MESALAZINA SAND 50CPR RIV500MG

17,64 €

Prezzo indicativo

Principio attivo: MESALAZINA
  • ATC: A07EC02
  • Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
  • Presenza Glutine: No Il farmaco non contiene glutine
  • Presenza Lattosio: Il farmaco contiene lattosio

Data ultimo aggiornamento: 03/06/2023

Compresse rivestite: Colite ulcerosa e morbo di Crohn. Sospensione rettale: Colite ulcerosa a localizzazione rettosigmoidea. Mesalazina Sandoz è indicato sia nel trattamento delle fasi attive della malattia, sia nella prevenzione delle recidive. Nella fase attiva di grado severo, può essere consigliabile l'associazione con trattamento cortisonico.
Mesalazina Sandoz 500 mg compresse rivestite Una compressa rivestita contiene 500 mg di mesalazina (acido 5-aminosalicilico). Eccipiente con effetto noto: Ogni compressa contiene 1 g di lattosio e meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Mesalazina Sandoz 2 g sospensione rettale Un contenitore monodose da 2 g in 30 g contiene 2 g di mesalazina (acido 5-aminosalicilico). Eccipienti con effetti noti: Ogni contenitore monodose contiene 0,1405 g di potassio metabisolfito; 0,030 g di sodio benzoato e meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Mesalazina Sandoz 4 g sospensione rettale Un contenitore monodose da 4 g in 60 g contiene 4 g di mesalazina (acido 5-aminosalicilico). Eccipienti con effetti noti: Ogni contenitore monodose contiene 0,281 g di potassio metabisolfito; 0,060 g disodio benzoato e meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Mesalazina Sandoz è controindicato in caso di: • Nota ipersensibilità ai salicilati; • Grave compromissione della funzione epatica o renale; • Ulcera peptidica in fase attiva; • Nefropatie gravi; • Bambini al di sotto di due anni di età.
Non è altresì indicato in caso di preesistenti ulcere gastriche e duodenali.
Il medicinale non va somministrato a pazienti con diatesi emorragica e ne va evitato l'uso nei bambini di età inferiore ai due anni.
Evitare l’uso del medicinale durante le ultime settimane di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Evitare l’uso delle compresse nei bambini di età inferiore a 6 anni.

Posologia

Posologia Salvo diversa prescrizione medica, si consigliano i seguenti dosaggi: Compresse rivestite: 1 compressa 3 volte al giorno, da assumersi prima dei pasti con abbondante liquido.
La posologia può essere aumentata sino a 8 compresse al giorno in pazienti con forme gravi.
Sospensione rettale: per il trattamento della colite e proctite ulcerosa 1 contenitore monodose da 4 g 1 volta al giorno o 1 contenitore monodose da 2 g 2 volte al giorno.
Modo di somministrazione Sospensione rettale: agitare bene prima dell’uso, in modo da ottenere una sospensione omogenea; per l’applicazione del contenitore monodose è necessario seguire le seguenti istruzioni: • Sdraiarsi sul lato sinistro, mantenendo diritta la gamba sinistra e piegando la gamba destra; • Inserire delicatamente la cannula nell’orifizio anale e premere il flacone con pressione graduale e costante fino a completo svuotamento; • Girarsi alcune volte sui due fianchi per facilitare la distribuzione del medicamento e rimanere coricati per almeno mezz’ora; • Una migliore efficacia del medicinale si ottiene mantenendo il prodotto il più a lungo possibile o, meglio, lasciandolo in sede per tutta la notte.

Avvertenze e precauzioni

Sono state segnalate rare reazioni di ipersensibilità cardiaca indotte da mesalazina (miocardite e pericardite) con Mesalazina Sandoz ed altri medicinali contenenti mesalazina.
Occorre usare cautela nel prescrivere questo medicinale a pazienti con patologie che predispongono a miocardite o pericardite.
Se tale reazione di ipersensibilità viene sospettata, i medicinali contenenti mesalazina non devono essere reintrodotti.
La mesalazina può causare una colorazione rosso-marrone delle urine dopo il contatto con candeggina a base di ipoclorito di sodio (es.
in sanitari igienizzati con alcune candeggine contenenti ipoclorito di sodio).
Deve essere usata cautela se si trattano pazienti allergici alla sulfasalazina a causa di un rischio potenziale di reazioni di ipersensibilità crociata fra sulfasalazina e mesalazina.
Sono stati segnalati casi di aumento dei livelli degli enzimi epatici nei pazienti trattati con preparazioni contenenti mesalazina.
Si raccomanda cautela quando si somministra Mesalazina Sandoz a pazienti con compromissione epatica.
Devono essere effettuati esami del sangue (conta ematica differenziale (formula leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica) e delle urine (dipstick urinario) prima e durante il trattamento, a discrezione del medico.
Come linea guida, sono consigliati un primo controllo dopo 14 giorni dall'inizio del trattamento, poi altri due o tre esami ad intervalli di 4 settimane.
Se i parametri risultano nella norma, i test di follow-up devono essere effettuati ogni tre mesi.
Qualora compaiano sintomi aggiuntivi, questi esami devono essere eseguiti immediatamente.
Mesalazina Sandoz non deve essere usato in pazienti con compromissione della funzionalità renale.
Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori durante il trattamento, deve essere presa in considerazione una tossicità renale indotta da mesalazina.
Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all’anno in corso di trattamento.
Per la forma orale, in pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di 5-ASA già nello stomaco, con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia nel medicinale.
Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con Mesalazina Sandoz sia durante il trattamento di mantenimento inadeguato.
Si raccomanda cautela nell’uso in pazienti con comprosmissione della funzionalità epatica e in soggeti in trattamento con ipogliecemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.5).
Evitare l’uso di compresse nei bambini di età inferiore a 6 anni.
Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l’uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100%.
Si raccomanda di garantire un’adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.
I pazienti con malattia polmonare, in particolare asma, devono essere molto attentamente monitorati durante il trattamento con Mesalazina Sandoz poiché sono a rischio di sviluppare reazioni di sensibilizzazione.
L’uso prolungato del medicinale può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.
A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi.
Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche.
Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.
I pazienti con una storia pregressa di reazioni avverse ai preparati contenenti sulfasalazina devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica all’inizio del ciclo di trattamento con Mesalazina Sandoz.
Mesalazina Sandoz può causare reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea severa ed eruzioni cutanee e la terapia deve essere interrotta immediatamente.
La mesalazina è stata associata a una sindrome da intolleranza acuta che potrebbe essere difficilmente distinguibile da una recidiva di malattia infiammatoria intestinale.
Sebbene l’esatta frequenza non sia ancora stata determinata, essa si è verificata nel 3% dei pazienti nell’ambito di studi clinici controllati condotti su mesalazina oppure sulfasalazina. Fra i sintomi sono inclusi crampi, dolore addominale acuto e diarrea con sangue, talvolta febbre, cefalea ed eritema.
Nel caso di sospetta sindrome da intolleranza acuta, è necessario interrompere il trattamento immediatamente e non devono essere reintrodotti i prodotti che contengono mesalazina.Reazioni avverse cutanee severe In associazione al trattamento con mesalazina sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe (SCARs), inclusa la reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN).
La mesalazina deve essere sospesa alla prima comparsa di segni e sintomi di reazioni cutanee severe, quali eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Informazioni importanti su alcuni eccipienti Mesalazina Sandoz 500 mg compresse rivestite contiene in una compressa: - 1 g di lattosio.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
- meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Mesalazina Sandoz 2 g sospensione rettale contiene in un contenitore monodose: - 0,1405 g di potassio metabisolfito che raramente può causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
- 0,030 g di sodio benzoato che può aumentare l'ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi) nei neonati (fino a 4 settimane di età).
L'assorbimento attraverso la cute immatura dei neonati è rilevante.
- meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.
Mesalazina Sandoz 4 g sospensione rettale contiene in un contenitore monodose: - 0,281 g di potassio metabisolfito che raramente può causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.
- 0,060 g di sodio benzoato che può aumentare l'ittero (ingiallimento della pelle e degli occhi) nei neonati (fino a 4 settimane di età).
L'assorbimento attraverso la cute immatura dei neonati è rilevante.
- meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente ‘senza sodio’.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi d’interazione specifici.
Può essere potenziato l'effetto ipoglicemizzante delle sulfaniluree.
Non si possono escludere interazioni con metotressato, probenecid, sulfinpirazone, spironolattone, furosemide e rifampicina.
È possibile il potenziamento di effetti indesiderati dei corticosteroidi a livello gastrico.
La co-somministrazione con anticoagulanti cumarinici quale ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante.
Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.
Per la forma orale, evitare l'associazione con lattulosio e con altri medicinali che abbassando il pH del colon possono ostacolare il rilascio di 5-ASA.
Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di mesalazina ed agenti di cui è nota la tossicità renale, inclusi i medicinali anti-infiammatori non steroidei (FANS) ed azatioprina, poiché questi medicinali possono aumentare il rischio di reazioni avverse a carico dei reni.
La mesalazina inibisce la tiopurina metiltransferasi.
Nei pazienti trattati con azatioprina oppure 6-mercaptopurina, si raccomanda cautela nell’uso concomitante di mesalazina, poiché potrebbe aumentare il rischio di discrasie ematiche (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Può essere potenziato l’effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree.
Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, probenecid, sulinpirazione, spironolattone, furosemide e rifampicina.
La co-somministrazione con anticoagulanti cumarinici quali ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante.
Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.

Effetti indesiderati

Classificazione per sistemi e organi Frequenza secondo la convenzione MedDRA
  Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Patologie del sistema emolinfopoietico    Emocromo alterato (anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia) 
Disturbi del sistema immunitario    Reazioni di ipersensibilità come esantema allergico, febbre da medicinale, lupus eritematoso sistemico, pancolite 
Patologie del sistema nervoso Cefalea Sonnolenza, tremori Vertigini Neuropatia periferica 
Patologie dell'orecchio e del labirinto  Otalgia   
Patologie cardiache  Tachicardia  Miocardite, pericardite 
Patologie vascolari Ipertensione Ipotensione   
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche  Dolore faringolaringeo  Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (inclusa dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione polmonare, polmonite) 
Patologie gastrointestinali Distensione dell’addome, dispepsia, diarrea Colite,, polipo rettale, Dolore addominale Flatulenza, nausea, vomito Pancreatite, pancreatite acuta 
Patologie epatobiliari    Variazioni dei parametri di funzionalità epatica (aumento dei parametri di transaminasi e colestasi), epatite, epatite colestatica, colelitiasi 
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Acne, orticaria prurito, Fotosensibilità (vedere paragrafo Fotosensibilità) Alopecia Angioedema, reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS)
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore dorsale   Mialgia, artralgia Sindrome simil lupoide
Patologie renali e urinarie    Compromissione della funzionalità renale compresa nefrite interstiziale acuta e cronica e insufficienza renale, sindrome nefrosica Nefrolitiasi*
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella    Oligospermia (reversibile) 
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia, Piressia, Affaticamento, Edema della faccia   
Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo     Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN)
* Vedere paragrafo 4.4 per ulteriori informazioni.
Mesalazina Sandoz è dotato di una migliore tollerabilità rispetto alla salazopirina.
Possono verificarsi, seppur raramente, effetti indesiderati comuni ai salicilati, comprese le reazioni di ipersensibilità; l'eventuale comparsa di queste ultime comporterà l'immediata interruzione del trattamento.
Fotosensibilità Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.
In associazione al trattamento con mesalazina sono state segnalate reazioni avverse cutanee severe (SCAR), che includono la reazione indotta da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4).
Segnalazione di reazioni avverse sospette La segnalazione di reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di nazionale segnalazione all’indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati relativi all’uso di mesalazina in gravidanza sono in numero limitato.
Tuttavia, i dati su un numero limitato di gravidanze esposte al medicinale non indicano alcun effetto avverso della mesalazina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.
Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici rilevanti.
In un solo caso dopo l’uso a lungo termine di una dose elevata di mesalazina (2-4 g per via orale) durante la gravidanza, è stata riportata insufficienza renale nel neonato.
Gli studi su animali con mesalazina somministrata per via orale non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale.
La mesalazina deve essere usata durante la gravidanza, solo nel caso i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi.
Comunque l’uso dei preparati andrà evitato nelle ultime settimane di gravidanza.
Deve essere posta cautela quando si usano alte dosi di mesalazina.
Allattamento Acido N-acetil-5-aminosalicilico e, in misura minore, mesalazina sono secreti nel latte materno.
Ad oggi è disponibile solo una limitata l'esperienza sull’uso durante l'allattamento nelle donne.
Non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità nei neonati come la diarrea.
Pertanto, Mesalazina Sandoz deve essere utilizzato durante l'allattamento solo se il potenziale beneficio supera il possibile rischio.
Se il bambino sviluppa diarrea, l'allattamento al seno deve essere interrotto.

Conservazione

Sospensione rettale: conservare a temperatura inferiore ai 25° C.
Compresse rivestite: conservare a temperatura inferiore ai 30° C.

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Segnalazione degli effetti indesiderati
Se dovesse manifestarsi un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, è doveroso rivolgersi al proprio medico, ad uno specialista e/o al farmacista. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Gli effetti indesiderati possono essere segnalati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.it/it/responsabili. Segnalando gli effetti indesiderati si può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.