METFORMINA EG 50CPR RIV 500MG

1,97 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: METFORMINA CLORIDRATO
  • ATC: A10BA02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine:
  • Presenza Lattosio: No Il farmaco non contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 11/02/2016

Trattamento del diabete mellito di tipo 2, in particolare nei pazienti in sovrappeso, quando il regime alimentare controllato e l'esercizio fisico da soli non riescono a raggiungere un controllo glicemico adeguato. • Negli adulti Metformina EG STADA GROUP può essere somministrata in monoterapia o in combinazione con altri agenti antidiabetici orali o con l’insulina. • Nei bambini dai 10 anni e negli adolescenti, Metformina EG STADA GROUP può essere somministrata come monoterapia o in combinazione con altri agenti antidiabetici orali o con l’insulina. È stata dimostrata una riduzione delle complicazioni diabetiche nei pazienti adulti in sovrappeso con diabete di tipo 2 trattati con metformina cloridrato come terapia di prima linea dopo il fallimento della dieta (vedere paragrafo 5.1).
Ogni Metformina EG STADA GROUP 500 mg compresse rivestite con film contiene 500 mg di metformina cloridrato corrispondente a 390 mg di metformina base. Ogni Metformina EG STADA GROUP 850 mg compresse rivestite con film contiene 850 mg di metformina cloridrato corrispondente a 663 mg di metformina base. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità alla metformina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
• Qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica).
• Pre-coma diabetico.
• Insufficienza renale severa (GFR < 30 ml/min).
• Condizioni acute con potenziale alterazione della funzionalità renale come: - disidratazione, - infezione grave , - shock.
• Patologie (in particolare malattie acute o croniche con complicanze) che possono causare ipossia del tessuto come: - insufficienza cardiaca scompensata o insufficienza respiratoria - recente infarto del miocardio - shock • Insufficienza epatica, intossicazione alcolica acuta, alcolismo.

Posologia

Posologia Adulti con funzione renale normale (GFR ≥ 90 ml/min) Monoterapia e combinazione con altri agenti antidiabetici orali: • La dose iniziale abituale è 500 mg o 850 mg metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno somministrata durante o dopo i pasti.
• Dopo 10 o 15 giorni la dose deve essere corretta sulla base dei valori di glucosio nel sangue.
Un lento incremento della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.
• La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è 3 g al giorno, assunti in 3 dosi separate.
• Se si ha intenzione di trasferirsi da un altro agente antidiabetico orale: interrompere il trattamento con l’altro agente e iniziare la terapia con la metformina alla dose sopra indicata.
Combinazione con insulina: La metformina e l’insulina possono essere usate in terapia combinata per ottenere un miglior controllo del glucosio nel sangue.
Metformina cloridrato viene somministrata alla dose iniziale di 500 mg o 850 mg 2 o 3 volte al giorno, mentre la dose dell’insulina viene corretta sulla base dei valori del glucosio nel sangue.
Anziani Considerata la possibile riduzione della funzionalità renale nei pazienti anziani, la dose di metformina deve essere adattata in base alla funzione renale e quest’ultima deve essere controllata regolarmente (vedere paragrafo 4.4).
Compromissione renale La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con medicinali contenenti metformina e, successivamente, almeno una volta all’anno.
Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ad es.
ogni 3-6 mesi.
GFR ml/min Dose massima giornaliera totale (deve essere suddivisa in 2-3 dosi giornaliere) Considerazioni aggiuntive
60-89 3000 mg Una riduzione della dose può essere presa in considerazione a fronte del peggioramento della funzione renale
45-59 2000 mg I fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) devono essere riesaminati prima di prendere in considerazione l’inizio del trattamento con metformina.
La dose iniziale non deve superare metà della dose massima.
30-44 1000 mg
< 30 - Metformina è controindicata.
Popolazione pediatrica Monoterapia o combinazione con insulina • Metformina EG STADA GROUP compresse rivestite con film può essere usata nei bambini dai 10 anni e negli adolescenti.
• La dose iniziale abituale è 500 mg o 850 mg metformina cloridrato una volta al giorno, somministrata durante o dopo i pasti.
• Dopo 10 - 15 giorni la dose deve essere corretta sulla base dei valori del glucosio nel sangue.
Un lento incremento della dose può migliorare la tollerabilità gastrointestinale.
La dose massima raccomandata di metformina cloridrato è 2 gr al giorno, assunti in 2 o 3 dosi separate.

Avvertenze e precauzioni

Acidosi lattica L’acidosi lattica, una complicanza metabolica molto rara ma grave, insorge con maggior frequenza a causa del peggioramento acuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi.
L’accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acuto della funzionalità renale e aumenta il rischio di acidosi lattica.
In caso di disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario.
Deve essere prestata cautela nell’iniziare il trattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina.
Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l’eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabete scarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonché l’uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5).
I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica.
L’acidosi lattica è caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma.
In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l’assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenza medica.
I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/l) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato.
Funzionalità renale La GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari, vedere paragrafo 4.2.
Metformina è controindicata in pazienti con GFR < 30 ml/min e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale, vedere paragrafo 4.3.
Funzionalità cardiaca I pazienti affetti da insufficienza cardiaca sono a maggior rischio di ipossia e insufficienza renale.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca stabile, la metformina può essere utilizzata con controlli regolari della funzionalità cardiaca e renale.
La metformina è controindicata nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta e instabile (vedere paragrafo 4.3).
Somministrazione di agenti di contrasto iodati La somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati può portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto.
Questo causa l’accumulo di metformina e aumenta il rischio di acidosi lattica.
La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finché non siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile, vedere paragrafi 4.2 e 4.5.
Interventi chirurgici Metformina deve essere interrotta al momento di un intervento chirurgico in anestesia generale, spinale o epidurale.
La terapia può essere ripresa non prima delle 48 ore successive all’intervento chirurgico o al riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzionalità renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile.
Popolazione pediatrica La diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima d’iniziare il trattamento con metformina.
Non sono stati rilevati effetti della metformina sulla crescita e sulla pubertà durante studi clinici controllati della durata di un anno, ma non sono disponibili dati a lungo termine relativi a questi specifici punti.
Pertanto, si raccomanda d’effettuare un attento follow-up degli effetti della metformina su questi parametri nei bambini trattati con metformina, in particolare in quelli in età pre-adolescenziale.
Bambini tra 10 e 12 anni d’età Solo 15 pazienti di età compresa tra 10 e 12 anni sono stati inclusi negli studi clinici controllati condotti su bambini e adolescenti.
Sebbene la valutazione dell’efficacia e della sicurezza della metformina somministrata a questi bambini non differisca dai parametri d’efficacia e sicurezza riscontrati nei bambini d’età superiore, si raccomanda particolare cautela nel prescrivere questo farmaco ai bambini di età compresa tra 10 e 12 anni.
Altre precauzioni - Tutti i pazienti devono continuare a seguire una dieta che preveda una regolare distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante il giorno.
I pazienti in sovrappeso devono continuare a seguire un regime alimentare ad apporto energetico limitato.
- I consueti esami di laboratorio per il controllo del diabete devono essere effettuati con regolarità.
- La metformina può ridurre i livelli sierici di vitamina B12.
Il rischio di bassi livelli di vitamina B12 aumenta con l’aumento della dose di metformina, della durata del trattamento e/o in pazienti con fattori di rischio noti per causare carenza di vitamina B12.
In caso di sospetto di carenza di vitamina B12 (come anemia o neuropatia), i livelli sierici di vitamina B12 devono essere monitorati.
Il monitoraggio periodico della vitamina B12 potrebbe essere necessario nei pazienti con fattori di rischio per carenza di vitamina B12.
La terapia con metformina deve essere continuata fino a quando è tollerata e non controindicata e deve essere fornito un trattamento correttivo appropriato per la carenza di vitamina B12 in linea con le attuali linee guida cliniche.
- L'assunzione della metformina in monoterapia non determina ipoglicemia, sebbene si consigli cautela nel caso in cui la stessa sia somministrata in combinazione con insulina o con altri antidiabetici orali (come sulfoniluree o meglitinidi).

Interazioni

Uso concomitante non raccomandato Alcol L’intossicazione da alcol è associata a un aumentato rischio di acidosi lattica, in particolare nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica.
Agenti di contrasto a base di iodio La somministrazione di metformina deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l’indagine di imaging e non deve essere ripresa finché non siano trascorse almeno 48 ore dall’esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile, vedere paragrafi 4.2 e 4.4.
Associazioni che richiedono precauzioni per l’uso Alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzione renale, aumentando quindi il rischio di acidosi lattica, ad es.
FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE inibitori, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II e i diuretici, in particolare i diuretici dell’ansa.
Quando questi medicinali vengono utilizzati in associazione a metformina, si rende necessario un attento monitoraggio della funzione renale.
Farmaci con attività iperglicemica intrinseca (ad esempio glucocorticoidi (in applicazione locale o sistemica) e farmaci simpaticomimetici). Può essere necessario controllare la glicemia più frequentemente, in particolare all'inizio del trattamento.
Se necessario, aggiustare la dose di metformina durante il trattamento a seconda del farmaco in questione e alla fine del trattamento.
Trasportatori di cationi organici (TCO) La metformina è un substrato dei due trasportatori TCO1 e TCO2.
La co-somministrazione di metformina con: • Gli inibitori del TCO1 (come il verapamil) possono ridurre l'efficacia di metformina; • Gli induttori del TCO1 (come la rifampicina) possono aumentare l'assorbimento gastro-intestinale e l'efficacia della metformina; • Gli inibitori del TCO2 (come cimetidina, dolutegravir, ranolazina, trimetoprim, vandetanib, isavuconazolo) possono ridurre l'eliminazione renale di metformina e quindi portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di metformina; • Gli inibitori di TCO1 e TCO2 (come crizotinib, olaparib) possono alterare l'efficacia e l'eliminazione renale di metformina.
Si raccomanda pertanto cautela, in particolare nei pazienti con insufficienza renale, se tale terapia viene somministrata in concomitanza con metformina, poiché la concentrazione plasmatica di metformina può aumentare.
Se necessario, si dovrebbe considerare la regolazione del dosaggio di metformina poiché gli inibitori/induttori del TCO possono alterare l'efficacia di metformina.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse più comuni all'inizio del trattamento sono: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito che scompaiono spontaneamente nella maggior parte dei casi.
Per prevenire questi effetti indesiderati, si raccomanda di dividere il dosaggio della metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e di aumentare progressivamente le dosi.
In seguito a trattamento con la metformina, si possono verificare le seguenti reazioni avverse.
La frequenza è definita come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione.
Comune: diminuzione/carenza di vitamina B12 (vedere paragrafo 4.4); Molto raro: acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4).
Patologie del sistema nervoso.
Comune: alterazioni del senso del gusto.
Patologie gastrointestinali.
Molto comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita dell’appetito.
Questi effetti indesiderati si verificano più frequentemente nelle fasi iniziali della terapia e nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente.
Per prevenirne l'insorgenza, si raccomanda l'assunzione della metformina in 2 o 3 dosi giornaliere durante o dopo i pasti.
Un lento incremento della dose può inoltre determinare un miglioramento della tollerabilità gastrointestinale.
Patologie epatobiliari.
Molto raro: isolate segnalazioni di esiti anomali rilevati dai test della funzionalità epatica o epatiti che si risolvono in seguito all’interruzione del trattamento con la metformina Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.
Molto raro: reazioni cutanee come eritema, prurito, orticaria.
Popolazione pediatrica I dati pubblicati in fase di farmacovigilanza e in studi clinici condotti su una popolazione pediatrica limitata di età compresa tra 10 e 16 anni trattata per un anno, indicavano eventi avversi di natura e gravità simili a quelli riportati negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’iperglicemia non controllata nella fase periconcezionale e durante la gravidanza viene associata ad un aumento del rischio di anomalie congenite, interruzione della gravidanza, ipertensione indotta dalla gravidanza, preeclampsia e mortalità perinatale.
È importante mantenere i livelli di glucosio nel sangue il più vicino possibile alla norma durante la gravidanza, per ridurre il rischio di eventi avversi correlati all’iperglicemia per la madre e il suo bambino.
La metformina attraversa la placenta con livelli che possono raggiungere le concentrazioni materne.
Una grande quantità di dati su donne in gravidanza (più di 1.000 risultati mostrati) da uno studio di coorte basato su registri e dati pubblicati (meta-analisi, studi clinici e registri) non indica un aumento del rischio di anomalie congenite né tossicità feto/neonatale dopo l’esposizione alla metformina nella fase periconcezionale e/o durante la gravidanza.
Esistono prove limitate e inconcludenti sull’effetto della metformina sull’esito del peso a lungo termine dei bambini esposti in utero.
La metformina non sembra influenzare lo sviluppo sociale e motorio dei bambini fino a 4 anni di età esposti durante la gravidanza, sebbene i dati sugli esiti a lungo termine siano limitati.
Se clinicamente necessario, l’uso della metformina può essere preso in considerazione durante la gravidanza e nella fase periconcezionale in aggiunta o in alternativa all’insulina.
Allattamento La metformina è escreta nel latte materno.
Nessun effetto indesiderato è stato osservato nei neonati e nei bambini allattati al seno.
Tuttavia, poiché i dati disponibili sono limitati, l'allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento con metformina.
La decisione di continuare o interrompere l'allattamento al seno deve essere presa considerando i benefici dell'allattamento al seno e il potenziale rischio di effetti avversi per il bambino.
Fertilità La fertilità di ratti maschi e femmine non è stata influenzata dalla somministrazione di dosi di metformina fino a 600 mg/kg/die, che rappresenta circa 3 volte la dose giornaliera massima raccomandata per l'uomo in proporzione alla superficie corporea.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.