NORADOX 20CPR DIV 4MG
6,48 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 14/11/2012
• Ipertensione arteriosa essenziale. • NORADOX è indicato nel trattamento dei sintomi associati all’ipertrofia prostatica benigna (IPB).
NORADOX 2 mg compresse Una compressa divisibile contiene: Doxazosina mesilato mg 2,43 (pari a doxazosina base mg 2) NORADOX 4 mg compresse Una compressa divisibile contiene: Doxazosina mesilato mg 4,85 (pari a doxazosina base mg 4). Per un elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Doxazosina è controindicata in: • pazienti con ipersensibilità nota alle chinazoline (es.
prazosina, terazosina, doxazosina) o ad uno qualsiasi degli eccipienti • pazienti con storia di ipotensione ortostatica • pazienti con iperplasia prostatica benigna e concomitante congestione del tratto urinario superiore, infezione cronica delle vie urinarie o calcoli vescicali.
• durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6)¹• pazienti con ipotensione² Doxazosina è controindicata in monoterapia nei pazienti con incontinenza urinaria da rigurgito o con anuria, con o senza insufficienza renale progressiva.
¹Esclusivamente per l’indicazione di ipertensione ²Esclusivamente per l’indicazione di iperplasia prostatica benigna Posologia
- Le compresse devono essere assunte in monosomministrazione giornaliera con una quantità sufficiente d’acqua.
La durata del trattamento deve essere stabilita dal medico.
Ipertensione arteriosa La dose abituale di NORADOX è da 1 a 8 mg al giorno.
La massima dose raccomandata è di 16 mg al giorno.
La dose iniziale è di 1 mg prima di coricarsi (½ compressa da 2 mg) e questa dose deve essere mantenuta da una a due settimane di trattamento.
Dopo questo periodo il dosaggio può essere aumentato a 2 mg una volta al giorno e mantenuto per altre una–due settimane.
Al bisogno, il dosaggio giornaliero può essere aumentato ancora gradualmente, sempre dopo lo stesso intervallo di tempo, a 4, 8 e 16 mg una volta al giorno, in base alla risposta del paziente.
Iperplasia prostatica benigna All’inizio del trattamento con NORADOX, si raccomanda il seguente schema posologico: – giorni da 1 a 8: 1 mg al giorno (½ compressa di NORADOX da 2 mg) – giorni da 9 a 14: 2 mg al giorno (1 compressa di NORADOX da 2 mg) In base ai parametri urodinamici e alla sintomatologia della IPB del paziente, questa dose può essere aumentata a 4 mg (1 compressa di NORADOX da 4 mg) e, successivamente, alla massima dose raccomandata di 8 mg (2 compresse di NORADOX da 4 mg).
L’intervallo di tempo raccomandato tra un incremento posologico e quello successivo va da 1 a 2 settimane.
La dose giornaliera abituale raccomandata è di 2–4 mg.
NORADOX deve essere usato in monosomministrazione giornaliera.
Se si interrompe la somministrazione di doxazosina per qualche giorno, la ripresa del trattamento andrà fatta a partire dal dosaggio iniziale di 1 mg.
Pazienti anziani e pazienti con insufficienza renale: la farmacocinetica della doxazosina rimane invariata nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale.
Inoltre, non ci sono evidenze che la doxazosina aggravi l’insufficienza renale preesistente.
Pertanto, si raccomanda generalmente la dose abituale.
Comunque, a causa della possibile comparsa di ipersensibilità in alcuni di questi pazienti, è necessario prestare particolare attenzione all’inizio del trattamento.
Doxazosina non è dializzabile poiché è altamente legata alle proteine plasmatiche.
Pazienti con insufficienza epatica: il dosaggio deve essere aumentato con particolare prudenza nei pazienti con insufficienza epatica.
Non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa (vedere la paragrafo 4.4, Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).
Bambini:L’uso di doxazosina è sconsigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni a causa della mancanza di dati di efficacia. Avvertenze e precauzioni
- Questo medicinale contiene lattosio, pertanto, i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio–galattosio non devono assumere questo medicinale.
Doxazosina deve essere usato con prudenza nei pazienti con neuropatia diabetica autonoma.
Priapismo Nell’esperienza post–marketing, sono stati riportati erezioni prolungate e priapismo con alfa–1 bloccanti, compresa la doxazosina.
Se il priapismo non viene trattato immediatamente, potrebbe determinare un danno ai tessuti del pene e la perdita permanente della potenza pertanto, il paziente deve rivolgersi immediatamente a un medico.
Inizio della terapia In relazione alle proprietà alfa–bloccanti di doxazosina, nei pazienti può verificarsi ipotensione posturale manifestata con vertigini e debolezza, o, raramente, perdita di coscienza (sincope), in particolare all’inizio della terapia.
Pertanto, è prudente pratica medica monitorare la pressione arteriosa all’inizio della terapia per minimizzare il rischio di effetti posturali.
Particolare attenzione è necessaria negli anziani, nei pazienti con insufficienza epatica o renale, nei pazienti che assumono una dieta rigorosa a basso contenuto di sale o in quelli in terapia con diuretici.
A tali pazienti deve essere raccomandato di evitare le situazioni che potrebbero provocare infortunio in caso di capogiri o debolezza durante la fase iniziale del trattamento con doxazosina.
Uso in pazienti con patologie cardiache acute Come con qualsiasi altro vasodilatatore anti–ipertensivo è prudente pratica medica usare cautela nel somministrare doxazosina a pazienti con le seguenti condizioni cardiache acute: – edema polmonare dovuto a stenosi aortica o mitralica – insufficienza cardiaca ad alta gittata – insufficienza ventricolare destra conseguente a embolia polmonare o a effusione pericardica – insufficienza ventricolare sinistra con ridotta pressione di riempimento Nei pazienti con cardiopatia ischemica severa, un abbassamento troppo rapido o marcato della pressione arteriosa può portare a un peggioramento dell’angina.
È richiesta prudenza anche quando la doxazosina è somministrata in concomitanza con farmaci che influenzano il metabolismo epatico (ad es.
cimetidina).
Uso in pazienti sottoposti a chirurgia della cataratta La ’Intra–operative Floppy Iris Syndrome’ (IFIS, una variante della sindrome dell’iride a bandiera) è stata osservata durante interventi di chirurgia della cataratta in alcuni pazienti precedentemente trattati o in trattamento con tamsulosina.
Si sono verificati casi isolati con altri antagonisti alfa–1 adrenergici e non può essere esclusa la possibilità di un effetto di classe.
Poiché la comparsa di tale sindrome può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento di cataratta, il chirurgo oftalmico prima di procedere con l’intervento dovrebbe essere al corrente del trattamento in corso o precedente con antagonisti alfa–1 adrenergici.
Uso con inibitori della PDE–5 È necessario prestare particolare cautela quando doxazosina è somministrata in concomitanza con un inibitore della PDE–5 (fosfodiesterasi di tipo 5) (come sildenafil, tadalafil, vardenafil), indicato per la disfunzione erettile, poiché entrambi i farmaci hanno effetti vasodilatatori e ciò potrebbe causare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti.
Non sono stati condotti studi con doxazosina.
La probabilità di sviluppare ipotensione sintomatica è più alta subito dopo la somministrazione dell’inibitore della PDE–5.
Per ridurre il rischio di ipotensione ortostatica, si raccomanda di iniziare il trattamento con inibitori della fosfodiesterasi–5 solo se il paziente è emodinamicamente stabilizzato con alfa–bloccanti.
Inoltre, si raccomanda di iniziare il trattamento con la dose più bassa possibile di inibitore della PDE–5, rispettando 6 ore di intervallo di tempo dall’assunzione di doxazosina.
Inoltre, i medici devono consigliare ai pazienti cosa fare quando compaiono i sintomi dell’ipotensione ortostatica.
Non sono stati condotti studi con doxazosina in formulazioni a rilascio prolungato.
Uso in pazienti con insufficienza epatica Come con altri farmaci interamente metabolizzati dal fegato, doxazosina deve essere somministrata con particolare cautela ai pazienti con funzione epatica ridotta.
Poiché non è disponibile alcuna esperienza clinica nei pazienti con insufficienza epatica severa, l’uso di doxazosina in questi pazienti non è raccomandato.
Bambini L’uso di doxazosina è sconsigliato nei bambini di età inferiore a 12 anni a causa della mancanza di dati di sicurezza e di efficacia. Interazioni
- La doxazosina potenzia l’azione ipotensiva di altri alfa–bloccanti e di altri antipertensivi.
L’effetto ipotensivo può essere più intenso se doxazosina è usato in concomitanza con farmaci vasodilatatori e nitrati.
Gli antinfiammatori non steoidei possono ridurre l’effetto ipotensivo di doxazosina.
I simpaticomimetici riducono l’effetto ipotensivo di doxazosina; doxazosina inibisce l’azione di dopamina, efedrina, adrenalina, metaraminolo e fenilefrina sulla pressione arteriosa e sui vasi sanguigni.
La somministrazione concomitante di doxazosina con un inibitore PDE–5 (come sildenafil, tadalafil, vardenafil), indicato per la disfunzione erettile, può causare ipotensione sintomatica in alcuni pazienti (vedere la paragrafo 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).
Non sono stati condotti studi con doxazosina in formulazioni a rilascio prolungato.
La maggior parte (98%) della doxazosina plasmatica è legata alle proteine.
Dati in vitro su plasma umano indicano che doxazosina non ha alcun effetto sul legame proteico di digossina, warfarin, fenitoina o indometacina.
L’esperienza clinica ha dimostrato che la somministrazione di doxazosina nelle formulazioni standard non comporta interazioni con diuretici tiazidici, furosemide, betabloccanti, FANS, antibiotici, ipoglicemizzanti orali, agenti uricosurici e anticoagulanti.
Tuttavia, non sono disponibili dati provenienti da studi di interazione farmacologica.
In uno studio clinico open–label, randomizzato, controllato con placebo condotto su 22 volontari maschi sani, la somministrazione di una dose singola di 1 mg/die di doxazosina il 1° giorno di un regime terapeutico della durata di quattro giorni con cimetidina per via orale (400 mg due volte al giorno) ha determinato un aumento del 10% dell’AUC media di doxazosina e nessuna alterazione statisticamente significativa della Cmax media e dell’emivita media di doxazosina.
L’aumento del 10% della AUC media per doxazosina con cimetidina rimane nell’ambito della variazione inter–soggetto (27%) della AUC media di doxazosina con placebo.
La doxazosina può influire sull’attività della renina plasmatica e sulla secrezione di acido vanilmandelico attraverso le urine.
Di ciò si deve tenere conto quando si interpretano i risultati di laboratorio. Effetti indesiderati
- Gli effetti indesiderati sono imputabili principalmente alle proprietà farmacologiche del medicinale.
Tali effetti sono per la maggior parte transitori e sono stati tollerati durante il trattamento prolungato.
I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportati durante il trattamento con NORADOX con le seguenti frequenze: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100 a <1/10), non comune (≥ 1/1, 000 a <1 / 100), raro (≥ 1/10, 000 a <1/1, 000), molto raro (<1/10, 000).
In qualche caso Possono verificarsi aumentati livelli plasmatici di azoto e di creatinina, riduzione degli eritrociti.Classificazione organo–sistemica Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100 e <1/10) Non comune (≥1/1.000 e <1/100) Raro (≥1/10.000 e <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non noto Infezioni ed infestazioni Infezioni del tratto respiratorio, infezioni del tratto urinario Patologie del sistema emolinfopoietico Leucopenia e trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità al farmaco Disturbi del metabolismo e della nutrizione Gotta, aumento dell’appetito, anoressia, arsura, ipokaliemia Ipoglicemia Disturbi psichiatrici Apatia, eiaculazione ritardata Agitazione, depressione, ansia, insonnia, nervosismo, amnesia, labilità emotiva Patologie del sistema nervoso Sonnolenza, vertigini, capo giri, cefalea Accidente cerebrovascolare, ipoestesia, sincope, tremore, rigidità muscolare Vertigine posizionale, parestesia Patologie dell’occhio Disturbi dell’accomodazione visiva Lacrimazione anomala, fotofobia Visione offuscata, congiuntivite Introperative floppy iris syndrome IRIS (vedere paragrafo 4.4) Patologie dell’orecchio Vertigini Tinnito Patologie cardiache Palpitazioni, tachicardia Angina pectoris, infarto del miocardio Bradicardia, aritmie cardiache Patologie vascolari Ipotensione, ipotensione posturale Ischemia periferica Vampate di calore Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Bronchite, tosse, dispnea, rinite Epistassi, mal di gola Edema della laringe Broncospasmo Patologie gastrointestinali Dolore addominale, dispepsia, secchezza delle fauci, nausea Costipazione, flatulenza, vomito, diarrea, gastroenterite Patologie epatobiliari Reperti anormali degli enzimi e della funzionalità epatica Colestasi, epatite, ittero Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito Rash cutanei Sudorazione Orticaria alopecia, porpora Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Dolore lombare, mialgia Artralgia Crampi muscolari, debolezza muscolare Patologie renali e urinarie Cistite, incontinenza urinaria Disuria, minzione frequente, ematuria Poliuria Aumento della diuresi, disturbi della minzione, nicturia Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Impotenza Ginecomastia, priapismo Eiaculazione retrograda Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia, dolore toracico, sintomi simil–influenzali (brividi, febbre, pallore), edema periferico, debolezza Dolore, edema/edema del viso, alterazione del gusto, arrossamento del volto Affaticamento, malessere, riduzione della temperatura corporea negli anziani Esami diagnostici Aumento di peso
Nella fase iniziale del trattamento, possono verificarsi ipotensione ortostatica e – raramente – sincope, soprattutto ad alte dosi.
Questi effetti possono comparire anche quando si riprende il trattamento dopo una breve interruzione. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Per l’indicazione di ipertensione: Poiché non vi sono studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza, la sicurezza di doxazosina durante la gravidanza non è stata stabilita.
Di conseguenza, durante la gravidanza, doxazosina deve essere usata solo se i potenziali benefici superino i rischi.
Sebbene non siano stati osservati effetti teratogeni in esperimenti su animali, una ridotta sopravvivenza fetale è stata osservata negli animali a dosi estremamente elevate (vedere paragrafo 5.3: Dati preclinici di sicurezza).Allattamento In alternativa, le madri devono interrompere l’allattamento quando il trattamento con doxazosina è necessario (vedere la paragrafo 5.3: Dati preclinici di sicurezza).
Doxazosina è controindicata durante l’allattamento in quanto il farmaco si accumula nel latte prodotto da ratti femmina e non vi è alcuna informazione circa l’escrezione del farmaco nel latte di donne in allattamento. Conservazione
- Nessuna particolare condizione di conservazione.
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