MIDAZOLAM IBI INIET 5F 3ML
32,58 €
Prezzo indicativo
Data ultimo aggiornamento: 08/07/2019
Il midazolam è un farmaco ipno-inducente a breve durata d’azione indicato. Negli adulti: • Sedazione conscia prima e durante procedure diagnostiche o terapeutiche con o senza anestesia locale • Anestesia - Premedicazione prima dell’induzione dell'anestesia - Induzione dell'anestesia - Come componente sedativo nell'anestesia combinata • Sedazione in terapia intensiva Nei bambini: • Sedazione conscia prima e durante procedure diagnostiche o terapeutiche con o senza anestesia locale • Anestesia - Premedicazione prima dell’induzione dell'anestesia • Sedazione in terapia intensiva
Ogni ml contiene 5 mg di midazolam (come midazolam cloridrato) Una fiala da 1 ml contiene 5 mg di midazolam Una fiala da 3 ml contiene 15 mg di midazolam Una fiala da 5 ml contiene 25 mg di midazolam Una fiala da 10 ml contiene 50 mg di midazolam Eccipiente con effetto noto Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
- Midazolam IBI non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità nota alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Questo medicinale non deve essere somministrato per sedazione conscia in pazienti con grave insufficienza respiratoria o depressione respiratoria acuta. Posologia
- DOSAGGIO STANDARD Midazolam è un potente agente sedativo che richiede titolazione e somministrazione lenta.
La titolazione è fortemente raccomandata per ottenere in maniera sicura il livello di sedazione desiderato in base al bisogno clinico, allo stato fisico, all’età e ad eventuali trattamenti concomitanti.
Negli adulti oltre i 60 anni, nei pazienti debilitati o con malattie croniche e nei pazienti pediatrici, la dose deve essere determinata con cautela e devono essere presi in considerazione i fattori di rischio relativi ad ogni paziente.
Nella seguente tabella sono riportati i dosaggi standard.
Altri dettagli sono forniti nel testo che segue alla tabella.
DOSAGGIO IN SEDAZIONE CONSCIA Nella sedazione conscia midazolam è somministrato per via endovenosa prima dell’intervento diagnostico o chirurgico.Indicazione Adulti <60 anni Adulti ≥60 anni/debilitati o con malattie croniche Bambini Sedazione conscia e.v. e.v. e.v.
in bambini di età compresa fra 6 mesi e 5 anniDose iniziale: 2-2,5 mg Dose iniziale: 0,5-1 mg Dose iniziale: 0,05-0,1 mg/kg Dose di titolazione: 1 mg Dose di titolazione:0,5-1 mg Dose totale: 3,5-7,5 mg Dose totale: <3,5 mg Dose totale: < 6 mg e.v.
in bambini di età compresa fra 6 e 12 anniDose iniziale: 0,025-0,05 mg/kg Dose totale: <10 mg Rettale>6 mesi 0,3-0,5 mg/kg i.m.
1-15 anni0,05-0,15 mg/kg Premedicazione nell’anestesia e.v. e.v. Rettale>6 mesi 0,3- 0,5mg/kg 1-2 mg dose ripetuta Dose iniziale: 0,5 mg i.m. 0,07-0,1 mg/kg Lenta titolazione dove necessario i.m. i.m.
1-15 anni0,08-0,2 mg/kg 0,025-0,05 mg/kg Induzione dell’anestesia e.v. e.v. 0,15-0,2 mg/kg 0,05-0,15 mg/kg (0,3-0,35 senza premedicazione) (0,15-0,3 senza premedicazione) Componente sedativo nell’anestesia combinata e.v. e.v. Dosi intermittenti di 0,03-0,1 mg/kg o infusione continua di 0,03-0,1 mg/kg/ora Dosi più basse di quelle raccomandate per gli adulti <60 anni Sedazione in terapia intensiva e.v. e.v.
in neonati di età gestazionale ≤32 settimaneDose di carico: 0,03-0,3 mg/kg con incrementi di 1-2,5 mg Dose di mantenimento: 0,03-0,2 mg/kg/ora 0,03 mg/kg/ora e.v.
in neonati >32 settimane e bambini fino a 6 mesi0,06 mg/kg/ora e.v.
in pazienti con età > di 6 mesiDose di carico: 0,05-0,2 mg/kg Dose di mantenimento: 0,06-0,12 mg/kg/ora
La dose deve essere personalizzata e titolata e non deve essere somministrata in iniezione rapida o in singolo bolo.
L’inizio della sedazione può variare individualmente a seconda dello stato fisico del paziente e delle particolari condizioni del dosaggio (es.
velocità di somministrazione, quantità della dose).
Se necessario, in base alle necessità individuali, possono essere somministrate dosi ulteriori.
L’effetto ha inizio circa 2 minuti dopo l’iniezione.
Il massimo effetto si ottiene dopo circa 5-10 minuti.
Adulti L’iniezione e.v.
del midazolam deve avvenire lentamente a una velocità di circa 1 mg ogni 30 secondi.
Negli adulti di età inferiore ai 60 anni la dose iniziale va da 2 a 2,5 mg somministrati da 5 a 10 minuti prima dell’inizio della procedura.
Dosi ulteriori di 1 mg possono essere somministrate in caso di necessità.
Le dosi medie totali sono comprese tra 3,5 e 7,5 mg.
Generalmente non è necessaria una dose totale superiore ai 5 mg.
Negli adulti di età superiore ai 60 anni, debilitati o con malattie croniche, la dose iniziale deve essere ridotta a 0,5-1 mg e somministrata 5-10 minuti prima dell’inizio dell’intervento.
Ulteriori dosi di 0,5-1 mg possono essere somministrate in caso di necessità.
In questi pazienti il picco di efficacia si raggiunge meno rapidamente, per questo motivo la somministrazione del midazolam deve essere titolata molto lentamente e con attenzione.
Generalmente non è necessaria una dose totale superiore ai 3,5 mg.
Bambini Somministrazione e.v.: il midazolam deve essere titolato lentamente fino al raggiungimento dell’effetto clinico desiderato.
La dose iniziale del midazolam deve essere somministrata in 2-3 minuti.
Bisogna attendere altri 2-5 minuti per valutare pienamente l’effetto sedativo prima di iniziare una procedura o ripetere la dose.
Se si rende necessaria una maggiore sedazione, continuare a titolare il dosaggio con piccoli incrementi fino a raggiungere il giusto grado di sedazione.
I neonati e i bambini di età inferiore ai 5 anni possono richiedere un dosaggio sostanzialmente più elevato (mg/kg) di rispetto a bambini più grandi e adolescenti.
• Pazienti pediatrici di età inferiore ai 6 mesi: i pazienti pediatrici di età inferiore ai 6 mesi sono particolarmente suscettibili alle ostruzioni delle vie aeree e all’ipoventilazione.
Per questo motivo, non è raccomandato l’uso nella sedazione conscia in bambini di età inferiore ai 6 mesi • Pazienti pediatrici da 6 mesi a 5 anni di età: dose iniziale da 0,05 a 0,1 mg/kg.
Una dose totale fino a 0,6 mg/kg può essere necessaria per raggiungere l’effetto desiderato, ma la dose totale non deve superare i 6 mg.
Sedazione prolungata e rischio di ipoventilazione possono essere associate con dosi più elevate • Pazienti pediatrici da 6 a 12 anni di età: dose iniziale da 0,025 a 0,05 mg/kg.
Può essere necessaria una dose totale fino a 0,4 mg/kg, fino ad un massimo di 10 mg.
Sedazione prolungata e rischio di ipoventilazione possono essere associate con dosi più elevate • Pazienti pediatrici da 12 a 16 anni di età: deve essere adottato il dosaggio utilizzato per gli adulti.
Somministrazione rettale: la dose totale di midazolam generalmente varia da 0,3 a 0,5 mg/kg.
La somministrazione rettale della soluzione in fiala è effettuata per mezzo di un applicatore in plastica fissato alla fine della siringa.
Se il volume da somministrare è troppo piccolo, può essere aggiunta acqua fino a un volume totale di 10 ml.
La dose totale deve essere somministrata tutta insieme e deve essere evitata la somministrazione rettale ripetuta.
L’uso non è raccomandato nei bambini di età inferiore ai 6 mesi in quanto i dati disponibili in questa popolazione sono limitati.
Somministrazione i.m.: la dose utilizzata varia fra 0,05 e 0,15 mg/kg.
Una dose totale superiore a 10 mg non è generalmente necessaria.
Questa via di somministrazione deve essere utilizzata solo in casi eccezionali.
Si deve preferire la somministrazione rettale poiché la somministrazione i.m.
è dolorosa.
In bambini con peso corporeo inferiore ai 15 kg, le soluzioni di midazolam con concentrazioni maggiori di 1 mg/ml non sono raccomandate.
Le concentrazioni più alte devono essere diluite a 1 mg/ml.
DOSAGGIO IN ANESTESIA PREMEDICAZIONE La premedicazione con midazolam, somministrato poco prima di una procedura, produce sedazione (induzione di sonnolenza o assopimento e riduzione dell’ansia) e riduzione preoperatoria della memoria.
Il midazolam può anche essere somministrato in combinazione con anticolinergici.
Per questa indicazione il midazolam deve essere somministrato per via endovenosa o intramuscolare, in profondità nella massa muscolare, da 20 a 60 minuti prima dell’induzione dell’anestesia, o preferibilmente per via rettale nei bambini (vedi sotto).
È obbligatorio un monitoraggio attento e costante dei pazienti dopo la somministrazione della premedicazione a causa della sensibilità individuale e per la possibilità che si verifichino sintomi da sovradosaggio.
Adulti Per la sedazione preoperatoria e per diminuire la memoria della fase preoperatoria, la dose raccomandata per gli adulti, di grado ASA Physical Status I e II e di età inferiore ai 60 anni, è di 1-2 mg e.v.
ripetuta quando necessario, o da 0,07 a 0,1 mg/kg somministrati per via intramuscolare.
La dose deve essere ridotta e personalizzata quando il midazolam è somministrato in adulti oltre i 60 anni di età, in pazienti debilitati o con malattie croniche.
La dose iniziale raccomandata, per somministrazione e.v., è 0.5 mg e deve essere titolata lentamente quando necessario.
È raccomandata una dose da 0,025 a 0,05 mg/kg, somministrata per via intramuscolare.
In caso di somministrazione concomitante di narcotici la dose del midazolam deve essere ridotta.
La dose usuale è 2-3 mg.
Popolazione Pediatrica Neonati e bambini fino a 6 mesi di età Non è raccomandato l’uso nei bambini di età inferiore ai 6 mesi, in quanto i dati disponibili in questa popolazione sono limitati.
Bambini di età superiore a 6 mesi Somministrazione rettale: la dose totale del midazolam, generalmente compresa fra 0,3 e 0,5 mg/kg, deve essere somministrata 15-30 minuti prima dell’induzione dell’anestesia.
La somministrazione rettale della soluzione in fiala è effettuata per mezzo di un applicatore in plastica fissato alla fine della siringa.
Se il volume da somministrare è troppo piccolo, può essere aggiunta acqua fino a un volume totale di 10 ml.
Somministrazione intramuscolare: poiché l’iniezione intramuscolare è dolorosa, questa via di somministrazione deve essere utilizzata soltanto in casi eccezionali.
Si deve preferire la somministrazione rettale.
Comunque, un intervallo si dosi compreso fra 0,08 e 0,2 mg/kg di midazolam somministrato per via intramuscolare si è dimostrato efficace e sicuro.
Nei bambini di età compresa fra 1 e 15 anni sono richieste dosi proporzionalmente più alte rispetto agli adulti in relazione al peso corporeo.
In bambini con peso corporeo inferiore ai 15 kg, non è raccomandato l’uso di soluzioni di midazolam con concentrazioni maggiori di 1 mg/ml.
Le concentrazioni più alte devono essere diluite a 1 mg/ml.
INDUZIONE Adulti Se midazolam è utilizzato per l’induzione dell’anestesia prima della somministrazione di altri agenti anestetici, la risposta individuale è variabile.
La dose deve essere titolata fino al raggiungimento dell’effetto desiderato tenendo conto dell’età del paziente e del suo stato clinico.
Quando il midazolam è usato per l’induzione dell’anestesia, prima o in combinazione con altri agenti inalatori o e.v., la dose iniziale di ciascun agente deve essere significativamente ridotta, a volte fino al 25% della dose iniziale normalmente usata.
Il livello desiderato di anestesia è raggiunto attraverso titolazione graduale.
La dose del midazolam per via endovenosa per l’induzione dell’anestesia deve essere aumentata lentamente.
Ciascun aumento di non più di 5 mg deve essere iniettato in 20-30 secondi con un intervallo di almeno 2 minuti fra incrementi consecutivi.
• Negli adulti premedicati di età inferiore ai 60 anni una dose endovena da 0,15 a 0,2 mg/kg è generalmente sufficiente.
Negli adulti non premedicati di età inferiore ai 60 anni la dose può essere più elevata (da 0,3-a 0,35 mg/kg e.v.).
Se è richiesta l’induzione completa, possono essere somministrate dosi con aumenti approssimativamente del 25% rispetto alla dose iniziale del paziente.
In alternativa l’induzione può essere completata con anestetici inalatori.
Nei casi resistenti, può essere somministrata una dose totale fino a 0,6 mg/kg per l’induzione, ma dosi così elevate possono prolungare il tempo di risveglio • In adulti premedicati di età superiore ai 60 anni, in pazienti debilitati o malattie croniche, la dose deve essere significativamente ridotta, per esempio, fino a 0.05-0.15 mg/kg somministrata endovena in 20-30 secondi e lasciando agire 2 minuti.
Negli adulti non premedicati di età superiore ai 60 anni generalmente si richiedono dosi maggiori di midazolam per l’induzione; è raccomandata una dose iniziale da 0,15 a 0,3 mg/kg.
Pazienti non premedicati con gravi malattie sistemiche o altre affezioni debilitanti richiedono generalmente meno midazolam per l’induzione.
Una dose iniziale da 0,15 a 0,25 mg/kg è generalmente sufficiente.
COMPONENTE SEDATIVO IN ANESTESIA COMBINATA Adulti Il midazolam può essere somministrato come componente sedativo nell’anestesia combinata, con piccole dosi intermittenti per via endovenosa (fra 0,03 e 0,1 mg/kg) o per infusione endovenosa continua (fra 0,03 e 0,1 mg/kg/ora) generalmente in combinazione con analgesici.
La dose e gli intervalli fra le dosi variano secondo la reazione individuale del paziente.
In adulti di età superiore ai 60 anni, pazienti debilitati o con malattie croniche, sono richieste dosi di mantenimento minori.
SEDAZIONE IN TERAPIA INTENSIVA Il livello di sedazione desiderato è raggiunto con titolazione graduale del midazolam, seguita da infusione continua o bolo intermittente, a seconda della necessità clinica, dello stato fisico, dell’età e di trattamenti concomitanti (vedere paragrafo 4.5).
Adulti Dose endovenosa di carico: da 0,03 a 0,3 mg/kg devono essere somministrati con incrementi lenti.
Ciascun aumento da 1 a 2,5 mg deve essere iniettato in 20-30 secondi con un intervallo di 2 minuti fra incrementi consecutivi.
In pazienti ipovolemici, vasocostretti o ipotermici la dose di carico deve essere ridotta o evitata.
Quando il midazolam è somministrato con potenti analgesici, questi devono essere somministrati per primi in modo tale che l'effetto sedativo del midazolam possa essere titolato con sicurezza sulla base della massima sedazione provocata dall’analgesico.
Dose endovenosa di mantenimento le dosi possono oscillare da 0,03 a 0,2 mg/kg/ora.
In pazienti ipovolemici, vasocostretti o ipotermici la dose di mantenimento deve essere ridotta.
Il livello di sedazione deve essere controllato regolarmente.
Per sedazioni a lungo termine, si può sviluppare tolleranza e la dose può dover essere aumentata.
Neonati e bambini fino a 6 mesi di età Il midazolam deve essere somministrato in infusione endovenosa continua partendo da 0,03 mg/kg/ ora (0,5 mcg/kg/min) in neonati di età gestazionale ≤32 settimane o 0,06 mg/kg/ ora (1 mcg/kg/min) in neonati di età gestazionale >32 settimane e bambini fino a 6 mesi.
Le dosi endovenose di carico non sono raccomandate nei prematuri, nei neonati e nei bambini fino a 6 mesi, nelle prime ore però, può essere praticata un’infusione più veloce per raggiungere i livelli plasmatici terapeutici.
La velocità di infusione deve essere accuratamente e frequentemente reimpostata, soprattutto dopo le prime 24 ore, in modo da somministrare la dose efficace più bassa possibile e ridurre il rischio di accumulo del farmaco.
È richiesto un attento controllo della frequenza respiratoria e della saturazione d’ossigeno.
Bambini di età superiore ai 6 mesi In pazienti pediatrici intubati e ventilati, una dose di carico da 0,05 a 0,2 mg/kg e.v.
deve essere somministrata lentamente per almeno 2-3 minuti per raggiungere l’effetto clinico desiderato.
Midazolam non deve essere somministrato rapidamente per via endovenosa.
La dose di carico è seguita da un’infusione endovenosa continua da 0,06 a 0,12 mg/kg/ ora (da 1 a 2 mcg/kg/min).
La velocità di infusione può essere aumentata o diminuita all’occorrenza (generalmente del 25% rispetto alla velocità di infusione iniziale o successiva), o possono essere somministrate dosi endovenose supplementari di midazolam per aumentare o mantenere l’effetto desiderato.
Quando si inizia l’infusione di midazolam in pazienti emodinamicamente compromessi, la dose di carico usuale deve essere titolata con piccoli incrementi ed il paziente controllato per l’instabilità emodinamica, es.
ipotensione.
Questi pazienti sono anche vulnerabili agli effetti depressivi del midazolam sul respiro e richiedono un accurato controllo della frequenza respiratoria e della saturazione d’ossigeno.
Nei prematuri, nei neonati e nei bambini con peso corporeo inferiore ai 15 kg, le soluzioni di midazolam con concentrazioni superiori a 1 mg/ml non sono raccomandate.
Concentrazioni più alte devono essere diluite a 1 mg/ml.
UTILIZZO IN POPOLAZIONI SPECIALI Danno renale Nei pazienti con danno renale grave, midazolam può essere accompagnato da una sedazione più pronunciata e prolungata, talvolta con depressione respiratoria e cardiovascolare clinicamente rilevante.
In questa popolazione di pazienti midazolam deve essere pertanto somministrato con cautela, titolandone la dose per ottenere l’effetto desiderato.
Compromissione epatica La compromissione epatica riduce la clearance del midazolam somministrato per via endovenosa, con conseguente aumento dell’emivita terminale.
Pertanto, gli effetti clinici possono essere più forti e prolungati.
La dose di midazolam richiesta può essere ridotta e deve essere stabilito un adeguato controllo dei segni vitali (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica Vedere sopra e paragrafo 4.4. Avvertenze e precauzioni
- Midazolam deve essere somministrato soltanto da medici esperti, in un ambiente completamente attrezzato per il monitoraggio ed il supporto della funzione respiratoria e cardiovascolare e da personale specificamente formato nel riconoscimento e nella gestione di eventi avversi attesi, tra cui la rianimazione respiratoria e cardiaca.
Sono stati segnalati gravi eventi avversi cardio-respiratori.
Tali eventi comprendono la depressione respiratoria, apnea, arresto respiratorio e/o arresto cardiaco.
Tali eventi, pericolosi per la vita, sono più frequenti quando l’iniezione viene fatta troppo rapidamente o quando vengono somministrati alti dosaggi (vedere paragrafo 4.8).
Le benzodiazepine non sono raccomandate per il trattamento primario dei disturbi psicotici.
Particolare cautela è richiesta per l'indicazione di sedazione conscia nei pazienti con funzione respiratoria compromessa.
I pazienti pediatrici con meno di 6 mesi di età sono particolarmente vulnerabili a ostruzione delle vie aeree e ipoventilazione, quindi sono essenziali la titolazione con piccoli incrementi fino ad ottenere l’effetto clinico e un attento monitoraggio della frequenza respiratoria e della saturazione di ossigeno.
Quando il midazolam è usato per la premedicazione, è obbligatorio un adeguato controllo del paziente dopo la somministrazione, poiché la sensibilità individuale varia e possono verificarsi sintomi da sovradosaggio.
Speciali precauzioni devono essere prese quando midazolam è somministrato a pazienti ad alto rischio: • adulti di età superiore ai 60 anni • malati cronici o pazienti debilitati quali: - pazienti con insufficienza respiratoria cronica - pazienti con insufficienza renale cronica, funzione epatica compromessa (le benzodiazepine possono precipitare o esacerbare l’encefalopatia nei pazienti con insufficienza epatica grave) o con funzione cardiaca compromessa - pazienti pediatrici, specialmente in quelli con instabilità cardiovascolare.
Questi pazienti ad alto rischio richiedono dosaggi più bassi (vedere paragrafo 4.2) e devono essere continuamente monitorati, per riscontrare segni precoci di alterazione delle funzioni vitali.
Come per ogni altra sostanza dotata di proprietà depressiva sul SNC e/o miorilassante, è necessario prestare particolare attenzione quando il midazolam viene somministrato a pazienti affetti da miastenia grave.
Tolleranza È stata segnalata una perdita di efficacia quando midazolam è stato somministrato nella sedazione a lungo termine in terapia intensiva.
Dipendenza Quando il midazolam è somministrato in terapia intensiva nella sedazione a lungo termine, si deve ricordare che si può sviluppare dipendenza fisica al midazolam.
Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; è anche più alto in pazienti con una storia medica di abuso di alcool e/o farmaci (vedere paragrafo 4.8).
Sintomi d’astinenza Durante il trattamento prolungato con midazolam in terapia intensiva, si può sviluppare dipendenza fisica.
Pertanto, una brusca interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi d’astinenza.
Possono verificarsi i seguenti sintomi: cefalee, diarrea, dolore muscolare, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilità, disturbi del sonno, cambiamenti d’umore, allucinazioni e convulsioni.
In casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: depersonalizzazione, intorpidimento e formicolio agli arti, nonché ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico.
Poiché il rischio di sintomi d’astinenza è maggiore in seguito a una brusca interruzione del trattamento, si raccomanda di diminuire il dosaggio gradualmente.
Amnesia Alle dosi terapeutiche può manifestarsi amnesia anterograda, con un aumento del rischio a dosaggi più elevati (spesso questo è un effetto particolarmente desiderabile in situazioni quali prima e durante gli interventi chirurgici e diagnostici), la cui durata è direttamente proporzionale alla dose somministrata.
Una prolungata amnesia può presentare problemi nei pazienti ambulatoriali, per i quali sono previste le dimissioni dopo l’intervento.
Dopo somministrazione di midazolam per via parenterale i pazienti devono essere dimessi dall’ospedale o dall’ambulatorio solo se accompagnati.
Reazioni paradosso Sono state segnalate dopo somministrazione di midazolam reazioni paradosso quali irrequietezza, agitazione, irritabilità, movimenti involontari (compresi convulsioni tonico/cloniche e tremori muscolari), iperattività, ostilità, delirio, rabbia, aggressività, ansia, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inadeguato e altri effetti avversi comportamentali, eccitamento parossistico e aggressioni.
Queste reazioni possono verificarsi con alti dosaggi e/o quando l’iniezione è effettuata rapidamente.
La più alta incidenza di tali reazioni è stata segnalata nei bambini e negli anziani.
In tal caso è necessario valutare la possibilità di interrompere il trattamento con il farmaco.
Alterata eliminazione del midazolam L’eliminazione del midazolam può essere alterata in pazienti che ricevono composti inibenti o inducenti il CYP3A4, di conseguenza la dose di midazolam può richiedere aggiustamenti (vedere paragrafo 4.5).
L’eliminazione di midazolam può essere anche ritardata in pazienti con disfunzione epatica, ridotta gittata cardiaca e nei neonati (vedere paragrafo 5.2).
Apnea notturna Le fiale di midazolam devono essere usate con estrema cautela nei pazienti che soffrono di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, i quali devono essere sottoposti a regolare monitoraggio.
Neonati pretermine e neonati È richiesta estrema cautela nella sedazione di bambini pretermine ed ex pazienti pretermine non intubati, per un aumentato rischio di apnea.
È richiesto un accurato controllo della frequenza respiratoria e della saturazione d’ossigeno.
L’iniezione rapida deve essere evitata nella popolazione neonatale.
I neonati hanno funzionalità organica ridotta e/o immatura e sono anche suscettibili ai profondi e/o prolungati effetti del midazolam sulla respirazione.
Eventi avversi emodinamici sono stati segnalati in pazienti pediatrici con instabilità cardiovascolare; la somministrazione rapida endovenosa in questa popolazione deve essere evitata.
Pazienti pediatrici con meno di 6 mesi In questa popolazione, il midazolam è indicato soltanto per la sedazione in terapia intensiva.
I pazienti pediatrici con meno di 6 mesi di età sono particolarmente vulnerabili a ostruzione delle vie aeree e ipoventilazione, quindi sono essenziali la titolazione con piccoli incrementi fino ad ottenere l’effetto clinico e un attento monitoraggio della frequenza respiratoria e della saturazione di ossigeno (vedere anche paragrafo 'neonati pretermine' sopra).
Utilizzo concomitante di alcol/farmaci depressivi del SNCDeve essere evitato l'uso concomitante del midazolam con alcool o/e farmaci depressivi del SNC.
Tale uso concomitante può aumentare gli effetti clinici del midazolam compresa, potenzialmente, l’induzione di una sedazione grave che potrebbe comportare coma o decesso o depressione respiratoria clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.5).
Anamnesi di abuso di alcol o farmaci Il midazolam come altre benzodiazepine deve essere evitato nei pazienti con anamnesi di abuso di alcool o di farmaci.
Criteri di dimissione Dopo aver ricevuto midazolam, i pazienti devono essere dimessi dall'ospedale o dall’ambulatorio solo se autorizzati dal medico curante e se accompagnati.
Per il ritorno a casa dopo la dimissione, si raccomanda che il paziente sia accompagnato.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Interazioni
- Interazioni farmacocinetiche Midazolam è metabolizzato dal citocromo P450 3A4 (CYP3A4, CYP3A5).
Gli inibitori e gli induttori del citocromo CYP3A4 hanno la capacità rispettivamente di aumentare e diminuire le concentrazioni plasmatiche e, di conseguenza, gli effetti del midazolam, richiedendo quindi opportuni aggiustamenti delle dosi.
Interazioni farmacocinetiche con inibitori o induttori del CYP3A4 sono più pronunciate nella somministrazione di midazolam per via orale che per via endovenosa, in particolare poiché il CYP3A4 è presente anche nel tratto gastrointestinale superiore.
Ciò accade perché per la via orale, sia la clearance sistemica che la disponibilità saranno alterate, mentre per la via parenterale si hanno cambiamenti solo nella clearance sistemica.
In seguito alla somministrazione endovenosa di una singola dose di midazolam, l’inibizione del CYP3A4 avrà minore influenza sull’effetto clinico massimo, mentre potrebbe prolungarsi la durata dell’effetto.
Tuttavia, in seguito a trattamento prolungato con midazolam, sia l’intensità che la durata dell’effetto risulteranno aumentati in condizione di inibizione del CYP3A4.
Non esistono studi disponibili sulla modulazione del CYP3A4 sulla farmacocinetica del midazolam dopo somministrazione rettale e intramuscolare.
Si prevede che queste interazioni siano meno accentuate nel caso della somministrazione rettale rispetto alla somministrazione orale, poiché il tratto gastro-intestinale è by-passato, mentre dopo somministrazione IM gli effetti di modulazione del CYP3A4 non dovrebbero differire sostanzialmente da quelli osservati in seguito a somministrazione endovenosa di midazolam.
Si raccomanda pertanto di monitorare attentamente gli effetti clinici e i parametri vitali durante l'utilizzo di midazolam, tenendo conto che essi possono essere più forti e duraturi dopo co-somministrazione di un inibitore del CYP3A4, anche somministrato solo una volta.
In particolare, la somministrazione di alte dosi o infusioni a lungo termine di midazolam in pazienti trattati con potenti inibitori di CYP3A4, ad esempio durante la terapia intensiva, può provocare effetti ipnotici di lunga durata, ritardo nel recupero e depressione respiratoria, richiedendo quindi aggiustamenti posologici.
Per quanto riguarda l'induzione, si deve considerare che il processo d’induzione necessita di diversi giorni per raggiungere il suo massimo effetto e anche diversi giorni per scomparire.
Contrariamente a quanto avviene in un trattamento di diversi giorni con un induttore, un trattamento a breve termine dovrebbe comportare una DDI con midazolam meno apparente.
Tuttavia, non si può escludere che induttori potenti diano una induzione rilevante anche dopo trattamento a breve termine.
Non è noto se midazolam modifichi la farmacocinetica di altri farmaci.
Farmaci che inibiscono il citocromo CYP3A Antimicotici azolici • Ketoconazolo ha aumentato di 5 volte le concentrazioni plasmatiche di midazolam, somministrato per via endovenosa, mentre l'emivita terminale è aumentata di circa 3 volte.
Se il midazolam per via parenterale è co-somministrato con ketoconazolo, forte inibitore del CYP3A, tale somministrazione deve essere fatta in un reparto di terapia intensiva (ICU) o una struttura simile che assicura uno stretto monitoraggio clinico e adeguata gestione medica in caso di depressione respiratoria e/o sedazione prolungata.
Devono essere considerati dosaggi sfalsati e un aggiustamento della dose, soprattutto se viene somministrata più di una singola dose e.v.
di midazolam.
La stessa raccomandazione si può applicare anche per altri antimicotici azolici (vedi più avanti), poiché sono segnalati, anche se con minore incidenza, incrementi degli effetti sedativi del midazolam somministrato per via endovenosa • Voriconazolo ha aumentato di 3-4 volte l’esposizione al midazolam somministrato per via endovenosa e di circa 3 volte la sua emivita di eliminazione • Fluconazolo e itraconazolo hanno aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via endovenosa di 2-3 volte, in associazione con un aumento della emivita terminale rispettivamente di 2,4 volte per itraconazolo e di 1,5 volte per il fluconazolo • Posaconazolo ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via endovenosa di circa 2 volte • Occorre considerare che, se midazolam è somministrato per via orale, l’esposizione sarà drasticamente superiore rispetto a quella sopra menzionata, in particolare con ketoconazolo, itraconazolo, voriconazolo.
Midazolam in fiale non è indicato per la somministrazione orale.
Antibiotici macrolidi • Eritromicina ha comportato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di midazolam per via endovenosa di circa 1,6-2 volte associato ad un aumento della emivita terminale del midazolam di 1,5-1,8 volte • Claritromicina ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam fino a 2,5 volte con un aumento della emivita terminale di 1,5-2-volte Ulteriori informazioni sulla somministrazione orale di midazolam• La telitromicina ha aumentato i livelli plasmatici di midazolam orale di 6 volte.
Roxitromicina: mentre non sono disponibili informazioni sulla roxitromicina in associazione con midazolam per via endovenosa, il lieve effetto che essa ha sull’emivita terminale della compressa di midazolam per via orale, che aumenta del 30%, indica che gli effetti della roxitromicina su midazolam somministrato per via endovenosa possono essere di minore entità Anestetici endovenosi Anche la somministrazione di propofol per via endovenosa ha influito sulla distribuzione di midazolam endovenoso (aumento dell’area sottesa alla curva concentrazione plasmatica-tempo [AUC] e dell’emivita di 1,6 volte) Inibitori della proteasi • Saquinavir e altri inibitori della proteasi dell'HIV: la co-somministrazione con inibitori della proteasi può causare un forte aumento della concentrazione del midazolam.
Dopo la co-somministrazione con ritonavir combinato con lopinavir, le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via endovenosa aumentano di 5,4 volte, con un aumento simile dell’emivita terminale.
Se midazolam parenterale è somministrato insieme agli inibitori della proteasi dell'HIV, il trattamento deve seguire la descrizione nella sezione precedente per antimicotici azolici, ketoconazolo • Inibitori della proteasi del virus dell’epatite C (HCV): boceprevir e telaprevir riducono la clearance di midazolam.
Questo effetto ha determinato un aumento dell’AUC di midazolam dopo somministrazione e.v.
pari a 3,4 volte e ne ha prolungato l’emivita di eliminazione di 4 volte.
Ulteriori informazioni sulla somministrazione orale di midazolam• Sulla base dei dati per gli altri inibitori del CYP3A4, si prevede che le concentrazioni plasmatiche di midazolam siano significativamente più alte quando midazolam è somministrato per via orale.
Pertanto, gli inibitori della proteasi non devono essere somministrati insieme a midazolam dato per via orale Calcio-antagonisti • Diltiazem: una singola dose di diltiazem somministrata a pazienti sottoposti a bypass aorto-coronarico ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam somministrato per via endovenosa di circa il 25% e l'emivita terminale è stata prolungata del 43% Questo effetto è risultato inferiore all’aumento di 4 volte osservato dopo la somministrazione orale di midazolam.
Ulteriori informazioni sulla somministrazione orale di midazolam• Verapamil ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via orale.
di 3 volte.
L'emivita terminale di midazolam è risultata aumentata del 41%.
Altri farmaci/ erbe medicinali • Atorvastatina ha determinato un aumento di 1,4 volte delle concentrazioni plasmatiche di midazolam per via endovenosa rispetto al gruppo di controllo • Fentanyl endovenoso è un debole inibitore dell’eliminazione di midazolam: in presenza di fentanyl, l’AUC e l’emivita di midazolam e.v.
hanno registrato un aumento di 1,5 volte.
Ulteriori informazioni sulla somministrazione orale di midazolam• Nefazodone ha aumentato le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via orale di 4,6 volte con un aumento della sua emivita terminale di 1,6 volte • Aprepitant ha aumentato in maniera dose-dipendente le concentrazioni plasmatiche di midazolam per via orale di 3,3 volte dopo 80 mg/die associato a un aumento della emivita terminale di circa 2 volte.
Farmaci che inducono CYP3A • Rifampicina ha diminuito la concentrazione plasmatica di midazolam per via endovenosa di circa il 60% dopo 7 giorni di rifampicina 600 mg o.d.
L'emivita terminale è diminuita di circa il 50-60%..
• Ticagrelor è un debole induttore del CYP3A ma esercita soltanto effetti minimi sule esposizioni a midazolam somministrato per via endovenosa (-12%) e 4-idrossimidazolam (-23%).
Ulteriori informazioni sulla somministrazione orale di midazolam• Rifampicina, in soggetti sani, ha ridotto le concentrazioni plasmatiche di midazolam orale del 96%, neutralizzandone quasi del tutto gli effetti psicomotori • Carbamazepina/fenitoina: dosi ripetute di carbamazepina o fenitoina hanno provocato una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di midazolam per via orale fino al 90% e una riduzione della emivita terminale del 60% • L’induzione estremamente potente del CYP3A4 osservata dopo la somministrazione di mitotano o enzalutamide ha determinato una riduzione profonda e duratura dei livelli di midazolam nei pazienti oncologici.
L’AUC di midazolam somministrato per via orale ha registrato una riduzione rispettivamente del 5% e del 14% rispetto ai valori normali • Clobazam e Efavirenz sono deboli induttori del metabolismo di midazolam e riducono l’AUC del composto originario del 30% circa.
Ne consegue un aumento del rapporto tra il metabolita attivo (α-idrossimidazolam) e il composto originario pari a 4-5 volte, la cui significatività clinica è tuttavia non nota.
• Vemurafenib modula gli isoenzimi CYP e inibisce lievemente il CYP3A4: la somministrazione di dosi ripetute ha determinato una riduzione media dell’esposizione a midazolam orale pari al 32% (fino all’80% nei soggetti) Erbe medicinali e cibo L’erba di S.
Giovanni ha ridotto del 20-40% circa le concentrazioni plasmatiche di midazolam, con un accorciamento dell'emivita terminale del 15-17% circa.
L'effetto di induzione sul CYP3A4 può variare in base al tipo specifico di estratto di erba di S.
Giovanni.
Ulteriori informazioni su midazolam orale • Quercetina (anche contenuta nel Gingko biloba) e Panax ginseng esercitano entrambi deboli effetti di induzione sugli enzimi e hanno ridotto l’esposizione a midazolam dopo la sua somministrazione per via orale nella misura del 20-30%.
Spiazzamento acuto delle proteine • Acido valproico: sebbene la rilevanza clinica di tale interazione non sia nota, l’aumento della concentrazione di midazolam libero dovuto allo spiazzamento dai siti di legame delle proteine plasmatiche ad opera dell’acido valproico non può essere escluso.
Interazioni farmacodinamiche tra farmaci (DDI) La co-somministrazione di midazolam con altri sedativi/ipnotici e agenti che deprimono il SNC, compreso l'alcool, può provocare un maggiore effetto sedativo e depressione cardio-respiratoria.
Alcuni esempi sono i derivati degli oppiacei (siano essi usati come analgesici, sedativi della tosse o per trattamenti sostitutivi), antipsicotici, altre benzodiazepine usate come ansiolitici o ipnotici, barbiturici, propofol, ketamina, etomidate, antidepressivi sedativi, antistaminici H1 non recenti e antipertensivi ad azione centrale.
L'alcol può notevolmente aumentare l'effetto sedativo del midazolam.
L'assunzione di alcol deve essere assolutamente evitata in caso di somministrazione di midazolam (vedere paragrafo 4.4).
Midazolam riduce la concentrazione alveolare minima (MAC) degli anestetici inalatori. Effetti indesiderati
- È stato segnalato che i seguenti effetti indesiderati (frequenza non nota, non può essere stimata dai dati disponibili) si verificano in seguito a iniezione di midazolam.
Le categorie di frequenza sono le seguenti: Molto comune: ≥1/10; Comune da ≥1/100 a <1/10; Non comune da ≥1/1.000 a <1/100; Raro da ≥1/10.000 a <1/1.000; Molto raro <1/10.000; Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
* Queste reazioni paradosse al farmaco sono state riportate in particolare nei bambini e negli anziani (vedere paragrafo 4.4).Classificazione per Sistemi e Organi Non nota Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità angioedema Shock anafilattico Disturbi psichiatrici Stato confusionale, disorientamento, disturbi emotivi e dell’umore Alterazione della libido Agitazione*, ostilità*, rabbia*, aggressività*, ipereccitazione* Dipendenza fisica e sindrome da astinenza Abuso Patologie del sistema nervoso Movimenti involontari (compresi movimenti tonico/clonici e tremori muscolari)*, iperattività* Sedazione (prolungata e post-operatoria), riduzione della vigilanza, sonnolenza, cefalea, capogiri, atassia, amnesia anterograda** (la cui durata è direttamente correlata alla dose somministrata) Sono stati segnalati episodi convulsivi nei nati prematuri e nei neonati.
Convulsioni da sospensione del farmacoPatologie cardiache Arresto cardiaco, bradicardia Sindrome di Kounis**** Patologie vascolari Ipotensione, vasodilatazione, tromboflebite, trombosi Patologie respiratorie Depressione respiratoria, apnea, arresto respiratorio, dispnea, laringospasmo, singhiozzo Patologie gastrointestinali Nausea, vomito, costipazione, secchezza della bocca Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea orticaria, prurito Patologie sistemiche condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento, eritema nel sito di iniezione e dolore nel sito di iniezione Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Cadute, fratture*** Circostanze sociali Assalto*
**L’amnesia anterograda può residuare al termine della procedura e in pochi casi è stata riportata una amnesia prolungata (vedere paragrafo 4.4).
Dipendenza: l'uso del midazolam, anche a dosi terapeutiche, può portare allo sviluppo di dipendenza fisica.
Dopo somministrazione endovenosa prolungata, la sua sospensione, in particolare una brusca sospensione, può essere accompagnata da sintomi da astinenza compreso l’insorgenza di convulsioni (vedere paragrafo 4.4).
Sono stati riportati casi di abuso ***Il rischio di cadute e fratture è aumentato in pazienti che assumono in concomitanza sedativi (incluse bevande alcoliche) e nei pazienti anziani.
****Soprattutto dopo somministrazione parenterale Sono stati riportati gravi eventi avversi cardiorespiratori.
È più probabile che si verifichino incidenti fatali in pazienti adulti di età superiore a 60 anni e in pazienti con preesistente insufficienza respiratoria o compromissione della funzionalità cardiaca, in particolare quando l’iniezione viene effettuata troppo velocemente o quando si somministra un alto dosaggio di farmaco (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse. Gravidanza e allattamento
- I dati disponibili su midazolam sono insufficienti per valutare la sua sicurezza d’impiego in gravidanza.
Studi condotti sugli animali non hanno mostrato effetti teratogeni, mentre è stata osservata, come per altre benzodiazepine, fetotossicità.
Non sono disponibili dati riguardo l’esposizione a midazolam durante i primi due trimestri di gravidanza.
È stato suggerito un aumento del rischio di malformazioni congenite associato all’uso di benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza.
La somministrazione di midazolam ad alte dosi, nell’ultimo trimestre di gravidanza, durante il travaglio o per l’induzione dell’anestesia per il taglio cesareo, ha provocato effetti avversi per la madre e per il feto (rischio di aspirazione per la madre, irregolarità nella frequenza cardiaca fetale, ipotonia, debole suzione, ipotermia e depressione respiratoria per il neonato).
Inoltre, neonati da madri che hanno assunto cronicamente benzodiazepine durante l’ultima fase della gravidanza, possono aver sviluppato dipendenza fisica e manifestare sintomi di astinenza durante la fase postnatale.
Di conseguenza, midazolam può essere usato durante la gravidanza se chiaramente necessario, ma è preferibile evitarne l’uso nel parto cesareo.
Deve essere tenuto in considerazione il rischio per il neonato in caso di somministrazione di midazolam per interventi chirurgici in prossimità del termine della gravidanza.
Il midazolam viene escreto in piccole quantità nel latte materno.
Bisogna avvisare le madri che allattano di interrompere l’allattamento durante le 24 ore successive alla somministrazione di midazolam. Conservazione
- Conservare le fiale nell'imballaggio esterno per proteggerle dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.
Tenere tutti i medicinali fuori dalla portata dei bambini.
Cerca farmaci per nome:
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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.