NIMODIPINA DOC OS GTT 25ML
13,50 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/01/2023
Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.
NIMODIPINA DOC Generici 30 mg/0,75 ml gocce orali, soluzione: 0,75 ml di soluzione (corrispondenti a 20 gocce) contengono 30 mg di nimodipina. Eccipienti con effetti noti: etanolo e macrogolglicerolo idrossistearato (un derivato dell’olio di ricino). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
NIMODIPINA DOC Generici non deve essere somministrata in gravidanza o durante l'allattamento.
L’uso della nimodipina in concomitanza con rifampicina è controindicato, in quanto l’assunzione contemporanea di rifampicina può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5).
La terapia concomitante con nimodipina per via orale e farmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina, è controindicata, in quanto l’assunzione contemporanea di tali farmaci può ridurre significativamente l’efficacia della nimodipina (vedere paragrafo 4.5). Posologia
- Posologia. Nella profilassi e nel trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg - 1,5 ml di soluzione corrispondenti a 2 contagocce riempiti fino alla tacca - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore).
Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessità o dovrebbe essere sospeso il trattamento.
In caso di somministrazione concomitante con inibitori o attivatori del sistema CYP 3A4, può rendersi necessaria una modulazione del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica: La sicurezza ed efficacia in pazienti di età inferiore ai 18 anni.
non sono state stabilite.
Pazienti con funzionalità epatica compromessa: Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio e della clearance metabolica.
Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti.
In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento.
Modo di somministrazione: NIMODIPINA DOC Generici va assunta lontano dai pasti, le gocce diluite in poca acqua.
Non assumere con succo di pompelmo (vedere paragrafo 4.5).
Non immergere il contagocce nell'acqua e non sciacquarlo.
Dopo aver messo le gocce in acqua riporre il contagocce nel flacone.
L'intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore. Avvertenze e precauzioni
- Nei pazienti con insufficienza renale grave (filtrazione glomerulare < 20 ml/min), che necessitano di un trattamento con NIMODIPINA DOC Generici, si raccomanda un attento monitoraggio.
Una funzionalità epatica gravemente compromessa, e particolarmente la cirrosi epatica, può causare un aumento della biodisponibilità della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell’effetto di primo passaggio e della clearance metabolica.
Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l’abbassamento della pressione arteriosa, possono essere più pronunciati in questi pazienti (vedere paragrafo 4.2).
Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con NIMODIPINA DOC Generici sia associato ad un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo in questi casi od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto di acqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato).
NIMODIPINA DOC Generici deve essere utilizzata con cautela anche nei pazienti ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg).
Nei pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopo un infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale).
La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4.
I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina (vedere paragrafi 4.5 e 4.2).
I farmaci, che sono noti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina sono, per esempio: • antibiotici macrolidi (es.
eritromicina), • inibitori delle proteasi anti HIV (es.
ritonavir), • antimicotici azolici (es.
ketoconazolo), • antidepressivi nefazodone e fluoxetina, • quinupristin/dalfopristin, • cimetidina, • acido valproico.
In caso di somministrazione concomitante con questi farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, in caso di necessità, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina.
Importanti informazioni sugli eccipienti.
Questo medicinale contiene 721 mg di alcool (etanolo) per dose (60 mg -1,5 ml) che è equivalente a 72.09% peso/volume.
La quantità di questo medicinale è equivalente a 18 ml di birra e 7,2 ml di vino per dose.
Questo medicinale contiene macrogolglicerolo idrossistearato (un derivato dell’olio di ricino), che può causare disturbi gastrici e diarrea. Interazioni
- Effetti di altri farmaci sulla nimodipina. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello della mucosa intestinale sia del fegato.
I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l’effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina (vedere paragrafo 4.2 - Pazienti con funzionalità epatica compromessa).
L’entità e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando la nimodipina è somministrata contemporaneamente ai seguenti farmaci: Rifampicina. Esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica.
Perciò l’efficacia della nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina.
L’uso della nimodipina con la rifampicina è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Farmaci antiepilettici induttori del sistema del citocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina. Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilità della nimodipina somministrata per via orale.
Pertanto, la terapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via orale è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, in caso di necessità, deve essere preso in considerazione un adattamento del dosaggio di nimodipina (vedere paragrafo 4.2).
Antibiotici macrolidi (es.
eritromicina). Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina.
Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e l’eventualità di un’interazione a questo livello non può essere esclusa.
Perciò gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in combinazione con nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
L’azitromicina, anche se strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non è un inibitore del sistema CYP 3A4.
Inibitori delle proteasi anti-HIV (ad es.
ritonavi indinavir, nelfinavir o saquinavir). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasi anti-HIV.
È stato segnalato che alcuni farmaci di questa classe sono potenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4.
Per questo motivo, la possibilità di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non può essere esclusa (vedere paragrafo 4.4).
Antimicotici azolici (ad es.
ketoconazolo). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e ketoconazolo.
È noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state segnalate per altri calcio-antagonisti diidropiridinici.
Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si può escludere un sostanziale aumento della biodisponibilità sistemica della nimodipina, dovuto ad una diminuzione del metabolismo legato all’effetto di primo passaggio (vedere paragrafo 4.4).
Nefazodone. Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone.
Questo farmaco antidepressivo è conosciuto come un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4.
Quindi, nel caso in cui nefazodone sia somministrato insieme a nimodipina, non si può escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Fluoxetina. La contemporanea somministrazione di nimodipina con l’antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina.
La concentrazione della fluoxetina è diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non è stata influenzata (vedere paragrafo 4.4).
Quinupristin/dalfopristin. Sulla base di esperienze con il calcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Cimetidina. La somministrazione contemporanea di nimodipina con l’antagonista H2 cimetidina può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Acido valproico. La somministrazione contemporanea di nimodipina e acido valproico (un anticonsulvo) può portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina (vedere paragrafo 4.4).
Ulteriori interazioni. Nortriptilina. L’assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina.
Effetti della nimodipina su altri farmaci. Farmaci antipertensivi. La nimodipina può aumentare l’effetto ipotensivo di farmaci anti-ipertensivi somministrati contemporaneamente, come per esempio: • diuretici, • beta-bloccanti, • ACE-inibitori, • A1 antagonisti, • altri calcio-antagonisti, • alfa-bloccanti, • inibitori della PDE5, • alfa-metildopa.
Nel caso un’associazione di questo tipo sia inevitabile, è necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento.
Zidovudina. In uno studio nella scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina, con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance.
Interazioni con gli alimenti. Succo di pompelmo. Il succo di pompelmo inibisce il sistema del citocromo P450 3A4.L'assunzione contemporanea di calcio-antagonisti diidropiridinici e succo di pompelmo aumenta la concentrazione plasmatica e la durata dell’azione di nimodipina, a causa di una diminuzione del suo metabolismo legato all’effetto di primo passaggio o della sua clearance.
Come conseguenza di ciò, l’effetto antiipertensivo della nimodipina può risultare aumentato.
Questo fenomeno si può verificare almeno per 4 giorni dopo l’ultima ingestione di succo di pompelmo.
L’ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina (vedere paragrafo 4.2).
Casi in cui non si è evidenziata un’interazione. Aloperidolo. La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento individuale a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
La contemporanea somministrazione di nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarina non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. Effetti indesiderati
- Nella Tabella 1 sono riportate le reazioni avverse al farmaco segnalate con nimodipina negli studi clinici con nimodipina sull’indicazione “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotti da emorragia subaracnoidea”, ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi controllati verso placebo: nimodipina N=703, placebo N=692; negli studi non controllati: nimodipina N=2496; status 31 agosto 2005).
All’interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono così definite: Molto comune (≥1/10), Comune (≥1/100, <1/10), Non comune (≥1/1.000, <1/100), Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000).
Tabella 1: Reazioni avverse in corso di “Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea”
Altri eventi segnalati con frequenza non nota includo le vertigini.Classificazione per sistemi e organi (secondo MedDRA) Non comune Raro Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia Disturbi del sistema immunitario Reazione allergica Eruzione cutanea Patologie del sistema nervoso Cefalea Patologie cardiache Tachicardia Bradicardia Patologie vascolari Ipotensione Vasodilatazione Patologie gastrointestinali Nausea Ileo Patologie epatobiliari Aumento transitorio degli enzimi epatici
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse Gravidanza e allattamento
- Gravidanza: Non esistono studi clinici controllati adeguati sulle donne in gravidanza.
Qualora si ritenga necessario somministrare nimodipina in gravidanza, i benefici ed i potenziali rischi devono essere attentamente valutati tenendo in considerazione la gravità del quadro clinico.
Allattamento: È stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno.
Si consiglia alle madri di non allattare durante l’assunzione del medicinale.
Fertilità: In singoli casi di fertilizzazione in-vitro, i calcio-antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalità spermatica.
La rilevanza di questo risultato non è nota nel trattamento a breve termine. Conservazione
- Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Non refrigerare.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.