MODURETIC 20CPR 5MG+50MG
2,53 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 16/06/2002
MODURETIC è indicato nel trattamento dei pazienti con edema di origine cardiaca, con cirrosi epatica ascitogena e nei pazienti ipertesi.
Ogni compressa contiene: amiloride cloridrato biidrato 5,7 mg (pari ad amiloride cloridrato anidro 5,0 mg) e idroclorotiazide 50 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- - Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri medicinali derivati dalla sulfonamide o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 - Iperkaliemia (superiore a 5,5 mEq/l).
- Contemporanea somministrazione di altri medicinali risparmiatori di potassio o di sali di potassio (vedere paragrafo 4.4).
- Disturbi della funzione renale: anuria, insuffienza renale acuta, nefropatie progressive gravi e la nefropatia diabetica sono controindicazioni all’uso di MODURETIC.
I pazienti nei quali l'azotemia supera 60 mg/100 ml, la creatinina sierica supera 1,5 mg/100 ml, o l’azoto ureico supera 30 mg/100 ml o i pazienti con diabete mellito non devono essere trattati con MODURETIC senza attenti e frequenti controlli dei livelli degli elettroliti serici, della creatinina sierica e dell’azotemia.
La ritenzione di potassio associata all’uso di un agente antikaliuretico è accentuata in presenza di danno renale e può causare il rapido sviluppo di iperkaliemia.
- Nei bambini.
- Nefropatia diabetica, con o senza insufficienza renale. Posologia
- L’appropriata posologia dovrà essere definita dal medico.
Salvo diversa indicazione, si applicano le seguenti linee guida per la posologia.
Moduretic di solito comincia ad agire entro 2-4 ore dall’assunzione.
Edema di origine cardiaca La terapia con MODURETIC può essere iniziata con 1 compressa al giorno.
Se necessario, la dose potrà essere aumentata, ma il dosaggio massimo non dovrà superare le 2 compresse di MODURETIC al giorno.
Una volta ottenuta la diuresi, si dovrà cercare di ridurre il dosaggio per la terapia di mantenimento.
La terapia di mantenimento potrà essere effettuata in modo non continuativo.
Ipertensione Il dosaggio abituale è di 1 compressa al giorno, in monosomministrazione o in dosi separate.
Alcuni pazienti possono avere bisogno solo di mezza compressa di MODURETIC al giorno.
Cirrosi epatica ascitogena Il trattamento dovrà iniziare con una posologia minima di MODURETIC (una compressa una volta al giorno).
Se necessario, il dosaggio potrà essere gradualmente aumentato fino ad ottenere una diuresi efficace.
Il dosaggio non dovrà superare le due compresse al giorno.
Il dosaggio di mantenimento potrà essere inferiore a quello richiesto per provocare la diuresi; di conseguenza, si dovrà cercare di ridurre la dose giornaliera quando il peso del paziente si sarà stabilizzato.
La riduzione graduale del peso dei pazienti cirrotici è particolarmente auspicabile per ridurre la probabilità di reazioni sfavorevoli associate alla terapia diuretica.
Somministrazione e durata del trattamento La durata del trattamento è stabilita dal medico. Avvertenze e precauzioni
- Diabete mellito Nei pazienti diabetici, è stata rilevata iperkaliemia con l’uso di tutti i diuretici risparmiatori di potassio, incluso amiloride cloridrato, persino in pazienti senza evidenza di nefropatia diabetica.
MODURETIC dovrà quindi essere evitato, se possibile, nei pazienti diabetici e, se viene usato, gli elettroliti serici e la funzionalità renale dovranno essere monitorati di frequente.
MODURETIC dovrà essere sospeso almeno tre giorni prima di un test di tolleranza al glucosio.
Acidosi metabolica o respiratoria Il trattamento antikaliuretico deve essere iniziato con cautela nei malati gravi in cui può verificarsi acidosi respiratoria o metabolica, come pazienti con malattie cardiopolmonari o pazienti con diabete scompensato.
Le variazioni dell'equilibrio acido-base alterano l'equilibrio tra il potassio extracellulare e il potassio intracellulare, e ai rapidi aumenti dei valori potassiemici può seguire acidosi.
Iperkaliemia L’iperkaliemia (livelli di potassio serico > 5,5 mEq/l) è stata osservata nei pazienti trattati con amiloride cloridrato, sia da solo che in associazione ad altri diuretici.
In particolare, tale fenomeno è stato osservato in pazienti anziani, in pazienti diabetici ed in pazienti ricoverati in ospedale con cirrosi epatica o edema di origine cardiaca, che presentavano alterazione accertata della funzione renale o erano gravemente malati o ricevevano un trattamento diuretico energico.
Detti pazienti devono essere attentamente monitorizzati al fine di rilevare segni clinici, elettrocardiografici o biochimici di iperkaliemia.
In questo gruppo di pazienti si sono verificati alcuni decessi.
Apporti supplementari di potassio sotto forma di medicinali o di una dieta ricca di potassio non debbono essere adottati con MODURETIC eccetto nei casi di ipokaliemia grave e/o refrattaria.
Se vengono somministrati integratori del potassio, si raccomanda l’attento monitoraggio del potassio ematico.
Segni di iperkaliemia sono: parestesia, debolezza muscolare, stanchezza, paralisi flaccida delle estremità, bradicardia, shock, anomalie nel potassio ematico e nell’ECG.
È importante tenere sotto stretto controllo il livello di potassio sierico, poiché l’iperkaliemia non è sempre accompagnata da modificazioni elettrocardiografiche.
Trattamento dell’iperkaliemia Ogni qualvolta si presenti iperkaliemia nel corso del trattamento con MODURETIC, il medicinale dovrà essere immediatamente sospeso e, se necessario, dovranno essere prese misure energiche per ridurre il livello di potassio sierico.
La sospensione del trattamento antikaliurietico dovrebbbe essere seguita dalla somministrazione per via endovenosa di lattato di sodio a concentrazione molare, o di glucosio per via orale o parenterale associato ad insulina ad azione rapida.
Se necessario, si potrà somministrare per via orale o per enteroclisi una resina a scambio cationico, per es.
polistirensolfonato sodico.
Nei pazienti in cui la iperkaliemia persiste potrà essere necessaria l’emodialisi.
Squilibrio elettrolitico e innalzamento dell’azotemia Sebbene la probabilità di squilibrio elettrolitico sia diminuita con MODURETIC, si dovranno attentamente controllare i segni di squilibrio idroelettrolitico quali: iponatriemia, alcalosi ipocloremica, ipokaliemia ed ipomagnesemia.
È particolarmente importante eseguire le analisi quantitative degli elettroliti sierici e delle urine quando il paziente vomita in modo eccessivo o riceve liquidi per via parenterale.
Segni e sintomi di allarme di squilibrio idroelettrolitico comprendono: secchezza della mucosa orale, sete, debolezza, letargia, sonnolenza, agitazione, convulsioni, confusione, crampi o dolori muscolari, faticabilità muscolare, ipotensione, oliguria, tachicardia e disturbi gastrointestinali come nausea e vomito.
L’ipokaliemia può svilupparsi con idroclorotiazide così come con qualsiasi altro diuretico forte, specialmente con diuresi intensa, dopo trattamento prolungato o in presenza di una cirrosi grave.
L’ipokaliemia può sensibilizzare o aumentare la risposta del cuore agli effetti tossici della digitale (per es., aumentata irritabilità ventricolare).
L’iponatriemia indotta dal diuretico è solitamente lieve e asintomatica.
In alcuni pazienti può diventare severa o sintomatica; tali pazienti richiedono attenzione immediata e trattamento appropriato.
Con amiloride cloridrato e con idroclorotiazide sono stati osservati innalzamenti dei livelli di azoto ureico.
Detti innalzamenti sono solitamente associati a intensa eliminazione di liquidi, specialmente quando il trattamento diuretico è adottato per i pazienti gravemente malati, come per coloro che soffrono di cirrosi epatica ascitogena e di alcalosi metabolica, o per coloro che soffrono di edema refrattario.
Di conseguenza, quando MODURETIC viene somministrato a detti pazienti, è importante un attento monitoraggio dei livelli degli elettroliti serici e dell’azoto ureico.
I livelli di azotemia possono essere aumentati dall'idroclorotiazide.
Gli effetti cumulativi del medicinale possono svilupparsi nei pazienti con funzione renale compromessa.
Se si verifica un innalzamento dell’azotemia e oliguria durante il trattamento della malattia renale progressiva grave, il trattamento deve essere sospeso.
I tiazidici devono essere usati con cautela in pazienti con funzione epatica alterata o malattia epatica progressiva, in quanto alterazioni minori dell’equilibrio idroelettrolitico possono precipitare in coma epatico.
Effetti metabolici ed endocrini I tiazidi possono ridurre i livelli sierici di iodio legato alle proteine senza segni di disturbi tiroidei.
A causa del componente idroclorotiazide, nei pazienti diabetici il fabbisogno di insulina può essere aumentato, ridotto o inalterato.
Il diabete mellito latente può diventare manifesto durante la somministrazione di diuretici tiazidici.
Dato che l’escrezione di calcio è ridotta da idroclorotiazide, MODURETIC dovrà essere sospeso prima della esecuzione dei test di funzionalità paratiroidea.
In alcuni pazienti sottoposti a trattamento prolungato con tiazidi sono state osservate modificazioni patologiche nelle ghiandole paratiroidee con ipercalcemia e ipofosfatemia.
Tuttavia, non sono state osservate le comuni complicazioni dell’iperparatiroidismo quali litiasi renale, riassorbimento osseo e ulcera gastrica.
In alcuni pazienti che assumono tiazidici può comparire iperuricemia o può insorgere la gotta.
Aumenti dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi possono essere associati alla terapia diuretica tiazidica.
Reazioni di ipersensibilità Possono presentarsi in pazienti con e senza precedenti di allergie o di asma bronchiale.
Con l’uso dei tiazidi è stata riferita la possibilità di esarcerbazione o attivazione del lupus eritematoso sistemico.
Cancro della pelle non melanoma In due studi epidemiologici basati sui dati del Registro nazionale dei tumori danese è stato osservato un aumento del rischio di cancro della pelle non-melanoma (NMSC) [carcinoma basocellulare (BCC) e carcinoma a cellule squamose (SCC)] associato all’aumento cumulativo della dose di idroclorotiazide (HCTZ) assunta.
L’effetto fotosensibilizzante dell’HCTZ potrebbe rappresentare un possibile meccanismo dell’NMSC.
I pazienti che assumono HCTZ devono essere informati del rischio di NMSC e consigliati di sottoporre a controllo regolare la cute per verificare la presenza di nuove lesioni e segnalare immediatamente eventuali lesioni cutanee sospette.
Al fine di minimizzare il rischio di cancro cutaneo, occorre consigliare ai pazienti l’adozione di possibili misure preventive quali l’esposizione limitata alla luce solare e ai raggi UV e, in caso di esposizione, una protezione adeguata.
Eventuali lesioni cutanee sospette devono essere esaminate immediatamente, possibilmente con l’ausilio di esami istologici su biopsie.
Può essere inoltre necessario riconsiderare l’utilizzo di HCTZ nei pazienti che hanno manifestato NMSC in precedenza (vedere anche paragrafo 4.8).
Patologie dell’occhio Effusione coroideale, miopia acuta e glaucoma secondario ad angolo chiuso: I farmaci sulfamidici o derivati da sulfamidici possono causare una reazione idiosincrasica che determina effusione coroideale con difetti del campo visivo, miopia transitoria e glaucoma acuto ad angolo chiuso.
I sintomi comprendono insorgenza acuta di acuità visiva diminuita o dolore oculare e in genere si manifestano in un periodo che va da qualche ora a settimane dall’inizio dell’assunzione del medicinale.
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso non trattato può portare a una perdita permanente della vista.
Il trattamento primario è interrompere l’assunzione del medicinale il prima possibile.
Se la pressione intraoculare rimane incontrollata può essere necessario considerare un immediato trattamento medico o chirurgico.
I fattori di rischio per lo sviluppo di glaucoma acuto ad angolo chiuso possono comprendere una storia di allergia alla sulfonamide o alla penicillina.
Uso nei bambini Non è stata stabilita la sicurezza e l’efficacia nei bambini.
Per chi svolge attività sportiva: L’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping.
Questo medicinale contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Interazioni
- Litio: I diuretici riducono la clearance renale del litio, comportando un alto rischio di tossicità da litio; non è raccomandato l’uso concomitante.
Leggere attentamente la scheda tecnica del preparato a base di litio, prima di utilizzare tali preparazioni.
Agenti antinfiammatori non steroidei compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2) Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 (COX-2) possono diminuire l'effetto di farmaci antiipertensivi, compresi gli effetti diuretico, natriuretico e antiipertensivo dei diuretici.
In alcuni pazienti con compromissione della funzione renale (come ad esempio gli anziani o i pazienti che sono volume depleti, compresi quelli in terapia diuretica) che sono in trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei, compresi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2, la somministrazione concomitante di antagonisti del recettore dell’angiotensina II o di ACE inibitori può causare un ulteriore deterioramento della funzione renale.
Pertanto, nei pazienti con funzione renale compromessa la somministrazione concomitante deve essere utilizzata con cautela.
La somministrazione concomitante di FANS e agenti risparmiatori di potassio, compreso l’amiloride cloridrato, può causare iperkaliemia, specie nei pazienti anziani.
Quindi, qualora si somministri l’amiloride cloridrato in concomitanza a FANS, devono essere attentamente monitorizzati i livelli sierici di potassio.
Amiloride cloridrato Quando l’amiloride cloridrato viene usato in concomitanza ad inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina, antagonisti del recettore dell’angiotensina II, ciclosporina o tacrolimus, il rischio di iperkaliemia può aumentare.
Quindi, se l’uso concomitante di questi agenti è indicato a causa di ipokaliemia accertata, devono essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico.
Idroclorotiazide I seguenti medicinali, se somministrati in concomitanza, possono interagire con i diuretici tiazidici.
Alcool, barbiturici o narcotici: Può verificarsi un potenziamento dell’ipotensione ortostatica.
Farmaci antidiabetici (agenti orali e insulina): Può rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico.
Altri farmaci antiipertensivi: Effetto additivo.
La terapia diuretica deve essere interrotta 2-3 giorni prima di iniziare la terapia con un ACE-inibitore al fine di ridurre le probabilità di un’ipotensione da prima dose.
Colestiramina e resine di colestipolo: L’assorbimento dell’idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio anionico.
Dosi singole di colestiramina o di colestipolo si legano con l’idroclorotiazide e ne riducono l’assorbimento a livello del tratto gastrointestinale fino all’85% e al 43%, rispettivamente.
Corticosteroidi, ACTH: Possono intensificare la deplezione elettrolitica, in particolare l'ipopotassiemia.
Amine pressorie (es.
noradrenalina): è possibile una riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non tale da precluderne la somministrazione.
Miorilassanti, non depolarizzanti (es.
tubocurarina): è possibile un potenziamento della responsività al miorilassante.
Interazioni farmaco/esami di laboratorio: A causa dei loro effetti sul metabolismo del calcio, i tiazidi possono interferire con gli esami per la funzione paratiroidea (vedere paragrafo 4.4). Effetti indesiderati
- Gli effetti indesiderati osservati con MODURETIC sono generalmente quelli ben noti associati alla diuresi, alla terapia con tiazidici o alla malattia di base che viene curata.
Studi clinici non hanno dimostrato che l’associazione di amiloride-idroclorotiazide aumenta i rischi di effetti indesiderati oltre a quelli riscontrati con la somministrazione separata delle due sostanze.
Con MODURETIC sono state riportate le seguenti reazioni avverse: Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: anoressia*; alterazione dell’appetito; disidratazione; squilibrio elettrolitico; gotta; iponatremia (vedere paragrafo 4.4); iponatremia sintomatica.
Disturbi psichiatrici: depressione; insonnia; confusione mentale; nervosismo; sonnolenza.
Patologie del sistema nervoso: alterazione del gusto; capogiro*; cefalea*; parestesie; stupor; sincope.
Patologie dell’occhio: disturbi della visione.
Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine.
Patologie cardiache: angina pectoris; aritmie; tachicardia.
Patologie vascolari: vampate; ipotensione ortostatica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea; congestione nasale.
Patologie gastrointestinali: senso di pienezza addominale; dolore addominale; stipsi; diarrea; flatulenza; sanguinamento gastrointestinale; singhiozzo; nausea*; vomito.
Patologie della cute del tessuto sottocutaneo: diaforesi; prurito; eruzione cutanea*.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: lombalgia; dolore articolare; dolore alle gambe; crampi muscolari.
Patologie renali ed urinarie: disuria; incontinenza; nicturia; disfunzione renale inclusa insufficienza renale.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella: impotenza.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: dolore toracico; faticabilità; malessere; sete; astenia*.
Esami diagnostici: livelli elevati del potassio sierico (> 5,5 mEq per litro).
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: tossicità da digitale.
Sono stati riportati anche altri effetti collaterali con la somministrazione separata delle due sostanze.
AMILORIDE Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia aplastica; neutropenia.
Disturbi psichiatrici: diminuzione della libido.
Patologie del sistema nervoso: encefalopatia; sonnolenza; tremori.
Patologie dell’orecchio e del labirinto: tinnito.
Patologie cardiache: un paziente con arresto cardiaco parziale ha sviluppato un arresto cardiaco totale; palpitazioni.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: tosse.
Patologie gastrointestinali: attivazione di ulcera peptica probabilmente preesistente; secchezza della mucosa del cavo orale; dispepsia.
Patologie epatobiliari: ittero; disturbi della funzionalità epatica.
Patologie della cute del tessuto sottocutaneo: alopecia.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: dolore del collo/spalla; dolore alle estremità.
Patologie renali ed urinarie: spasmo vescicale; poliuria; pollachiuria.
Esami diagnostici: anormalità della funzione renale; aumento della pressione intraoculare.
IDROCLOROTIAZIDE Infezioni ed infestazioni: sialoadenite.
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi): Frequenza “non nota”: cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose).
Patologie del sistema emolinfopoietico: agranulocitosi; anemia aplastica; anemia emolitica; leucopenia; porpora; trombocitopenia.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia; iperuricemia; ipokalemia.
Disturbi psichiatrici: inquietudine.
Patologie dell’occhio: appannamento transitorio della visione; xantopsia; effusione coroideale (frequenza non nota).
Patologie vascolari: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea).
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: distress respiratorio inclusa polmonite e edema polmonare.
Patologie gastrointestinali: crampi; irritazione gastrica; pancreatite.
Patologie epatobiliari: ittero colostatico intraepatico.
Patologie della cute del tessuto sottocutaneo: fotosensibilità; necrolisi epidermica tossica; orticaria.
Patologie renali ed urinarie: glicosuria; nefrite interstiziale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: febbre.
Descrizione di reazioni avverse selezionate Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, è stata osservata un’associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4.
e 5.1).
Sono stati segnalati casi di effusione coroidale con difetti del campo visivo dopo l’uso di diuretici tiazidici e simil-tiazidici.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- L’uso abituale di diuretici nelle donne sane in gravidanza, con o senza edema di lieve entità, non è raccomandato ed espone sia la madre che il feto a rischi non necessari.
I diuretici non impediscono lo sviluppo della tossiemia gravidica e non c’è evidenza soddisfacente della loro utilità nel trattamento della tossiemia.
I tiazidici attraversano la barriera placentare e compaiono nel sangue del cordone ombelicale.
Di conseguenza, nel caso di somministrazione di MODURETIC durante una gravidanza certa o presunta, i potenziali benefici del medicinale devono essere attentamente valutati rispetto ai possibili rischi per il feto.
Tali rischi comprendono ittero fetale o neonatale, trombocitopenia e possibilmente altri effetti avversi che si sono manifestati negli adulti.
I tiazidici sono stati rilevati nel latte materno.
Se l’uso di MODURETIC è considerato indispensabile, la paziente deve interrompere l’allattamento al seno. Conservazione
- Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.