NUBRIVEO 56CPR RIV 100MG
178,50 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 30/03/2018
Nubriveo è indicato come terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in soggetti adulti, adolescenti e bambini a partire da 2 anni di età con epilessia.
Nubriveo 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di brivaracetam. Nubriveo 25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di brivaracetam. Nubriveo 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 50 mg di brivaracetam. Nubriveo 75 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 75 mg di brivaracetam. Nubriveo 100 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di brivaracetam. Eccipiente(i) con effetti noti: Nubriveo 10 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film da 10 mg contiene 88 mg di lattosio. Nubriveo 25 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film da 25 mg contiene 94 mg di lattosio. Nubriveo 50 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film da 50 mg contiene 189 mg di lattosio. Nubriveo 75 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film da 75 mg contiene 283 mg di lattosio. Nubriveo 100 mg compresse rivestite con film Ogni compressa rivestita con film da 100 mg contiene 377 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo, ad altri derivati pirrolidonici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
- Posologia Il medico deve prescrivere la formulazione ed il dosaggio più appropriati in base al peso e alla dose.
La posologia raccomandata per adulti, adolescenti e bambini a partire da 2 anni di età è riassunta nella tabella seguente.
La dose deve essere somministrata suddivisa in due dosi uguali, a circa 12 ore di distanza.
* In base alla risposta individuale del paziente, la dose può essere aggiustata nell’intervallo di dosaggio efficace.Dose iniziale raccomandata Dose di mantenimento raccomandata Intervallo di dosaggio terapeutico* Adolescenti e bambini di peso pari o superiore a 50 kg, e adulti 50 mg/die (o 100 mg/die)** 100 mg/die 50 - 200 mg/die Adolescenti e bambini di peso compreso tra 20 kg ed inferiore a 50 kg 1 mg/kg/die (fino a 2 mg/kg/die)** 2 mg/kg/die 1 - 4 mg/kg/die Bambini di peso compreso tra 10 kg ed inferiore a 20 kg 1 mg/kg/die (fino a 2,5 mg/kg/die)** 2,5 mg/kg/die 1 - 5 mg/kg/die
** In base alla valutazione della necessità di controllare le crisi da parte del medico Adulti La dose iniziale raccomandata è di 50 mg/die o di 100 mg/die in base alla valutazione del medico sulla necessità di ridurre le crisi rispetto ai potenziali effetti indesiderati.
In base alla risposta individuale del paziente e alla tollerabilità, la dose può essere aggiustata nell’intervallo di dosaggio efficace da 50 mg/die a 200 mg/die.
Adolescenti e bambini di peso pari o superiore a 50 kg La dose iniziale raccomandata è 50 mg/die.
Brivaracetam può essere iniziato anche a 100 mg/die in base alla valutazione del medico sulla necessità di controllare le crisi.
La dose di mantenimento raccomandata è 100 mg/die.
In base alla risposta individuale del paziente, la dose può essere aggiustata nell’intervallo di dosaggio efficace compreso tra 50 mg/die e 200 mg/die.
Adolescenti e bambini di peso compreso tra 20 kg ed inferiore a 50 kg La dose iniziale raccomandata è 1 mg/kg/die.
Brivaracetam può essere iniziato anche a dosi fino a 2 mg/kg/die in base alla valutazione del medico sulla necessità di controllare le crisi.
La dose di mantenimento raccomandata è 2 mg/kg/die.
In base alla risposta individuale del paziente, la dose può essere aggiustata nell’intervallo di dosaggio efficace compreso tra 1 mg/kg/die e 4 mg/kg/die.
Bambini di peso compreso tra 10 kg ed inferiore a 20 kg La dose iniziale raccomandata è 1 mg/kg/die.
Brivaracetam può essere iniziato anche a dosi fino a 2,5 mg/kg/die in base alla valutazione del medico sulla necessità di controllare le crisi.
La dose di mantenimento raccomandata è 2,5 mg/kg/die.
In base alla risposta individuale del paziente, la dose può essere aggiustata nell’intervallo di dosaggio efficace compreso tra 1 mg/kg/die e 5 mg/kg/die.
Dimenticanza della dose Se i pazienti hanno dimenticato una o più dosi, si raccomanda che prendano una singola dose non appena se ne ricordino e che prendano la dose successiva alla solita ora al mattino o alla sera.
Questo può evitare che la concentrazione plasmatica di brivaracetam scenda al di sotto del livello di efficacia e può prevenire il verificarsi di un aumento della frequenza delle crisi epilettiche.
Interruzione del trattamento Se si deve interrompere il trattamento con brivaracetam in pazienti di età superiore a 16 anni, si raccomanda che la dose venga ridotta gradualmente, scalando la dose giornaliera di 50 mg ogni settimana.
Se si deve interrompere il trattamento con brivaracetam in pazienti di età inferiore a 16 anni, si raccomanda che la dose venga ridotta non oltre la metà della dose ogni settimana, sino a raggiungere la dose di 1 mg/kg/die (in pazienti di peso corporeo inferiore a 50 kg) o di 50 mg/die (in pazienti di peso corporeo pari o superiore a 50 kg).
Dopo 1 settimana di trattamento a 50 mg/die, si raccomanda una settimana finale di trattamento alla dose di 20 mg/die.
Popolazioni speciali Anziani (di età uguale o superiore a 65 anni) Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2).
L’esperienza clinica in pazienti di età uguale o superiore a 65 anni è limitata.
Compromissione renale Non è necessario alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Brivaracetam non è raccomandato in pazienti con malattia renale allo stadio finale sottoposti a dialisi, a causa della mancanza di dati.
In base ai dati negli adulti, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti pediatrici con compromissione della funzione renale.
Non sono disponibili dati clinici relativi ai pazienti pediatrici con compromissione renale.
Compromissione epatica L’esposizione a brivaracetam è risultata aumentata nei pazienti adulti con malattia epatica cronica.
In pazienti con compromissione epatica, le seguenti dosi modificate, somministrate suddivise in 2 dosi, a circa 12 ore di distanza, sono raccomandate in tutti gli stadi di compromissione epatica (vedere paragrafo 4.4 e 5.2).
Non sono disponibili dati clinici relativi ai pazienti pediatrici con compromissione epatica.
Pazienti pediatrici di età inferiore a 2 anni L’efficacia di brivaracetam in pazienti pediatrici di età inferiore a 2 anni non è stata ancora stabilita.Età e peso corporeo Dose iniziale raccomandata Dose massima giornaliera raccomandata Adolescenti e bambini di peso pari o superiore a 50 kg, e adulti 50 mg/die 150 mg/die Adolescenti e bambini di peso compreso tra 20 kg ed inferiore a 50 kg 1 mg/kg/die 3 mg/kg/die Bambini di peso compreso tra 10 kg ed inferiore a 20 kg 1 mg/kg/die 4 mg/kg/die
I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 4.8, 5.1, e 5.2, ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Modo di somministrazione Le compresse rivestite con film di brivaracetam devono essere assunte per via orale e inghiottite intere con del liquido e possono essere assunte con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2).
I pazienti che non sono in grado di inghiottire le compresse intere o i pazienti per i quali la dose non può essere raggiunta con l’uso di compresse intere devono assumere Nubriveo 10 mg/mL soluzione orale. Avvertenze e precauzioni
- Ideazione e comportamento suicidari Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati in pazienti trattati con farmaci antiepilettici (FAE), tra cui brivaracetam, in diverse indicazioni.
Una meta-analisi di studi clinici randomizzati, controllati verso placebo, eseguiti con FAE ha anche evidenziato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidari.
Il meccanismo alla base di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio con brivaracetam.
I pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di ideazione e comportamento suicidari e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato.
I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di consultare il medico nel caso in cui dovessero emergere segni di ideazione o comportamento suicidari.
Vedere anche paragrafo 4.8, dati pediatrici.Compromissione epatica Ci sono dati clinici limitati sull’uso di brivaracetam in pazienti con compromissione epatica preesistente.
Si raccomandano aggiustamenti della dose per pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2).
Eccipienti Intolleranza al lattosio Le compresse rivestite con film di brivaracetam contengono lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Contenuto di sodio Le compresse rivestite con film di brivaracetam contengono meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Sono stati effettuati studi formali d’interazione solo negli adulti.
Interazioni farmacodinamiche Trattamento concomitante con levetiracetam Negli studi clinici, benché i numeri fossero limitati, non c’è stato alcun beneficio osservato di brivaracetam verso placebo nei pazienti che assumevano contemporaneamente levetiracetam.
Non è stato osservato alcun ulteriore problema di sicurezza o tollerabilità (vedere paragrafo 5.1).Interazione con l’alcol In uno studio di interazione farmacocinetica e farmacodinamica tra brivaracetam in dose singola da 200 mg ed etanolo 0,6 g/L in infusione continua in soggetti sani, non è risultata alcuna interazione farmacocinetica, ma brivaracetam raddoppiava all’incirca l’effetto dell’alcool sulla funzione psicomotoria, sull’attenzione e sulla memoria.
L’assunzione di brivaracetam con l’alcol non è raccomandata.
Interazioni farmacocinetiche Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di brivaracetam Dati in vitro suggeriscono che brivaracetam ha un basso potenziale di interazione.
La principale via di trasformazione di brivaracetam è per idrolisi CYP-indipendente.
Una seconda via di trasformazione comporta idrossilazione mediata da CYP2C19 (vedere paragrafo 5.2).
Le concentrazioni plasmatiche di brivaracetam possono aumentare in caso di co-somministrazione con forti inibitori di CYP2C19 (ad es.
fluconazolo, fluvoxamina), ma il rischio di un’interazione CYP2C19-mediata clinicamente rilevante è considerato basso.
Sono disponibili dati clinici limitati che suggeriscono che la co-somministrazione di cannabidiolo può aumentare l’esposizione plasmatica di brivaracetam, probabilmente tramite l’inibizione di CYP2C19, ma la rilevanza clinica è incerta.
Rifampicina In soggetti sani la somministrazione concomitante con il potente induttore enzimatico rifampicina (600 mg/die per 5 giorni), riduceva l’area sotto la curva della concentrazione plasmatica (AUC) di brivaracetam del 45%.
I medici devono prendere in considerazione un aggiustamento della dose di brivaracetam nei pazienti che iniziano o terminano un trattamento con rifampicina.
FAE potenti induttori enzimatici Le concentrazioni plasmatiche di brivaracetam sono diminuite in caso di somministrazione concomitante con FAE potenti induttori enzimatici (carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina), ma non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere tabella 1).
Altri induttori enzimatici Anche altri potenti induttori enzimatici (come l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum)) possono ridurre l’esposizione sistemica di brivaracetam.
Pertanto, l’inizio o la fine di un trattamento con l’erba di San Giovanni deve essere fatto con cautela.
Effetti di brivaracetam su altri medicinali Brivaracetam, somministrato a dosi di 50 mg/die o 150 mg/die, non aveva alcuna influenza sull’AUC di midazolam (metabolizzato da CYP3A4).
Il rischio di interazioni CYP3A4 clinicamente rilevanti è considerato basso.
Studi in vitro hanno dimostrato che brivaracetam esercita poca o nessuna inibizione delle isoforme di CYP450, eccetto che per CYP2C19.
Brivaracetam può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati da CYP2C19 (per es.
lansoprazolo, omeprazolo, diazepam).
Quando testato in vitro brivaracetam non induceva CYP1A1/2 ma induceva moderatamente CYP3A4 e CYP2B6.
In vivo non è stata rilevata alcuna induzione di CYP3A4 (vedere midazolam sopra).
L’induzione di CYP2B6 non è stata studiata in vivo e brivaracetam può ridurre le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati da CYP2B6 (per es.
efavirenz).
Studi di interazione in vitro per determinare i potenziali effetti inibitori sui trasportatori hanno concluso che non vi sono effetti clinicamente rilevanti, eccetto che per OAT3.
In vitro, brivaracetam inibisce OAT3 con metà della concentrazione massima inibente che risulta 42 volte superiore alla Cmax alla dose clinica massima.
Brivaracetam 200 mg/die può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali trasportati da OAT3.
Farmaci antiepilettici Potenziali interazioni tra brivaracetam (da 50 mg/die a 200 mg/die) e altri FAE sono state studiate in un’analisi aggregata delle concentrazioni plasmatiche del farmaco da tutti gli studi clinici di fase 2-3, in un’analisi farmacocinetica di popolazione di studi di fase 2-3 controllati verso placebo, e in appositi studi di interazione farmaco-farmaco (per i seguenti FAE: carbamazepina, lamotrigina, fenitoina e topiramato).
L’effetto delle interazioni sulla concentrazione plasmatica è riassunto in tabella 1 (l’aumento è indicato come “↑” e la diminuzione come “↓”, l’area sotto la curva della concentrazione plasmatica in funzione del tempo come “AUC”, la concentrazione massima osservata come “Cmax”).
Tabella 1: Interazioni farmacocinetiche tra brivaracetam e altri FAE
a sulla base di uno studio che ha comportato la somministrazione di una dose sovraterapeutica di 400 mg/die di brivaracetam Carbamazepina Brivaracetam è un moderato inibitore reversibile della epossido idrolasi, il che determina un aumento della concentrazione di carbamazepina-epossido, un metabolita attivo della carbamazepina.FAE co-somministrati Influenza dei FAE sulla concentrazione plasmatica di brivaracetam Influenza di brivaracetam sulla concentrazione plasmatica dei FAE Carbamazepina AUC 29% ↓ Carbamazepina - Nessuna Cmax 13% ↓ Carbamazepina-epossido ↑(Vedere di seguito) Nessun aggiustamento della dose necessario. Nessun aggiustamento della dose necessario. Clobazam Nessun dato disponibile Nessuna Clonazepam Nessun dato disponibile Nessuna Lacosamide Nessun dato disponibile Nessuna Lamotrigina Nessuna Nessuna Levetiracetam Nessuna Nessuna Oxcarbazepina Nessuna Nessuna (monoidrossi-derivato, MHD) Fenobarbitale AUC 19% ↓ Nessuna Nessun aggiustamento della dose necessario. Fenitoina AUC 21% ↓ Nessuna Nessun aggiustamento della dose necessario. a AUC 20% ↑ a Cmax 20% ↑ Pregabalin Nessun dato disponibile Nessuna Topiramato Nessuna Nessuna Acido valproico Nessuna Nessuna Zonisamide Nessun dato disponibile Nessuna
In studi clinici controllati, la concentrazione plasmatica di carbamazepina-epossido aumentava in media del 37%, del 62% e del 98% con poca variabilità, a dosi di brivaracetam, rispettivamente, di 50 mg/die, 100 mg/die e 200 mg/die.
Non sono stati osservati rischi per la sicurezza.
Non c’è stato alcun effetto additivo di brivaracetam e valproato sull’AUC di carbamazepina-epossido.
Contraccettivi orali La somministrazione concomitante di brivaracetam (100 mg/die) con un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo (0,03 mg) e levonorgestrel (0,15 mg) non ha influenzato la farmacocinetica di nessuna delle due sostanze.
Quando brivaracetam è stato co-somministrato ad una dose di 400 mg/die (il doppio della dose massima giornaliera raccomandata) con un contraccettivo orale contenente etinilestradiolo (0,03 mg) e levonorgestrel (0,15 mg), si osservava una riduzione delle AUC di estrogeno e progestinico del 27% e del 23%, rispettivamente, senza impatto sulla soppressione dell’ovulazione.
Non c’era generalmente alcun cambiamento nei profili concentrazione-tempo dei marcatori endogeni, estradiolo, progesterone, ormone luteinizzante (LH), ormone follicolo stimolante (FSH), e globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG). Effetti indesiderati
- Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequentemente riportate (> 10%) con il trattamento con brivaracetam sono state: sonnolenza (14,3%) e capogiro (11,0%).
Esse erano solitamente di intensità da lieve a moderata.
Sonnolenza e affaticamento sono state riportate con una maggiore incidenza con l’aumentare della dose.
Il tasso di interruzione della terapia dovuta a reazioni avverse è stato del 3,5%, del 3,4% e del 4,0% per i pazienti randomizzati a brivaracetam, rispettivamente, alla dose di 50 mg/die, 100 mg/die e 200 mg/die e del 1,7% per i pazienti randomizzati al placebo.
Le reazioni avverse che più frequentemente hanno determinato l’interruzione della terapia con brivaracetam sono state capogiro (0,8%) e convulsione (0,8%).
Tabella delle reazioni avverse Nella tabella seguente, le reazioni avverse che sono state identificate sulla base della revisione del database di sicurezza dei tre studi controllati verso placebo, a dose fissa, in soggetti di età uguale o superiore a 16 anni, sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza.
Le frequenze sono definite come segue: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Descrizione di reazioni avverse selezionate La neutropenia è stata riportata nello 0,5% (6/1099) dei pazienti trattati con brivaracetam e nello 0% (0/459) dei pazienti con placebo.Classificazione per sistemi e organi Frequenza Reazioni avverse da studi clinici Infezioni ed infestazioni Comune Influenza Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune Neutropenia Disturbi del sistema immunitario Non comune Ipersensibilità di tipo I Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune Appetito ridotto Disturbi psichiatrici Comune Depressione, ansia, insonnia, irritabilità Non comune Ideazione suicidaria, disturbo psicotico, aggressività, agitazione Patologie del sistema nervoso Molto comune Capogiro, sonnolenza Comune Convulsione, vertigine Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune Infezioni delle vie respiratorie superiori, tosse Patologie gastrointestinali Comune Nausea, vomito, stipsi Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune Affaticamento
Quattro di questi soggetti avevano una ridotta conta dei neutrofili al basale ed erano andati incontro ad un’ulteriore diminuzione della conta dei neutrofili dopo aver iniziato il trattamento con brivaracetam.
Nessuno dei 6 casi di neutropenia era severo, aveva richiesto qualche specifico trattamento o aveva portato ad interruzione di brivaracetam e nessuno aveva avuto infezioni associate.
L’ideazione suicidaria è stata riportata nello 0,3% (3/1099) dei pazienti trattati con brivaracetam e nello 0,7% (3/459) con placebo.
Negli studi clinici a breve termine di brivaracetam in pazienti con epilessia, non ci sono stati casi di suicidio portato a termine né di tentato suicidio; tuttavia entrambi sono stati riportati in studi di estensione in aperto (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni indicative di ipersensibilità immediata (di tipo I) sono state riportate durante lo sviluppo clinico in un piccolo numero di pazienti trattati con brivaracetam (9/3022).
Popolazione pediatrica Il profilo di sicurezza di brivaracetam osservato nei bambini a partire da 1 mese di età è risultato coerente con quello osservato negli adulti.
Negli studi in aperto, non controllati, a lungo termine, l’ideazione suicidaria è stata riportata nel 4,7% dei pazienti pediatrici (valutata dai 6 anni in poi, più comune negli adolescenti) rispetto al 2,4% degli adulti e i disturbi del comportamento sono stati riportati nel 24,8% dei pazienti pediatrici rispetto al 15,1% degli adulti.
La maggior parte degli eventi era di intensità lieve o moderata, non grave e non ha portato all’interruzione del medicinale sperimentale.
Un’ulteriore reazione avversa riportata nei bambini è stata l’iperattività psicomotoria (4,7%).
Non è stato identificato alcun quadro specifico di evento avverso (AE) nei bambini da 1 mese a meno di 4 anni di età rispetto ai gruppi di età pediatrica maggiore.
Non sono state identificate informazioni significative in materia di sicurezza indicanti una incidenza crescente di un particolare AE in questo gruppo di età.
Poiché i dati disponibili in bambini di età inferiore a 2 anni sono limitati, brivaracetam non è indicato in questa fascia di età.
Non sono disponibili dati clinici nei neonati.
Anziani Dei 130 soggetti anziani arruolati nel programma di sviluppo di fase 2/3 di brivaracetam (44 con epilessia), 100 avevano 65-74 anni e 30 avevano 75-84 anni.
Il profilo di sicurezza nei pazienti anziani sembra essere simile a quello osservato nei pazienti adulti più giovani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Donne in età fertile I medici devono discutere la pianificazione familiare e la contraccezione con le donne in età fertile che assumono brivaracetam (vedere Gravidanza).
Se una donna sta pianificando una gravidanza, l’uso di brivaracetam deve essere accuratamente rivalutato.
Gravidanza Rischio correlato all’epilessia ed ai medicinali antiepilettici in generale Per tutti i farmaci antiepilettici, è stato dimostrato che nella progenie di donne in trattamento con epilessia, la prevalenza di malformazioni è da due a tre volte superiore al tasso della popolazione generale, che è di circa il 3%.
Nella popolazione trattata, è stato osservato un aumento delle malformazioni nelle donne sottoposte a politerapia; tuttavia, non è stato chiarito fino a che punto ciò sia dovuto al trattamento e/o alla condizione preesistente.
L’interruzione dei trattamenti antiepilettici può comportare una esacerbazione della malattia che può essere nociva per la madre e per il feto.
Rischio correlato a brivaracetam Vi è una quantità limitata di dati derivanti dall’utilizzo di brivaracetam in donne in gravidanza.
Non ci sono dati sul trasferimento placentare negli esseri umani, ma nei ratti è stato mostrato che brivaracetam attraversa facilmente la placenta (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per la specie umana non è noto.
Studi sull’animale non hanno rilevato alcun potenziale teratogeno di brivaracetam (vedere paragrafo 5.3).
Negli studi clinici brivaracetam è stato utilizzato come terapia aggiuntiva e, quando utilizzato con carbamazepina, ha indotto un aumento dose-dipendente nella concentrazione del suo metabolita attivo, carbamazepina-epossido (vedere paragrafo 4.5).
Non ci sono dati sufficienti per stabilire la rilevanza clinica di questo effetto in gravidanza.
Come misura precauzionale, brivaracetam non deve essere usato durante la gravidanza a meno che ciò non sia clinicamente necessario (ovvero, se il beneficio per la madre sia nettamente superiore al potenziale rischio per il feto).
Allattamento Non è noto se brivaracetam sia escreto nel latte materno umano.
Studi sui ratti hanno dimostrato che brivaracetam viene escreto nel latte materno (vedere paragrafo 5.3).
Occorre decidere se interrompere l’allattamento o interrompere brivaracetam, tenendo in considerazione il beneficio del medicinale per la madre.
In caso di co-somministrazione di brivaracetam e carbamazepina, la quantità di carbamazepina-epossido escreta nel latte materno potrebbe aumentare.
Non ci sono dati sufficienti per definirne il significato clinico.
Fertilità Non sono disponibili dati sull’effetto di brivaracetam sulla fertilità nella specie umana.
Nei ratti, non è stato osservato alcun effetto sulla fertilità con brivaracetam (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.