MICAFUNGINA TEVA EV FL 100MG

422,28 €

Prezzo indicativo

MICAFUNGINA TEVA EV FL 100MG

Principio attivo: MICAFUNGINA SODICA
  • ATC: J02AX05
  • Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio:

Data ultimo aggiornamento: 30/05/2020

Micafungina Teva è indicato per: Adulti, adolescenti ≥ 16 anni di età e anziani:- Trattamento della candidosi invasiva, - Trattamento della candidosi esofagea in pazienti per i quali sia appropriata una terapia endovenosa, - Profilassi dell’infezione da Candida in pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o in pazienti che si prevede possano manifestare neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 500 cellule/mcl) per 10 o più giorni. Bambini (inclusi neonati) e adolescenti < 16 anni di età: - Trattamento della candidosi invasiva, - Profilassi dell’infezione da Candida in pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o in pazienti che si prevede possano manifestare neutropenia (conta assoluta dei neutrofili < 500 cellule/mcl) per 10 o più giorni. La decisione di utilizzare Micafungina Teva deve tenere conto del rischio potenziale di sviluppare tumori epatici (vedere paragrafo 4.4). Micafungina Teva deve perciò essere usato solo se l’utilizzo di altri antifungini non è appropriato. Deve essere prestata attenzione alle linee guida ufficiali/nazionali sull’utilizzo appropriato degli agenti antifungini.
MICAFUNGINA TEVA 50 mg Ogni flaconcino contiene micafungina sodica equivalente a 50 mg di micafungina. Dopo ricostituzione ogni ml contiene 10 mg di micafungina. MICAFUNGINA TEVA 100 mg Ogni flaconcino contiene micafungina sodica equivalente a 100 mg di micafungina. Dopo ricostituzione ogni ml contiene 20 mg di micafungina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ad altre echinocandine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Posologia

Il trattamento con Micafungina Teva deve essere iniziato da un medico esperto nella gestione delle infezioni fungine.
Posologia Prima di iniziare la terapia devono essere acquisiti dei campioni per colture fungine e per altri esami di laboratorio pertinenti (inclusa l’istopatologia) allo scopo di isolare e identificare gli organismi che sono causa della patologia.
La terapia può essere iniziata prima che siano noti i risultati delle colture e degli altri esami di laboratorio.
Tuttavia, una volta che tali risultati si rendano disponibili, la terapia antifungina deve essere aggiustata di conseguenza.
La posologia di micafungina dipende dal peso corporeo del paziente in base alle seguenti tabelle: Uso negli adulti, adolescenti ≥ 16 anni di età e anziani
Indicazione
  Peso corporeo > 40 kg Peso corporeo ≤ 40 kg
Trattamento della candidosi invasiva 100 mg/die* 2 mg/kg/die*
Trattamento della candidosi esofagea 150 mg/die 3 mg/kg/die
Profilassi delle infezioni da Candida 50 mg/die 1 mg/kg/die
*Se la risposta del paziente non è adeguata, cioè in mancanza di modificazione degli esami colturali o in assenza di miglioramento delle condizioni cliniche, la dose può essere aumentata a 200 mg/die in pazienti di peso > 40 kg, oppure a 4 mg/kg/die in pazienti di peso ≤ 40 kg.
Durata del trattamento Candidosi invasiva: la durata del trattamento per le infezioni da Candida deve essere di minimo 14 giorni.
Il trattamento antifungino deve continuare per almeno una settimana dopo che si sono ottenute 2 conseguenti colture ematiche negative e dopo la risoluzione dei segni clinici e dei sintomi di infezione.
Candidosi esofagea: la micafungina deve essere somministrata per almeno una settimana dopo la risoluzione dei segni clinici e dei sintomi.
Profilassi delle infezioni da Candida: la micafungina deve essere somministrata per almeno una settimana dopo il ripristino dei valori relativi ai neutrofili.
Uso in bambini dai 4 mesi di età fino ad adolescenti con meno di 16 anni di età
Indicazione
  Peso corporeo > 40 kg Peso corporeo ≤ 40 kg
Trattamento della candidosi invasiva 100 mg/die* 2 mg/kg/die*
Profilassi delle infezioni da Candida 50 mg/die 1 mg/kg/die
*Se la risposta del paziente non è adeguata, cioè in mancanza di modificazione degli esami colturali o in assenza di miglioramento delle condizioni cliniche, la dose può essere aumentata a 200 mg/die in pazienti di peso > 40 kg, oppure a 4 mg/kg/die in pazienti di peso ≤ 40 kg.
Uso in bambini con meno di 4 mesi di età (inclusi i neonati)
Indicazione
Trattamento della candidosi invasiva 4-10 mg/kg/die*
Profilassi delle infezioni da Candida 2 mg/kg/die
*Micafungina al dosaggio di 4 mg/kg nei bambini di meno di 4 mesi si avvicina all’esposizione al medicinale raggiunta negli adulti trattati con 100 mg/die per candidosi invasiva.
Se si sospetta un’infezione del sistema nervoso centrale (SNC), si deve utilizzare un dosaggio più elevato (ad esempio 10 mg/kg) a causa della penetrazione dose-dipendente di micafungina nel SNC (vedere paragrafo 5.2).
Durata del trattamento Candidosi invasiva: la durata del trattamento per le infezioni da Candida deve essere di almeno 14 giorni.
Il trattamento antifungino deve continuare per almeno una settimana dopo che si sono ottenute 2 conseguenti colture ematiche negative e dopo la risoluzione dei segni clinici e dei sintomi di infezione.
Profilassi delle infezioni da Candida: la micafungina deve essere somministrata per almeno una settimana dopo il ripristino dei valori relativi ai neutrofili.
L’esperienza sull’uso di micafungina nei pazienti di età inferiore ai 2 anni è limitata.
Compromissione epatica Non sono richiesti aggiustamenti della dose in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata (vedere paragrafo 5.2).
Non sono attualmente disponibili dati sufficienti sull’uso di micafungina in pazienti con grave compromissione epatica e il suo uso non è consigliato in tali pazienti (vedere paragrafo 4.4 e 5.2).
Compromissione renale Non sono richiesti aggiustamenti della dose nei pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia nei bambini (compresi i neonati) con meno di 4 mesi di età dei dosaggi da 4 e 10 mg/kg per il trattamento della candidosi invasiva con interessamento del SNC non sono state adeguatamente stabilite.
I dati disponibili al momento sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1, 5.2.
Modo di somministrazione Per uso endovenoso.
Dopo ricostituzione e diluizione, la soluzione deve essere somministrata tramite infusione endovenosa nell’arco di circa 1 ora.
Infusioni più rapide possono causare frequenti reazioni istamino-mediate.
Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Effetti epatici: Nei ratti si è osservato lo sviluppo di focolai di epatociti alterati (FAH) e di tumori epatocellulari dopo un periodo di trattamento di 3 mesi o maggiore.
Nei ratti la soglia presunta per lo sviluppo di tumori è approssimativamente all’interno dell’intervallo di esposizione clinica.
Non è nota la rilevanza clinica di questi risultati.
La funzionalità epatica deve essere attentamente monitorata durante il trattamento con micafungina.
Per minimizzare il rischio di rigenerazione indotta e la potenziale successiva formazione di tumori epatici, in presenza di persistenti e significativi aumenti di ALT/AST, si consiglia un’interruzione precoce del trattamento.
Il trattamento con micafungina deve essere condotto eseguendo un’attenta analisi del rapporto rischio/beneficio, in particolare nel caso di pazienti con grave compromissione epatica o con patologie epatiche croniche note per rappresentare una condizione preneoplastica quali fibrosi epatica avanzata, cirrosi, epatite virale, patologie epatiche neonatali o alterazioni enzimatiche congenite oppure in pazienti che stiano ricevendo terapie concomitanti che includano proprietà epatotossiche e/o genotossiche.
Il trattamento con micafungina è stato associato a una significativa compromissione della funzionalità epatica (aumento dei livelli di ALT, AST o della bilirubina totale > 3 volte l’ULN) sia nei volontari sani sia nei pazienti.
In alcuni pazienti sono stati riportati casi di disfunzione epatica più gravi, epatiti o insufficienza epatica inclusi eventi fatali.
I pazienti pediatrici < 1 anno di età possono essere maggiormente soggetti a danni epatici (vedere paragrafo 4.8).
Reazioni anafilattiche Nel corso della somministrazione con micafungina possono verificarsi reazioni anafilattiche/anafilattoidi compreso lo shock.
Se si verificano tali reazioni, l’infusione di micafungina deve essere sospesa e deve essere somministrato un trattamento adeguato.
Reazioni cutanee Sono state riferite reazioni cutanee esfoliative, come la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica.
Se i pazienti manifestano un’eruzione cutanea, essi devono essere monitorati attentamente e se le lesioni progrediscono, la somministrazione di micafungina deve essere sospesa.
Emolisi In pazienti trattati con micafungina sono stati riportati casi rari di emolisi, compresa emolisi acuta endovascolare o anemia emolitica.
Pazienti che sviluppano evidenze cliniche o analitiche di emolisi durante la terapia con micafungina devono essere attentamente monitorati per l’eventuale riscontro del peggioramento delle condizioni e si deve valutare se continuare la terapia con micafungina in base al rapporto rischio/beneficio.
Effetti renali Micafungina può causare problemi renali, insufficienza renale e test di funzionalità renale anormali.
I pazienti devono essere attentamente monitorati per evidenziare un eventuale peggioramento della funzionalità renale.
Interazione con altri medicinali La co-somministrazione di micafungina e amfotericina B desossicolato deve essere usata solo nel caso in cui i benefici siano decisamente superiori ai rischi, con uno stretto monitoraggio della tossicità di amfotericina B desossicolato (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti in terapia con sirolimus, nifedipina o itraconazolo in associazione con micafungina devono essere monitorati per la tossicità degli stessi, e il dosaggio di sirolimus, nifedipina o itraconazolo deve essere ridotto, se necessario (vedere paragrafo 4.5).
Popolazione pediatrica L’incidenza di alcune reazioni avverse è risultata più alta nei pazienti pediatrici rispetto ai pazienti adulti (vedere paragrafo 4.8).
Contenuto di sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Interazioni

Micafungina ha un basso potenziale di interazione con i medicinali metabolizzati dalle vie mediate dal CYP3A.
Sono stati condotti su soggetti sani studi di interazione per valutare il potenziale di interazione tra micafungina e micofenolato mofetile, ciclosporina, tacrolimus, prednisolone, sirolimus, nifedipina, fluconazolo, ritonavir, rifampicina, itraconazolo, voriconazolo e amfotericina B.
In questi studi non è stata evidenziata alcuna alterazione della farmacocinetica di micafungina.
Non sono necessari aggiustamenti della dose di micafungina quando tali medicinali vengono somministrati in concomitanza.
L’esposizione (AUC) a itraconazolo, sirolimus e nifedipina è risultata lievemente aumentata in presenza di micafungina (22%, 21% e 18%, rispettivamente).
La co-somministrazione di micafungina e amfotericina B desossicolato è stata associata a un aumento del 30% dell’esposizione ad amfotericina B desossicolato.
Dal momento che ciò può essere significativo dal punto di vista clinico, questa co-somministrazione deve essere attuata solo nel caso in cui i benefici siano decisamente superiori ai rischi, con uno stretto monitoraggio della tossicità di amfotericina B desossicolato (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti in terapia con sirolimus, nifedipina o itraconazolo in associazione a micafungina devono essere monitorati per la tossicità degli stessi e il dosaggio di sirolimus, nifedipina o itraconazolo deve essere ridotto, se necessario (vedere paragrafo 4.4).

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Sulla base dell’esperienza negli studi clinici, nel complesso il 32,2% dei pazienti ha riscontrato reazioni avverse al medicinale.
Le reazioni avverse più frequentemente segnalate sono state nausea (2,8%), aumento della fosfatasi alcalina nel sangue (2,7%), flebite (2,5%, principalmente in pazienti affetti da HIV con accesso venoso periferico), vomito (2,5%) e aumento dell’aspartato aminotransferasi (2,3%).
Tabella delle reazioni avverse Nella seguente tabella sono elencate le reazioni avverse in accordo alla classificazione per sistemi e organi ed alla terminologia MedDRA.
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi ed organi Comune (≥ 1/100, < 1/10) Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) Raro (≥ 1/10,000, < 1/1.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico leucopenia, neutropenia, anemia pancitopenia, trombocitopenia, eosinofilia, ipoalbuminemia anemia emolitica, emolisi (vedere paragrafo 4.4) coagulazione intravascolare disseminata
Disturbi del sistema immunitario  reazione anafilattica/anafilattoide (vedere paragrafo 4.4), ipersensibilità  shock anafilattico e anafilattoide (vedere paragrafo 4.4)
Patologie endocrine  iperidrosi  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione ipopotassiemia, ipomagnesiemia, ipocalcemia iponatremia, iperpotassiemia, ipofosfatemia, anoressia  
Disturbi psichiatrici  insonnia, ansietà, confusione  
Patologie del sistema nervoso cefalea sonnolenza, tremori, capogiro, disgeusia  
Patologie cardiache  tachicardia, palpitazioni, bradicardia  
Patologie vascolari flebite ipotensione, ipertensione, vampate  shock
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  dispnea  
Patologie gastrointestinali nausea, vomito, diarrea, dolore addominale dispepsia, costipazione  
Patologie epatobiliari aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della aspartato aminotransferasi, aumento dell’alanina aminotransferasi, incremento della bilirubina ematica (incluso iperbilirubinemia), alterazioni dei test di funzionalità epatica insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4), aumento della gamma-glutamiltransferasi, ittero, colestasi, epatomegalia, epatite  danni epatocellulari inclusi casi fatali (vedere paragrafo 4.4)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo eruzione cutanea orticaria, prurito, eritema  eruzione cutanea tossica, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.4)
Patologie renali e urinarie  aumento della creatinina ematica, aumento della concentrazione di urea nel sangue, peggioramento dell’insufficienza renale  compromissione renale (vedere paragrafo 4.4), insufficienza renale acuta
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione febbre, brividi trombosi al sito di iniezione, infiammazione al sito di infusione, dolore al sito di iniezione, edema periferico  
Esami diagnostici  aumento della lattato deidrogenasi nel sangue  
Descrizione di particolari reazioni avverse Possibili sintomi simil-allergico Durante gli studi clinici sono stati riportati sintomi quali eruzione cutanea e brividi.
La maggioranza di essi era di intensità da lieve a moderata e non ha limitato il trattamento.
Reazioni gravi (ad es.
reazione anafilattoide 0,2%, 6/3028) non sono state comunemente riportate durante la terapia con micafungina e solo in pazienti con gravi condizioni preesistenti (ad es.
AIDS avanzato, tumori) che richiedevano molteplici terapie concomitanti.
Reazioni avverse epatiche L’incidenza complessiva delle reazioni avverse epatiche riscontrata negli studi clinici in pazienti trattati con micafungina è stata dell’8,6% (260/3028).
La maggior parte delle reazioni avverse epatiche sono state di intensità da lieve a moderata.
Le reazioni più frequenti sono state l’aumento di AP (2,7%), AST (2,3%), ALT (2,0%), bilirubina ematica (1,6%) e l’alterazione dei test di funzionalità epatica (1,5%).
Un basso numero di pazienti (1,1%; 0,4% gravi) hanno interrotto il trattamento a causa di effetti epatici.
Si sono verificati rari casi di grave disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.4).
Reazioni al sito di iniezione Nessuna reazione avversa al sito di iniezione risultava essere tale da limitare il trattamento.
Popolazione pediatrica L’incidenza di alcune reazioni avverse (elencate nella tabella più sotto) è risultata più elevata nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti.
Inoltre, i pazienti pediatrici di età < 1 anno incorrono con una frequenza due volte maggiore in un aumento di ALT, AST e AP rispetto a pazienti pediatrici più grandi (vedere paragrafo 4.4).
La ragione più probabile per queste differenze è stata la differenza nelle condizioni di fondo se paragonate agli adulti o ai pazienti pediatrici più grandi tenuti sotto osservazione negli studi clinici.
Al momento di ingresso nello studio, la percentuale di pazienti pediatrici con neutropenia era diverse volte più alta rispetto a quella relativa ai pazienti adulti (40,2% e 7,3% rispettivamente per bambini e adulti), così come la percentuale di pazienti con HSCT allogenico (29,4% e 13,4% rispettivamente) e la presenza di tumori ematologici (29,1% e 8,7% rispettivamente).
Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: trombocitopenia.
Patologie cardiache Comune: tachicardia.
Patologie vascolari Comune: ipertensione, ipotensione.
Patologie epatobiliari Comune: iperbilirubinemia, epatomegalia.
Patologie renali e urinarie Comune: insufficienza renale acuta, aumento della concentrazione di urea nel sangue.
Segnalazioni delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non sono disponibili dati relativi l’uso di micafungina in donne in gravidanza.
In studi condotti su animali la micafungina ha attraversato la barriera placentare ed è stata osservata tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il rischio potenziale per l’uomo non è noto.
Micafungina Teva non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Allattamento Non è noto se la micafungina sia escreta nel latte materno umano.
Studi sugli animali hanno mostrato che la micafungina viene escreta nel latte materno.
La decisione di continuare o interrompere l’allattamento o di continuare o interrompere la terapia con Micafungina Teva deve essere presa tenendo conto del beneficio dell’allattamento al seno per il bambino e del beneficio portato dalla terapia con Micafungina Teva per la madre.
Fertilità Negli studi su animali è stata osservata tossicità a livello testicolare (vedere paragrafo 5.3).
Negli esseri umani la micafungina può influenzare la fertilità maschile.

Conservazione

Flaconcini non aperti Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione dopo ricostituzione e diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

Cerca farmaci per nome:

La fonte dei dati utilizzati e pubblicati è Banche Dati Farmadati Italia. Farmadati Italia garantisce il massimo impegno affinché la Banca dati e gli Aggiornamenti relativi a farmaci, parafarmaci, prodotti omeopatici e principi attivi siano precisi, puntuali e costantemente aggiornati. Questo materiale è fornito solo a scopo didattico e non è inteso per consulenza medica, diagnosi o trattamento e non deve in nessun caso sostituirsi alla visita specialistica o ad un consulto medico. Farmadati Italia e SilhouetteDonna.it non si assumono responsabilità sull’utilizzo dei dati. E’ doveroso contattare il proprio medico e/o uno specialista per la prescrizione e assunzione di farmaci. L’ultimo aggiornamento dei dati e la messa online del database da parte di Silhouette Donna è stato effettuato in data 18/11/2024.

Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.