MOXIFLOXACINA AUR 5CPR 400MG
8,75 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 25/01/2017
Moxifloxacina Aurobindo 400 mg compresse rivestite con film è indicata nel trattamento delle seguenti infezioni batteriche in pazienti di età pari o superiore ai 18 anni, causate da batteri sensibili alla moxifloxacina (vedere paragrafi 4.4, 4.8 e 5.1). In tutte le indicazioni autorizzate, la moxifloxacina deve essere usata solamente quando sia ritenuto inappropriato l’uso di agenti antibatterici comunemente raccomandati per il trattamento di queste infezioni, o quando questi hanno fallito: - sinusite batterica acuta (adeguatamente diagnosticata); - esacerbazione acuta della broncopneumopatia cronica ostruttiva, inclusa la bronchite; - polmonite acquisita in comunità, ad eccezione dei casi gravi; - malattia infiammatoria pelvica da lieve a moderata (ad es. infezioni del tratto genitale femminile superiore, incluse salpingite e endometrite), senza ascesso tubo-ovarico o pelvico associato. L’uso delle compresse di moxifloxacina 400 mg rivestite con film non è raccomandato nel trattamento in monoterapia delle infiammazioni pelviche da lievi a moderate ma deve essere somministrato in associazione con un altro appropriato agente antibatterico (ad es. una cefalosporina) a causa dell’aumento della resistenza di Neisseria gonorrhoeae alla moxifloxacina, a meno che questa non possa essere esclusa (vedere i paragrafi 4.4 e 5.1). Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film può essere inoltre usata per completare un corso di terapia in pazienti che hanno mostrato miglioramenti durante il trattamento iniziale con moxifloxacina per via endovenosa per le seguenti indicazioni: - polmonite acquisita in comunità; - infezioni complicate della pelle e della struttura cutanea. Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film non deve essere usata per la terapia iniziale di qualsiasi tipo di infezione della pelle o della struttura della pelle o polmonite grave acquisita in comunità. Devono essere tenute in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato degli agenti antibatterici.
Ogni compressa contiene 436,32 mg di moxifloxacina cloridrato, equivalente a 400 mg di moxifloxacina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Ipersensibilità alla moxifloxacina, ad altri chinolonici o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
- Gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6).
- Pazienti al di sotto dei 18 anni di età.
- Pazienti con anamnesi di patologie del tendine/disturbo correlato al trattamento con chinolonici.
Sia negli studi preclinici che in quelli sull’uomo, sono state osservate alterazioni nell’elettrofisiologia cardiaca in seguito ad esposizione alla moxifloxacina, sotto forma di prolungamento dell’intervallo QT.
Per motivi di sicurezza farmacologica, la moxifloxacina è pertanto controindicata in pazienti con: - prolungamento dell’intervallo QT documentato congenito o acquisito; - disturbi elettrolitici, in particolare ipokaliemia non corretta; - bradicardia clinicamente rilevante; - insufficienza cardiaca clinicamente rilevante con ridotta frazione di eiezione ventricolare sinistra; - anamnesi di aritmia sintomatica.
La moxifloxacina non deve essere usata in concomitanza con altri medicinali che prolungano l’intervallo QT (vedere anche paragrafo 4.5).
A causa di dati clinici limitati, la moxifloxacina è inoltre controindicata in pazienti con funzionalità epatica compromessa (Child Pugh C) e in pazienti con aumento delle transaminasi > 5 volte il Limite Superiore Normale. Posologia
- Dosaggio (adulti) La dose raccomandata è di una compressa rivestita con film da 400 mg una volta al giorno.
Compromissione della funzionalità renale/epatica Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a grave o nei pazienti in dialisi cronica, ad es.
emodialisi e dialisi peritoneale ambulatoriale continua, non è necessario alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2 per ulteriori dettagli).
Non ci sono dati sufficienti nei pazienti con funzionalità epatica compromessa (vedere paragrafo 4.3).
Altre popolazioni speciali Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani o nei pazienti con scarso peso corporeo.
Popolazione pediatrica La moxifloxacina è controindicata nei bambini e negli adolescenti (<18 anni).
La sicurezza e l’efficacia di moxifloxacina nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite (vedere paragrafo 4.3).
Modo di somministrazione La compressa rivestita con film deve essere deglutita intera con sufficiente liquido e può essere presa indipendentemente dai pasti.
Durata della somministrazione Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film deve essere usata per le seguenti durate di trattamento: - esacerbazione acuta della broncopneumopatia cronica ostruttiva, inclusa bronchite: 5-10 giorni - polmonite acquisita in comunità: 10 giorni - sinusite batterica acuta: 7 giorni - infiammazioni pelviche da lievi a moderate: 14 giorni Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film è stata studiata in studi clinici fino a 14 giorni di trattamento.
Terapia sequenziale (per via endovenosa seguita da somministrazione orale) Negli studi clinici con terapia sequenziale la maggior parte dei pazienti sono passati da una terapia endovenosa a una terapia orale entro 4 giorni (polmonite acquisita in comunità) o 6 giorni (infezioni complicate della cute con complicazioni e dei tessuti molli).
La durata totale raccomandata del trattamento endovenoso e orale è di 7-14 giorni per la polmonite acquisita in comunità e 7-21 giorni per le infezioni complicate della cute e dei tessuti molli.
La dose raccomandata (400 mg una volta al giorno) e la durata della terapia per la specifica indicazione in trattamento non devono essere superate. Avvertenze e precauzioni
- L’uso di moxifloxacina deve essere evitato nei pazienti che in passato hanno manifestato reazioni avverse gravi durante l’uso di medicinali contenenti chinoloni o fluorochinoloni (vedere paragrafo 4.8).
Il trattamento di questi pazienti con moxifloxacina deve essere iniziato soltanto in assenza di opzioni terapeutiche alternative e dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio (vedere anche paragrafo 4.3).
Il beneficio del trattamento con moxifloxacina in particolare nelle infezioni con basso livello di gravità deve essere bilanciato con le informazioni contenute nel paragrafo relativo alle avvertenze e precauzioni.
Reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate, disabilitanti e potenzialmente irreversibili Casi molto rari di reazioni avverse al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (muscoloscheletrico, nervoso, psichiatrico e sensorio), sono stati segnalati in pazienti che ricevevano chinoloni e fluorochinoloni, indipendentemente dall’età e da fattori di rischio preesistenti.
La somministrazione di moxifloxacina deve essere interrotta immediatamente ai primi segni o sintomi di qualsiasi reazione avversa grave e i pazienti devono essere avvisati di consultare il medico prescrittore.
Prolungamento dell’intervallo QTc e condizioni cliniche potenzialmente collegate al prolungamento dell’intervallo QTc La moxifloxacina ha mostrato di prolungare l’intervallo QTc nell’elettrocardiogramma di alcuni pazienti.
Nelle analisi degli ECG ottenuti nel programma di studi clinici, il prolungamento del QTc con moxifloxacina è stato 6 msec ± 26 msec, 1,4% rispetto al basale.
Le donne possono essere più sensibili ai medicinali che prolungano l’intervallo QTc poiché tendono ad avere intervalli QTc al basale più lunghi rispetto agli uomini.
Anche i pazienti anziani possono essere più sensibili agli effetti sull’intervallo QT associati ai medicinali.
I medicinali che possono ridurre i livelli di potassio devono essere usati con cautela nei pazienti trattati con moxifloxacina (vedere anche i paragrafi 4.3 e 4.5).
La moxifloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con condizioni proaritmiche in atto (in particolare donne e pazienti anziani), quali ischemia miocardica acuta o prolungamento dell’intervallo QT poiché ciò può portare ad un aumento del rischio di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta) e arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.3).
L’entità del prolungamento QT può aumentare con l’aumento delle concentrazioni del farmaco.
Pertanto non deve essere superata la dose raccomandata.
Se durante il trattamento con moxifloxacina si verificassero segni di aritmia cardiaca, questo deve essere interrotto e deve essere eseguito un ECG.
Ipersensibilità/reazioni allergiche Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità e allergiche per fluorochinoloni, inclusa la moxifloxacina dopo la prima somministrazione.
Le reazioni anafilattiche possono progredire fino a uno shock potenzialmente letale, anche dopo la prima somministrazione.
In caso di manifestazione di gravi reazioni di ipersensibilità è necessario interrompere la somministrazione di moxifloxacina e iniziare un trattamento idoneo (ad esempio, un trattamento per lo shock).
Disturbi epatici gravi Con moxifloxacina sono stati riferiti casi di epatite fulminante che possono portare a insufficienza epatica (inclusi casi fatali) (vedere paragrafo 4.8).
I pazienti devono essere avvertiti di contattare il medico prima di continuare il trattamento se sviluppano segni e sintomi di malattia epatica fulminante come astenia che si sviluppa rapidamente associata a ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica.
Nei casi in cui si verifichino segni di disfunzione epatica devono essere eseguiti test/esami della funzione epatica.
Gravi reazioni avverse cutanee Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR) tra cui necrolisi epidermica tossica (TEN: nota anche come Sindrome di Lyell), sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e pustulosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), che potrebbero essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate con moxifloxacina (vedere paragrafo 4.8).
Al momento della prescrizione, i pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi di gravi reazioni cutanee e devono essere attentamente monitorati.
Se compaiono segni e sintomi indicativi di queste reazioni, la moxifloxacina deve essere immediatamente interrotta e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
Se il paziente ha sviluppato una reazione grave come SJS, TEN o AGEP con l’uso di moxifloxacina, il trattamento con moxifloxacina non deve essere riavviato in questo paziente in nessun momento.
Pazienti con predisposizione alle crisi convulsive È noto che i chinoloni innescano crisi convulsive.
In pazienti con disturbi del SNC o in presenza di altri fattori di rischio che possono predisporre alle crisi convulsive o abbassare la soglia dell’epilessia l’uso deve essere effettuato con cautela.
In caso di crisi convulsive, il trattamento con moxifloxacina deve essere interrotto e devono essere istituite misure appropriate.
Neuropatia periferica Casi di polineuropatia sensoriale o sensitivo-motoria con conseguente parestesia, ipoestesia, disestesia o debolezza sono stati segnalati in pazienti trattati con chinoloni e fluorochinoloni.
I pazienti in trattamento con moxifloxacina devono essere avvisati di informare il medico prima di proseguire il trattamento qualora si manifestino sintomi di neuropatia quali dolore, bruciore, formicolio, intorpidimento o debolezza, in modo da evitare l’insorgenza di una condizione potenzialmente irreversibile (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni psichiatriche Possono verificarsi reazioni psichiatriche anche dopo la prima somministrazione di chinoloni, inclusa moxifloxacina.
In casi molto rari la depressione o le reazioni psicotiche sono progredite in pensieri suicidi e comportamento auto-lesionista come tentativi di suicidio (vedere paragrafo 4.8).
Nel caso in cui il paziente sviluppa queste reazioni, la moxifloxacina deve essere interrotta e istituite misure appropriate.
Si raccomanda cautela se la moxifloxacina viene utilizzata in pazienti psicotici o in pazienti con anamnesi di malattia psichiatrica.
Diarrea associata ad antibiotico inclusa colite In associazione con l’uso di antibiotici ad ampio spettro, inclusa moxifloxacina, è stata riferita diarrea associata ad antibiotico (AAD) e colite associata ad antibiotico (AAC), incluse colite pseudomembranosa e diarrea associata a Clostridioides difficile, la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale.
Pertanto è importante prendere in considerazione questa diagnosi in pazienti che sviluppano diarrea grave durante o dopo l’uso di moxifloxacina.
Se si sospetta o conferma AAD o AAC, il trattamento in corso con agenti antibatterici, inclusa moxifloxacina, deve essere interrotto e devono essere immediatamente iniziate adeguate misure terapeutiche.
Inoltre, devono essere prese misure adeguate per il controllo dell’infezione per ridurre il rischio di trasmissione.
I medicinali che inibiscono la peristalsi sono controindicati nei pazienti che sviluppano diarrea grave.
Pazienti con miastenia grave La moxifloxacina deve essere usata con cautela in pazienti con miastenia grave perché i sintomi possono essere esacerbati.
Tendinite e rottura di tendine Tendiniti e rotture di tendine (in particolare, ma non solo, a carico del tendine di Achille), talvolta bilaterali, possono manifestarsi già entro 48 ore dopo l’inizio del trattamento con chinoloni e fluorochinoloni e sono state segnalate fino a diversi mesi dopo l’interruzione del trattamento.
Il rischio di tendinite e rottura di tendine è maggiore nei pazienti anziani, nei pazienti con compromissione renale, nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi e in quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi.
Pertanto, l’uso concomitante di corticosteroidi deve essere evitato.
Ai primi segni di tendinite (per es.
gonfiore con dolore, infiammazione), il trattamento con moxifloxacina deve essere interrotto e deve essere preso in considerazione un trattamento alternativo.
L’arto o gli arti affetti devono essere adeguatamente trattati (per es.
immobilizzazione).
I corticosteroidi non devono essere usati in presenza di segni di tendinopatia.
Aneurisma e dissezione dell’aorta Studi epidemiologici indicano un aumento del rischio di aneurisma e dissezione dell’aorta dopo l’assunzione di fluorochinoloni, specialmente nella popolazione anziana.
Pertanto, i fluorochinoloni devono essere utilizzati unicamente dopo un’attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio e dopo aver preso in considerazione altre opzioni terapeutiche per i pazienti con un’anamnesi familiare positiva per casi di aneurisma, o per i pazienti a cui è stato diagnosticato in precedenza un aneurisma aortico e/o una dissezione dell'aorta, oppure in presenza di altri fattori di rischio o condizioni che predispongono all’aneurisma e alla dissezione dell’aorta (ad esempio sindrome di Marfan, sindrome di Ehlers-Danlos vascolare, arterite di Takayasu, arterite a cellule giganti, sindrome di Behcet, ipertensione, aterosclerosi nota).
In caso di dolori improvvisi all’addome, al torace o alla schiena, i pazienti devono essere avvisati della necessità di consultare immediatamente un medico al pronto soccorso.
Pazienti con compromissione renale I pazienti anziani con disturbi renali devono usare moxifloxacina con cautela se non sono in grado di mantenere un’adeguata assunzione di liquidi, poiché la disidratazione può aumentare il rischio di insufficienza renale.
Disturbi della visione Se la visione diviene compromessa o se si manifesta un qualsiasi effetto agli occhi deve essere consultato immediatamente un oculista (vedere paragrafi 4.7 e 4.8).
Disglicemia Come per gli altri chinoloni, sono stati riportati dei disturbi della glicemia, incluse sia l’ipoglicemia che l’iperglicemia (vedere paragrafo 4.8), spesso nei pazienti diabetici in trattamento concomitante con un farmaco antidiabetico orale (es.
glibenclamide) o con insulina.
Sono stati riportati dei casi di coma ipoglicemico.
Pertanto, in tutti i pazienti diabetici viene raccomandato un attento monitoraggio della glicemia.
Prevenzione delle reazioni di fotosensibilità I chinoloni hanno mostrato di causare reazioni di fotosensibilità nei pazienti.
Comunque, gli studi hanno dimostrato che la moxifloxacina presenta un rischio inferiore di indurre fotosensibilità.
Ciò nonostante, i pazienti devono essere avvisati di evitare l’esposizione ai raggi UV o alla luce del sole estensiva e/o forte durante il trattamento con moxifloxacina.
Pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi I pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi nell’anamnesi familiare o in atto hanno maggiore tendenza a sviluppare reazioni emolitiche se trattati con chinoloni.
Pertanto, la moxifloxacina deve essere usata con cautela in questi pazienti.
Pazienti con infiammazione pelvica Per i pazienti con infiammazione pelvica complicata (ad es.
associata ad ascesso tubo-ovarico o pelvico), per i quali si ritiene necessario il trattamento endovenoso, il trattamento con Moxifloxacina 400 mg compresse rivestite con film non è raccomandato.
L’infiammazione pelvica può essere causata da Neisseria gonorrhoeae resistente ai fluorochinoloni.
Pertanto in questi casi moxifloxacina deve essere somministrata in concomitanza con un antibiotico appropriato (ad es.
cefalosporina) a meno che non possa essere esclusa la presenza di Neisseria gonorrhoeae resistente alla moxifloxacina.
Se il miglioramento clinico non viene raggiunto dopo 3 giorni di trattamento, la terapia deve essere riconsiderata.
Pazienti con infezioni complicate della pelle e della struttura cutanea L’efficacia clinica della moxifloxacina per via endovenosa nel trattamento di infezioni dovute a gravi ustioni, fasciti e infezioni del piede diabetico con osteomielite non è stata stabilita.
Interferenza con i test biologici La terapia con moxifloxacina può interferire con i test di cultura per Mycobacterium spp tramite soppressione della crescita batterica causando risultati falsi negativi nei campioni presi da pazienti in corso di trattamento con moxifloxacina.Pazienti con infezioni dovute a Staphylococcus aureus resistente a meticillina La moxifloxacina non è raccomandata per il trattamento delle infezioni dovute a Staphylococcus aureus resistente a meticillina.
In caso di infezione sospetta o accertata dovuta a Staphylococcus aureus resistente a meticillina, deve essere iniziato un trattamento con un agente antibatterico appropriato (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica A causa di effetti avversi sulla cartilagine negli animali giovani (vedere paragrafo 5.3) l’uso di moxifloxacina nei bambini e negli adolescenti < 18 anni è controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Moxifloxacina Aurobindo contiene sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Interazioni con medicinali Non è possibile escludere un effetto additivo sul prolungamento dell’intervallo QT da parte della moxifloxacina e di altri medicinali in grado di prolungare l’intervallo QTc.
Questo effetto può determinare un incremento del rischio di aritmie ventricolari, compresa la torsione di punta.
Pertanto, la co-somministrazione della moxifloxacina con i seguenti medicinali è controindicata (vedere anche paragrafo 4.3): - antiaritmici di classe IA (ad es.
chinidina, idrochinidina, disopiramide) - antiaritmici di classe III (ad es.
amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide) - antipsicotici (ad es.
fenotiazine, pimozide, sertindolo, aloperidolo, sultopride) - antidepressivi triciclici - alcuni antimicrobici (saquinavir, sparfloxacina, eritromicina e.v., pentamidina, antimalarici, in particolare alofantrina) - alcuni antistaminici (terfenadina, astemizolo, mizolastina) - altri (cisapride, vincamina e.v., bepridile, difemanile).
La moxifloxacina deve essere usata con cautela in pazienti che assumano medicinali in grado di ridurre i livelli di potassio (per esempio diuretici dell’ansa e tiazidici, lassativi e clisteri (alte dosi), corticosteroidi, amfotericina B) o medicinali associati con bradicardia clinicamente significativa.
Deve essere osservato un intervallo di circa 6 ore tra la somministrazione di preparati contenenti cationi bivalenti o trivalenti (ad es.
antiacidi contenenti magnesio o alluminio, compresse di didanosina, sucralfato e agenti contenenti ferro o zinco) e la somministrazione di moxifloxacina.
La somministrazione concomitante di carbone con una dose orale di 400 mg di moxifloxacina porta a una pronunciata prevenzione dell’assorbimento del farmaco e ad una sua ridotta disponibilità sistemica di oltre l’80%.
Pertanto l’uso concomitante di questi due medicinali non è raccomandato (ad eccezione dei casi di sovradosaggio, vedere anche paragrafo 4.9).
Dopo somministrazione ripetuta in volontari sani, la moxifloxacina ha aumentato la Cmax della digossina di circa il 30% senza effetti sull’AUC o le concentrazioni di valle.
Non è necessaria alcuna precauzione per l’uso con la digossina.
Negli studi condotti su volontari diabetici, la somministrazione concomitante di moxifloxacina orale con glibenclamide ha causato una riduzione di circa il 21% nelle concentrazione plasmatiche di picco della glibenclamide.
L’associazione di glibenclamide e moxifloxacina può teoricamente causare un’iperglicemia lieve e transitoria.
Tuttavia, i cambiamenti farmacocinetici osservati per glibenclamide non hanno dato luogo a cambiamenti nei parametri cinetici (glicemia, insulina).
Pertanto non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti tra moxifloxacina e glibenclamide.
Alterazioni nell’INR Sono stati segnalati numerosi casi d’incremento dell’attività degli anticoagulanti orali in pazienti trattati con agenti antibatterici, in particolare fluorochinoloni, macrolidi, tetracicline, cotrimoxazolo e alcune cefalosporine.
Lo stato infettivo e infiammatorie, l’età e le condizioni generali del paziente sembrano essere fattori di rischio.
In queste circostanze, è difficile valutare se il disordine dell’INR (rapporto standardizzato internazionale) sia provocato dall’infezione o dalla terapia antibiotica.
Una misura precauzionale è rappresentata dal monitoraggio più di frequente dell’INR.
Se necessario, il dosaggio dell’anticoagulante orale deve essere aggiustato in maniera appropriata.
Gli studi clinici hanno mostrato che non ci sono interazioni in seguito alla somministrazione concomitante di moxifloxacina con: ranitidina, probenecid, contraccettivi orali, integratori di calcio, morfina somministrata per via parenterale, teofillina, ciclosporina o itraconazolo.
Studi in vitro con gli enzimi del citocromo P450 supportano queste conclusioni.
In considerazione di tali risultati è improbabile che si verifichi una reazione metabolica mediata dagli enzimi del citocromo P450.
Interazione con il cibo La moxifloxacina non ha interazioni clinicamente rilevanti con il cibo, compresi i latticini. Effetti indesiderati
- Le reazioni avverse basate su tutti gli studi clinici con moxifloxacina 400 mg (terapia orale e sequenziale) classificati in base alla frequenza sono elencati di seguito.
Con l’esclusione di nausea e di diarrea, tutte le reazioni avverse elencate sono state osservate con frequenze inferiori al 3%.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine decrescente di gravità.
Le frequenze sono definite come: - comune (≥1/100, <1/10) - non comune (≥1/1.000, <1/100) - raro (≥1/10.000, <1/1.000) - molto raro (<1/10.000) - non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
* Casi molto rari di reazioni al farmaco gravi, prolungate (con durata di mesi o anni), disabilitanti e potenzialmente irreversibili a carico di diversi sistemi dell’organismo, talvolta multipli (incluse reazioni quali tendinite, rottura di tendine, artralgia, dolore gli arti, disturbi della deambulazione, neuropatie associate a parestesia, depressione, affaticamento, compromissione della memoria, disturbi del sonno e alterazione dell’udito, della vista, del gusto e dell’olfatto), sono stati segnalati in associazione con l’uso di chinoloni e fluorochinoloni, in alcuni casi indipendentemente da fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).Classificazione per sistemi e organi (MedDRA) Comune Non comune Raro Molto raro Non nota Infezioni e infestazioni Superinfezioni dovute a batteri o funghi resistenti come candidiasi vaginale Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia, Leucopenia, Neutropenia, Trombocitopenia, Trombocitemia Eosinofilia ematica, Tempo di protrombina prolungato/INR aumentato Livello di protrombina aumentato/INR ridotto, Agranulocitosi, Pancitopenia Disturbi del sistema immunitario Reazione allergica (vedere paragrafo 4.4) Anafilassi, incluso lo shock in casi molto rari pericoloso per la vita (vedere paragrafo 4.4), Edema allergico/ angioedema (incluso edema laringeo potenzialmente pericoloso per la vita, paragrafo 4.4) Disturbi endocrini Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH) Disturbi del metabolismo e della nutrizione Iperlipidemia Iperglicemia, Iperuricemia Ipoglicemia, Coma ipoglicemico Disturbi psichiatrici* Reazioni d’ansia, Iperattività psicomotoria/ agitazione Labilità emotiva, Depressione (che in casi molto rari può evolvere in comportamento autolesionista, come idee /pensieri suicidi, o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4), Allucinazione, Delirio Depersonalizzazione, Reazioni psicotiche (che possono evolvere a comportamento autolesionista come idee /pensieri suicidi, o tentativi di suicidio, vedere paragrafo 4.4) Patologie del sistema nervoso* Cefalea, Capogiro Parestesia e Disestesia, Disturbi del gusto (inclusa ageusia in casi molto rari), Confusione e disorientamento, Disturbi del sonno (principalmente insonnia), Tremore, Vertigine, Sonnolenza Ipoestesia, Disturbi dell’olfatto (inclusa anosmia), Sogni anormali, Alterazione della coordinazione (inclusi disturbi dell’andatura, dovuti ad es.
a capogiri o vertigini), Convulsioni inclusi convulsioni da grande male (vedere paragrafo 4.4), Disturbi dell’attenzione, Disturbi del linguaggio, Amnesia, Neuropatia periferica e polineuropatiaIperestesia Patologie dell’occhio* Disturbi visivi inclusa diplopia e visione offuscata (in particolare nel corso di reazioni del SNC, vedere paragrafo 4.4) Perdita transitoria della visione (in particolare nel corso di reazioni del SNC, vedere paragrafi 4.4 e 4.7) Patologie dell’orecchio e del labirinto* Tinnito, Compromissione dell’udito inclusa sordità (solitamente reversibile) Patologie cardiache Prolungamento dell’intervallo QT in pazienti con ipokaliemia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) Prolungamento dell’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4), Palpitazioni, Tachicardia, Fibrillazione atriale, Angina pectoris Tachiaritmie ventricolari, Sincope (ad es.
perdita di coscienza acuta e di breve durata)Aritmie non specificate, Torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4), Arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.4) Patologie vascolari Vasodilatazione Ipertensione, Ipotensione Vasculite Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea (incluse le condizioni asmatiche) Patologie gastrointestinali Nausea, Vomito, Dolori gastrointestinali e addominali, Diarrea Appetito e assunzione di cibo ridotti, Costipazione, Dispepsia, Flatulenza, Gastrite, Amilasi aumentata Disfagia, Stomatite, Colite associata ad antibiotici (inclusa colite pseudo membranosa, in casi molto rari associata a complicazioni pericolose per la vita, vedere 4.4) Patologie epatobiliari Aumento delle transaminasi Compromissione epatica (incluso aumento dell’LDH), Bilirubina aumentata, Gamma-glutamil-transferasi aumentata, Aumento nel sangue della fosfatasi alcalina Ittero, Epatite (principalmente colestatica) Epatite fulminante che può causare insufficienza epatica pericolosa per la vita (inclusi casi fatali, vedere paragrafo 4.4) Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Prurito, Eruzione cutanea, Orticaria, Pelle secca Reazioni bollose della pelle come sindrome di Stevens-Johnson o necrolisi epidermica tossica (potenzialmente pericolosa per la vita, vedere paragrafo 4.4) Pustulosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo* Artralgia, Mialgia Tendinite (vedere paragrafo 4.4), Crampi muscolari, Spasmi muscolari, Debolezza muscolare Rotture del tendine (vedere paragrafo 4.4), Artrite, Rigidità muscolare, Esacerbazione dei sintomi della miastenia grave (vedere paragrafo 4.4) Rabdomiolisi Patologie renali e urinarie Disidratazione Compromissione renale (inclusi aumenti dell’azoto ureico ematico e della creatinina), Insufficienza renale (vedere paragrafo 4.4) Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione* Sensazione di malessere (principalmente astenia o affaticamento), Condizioni dolorose (incluso dolore alla schiena e al torace, dolore pelvico e degli arti) Sudorazione Edema
Casi molto rari dei seguenti effetti indesiderati, che non si può escludere possano verificarsi anche durante il trattamento con moxifloxacina, sono stati segnalati con altri fluorochinoloni: aumento della pressione intracranica (incluso pseudotumor cerebri), ipernatriemia, ipercalcemia, anemia emolitica, reazioni di fotosensibilità (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- Gravidanza Nell’uomo, la sicurezza di moxifloxacina in gravidanza non è stata valutata.
Studi negli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
A causa del rischio sperimentale di lesioni causate dai fluorochinoloni alla cartilagine che sostiene il peso dei feti animali e di lesioni articolari reversibili descritte nei bambini trattati con fluorochinoloni, la moxifloxacina non deve essere usata nelle donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.3).
Allattamento Non sono disponibili dati sull’uso durante l’allattamento o sulle donne che allattano al seno.
I dati preclinici indicano che piccole quantità di moxifloxacina vengono secrete nel latte materno.
In assenza di dati nell’uomo e a causa del rischio sperimentale di danno da parte dei fluorochinoloni alla cartilagine portante degli animali in accrescimento, l’allattamento al seno è controindicato durante la terapia con moxifloxacina (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità Studi sugli animali non indicano compromissione della fertilità (vedere paragrafo 5.3). Conservazione
- Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
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