalla P-glicoproteina a livello intestinale.
Dati in vitro dimostrano che i citocromi CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4 sono in grado di catalizzare la formazione del metabolita O-demetilato.
Dati in vivo Lacosamide non inibisce o induce i citocromi CYP2C19 e 3A4 in maniera clinicamente rilevante.
Lacosamide non ha influenzato l’AUC del midazolam (metabolizzato dal citocromo CYP3A4, lacosamide somministrata alla dose di 200 mg due volte al giorno), ma la Cmax del midazolam è risultata lievemente incrementata (30%).
Lacosamide non ha avuto effetto sulla farmacocinetica dell’omeprazolo (metabolizzato dai citocromi CYP2C19 e 3A4, lacosamide somministrata alla dose di 300 mg due volte al giorno).
L’inibitore del CYP2C19 omeprazolo (40 mg una volta al giorno) non ha dato luogo ad una variazione clinicamente rilevante dell’esposizione a lacosamide.
Di conseguenza, è improbabile che inibitori moderati del CYP2C19 influenzino l’esposizione sistemica a lacosamide in maniera clinicamente rilevante.
Si raccomanda cautela nel trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP2C9 (ad es.
fluconazolo) e del CYP3A4 (ad es.
itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, claritromicina), che possono portare ad un incremento nell’esposizione sistemica a lacosamide.
Tali interazioni non sono state accertate in vivo, ma sono possibili sulla base dei dati in vitro.
Potenti induttori enzimatici quali la rifampicina o l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono ridurre moderatamente l’esposizione sistemica di lacosamide.
Di conseguenza, ogni trattamento con questi induttori enzimatici deve essere iniziato o sospeso con cautela.
Medicinali antiepilettici Negli studi di interazione, lacosamide non ha influenzato in maniera significativa le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina ed acido valproico.
I livelli plasmatici di lacosamide non sono stati alterati dalla carbamazepina e dall’acido valproico.
Analisi farmacocinetiche di popolazione in gruppi di età diversi hanno evidenziato che il trattamento concomitante con altri medicinali antiepilettici noti per essere degli induttori enzimatici (carbamazepina, fenitoina e fenobarbitale, a diversi dosaggi) ha ridotto l’esposizione sistemica complessiva di lacosamide del 25%.
Contraccettivi orali In uno studio di interazione non è stata riscontrata alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e i contraccettivi orali etinilestradiolo e levonorgestrel.
Le concentrazioni di progesterone non hanno subito influenze quando i due medicinali sono stati somministrati contemporaneamente.
Altre Studi di interazione hanno dimostrato che lacosamide non ha alcun effetto sulla farmacocinetica della digossina.
Non vi è alcuna interazione clinicamente rilevante tra lacosamide e metformina.
La somministrazione contemporanea di warfarin con lacosamide non risulta in un cambiamento clinicamente rilevante nella farmacocinetica e nella farmacodinamica di warfarin.
Sebbene non siano disponibili dati riguardanti l’interazione di lacosamide con l’alcol, un effetto farmacodinamico non può essere escluso.
Lacosamide presenta un basso legame con le proteine plasmatiche (meno del 15%).
Di conseguenza, la presenza di interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali mediante competizione per i siti di legame con le proteine è considerata improbabile. Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza In base ad una metanalisi degli studi clinici controllati verso placebo in terapia aggiuntiva, condotti su 1308 pazienti con crisi epilettiche ad esordio parziale, il 61,9% dei pazienti randomizzati al gruppo lacosamide ed il 35,2% di quelli randomizzati al gruppo placebo hanno riportato almeno una reazione avversa.
Le reazioni avverse più frequentemente riportate (≥ 10%) in seguito a trattamento con lacosamide sono state: capogiro, cefalea, nausea e diplopia.
Tali reazioni erano solitamente di intensità da lieve a moderata.
Alcune erano dose-dipendenti e miglioravano con la riduzione della dose.
L’incidenza e la gravità delle reazioni avverse riguardanti il sistema nervoso centrale (SNC) ed il tratto gastrointestinale (GI) normalmente diminuivano nel tempo.
In tutti questi studi controllati, la percentuale di pazienti che ha interrotto la terapia a causa di reazioni avverse è stata del 12,2% per i pazienti randomizzati al gruppo lacosamide e dell’1,6% per i pazienti randomizzati al gruppo placebo.
La reazione avversa che più comunemente ha determinato l’interruzione della terapia è stata il capogiro.
L’incidenza delle reazioni avverse a carico del sistema nervoso centrale, come il capogiro, può essere più elevata a seguito di una dose di carico.
Sulla base dell’analisi dei dati provenienti da uno studio clinico di non-inferiorità sulla monoterapia che metteva a confronto lacosamide a carbamazepina a rilascio controllato (RC), le reazioni avverse più frequentemente riportate (≥ 10%) per lacosamide sono state cefalea e capogiro.
Il tasso di interruzione dovuta a reazioni avverse è stato del 10,6% per i pazienti trattati con lacosamide e del 15,6% per i pazienti trattati con carbamazepina RC.
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella seguente sono elencate per frequenza le reazioni avverse segnalate nel corso degli studi clinici e nell’esperienza post-marketing.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1000, < 1/100) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
(1) Reazioni avverse riportate nell’esperienza post-marketing.Classificazione per sistemi e organi Molto comune Comune Non comune Non nota Patologie del sistema emolinfopoietico Agranulocitosi(1) Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità al farmaco (1) Reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)(1,2) Disturbi psichiatrici Depressione, Stato confusionale, Insonnia(1) Aggressività, Agitazione(1), Umore euforico(1), Disturbo psicotico (1), Tentato suicidio (1), Idea suicida, Allucinazione (1) Patologie del sistema nervoso Capogiro, Cefalea Disturbo dell’equilibrio, Coordinazione anormale, Compromissione della memoria, Disturbo cognitivo, Sonnolenza, Tremore, Nistagmo, Ipoestesia, Disartria, Disturbo dell’attenzione, Parestesia Sincope (2) Convulsione(3) Patologie dell’occhio Diplopia Visione offuscata Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigine, Tinnito Patologie cardiache Blocco atrioventricolare (1,2), Bradicardia (1,2), Fibrillazione atriale (1,2), Flutter atriale (1,2) Patologie gastrointestinali Nausea Vomito, Stipsi, Flatulenza, Dispepsia, Bocca secca, Diarrea Patologie epatobiliari Anormalità nei test di funzionalità epatica (2), Aumento degli enzimi epatici (> 2x ULN) (1) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, Eruzione cutanea(1) Angioedema (1), Orticaria (1) Sindrome di Stevens-Johnson (1), Necrolisi epidermica tossica (1) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Spasmi muscolari Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Alterazione dell’andatura, Astenia, Affaticamento, Irritabilità, Sensazione di ebrezza Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Cadute, Lacerazione della cute, Contusione
(2) Vedere Descrizione di reazioni avverse selezionate.
(3) Riportata in studi in aperto.
Descrizione di reazioni avverse selezionate L’utilizzo di lacosamide è associato ad un prolungamento dose-dipendente dell’intervallo PR.
È possibile il manifestarsi di reazioni avverse (es.
blocco atrioventricolare, sincope, bradicardia) associate con tale prolungamento.
Negli studi clinici sulla terapia aggiuntiva in pazienti con epilessia, il tasso di incidenza del blocco atrioventricolare (AV) di primo grado riportato è non comune, dello 0,7%, 0%, 0,5% e 0% nei gruppi lacosamide 200 mg, 400 mg, 600 mg o placebo, rispettivamente.
Non sono stati osservati episodi di blocco AV di secondo grado o maggiore in questi studi.
Tuttavia, casi di blocco AV di secondo e terzo grado associati al trattamento con lacosamide sono stati riportati nell’esperienza postmarketing.
Nello studio clinico sulla monoterapia nel quale lacosamide è stata messa a confronto con carbamazepina RC, l’entità dell’aumento dell’intervallo PR è stato paragonabile tra lacosamide e carbamazepina.
Il tasso di incidenza della sincope riportato nei dati aggregati degli studi clinici sulla terapia aggiuntiva è non comune e non differisce nei pazienti con epilessia del gruppo lacosamide (n=944) (0,1%) e del gruppo placebo (n=364) (0,3%).
Nello studio clinico sulla monoterapia nel quale lacosamide è stata messa a confronto con carbamazepina RC, la sincope è stata riportata in 7/444 (1,6%) pazienti trattati con lacosamide e in 1/442 (0,2%) pazienti trattati con carbamazepina RC.
Negli studi clinici di breve durata non sono stati riportati fibrillazione o flutter atriale; tuttavia, entrambi sono stati riportati negli studi clinici in aperto in pazienti con epilessia e nell’esperienza postmarketing.
Anormalità nei test di laboratorio Negli studi clinici controllati con lacosamide sono state osservate anormalità nei test di funzionalità epatica in pazienti adulti con crisi epilettiche ad esordio parziale che assumevano concomitantemente da 1 a 3 medicinali antiepilettici.
Incrementi della ALT fino a ≥ 3x LSN (Limite Superiore della Norma) si sono verificati nello 0,7% (7/935) dei pazienti trattati con lacosamide e nello 0% (0/356) dei pazienti trattati con placebo.
Reazioni di ipersensibilità multiorgano In pazienti trattati con alcuni medicinali antiepilettici sono state riportate reazioni di ipersensibilità multiorgano (anche note come Reazione a Farmaco con Eosinofilia e Sintomi Sistemici, DRESS).
Tali reazioni si manifestano in maniera variabile, ma tipicamente si presentano con febbre ed eruzione cutanea e possono essere associate con il coinvolgimento di diversi sistemi di organi.
Se si sospetta una reazione di ipersensibilità multiorgano, il trattamento con lacosamide deve essere interrotto.
Popolazione pediatrica Il profilo di sicurezza di lacosamide in studi in aperto in terapia aggiuntiva nei bambini di età compresa fra i 4 e i 16 anni è coerente con il profilo di sicurezza osservato negli adulti.
Le reazioni avverse più frequenti nella popolazione pediatrica sono state vomito (17,1%), capogiro (16,7%), sonnolenza (12,1%), cefalea (11,7%) e convulsione (10,1%).
Altre reazioni avverse registrate nei bambini sono state diminuzione dell’appetito (6,6%), letargia (4,3%) e comportamento anormale (1,9%).
Popolazione anziana Nello studio sulla monoterapia che ha messo a confronto lacosamide con carbamazepina RC, le tipologie di reazioni avverse correlate a lacosamide in pazienti anziani (≥ 65 anni di età) sembrano essere simili a quelle osservate in pazienti con meno di 65 anni di età.
Tuttavia, è stata segnalata una più alta incidenza (con una differenza ≥ 5%) di cadute, diarrea e tremore nei pazienti anziani rispetto ai pazienti adulti più giovani.
La più frequente reazione avversa a livello cardiaco riportata negli anziani rispetto alla popolazione adulta più giovane è stata il blocco atrioventricolare di primo grado.
Questo è stato riportato con lacosamide nel 4,8% (3/62) dei pazienti anziani contro l’1,6% (6/382) dei pazienti adulti più giovani.
Il tasso di interruzione dovuta a eventi avversi osservato con lacosamide è stato del 21,0% (13/62) nei pazienti anziani contro il 9,2% (35/382) nei pazienti adulti più giovani.
Queste differenze tra pazienti anziani e pazienti adulti più giovani sono risultate simili a quelle osservate nel gruppo di confronto attivo.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Rischio correlato all’epilessia ed ai medicinali antiepilettici in generale Per tutti i medicinali antiepilettici, è stato dimostrato che nella progenie delle donne con epilessia sottoposte a trattamento, la prevalenza di malformazioni è da due a tre volte superiore rispetto a quella, approssimativamente del 3%, della popolazione generale.
Nella popolazione trattata, un aumento delle malformazioni è stato osservato nelle donne sottoposte a politerapia; tuttavia, non è stato possibile comprendere fino a che punto tali malformazioni fossero causate dal trattamento e/o dalla patologia.
Inoltre, una terapia antiepilettica efficace non deve essere interrotta, in quanto una esacerbazione della malattia può essere nociva sia per la madre che per il feto.
Rischio correlato a lacosamide Non esistono dati adeguati riguardanti l’utilizzo di lacosamide in donne in gravidanza.
Dagli studi condotti sugli animali, non risultano effetti teratogeni nei ratti o nei conigli, mentre sono stati osservati effetti embriotossici nei ratti e nei conigli in seguito alla somministrazione di dosi tossiche per la madre (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per la specie umana non è noto.
Lacosamide non deve essere somministrata durante la gravidanza se non in caso di effettiva necessità (se il beneficio per la madre risulta chiaramente superiore al potenziale rischio per il feto).
Se una donna sta pianificando una gravidanza, l’utilizzo di questo medicinale deve essere accuratamente rivalutato.
Allattamento Non è noto se lacosamide sia escreta nel latte materno umano.
Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso.
Studi condotti nell’animale hanno dimostrato che lacosamide viene escreta nel latte materno.
A scopo precauzionale, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia con lacosamide.
Fertilità Nei ratti non sono state osservate reazioni avverse sulla fertilità maschile o femminile o sulla riproduzione a dosi che hanno comportato una esposizione plasmatica (AUC) fino a circa 2 volte l’AUC plasmatica nell’uomo conseguente alla somministrazione della dose massima raccomandata per l’uomo (MRHD). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.