METOPROLOLO DOC 30CPR 100MG

2,95 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: METOPROLOLO TARTRATO
  • ATC: C07AB02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 21/04/2011

Trattamento dell'ipertensione arteriosa Trattamento e prevenzione dell’angina pectoris Trattamento dell’infarto miocardico acuto Trattamento di aritmie cardiache (escluse le bradiaritmie) Trattamento di disturbi funzionali cardiovascolari (sindromi cardiache ipercinetiche) Profilassi dell'emicrania
Ogni compressa contiene: Principio attivo: Metoprololo tartrato mg 100 Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

- Ipersensibilità al principio attivo, ad altri farmaci β-bloccanti, e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado; - insufficienza cardiaca in fase di scompenso instabile (edema polmonare, ipoperfusione o ipotensione); - pazienti in terapia inotropa continua od intermittente con agonisti del β-recettori; - bradicardia sinusale clinicamente rilevante; - sindrome del nodo del seno (a meno che non sia stato impiantato un pacemaker permanente), blocco seno-atriale; - shock cardiogeno; - insufficienza renale grave; - asma grave e gravi patologie polmonari croniche ostruttive; - ipotensione; - forme severe di fenomeno di Raynaud e severi disturbi circolatori arteriosi periferici; - acidosi metabolica; - feocromocitoma non trattato.
Metoprololo tartrato non deve essere somministrato in pazienti con sospetto di infarto miocardico acutocon frequenza cardiaca inferiore a 45 battiti/minuto, con intervallo P-Q maggiore di 0,24 secondi, o con pressione arteriosa sistolica inferiore a 100 mmHg.
Metoprololo tartrato non deve essere associato a terapia endovenosa con verapamil o diltiazem.

Posologia

Posologia: Ipertensione arteriosa La dose raccomandata è 1-2 compresse al giorno, in un’unica somministrazione al mattino, oppure 2 compresse suddivise in due somministrazioni giornaliere (mattina e sera).
Trattamento e prevenzione dell’angina pectoris La dose raccomandata è 1-3 compresse al giorno.
Infarto miocardico acuto La dose raccomandata è 2 compresse al giorno suddivise in 2 somministrazioni.
Aritmie cardiache (escluse le bradiaritmie) e profilassi dell’emicrania La dose raccomandata è 1-2 compresse al giorno.
Disturbi cardiovascolari funzionali (sindromi cardiache ipercinetiche). La dose raccomandata è 1 compressa al giorno in un’unica dose giornaliera.
Modo di somministrazione Le compresse devono essere assunte a stomaco vuoto e non devono essere masticate.

Avvertenze e precauzioni

Generalmente non si dovrebbero somministrare betabloccanti a pazienti con affezioni ostruttive polmonari.
Tuttavia nei casi in cui altri farmaci adatti non sono tollerati o si sono dimostrati inefficaci si può somministrare il metoprololo, poiché esso è cardioselettivo.
Si deve prescrivere la dose minima efficace e il paziente va ristabilizzato con un β2-stimolante.
Durante il trattamento con bloccanti del recettore β1, il rischio della loro interferenza con il metabolismo dei carboidrati o del mascheramento dell’ipoglicemia è inferiore rispetto al trattamento con betabloccanti non selettivi.
Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca si dovrebbe trattare lo scompenso sia prima che dopo il trattamento con metoprololo.
Molto raramente si può aggravare un preesistente disordine della conduzione atrio-ventricolare di grado moderato (che può portare a blocco atrio-ventricolare).
Se il paziente manifesta bradicardia progressiva, il metoprololo va somministrato in dosi inferiori o sospeso gradualmente.
Il metoprololo può aggravare i sintomi di disturbi circolatori periferici arteriosi.
Quando il metoprololo viene prescritto ad un paziente affetto da feocromocitoma, si dovrebbe somministrare contemporaneamente un alfa-bloccante.
In presenza di cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità dei betabloccanti.
Nel trattamento di pazienti anziani è opportuna una certa cautela.
Una eccessiva diminuzione della pressione arteriosa o della frequenza del polso può determinare una inadeguata irrorazione degli organi vitali.
Prima di eventuali operazioni chirurgiche l’anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con un betabloccante.
È da evitare la brusca interruzione del trattamento.
Ove possibile la somministrazione di metoprololo deve essere sospesa gradualmente in un periodo di 10 giorni.
Durante la sospensione il paziente va mantenuto sotto stretta sorveglianza medica.
Nei pazienti che assumono betabloccanti lo shock anafilattico assume un grado più severo.
Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti Questo medicinale contiene lattosio monoidrato.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Il metoprololo aumenta l’effetto degli altri farmaci antiipertensivi.
Particolare cautela è richiesta in caso di somministrazione di un betabloccante associato al prazosin per la prima volta.I pazienti in trattamento contemporaneo con inibitori del sistema nervoso simpatico, altri betabloccanti (anche in forma di gocce oftalmiche), o inibitori delle monoaminossidasi devono essere mantenuti sotto sorveglianza.
Se deve essere interrotto un concomitante trattamento con clonidina, la terapia con il betabloccante va sospesa parecchi giorni prima della clonidina.
La nitroglicerina può aumentare l’effetto ipotensivo di metoprololo.
Il metoprololo può modificare i parametri farmacocinetici dell’alcool in caso di assunzione contemporanea.
È richiesta cautela per possibili effetti inotropi e cronotropi negativi quando il metoprololo viene somministrato con calcio antagonisti e/o agenti antiaritmici in pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra e specialmente dopo somministrazione endovenosa di calcio antagonisti del tipo verapamil.
I betabloccanti possono aumentare l’effetto dromotropo negativo degli agenti antiaritmici (del tipo chinidina e amiodarone).
L’adrenalina o altre sostanze ad attività simpaticomimetica (p.es.
quelle contenute negli antitosse o nelle gocce nasali e oftalmiche) hanno meno probabilità di provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti cardioselettivi alle dosi terapeutiche rispetto ai betabloccanti non cardioselettivi.
È indicata cautela nei pazienti diabetici in trattamento con betabloccanti e il dosaggio dell’antidiabetico va riaggiustato.
Il trattamento concomitante con indometacina può diminuire l’effetto antiipertensivo del metoprololo.
Gli induttori o inibitori enzimatici possono influire sui livelli plasmatici del metoprololo.
La concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e può essere aumentata dalla cimetidina.
Il metoprololo può ridurre la clearance di altri farmaci (p.es.
lidocaina).
Nei pazienti in trattamento con betabloccanti, gli anestetici per inalazione possono aumentare l’effetto cardiodepressivo.

Effetti indesiderati

In rari casi si sono manifestati disturbi a carico del sistema nervoso centrale, quali depressione, catatonia, confusione, turbe della memoria.
La comparsa occasionale di bradicardia e ipotensione marcata, di porpora trombocitopenica, di granulocitopenia, di eruzioni eritematose (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche) o di broncospasmo (anche in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari) richiede l’interruzione del trattamento e l’adozione di adeguate misure terapeutiche.
Occasionalmente possono manifestarsi affaticamento, vertigini, cefalea e, più raramente, parestesia e crampi muscolari, nonché diminuzione della vivacità mentale, turbe del sonno, incubi; a livello del sistema cardiovascolare bradicardia, disordini posturali (occasionalmente con sincope) e, raramente, insufficienza cardiaca, edema, palpitazioni, fenomeno di Reynaud; a livello del tratto gastrointestinale nausea, vomito, dolore addominale, diarrea e costipazione; a livello del tratto respiratorio dispnea da sforzo.
Sono stati segnalati casi isolati di turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, cancrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi, disturbi della personalità, allucinazioni, secchezza della mucosa orale, anomalie nei test di funzionalità epatica, epatite, fotosensibilità, aumento della sudorazione, alopecia, rinite, turbe della libido e della potenza sessuale, irritazione e/o secchezza oculare, turbe della visione, tinnito, difficoltà uditive in caso di superamento delle dosi consigliate, aumento di peso, trombocitopenia, artrite.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Come regola generale, nessun farmaco dovrebbe essere assunto durante i primi tre mesi di gravidanza, ed i rischi e i benefici dell’assunzione dovrebbero essere attentamente considerati durante l’intero periodo.
L’esperienza con metoprololo in donne gravide è limitata, ma non sono ancora state segnalate malformazioni.
Gli esperimenti sull’animale non hanno mostrato né potenziale teratogeno né altri effetti collaterali sull’embrione e/o sul feto relativi alla valutazione dell’innocuità del prodotto.
Utilizzare solo se la terapia farmacologica durante la gravidanza è essenziale.
Nel normale dosaggio la quantità di metoprololo assorbito tramite l’allattamento sembra essere trascurabile per quanto riguarda l’effetto betabloccante nell’infante.
Tuttavia durante l’allattamento è opportuno tenere sotto stretto controllo il neonato per manifestazioni e sintomi beta-blocco.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.