MITTOVAL 30CPR RIV 2,5MG
9,67 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 01/03/2008
Trattamento della sintomatologia funzionale dell’ipertrofia prostatica benigna.
MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite Ogni compressa contiene: Principio attivo: alfuzosina cloridrato 2,5 mg. MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato Ogni compressa contiene: Principio attivo: alfuzosina cloridrato 5 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Precedenti di ipotensione ortostatica.
Associazione concomitante con altri a1‑antagonisti.
Grave insufficienza epatica. Posologia
- MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite Adulti La posologia raccomandata è di 1 compressa di MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite 3 volte al giorno (7,5 mg/die).
La prima compressa deve essere assunta subito prima di coricarsi.
Anziani e pazienti in trattamento con antiipertensivi Di norma, come precauzione nel prescrivere alfuzosina nei pazienti anziani (di età superiore ai 65 anni) e nei pazienti in trattamento con antiipertensivi, la posologia iniziale dovrebbe essere di 1 compressa mattino e sera.
Queste dosi possono essere aumentate in funzione della risposta clinica, senza comunque superare le 4 compresse da 2,5 mg (10 mg) al giorno.
Insufficienza renale In pazienti con insufficienza renale si raccomanda, per precauzione, che la posologia iniziale sia di 1 compressa di MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite 2 volte al giorno e che essa sia poi adattata in funzione della risposta clinica.
Insufficienza epatica Si raccomanda che, in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata, la terapia venga iniziata con una compressa al giorno di MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite, da aumentarsi a 2 compresse al giorno, in funzione della risposta clinica.
MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato Adulti La posologia di MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato è di 1 compressa 2 volte al giorno (mattino e sera).
La prima compressa deve essere assunta alla sera.
Anziani e pazienti in trattamento con antiipertensivi Di norma, come precauzione nel prescrivere alfuzosina nei pazienti anziani (di età superiore ai 65 anni) e nei pazienti in trattamento con antiipertensivi, la posologia iniziale dovrebbe essere di una compressa di MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato alla sera.
Questa dose può essere aumentata in funzione della risposta clinica fino al dosaggio di una compressa di MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato due volte al giorno (mattino e sera).
Insufficienza renale In pazienti con insufficienza renale si raccomanda, per precauzione, che la posologia iniziale sia di una compressa di MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato alla sera, che può essere aumentata a 2 compresse al giorno in funzione della risposta clinica.
Insufficienza epatica Si raccomanda che, in pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata, la terapia venga iniziata con una dose singola di MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite, da aumentarsi a una compressa di MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite 2 volte al giorno, in funzione della risposta clinica.
Popolazione pediatrica L’efficacia di alfuzosina non è stata dimostrata nei bambini di età tra 2 e 16 anni (vedere paragrafo 5.1).
Pertanto l’alfuzosina non è indicata per l’utilizzo nella popolazione pediatrica. Avvertenze e precauzioni
- L’alfuzosina deve essere somministrata con cautela ai pazienti in terapia con antipertensivi o nitrati.
In alcuni pazienti può manifestarsi ipotensione ortostatica, con o senza sintomi (capogiri, affaticamento, sudorazione), nelle prime ore successive all’assunzione della alfuzosina.
In questi casi il paziente dovrà essere posto in posizione supina sino alla completa risoluzione dei sintomi.
Questi fenomeni sono generalmente transitori, compaiono all’inizio della terapia e, di norma, non pregiudicano la prosecuzione del trattamento.
Nella sorveglianza post–marketing è stato riportato un pronunciato calo della pressione sanguigna (collasso circolatorio) in pazienti con fattori di rischio preesistenti (come sottostanti malattie cardiache e/o il trattamento concomitante con farmaci antiipertensivi, età avanzata) (vedere paragrafo 4.8).
Il rischio di sviluppare ipotensione e reazioni avverse correlate può essere maggiore nei pazienti anziani.
Pertanto, l’alfuzosina deve essere somministrata con cautela in questo gruppo di pazienti.
Il paziente deve essere informato sulla possibilità che si verifichino questi eventi.
Occasionalmente, in pazienti trattati con MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato, si possono riscontrare nelle feci compresse apparentemente intere, sebbene la cessione del principio attivo sia già avvenuta nel tratto gastrointestinale.
Si deve prestare attenzione quando si somministra alfuzosina a pazienti nei quali altri a1‑antagonisti hanno determinato un effetto ipotensivo pronunciato o in pazienti in cura con farmaci antiipertensivi o nitrati.
Nei pazienti affetti da patologia coronarica, il trattamento specifico per l’insufficienza coronarica deve essere continuato.
Se gli episodi anginosi riappaiono o peggiorano, il trattamento con alfuzosina deve essere interrotto.
Come tutti gli a1–bloccanti, alfuzosina deve essere usata con cautela nei soggetti con insufficienza cardiaca acuta.
I pazienti con un prolungamento congenito dell’intervallo QTc, con precedenti noti di prolungamento QTc acquisito o in terapia con farmaci che sono noti causare allungamento dell’intervallo QTc devono essere valutati prima e durante la terapia con alfuzosina.
Durante interventi di chirurgia della cataratta alcuni pazienti, precedentemente trattati o in trattamento con a1–bloccanti, hanno manifestato la sindrome dell’iride a bandiera (IFIS – Intraoperative Floppy Iris Syndrome, una variante della sindrome della piccola pupilla).
Anche se con alfuzosina il rischio di questo evento appare molto ridotto, il chirurgo oculista prima di procedere con l’intervento deve essere al corrente del trattamento in corso o precedente con a1–bloccanti poiché la comparsa di IFIS può aumentare le complicanze chirurgiche durante l’intervento.
Le compresse da 2,5 mg contengono lattosio, quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi, o da malassorbimento di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
Le compresse da 5 mg a rilascio prolungato contengono olio di ricino idrogenato che può causare disturbi di stomaco e diarrea.
I pazienti devono essere avvertiti che le compresse devono essere inghiottite intere.
Ogni altro modo di somministrazione, come sgranocchiare, frantumare, masticare, macinare o ridurle in polvere deve essere proibito.
Queste azioni possono determinare un rilascio e un assorbimento impropri del principio attivo e quindi la possibile insorgenza di reazioni avverse.
In pazienti con preesistenti cerebrovascolari, sintomatici o asintomatici, vi è il rischio di ischemia cerebrale, a causa dell’azione ipotensiva che si può sviluppare in seguito alla somministrazione di alfuzosina. Interazioni
- Associazioni controindicate Altri a1–antagonisti (vedere sez.
4.3 Controindicazioni), a causa del rischio di potenziamento dell’effetto ipotensivo.
Associazioni che richiedono particolare attenzione – Farmaci antiipertensivi (vedere sez.
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
– Nitrati (vedere sez.
4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’impiego).
– Inibitori potenti del CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo e ritonavir) poiché aumentano la concentrazione dell’alfuzosina nel sangue.
La somministrazione di anestetici generali in pazienti trattati con alfuzosina può indurre instabilità della pressione arteriosa. Effetti indesiderati
- Classificazione delle frequenze attese: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1000 e <1/100), raro (≥1/10000 e <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Patologie cardiache Non comuni: tachicardia, palpitazioni.
Molto rari: episodi anginosi in pazienti con preesistenti patologie delle arterie coronarie Non nota: fibrillazione atriale.
Patologie dell’occhio Non comuni: visione anomala.
Non nota: sindrome dell’iride a bandiera (IFIS).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comuni: astenia, malessere.
Non comuni: edemi, dolore toracico.
Patologie gastrointestinali Comuni: nausea, dolore addominale, diarrea, secchezza della bocca.
Non nota: vomito.
Patologie epatobiliari Non nota: lesioni epatocellulari, epatopatia colestatica.
Patologie del sistema nervoso Comuni: svenimento/capogiri, vertigini, cefalea.
Non comuni: sonnolenza, sincope.
Non nota: ischemia carebrale in pazienti con sottostanti disturbi cerebrovascolari.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non nota: priapismo.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comuni: rinite.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comuni: rash, prurito.
Molto rari: orticaria, angioedema.
Patologie vascolari Comuni: ipotensione (ortostatica).
Non comuni: flushing (rossore).
Non nota: collasso circolatorio in pazienti con fattori di rischio preesistenti (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema emolinfopoietico Non nota: neutropenia, trombocitopenia.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. Gravidanza e allattamento
- Date le indicazioni terapeutiche questa sezione non si applica.
Conservazione
- MITTOVAL 2,5 mg compresse rivestite Conservare a temperatura non superiore a 25° C.
MITTOVAL 5 mg compresse rivestite a rilascio prolungato Nessuna speciale precauzione.
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Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.